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Medici senza frontiere: ucciso un membro del nostro staff in un attacco israeliano

Medici senza frontiere: ucciso un membro del nostro staff in un attacco israelianoRoma, 14 ott. (askanews) – Medici Senza Frontiere (MSF) è inorridita dall’uccisione di un membro del suo staff, Nasser Hamdi Abdelatif Al Shalfouh, ucciso dalle ferite da schegge che ha riportato alle gambe e al petto l’8 ottobre a Jabalia, a nord di Gaza, dopo che l’area è stata oggetto di attacchi incessanti da parte delle forze israeliane e le persone sono rimaste intrappolate senza poter fuggire. Si legge nella nota di Msf.


Dopo essere stato ferito, Nasser – 31 anni, che ha lavorato come autista per MSF fino all’inizio del conflitto – ha ricevuto le prime cure d’emergenza all’ospedale Al Awda, a Jabalia, nel nord di Gaza, ed è stato poi trasferito all’ospedale Kamal Adwan. Non ha potuto ricevere il livello di assistenza necessario a causa della mancanza di capacità dell’ospedale e del numero eccessivo di pazienti presenti nella struttura ed è morto per le ferite riportate il 10 ottobre all’ospedale Kamal Adwan. Nasser è il settimo collega di MSF ucciso a Gaza dall’inizio della guerra. Questo spargimento di sangue deve finire. Per oltre un anno, le forze israeliane hanno sistematicamente smantellato il sistema sanitario di Gaza, impedendo l’accesso alle cure salvavita per le persone. Allo stesso tempo, le evacuazioni mediche sono diventate estremamente difficili, soprattutto nel nord che è stato in gran parte tagliato fuori dal resto di Gaza, rendendo ancora più difficile l’accesso alle cure.


MSF condanna fermamente l’uccisione di un membro del suo staff e chiede ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili.

L’Ucraina dice di avere distrutto un aereo militare russo in una base negli Urali

L’Ucraina dice di avere distrutto un aereo militare russo in una base negli UraliRoma, 14 ott. (askanews) – L’Ucraina ha annunciato di aver distrutto un aereo da trasporto militare russo durante il fine settimana in una base nella regione di Orenburg, negli Urali meridionali, lontano dal confine tra i due Paesi. Quest’ultimo attacco, avvenuto sabato sera, si inserisce in un contesto di attacchi effettuati da Kiev sul territorio russo con l’obiettivo di interrompere la logistica delle forze di Mosca, che dal febbraio 2022 bombardano senza sosta l’Ucraina.


“La carcassa del nemico è bruciata: un aereo da trasporto militare Tu-134 è stato distrutto in Russia”, ha rivendicato su Telegram la Direzione principale dell’intelligence militare (GUR) del Ministero della Difesa ucraino. Secondo questa fonte, l’aereo in questione è stato colpito presso l’aeroporto militare russo di Orenburg-2, negli Urali meridionali, a circa 1.000 chilometri dal confine tra Ucraina e Russia. Il Gur ha pubblicato immagini che mostrano il velivolo in fiamme e che fanno pensare a un incendio doloso, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle modalità. L’aereo, un Tupolev Tu-134, “apparteneva al 117esimo Reggimento dell’Aviazione Militare da Trasporto delle Forze Armate Russe” e faceva parte di questa categoria di velivoli di progettazione sovietica “utilizzati, tra l’altro, per trasportare i dirigenti del Ministero della Difesa russo”. La Russia non ha rilasciato alcun commento immediato sull’attacco.

Morti e feriti in raid israeliani su ospedale, tendopoli e scuola a Gaza

Morti e feriti in raid israeliani su ospedale, tendopoli e scuola a GazaRoma, 14 ott. (askanews) – Almeno quattro persone sono state uccise e circa 50 sono rimaste ferite in un attacco aereo all’ospedale Khalil al-Aqsa di Deir Al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In alcuni video dalla scena dell’attacco, si vedono diversi edifici e tende nella zona dell’ospedale in fiamme. Secondo alcuni testimoni palestinesi, si tratterebbe di tende utilizzate da sfollati.


Inoltre, un attacco israeliano a una scuola utilizzata come rifugio nella parte centrale di Gaza ha ucciso almeno 22 persone, tra cui 15 bambini, secondo alcuni funzionari della Striscia, gestita da Hamas. L’Agenzia di Difesa civile gestita da Hamas ha affermato che altre 80 persone sono rimaste ferite dall’attacco al campo di Nuseirat, avvenuto nella giornata di ieri. È di almeno dieci morti e trenta feriti il bilancio delle vittime di un attacco israeliano sul campo profughi di Jabaliya, nel nord del Striscia di Gaza: lo hanno reso noto fonti sanitarie palestinesi.

Tajani arrivato a Berlino per Vertice sui Balcani occidentali

Tajani arrivato a Berlino per Vertice sui Balcani occidentaliRoma, 14 ott. (askanews) – Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, è giunto questa mattina a Berlino per partecipare, su delega del presidente del Consiglio, al decimo Vertice del Processo di Berlino sui Balcani occidentali.


Il vertice, presieduto dal cancelliere Olaf Scholz, vede la partecipazione dei sei Paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia) e di Austria, Croazia, Francia, Slovenia, Polonia, Grecia e Bulgaria – oltre al Regno Unito e alle istituzioni europee, inclusa la presidenza di turno ungherese. I lavori prevedono un intervento del ministro nella sessione relativa a agenda verde, connettività e energia – dove Tajani evidenzierà il ruolo delle imprese italiane nella regione anche in un’ottica di sviluppo delle infrastrutture strategiche e della transizione energetica locali – e un dibattito con i rappresentanti del Forum dei giovani e della società civile.


A margine del vertice, Tajani avrà incontri con il primo ministro serbo, Milos Vucevic; il primo ministro del Kosovo, Albin Kurti; la ministro per gli Affari Europei austriaco, Karoline Edtstadler e la presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Odile Renaud-Basso.

Esercito Israele: Italia Paese amico, base Unifil colpita per errore

Esercito Israele: Italia Paese amico, base Unifil colpita per erroreRoma, 13 ott. (askanews) – Le basi Unifil in Libano sono state colpite dalle Forze di difesa israeliane per errore mentre combattevano contro gli Hezbolah, che a volte si nascondono in prossimità o dietro le postazioni dei caschi blu, e Israele sta conducendo una indagine approfondita sull’accaduto. Lo ha riferito un portavoce delle forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, intervistato dal Tg1. “Non stiamo prendendo di mira l’Unifi. E l’Italia – ha detto – è un amico molto importante di Israele, è un’amicizia sincera e anche un’alleanza importante”.


“Stiamo esaminando ad alto livello quanto è accaduto, un incidente nel quale forse l’esercito ha sparato contro basi di Unifil per errore. Quando operiamo in Libano il nostro obiettivo è Hezbollah, non il Libano come Paese e neanche i cittadini libanesi. Stiamo indagando sugli eventi accaduti, incluso quello dove erano coinvolti gli italiani. Stiamo indagando in modo serio per evitare che una cosa simile si ripeta. Stiamo attaccando solo Hezbollah, che in certi casi – ha avvertito – si nasconde vicino o dietro basi dell’Onu”. (fonte immagine: Tg1 Rai).

Portavoce Idf: Italia amico importante, Unifil colpito per errore

Portavoce Idf: Italia amico importante, Unifil colpito per erroreRoma, 13 ott. (askanews) – Le basi Unifil in Libano sono state colpite dalle Forze di difesa israeliane per errore mentre combattevano contro gli Hezbolah, che a volte si nascondono in prossimità o dietro le basi Onu, e Israele sta conducendo una indagine approfondita sull’accaduto. Lo ha riferito un portavoce delle forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, intervistato dal Tg1. “Non stiamo prendendo di mira l’Unifi e l’Italia – ha detto – è un amico molto importante di Israele, è un’amicizia sincera e anche un’alleanza importante”.


“Stiamo esaminando ad alto livello quanto è accaduto, un incidente nel quale forse l’esercito ha sparato contro basi di Unifil per errore. Quando operiamo in Libano il nostro obiettivo è Hezbollah, non il Libano come Paese e neanche i cittadini libanesi. Stiamo indagando sugli eventi accaduti, incluso quello dove erano coinvolti gli italiani. Stiamo indagando in modo serio per evitare che una cosa simile si ripeta. Stiamo attaccando solo Hezbollah, che in certi casi – ha avvertito – si nasconde vicino o dietro basi dell’Onu”.

Libano, Unifil: carri armati di Israele hanno forzato il cancello principale della base

Libano, Unifil: carri armati di Israele hanno forzato il cancello principale della baseRoma, 13 ott. (askanews) – La missione Unifil in Libano ha dichiarato di aver segnalato ulteriori violazioni israeliane contro le sue posizioni nel Paese, tra cui quella che ha descritto come l’ingresso forzato di carri armati israeliani attraverso il suo cancello principale nella giornata di oggi, scrive Haaretz.


Unifil ha aggiunto che 15 caschi blu sono stati avvolti dal fumo emesso dopo che le forze israeliane hanno sparato diversi colpi nella stessa posizione. (immagine di archivio)

SpaceX, per la prima volta il razzo booster Super Heavy di Starship rientra alla base di lancio

SpaceX, per la prima volta il razzo booster Super Heavy di Starship rientra alla base di lancioRoma, 13 ott. (askanews) – SpaceX ha recuperato con successo il razzo booster Super Heavy di Starship: il booster, dopo il distacco dal veivolo Starship, è rienrato alla base di lancio ed è stato “afferrato” utilizzando i bracci retrattili sulla torre di lancio a Boca Chica, in Texas. Questo è il quinto volo di prova per il razzo booster Starship Super Heavy completamente impilato.


“Oggi è stato fatto un grande passo avanti verso la multinazionalità della vita”, ha detto il fondatore di SpaceX Elon Musk dopo il volo di prova. Il veicolo Starship, dopo essersi staccato dal razzo booster Super Heavy, è entrato in orbita e ha effettuato un rientro con atterraggio in acqua nell’Oceano Indiano. Musk ha detto che la navicella spaziale Starship è atterrata esattamente nel punto prefissato.

Libano, Meloni sente Netanyahu: inaccettabile l’attacco a Unifil

Libano, Meloni sente Netanyahu: inaccettabile l’attacco a UnifilRoma, 13 ott. (askanews) – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riferisce in una nota Palazzo Chigi, sottolineando che la premier ha ribadito “l’inaccettabilità che UNIFIL sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale”. Ha sottolineato “l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di UNIFIL sia sempre garantita”.


Il presidente Meloni – prosegue la nota di Palazzo Chigi – ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che “attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati”. Nel corso della conversazione, il Presidente del Consiglio ha sottolineato inoltre “l’urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando la piena disponibilità dell’Italia, anche in qualità di Presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione”.

Il generale Portolano: sorprende richiesta Netanyahu ritiro Unl. Militari italiani restano in posizione

Il generale Portolano: sorprende richiesta Netanyahu ritiro Unl. Militari italiani restano in posizioneRoma, 13 ott. (askanews) – “La reazione” alla richiesta del premier israeliano Benjamin Netanyahu per il ritiro della forza Unifil e dei militari italiani dal Libano è “di sorpresa”, perché “la missione 1701 è legata a una risoluzione accetata da Libano e Israele e la presenza dei caschi blu è voluta da entrambi i paesi”, ha dichiarato a “In mezz’ora” il generale Luciano Portolano capo di Stato maggiore della Difesa.


“Si rimane fino a disposizioni contrarie da parte dell’organismo che gestisce l’organizzazione, sotto il capitolo sesto della Carta Onu, nessuna decisione unilaterale può essere presa. Quindi su disposizione del presidente del Consiglio e del ministro della Difesa i militari italiani rimarranno nelle posizione che occupano” in Libano, ha sottolineato il generale Luciano Portolano, capo di Stato maggiore, spiegando che “la richiesta di un eventuale ritiro o allontanamento da postazioni di osservazioni lungo la Linea blu è una richiesta che lascia perplessi e lascia discutere e che potrà essere implementata se ci dovesse essere una disposizione da parte delle Nazioni unite in Consiglio di sicurezza”. “La reazione dei nostri soldati in Libano, che sento giornalmente è una reazione estremamente professionale, sono a conoscenza dei rischi e delle regole di ingaggio da implemetare in caso di rischio per la vita di uno di loro. Vivono – ha concluso il generale – con una certa frustrazione perché le attività per cui sono inviati in Libano sono limitate per la presenza degli israeliani in un’area che è sotto responsabilità Onu”.