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Gb, il primo post dei principini: una foto con papà William scattata da Kate

Gb, il primo post dei principini: una foto con papà William scattata da KateRoma, 16 giu. (askanews) – E’ dedicato al papà, il principe William, il primo post sui social del principe George, della principessa Charlotte e del principe Louis, pubblicato in occasione della Festa del Papà sull’account della famiglia. “Ti vogliamo bene, papà. Buona festa del papà”, recita il post, chiuso da due cuori e firmato “G, C & L”. La foto, scattata dalla principessa del Galles, mostra il principe William e i figli, di spalle, davanti al mare.


Stando a quanto riferito da Kensington Palace, la fotografia è stata scattata il mese scorso durante un viaggio sulla costa di Norfolk.

Gb, primo post principini: foto con papà William scattata da Kate

Gb, primo post principini: foto con papà William scattata da KateRoma, 16 giu. (askanews) – E’ dedicato al papà, il principe William, il primo post sui social del principe George, della principessa Charlotte e del principe Louis, pubblicato in occasione della Festa del Papà sull’account della famiglia. “Ti vogliamo bene, papà. Buona festa del papà”, recita il post, chiuso da due cuori e firmato “G, C & L”. La foto, scattata dalla principessa del Galles, mostra il principe William e i figli, di spalle, davanti al mare.


Stando a quanto riferito da Kensington Palace, la fotografia è stata scattata il mese scorso durante un viaggio sulla costa di Norfolk.

Ucraina, Berna: possibile Putin in Svizzera senza essere arrestato

Ucraina, Berna: possibile Putin in Svizzera senza essere arrestatoMilano, 16 giu. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe andare in Svizzera per i negoziati senza essere arrestato, nonostante il mandato d’arresto emesso contro di lui dalla Corte penale internazionale (CPI). Ma ci vorrebbe una decisione del governo di Berna, ha detto Viola Amherd, presidente federale della Svizzera.


“Ci sono delle eccezioni” in caso di trattative, ha spiegato alla stampa il presidente della Confederazione a Burgenstock, alla fine del vertice di pace per l’Ucraina. Se si dovesse verificare questa situazione, il ministro degli Esteri Ignazio Cassis, ha suggerito di avviare un dialogo anche con la CPI. “Si potrebbe organizzare. Le nostre leggi lo permetterebbero. Certo dovremmo farlo in accordo con la Cpi. In questo caso il Paese ospitante potrebbe fare delle eccezioni, ad esempio per i negoziati di pace”, ha spiegato Cassis. “Ciò richiederebbe però una decisione del governo” ha aggiunto.


La Svizzera si è inoltre detta pronta a organizzare, se richiesto, incontri di follow-up a livello tecnico. E vuole dialogare con i Paesi che non hanno partecipato alla conferenza di Burgenstock, che si chiude oggi. “Riprenderemo sicuramente i contatti” con questi Paesi, ha dichiarato la presidente della Confederazione. Il presidente brasiliano Luiz Inazio Lula da Silva ha offerto l’aiuto del suo Paese per cercare di avvicinare Kiev e Mosca. “Faremo un debriefing” anche con la Russia, ha detto Cassis. Dobbiamo vedere “come possiamo convergere” con gli approcci cinese e brasiliano alla pace in Ucraina, ha insistito.


Intanto 84 delle circa 100 delegazioni presenti all’odierno vertice per la pace in Ucraina hanno firmato la dichiarazione finale. Non c’è stato alcun sostegno da parte degli stati Brics come India, Brasile e Sud Africa. La dichiarazione sottolinea l’integrità territoriale dell’Ucraina. E afferma che il raggiungimento della pace richiede l’inclusione e il dialogo tra tutte le parti. Secondo la presidente federale Viola Amherd non c’è accordo su come includere la Russia nel processo di pace.

Zelensky: non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale dell’Ucraina

Zelensky: non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale dell’UcrainaMilano, 16 giu. (askanews) – “Non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale” dell’Ucraina. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella conferenza di chiusura del summit in Svizzera. “Muovere verso la pace significa agire velocemente” ha detto. “Abbiamo Paesi che mostrano interesse a ospitare un secondo vertice”, ha aggiunto.


“Stiamo rispondendo all’attacco della Russia non solo difendendo la vita umana, ma anche attraverso la diplomazia” aggiunge. “Il nostro obiettivo è che tutti i Paesi del mondo si uniscano a questa nobile causa”.

Ucraina, 13 Paesi non firmano il documento finale del summit per la pace in Svizzera

Ucraina, 13 Paesi non firmano il documento finale del summit per la pace in SvizzeraMilano, 16 giu. (askanews) – Sono 13 i Paesi che non firmano il documento finale del summit per la pace in Ucraina organizzato in Svizzera. Nessun membro dei BRICS, vicini a Mosca, è tra i sostenitori: la dichiarazione finale della conferenza di Burgenstock è sostenuta da 86 Paesi e istituzioni tra le cento e una delegazioni che hanno partecipato. Questi, inclusa Kiev, credono che la pace richieda “coinvolgimento” e “dialogo tra tutte le parti”.


Neppure Messico, Indonesia o Tailandia intendono firmare. “Per la prima volta abbiamo parlato al massimo livello della pace in Ucraina”, ha detto ai partecipanti la presidente della Confederazione Viola Amherd. La questione “quando e come la Russia potrà essere inclusa” rimane aperta, secondo lei. Confrontando l’elenco dei partecipanti alla conferenza con l’elenco a sostegno della dichiarazione finale, risulta che complessivamente 13 Stati non firmeranno la dichiarazione finale. Sono Armenia, Bahrein, Brasile, India, Indonesia, Colombia, Libia, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa, Suriname, Tailandia ed Emirati Arabi Uniti. Spicca la mancanza di sostegno da parte dei paesi Brics, che comprendono, oltre alla Russia, anche Brasile, India, Cina e Sudafrica.


Cina e Russia non hanno partecipato al summit di Burgenstock. Brasile, India e Sud Africa erano presenti, ma non hanno mandato i loro capi di Stato o di governo. Come ha fatto pure l’Arabia Saudita, che tuttavia non è Brics.

Uomo aggredisce la folla vicino allo stadio di Amburgo, la polizia spara

Uomo aggredisce la folla vicino allo stadio di Amburgo, la polizia sparaMilano, 16 giu. (askanews) – Un uomo ha aggredito alcune persone sulla Reeperbahn di Amburgo, dove alle 15 si gioca il match tra Polonia-Olanda. Lo riporta der Spiegel. I poliziotti hanno utilizzato armi da fuoco e lo hanno ferito.


L’”Hamburger Morgenpost” ha riferito che il presunto colpevole si è rivolto urlando deliberatamente verso un gruppo di persone. Il sospettato era “uscito precipitosamente da un bar e aveva in mano un piccone o uno strumento simile” e successivamente aveva “minacciato i servizi di emergenza con una bottiglia molotov”. tra le altre cose.

Ucraina, al summit per la pace in Svizzera si cerca una (difficile) unanimità sul documento finale

Ucraina, al summit per la pace in Svizzera si cerca una (difficile) unanimità sul documento finaleMilano, 16 giu. (askanews) – La Svizzera cerca di posizionarsi come centro della politica mondiale in questo week end con decine di capi di Stato e di governo che si incrociano e incontrano a Burgenstock, nel Canton Nidvaldo per il vertice sull’Ucraina. Ma il documento finale del summit potrebbe non vedere la firma di tutti i partecipanti.


L’incontro non pretende di essere risolutivo, cerca la strada per la pace, ed è evidentemente destinato a fare la conta di chi (e come) è disposto a sostenere Kiev nel percorso, mentre la Russia (Paese invasore, nella guerra contro l’Ucraina) non ha mancato di rimarcare il mancato invito e si fa notare l’assenza della Cina, già più volte indicata dagli Usa come sostenitore di Mosca nel conflitto. Non sfuggono inoltre agli occhi dei più esperti i diversi gradi di presenza: ieri per l’Arabia Saudita e per la Turchia hanno parlato non i capi di stato, ma i ministri degli Esteri. L’Italia è rappresentata al massimo livello da Giorgia Meloni, reduce dal successo del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, che oltre ai big da programma è stato costellato da storiche presenze, a partire da Papa Francesco.


Nel secondo giorno del summit svizzero i partecipanti stanno già discutendo, tra le altre cose, delle esportazioni di grano dall’Ucraina, della sicurezza nucleare e delle questioni umanitarie. La grande domanda: gli oltre 90 paesi partecipanti riusciranno a concordare una dichiarazione finale congiunta? Intanto i primi capi delegazione (se ne contano 101), tra cui la vicepresidente americana Kamala Harris, hanno già lasciato il vertice. E mentre il primo ministro canadese Justin Trudeau è ancora a Burgenstock, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro giapponese Fumio Kishida sono sulla strada di casa. E anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz è tornato questa mattina a Berlino per presenziare agli appuntamenti previsti dalla sua agenda. Le delegazioni hanno comunque mandato di proseguire le discussioni. Si attendono oggi le dichiarazioni dei rappresentanti del Consiglio d’Europa, dell’Onu, della Santa Sede – ieri è giunto in Svizzera il segretario di Stato Pietro Parolin – e del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. “Questo vertice, dal nostro punto di vista, è una pietra miliare fondamentale nel percorso verso una pace giusta” ha detto oggi Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza Nazionale alla Casa Binca. “L’America camminerà con orgoglio con l’Ucraina lungo quel percorso finché l’Ucraina non arriverà alla pace” ha aggiunto.


Oggi, tra i grandi annunci, la Norvegia ha assicurato che fornirà 103 milioni di dollari all’Ucraina per aiutarla a riparare le sue infrastrutture energetiche e garantire la fornitura di elettricità al paese prima del prossimo inverno. La vicepresidente americana Harris ha annunciato sabato 1,5 miliardi di dollari in nuovi aiuti per l’Ucraina. “Vi invieremo un nuovo pacchetto di aiuti militari perché senza la difesa oggi sarà impossibile lavorare domani per la ricostruzione e noi vogliamo fermare questa difficile situazione” aveva detto ieri il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani prendendo la parola e rivolgendosi a Volodymyr Zelensky. Intanto dalla Russia, Vladimir Putin ha detto venerdì che negozierà con l’Ucraina in caso di ritiro dalle quattro regioni da lui rivendicate e quando Kiev rinuncerà ad aderire alla Nato: richieste decisamente contrarie rispetto agli intenti avanzati da Zelensky che ieri ha fatto gli onori di casa a Burgenstock insieme con la presidente federale svizzera Viola Amherd. E con una coincidenza di tempi eloquente oggi Mosca rivendica la presa di un villaggio nel sud dell’Ucraina e il Cremlino dice di ritenere che l’Ucraina dovrebbe “riflettere” sulla proposta di pace formulata da Putin, perché la situazione sul fronte “sta peggiorando” per le forze ucraine.


Quanto agli esiti del summit probabilmente non tutti i partecipanti in Svizzera firmeranno la dichiarazione finale della conferenza a Burgenstock, ha dichiarato domenica il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Il capo del governo austriaco ha tuttavia osservato che ciò non ha influito sull’atteggiamento fondamentale comune. “Si tratta di sottigliezze diplomatiche come certe parole”, ha detto a margine dell’incontro. “Per questo non mi preoccupo se tutti non firmano adesso”, ha aggiunto citato dall’agenzia tedesca Dpa. (di Cristina Giuliano)

Ucraina, dal summit sulla pace in Svizzera la richiesta di dialogo con “tutte le parti” in conflitto

Ucraina, dal summit sulla pace in Svizzera la richiesta di dialogo con “tutte le parti” in conflittoMilano, 16 giu. (askanews) – I partecipanti al vertice di pace sull’Ucraina in Svizzera chiederanno il dialogo con “tutte le parti” del conflitto. È quanto si legge nel testo della bozza del comunicato della conferenza, pubblicato dalla Reuters e rilanciato dal sito Meduza. Il documento ha una parte introduttiva in cui si sottolinea che la guerra in Ucraina continua a portare sofferenze e distruzione su larga scala e crea crisi con conseguenze globali per tutto il mondo.


I partecipanti alla conferenza, secondo il testo della bozza di dichiarazione, dovranno riaffermare il loro impegno per l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di qualsiasi Stato, compresa l’Ucraina, all’interno dei loro confini internazionalmente riconosciuti, nonché per la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici. Il documento delinea inoltre la “visione comune” dei firmatari su diversi aspetti: le centrali e gli impianti nucleari ucraini, compresa la centrale nucleare di Zaporizhzhya, dovrebbero operare in sicurezza sotto il controllo ucraino. “Qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto di una guerra in corso contro l’Ucraina è inaccettabile”, si legge nel documento. La sicurezza alimentare globale dipende dalla produzione e dalla fornitura ininterrotta di prodotti alimentari. Il trasporto commerciale libero e sicuro e l’accesso ai porti del Mar Nero e del Mar d’Azov sono fondamentali. I prodotti agricoli ucraini dovrebbero essere forniti ai Paesi terzi interessati. Tutti i prigionieri di guerra dovrebbero essere rilasciati attraverso uno scambio totale. Tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente e tutti gli altri civili ucraini che sono stati detenuti illegalmente devono essere restituiti all’Ucraina.


“Crediamo che il raggiungimento della pace richieda l’impegno e il dialogo tra tutte le parti. Pertanto, abbiamo deciso di intraprendere in futuro passi concreti nelle aree sopra menzionate con un ulteriore coinvolgimento dei rappresentanti di tutte le parti”, si legge nella bozza del comunicato.

L’esercito israeliano annuncia una “pausa tattica” nelle operazioni a Gaza sud

L’esercito israeliano annuncia una “pausa tattica” nelle operazioni a Gaza sudMilano, 16 giu. (askanews) – L’esercito israeliano ha annunciato una pausa tattica di 11 ore al giorno nelle operazioni nel sud di Gaza. Lo ha comunicato lo stesso Idf nel suo canale Instagram. “Per aumentare il volume degli aiuti umanitari che entrano a Gaza – si legge nel post – e in seguito al confronto con le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali, faremo una pausa locale e tattica dell’attività militare per scopi umanitari dalle 8 alle 19 ogni giorno fino a nuovo avviso, lungo la strada che conduce dal valico di Kerem Shalom alla Salah al-Din Road e poi verso nord”.


L’Idf ha fatto anche sapere che otto soldati israeliani sono stati uccisi nei combattimenti nel sud di Gaza, sottolineando che si tratta di uno dei peggiori bilanci di perdite dal 7 ottobre. Secondo quanto riferisce l’esercito israeliano i soldati sono stati colpiti da un esplosione mentre viaggiavano su un convoglio nella zona di Tal al-Sultan.

Rostov, blitz delle forze russe nel carcere: uccisi detenuti dell’Isis che avevano sequestrato le guardie

Rostov, blitz delle forze russe nel carcere: uccisi detenuti dell’Isis che avevano sequestrato le guardieMilano, 16 giu. (askanews) – Le forze dell’ordine russe hanno fatto irruzione nel carcere di Rostov-sul-Don, dove sei detenuti legati all’Isis avevano preso in ostaggio due guardie del centro di detenzione, chiedendo come riscatto un mezzo di trasporto. I rapitori sono stati uccisi durante l’assalto e gli ostaggi sono stati rilasciati.


“Nel corso di un’operazione speciale per la liberazione degli ostaggi nel carcere nella regione di Rostov, i criminali sono stati liquidati, le persone sequestrate sono state rilasciate e non sono rimaste ferite”, ha riferito l’ufficio stampa del Servizio penitenziario federale della Russia, secondo quanto riportato da Kommersant, che cita le agenzie russe. Un corrispondente di Kommersant ha inoltre riferito di colpi di arma da fuoco nel territorio del centro di detenzione. Dopo una serie di spari, secondo i media, le ambulanze sono state autorizzate a entrare nel centro detentivo. Secondo il canale Telegram Shot, tutti i sequestratori sono morti prima dell’arrivo dell’ambulanza.