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Ucraina, forze russe hanno preso la città di Vuhledar nel Donetsk

Ucraina, forze russe hanno preso la città di Vuhledar nel DonetskRoma, 1 ott. (askanews) – Le truppe russe sono entrate nella città assediata di Vuhledar nell’oblast di Donetsk. Lo ha annunciato il governatore Vadym Filashkin, aggiungendo che i combattimenti sono in corso. Parlando alla televisione nazionale, Filashkin ha descritto la situazione come “estremamente difficile” e ha aggiunto: “Il nemico ha già quasi raggiunto il centro della città”.


“I combattimenti continuano all’interno della città, quindi è quasi impossibile portare aiuti umanitari”. A Vuhledar rimangono complessivamente 107 civili, anche se tutti i bambini sono stati evacuati, ha aggiunto. Le truppe ucraine hanno difeso Vuhledar per quasi due anni, mentre le forze russe cercavano di prendere il controllo della città dall’inizio dell’invasione nel 2022.

L’esercito israeliano annuncia un nuovo attacco aereo “mirato” a Beirut

L’esercito israeliano annuncia un nuovo attacco aereo “mirato” a BeirutRoma, 1 ott. (askanews) – Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato sui propri account social di aver condotto un nuovo “attacco mirato” a Beirut, in Libano.


L’emittente libanese MTV ha riferito di un “attacco aereo israeliano molto forte a Dahieh”, quartiere meridionale della capitale libanese, già teatro di diversi attacchi israeliani. Intanto, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha informato il suo omologo americano Lloyd Austin delle operazioni lanciate dall’esercito nel sud del Libano contro le posizioni di Hezbollah, secondo un comunicato diffuso oggi. “Il ministro ha discusso dei raid localizzati e mirati che l’esercito ha lanciato ieri sera contro obiettivi terroristici di Hezbollah nella zona di frontiera nel sud del Libano”, si legge nel comunicato del ministero della Difesa.


Dopo i pesanti bombardamenti nella notte al confine, sul terreno invece l’Unifil ha reso noto che nessuna incursione israeliana è stata rilevata “per il momento” nel sud del Libano contro Hezbollah. “Non c’è alcuna incursione via terra al momento”, ha detto Andrea Tenenti, portavoce della Forza ad interim delle Nazioni Unite (Unifil) schierata lungo la Linea Blu che segna il confine tra Israele e Libano. Anche il gruppo libanese Hezbollah ha negato l’ingresso di truppe israeliane in Libano: “Tutte le affermazioni israeliane secondo cui le loro forze sono entrate in Libano sono false”, ha detto ad Al Jazeera il responsabile delle relazioni con i media di Hezbollah, Muhammad Afif, affermando che “non ci sono ancora stati scontri diretti a terra tra i combattenti della resistenza e le forze di occupazione”. “I nostri combattenti sono pronti a confrontarsi con le forze nemiche che osano o tentato di entrare in Libano”, ha aggiunto. Da parte sua, anche l’esercito libanese ha affermato di non aver osservato alcuna incursione terrestre israeliana, secondo i commenti riportati dall’Afp. Il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, da parte sua ha dichiarato che le forze militari israeliane hanno condotto delle incursioni in territorio libanese da mesi. Secondo quanto riferito da Hagari le operazioni hanno permesso di scoprire le gallerie utilizzate dai miliziani di Hezbollah e i depositi di armi del movimento sciita.

Raid aerei israeliani a Damasco, ci sono vittime tra cui una giornalista

Raid aerei israeliani a Damasco, ci sono vittime tra cui una giornalistaRoma, 1 ott. (askanews) – Tre persone, tra cui una giornalista, sono rimaste uccise nei raid aerei messi a segno la scorsa notte dalle forze israeliane contro diversi punti di Damasco, in Siria. Altre nove persone sono rimaste ferite, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana Sana.


Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, droni israeliani hanno preso di mira due autovetture, tra cui una nei pressi dell’ambasciata libanese, e batterie di difesa aerea situate a sud-ovest di Damasco.

Casa, idealista: prezzi dell’usato in rialzo (+1,7%) nel III trim

Casa, idealista: prezzi dell’usato in rialzo (+1,7%) nel III trimRoma, 1 ott. (askanews) – Chiusura di trimestre positiva per il mercato residenziale italiano, i cui prezzi segnano un incremento dell’1,7% per attestarsi a un valore medio di 1.851 euro al metro quadro. A rivelarlo è l’ultimo report sui prezzi delle abitazioni usate stilato da idealista, portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico in Italia, secondo cui anche la variazione interannuale dei valori immobiliari permane in terreno positivo, segnando un aumento del 2,2%. Mentre, a livello mensile i prezzi dell’usato sono in lieve calo dello 0,4%.


Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile ufficio studi di idealista: “il mercato immobiliare italiano è entrato in una fase di transizione nel 2024, dopo due anni di crescita costante. Lo stock di case in vendita sta lentamente aumentando, complice il rallentamento del mercato dovuto ai rialzi dei tassi di interesse. Questi hanno frenato la domanda, portando a un incremento degli immobili invenduti e allungando i tempi di vendita. Nonostante ciò, il costo di possedere una casa resta ancora elevato per gran parte della popolazione, in particolare per i lavoratori con redditi medi, spesso non in grado di soddisfare i requisiti minimi richiesti dalle banche per ottenere un mutuo. Tuttavia, si intravedono segnali di miglioramento, soprattutto grazie al recente calo dei tassi d’interesse”. De Tommaso ha poi evidenziato che il recente taglio di mezzo punto percentuale del tasso di riferimento da parte della BCE, avvenuto recentemente, “potrebbe migliorare le prospettive per gli acquirenti, purché la domanda non aumenti troppo velocemente, evitando così ulteriori rincari dei prezzi, considerata la persistente scarsità di case in vendita in Italia.”


Tra le grandi città stabile Milano, mentre si segnalano gli aumenti di Napoli (3,3%), Bologna (2,4%), Torino (2,3%), Firenze e Venezia (entrambe su dell’1,1%) e Roma (0,8%). Sul fronte dei prezzi, Milano (4.988 euro/metroquadro) mantiene il primato di città più cara, davanti a Bolzano (4.610 euro/metroquadro), Venezia (4.529 euro/metroquadro) e Firenze (4.157 euro/metroquadro). Prezzi superiori alla media nazionale di 1.851 euro si rilevano in altri 40 capoluoghi, dai 3.526 euro di Bologna a scendere sino ai 1.885 euro di Torino. All’opposto della classifica, Caltanissetta (710 euro/metroquadro) è il capoluogo italiano più economico per l’acquisto di un immobile.

Rutte è il nuovo segretario generale della Nato: “L’Alleanza è più forte”

Rutte è il nuovo segretario generale della Nato: “L’Alleanza è più forte”Roma, 1 ott. (askanews) – “La Nato è più grande, è più forte, è più unita”: con queste parole Mark Rutte, nuovo segretario generale dell’Alleanza Atlantica, ha salutato i giornalisti durante la cerimonia di passaggio di consegne del nuovo segretario generale della Nato alla presenza di Jens Stoltenberg, nel quartier generale di Bruxelles. “È un grande piacere dare il benvenuto al nuovo Segretario Generale della Nato, Mark Rutte. Mark è un amico, un grande collega. Abbiamo lavorato insieme per molti anni, e lui conosce bene la Nato, ed è molto conosciuto in tutta l’Alleanza. Ha il background perfetto per diventare un grande segretario generale”. Con queste parole Jens Stoltenberg ha lasciato il timone dell’Alleanza Atlantica a Mark Rutte, da oggi nuovo segretario generale Nato, durante la cerimonia di passaggio di consegne nel quartier generale a Bruxelles.


“Per me è ora il tempo di lasciare”, ha aggiunto Stoltenberg. “Mark è stato primo ministro per 14 anni, ha guidato quattro diversi governi di coalizione, quindi sa come scendere a compromessi, creare consenso. E queste sono abilità che sono molto apprezzate qui alla Nato. Quindi, la Nato è in buone mani con te al timone. E rende anche più facile per me lasciare, sapendo che tu prenderai il timone”.“La Nato è cambiata – ha concluso Stoltenberg – la nostra famiglia si è allargata, è più grande. La lascio in mani sicure. Mark, benvenuto alla Nato”.


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Usa: il raid Idf in Libano è in linea con il diritto di difesa di Israele

Usa: il raid Idf in Libano è in linea con il diritto di difesa di IsraeleRoma, 1 ott. (askanews) – Un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha dichiarato al Times of Israel che i raid limitati che le forze di difesa israeliane hanno lanciato contro le postazioni di Hezbollah sul lato libanese della Blue Line sono “in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili a casa in sicurezza”.


“Sosteniamo il diritto di Israele di difendersi da Hezbollah e da tutti i gruppi terroristici sostenuti dall’Iran”, ha afferma il portavoce americano, che il giornale evita di identificare.”Certo, sappiamo che l’espansione della missione può essere un rischio e continueremo a discuterne con gli israeliani”, ha aggiunto il portavoce, riferendosi alla preoccupazione degli Stati Uniti che Israele si impantani in Libano o sia portato ad espandere la sua missione una volta che è già in movimento. “In definitiva, una risoluzione diplomatica è l’unico modo per raggiungere una stabilità e una sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano”, ha affermato ancora il portavoce, sottolineando la convinzione degli Stati Uniti che i soli mezzi militari non ripristineranno la sicurezza nelle città di confine settentrionali o meridionali di Israele.

Austin sente Gallant dopo gli attacchi di terra di Israele in Libano

Austin sente Gallant dopo gli attacchi di terra di Israele in LibanoRoma, 1 ott. (askanews) – Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, ha reso noto questa mattina il Dipartimento della Difesa americano, dopo che l’esercito israeliano ha annunciato di avere lanciato “attacchi di terra mirati” contro Hezbollah nel sud del Libano.


“Hanno concordato sulla necessità di smantellare le infrastrutture di attacco lungo il confine per garantire che gli Hezbollah libanesi non possano effettuare attacchi in stile 7 ottobre contro le comunità nel nord di Israele”, ha affermato il Pentagono.Lloyd Austin ha ribadito che è necessaria una soluzione diplomatica per garantire che i civili possano tornare sani e salvi alle loro case su entrambi i lati del confine, ha aggiunto il Pentagono. Austin ha anche messo in guardia Teheran da un possibile “attacco militare diretto contro Israele”, sottolineando le “gravi conseguenze” che ciò comporterebbe per l’Iran, secondo un comunicato stampa pubblicato sul social network X.

Meloni segue la situazione in Libano. Protezione dei civili è la priorità

Meloni segue la situazione in Libano. Protezione dei civili è la prioritàRoma, 01 ott. (askanews) – “Sto seguendo da vicino la drammatica situazione in Libano in contatto costante con i Ministri della Difesa e degli Esteri”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, in una dichiarazione, sottolinea che “la protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di UNIFIL presenti nel sud del Libano”.


“L’Italia – prosegue Meloni – continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. Una de-escalation a livello regionale – conclude la presidente del Consiglio – è urgente e necessaria e l’Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualità di Presidente del G7”.

Le forze speciali di Israele avviano incursioni limitate in Libano

Le forze speciali di Israele avviano incursioni limitate in LibanoRoma, 1 ott. (askanews) – Le forze speciali israeliane hanno condotto piccole incursioni mirate nel Libano meridionale, raccogliendo informazioni in vista di una prevista incursione terrestre più ampia. Lo hanno affermato persone a conoscenza della questione citate dal Wall Street Journal.


Le incursioni, che hanno incluso l’ingresso nei tunnel di Hezbollah situati lungo il confine, si sono verificate di recente e negli ultimi mesi, come parte dello sforzo di Israele per degradare le capacità di Hezbollah lungo il confine che divide Israele e Libano, hanno affermato le stesse fonti. I tempi di qualsiasi azione terrestre potrebbero cambiare, hanno aggiunto. L’amministrazione Biden – secondo quanto affermato da alcuni funzionari Usa – prevede un’imminente invasione israeliana del Libano.


Nella serata di lunedì i residenti del nord di Israele vicino al confine hanno affermato che le forze israeliane stanno bombardando pesantemente il Libano e hanno affermato di aver sentito fuoco di artiglieria, aerei ed esplosioni. Hanno anche ricevuto istruzioni di rimanere vicino ai rifugi.La previsione prevalente è che gran parte dei combattimenti si svolgeranno lungo il confine israelo-libanese, anche se a Washington esiste la preoccupazione che la guerra possa espandersi geograficamente e durare più a lungo. Un funzionario israeliano ha affermato che, se ci dovesse essere un’operazione di terra più ampia, questa comprenderebbe “incursioni localizzate e limitate contro obiettivi di Hezbollah lungo il confine con l’obiettivo di distruggere le capacità delle Forze Radwan”, l’unità per le operazioni speciali del gruppo militante. Le forze israeliane valutano infatti che il gruppo si stia preparando per un attacco, come ha fatto Hamas prima del 7 ottobre, incluso il posizionamento di vestiti, armi e altri materiali lungo il confine.

Libano, Borrell: tacciano le armi, parli la diplomazia

Libano, Borrell: tacciano le armi, parli la diplomaziaBruxelles, 30 set. (askanews) – “Le armi devono ora essere messe a tacere e la voce della diplomazia deve parlare ed essere ascoltata da tutti. Il lancio di razzi e altri proiettili da parte di Hezbollah nel territorio israeliano dall’8 ottobre deve cessare. La sovranità di Israele e del Libano deve essere garantita”. Lo ha chiesto l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, in una dichiarazione diramata questa sera dal Messico, dove si trova attualmente, sul canale Tv europeo Ebs, al termine della riunione straordinaria del Consiglio esteri per videoconferenza svoltasi nel pomeriggio e dedicata alla situazione in Libano.


“L’Unione europea – ha detto Borrell – rinnova la sua richiesta di un cessate il fuoco immediato tra Hezbollah e Israele, e di un impegno di entrambe le parti per la piena e simmetrica attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in modo da garantire il ritorno sicuro delle popolazioni sfollate per entrambe le parti, come parte di un accordo negoziato più ampio”. L’Alto Rappresentante ha ricordato “le numerose vittime civili in Libano, la distruzione delle infrastrutture civili con le sue implicazioni a lungo termine e questo elevato numero di sfollati interni. Ancora una volta – ha detto -, esorto al rispetto del diritto umanitario internazionale in tutte le circostanze”.


“Qualsiasi ulteriore intervento militare – ha avvertito – aggraverebbe drammaticamente la situazione e deve essere evitato. Siamo molto preoccupati per il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto nella regione e invitiamo le parti interessate a dar prova di moderazione nell’interesse di una de-escalation”. “Questo – ha osservato Borrell – è il momento della verità per il Libano, intrappolato nel mezzo di una guerra. E l’Unione europea deve, collettivamente, impegnarsi a preservare le istituzioni del suo Stato dal rischio di collassoe.


“Ecco perché – ha spiegato – ho convocato questa riunione informale straordinaria dei ministri degli esteri dell’Unione Europea, per discutere del peggioramento della situazione in Libano”, dopo “i massicci attacchi israeliani a Beirut e in tutto il Libano da venerdì scorso”, che hanno “conseguenze sono molto importanti”. “Certamente, Israele stava prendendo di mira i leader di Hezbollah”, ma questi attacchi “ovviamente rappresentano anche una violazione della sovranità di un paese indipendente”, e “non può essere dimenticato l’elevato numero di vittime” che hanno causato. Comunque, ha aggiunto Borrell, “la questione del diritto all’autodifesa di Israele, nel rispetto del diritto umanitario e il diritto internazionale umanitario, deve essere presa in considerazione”.


L’Unione europea, ha ricordato, “ha continuato a spingere per aprire la porta a una soluzione diplomatica; per un cessate il fuoco immediato; per lo spiegamento delle Forze armate libanesi; per l’elezione di un presidente in Libano; per la formazione di un governo; e per garantire che la risoluzione 1701 dell’Onu venga pienamente attuata”. “Ora più che mai – ha sottolineato l’Alto Rappresentante -, le Forze armate libanesi (Laf) sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale come garanti della stabilità sia interna che regionale. Lo Stato richiede la capacità di avere il monopolio dell’uso della violenza, cosa molto lontana da ciò che sta accadendo in questo momento in Libano. Le Forze armate libanesi, che sono il nucleo della società e dello Stato libanese, devono continuare a svolgere il loro ruolo cruciale, e a questo fine hanno bisogno del nostro supporto”. Per questo, ha riferito Borrell, l’Ue ha adottato “una nuova misura di assistenza per rafforzare le Forze armate libanesi il 23 settembre, e siamo pronti ad aumentare il nostro sostegno secondo l’evoluzione della situazione. Invitiamo tutti i partner del Libano a contribuire al rafforzamento dell’esercito libanese e siamo pronti a coordinare e facilitare gli sforzi internazionali come appropriato”. “Nell’attuale situazione di emergenza – ha rilevato ancora l’Alto Rappresentante -, anche la missione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) assume un ruolo fondamentale di stabilizzazione. La sicurezza e la protezione delle forze di pace delle Nazioni Unite sono fondamentali; invitiamo tutte le parti a proteggere e sostenere l’importante missione di Unifi. L’Ue e i suoi Stati membri sono pronti a rafforzare il loro costante sostegno all’Unifil per facilitare il compimento della sua missione e rafforzare il suo ruolo nel quadro delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Gli Stati membri dell’Ue, inoltre, “chiedono anche una riunione urgente del Consiglio di sicurezza”. “In questo momento del bisogno, tutti i leader libanesi dovrebbero mettere al primo posto gli interessi nazionali e lavorare insieme per ripristinare il funzionamento delle istituzioni statali del Libano, in particolare – ha ribadito Borrell – eleggendo un presidente e formando un governo a pieno titolo, come ho detto all’inizio del mio intervento”. “Noi siamo pronti – ha concluso l’Alto Rappresentante – ad assistere il Libano nel consolidamento delle sue istituzioni statali e nell’intraprendere i passi necessari per la sua ripresa”.