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Libano, Borrell: tacciano le armi, parli la diplomazia

Libano, Borrell: tacciano le armi, parli la diplomaziaBruxelles, 30 set. (askanews) – “Le armi devono ora essere messe a tacere e la voce della diplomazia deve parlare ed essere ascoltata da tutti. Il lancio di razzi e altri proiettili da parte di Hezbollah nel territorio israeliano dall’8 ottobre deve cessare. La sovranità di Israele e del Libano deve essere garantita”. Lo ha chiesto l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, in una dichiarazione diramata questa sera dal Messico, dove si trova attualmente, sul canale Tv europeo Ebs, al termine della riunione straordinaria del Consiglio esteri per videoconferenza svoltasi nel pomeriggio e dedicata alla situazione in Libano.


“L’Unione europea – ha detto Borrell – rinnova la sua richiesta di un cessate il fuoco immediato tra Hezbollah e Israele, e di un impegno di entrambe le parti per la piena e simmetrica attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in modo da garantire il ritorno sicuro delle popolazioni sfollate per entrambe le parti, come parte di un accordo negoziato più ampio”. L’Alto Rappresentante ha ricordato “le numerose vittime civili in Libano, la distruzione delle infrastrutture civili con le sue implicazioni a lungo termine e questo elevato numero di sfollati interni. Ancora una volta – ha detto -, esorto al rispetto del diritto umanitario internazionale in tutte le circostanze”.


“Qualsiasi ulteriore intervento militare – ha avvertito – aggraverebbe drammaticamente la situazione e deve essere evitato. Siamo molto preoccupati per il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto nella regione e invitiamo le parti interessate a dar prova di moderazione nell’interesse di una de-escalation”. “Questo – ha osservato Borrell – è il momento della verità per il Libano, intrappolato nel mezzo di una guerra. E l’Unione europea deve, collettivamente, impegnarsi a preservare le istituzioni del suo Stato dal rischio di collassoe.


“Ecco perché – ha spiegato – ho convocato questa riunione informale straordinaria dei ministri degli esteri dell’Unione Europea, per discutere del peggioramento della situazione in Libano”, dopo “i massicci attacchi israeliani a Beirut e in tutto il Libano da venerdì scorso”, che hanno “conseguenze sono molto importanti”. “Certamente, Israele stava prendendo di mira i leader di Hezbollah”, ma questi attacchi “ovviamente rappresentano anche una violazione della sovranità di un paese indipendente”, e “non può essere dimenticato l’elevato numero di vittime” che hanno causato. Comunque, ha aggiunto Borrell, “la questione del diritto all’autodifesa di Israele, nel rispetto del diritto umanitario e il diritto internazionale umanitario, deve essere presa in considerazione”.


L’Unione europea, ha ricordato, “ha continuato a spingere per aprire la porta a una soluzione diplomatica; per un cessate il fuoco immediato; per lo spiegamento delle Forze armate libanesi; per l’elezione di un presidente in Libano; per la formazione di un governo; e per garantire che la risoluzione 1701 dell’Onu venga pienamente attuata”. “Ora più che mai – ha sottolineato l’Alto Rappresentante -, le Forze armate libanesi (Laf) sono chiamate a svolgere un ruolo cruciale come garanti della stabilità sia interna che regionale. Lo Stato richiede la capacità di avere il monopolio dell’uso della violenza, cosa molto lontana da ciò che sta accadendo in questo momento in Libano. Le Forze armate libanesi, che sono il nucleo della società e dello Stato libanese, devono continuare a svolgere il loro ruolo cruciale, e a questo fine hanno bisogno del nostro supporto”. Per questo, ha riferito Borrell, l’Ue ha adottato “una nuova misura di assistenza per rafforzare le Forze armate libanesi il 23 settembre, e siamo pronti ad aumentare il nostro sostegno secondo l’evoluzione della situazione. Invitiamo tutti i partner del Libano a contribuire al rafforzamento dell’esercito libanese e siamo pronti a coordinare e facilitare gli sforzi internazionali come appropriato”. “Nell’attuale situazione di emergenza – ha rilevato ancora l’Alto Rappresentante -, anche la missione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) assume un ruolo fondamentale di stabilizzazione. La sicurezza e la protezione delle forze di pace delle Nazioni Unite sono fondamentali; invitiamo tutte le parti a proteggere e sostenere l’importante missione di Unifi. L’Ue e i suoi Stati membri sono pronti a rafforzare il loro costante sostegno all’Unifil per facilitare il compimento della sua missione e rafforzare il suo ruolo nel quadro delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Gli Stati membri dell’Ue, inoltre, “chiedono anche una riunione urgente del Consiglio di sicurezza”. “In questo momento del bisogno, tutti i leader libanesi dovrebbero mettere al primo posto gli interessi nazionali e lavorare insieme per ripristinare il funzionamento delle istituzioni statali del Libano, in particolare – ha ribadito Borrell – eleggendo un presidente e formando un governo a pieno titolo, come ho detto all’inizio del mio intervento”. “Noi siamo pronti – ha concluso l’Alto Rappresentante – ad assistere il Libano nel consolidamento delle sue istituzioni statali e nell’intraprendere i passi necessari per la sua ripresa”.

L’esercito del Libano si ritira dalle posizioni al confine con Israele

L’esercito del Libano si ritira dalle posizioni al confine con IsraeleRoma, 30 set. (askanews) – L’esercito libanese è stato visto ritirarsi da diverse posizioni al confine meridionale con Israele. Lo hanno riferito residenti locali e una fonte di sicurezza all’agenzia di stampa Reuters.


Un portavoce dell’esercito libanese non ha confermato né smentito la notizia. I media libanesi riferiscono di pesanti bombardamenti dell’artiglieria israeliana verso il villaggio di confine di Wazzani, vicino a Ghajar. Le notizie arrivano in un momento in cui crescono le indicazioni di un’imminente incursione di terra israeliana nel sud del Libano..


 

Tajani: aiuti umanitari per 17 milioni alla popolazione libanese sfollata

Tajani: aiuti umanitari per 17 milioni alla popolazione libanese sfollataRoma, 30 set. (askanews) – “Ho appena annunciato nella riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue sul Libano un nuovo pacchetto di aiuti umanitari di 17 milioni per alleviare le sofferenze della popolazione libanese sfollata”. Lo ha annunciato sui suoi profili social il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.


“Siamo impegnati anche con l’Ue per dare massima protezione ed assistenza ai cittadini italiani in Libano”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha partecipato oggi in videoconferenza a un incontro straordinario dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea incentrato sugli ultimi sviluppi in Medio Oriente.


Tajani – si legge in una nota della Farnesina – ha sintetizzato la sua posizione in 5 punti principali: nuovi aiuti umanitari alla popolazione libanese; possibilità di evacuazione coordinata dei cittadini italiani ed europei dal Libano; sostegno ed eventuale rafforzamento della missione Unifil, a fronte della richiesta fatta a Israele di salvaguardia per i militari Onu; conferma della richiesta di cessate-il-fuoco e sostegno ad un accordo politico per l’elezione del nuovo presidente in Libano. Il ministro – prosegue la nota – ha confermato la forte preoccupazione del governo italiano per le conseguenze del conflitto in corso sulla popolazione: “L’Italia è in prima linea per alleviare le sofferenze dei civili. Oltre alle iniziative in favore della popolazione palestinese, abbiamo stanziato altri 17 milioni di euro per rispondere all’esigenze della popolazione sfollata”. Il vice presidente del Consiglio ha deciso di attivare presso la Farnesina una iniziativa di coordinamento per gli aiuti al Libano allargata alla società civile italiana. Tajani ha poi riferito ai colleghi Ue quanto emerso nel colloquio telefonico con il ministro degli Esteri israeliano Katz, in particolare con la richiesta di rispetto del ruolo e della sicurezza dei militari Onu impegnati nella missione Unifil al confine fra Israele e Libano. Il Ministro ha ricordato “che l’impegno diplomatico e militare italiano per la stabilità del Libano continuerà e l’Italia è pronta a rafforzare il sostegno alla missione Unifil”.


Tajani ha indicato come “sia cruciale il cessate il fuoco e il ripristino della tranquillità lungo la linea Blu: in occasione della riunione G7 di New York della scorsa settimana, abbiamo invitato le parti a dare piena attuazione alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza”. Secondo Tajani, l’Ue deve favorire una svolta politica in Libano per risolvere la crisi politica che da mesi impedisce l’elezione del presidente della Repubblica libanese e, di conseguenza, permettere al Governo di libanese di ritornare a operare in piena efficacia. Per quanto riguarda la presenza di cittadini italiani ed europei in Libano, il ministro ha informato i colleghi del fatto che molti italiani hanno già lasciato il Paese ma che il Governo è pronto ad eventuale assistenza in caso di evacuazione d’urgenza, e ha suggerito di coordinare gli sforzi a livello Ue per la protezione di tutti i cittadini dell’Unione che potessero trovarsi in difficoltà.

Wp: Israele ha informato gli Usa di un’imminente operazione di terra in Libano

Wp: Israele ha informato gli Usa di un’imminente operazione di terra in LibanoRoma, 30 set. (askanews) – Israele ha informato Washington che sta pianificando un’operazione di terra limitata in Libano che potrebbe essere lanciata a breve. Lo ha riferito un funzionario Usa al Washington Post, precisando che l’operazione pianificata da Israele sarebbe “più ridotta rispetto all’ultima guerra con Hezbollah del 2006 e si concentrerebbe sull’eliminazione delle infrastrutture dei militanti lungo il confine, per rimuovere la minaccia posta alle comunità di confine israeliane”.

Netanyahu agli iraniani: “Presto sarete liberi”

Netanyahu agli iraniani: “Presto sarete liberi”Roma, 30 set. (askanews) – “Il popolo iraniano deve sapere: Israele è al vostro fianco”, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rivolgendosi ai cittadini iraniani in un video: “Ogni giorno, vedete un regime che vi soggioga, fare discorsi infuocati sulla difesa del Libano, sulla difesa di Gaza. Eppure, ogni giorno, quel regime fa sprofondare la nostra regione sempre più nell’oscurità e nella guerra. Quando l’Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso. I nostri due antichi popoli, il popolo ebraico e il popolo persiano, saranno finalmente in pace”.

Tajani: il cessate il fuoco in Libano è al momento irreale

Tajani: il cessate il fuoco in Libano è al momento irrealeRoma, 30 set. (askanews) – Per il cessate il fuoco “bisogna lavorare di fioretto, cercare di convincere che sarebbe meglio per tutti”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani a “Il rosso e il nero” su Rai Radio Uno.


“Io ho parlato con tutti i ministri dei Paesi coinvolti, compreso il ministro degli Esteri dell’Iran, che ha il controllo su Hezbollah: a parole sarebbero favorevoli, ma poi ci sono gli attacchi di Hezbollah a Israele, che reagisce perché non si sente sicuro”, ha aggiunto Tajani “Mi pare che Israele in questo momento non sia disponibile a un cessate il fuoco. Nel messaggio inviato a noi, il ministro Katz dice che finché non si sconfigge Hezbollah loro non si fermano”, ha insistito Tajani, secondo il quale il cessate il fuoco “al momento” è un periodo ipotetico della irrealtà”.

Polonia, ritrovati i resti di 60 italiani caduti durante II Guerra

Polonia, ritrovati i resti di 60 italiani caduti durante II GuerraRoma, 29 set. (askanews) – A Lambinowice, a sud-ovest della Polonia, vicino al confine con la Repubblica Ceca nell’area dell’ex campo di prigionia tedesco “Stalag 344 Lamsdorf”, sono stati ritrovati i resti di 60 soldati italiani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Sul posto si è recato oggi l’ambasciatore italiano in Polonia, Luca Franchetti Pardo, per presenziare alla cerimonia di conclusione degli scavi che hanno portato al ritrovamento dei resti dei caduti.


Durante la guerra, lo “Stalag 344” divenne fra i più grandi campi di prigionia nazisti in Europa, dove furono rinchiusi prigionieri di diverse nazionalità (sovietici, inglesi, jugoslavi, italiani, ma anche polacchi). Fino a pochi anni fa non si conosceva il luogo di sepoltura dei soldati italiani. La recente esumazione – tra le più significative per l’Italia negli ultimi anni – è il risultato di un progetto intitolato “Scienza per la società, società per la scienza nel Luogo della Memoria Nazionale di Lambinowice”, promosso dal 2022 al 2024 dal Museo Centrale dei Prigionieri di Guerra di Opole, grazie a finanziamenti del ministeri polacchi della Cultura e del Patrimonio Nazionale, nonché quello della Scienza e dell’Istruzione Superiore, con il contributo di un ampio gruppo di ricercatori polacchi di diverse discipline (storici, archeologi, antropologi, medici forensi) e di numerosi volontari. All’evento hanno partecipato l’Ambasciatore d’Italia in Polonia, Luca Franchetti Pardo, una delegazione dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa guidata dal Gen. B. Fulvio Poli, l’Addetto Militare italiano in Polonia, Col. Stefano Cavaliere, la Console Onoraria italiana di Breslavia, Monika Kwiatosz, nonché, da parte polacca, la Direttrice del Museo, Violetta Rezler-Wasielewska, e i molti volontari che hanno lavorato nel sito di Lambinowice. Nel corso della cerimonia militare, l’Ambasciatore ha preso la parola per onorare la memoria dei soldati italiani che, dopo l’8 settembre, furono deportati nei campi di lavoro tedeschi, dove persero la vita per le sofferenze e gli stenti cui vennero sottoposti.


“È un onore restituire nome e dignità ai nostri caduti, che potranno così avere degna sepoltura”, ha concluso l’Ambasciatore. Al termine dell’evento, i resti dei Caduti italiani sono stati temporaneamente traslati presso il Cimitero Militare italiano di Bielany a Varsavia.

Raid aerei israeliani contro gli Houthi nello Yemen

Raid aerei israeliani contro gli Houthi nello YemenRoma, 29 set. (askanews) – L’emittente yemenita Al Masirah ha riferito di un “attacco israeliano” alla città di Hodeidah, sulla costa occidentale dello Yemen, controllata dal gruppo Houthi. Anche l’emittente libanese Al Mayadeen ha riferito di raid aerei al porto di Hodeidah.


L’esercito israeliano ha fatto sapere che l’aeronautica militare ha attaccato centrali elettriche e un porto utilizzati dal gruppo Houthi nella zona occidentale dello Yemen. Lo riferisce Haaretz.

Il Papa: i medici “che si prestano” alle pratiche di aborto “sono sicari”

Il Papa: i medici “che si prestano” alle pratiche di aborto “sono sicari”Roma, 29 set. (askanews) – “I medici che si prestano” alle pratiche di aborto “sono sicari”. Lo ha detto Pap Francesco nel corso della conferenza stampa sull’aereo che lo riportava a Roma proveniente dal Belgio dove ha concluso il suo 46.mo viaggio internazionale.


“Su questo non si può discutere. – ha aggiunto – Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi anticontraccettivi, questo è un’altra cosa. Non confondere. Io parlo adesso soltanto sull’aborto. E su questo non si può discutere. Scusami, ma è la verità”, ha detto il Papa nella conferenza stampa riportata da Vatican news. Il pontefice è poi tornato ad esaltare la figura di Re Baldovino del Belgio che, come annunciato, verrà beatificato e che si era dimesso pur di non firmare la legge sull’aborto nel suo paese.


“Il re è stato un coraggioso perché davanti a una legge di morte, lui non ha firmato e si è dimesso. Ci vuole coraggio, no? Ci vuole un politico ‘con pantaloni’ per fare questo. Ci vuole coraggio. Anche lui con questo ha dato un messaggio e anche lui l’ha fatto perché era un santo. Quell’uomo è un santo e il processo di beatificazione andrà avanti, perché mi ha dato prova di questo”.

Le forze israeliane: nuovo raid su Beirut. Il premier libanese: gli sfollati sono un milione

Le forze israeliane: nuovo raid su Beirut. Il premier libanese: gli sfollati sono un milioneRoma, 29 set. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno annunciato di aver condotto un bombardamento “di precisione” nel quartiere di Dahiyeh, a Beirut, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli sul possibile obbiettivo. Il raid era stato comunicato in precedenza dai media libanesi, che non hanno fornito alcun bilancio dei danni o delle vittime.


Intanto il premier libanese, Najib Mikati ha reso noto che sono circa un milione gli sfollati in Libano in seguito ai bombardamenti israeliani in corso dal 16 settembre, “il più grande esodo nella storia del Libano”. Mikati ha ribadito che il governo libanese è pronto a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu “sempre e quando vi siano le condizioni pertinenti quali un cessate il fuoco su tutti i fronti, compresa la Striscia di Gaza”. Il Libano sta “mobilitando tutte le risorse politiche e diplomatiche per dimostrare che la priorità è mettere fine all’aggressione sionista in corso”, ha concluso Mikati.