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Sette israeliani sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio a favore dell’Iran

Sette israeliani sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio a favore dell’IranRoma, 21 ott. (askanews) – Sette cittadini israeliani sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio a favore dell’Iran, avendo svolto centinaia di mansioni per Teheran. Lo hanno indicato i pubblici ministeri dello stato ebraico.


I sospetti sono tutti ebrei residenti ad Haifa e nel nord del Paese e comprendono un soldato che ha disertato l’esercito e due minorenni. I sospettati adulti sono Azis Nisanov, Alexander Sadykov, Vyacheslav Gushchin, Yevgeny Yoffe e Yigal Nissan. Sono accusati di aver fotografato e raccolto informazioni su basi e strutture delle Idf, tra cui il quartier generale della difesa Kirya a Tel Aviv e le basi aeree di Nevatim e Ramat David, nonché i siti delle batterie Iron Dome. La base di Nevatim è stata presa di mira in entrambi gli attacchi missilistici iraniani di quest’anno, mentre Ramat David è stata presa di mira da Hezbollah. I sospetti sono inoltre accusati di aver ricevuto dai loro referenti mappe di siti strategici, tra cui la base di Golani colpita da un drone all’inizio del mese.


I procuratori hanno affermato che la polizia e gli inquirenti dello Shin Bet hanno scoperto che i sospetti hanno svolto una serie di compiti diversi per le agenzie di intelligence iraniane e sono stati in contatto con agenti iraniani. In cambio delle loro azioni, i sospetti sono stati pagati centinaia di migliaia di dollari, alcuni dei quali in criptovaluta, secondo gli investigatori.

Incontro tra Netanyahu e Tajani: assicurazioni su Unifil

Incontro tra Netanyahu e Tajani: assicurazioni su UnifilRoma, 21 ott. (askanews) – È terminato a Gerusalemme l’incontro fra pm Israele Netanyahu e il vice premier e ministro Esteri Antonio Tajani . Il ministro italiano, riferiscono fonti della Farnesina, ha ricevuto assicurazioni sulle modalità operative dell’esercito israeliano nel sud Libano attorno alle installazioni di Unifil. Tajani ha invitato al cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano. Il primo ministro israeliano ha confermato che per Israele la scomparsa del capo di Hamas Sinwar è un risultato importante ma non è chiaro quando potranno essere interrotte le operazioni militari.

Migranti, la Commissione europea: serve una lista Ue dei Paesi sicuri per i rimpatri

Migranti, la Commissione europea: serve una lista Ue dei Paesi sicuri per i rimpatriBruxelles, 21 ott. (askanews) – “Siamo a conoscenza della sentenza” del tribunale di Roma di venerdì scorso che ha ordinato di riportare in Italia i migranti inviati in Albania, in base all’accordo tra i due paesi, “e siamo in contatto con le autorità italiane. Ora, per quanto riguarda la sentenza, in effetti si riferisce al concetto di ‘paese di origine sicuro’, e a come viene applicato. Da parte nostra, per ora non abbiamo liste comuni dell’Ue” per i paesi terzi sicuri; “è qualcosa che è anche previsto che faremo, su cui dovremo lavorare, ma che gli Stati membri attualmente non hanno, hanno solo liste nazionali”.


Lo ha spiegato oggi a Bruxelles la portavoce per gli Affari interni e l’Immigrazione della Commissione europea, Anitta Hipper, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo Ue. á “Si tratta di elenchi nazionali” dei paesi terzi considerati sicuri, “quindi in questo caso c’è una valutazione effettuata dalle autorità italiane, e non c’è nulla che io possa dire al riguardo: non abbiamo un elenco del genere a livello Ue”, ha ribadito Hipper. Ma è vero, ha aggiunto, che una lista comune “è qualcosa che è previsto anche per attuare il nuovo Patto Ue su asilo e immigrazione”, perché “dovremo garantire di avere criteri comuni, e questo è qualcosa che stiamo esaminando”. “Non credo di poter indicare alcuna tempistica” per quanto riguarda la futura proposta sull’elenco comune di paesi terzi sicuri, ha puntualizzato il portavoce capo della Commissione, Eric Mamer. E ha aggiunto: “Vorrei ricordare che per prima cosa dobbiamo avere un nuovo collegio dei commissari in funzione, che questo processo è in corso e quindi è un po’ presto per iniziare a pensare alle tempistiche”. á Tuttavia, una data precisa è stata già indicata in una dichiarazione del pre-vertice dei leader del Ppe, giovedì scorso, a cui aveva partecipato anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. “Dobbiamo procedere al riesame del concetto di ‘paese terzo sicuro’ entro il 12 giugno 2025, per alleviare la pressione sui paesi dell’Ue”, si legge al punto 5 del testo, intitolato “Political Priorities on how to stop irregularáimmigration” (Prioritçà politiche su come fermare l’immigrazione irregolare). á Un’altra questione sollevata dalla sentenza del tribunale di Roma è quella del diritto applicabile al Protocollo Italia-Albania. Un giornalista ha ricordato che la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, aveva affermato che al Protocollo si applica il diritto italiano e non quello dell’Ue, e che ora un tribunale italiano dice il contrario, ossia che all’accordo deve applicarsi il diritto europeo.


La portavoce ha replicato riconoscendo che “è assolutamente corretto: ciò che ha detto la commissaria è che il protocollo Italia-Albania applica la legge nazionale” italiana. “Ma ovviamente – ha puntualizzato – applica anche gli standard stabiliti nella protezione” dei richiedenti asilo “e nelle procedure che sono previste dal diritto Ue. E abbiamo anche detto che tutte queste misure che le autorità italiane stanno adottando devono essere pienamente conformi e non dovrebbero in alcun modo compromettere l’applicazione del diritto comunitario e dei trattati Ue”. Notando che il Tribunale di Roma ha fatto riferimento a una sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre scorso sulla definizione dei “paesi di origine sicuri” dei migranti da rimpatriare, un altro giornalista ha chiesto in che misura queste interpretazioni della giurisprudenza possano avere un impatto su eventuali futuri meccanismi di “hub per i rimpatri” (centri esterni all’Ue in cui deportare i migranti a cui è stato negato l’asilo in un paese dell’Ue), a cui stanno lavorando la Commissione e alcuni Stati membri.


“Gli ‘hub per i rimpatri’ – ha risposto Hipper -, sono un tema di cui stiamo discutendo. È ancora presto, ci sono diverse discussioni sui modelli, sulla legalità e sulla fattibilità di tali hub. Quindi è molto difficile predire di cosa si tratterà, e quali saranno le correlazioni” con le sentenze citate. “Penso che sia chiaro – ha concluso sua Eric Mamer – che prenderemo in considerazione tutti gli elementi che sono sul tavolo nel processo di riflessione, che avrà luogo, sulla potenziale forma e struttura degli ‘hub per i rimpatri’”.

Moldova, sì di stretta misura al referendum per adesione all’Ue. La presidente Sandu al ballottaggio

Moldova, sì di stretta misura al referendum per adesione all’Ue. La presidente Sandu al ballottaggioRoma, 21 ott. (askanews) – Risultato all’ultimo voto per il referendum tenuto ieri in Moldova sulla richiesta di includere nella Costituzione l’adesione all’Unione europea: dopo ore in cui il no è risultato in testa, lo spoglio dei voti della diaspora ha invertito all’ultimo minuto il trend, con il “sì” al 50,3% quando è stato scrutinato il 99,5% delle schede.


In una nota la Commissione elettorale ha ricordato che presenterà “un rapporto sui risultati del referendum alla Corte Costituzionale, la quale, a sua volta, entro 10 giorni, confermerà o respingerà i risultati”. Intanto, la presidente uscente Maia Sandu ha ottenuto il 42% dei consensi al primo turno delle presidenziali che si sono tenute ieri in Moldova e sfiderà il prossimo 3 novembre al ballottaggio l’ex procuratore generale, Alexandr Stoianoglo, che ha conquistato il 26% dei voti.


“Nessuno degli 11 candidati ha ricevuto più del 50% dei voti. Questo significa che tra due settimane ci sarà un secondo turno”, ha annunciato oggi alla stampa il direttore della Commissione elettorale, Angelica Caraman, precisando che i dati sono ancora preliminari e che quelli definitivi “saranno presentati dopo che la Commissione avrà ricevuto i protocolli originali dai seggi elettorali, il che dovrebbe avvenire entro 48 ore dal giorno delle elezioni”. L’affluenza alle elezioni presidenziali è stata del 51,67%, ha aggiunto Caraman.

Unifil, Tajani: attacchi Israele violazione diritto internazionale

Unifil, Tajani: attacchi Israele violazione diritto internazionaleRoma, 20 ott. (askanews) – Per quanto riguarda Unifil “sarò molto chiaro con le controparti israeliane: ogni attacco ai soldati della missione deve essere considerato come una grave violazione del diritto internazionale umanitario e della Risoluzione 1701”. Lo ha riferito il Ministro degli esteri, Antonio Tajani, che domani sarà in missione in Israele e in Palestina.


Una nota della Farnesna precisa che il Ministro chiederà ulteriori assicurazioni per la sicurezza dei contingenti militari impiegati.

L’Iran: la morte di Sinwar non fermerà l’attività di Hamas

L’Iran: la morte di Sinwar non fermerà l’attività di HamasRoma, 20 ott. (askanews) – L’omicidio del leader politico di Hamas, Yahya Sinwar, non sarà un motivo per indurre il movimento integralista islamico palestinese a cessare le sue attività. È l’opinione del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. “La morte di Sinwar non fermerà le attività di Hamas, ma rafforzerà solo la determinazione del movimento e motiverà i giovani palestinesi”, ha dichiarato Araghchi in un’intervista all’emittente turca Ntv.


Ha sottolineato che c’è il rischio di un conflitto in molti Paesi della regione, compresa la Siria. “Israele non è in grado di esistere senza l’assistenza degli Stati Uniti, non è in grado di commettere crimini a Gaza e in Libano senza gli Stati Uniti. Tutte le armi utilizzate in quei Paesi provengono dagli Stati Uniti. Se Washington avesse una reale volontà politica, sarebbe in grado di fermare gli attacchi e fermare Israele”. “Per noi gli Stati Uniti sono un alleato dei sionisti”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran, “Se scoppia una guerra su larga scala nella regione, gli Stati Uniti ne saranno coinvolti, e noi non lo vogliamo affatto. La guerra potrebbe estendersi ai Paesi del Golfo. Ma sono sicuro che c’è ancora una possibilità di diplomazia, non possiamo lasciare tutto alla volontà di una sola persona nel regime sionista”. Sinwar è stato ucciso da un colpo di pistola alla testa, ha sostenuto la Cnn citando il patologo Chen Kugel, che ha condotto l’autopsia sul corpo del leader dell’ufficio politico di Hamas. In precedenza, la portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), la riservista Anna Ukolova, aveva riferito che Sinwar era stato ucciso dal fuoco dei carri armati, prima dei quali è stato costretto a spostarsi, mentre è iniziata una sparatoria dopo che è stato scoperto dalle forze armate israeliane.

Gb, Healey: “vitale” G7 Difesa in tempi crescente aggressività russa

Gb, Healey: “vitale” G7 Difesa in tempi crescente aggressività russaNapoli, 20 ott. (askanews) – A Napoli “è stato un piacere incontrare i miei omologhi giapponese e italiano per discutere dei progressi del nostro programma Global Combat Air Programme (Gcap), tra i quali la ratifica del trattato e altre tappe successive”. Così il segretario alla Difesa John Healey che ieri ha partecipato al vertice dei Ministri della Difesa del G7 a Napoli, e in questa sede, a margine, a una trilaterale con il padrone di casa, il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e il Ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani per discutere gli ultimi progressi del Global Combat Air Programme.


“Questo incontro degli alleati del G7 si è svolto in un contesto di enorme incertezza globale e di crescente aggressività russa. In questi tempi difficili, le partnership internazionali serie sono vitali” ha aggiunto Healey. Healey si è congratulato con Gen Nakatani per la sua recente nomina e tutti e tre i ministri hanno parlato dell’importanza di proteggere la pace e la stabilità regionale in un mondo sempre più pericoloso, secondo una nota del governo britannico.


Sono stati accolti da parte britannica con favore gli eccellenti progressi compiuti dai partner del settore GCAP, discusse le ultime novità sui preparativi per l’Organizzazione governativa internazionale GCAP (GIGO), ora che il Regno Unito ha ratificato con successo il trattato internazionale. Una volta ratificato in tutti e tre i Parlamenti, il trattato entrerà in vigore e il GIGO potrà essere istituito. Questa sarà la prossima pietra miliare importante per il programma e dovrebbe avvenire prima della fine di quest’anno.

Buchmesse, Geronimo Stilton, il commissario e la Polizia postale

Buchmesse, Geronimo Stilton, il commissario e la Polizia postaleFrancoforte, 20 ott. (askanews) – L’amicizia è il tema di uno degli ultimi libri di Geronimo Stilton, presentato alla Buchmesse di Francoforte e, proprio come gesto di amicizia e ringraziamento, Elisabetta Dami, la scrittrice che ha inventato il personaggio del topo giornalista, ha voluto donate una targa al commissario straordinario Mauro Mazza, che ha coordinato il progetto dell’Italia Paese ospite d’onore alla fiera tedesca.


“Abbiamo sentito l’amicizia che ha circondato l’Italia, che quest’anno è Paese Ospite d’onore all’importantissima Fiera di Francoforte – ha spiegato Dami ad askanews – e siamo molto grati a tutta la splendida organizzazione che ha reso possibile a tutti noi autori italiani di incontrare tanti editori stranieri e di condividere le bellezze, la passione per la cultura e per i libri del nostro meraviglioso Paese”. Per ricambiare Mazza ha donato a sua volta alla scrittrice un portamatite con il logo di Geronimo, che si è confermato una delle star della fiera, non soltanto tra il pubblico italiano.


Tra le novità portate a Francoforte da Elisabetta Dami e dall’editore Piemme c’è anche una nuova avventura degli Stilton, che parla di hacker, intelligenza artificiale e sicurezza digitale. Il libro, che contiene anche un cyber manuale per bambini e genitori, è stato realizzato insieme alla Polizia postale e, in una girandola di scambi di doni, gli agenti hanno voluto regalare al commissario un logo della divisione che si occupa dei reati informatici.

Austin: Italia alleato chiave difesa Usa, grazie per sostegno Ucraina

Austin: Italia alleato chiave difesa Usa, grazie per sostegno UcrainaNapoli, 19 ott. (askanews) – “Ho incontrato oggi a Napoli il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto: mi sono congratulato con lui per il successo del primo ministeriale G7 Difesa. L’Italia è un alleato chiave della difesa degli Stati Uniti ed è stato bello ringraziare il ministro (Guido) Crosetto per ospitare quasi 30.000 uomini e personale statunitense in Italia”. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa Lloyd J. Austin III su X dopo l’incontro bilaterale alla fine del G7 Difesa a Napoli, con il collega e padrone di casa Guido Crosetto.


Un ringraziamento all’Italia anche “per l’aiuto cruciale che avete dato all’Ucraina” e “per i sacrifici” che il supporto ha comportato, ha aggiunto Austin. Il G7 Difesa si è tenuto oggi a Napoli per la prima volta e su iniziativa di Crosetto stesso.

G7, ministri Difesa: “Percorso irreversibile Ucraina adesione Nato”

G7, ministri Difesa: “Percorso irreversibile Ucraina adesione Nato”Napoli, 19 ott. (askanews) – I ministri della Difesa riuniti a Napoli per il G7 hanno ribadito l’importanza della “sinergia e della coerenza tra il sostegno fornito dalla Nato, dall’UE e su base bilaterale o multilaterale”. “Sottolineiamo la nostra intenzione di continuare a fornire assistenza all’Ucraina – si legge nella dichiarazione congiunta dei ministri della Difesa del G7 riuniti a Napoli – compresa l’assistenza militare a breve e lungo termine. Sosteniamo l’Ucraina nel suo percorso irreversibile verso la piena integrazione euro-atlantica, compresa l’adesione alla Nato”.


Nel documento si parla del meccanismo di consultazioni politiche rafforzate tra l’Ucraina e l’Alleanza istituito con il Consiglio NATO-Ucraina. “Sosteniamo – prosegue la dichiarazione congiunta – le iniziative di assistenza dell’UE e della Nato, compreso il sostegno militare attraverso il Fondo europeo per la pace, la Missione di assistenza militare dell’UE per l’Ucraina, i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea e l’assistenza e l’addestramento alla sicurezza della NATO per l’Ucraina. Sosteniamo inoltre il Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, compreso il lavoro delle sue coalizioni di capacità, e ricordiamo – conclude il documento approvato dai ministri della Difesa – il lancio dell’Ukraine Compact al Vertice NATO di Washington. Accogliamo con favore le iniziative volte a sostenere l’industria della difesa ucraina e l’innovazione, che sono fondamentali per consentire l’autodifesa dell’Ucraina”. “Riteniamo indispensabile continuare a sostenere le esigenze di formazione e addestramento delle Forze di Difesa e Sicurezza ucraine nel breve e lungo termine, data la necessità di rigenerare e ricostituire le forze. Accogliamo con favore i rispettivi sforzi della Nato e dell’Ue attraverso l’assistenza alla sicurezza e l’addestramento della Nato per l’Ucraina e la missione di assistenza militare dell’Ue”.