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Tajani: al G7 si è parlato di pace non di armi

Tajani: al G7 si è parlato di pace non di armiPescara, 24 ott. (askanews) – “Chi critica il G7 lo fa senza aver capito granché di quello che è successo qui” a Pescara. “Abbiamo lavorato solo per la pace e per aiutare la popolazione civile, non si è parlato di armi ma solo di aiuti umanitari”. Lo ha precisato oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sulle contestazioni previste oggi nella città abruzzese. “Dire che questo è stato un G7 inutile è falso. Si può manifestare e dire quello che si vuole, ma i risultati politici del G7 sono sotto gli occhi di tutti”, ha aggiunto Tajani.


“Sfido chiunque altro a fare quello che abbiamo fatto noi, nessuno è stato in grado di portare nello stesso luogo israeliani, palestinesi e libanesi”. Così ancora Tajani- “Israeliani, palestinesi e libanesi – ha continuato il ministro – sono venuti qua, in Francia non sono andati, questa è la grande differenza e bisogna spiegarla a chi manifesta” contro la ministeriale in Abruzzo, ha rimarcato Tajani, alludendo alla conferenza sul Libano in corso a Parigi.

Europarlamento, premio Sacharov, vince la “maggioranza Venezuela”

Europarlamento, premio Sacharov, vince la “maggioranza Venezuela”Bruxelles, 24 ott. (askanews) – Il co-presidente del gruppo dei Conservatori (Ecr) al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, e il capodelegazione di Fratelli d’Italia nello stesso gruppo Ecr, Carlo Fidanza, hanno espresso, oggi a Strasburgo, grande soddisfazione per la decisione odierna di attribuire il premio Sacharov 2024 per la libertà di pensiero a María Corina Machado, leader delle forze democratiche venezuelane, e a Edmundo Gonzßlez Urrutia, candidato dell’opposizione alle elezioni presidenziali di luglio nel Paese.


L’attribuzione del Premio, decisa dalla Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo (composta dai capigruppo politici più la presidente dell’Assemblea, Roberta Metsola) in base a una semplice verifica di quale candidatura ha la maggioranza, senza un voto vero e proprio, è stata preceduta da un voto “storico” nella sessione plenaria di settembre (la seconda del nuovo Europarlamento dopo le elezioni di giugno), che aveva gi) che prefigurava una nuova maggioranza di centrodestra-estrema destra a Strasburgo, possibile quando i Popolari lo reputino opportuno. Il 19 settembre, infatti, una risoluzione che riguardava proprio il Venezuela era passata (309 voti a favore, 201 contrari e 12 astenuti) con i voti del Ppe e di tutti e tre i gruppi della destra, contro Socialisti, Verdi e Sinistra e l’astensione dei Liberali di Renew.


“Siamo molto felici e soddisfatti – ha commentato Carlo Fidanza, parlando ad alcuni giornalisti a margine della plenaria – perché il Parlamento europeo ha deciso di attribuire il Premio Sacharov 2024, che si assegna ogni anno a chi nel mondo si batte per la libertà e per i diritti umani, a María Corina Machado e a Edmundo Gonzßlez Urrutia, all’opposizione venezuelana”. Era, ha sottolineato Fidanza, “una candidatura voluta da Fratelli d’Italia, sposata dal gruppo dei Conservatori europei, sostenuta insieme al Partito Popolare europeo”, che “oggi viene riconosciuta come la candidatura vincente”, e a dicembre ci sarà la consegna del Premio.


Si tratta, ha concluso il capodelegazione di Fdi, di “un grande segnale di attenzione di vicinanza per l’opposizione venezuelana, che si batte ormai da anni e soprattutto negli ultimi mesi, dopo le elezioni rubate dello scorso luglio, per il ripristino della libertà e della democrazia per il popolo venezuelano”. “La Conferenza dei presidenti – ha aggiunto Procaccini – si è espressa nel senso di premiare l’opposizione pacifica, ma irriducibile e democratica venezuelana. Naturalmente – ha rilevato – è anche un segnale per i tanti italiani che noi sappiamo vivono in Venezuela in una situazione di terribile disagio ormai da troppi anni, di libertà conculcate. E quindi siamo particolarmente orgogliosi – ha concluso – di aver mandato loro un segnale di vicinanza, un segnale di amore per la libertà”.

Tajani: il premio Sacharov all’opposizione in Venezuela è più che meritato

Tajani: il premio Sacharov all’opposizione in Venezuela è più che meritatoPescara, 24 ott. (askanews) – “Congratulazioni a Maria Corina Machado e a Edmundo Gonzalez Urrutia per aver vinto il premio Sacharov 2024. Il massimo riconoscimento che l’UE conferisce per gli sforzi in favore dei diritti dell’uomo. Più che meritato per il coraggio dimostrato nel dare voce al popolo oppresso dalla dittatura”. E’ quanto ha scritto oggi su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando la decisione del Parlamento Ue di attribuire il premio Sacharov 2024 ai leader dell’opposizione in Venezuela.

Premio Sacharov a capi opposizione venezuelana

Premio Sacharov a capi opposizione venezuelanaRoma, 24 ott. (askanews) – Il premio Sacharov 2024 per la libertà di pensiero va a María Corina Machado leader delle forze democratiche venezuelane e Edmundo Gonzßlez Urrutia, candidato dell’opposizione alle elezioni presidenziali di luglio.


Oggi la Presidente del parlamento Ue Metsola ha annunciato i laureati del premio Sacharov 2024 per la Libertà di Pensiero in Aula, in seguito alla decisione presa dalla Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo. La Presidente Metsola ha dichiarato: “Il premio Sacharov 2024 per la Libertà di Pensiero è assegnato a María Corina Machado e al presidente eletto Edmundo Gonzalez Urrutia per la loro coraggiosa lotta per ripristinare la libertà e la democrazia in Venezuela. Nella loro ricerca di una transizione equa, libera e pacifica del potere, hanno sostenuto senza paura i valori che milioni di venezuelani e il Parlamento europeo hanno così a cuore: giustizia, democrazia e Stato di diritto. Il Parlamento europeo è al fianco del popolo venezuelano e di María Corina Machado e del presidente eletto Edmundo Gonzßlez Urrutia nella loro lotta per il futuro democratico del loro paese. Questo premio è per loro.” María Corina Machado è stata nominata candidata presidenziale dell’opposizione venezuelana a nome della “Piattaforma democratica unitaria” nel 2023, ma è stata successivamente esclusa dalle elezioni dal Consiglio elettorale nazionale controllato dal regime.


Edmundo Gonzßlez Urrutia, diplomatico e politico che le è succeduto come candidato per la “Piattaforma democratica unitaria”, ha denunciato la mancata pubblicazione da parte del governo venezuelano dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali e ha contestato la vittoria dichiarata di Nicolßs Maduro. Gonzßlez Urrutia ha lasciato il paese a settembre, dopo l’emissione di un mandato d’arresto nei suoi confronti. In una risoluzione adottata il 19 settembre 2024, i deputati hanno sottolineato che le missioni internazionali di osservazione elettorale hanno chiarito che le elezioni presidenziali venezuelane non sono conformi alle norme internazionali di integrità elettorale. Hanno riconosciuto Edmundo Gonzßlez Urrutia come presidente legittimo e democraticamente eletto del paese e María Corina Machado come leader delle forze democratiche.


Il Parlamento ha condannato “la frode elettorale” e le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate contro l’opposizione democratica, il popolo venezuelano e la società civile. Secondo il governo venezuelano, 2.400 persone sono state arrestate durante le manifestazioni che hanno seguito le elezioni e le organizzazioni non governative hanno riportato la morte di 24 persone. María Corina Machado è rimasta nascosta, mentre Edmundo Gonzßlez Urrutia è fuggito in Spagna, dove gli è stato concesso asilo politico il 7 settembre.


Nella risoluzione del settembre 2024, il Parlamento ha invitato l’UE a prorogare le sanzioni nei confronti del regime venezuelano e ad applicare sanzioni mirate, attraverso il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani, nei confronti di Nicolßs Maduro e della sua cerchia ristretta. Prima delle elezioni, il Parlamento ha esortato gli Stati membri a mantenere le sanzioni imposte al regime di Maduro e ha criticato la decisione incostituzionale di impedire a figure di spicco dell’opposizione politica, come María Corina Machado, di candidarsi alle elezioni del 2024. La cerimonia di consegna del Premio Sacharov per la libertà di pensiero si terrà il 18 dicembre a Strasburgo, durante la sessione plenaria del Parlamento.

Sospensione serie Avetrana, per Anica e Apa “Pericoloso precedente”

Sospensione serie Avetrana, per Anica e Apa “Pericoloso precedente”Roma, 24 ott. (askanews) – ANICA e APA esprimono la più viva sorpresa per la decisione senza precedenti, espressa dal Tribunale di Taranto, di sospensione cautelare della messa in onda della serie “Avetrana – Qui Non è Hollywood”, prodotta da Groenlandia e Disney.


La serie, appena presentata al Festival del Cinema di Roma, si limita a raccontare fatti di risonanza pubblica oggettivamente legati a un determinato contesto, storico e geografico, come tante volte capitato in passato. Gli autori non prendono posizione riguardo al risultato delle sentenze, né le mettono in dubbio: la serie racconta infatti quanto emerso dagli atti processuali. : “Il blocco preventivo della serie, ancora inedita, appare come una grave lesione di quel principio di libertà di espressione chiaramente tutelato anche a livello costituzionale e che deve essere garantito al racconto audiovisivo italiano – commenta Chiara Sbarigia, Presidente di APA – Guardate le nostre serie, giudicatele, ma non chiedetegli di non esistere solo perché raccontano la realtà”.


“Obbligare le opere audiovisive a non fare riferimenti alla cronaca e alla realtà è un pericoloso precedente – dichiara Benedetto Habib, Presidente dell’Unione Produttori di ANICA – I titoli basati su fatti realmente accaduti sono una costante della storia del cinema, indipendentemente dalle opinioni del pubblico o dei protagonisti sui fatti trattati, se si mantiene il rispetto verso le comunità coinvolte: esplorare la realtà aiuta a esercitare il senso critico dello spettatore. La libertà di espressione nel nostro paese è garantita dalla Costituzione, e la comunità dei produttori non vuole svegliarsi in un mondo dove questa libertà non è più agibile”.

Francia, Marsiglia, sindaco dichiara guerra a box chiavi di Airnb

Francia, Marsiglia, sindaco dichiara guerra a box chiavi di AirnbRoma, 24 ott. (askanews) – Nel mirino del comune di Marsiglia da diversi mesi, i proprietari di affitti turistici a breve termine come Airbnb dovranno rimuovere le cassette portachiavi dai loro alloggi appese negli spazi pubblici.


Le piccole scatole appese ai pali, alle recinzioni e talvolta anche ai bidoni della spazzatura cittadina devono scomparire. In un comunicato stampa, la città di Marsiglia annuncia che è alla ricerca di cassette portachiavi per Airbnb e altri affitti turistici ammobiliati a breve termine. Questo tipo di edilizia abitativa è già nel mirino del sindaco Benoît Payan e della sua amministrazione da diversi mesi. Recentemente il sindaco ha annunciato che d’ora in poi chi prenderà in affitto un alloggio tramite Airbnb dovrà affittare anche gli altri alloggi in modo tradizionale.

Macron apre a Parigi conferenza sul futuro del Libano

Macron apre a Parigi conferenza sul futuro del LibanoRoma, 24 ott. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha aperto una conferenza a Parigi a sostegno del Libano, con il duplice obiettivo di raccogliere circa 300 milioni di sterline di fondi per affrontare la crescente crisi umanitaria causata dai bombardamenti israeliani e trovare un modo per colmare il vuoto di sicurezza creato dalla debolezza cronica dello stato libanese.


La maggior parte degli osservatori afferma che Macron, il presidente della Francia, che ha legami storici con il Libano, avrà probabilmente successo nel suo primo compito, in parte grazie alle donazioni che dovrebbero arrivare dagli stati del Golfo a maggioranza sunnita. La Francia spera che ciò rifletta un rinnovato interesse per il Libano che questi stati avevano ampiamente trascurato, lasciando spazio aperto all’espansione del gruppo sciita Hezbollah negli ultimi anni. Ma il secondo obiettivo di avvicinarsi a un cessate il fuoco resta quasi impossibile, dal momento che gli Stati Uniti sembrano aver deciso di dare il loro sostegno all’offensiva di Israele, finché Washington la considererà limitata a causare danni irreversibili a Hezbollah sostenuto dall’Iran.


Antony Blinken, il segretario di Stato degli Stati Uniti, è uno dei tanti diplomatici di alto livello a mancare all’incontro di Parigi, riflettendo una frattura tra Parigi e gli Stati Uniti su come gestire Israele e la crisi in Libano Blinken, attualmente in Qatar, ha in programma di tenere un incontro con i leader arabi a Londra venerdì. Il Regno Unito è rappresentato dal ministro del Medio Oriente, Hamish Falconer, mentre il ministro degli esteri, David Lammy, è al vertice del Commonwealth a Samoa.


Hezbollah, con la maggior parte dei suoi dirigenti uccisi da Israele, ha affermato che non parlerà della sua strategia politica o militare finché Israele non implementerà un cessate il fuoco. Israele ha affermato che continuerà a indebolire Hezbollah sia a Beirut che a sud del fiume Litani. La Francia non ha fornito una cifra sulla cifra che spera di raccogliere, ma l’ONU ha affermato che ha bisogno di oltre 400 milioni di dollari (310 milioni di sterline). Prima della conferenza, la Germania ha annunciato 62 milioni di dollari in più in aiuti umanitari.


Un’alleanza di 150 ONG alla vigilia della conferenza ha affermato che un cessate il fuoco era un imperativo morale. Dall’escalation delle ostilità un anno fa, più di 2.500 persone in Libano sono state uccise e quasi 12.000 ferite, secondo l’ONU. Gli sforzi francesi per garantire un cessate il fuoco si basano su Hezbollah, che afferma chiaramente di essere disposto a porre fine alla sua guerra prima che venga concordato un cessate il fuoco a Gaza. Messaggi contrastanti sono emersi da Hezbollah sulla sua volontà di recidere il legame tra i due teatri di guerra, ma la Francia ritiene che se gli Stati Uniti facessero pressione su Israele affinché accettasse un cessate il fuoco, si potrebbe raggiungere un accordo. Ciò a sua volta potrebbe fornire lo spazio per garantire una maggioranza nel parlamento libanese per eleggere un nuovo presidente, ponendo fine a una situazione di stallo di due anni causata da divisioni in gran parte basate su motivi etnici. La Francia spera anche che si possa raggiungere un accordo di principio alla conferenza per fare di più per finanziare, espandere e addestrare le forze armate ufficiali libanesi. Israele ritiene che la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, approvata nel 2006, non sia mai stata pienamente implementata in parte a causa del fallimento di Uniful nell’assumere una parte fondamentale del suo mandato che chiede anche a Hezbollah di ritirarsi a nord del Litani, a circa 30 km (20 miglia) dal confine con Israele. L’inviato degli Stati Uniti Amos Hochstein ha affermato lunedì a Beirut che era necessario un nuovo mandato più assertivo. L’Italia, uno dei principali contributori di Unifil, ha proposto la creazione di un cuscinetto di peacekeeping con più uomini e più potere e diverse regole di ingaggio tra il confine con Israele e il Litani. Supporta anche l’addestramento delle truppe dell’esercito regolare libanese. Israele insiste sul diritto di mantenere l’accesso allo spazio aereo libanese, cosa che nessun governo di Beirut accetterà probabilmente.

Putin: in Medio Oriente si rischia “una guerra su vasta scala”

Putin: in Medio Oriente si rischia “una guerra su vasta scala”Roma, 24 ott. (askanews) – Il Medio Oriente è “sull’orlo di una guerra su vasta scala” per cui “è necessario avviare un processo politico completo per un accordo” che stabilizzi la situazione. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso dell’ultima giornata dei lavori del vertice dei Paesi Brics, nel formato Brics+ e outreach, a Kazan.


“I combattimenti iniziati a Gaza un anno fa si sono ora estesi al Libano, altri paesi della regione sono stati colpiti e lo scontro tra Israele e Iran è aumentato notevolmente. Tutto questo assomiglia a una reazione a catena e mette l’intero Medio Oriente sull’orlo di una guerra su vasta scala”, ha detto Putin, citato dalle agenzie di stampa russe. Il presidente russo ha voluto anche rimarcare che la Russia “si è sempre opposta e continua a opporsi a qualsiasi tipo di azione terroristica”.

Usa 2024, Wsj: Trump in vantaggio di due punti su Harris

Usa 2024, Wsj: Trump in vantaggio di due punti su HarrisRoma, 24 ott. (askanews) – Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump è in vantaggio sulla sua rivale, la candidata democratica Kamala Harris, di due punti percentuali, secondo un sondaggio del quotidiano Wall Street Journal.


Il sondaggio mostra che il 47% degli elettori statunitensi opterebbe per Trump, rispetto al 45% per Harris. Il sondaggio indica anche che il 52% degli elettori approva la performance di Trump quando era presidente degli Stati Uniti, mentre solo il 42% ha approvato la performance di Harris come vicepresidente. Il sondaggio è stato condotto dal 19 al 22 ottobre tra 1.500 elettori. Il margine di errore è di 2,5 punti percentuali.


Un altro sondaggio, pubblicato dal quotidiano Financial Times, mostra che Trump ha superato Harris come candidato di fiducia degli americani per l’economia. Il sondaggio rileva che il 44% degli elettori registrati afferma di fidarsi di più di Trump per la gestione dell’economia, mentre il 43% opta per Harris. Tuttavia, Harris rappresenta meglio gli interessi economici della classe media e delle piccole imprese rispetto a Trump, che è visto come un rappresentante migliore degli interessi delle grandi aziende e degli individui benestanti. Secondo gli intervistati, la principale fonte di preoccupazione finanziaria per loro è l’aumento dei prezzi, nonché il loro livello di reddito, i costi di affitto e le spese sanitarie.

M.O., Hamas: Mosca prema su Abu Mazen per un governo di unità nazionale

M.O., Hamas: Mosca prema su Abu Mazen per un governo di unità nazionaleRoma, 24 ott. (askanews) – Hamas ha chiesto a Mosca di intervenire con il presidente palestinese Abu Mazen, perché lanci un negoziato che porti alla creazione di un governo di unità nazionale per la Palestina. Lo ha detto il vice capo dell’ufficio politico dell’organizzazione palestinese, Musa Abu Marzouk, riferendo del suo incontro avuto ieri a Mosca con il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov.


Oggi il presidente russo Vladimir Putin avrà un incontro con Abu Mazen a margine del vertice dei paesi Brics, in corso a Kazan. In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa Ria e rilanciata dai media israeliani, Marzouk ha detto di aver discusso con Bogdanov di “questioni relative all’unità nazionale palestinese e alla creazione di un governo che dovrebbe governare la Striscia di Gaza dopo la guerra” e che è stato “espresso il nostro desiderio che la parte russa parli con Abbas per incoraggiarlo ad avviare i negoziati in modo che possiamo arrivare a un risultato a questo riguardo”.