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Germania, Steinmeier manda a casa 3 ministri

Germania, Steinmeier manda a casa 3 ministriMilano, 7 nov. (askanews) – Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha mandato a casa il ministro delle Finanze Christian Lindner, il ministro della Giustizia Marco Buschmann e la ministra dell’Istruzione Bettina Stark-Watzinger, riferisce Spiegel.


Il ministro dei trasporti Volker Wissing resta invece nel governo federale, ma lascia il FDP. Ora assumerà anche la direzione del Dipartimento di Giustizia, precedentemente diretto da Buschmann. Ha ricevuto la nomina da Steinmeier per il nuovo ufficio. Inoltre Jorg Kukies è stato ufficialmente nominato successore di Lindner al Ministero delle Finanze. “Il presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha accolto la richiesta del cancelliere federale Olaf Scholz e ha ufficialmente destituito il ministro delle finanze Christian Lindner dal suo incarico… Oltre a Lindner ha destituito anche il ministro della Giustizia Marco Buschmann e la ministra dell’Istruzione Bettina Stark-Watzinger “, scrive la pubblicazione.

Artigianato e innovazione, Antonacci Falegnamerie e DF Francia insieme

Artigianato e innovazione, Antonacci Falegnamerie e DF Francia insiemeRoma, 7 nov. (askanews) – Si è conclusa a Roma, presso il Convention Center La Nuvola di Roma, la terza edizione di Edilsocial Expo B-CAD, la principale fiera internazionale dedicata ai settori di Edilizia, Architettura e Design. L’evento ha rappresentato un’importante vetrina per i settori coinvolti, offrendo ad Antonacci Falegnamerie e DF Francia, storiche aziende romane specializzate nel settore della falegnameria di lusso e degli arredi su misura, l’opportunità di presentare al pubblico internazionale i frutti della loro recente alleanza strategica, fondata su principi di eccellenza e innovazione.


Il bilancio dell’evento per le due aziende alla loro prima partecipazione in fiera è stato estremamente positivo, a conferma dell’efficacia della loro collaborazione. Durante i tre giorni dell’Expo le due realtà hanno avuto l’occasione di entrare in contatto con numerosi operatori di settore, architetti e designer, permettendo di costruire nuove relazioni commerciali e potenziali collaborazioni per futuri progetti nazionali e internazionali. “La partecipazione a B-CAD ha confermato il potenziale della nostra alleanza strategica, una collaborazione basata sulla stessa capacità di affrontare il lavoro e di affrontare le varie dinamiche aziendali. Abbiamo voluto con tutte le nostre forze creare questo gruppo, grazie al quale possiamo affrontare con solidità le sfide di un mercato sempre più competitivo,” ha dichiarato Franco Francia, Direttore Generale di DF Francia.


L’alleanza tra Antonacci Falegnamerie e DF Francia si è già dimostrata vincente in progetti complessi, come la collaborazione per la realizzazione delle aree comuni del prestigioso Hilton Rome Eur La Lama. Quest’opera, nata dal progetto dell’Architetto Fuksas che ne ha disegnato la struttura dalla forma peculiare e da quello dello Studio Lorenzo Bellini Atelier che ne ha curato il design degli interni, rappresenta un esempio tangibile di come la sinergia tra le due aziende possa dar vita a progetti ambiziosi. Il successo di questa collaborazione rappresenta un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa, portando avanti una visione comune e obiettivi condivisi, che permette di immaginare prospettive future per esplorare nuove opportunità internazionali. La strategia di crescita delle due aziende, senza trascurare il mercato nazionale, prevede ora il consolidamento della loro presenza su quello estero e l’ampliamento delle opportunità di business, soprattutto nei segmenti dell’hotellerie di lusso e delle boutique di alta gamma. “Il nostro obiettivo è rivolgerci sempre più al mercato estero, concentrandoci sull’esportazione, senza tuttavia trascurare il territorio nazionale, che in particolare a Roma ha ancora grandi potenzialità nel settore alberghiero” ha dichiarato Stefano Antonacci, Amministratore Delegato di Antonacci Falegnamerie. Tra gli eventi del calendario di quest’anno, la fiera ha ospitato un incontro dedicato al Valore del Made in Italy, come esempio di sostenibilità. Daniele Francia, Direttore Esecutivo di DF Francia – e Matteo Antonacci, Direttore di Produzione di Antonacci Falegnamerie, rappresentanti di terza generazione delle due aziende, hanno condiviso le loro opinioni, sottolineando l’importanza del capitale umano come risorsa fondamentale per il successo del Made in Italy nel mondo.


“La collaborazione tra le nostre due aziende non solo ci permette di unire i più alti standard di qualità con una capacità produttiva potenziata, ma trasmette anche un messaggio importante: affrontare progetti ambiziosi è possibile quando si combinano professionalità, innovazione e un’autentica attenzione alla sostenibilità”, ha dichiarato Daniele Francia. “Il capitale umano è il vero pilastro del nostro lavoro: senza la passione e l’impegno dei nostri artigiani, il Made in Italy perderebbe la sua essenza. Un sistema sostenibile deve prima di tutto saper rigenerare le risorse umane; la sostenibilità comincia proprio da qui, dalla capacità di formare e valorizzare i talenti del futuro. In un’epoca in cui la tecnologia sembra voler sostituire l’uomo, il nostro settore continua a dimostrare quanto sia fondamentale l’aspetto umano e l’emozione nel processo creativo. Il Made in Italy ha ancora molto da insegnare al mondo grazie a questi valori” ha concluso Matteo Antonacci.


Ed è proprio ad elementi di alto artigianato e da un’attenzione particolare alla sostenibilità dei materiali, che si è ispirato il design dello stand, confermando l’efficacia dell’approccio sinergico di Antonacci Falegnamerie e DF Francia. Lo spazio espositivo, realizzato dal designer Marco Cervellieri e coordinato da Corrirossi Management, ha riscosso un ottimo apprezzamento, grazie anche alla collaborazione con partner d’eccezione come Valeri per i metalli, Stone Arredo per il marmo, Profili per l’illuminazione, British Fires per il camino elettrico ad acqua e PIX per la struttura dei due sales table, che hanno contribuito a valorizzare il concept dello stand. La scultura centrale in bronzo realizzata dai fratelli Cristiano e Patrizio Alviti ha attratto l’attenzione dei visitatori, rafforzando l’immagine di aziende capaci di coniugare bellezza e funzionalità. Lo stand, sintesi perfetta di eleganza e innovazione, ha anche ricevuto un importante riconoscimento: il Building-Construction Architecture Design Awards 2024 da parte dell’organizzazione dell’evento Edilsocial Expo B-CAD. “Lo stand ha rappresentato al meglio la filosofia delle due aziende, unite dal comune intento di voler guardare al futuro, offrendo un servizio di alto livello, in cui l’attenzione al dettaglio è il suo segno distintivo” – ha dichiarato Marco Cervellieri, Interior e Lighting Designer dello stand. Grazie al successo di Edilsocial Expo B-CAD 2024, Antonacci Falegnamerie e DF Francia si preparano dunque a rafforzare la loro presenza sia in Italia che all’estero, con l’obiettivo di realizzare progetti sempre più personalizzati e sostenibili, confermando una visione orientata all’eccellenza e all’innovazione.

Nato, Rutte: Trump? Se la Russia vince in Ucraina è un rischio anche per gli Usa

Nato, Rutte: Trump? Se la Russia vince in Ucraina è un rischio anche per gli UsaMilano, 7 nov. (askanews) – “Se la Russia avesse successo in Ucraina, sarebbe un rischio per la sicurezza. Un rischio per la sicurezza non solo per l’Europa. Ma anche per l’America. Ed ecco perché ci siamo dentro insieme”. Lo ha detto Mark Rutte in olandese, entrando alla Puskas Aréna di Budapest.


La giornalista gli ha allora replicato: “Non mi sentirei completamente rassicurato come ucraino”. E Rutte ha risposto: “Anche lui, Zelensky ovviamente dovrà assicurarsi di ricostruire il suo rapporto con Trump. Ha già iniziato a farlo” ha aggiunto, precisando “a New York. Qualche mese fa. Si sono già chiamati ieri. Quindi Zelensky è perfettamente in grado di costruire da solo quella relazione”. “L’interesse è collettivo”, ha poi aggiunto sottolineando che non riguarda solo Europa o America ma “anche paesi come la Corea del Sud e Giappone”.

Usa2024, Legale Usa: con Trump principe Harry rischia lasciare Paese

Usa2024, Legale Usa: con Trump principe Harry rischia lasciare PaeseMilano, 7 nov. (askanews) – “Gli avvocati del principe Harry saranno molto impegnati nei prossimi quattro anni, poiché Donald Trump ha chiarito che se tornasse in carica, cercherebbe di far espellere Harry dal Paese”. Lo dice ad askanews Alphonse Provinziano, avvocato italoamericano e fondatore dello studio legale statunitense Provinziano & Associates, un vero principe del foro in California nonché raro esperto certificato in diritto di famiglia dal Consiglio di specializzazione legale dello Stato (solo l’1% degli avvocati specializzati in diritto di famiglia nello Stato ha ottenuto questa certificazione).


Secondo Provinziano “l’amministrazione di Joe Biden aveva protetto Harry. Una causa intentata dalla Heritage Foundation per chiedere maggiori informazioni è stata respinta, ma Trump potrebbe avere la meglio se si scoprisse che Harry non era stato sincero sul suo passato consumo di droga nella sua domanda di visto, nonostante lo abbia ammesso nella sua autobiografia e in varie interviste nel corso degli anni”. Trump ha ripetutamente affermato di pensare che a Harry non dovrebbe essere consentito di rimanere negli Stati Uniti poiché ha “tradito la regina”, oltre alla macchia per il fatto di non essere stato disponibile a parlare del suo passato consumo di droga nella sua domanda di visto.


In passato alcuni media in lingua inglese hanno parlato di un vero e proprio odio di Donald Trump per il principe Harry che metterebbe a rischio il suo futuro negli Stati Uniti. Greg Swenson, presidente dei Republicans Overseas UK, ha attaccato duramente Harry per aver scritto dell’assunzione di droghe nelle sue memorie, ovvero in “Spare”. Swenson ha anche detto a The Sun: “A Donald Trump non piacciono Harry e Meghan. Ama il Re ma non gli importa affatto di Harry”. E ancora: “Hanno incriminato Trump per aver travisato una voce di contabilità: si potrebbe sostenere che travisare l’uso di droga su un modulo per il visto sia più grave”.


L’ammissione sull’uso di droghe ha poi scatenato un’accesa polemica sulla questione se gli fosse consentito di rimanere nel Paese. Il think tank americano The Heritage Fund aveva già fatto ricorso contro la decisione dell’amministrazione Biden di mantenere riservati i dettagli del visto di Harry. Uno dei requisiti del visto è che l’interessato debba spuntare una casella per verificare se abbia assunto droghe, e molti ipotizzano che possa aver mentito. Tuttavia non si sa cosa fosse scritto sul modulo del visto di Harry. Ma tra le affermazioni contenute in “Spare”, Harry fa riferimento alle volte in cui si fece di cocaina a 17 anni, prima di sperimentare funghi allucinogeni e fumare marijuana. Ciò ha spinto un gruppo di esperti di Washington DC a chiedersi perché gli fosse stato permesso di entrare negli Stati Uniti nel 2020.


A questo si aggiungono le condizioni complicate del matrimonio con Meghan, che alcuni danno sull’orlo del baratro. Alcuni ritengono che se non gli fosse più consentito di vivere negli Usa, Harry potrebbe considerare il Portogallo dove possiede una casa.

Niccolò Fontana assume incarico di ambasciatore d’Italia in Iraq

Niccolò Fontana assume incarico di ambasciatore d’Italia in IraqRoma, 7 nov. (askanews) – Niccolò Fontana ha assunto oggi l’incarico di ambasciatore d’Italia a Baghdad. Lo rende noto la Farnesina.


Nato a Firenze il 6 luglio 1975, dopo aver conseguito la Maturità linguistica, Fontana si laurea in Scienze Politiche presso la facoltà “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze nel 1999. In seguito ad esame di concorso, il 29 dicembre 2000 è nominato Segretario di Legazione in prova nella carriera diplomatica. Dopo il primo incarico al Cerimoniale Diplomatico della Repubblica, nel 2004 assume come Secondo Segretario commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Santiago del Cile, ove svolge le funzioni di responsabile dell’Ufficio economico-commerciale in anni di forte sviluppo dei rapporti bilaterali e di costante crescita dell’interscambio e degli investimenti italiani nel Paese.


Nel 2008 è incaricato delle funzioni di Primo Segretario all’ambasciata a Washington, dove si occupa di politica interna statunitense, di rapporti con il Congresso e di temi di diplomazia pubblica. Nel 2012 Fontana rientra a Roma per prendere servizio presso il Servizio per la Stampa e la Comunicazione istituzionale della Farnesina, quale Capo dell’Ufficio Stampa italiana ed estera. Nel 2014 assume come Capo dell’Ufficio economico-commerciale all’Ambasciata a Mosca.


Nel 2019 è assegnato, come Primo Consigliere, alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, ove si occupa di riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di procurement a beneficio delle aziende italiane e dei rapporti con il personale italiano nel sistema onusiano. Dal 2022 presta servizio come Vice Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale, e Direttore Centrale per la Comunicazione, della Farnesina. In tale veste, ricopre l’incarico di Portavoce del Ministero, occupandosi della comunicazione istituzionale della Farnesina e della sua rete diplomatico-consolare, e curando in prima persona la comunicazione del Ministro degli Esteri nel corso delle missioni all’estero e in occasione di incontri ed eventi internazionali in Italia.


Nel 2024 è nominato Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica d’Iraq. Nel 2013 è insignito del Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha servito, quale volontario, nel 7° Reggimento Alpini di Feltre, partecipando anche alla missione NATO SFOR in Bosnia. Sposato dal 2003 con Tania Morrocchi, è padre di Pietro, Ginevra e Cosimo.

Tajani: Trump è un amico sicuro dell’Italia

Tajani: Trump è un amico sicuro dell’ItaliaRoma, 7 nov. (askanews) – Donald Trump? E’ un “amico sicuro dell’Italia” e gli italo-americani sono un “legame potente” con il nuovo presidente degli Stati uniti. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera.


“Gli Usa sono una grande democrazia. Sono contento che il popolo degli Stati Uniti abbia deciso con chiarezza a chi affidarsi per i prossimi 4 anni”, ha detto Tajani.“Sono contento che la decisione sia stata presa in maniera pacifica, serena, al momento senza scontri. Il nuovo presidente è stato eletto con una chiara maggioranza di elettori votanti e di grandi elettori: non c’è incertezza su cosa hanno scelto gli americani”, ha continuato il vicepremier.


Trump, secondo Tajani, “è un amico sicuro dell’Italia, e gli italo-americani sono un legame potente fra la nostra nazione e il nuovo presidente. Sono sicuro che il governo italiano e la nuova amministrazione americana sapranno lavorare insieme per proteggere i nostri popoli”.Preoccupa, tuttavia, il rischio che Trump innalzi i dazi provocando una guerra commerciale. “Dovremo evitare uno scontro sui dazi, parlando e negoziando: l’interscambio Ue-Usa nel 2023 ha sfiorato gli 850 miliardi di euro, con un saldo commerciale a favore dell’Europa di 156 miliardi di euro. La sola Italia ha avuto nel 2023 un saldo positivo di 40 miliardi di euro, gli Usa sono il nostro secondo mercato dopo la Germania”, ha ricordato Tajani. “L’export – ha proseguito – è la vita stessa dell’Italia. Trump ha sempre dimostrato di guardare con occhio attento all’Italia, già in passato ha fatto scelte diverse per noi rispetto ad altri Paesi”.


 

La Germania verso il voto anticipato

La Germania verso il voto anticipatoMilano, 7 nov. (askanews) – Germania a un passo da elezioni legislative anticipate dopo il siluramente del ministro delle finanze, il liberale Christian Lindner, su decisione del Cancelliere, Olaf Scholz. La maggioranza di governo, che si regge su una coalizione “semaforo” composta da socialdemocratici, verdi e liberali, sembra infatti arrivata al capolinea.


“Abbiamo bisogno di un governo efficace che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro Paese. Questo è ciò di cui mi sono preoccupato negli ultimi tre anni. Questo è ciò che mi preoccupa adesso” ha detto Scholz in un video pubblicato sui social. “Ho chiesto al presidente federale di destituire il ministro delle finanze. Chiunque si rifiuti di trovare una soluzione a questa situazione agisce in modo irresponsabile. Non esiste alcuna base di fiducia. Ho prestato giuramento: terrò sempre presente il benessere di tutto il nostro Paese” ha aggiunto il cancelliere.


“Questo o/o è veleno. O la sicurezza o la coesione, il sostegno all’Ucraina o l’investimento nel futuro della Germania: creare questa dicotomia è sbagliato, pericoloso e del tutto inutile. Non darò ai cittadini questa scelta” ha continuato.

Usa2024, Harris: non abbandoneremo mai lotta per la democrazia

Usa2024, Harris: non abbandoneremo mai lotta per la democraziaMilano, 7 nov. (askanews) – “Non abbandoneremo mai la lotta per proteggere le scuole e le strade dalla violenza con le armi e non abbandoneremo mai la lotta per la nostra democrazia, per lo Stato di diritto, per una giustizia eguale e per la sacra idea che per ciascuno di noi, indipendentemente da chi siamo o da dove abbiamo iniziato, certi diritti fondamentali e libertà devono essere rispettati e mantenuti”. Lo ha detto la vicepresidente degli Usa, Kamala Harris, parlando a suoi sostenitori a Washington, nella sua prima apparizione dopo la sconfitta da parte di Donald Trump alle elezioni presidenziali.


“Non abbandonerò mai la lotta per un futuro in cui gli americani possono perseguire i loro sogni, le loro ambizioni, le loro aspirazioni, dove le donne americane hanno la libertà di prendere decisioni sul proprio corpo senza che sia il governo a dire loro cosa fare, non ci arrenderemo mai” ha aggiunto.“Oggi ho parlato con il presidente eletto Trump congratulandomi con lui per la vittoria, dicendogli anche che noi lo aiuteremo nella transizione e che ci impegneremo in un trasferimento pacifico dei poteri”, ma “pur concedendo questo risultato non abbandono la lotta che ha alimentato questa campagna, la lotta per la libertà, per le opportunità, per la giustizia e per la dignità di tutte le persone, per gli ideali che sono il cuore della nostra nazione” ha continuato Harris.


“Io so che molti pensano che stiamo entrando in un periodo oscuro, ma a beneficio di tutti noi non è così perché in America sentiamo in cielo la luce di miliardi e miliardi di stelle, la luce dell’ottimismo, della fede, della verità e del servizio. Che questo lavoro ci guidi anche dinnanzi a dei passi indietro verso la promessa straordinaria degli Stati Uniti d’America” ha concluso. 

Usa2024, Harris: non abbandono lotta per libertà e giustizia

Usa2024, Harris: non abbandono lotta per libertà e giustiziaMilano, 6 nov. (askanews) – “Oggi ho parlato con il presidente eletto Trump congratulandomi con lui per la vittoria, dicendogli anche che noi lo aiuteremo nella transizione e che ci impegneremo in un trasferimento pacifico dei poteri”, ma “pur concedendo questo risultato non abbandono la lotta che ha alimentato questa campagna, la lotta per la libertà, per le opportunità, per la giustizia e per la dignità di tutte le persone, per gli ideali che sono il cuore della nostra nazione”. Lo ha detto la vicepresidente degli Usa, Kamala Harris, parlando a suoi sostenitori a Washington, nella sua prima apparizione dopo la sconfitta da parte di Donald Trump alle elezioni presidenziali.

Trump rinforza la “Mega” di Orban, l’Ue rischia divisioni a Budapest

Trump rinforza la “Mega” di Orban, l’Ue rischia divisioni a BudapestBudapest, 6 nov. (askanews) – Le inquietudini si erano manifestate sin da quando, mesi fa, il primo ministro ungherese Viktor Orban, detenendo il suo paese la presidenza di turno dell’Ue, aveva deciso di fissare la riunione della Comunità politica europea subito dopo le elezioni Usa, come a rendere esplicito che le sorti del Continente dipendono dalle oscillazioni della politica americana. Ma ora, con la netta vittoria di Donald Trump, il rischio che il format pensato “per affrontare questioni di interesse comune e rafforzare la sicurezza, la stabilità e la prosperità del continente europeo” possa trasformarsi nel palcoscenico di profonde divisioni geostrategiche, appare praticamente una certezza. Una scommessa vinta, quella di Orban, da sempre fervido sostenitore di Trump e da sempre voce critica, se non vera e propria spina nel fianco, delle istituzioni europee. Tanto da attirarsi la definizione di “cavallo di Troia” di Vladimir Putin in Europa.


La quinta riunione della Comunità politica europea, piattaforma voluta dal presidente francese Emmanuel Macron all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, si svolgerà domani alla Puskas Arena di Budapest, a cui seguirà, il giorno successivo, un Consiglio europeo informale dal quale si attende un “Nuovo patto europeo per la competitività” sulla base dei rapporti redatti dagli ex premier italiani Enrico Letta e Mario Draghi. Al summit sono invitati 47 capi di Stato e di governo dei Ventisette e dei loro vicini, dalla Turchia, all’Ucraina, al Regno Unito (escluse Russia e Bielorussia). Unico assente ‘giustificato’, il premier spagnolo Pedro Sanchez, alle prese con il post alluvione nella Generalitat di Valencia. Le istituzioni Ue saranno rappresentate dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dall’Alto rappresentante per gli affari esteri, Josep Borrell.


Se la precedente amministrazione Trump aveva destabilizzato non poco le relazioni politiche ed economiche transatlantiche, con i dazi imposti ad alcuni prodotti europei, lo spostamento dell’attenzione Usa verso il contenimento strategico della Cina, il disappunto mostrato verso i Paesi Ue che spendono poco per la difesa e non contribuiscono come potrebbero alla Nato, è sulla guerra in Ucraina che le divisioni tra Europa e Usa, e all’interno della stessa Ue, potrebbero assumere dimensioni rilevanti, avendo Trump promesso in campagna elettorale di porre fine alla guerra “entro 24 ore” dall’elezione, cosa che lascerebbe presagire un repentino disimpegno statunitense nei confronti di Kiev. Non è un caso se stamane Orban (il quale aveva declinato, come slogan per il semestre di presidenza ungherese dell’Ue, il “Make America Great Again” di Trump in “Make Europe Great Again”) si è affrettato a dichiarare che la vittoria di Trump solleva la questione se l’Europa può continuare ad aiutare l’Ucraina da sola. “Per noi leader europei – ha sottolineato Orban al vertice dell’Organizzazione degli Stati turchi a Bishkek – la questione è se l’Europa da sola sia in grado di mantenere il sostegno finanziario e militare all’Ucraina che c’è stato finora. Ne dubito fortemente, quindi sarà necessaria una nuova strategia europea”.


Per scongiurare una fase di tensione con gli Usa e all’interno della stessa Ue, la presidente della Commissione Von der Leyen, congratulandosi con Trump, ha sottolineato che “Unione europea e Stati Uniti sono più che semplici alleati. Siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Questo legame è profondo, radicato nella nostra storia comune, nell’impegno per la libertà e la democrazia e negli obiettivi comuni di sicurezza e opportunità per tutti. Lavoriamo insieme – è stato l’invito di Von der Leyen a Trump – a un partnerariato transatlantico che continui a dare risultati per i nostri cittadini”. Stessa preoccupazione deve aver colto il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, i quali, a risultati non ancora definitivi, hanno avuto un colloquio nel quale hanno concordato di “lavorare per un’Europa più unita, più forte e più sovrana. Lavoreremo – ha assicurato Macron su X – per un’Europa più unita, più forte e più sovrana in questo nuovo contesto. Cooperando con gli Stati Uniti e difendendo i nostri interessi e i nostri valori”.


Tornando alla riunione della Comunità politica europea, domani alle 10 è previsto l’arrivo delle delegazioni. Attesa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale con Trump, oltre a diverse affinità di carattere politico, ha in comune il fatto di avere un rapporto privilegiato con Elon Musk, primo sponsor del candidato repubblicano, che l’anno scorso fu ricevuto con tutti gli onori a Palazzo Chigi e poi fu addirittura ospite d’eccezione ad Atreju, la festa nazionale di Fdi. La riunione della Comunità politica europea entrerà dunque nel vivo con una sessione plenaria sulle sfide alla sicurezza, seguita da quattro sessioni di discussione su migrazione sicurezza economica. I presidenti di ciascuna tavola rotonda riferiranno sulle discussioni nella seconda sessione plenaria, prevista nel primo pomeriggio. Intorno alle 17,30 la conferenza stampa del primo ministro ungherese Viktor Orban e del primo ministro dell’Albania Edi Rama, il cui Paese ospiterà la prossima riunione della Cpe. Poi, domani sera, i leader europei si incontreranno di nuovo per una cena informale al Parlamento ungherese, dove si discuterà proprio dei risultati delle presidenziali Usa. E già qualcuno teme che Orban possa sfruttare l’occasione per una nuova provocazione contro l’Ue, magari un video collegamento con Trump.