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Gli italiani popolo di collezionisti: 60% ha una passione

Gli italiani popolo di collezionisti: 60% ha una passioneMilano, 15 nov. (askanews) – Gli italiani sono amanti del collezionismo. La ricerca dell’oggetto raro, il piacere di custodire un piccolo tesoro, la soddisfazione di completare una serie rappresentano una passione per gli italiani e le italiane: il 60% possiede attualmente una collezione e il 33% ne ha avuta una in passato. ‘Monete e banconote’, ‘film e DVD’, carte collezionabili, ‘fumetti e manga’ le più popolari.


Una passione che conquista in modo trasversale uomini (57%) e donne (43%), con preferenze che variano a seconda dell’età. Tra i più giovani spopolano le collezioni di ultima generazione: iI 58% di chi colleziona trading card e il 52% degli appassionati di action figure ha tra i 18 e i 34 anni. I più adulti prediligono, invece, oggetti dal gusto vintage: è over 45 il 50% dei cultori di francobolli, il 62% di chi colleziona vinili e il 52% di chi predilige film e DVD. Il fascino di fumetti e manga non conosce età e travalica i confini generazionali, appassionando estimatori dai 18 ai 65 anni. Al collezionismo si dedica molto tempo -e spazio- nel proprio quotidiano: la collezione preferita ha in media 7 anni e conta circa 140 oggetti. La maggior parte dei collezionisti riserva 2 ore settimanali a questa passione e mediamente ciascuno ne possiede più di 2 tipologie diverse. Un valore anche in termini economici: mediamente ciascuna collezione vale sui 3.500 euro. Il digitale è un canale di riferimento: il 62% dei collezionisti lo utilizza per acquistare nuovi pezzi e il 42% per vendere, con un ricavato medio annuo di 1.165 euro.


Questa è la fotografia che emerge dall’indagine commissionata a Ipsos da eBay, marketplace globale da sempre attento alle passioni della sua community. Per eBay, il collezionismo rappresenta una delle categorie più rilevanti, con una crescita costante negli anni, grazie a un’ampia offerta di prodotti che permette agli appassionati di poter fruire di un’esperienza completa e personalizzata. “Il collezionismo è una categoria cruciale per eBay, un vero e proprio ecosistema di passioni che condividiamo con la nostra community e che vogliamo continuare a supportare – ha commentato Lorenzo Leonardi, Collectibles & Media, Category Manager eBay Italia -. Questa indagine conferma l’importanza e il potenziale di questo settore. Continueremo a investire per offrire ai collezionisti un marketplace ricco di opportunità e un’offerta sempre più ampia e variegata, per continuare a essere una piattaforma dinamica e un punto di riferimento per tutti gli appassionati”.


I collezionisti italiani sono curiosi, nostalgici e meticolosi. La scintilla può nascere da una passione personale (55%), oppure perché ereditata da un parente (13%) o dopo aver aiutato qualcuno ad avviare una collezione (9%). Le motivazioni? I più giovani (18-24 anni) sono attratti dall’estetica, dalla rarità e dalla storia del singolo pezzo. Per tutti gli altri, dai 25 e ai 65 anni, prevale il piacere di collezionare, la soddisfazione di cercare, trovare e conservare gli oggetti. Per 7 persone su 10, collezionare è un modo per esprimere la propria personalità, evadere dallo stress e ampliare le proprie conoscenze. È anche un’occasione per socializzare e conoscere altre persone che condividono la stessa passione (59%), oltre che una priorità: per ampliare la collezione, rinunciano ad altri interessi, dalle uscite fuori a cena (48%), ai prodotti di uso quotidiano (47%) alle vacanze (41%). Le regioni del Sud guidano la classifica per maggior densità di collezionisti, con il 68% dei siciliani e il 67% degli abitanti della Campania che si dedicano ad almeno una collezione. Le collezioni più amate dagli italiani vedono ai primi posti monete e banconote (15%), trading card (10%) e fumetti e manga (9%). E la passione per questi oggetti si conferma nel tempo: il 48% delle collezioni di monete e banconote ha più di 10 anni. Anche collezioni più recenti, come carte collezionabili (80%) e fumetti e manga (59%), dimostrano una notevole longevità, con una durata fino a 10 anni. Le carte collezionabili sono quelle a cui si dedica più tempo: il 30% dei collezionisti ci investe oltre 4 ore settimanali A ogni generazione la sua collezione preferita: tra i giovani (18-34 anni) spopolano le trading card e le action figure. Gli over 45 mostrano un gusto più retrò: francobolli, vinili e film e DVD. Su eBay.it le collezioni più popolari sono: trading card, action figure, collezionismo cartaceo, modellismo statico e militaria. I pezzi più ricercati sono carte Pokémon, oggetti della Prima guerra mondiale e modellini di treni. L’oggetto più raro? Una carta Charizard del set base italiano in prima edizione certificata PSA 10, unica al mondo ad aver ottenuto questa valutazione*.


L’online si conferma un canale primario per l’acquisto (62%) e la vendita (42%) di oggetti da collezione. Nel 2023 la spesa media online è stata di 902 euro e il 20% dei collezionisti ha dichiarato un incremento nel 2024. I collezionisti riconoscono il web come un canale redditizio: il ricavato medio delle vendite online è stato di 1.165 euro nell’ultimo anno. Chi vende online lo fa per finanziare l’acquisto di nuovi pezzi (23%) o per realizzare un profitto dalla rivendita, grazie all’aumento di valore che acquisisce nel tempo (26%). Internet è la principale fonte di informazione, seguito da fiere e mercatini e negozi specializzati. I marketplace sono molto apprezzati dai collezionisti, eBay risulta essere il più conosciuto (57%).

Avvicendamento Luzi-Luongo, cambio al vertice Arma Carabinieri

Avvicendamento Luzi-Luongo, cambio al vertice Arma CarabinieriMilano, 15 nov. (askanews) – La cerimonia di avvicendamento del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, che si è svolta questa mattina presso la caserma “Salvo D’Acquisto” di Tor di Quinto, ha visto il passaggio di consegne tra il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, cedente ed il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, subentrante.


L’evento è stato suggellato dalla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano. Alla cerimonia hanno partecipato Autorità civili, militari e religiose, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e Forestali in congedo, dell’O.N.A.O.M.A.C. e alcuni esponenti delle A.P.C.S.M. Il generale dei Carabinieri Luzi, giunto al termine di una “entusiasmante vita militare iniziata 46 anni fa”, ha sottolineato: “l’Arma mi ha permesso di vivere la magia di rapporti profondi e autentici con i Carabinieri, che ammiro per la tempra e la professionalità. Li considero veri e propri eroi del quotidiano”. Rivolgendosi poi ai militari: “fate il vostro dovere e sarete ricompensati da mille soddisfazioni, come lo è stato per me”. Concludendo: “Il mio grazie più grande all’Arma dei Carabinieri che mi ha spinto ogni giorno a spostare avanti i miei limiti, a pormi nuovi traguardi per affrontare sfide sempre più complesse”.


Il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi lascia il comando dopo aver guidato l’Arma dal 16 gennaio 2021. Ha intrapreso la carriera militare nel 1978, reggendo prestigiosi incarichi di comando per oltre 18 anni, tra cui quello di Comandante della Compagnia di Roma Centro e dei Comandi Provinciali di Savona e Palermo e della Legione Carabinieri “Lombardia”. Ha ricoperto, dal 6 settembre 2018 al 15 gennaio 2021, l’incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Dal 1° gennaio 2023, nell’ambito dell’annuale Presidenza di turno di EuroGendFor, ha assunto, in rappresentanza della Difesa, la Chairmanship italiana in seno al Comitato Interministeriale di Alto Livello (CIMIN). Il generale Luongo, intervenuto successivamente ha ricordato la figura di “un Maresciallo, Comandante di Stazione, che, pur avendo difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena per la propria famiglia si prodigava a ospitare nel proprio alloggio bambini per offrire loro un pasto caldo. Era un vero tutore dell’ordine, un militare dalla schiena dritta, ma al tempo stesso un uomo di straordinaria dignità, con un enorme attaccamento alla sua comunità e con innato senso della giustizia. Quel Maresciallo riuniva in sé, nel suo agire, tutti i valori dell’Arma, la generosità, il coraggio, l’empatia, l’attitudine ad essere vicino ai più bisognosi”. Successivamente, il generale dei Carabinieri Luongo ha sottolineato come “l’Arma deve continuare a massimizzare l’impiego della tecnologia, sia in funzione preventiva che repressiva, sfruttando anche le reali potenzialità dell’intelligenza artificiale e migliorando la capacità di governare lo spazio cibernetico per contrastare il crimine”. Rivolgendosi poi alle nuove generazioni tra le fila dell’Arma: “Scommettiamo sui nostri giovani Carabinieri, incitiamoli al cambiamento, stimoliamoli a cercare nuove strade in modo che ogni militare si senta pienamente coinvolto in un virtuoso progresso di crescita”.


Infine, concludendo: “Nel solco della secolare storia dell’Arma e degli insegnamenti che ho ricevuto dai miei maestri, sarò sempre a fianco di tutti i Carabinieri che servono i cittadini con determinazione, diligenza e costanza, perché l’Arma deve continuare essere strumento virtuoso per la costruzione di una società più giusta”. La carriera del nuovo Comandante, Gen. C.A. Luongo, classe 1962, è iniziata nel 1977 alla Scuola Militare “Nunziatella”. Ha ricoperto ruoli di prestigio nell’Arma dei Carabinieri, tra cui Comandante Provinciale di Milano e Roma, Assistente Militare e Aiutante di Campo per l’Arma dei Carabinieri del Signor Presidente della Repubblica e Capo Ufficio Legislativo del Ministro della Difesa. Dal dicembre 2023 è Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora” e, dal giugno 2023, è Vice Comandante Generale dell’Arma.


Ha ricevuto numerosi encomi e onorificenze, tra cui quella di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia Mauriziana e, da ultimo, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha quindi preso la parola il Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, il quale ha evidenziato il suo orgoglio per l’Arma, una nicchia di eccellenza che ha assunto un ruolo di primo piano nel campo delle moderne missioni di training, advising, assistance e capacity building; oltre a rappresentare un riferimento mondiale nell’esercizio della funzione di stability policing, anche con il Centro di Eccellenza “CoESPU” di Vicenza. Infine il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato: “Si chiude un capitolo di storia dell’Arma dei Carabinieri. Sotto la guida del Generale Luzi, cui esprimo profonda gratitudine, abbiamo visto una Benemerita all’avanguardia, radicata nelle tradizioni, con “il Carabiniere” sempre al centro. Al Generale Luongo il compito di confermare l’Arma come presidio di legalità e, insieme, punta di innovazione. A tutti i Carabinieri il plauso, la fiducia e la riconoscenza della Nazione. Non esiste Difesa senza Carabinieri e non esiste Italia senza Carabinieri”. In mattinata, prima dell’evento, i due alti Ufficiali hanno reso omaggio ai Caduti deponendo prima una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, situato presso l’Altare della Patria e poi al sacrario presso il Museo Storico dell’Arma, un gesto simbolico che sottolineano l’importanza dei sacrifici compiuti dai militari italiani per la difesa e la libertà del Paese.

Scholz e Putin si telefonano, è la prima volta dal dicembre 2022

Scholz e Putin si telefonano, è la prima volta dal dicembre 2022Roma, 15 nov. (askanews) – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin hanno avuto oggi un colloquio telefonico, cosa che non accadeva dal dicembre 2022. “Il cancelliere federale Olaf Scholz ha avuto una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin questo pomeriggio”, ha dichiarato il portavoce del governo, Steffen Hebestreit, in un comunicato.


Il cancelliere ha chiesto a Putin di mettere fine alla guerra e di ritirare le truppe russe dal territorio ucraino, ha spiegato il comunicato, aggiungendo che Scholz ha invitato la Russia a mostrare la volontà di negoziare con l’Ucraina per raggiungere una pace giusta e duratura. Il cancelliere ha anche sottolineato la ferma determinazione della Germania a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Scholz ha chiamato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima del suo colloquio con Putin e lo chiamerà di nuovo dopo il colloquio con il presidente russo, ha aggiunto Hebestreit.

Usa, Esperto legale: Trump vuole mandare via 11 milioni di persone

Usa, Esperto legale: Trump vuole mandare via 11 milioni di personeMilano, 15 nov. (askanews) – La volontà di Donald Trump – espressa in campagna elettorale – di far espellere Harry, il figlio di Carlo III dagli Usa potrebbe avere numerosi risvolti per il secondogenito di Diana Spencer, che riguardano le norme di immigrazione negli Stati Uniti d’America. “Sì, credo che quello che sta affrontando Harry sia un microcosmo di quello che stanno affrontando 11 milioni di persone negli Stati Uniti che sono immigrati clandestini”: ad askanews, Alphonse Provinziano, avvocato italoamericano e fondatore dello studio legale statunitense Provinziano & Associates – un vero principe del foro in California – spiega che il caso Harry si inserisce in unica realtà molto più grande e davvero complessa.


“È un sistema davvero interessante quello che abbiamo negli Stati Uniti; è diverso da qualsiasi altro sistema federale” dice Provinziano. “E c’è tanto potere nei governi locali. Le autorità federali per l’immigrazione hanno la possibilità di indagare ovunque negli Usa, ma molto ricade sulle autorità locali. E molte, molte città hanno quelle che chiamano politiche di città santuario – sanctuary city policies – dove non si applicano le leggi nazionali sull’immigrazione. Ed è per questo che abbiamo un arretrato così grande, con 11 milioni di persone che vivono illegalmente negli Stati Uniti”. Provinziano ricorda che “il presidente Trump ha detto che deporteremo chiunque non sia qui legalmente negli Stati Uniti. Queste sono persone che sono negli Stati Uniti da anni, decenni, hanno famiglie, hanno figli. Forse non è necessariamente quello che il pubblico americano vuole vedere accadere. E se vieni deportato in base alla chiara politica del presidente Trump di deportare gli immigrati clandestini, non avrai la possibilità di tornare negli Stati Uniti. Se hai figli, non avrai la possibilità di vederli ogni giorno. Non avrai la possibilità di far parte della loro vita, della loro crescita, dell’educazione morale, del legame emotivo. Sarai limitato alle conversazioni Zoom con i tuoi figli”.


Harry è un esempio eclatante e per quanto la sua condizione sociale sia diversa dagli altri, il suo caso rende bene l’idea. “Se Harry – dice l’avvocato – si trovasse in quella situazione, ad esempio, se dovesse lasciare gli Stati Uniti, dovrebbe prendere una decisione. ‘I miei figli restano qui? E io non faccio sostanzialmente più parte della loro vita?’ Questo è ciò che stanno affrontando 11 milioni di persone negli Stati Uniti in questo momento. E 4,4 milioni di figli di immigrati clandestini che rischiano di vedere le loro famiglie distrutte. Penso che tutti vogliano chiaramente che i criminali immigrati clandestini vengano rimossi. Sono circa 3000 persone. Non so se tutti stiano contemplando il fatto che 11 milioni di persone potrebbero vedere la loro intera vita stravolta a causa dell’entrata in carica del Presidente Trump e della sua nuova proposta chiaramente dichiarata. Ci vorranno anni e anni per fare tutto questo a causa degli arretrati nel sistema giudiziario”. Provinziano poi aggiunge: “Le nostre città, ha detto il presidente Trump, sono sotto assedio. A Los Angeles, vediamo che abbiamo un nuovo procuratore distrettuale e c’è stato, purtroppo, un aumento della criminalità. Chiaro che vogliamo che i criminali se ne vadano, ma ci sono circa 11 milioni di immigrati clandestini che vivono vite normali con famiglie e bambini che sono in gioco”. (di Cristina Giuliano)

Msf: protocollo Italia-Albania viola codice deontologia medica

Msf: protocollo Italia-Albania viola codice deontologia medicaRoma, 15 nov. (askanews) – Il protocollo Italia-Albania – denunciano Medici Senza Frontiere e altre organizzazioni impegnate nell’assistenza sanitaria alle persone in movimento – viola il codice di deontologia medica e i diritti umani e mette a rischio la salute fisica e psicologica delle persone migranti.


È la denuncia di diverse realtà sanitarie che si occupano di soccorso civile nel Mediterraneo centrale e di supporto e diritto alla salute delle persone in movimento, che si appellano a operatori e professionisti della salute affinché non si rendano complici del Protocollo e delle sue violazioni. Sappiamo per testimonianza diretta e tangibile delle persone che soccorriamo e visitiamo a bordo delle nostre navi, che la maggior parte di queste ha subito violenze fisiche, abusi, torture, violenza sessuale e che la totalità di esse, per il contesto del paese di origine, per il viaggio attraverso il deserto, la permanenza e la detenzione in Libia o Tunisia, per il viaggio in mare e per tutto ciò che hanno vissuto come dirette vittime o come testimoni, è da considerarsi a rischio di conseguenze anche gravi di salute fisica e mentale, incluso il disturbo post-traumatico da stress.


Secondo le procedure previste dal protocollo, a bordo della nave militare Libra e a bordo delle motovedette italiane, non sussistono le condizioni perché possa essere effettuata una valutazione adeguata dello stato di salute di una persona. Non è presente, infatti, un ambulatorio medico né stanze adibite a tale scopo che garantiscano una adeguata privacy e una opportuna percezione di luogo sicuro, come non sono presenti strumenti in grado di diagnosticare determinate condizioni cliniche e patologie, acute o croniche. Infine, i luoghi di detenzione amministrativa rappresentano, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un fattore di rischio per la salute mentale e fisica, in particolare per la possibile diffusione di malattie infettive e per i bassi standard di presa in carico e cura anche delle malattie non trasmissibili.


Pertanto, in considerazione delle ragioni esposte per cui il sistema previsto dal Protocollo Italia-Albania è patogeno per le persone, delle criticità strutturali che rendono impossibile una valutazione adeguata delle vulnerabilità e, soprattutto, del fatto che le persone soccorse in mare debbano essere ritenute tutte vulnerabili per i motivi sopracitati, riteniamo inaccettabile la pratica di “selezione” medico-sanitaria come criterio per la deportazione in Albania. Inoltre, sottolineiamo l’ambiguità del ruolo svolto dalle istituzioni di garanzia coinvolte in questo sistema. Operatori e operatrici della salute non dovrebbero essere coinvolte in tale sistema discriminante e degradante per l’essere umano. La nostra professione deve essere esercitata nel rispetto del Codice Deontologico e dei diritti umani.


Perciò, denunciamo con fermezza le istituzioni italiane, a partire dal Ministero della Salute, che hanno sostenuto e reso possibile la realizzazione e attuazione di questo Protocollo e critichiamo duramente CISOM, USMAF, OIM, le realtà sanitarie che si stanno rendendo complici di questa prassi in totale violazione dei diritti umani e del Codice di Deontologia Medica. Chiediamo inoltre alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), alla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), agli Ordini degli Psicologi, alle società scientifiche di ambito medico e a tutte le realtà medico-sanitarie interessate di prendere formalmente e pubblicamente le distanze da tali pratiche.

Francia, sopravvissuta a incendio torna a Notre Dame statua della Vergine

Francia, sopravvissuta a incendio torna a Notre Dame statua della VergineRoma, 15 nov. (askanews) – Sopravvissuta all’incendio che ha devastato Notre-Dame de Paris il 15 aprile 2019, la celebre statua della Vergine col Bambino tornerà nella cattedrale venerdì 15 novembre, a fine giornata, dopo una fiaccolata per le strade di Parigi. la capitale. Il corteo riporterà la statua medievale che “sarà la prima a ritornare simbolicamente a Notre-Dame”, spiega l’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich.


Ritrovata intatta dopo l’incendio, la Vergine col Bambino, spesso chiamata anche “Vergine del Pilastro”, è stata trasferita nella chiesa di Saint-Germain l’Auxerrois che ha ospitato per cinque anni la liturgia della cattedrale. Fedeli e parigini si incontreranno alle 18 sulla piazza antistante questa chiesa situata vicino al Louvre, nel centro di Parigi. La fiaccolata percorrerà le banchine dell’Île de la Cité fino alla cattedrale di Notre-Dame. Alle 19, la statua sarà benedetta dall’Arcivescovo di Parigi prima di una veglia di lode e di preghiera che unirà Magnificat, momento di preghiera e lettura del Vangelo. Questa processione segna “l’ultimo grande evento prima della riapertura della cattedrale il 7 e 8 dicembre”, sottolinea la diocesi. Con questo ritorno, la celebre statua troverà posto vicino al pilastro davanti al quale si convertì lo scrittore Paul Claudel il giorno di Natale del 1886. La scultura rappresenta Maria che tiene in braccio Gesù bambino. Quella utilizzata nel viaggio sarà però una replica: “non è possibile – per preservare l’opera, altrimenti indebolita dai secoli” ha spiegato Stéphane-Paul Bentz, cappellano di Notre-Dame, a fine ottobre sul sito della diocesi di Parigi.


Questa scultura, che risale alla metà del XIV secolo, proviene dalla cappella Saint-Aignan, situata nell’antico chiostro dei canonici, sull’Île de la Cité. Nel 1818 fu trasferita a Notre-Dame e nel 1855 fu l’architetto Eugène Viollet-le-Duc a decidere di spostarla per appoggiarla al pilastro sud-est del transetto della cattedrale.

Trump sceglie il no vax Robert F. Kennedy Jr. segretario alla Salute

Trump sceglie il no vax Robert F. Kennedy Jr. segretario alla SaluteRoma, 14 nov. (askanews) – Il presidente eletto Donald Trump ha scelto Robert F. Kennedy Jr. come prossimo segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani. Lo scrive la CNN, sottolineando che si tratta di “una scelta che si aggiunge alla lista di scelte provocatorie di Trump i cui processi di conferma metteranno alla prova la lealtà dei repubblicani del Senato”.


Kennedy, che ha accettato l’offerta, è stato per anni uno dei più importanti teorici no vax della nazione e ha spesso diffuso teorie cospirative sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini. Trump si è detto entusiasta di condividere la scelta: “La sicurezza e la salute di tutti gli americani è il ruolo più importante di qualsiasi amministrazione e l’HHS avrà un ruolo importante nell’assicurare che tutti siano protetti da sostanze chimiche nocive, inquinanti, pesticidi, prodotti farmaceutici e additivi alimentari che hanno contribuito alla crisi della salute in questo Paese”, ha dichiarato Trump in un post su X.


“Il signor Kennedy riporterà queste agenzie alle tradizioni della ricerca scientifica di alto livello e ai fari della trasparenza, per porre fine all’epidemia di malattie croniche e per rendere l’America grande e di nuovo sana!”, ha concluso Trump.

Trump: incontro con Biden positivo, abbiamo parlato di Ucraina e Medio Oriente

Trump: incontro con Biden positivo, abbiamo parlato di Ucraina e Medio OrienteNew York, 14 nov. (askanews) – In un’intervista al New York Post, il neoeletto presidente Usa, Donald Trump, ha rivelato i temi di cui ha parlato con il presidente Biden alla Casa Bianca, nell’incontro di mercoledì.


L’Ucraina è stata sul tavolo delle discussioni tra i due. “Volevo, gli ho chiesto cosa pensasse e me l’ha detto”, ha spiegato Trump, aggiungendo che avevano parlato “molto anche del Medio Oriente. Volevo sapere cosa pensasse di dove siamo e cosa pensasse. E me l’ha detto, è stato molto gentile”. Trump ha fatto vari complimenti a Biden nell’intervista, cosa che va contro la sua retorica durante la campagna elettorale, in cui ha messo in dubbio le facolta’ mentali del presidente. “E’ stato un duro lavoro da entrambe le parti, e lui ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda la campagna elettorale e tutto il resto. Abbiamo avuto davvero un ottimo incontro”, ha detto Trump.


Il presidente eletto ha chiarito che la transizione sta procedendo “molto agevolmente” e che i due hanno in programma di incontrarsi di nuovo poco prima dell’insediamento.

Ue, Borrell chiederà a stati interrompere dialogo politico con Israele

Ue, Borrell chiederà a stati interrompere dialogo politico con IsraeleRoma, 14 nov. (askanews) – Il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell chiederà ai ministri degli esteri degli stati membri dell’Unione europea di esaminare la possibilità di sospendere il dialogo politico con Israele sulle sue operazioni nella Striscia di Gaza, ha affermato giovedì il portavoce della politica estera dell’UE Peter Stano.


“L’Alto rappresentante inviterà i ministri degli stati membri a esprimere le loro opinioni sulla sua proposta che sta sottoponendo loro per sospendere il dialogo politico dell’UE con Israele nel quadro dell’accordo di associazione”, ha detto Stano in un briefing. Stano ha aggiunto che la proposta verrà avanzata durante il prossimo Consiglio Affari esteri dell’UE a Bruxelles il 18 novembre. La sessione discuterà anche delle operazioni di Israele a Gaza e se Israele sta commettendo violazioni dei diritti umani, ha affermato.


L’accordo di associazione tra UE e Israele è stato firmato nel 1995 ed è entrato in vigore nel 2000. L’accordo mira a fornire un quadro per il dialogo politico e la cooperazione economica tra UE e Israele e include condizioni relative ai diritti umani. Salvate

L’Europarlamento vota modifiche alla legge Ue contro la deforestazione

L’Europarlamento vota modifiche alla legge Ue contro la deforestazioneBruxelles, 14 nov. (askanews) – Il Parlamento europeo ha votato oggi, durante la sua “mini plenaria” di novembre a Bruxelles, otto emendamenti del Ppe alla proposta di rinvio di un anno dell’attuazione del regolamento Ue contro la deforestazione importata. Un regolamento che era già stato approvato definitivamente dal Consiglio Ue il 16 maggio 2023, ed è già entrato in vigore dal 29 giugno dello stesso anno.


Gli emendamenti, approvati con una maggioranza in alcuni casi di soli tre voti, e sempre con il sostegno del Ppe, dei Conservatori dell’Ecr e dell’estrema destra, non si limitano alla questione del rinvio dell’attuazione (come prevede la proposta della Commissione), ma introducono una modifica sostanziale al regolamento già in vigore, definendo una nuova categoria di paesi “a rischio zero di deforestazione” che potrebbero esportare nell’Ue senza sottostare ai controlli che sono imposti per le importazioni dai paesi delle altre categorie già previste, a rischio “basso”, “standard” o “alto”. Alla fine la posizione della plenaria sul regolamento emendato è stata approvata con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti. E’ la prima volta che passano degli emendamenti riguardanti un dossier legislativo con la cosiddetta “maggioranza Venezuela” di destra, formata da Ppe, Ecr, “Patrioti” e sovranisti. Nei casi precedenti si era trattato di risoluzioni non vincolanti (come quella sul Venezuela di settembre) o non legislative (sul bilancio Ue e sul calendario delle audizioni dei commissari designati).


Lo scrutinio si è svolto in condizioni difficili, perché diverse apparecchiature individuali di voto elettronico non funzionavano, soprattutto quando gli eurodeputati si sono espressi sui primi emendamenti. Ma la presidente del Parlamento, Roberta Metsola, che ha spesso ritardato il voto accertarsi del fatto che tutte le apparecchiature funzionassero (anche facendo cambiare posto ad alcuni eurodeputati), non ha accettato di ripetere lo scrutinio, come avevano chiesto la capogruppo dei Liberali di Renew, Valérie Hayer, e la capogruppo della Sinistra, Manon Aubry. Una richiesta di ripetere il voto è comunque stata presentata formalmente, hanno riferito fonti di Renew. E’ importante comunque notare che il Ppe, poco prima del voto, aveva ritirato sei dei 15 emendamenti inizialmente proposti: quelli che avrebbero davvero svuotato il regolamento, introducendo una serie di esenzioni per tutto il settore del commercio, e rimuovendo alcune delle misure vincolanti per certe categorie di imprese, e quelli che chiedevano di raddoppiare a due anni la durata del rinvio dell’attuazione delle nuove norme.


Secondo quanto riferito da fonti di Renew, la decisione di ritirare gli emendamenti è stata presa dai negoziatori del Ppe e dei Liberali, in cambio dell’impegno di Renew a non votare contro la risoluzione finale, qualunque fosse stato l’esito del voto sugli emendamenti restanti che sono stati proposti. Il regolamento impone un “dovere di diligenza”, con norme obbligatorie, a tutti gli operatori e commercianti che immettono sul mercato Ue, o esportano da esso alcune materie prime (olio di palma, prodotti bovini, legno, caffè, cacao, gomma e soia), in modo da garantire che non provengano da terreni che sono stati oggetto di deforestazione. Le norme si applicano anche a una serie di prodotti derivati quali cioccolato, oggetti di arredamento, carta stampata e prodotti per l’igiene personale a base di olio di palma. Gli operatori saranno tenuti a garantire la tracciabilità delle materie prime da loro vendute, rispetto ai terreni da cui provengono.


Il regolamento prevedeva originariamente che le sue disposizioni diventassero vincolanti dal 30 dicembre 2024 per le imprese e gli importatori di grandi e medie dimensioni, e sei mesi dopo, dal 30 giugno 2025, per le piccole e micro imprese. Ma la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa il 2 ottobre scorso, che prevede di una modifica del testo già approvato, per ritardare di un anno esatto queste due scadenze, portandole rispettivamente a fine 2025 e a metà 2026. L’obiettivo dichiarato della Commissione era quello di rendere le nuove norme applicabili in modo più agevole ed efficace da parte degli operatori di mercato. La proposta, nella sua introduzione, sottolinea quattro volte che la Commissione non intende modificare alcuna norma sostanziale del regolamento. I ministri in Consiglio Ue hanno già approvato in prima lettura la proposta di rinvio di un anno. Dopo l’approvazione di oggi degli emendamenti del Parlamento europeo, che cambiano il testo approvato dal Consiglio e mirano anche a cambiare sostanzialmente il testo del regolamento, le due istituzioni dovranno ora cercare un accordo nei negoziati a tre con la Commissione (Trilogo). La Commissione dovrà decidere a questo punto se bloccare il tentativo del il Ppe, di stravolgere un regolamento già in vigore, che ha dichiarato ripetutamente di non voler assolutamente modificare (tranne che per i tempi di attuazione). Va ricordato che l’Esecutivo comunitario può ritirare, o minacciare di ritirare, in qualunque momento del processo di approvazione le sue proposte legislative, se lo considera opportuno. Appare comunque improbabile che il Consiglio accetti anche solo in parte le modifiche sostanziali chieste dal Parlamento europeo, in particolare riguardo alla creazione della categoria dei paesi esportatori extra Ue “a rischio zero” di deforestazione (mentre sarebbe stato probabilmente più facile far passare l’esenzione del settore del commercio dagli obblighi del regolamento, previsto dagli emendamenti ritirati). E il tempo è contro gli emendamenti voluti dal Ppe e dall’estrema destra: se i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio non riusciranno a trovare un accordo entro poco più di un mese, la proposta di ritardare di un anno l’attuazione del regolamento non potrà essere approvata prima che i nuovi obblighi per le imprese entrino in vigore “di default”, il 30 dicembre, come previsto dal testo originario.