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Nato, al via maxi-esercitazione Neptune Strike con 20mila uomini

Nato, al via maxi-esercitazione Neptune Strike con 20mila uominiPrestwick (Scozia), 25 ott. (askanews) – Prende il via, dalle acque scozzesi del Mare del Nord, da Prestwick, la Neptune Strike – Vigilance Activity Neptune Strike 2024-2 (NEST), una delle principali attività di vigilanza rafforzata della Nato. La maxi-esercitazione comprenderà diverse aree operative congiunte in tutta Europa e dimostrerà le forti capacità congiunte in caso di attacco marittimo di alto livello. La Nato assume così il controllo operativo di diverse portaerei.


Gli obiettivi principali della NEST 24-2 sono il mantenimento della libertà di navigazione e di manovra nell’area di operazioni della Nato, la sicurezza dei punti marittimi strategici, la deterrenza e la vigilanza e l’aumento dell’interoperabilità nei domini operativi (ad esempio, l’integrazione aria-terra), promuovendo le capacità della Nato di consentire operazioni multidominio ad ampio raggio. Le unità partecipanti opereranno dal Mediterraneo centrale e dal Mare Adriatico fino al Mare del Nord e al Mar Baltico, comprese le operazioni aeree attraverso l’Europa centrale per condurre azioni aria-terra nella regione del Mar Baltico, anche con il nuovo membro della Nato, la Svezia. Le attività comprendono, tra l’altro, sbarchi anfibi, operazioni antimine, smaltimento di ordigni esplosivi e difesa dai droni.


In totale, circa 20 navi e sottomarini di superficie, forze speciali e numerosi aerei partecipano al NEST 24-2 in diverse composizioni con circa 15.000 persone di supporto. NEST 24-2 è condotta dalla Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), con sede a Oeiras, in Portogallo, e si svolgerà dal 24 al 31 ottobre 2024. Si tratta di un’attività pianificata da tempo, condotta nel rispetto delle leggi e degli standard internazionali e programmata indipendentemente dagli attuali sviluppi in Medio Oriente. Infatti si tratta di una esercitazione di natura difensiva e non è diretta a terzi.


Nel Mare del Nord, le attività NEST 24-2 vedono la partecipazione del USS Harry S Truman Carrier Strike Group, nonché della portaerei della Royal Navy HMS Prince Of Wales e delle sue scorte. Nel Mediterraneo, lo staff di STRIKFORNATO è imbarcato sulla nave comando e controllo USS Mount Whitney per dimostrare la capacità di schierare un elemento di comando mobile autosufficiente ovunque e in qualsiasi momento.


La nave d’assalto anfibio multiuso USS Wasp, insieme alla nave da sbarco USS Oak Hill, trasporterà un gruppo di pronto intervento anfibio e la 24a unità di spedizione dei Marines imbarcata. La Marina turca sosterrà con la nave d’assalto anfibio TCG Anadolu e il suo battaglione di marines imbarcato, oltre alle sue scorte. La Marina italiana fornirà la portaerei ITS Cavour e le sue scorte per alcune parti dell’attività. La serie Neptune Strike rientra nel Progetto Neptune, avviato nel 2020, con l’obiettivo di migliorare il ritmo e la flessibilità del comando e del controllo delle forze navali d’attacco e anfibie. (Di Serena Sartini)

Libano, Unifil: peacekeeper attaccati dalle forze israeliane, costretti a ritirarsi

Libano, Unifil: peacekeeper attaccati dalle forze israeliane, costretti a ritirarsiRoma, 25 ott. (askanews) – “Il 22 ottobre, i peacekeeper in servizio presso un posto di osservazione permanente vicino a Dhayra stavano osservando i soldati delle IDF che conducevano operazioni di sgombero delle case nelle vicinanze. Dopo essersi resi conto di essere osservati, i soldati delle IDF hanno sparato contro il posto” e “le guardie di servizio si sono ritirate per evitare di essere colpite”, ha reso noto l’Unifil su X riferendo di quanto accaduto martedì nel Libano meridionale.


“Ricordiamo alle IDF e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite. Qualsiasi attacco deliberato contro di loro è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701”, scrive ancora l’Unifil sul suo profilo parlando di “una situazione della sicurezza estremamente difficile”.

Soldati della Nordcorea in Russia, Putin: è una questione bilaterale

Soldati della Nordcorea in Russia, Putin: è una questione bilateraleRoma, 25 ott. (askanews) – I soldati nordcoreani in Russia con la prospettiva di combattere contro l’Ucraina? Sono una questione bilaterale, un affare che non deve interessare altri. Lo ha detto chiaramente oggi il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista alla televisione russa.


“Questa è una nostra decisione sovrana, se attueremo alcune disposizioni o meno, dove, come, se ne abbiamo bisogno, o se ci impegneremo, ad esempio, solo a condurre alcune esercitazioni, a prepararci, a trasferire esperienze – questo è un nostro affare”, ha affermato Putin. “Proprio – ha continuato – come ci viene detto continuamente che le modalità con cui l’Ucraina garantisce la sua sicurezza, con o senza la Nato, è una questione che riguarda l’Ucraina”.

Le forze israeliane attaccano ospedale nel nord della Striscia di Gaza: pazienti e medici intrappolati

Le forze israeliane attaccano ospedale nel nord della Striscia di Gaza: pazienti e medici intrappolatiRoma, 25 ott. (askanews) – Oltre 150 pazienti e membri del personale medico sono intrappolati nell’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya, nella parte settentrionale di Gaza, messo sotto assedio da stamattina dall’esercito israeliano, scrive Al Jazeera.


L’esercito israeliano ha bombardato la struttura e la “stazione di ossigeno” uccidendo “diversi bambini”, secondo i resoconti dei media. L’ospedale Kamal Adwan è una delle poche strutture mediche funzionanti rimaste nella parte settentrionale di Gaza. Secondo quanto riporta l’agenzia palestinese Wafa le forze israeliane hanno fatto irruzione nell’ospedale e hanno ordinato ai pazienti di scendere nel cortile principale.

Tre giornalisti uccisi in un raid israeliano al confine tra Libano e Siria

Tre giornalisti uccisi in un raid israeliano al confine tra Libano e SiriaRoma, 25 ott. (askanews) – Un attacco israeliano ha ucciso almeno tre giornalisti che alloggiavano in una guesthouse in Libano vicino al confine con la Siria dove si trovavano anche altri reporter, affermano i media libanesi.


Tra questi, un cameraman e un ingegnere che lavoravano per l’emittente filo-iraniana Al-Mayadeen e un cameraman che lavorava per Al-Manar di Hezbollah. Altri reporter presenti sulla scena affermano che il bungalow in cui dormivano i membri di quelle specifiche emittenti è stato preso di mira direttamente.

Maternità surrogata, superesperto Usa: possibili effetti “dirompenti”

Maternità surrogata, superesperto Usa: possibili effetti “dirompenti”Milano, 25 ott. (askanews) – (di Cristina Giuliano) La legislazione italiana sulla maternità surrogata – che onora una promessa elettorale fatta dalla coalizione di Giorgia Meloni – potrebbe avere effetti “imprevedibili” e “dirompenti” rispetto a quello che sono le norme di altri Paesi. Lo afferma Alphonse Provinziano, fondatore dello studio legale statunitense Provinziano & Associates, raro esperto certificato in diritto di famiglia dal Consiglio di specializzazione legale dello Stato della California (solo l’1% degli avvocati specializzati in diritto di famiglia nello Stato ha ottenuto questa certificazione).


Contattato da askanews, Provinziano parla della Legge approvata dal Senato italiano il 16 ottobre che interviene sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità, “commesso all’estero da un cittadino italiano”. E spiega che “la legge italiana per le madri surrogate per bambini nati in America sarà degna di interesse perché, come applicato in California, la madre surrogata è dichiarata non-genitore. Se il governo italiano decide di cambiare la parentela di una persona con il suo genitore effettivo, l’implicazione è che potrebbe creare un orfano legale per il semplice fatto che il certificato di nascita americano elencherà la coppia dello stesso sesso come genitori”. A dirsi preoccupato in queste ore Jack Markell, ambasciatore degli Stati Uniti a Roma (su Sky TG24) in merito alla legge che ha reso la maternità surrogata “reato universale” in Italia. E anche fonti dello stesso Dipartimento di Stato americano sulla stampa italiana (La Repubblica), con conseguente risonanza su quella americana: “I commenti rappresentano una rara fonte di tensione tra i governi di Meloni e del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, poiché i rapporti reciproci sono stati finora cordiali” scrive Politico.


Ma ora cosa succederà? “L’effetto dirompente – prosegue Provinziano – potrebbe essere quello di provare a registrare il bambino nato in America da una coppia dello stesso sesso come cittadino italiano. Gli italiani dovrebbero decidere se riconoscere un genitore o nessuno dei genitori. Secondo la legge americana, i genitori sarebbero ancora i due padri o due madri. In pratica, ciò che finirà per accadere secondo la legge italiana è che la coppia dello stesso sesso potrebbe affrontare un processo in carcere, e potrebbe avere un effetto paralizzante nel caso in cui (i due o le due) non tornassero in Italia e cercassero asilo negli Stati Uniti. Questo ha dell’imprevedibile”. Provinziano, specializzato in diritto di famiglia, nella sua lunga carriera ha assistito celebrità e persone comuni e in diversi casi, in tribunale, un giudice ha fatto appello alla sua competenza come amicus curiae, o “amico della corte”. Sul divario legislativo tra Italia e Stati Uniti, afferma: “A seconda della giurisdizione, gli Stati Uniti sono molto più lungimiranti in termini di diritti LGBTQ rispetto all’Italia. Mentre la legge italiana consente le unioni civili di coppie dello stesso sesso dal 2016, la legge federale statunitense sotto la Corte Suprema, consente i matrimoni tra persone dello stesso sesso e lo fa da oltre 15 anni. Sono tra le più progressiste le leggi della California, dove persone da tutto il mondo cercano accordi di maternità surrogata, perché (in California) gli accordi di maternità surrogata sono applicati. La madre surrogata è determinata come non genitore e i genitori effettivi sono determinati come coppia o persona che ha il bambino”.


In Italia la maternità surrogata è vietata già dal 2004, con la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Ma ora si è aggiunta la punibilità da parte della legge italiana del fatto commesso all’estero. “La legge statunitense – dice Provinziano – che supporta l’asilo per coloro che affrontano persecuzioni nei loro paesi d’origine, ha una conseguenza interessante quando si tratta di diritti LGBTQ. Per le coppie dello stesso sesso provenienti dall’Italia, le leggi sulla maternità surrogata degli Stati Uniti offrono un percorso inaspettato per richiedere asilo, poiché (i genitori) potrebbero temere persecuzioni se tornassero a casa”. In California, “il certificato di nascita elencherà i genitori del bambino surrogato, rendendo difficile per il governo italiano discernere se il bambino appartiene a una coppia eterosessuale o dello stesso sesso. Questa complessità può portare le coppie dello stesso sesso a designare un solo genitore sul certificato di nascita, spesso favorendo le coppie lesbiche a causa dell’inclusione automatica di una madre. Di conseguenza, i paesi con leggi sulla maternità surrogata potrebbero affrontare la sfida di decidere se concedere asilo ai cittadini italiani che cercano la maternità surrogata: l’onere della protezione si sposterrebbe così su di loro”, conclude il legale.

Presentato Calendario 2025 Aeronautica Militare, scatti mozzafiato

Presentato Calendario 2025 Aeronautica Militare, scatti mozzafiatoMilano, 25 ott. (askanews) – Dodici inediti scatti dei velivoli e del personale della Forza Armata ai quali sono stati abbinate parole e frasi “motivazionali” per rendere immediatamente evidenti i valori fondanti che da oltre cento anni caratterizzano l’agire quotidiano di tutto il personale dell’Aeronautica Militare.


Una presentazione “ad alta quota” quella del Calendario 2025 dell’Aeronautica Militare. È stato infatti il Belvedere Jannacci, al 31esimo piano del Grattacielo Pirelli di Milano, il luogo scelto per svelare in anteprima e presentare nella serata di ieri – alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di Squadra Aerea Luca Goretti – le pagine che accompagneranno i dodici mesi del prossimo anno, attraverso foto esclusive realizzate dalla Forza Armata in occasione di missioni operative, di attività di addestramento e di irripetibili momenti di vita della Forza Armata. L’evento, moderato e condotto da Monica Bertini, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti ed autorità militari e civili. Ad aprire l’evento e ad illustrare il concept del calendario AM 2025 il Capo del V Reparto “Comunicazione” dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Brigata Aerea Urbano Floreani che ha evidenziato: “Dodici pagine in cui gli scatti iconici dei velivoli e del personale della Forza Armata vengono abbinati ad altrettante frasi “motivazionali” per rendere immediatamente evidenti i valori fondanti che da oltre cento anni caratterizzano l’agire quotidiano dell’Aeronautica Militare, con una attenzione costante alla storia e alla tradizione ma al contempo con lo sguardo sempre proiettato alle sfide del futuro”.


A seguire, uomini e donne dell’Aeronautica Militare, tra cui anche il Comandante delle Frecce Tricolori, tenente colonnello Massimiliano Salvatore, l’astronauta colonnello Walter Villadei e la squadra delle Farfalle azzurre, insieme con testimonial e volti noti del mondo dello sport, della cultura e del sociale – tra i quali il giornalista sportivo Guido Meda, Alessandro Costacurta ex calciatore ed opinionista televisivo, l’atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, medaglia di bronzo al fioretto di Parigi 2024, Loredana Trigilia, l’educatore e fondatore di PizzAut, Nico Acampora, la Onlus da anni impegnata a sostegno di ragazzi autistici – si sono alternati sul palco per commentare i singoli scatti ed i messaggi valoriali associati a ciascuna pagina. Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare nel suo discorso in chiusura di serata ha voluto sottolineare: “Quest’anno abbiamo fortemente voluto presentare il Calendario dell’Aeronautica Militare qui a Milano, in questa suggestiva location. Milano rappresenta per noi una piazza molto importante, proprio all’inizio del mese abbiamo inaugurato in questa importante città uno dei nostri alti comandi, il cuore nevralgico di tutte le attività operative dell’Aeronautica Militare: il Comando Squadra Aerea – I Regione Aerea. L’abbiamo fatto perché siamo molto legati a questa città e questa Regione e siamo certi che continueremo a lavora bene insieme anche nel futuro”.


Riferendosi poi al Calendario AM 2025, il generale Goretti ha voluto sottolineare: “Queste foto, e la forza dei messaggi che le parole e le frasi che le accompagnano riescono a trasmettere, vogliono essere una sintesi immediata dei valori, degli ideali, della modernità, delle competenze e delle capacità di chi sa svolgere concretamente il proprio ruolo di leader nel settore aerospaziale, a supporto di tutto il comparto Difesa e, più in generale, del sistema Paese”. Il generale Goretti ha infine concluso dicendo: “Continuiamo a mantenere i nostri valori come stelle polari dell’agire quotidiano, per consegnare alle generazioni che ci seguiranno una Forza Armata sempre più rilevante, attenta e determinata a scrivere nuove gloriose pagine di storia”. Come ogni anno, grazie alla collaborazione con Giunti Editore, la distribuzione del Calendario 2025 avverrà attraverso la capillare rete di librerie, con oltre 270 punti vendita GIUNTI AL PUNTO, rendendolo disponibile in tutta Italia agli appassionati e al più vasto pubblico. Il progetto editoriale è stato promosso da Difesa Servizi che, già da tempo, ha inaugurato un nuovo percorso di valorizzazione dei calendari delle Forze Armate per la diffusione della cultura della Difesa.


Il Calendario 2025 AM sarà inoltre in vendita sullo store ufficiale Amazon dell’Aeronautica Militare www.amazon.it/aeronauticamilitare. E’ possibile rivedere la presentazione del Calendario AM 2025 canale ufficiale YouTube dell’Aeronautica Militare (https://www.youtube.com/@AeronauticaMilitareOfficial )

M.O., Nyt: Iran pronto per la guerra ma tenta ancora di evitarla

M.O., Nyt: Iran pronto per la guerra ma tenta ancora di evitarlaRoma, 25 ott. (askanews) – “L’Iran ha ordinato alle forze armate di essere pronte per la guerra, ma anche di cercare di evitarla”, secondo il New York Times che cita quattro funzionari iraniani.


Secondo le fonti la guida suprema Ayatollah Ali Khamenei ha ordinato alle forze armate iraniane di formulare numerosi piani per rispondere alla prevista rappresaglia israeliana. Teheran attaccherà se ci saranno danni o vittime significativi, ma potrebbe trattenersi se Israele prenderà di mira solo un numero limitato di siti militari e depositi di armi. I funzionari, due dei quali appartengono al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche, affermano che l’Iran risponderà sicuramente se Israele colpirà siti petroliferi, impianti nucleari o prenderà di mira alti funzionari, con potenziali opzioni tra cui un attacco con un massimo di 1.000 missili balistici o l’interruzione delle forniture energetiche nella regione.

Taiwan, l’Europarlamento condanna la Cina per sue azioni unilaterali

Taiwan, l’Europarlamento condanna la Cina per sue azioni unilateraliBruxelles, 24 ott. (askanews) – Il Parlamento europeo condanna le continue provocazioni militari della Cina contro Taiwan, e in particolare le esercitazioni militari “ingiustificate” iniziate il 14 ottobre, ribadisce il suo forte impegno a favore dello “status quo” nello stretto di Taiwan e avverte che qualsiasi tentativo di Pechino di modificarlo unilateralmente, in particolare attraverso la forza o la coercizione, non sarà accettato e susciterà una reazione decisa e ferma. Gli eurodeputati condannano le dichiarazioni del presidente Xi Jinping secondo cui la Repubblica popolare cinese non rinuncerà mai al diritto di utilizzare la forza nei confronti di Taiwan, e respingono l’interpretazione della Cina secondo cui la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite darebbe a Pechino il diritto di reclamare la sua sovranità su Taiwan.


In una risoluzione adottata oggi a Strasburgo dalla plenaria con 432 voti a favore, 60 contrari e 71 astensioni, il Parlamento europeo respinge “i tentativi della Cina di distorcere la storia e le norme internazionali”, e sottolinea che la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite non stabilisce che la Repubblica popolare cinese gode della sovranità su Taiwan, né esprime alcun giudizio sulla futura inclusione di Taiwan nelle Nazioni Unite o in altre organizzazioni internazionali. Tuttavia, rilevano gli eurodeputati, la Repubblica popolare cinese continua a “interpretare erroneamente la risoluzione 2758 delle Nazioni Unite al fine di bloccare la partecipazione significativa di Taiwan alle organizzazioni internazionali e di modificare unilateralmente lo status quo”. Il Parlamento europeo si oppone a questi costanti sforzi della Cina, e sostiene la partecipazione di Taiwan alle organizzazioni internazionali, quali l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale, l’Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol) e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Gli eurodeputati esortano, inoltre, le Nazioni Unite a concedere ai cittadini e ai giornalisti taiwanesi il diritto di accedere ai suoi locali.


La risoluzione di Strasburgo sottolinea l’impegno dell’Ue a favore della politica “una sola Cina”, come fondamento delle relazioni con Pechino, ma precisa anche che questa politica è diversa dal principio di “una sola Cina” sostenuto da Pechino, che contempla anche il possibile uso della forza per l’annessione di Taiwan. La posizione di lunga data dell’Ue, ricorda il testo, è quella di sostenere lo status quo e una risoluzione pacifica delle divergenze nello stretto di Taiwan, incoraggiando il dialogo e l’impegno costruttivo, e insistendo sul fatto che l’uso di misure coercitive per conseguire l’unificazione contraddirebbe il diritto internazionale. La risoluzione del Parlamento europeo sottolinea che solo il governo democraticamente eletto di Taiwan può rappresentare il popolo taiwanese a livello internazionale, ed esprime preoccupazione per l’uso da parte della Cina della disinformazione ostile per minare la fiducia nella democrazia e nella governance di Taiwan.


Gli eurodeputati rilevano che il comportamento sempre più aggressivo della Cina, in particolare verso i suoi vicini, nello Stretto di Taiwan e nel Mar cinese meridionale, rappresenta un rischio per la sicurezza regionale e globale, e osservano che l’Ue e i suoi Stati membri dovrebbero rafforzare le proprie capacità marittime nella regione. Il Parlamento europeo esprime, infine, preoccupazione per il rinnovato impegno della Cina e della Russia a rafforzare ulteriormente i loro legami militari, condannando la fornitura cinese di attrezzature militari a Mosca.


Contro la risoluzione hanno votato in particolare i Sovranisti del gruppo Esn (15 voti) e buona parte del gruppo della Sinistra (25 voti), compresi gli eurodeputati italiani Antoci, Della Valle, Morace, Palmisano, Pedullà, Tamburrano e Tridico del M5s, e Lucano e Salis di Avs. Si è invece spaccato in due il gruppo di estrema destra dei Patrioti per l’Europa, con 39 astenuti, 22 favorevoli (tra cui tutti i membri della Lega) e un contrario. Il Ppe (compresi gli eurodeputati di Fi), i Conservatori dell’Ecr (compresi i membri di Fdi), i Socialisti e Democratici, i Liberali di Renew e i Verdi hanno votato massicciamente a favore della risoluzione.

Tajani chiude il G7 Sviluppo: “Qui il primo tassello” per la pace

Tajani chiude il G7 Sviluppo: “Qui il primo tassello” per la pacePescara, 24 ott. (askanews) – Nuovi aiuti alle popolazioni più sofferenti del Medio Oriente, l’idea di una Conferenza per la ricostruzione di Gaza, il pressante invito ai Paesi membri del G7 a una “risposta globale ambiziosa” alle sfide dello sviluppo in Africa e alle molteplici crisi internazionali, per togliere spazio a ogni tipo di velleità di autocrazie sempre più invadenti: Cina, Russia e Iran. Sono questi i “primi tasselli del mosaico” di pace che la presidenza italiana del G7 ha messo sul tavolo dei lavori della ministeriale Sviluppo di Pescara, iniziata martedì 22 ottobre. Un difficile lavoro di mediazione, coronato soprattutto dalla presenza – nella giornata di lunedì – di qualificati rappresentanti di Libano, Israele e Autorità nazionale palestinese. “Un grande successo, anche per la credibilità italiana, che ci spinge a fare ancora di più”, ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.


Il ministro degli Esteri del Libano Abdallah Bou Habib, il ministro dell’Economia dell’Anp Mohammad Alamour e l’ambasciatrice israeliana presso le agenzie Onu a Roma Orli Gil hanno partecipato, in sessioni separate, ai lavori sul Medio Oriente. “La pace ancora non è vicina e stiamo lavorando per accelerare i tempi”, ha detto Tajani dopo quegli incontri. Dunque, nessun dialogo tra le parti, rimaste ognuna sulle proprie posizioni, ma proficui colloqui con la presidenza italiana. “Li abbiamo ascoltati e interrogati, non c’è stato un confronto tra di loro perché non volevamo acuire, ma risolvere”. E la soluzione passa anche attraverso alcune decisioni già prese dal governo, o solamente immaginate. Negli ultimi 30 giorni sono state distribuite 47 tonnellate di beni alimentari nell’ambito del progetto Food for Gaza, mentre domani si terrà a Genova la cerimonia di consegna al Programma alimentare mondiale del primo dei 15 camion con nuovi aiuti umanitari italiani per la popolazione civile di Gaza. Tajani ha inoltre annunciato un “impegno umanitario d’emergenza da parte italiana” per complessivi 25 milioni: 10 milioni per le popolazioni del Libano, 10 milioni di aiuto umanitario per Gaza e 5 milioni a sostegno del piano dell’Anp per la pianificazione della ricostruzione della Striscia di Gaza. Il ministro è però andato oltre ed ha annunciato di avere dato mandato al suo gabinetto di avviare uno studio sulle possibilità di organizzare una Conferenza per la ricostruzione della Striscia, sul modello di quella già messa in atto sull’Ucraina.


Un impegno concreto che la presidenza italiana ha sollecitato ai partner del G7 anche sull’altro grande tema sul tavolo della ministeriale Sviluppo: l’Africa. Investire nel continente africano, puntare su sicurezza alimentare e sistemi agroalimentari sostenibili, infrastrutture e salute globale, scommettere sui giovani, significa assicurare “un futuro migliore per tutti”. Ma anche sradicare, sul nascere, le radici più profonde dell’immigrazione irregolare. “Il G7 ha il dovere di dare risposte” al continente africano “che ci guarda con grande attenzione”, ha detto Tajani, che ha anche ringraziato i missionari italiani per il contributo all’istruzione e formazione in favore dei giovani, soprattutto dell’Africa sub-sahariana. “E’ importante che le democrazie rispondano ai popoli africani, altrimenti c’è il rischio che rispondano le autocrazie”, “la Cina, l’Iran, la Russia”. Su questa linea si pone il confronto di oggi sulla salute globale avuto con Gavi, Oms e le principali aziende del settore sanitario, durante il quale si è registrata piena “sintonia sulla necessità di investimenti in infrastrutture sanitarie e sul miglioramento di accesso e distribuzione degli strumenti di prevenzione in Africa”, compresi i vaccini “da produrre in loco”. E nella stessa direzione vanno certamente il Global Gateway europeo e il Piano Mattei, ha ricordato il titolare della Farnesina. “L’Africa guarda prima noi, perché siamo i più vicini. Quindi abbiamo il dovere di rispondere positivamente alle loro richieste, essere impegnati”.


Il nostro Paese e gli altri membri del G7 mobiliteranno fino a 600 miliardi di dollari entro il 2027 per ridurre il divario di investimenti infrastrutturali attraverso il Partenariato G7 per le Infrastrutture Globali e gli Investimenti. “Investire in infrastrutture sostenibili, industrializzazione e innovazione è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e attrarre altri investimenti produttivi per una crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità”, hanno sottolineato i ministri nella dichiarazione finale di Pescara, con cui hanno confermato l’intenzione di concentrarsi “sulle regioni e sui settori in cui gli investimenti infrastrutturali hanno il maggiore impatto, tra cui il continente africano e la più ampia regione indo-pacifica”. (di Corrado Accaputo)