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Ue, Macron: Europa rischia di indebolirsi e potrebbe morire

Ue, Macron: Europa rischia di indebolirsi e potrebbe morireRoma, 25 apr. (askanews) – “L’Europa corre il rischio di indebolirsi nei prossimi anni, potrebbe morire”. E’ l’allarme lanciato dal presidente francese Emmanuel Macron dalla Sorbona.


Macron ha riconosciuto che l’Unione europea non ha raggiunto “tutto ciò” che aveva chiesto sette anni fa quando aveva parlato dall’Università parigina, ma l’Ue ha compiuto notevoli progressi in termini di unità e sovranità: “Il concetto di sovranità è diventato un concetto europeo”.

60 anni di “A” cerchiata, un dossier sul simbolo dell’anarchia

60 anni di “A” cerchiata, un dossier sul simbolo dell’anarchiaRoma, 24 apr. (askanews) – Il centro studi libertario/archivio Pinelli pubblica un dossier sulle “Origini dell’A cerchiata: la nascita di un simbolo”.


Possiamo – scrive il Centro – metterci a scartabellare negli archivi di tutto il mondo, scandagliando minuziosamente documenti delle diverse epoche storiche, ma la realtà resta testarda e innegabile: prima dell’aprile 1964, la lettera A inscritta in un cerchio non è mai stata utilizzata come simbolo dell’anarchia o dell’anarchismo. Nessun manifesto, nessuna scritta sui muri, assolutamente nessuna traccia. Questa assenza non cela tuttavia alcun mistero; prima del suo concepimento, avvenuta appunto nell’aprile del 1964, semplicemente la A cerchiata non esisteva.


La A cerchiata è un segno così diffuso, conosciuto e riconosciuto che ha finito con l’essere preso per un simbolo tradizionale dell’anarchismo, come se ci fosse “da sempre”. Qualcuno ha pensato di farlo risalire alla Rivoluzione spagnola: l’occhio entusiasta ma poco attento di qualche giovane anarchico l’ha individuato sull’elmetto di un miliziano vicino a Buenaventura Durruti, mentre si tratta palesemente dell’icona di un “bersaglio”. Qualcun altro ha creduto che la A risalisse addirittura a Pierre-Joseph Proudhon e alla sua idea di Anarchia nell’Ordine.


In realtà si tratta di un fenomeno relativamente recente dell’iconografia libertaria: la A cerchiata è stata inventata a Parigi nel 1964 e riproposta a Milano nel 1966. Due date e due luoghi di nascita? Vediamo un po’. È nell’aprile del 1964 che sul “Bulletin des Jeunes Libertaires” appare un progetto di segno grafico che il gruppo J.L. di Parigi propone “all’insieme del movimento anarchico”, al di là delle diverse tendenze, gruppi e organizzazioni. Il testo di presentazione spiega: “Siamo stati ispirati da due motivi fondamentali: innanzi tutto facilitare e rendere più efficace l’attività pratica di scritte murali e manifesti, poi garantire una presenza più ampia agli occhi della gente, grazie a un tratto comune a tutte le espressioni pubbliche del movimento anarchico. Più precisamente, si tratta da un lato di trovare un modo pratico per ridurre al minimo i tempi di scrittura, evitandoci la necessità di porre una firma troppo lunga per i nostri slogan, e dall’altro di scegliere un segno abbastanza generale da poter essere adottato da tutti gli anarchici. Il segno scelto ci è parso poter rispondere a questi criteri. Associandolo costantemente al termine anarchico finirà, per un automatismo mentale ben noto, per evocare di per sé nella gente l’idea di anarchismo”. Il segno proposto è una A maiuscola inscritta in un cerchio. Tomás Ibañez ne è l’ispiratore, René Darras lo realizza graficamente. Da dove viene l’idea? Dal simbolo antinucleare, già ampiamente diffuso, della CND (Campaign for Nuclear Disarmament)? Da altre ispirazioni?


L’intero dossier è pubblicato online https://centrostudilibertari.it/it/a-cerchiata-1964-2024

Biden: in poche ore invieremo armi all’Ucraina

Biden: in poche ore invieremo armi all’UcrainaNew York, 24 apr. (askanews) – “Letteralmente in poche ore, in poche ore abbiamo iniziato a inviare in Ucraina attrezzature per la difesa aerea, munizioni per artiglieria, sistemi missilistici e veicoli blindati”. Lo ha dichiarato il presidente americano Joe Biden in conferenza stampa, appena dopo la firma della legge sul pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, ad Israele e a Taiwan approvato ieri dal Senato. Le armi verranno inviate dagli stock statunitensi che verranno riforniti con altre armi prodotte negli Usa.


“Da mesi i repubblicani di Maga bloccano gli aiuti” ha detto Biden dicendo che il processo di approvazione avrebbe potuto essere più breve, mentre invece l’Ucraina è rimasta “a corto di proiettili e munizioni di artiglieria” e Putin riceveva aiuti da Iran, Corea del Nord, Cina e dai suoi amici.

Hamas ha pubblicato il video di un ostaggio israelo-americano

Hamas ha pubblicato il video di un ostaggio israelo-americanoRoma, 24 apr. (askanews) – Hamas ha pubblicato un video in cui mostra l’ostaggio israelo-americano di 23 anni Hersh Goldberg-Polin, rapito durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre mentre si trovava al rave vicino a Reim, nel sud di Israele. Goldberg-Polin è stato gravemente ferito nell’attacco di Hamas e appare nel video con un braccio amputato.


Nel video di quasi tre minuti, Goldberg-Polin si identifica e chiede al governo israeliano di riportarlo a casa. Il video non è datato, ma l’ostaggio afferma di essere stato tenuto prigioniero per “quasi 200 giorni”, indicando che è stato girato di recente. Rachel Goldberg-Polin, madre di Hersh, nella sua indefessa battaglia per riportare il figlio a casa, è stata anche a Roma dove ha incontrato Papa Francesco.

Anche la Giamaica ha riconosciuto lo Stato palestinese

Anche la Giamaica ha riconosciuto lo Stato palestineseRoma, 24 apr. (askanews) – Il governo giamaicano ha ufficialmente riconosciuto lo Sato palestinese: lo ha annunciato il premier della Giamaica, Andrew Holness, sul suo profilo di X. “La Giamaica continua a difendere la soluzione a due Stati come l’unica opzione percorribile per risolvere il conflitto, garantire la sicurezza di Israele e rispettare la dignità e i diritti dei palestinesi”, si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri giamaicano.


Fino ad oggi sono 140 (su 193) i Paesi membri delle Nazioni Unite ad aver riconosciuto lo Stato palestinese, il quale è stato a sua volta dichiarato nel 2012 Paese osservatore dall’Assemblea Generale. Il Consiglio di sicurezza ha bocciato pochi giorni fa una bozza di risoluzione presentata dall’Algeria per l’ammissione della Palestina come Paese membro a pieno titolo: gli Stati Uniti hanno infatti opposto il veto ritenendo prematura una decisione in merito.

Libri, “Il 7 ottobre tra verità e propaganda” di Roberto Iannuzzi

Libri, “Il 7 ottobre tra verità e propaganda” di Roberto IannuzziRoma, 24 apr. (askanews) – di Roberto Iannuzzi Fazi pubblica ” Il 7 ottobre tra verità e propaganda L’attacco di Hamas e i punti oscuri della narrazione israeliana”, il primo libro inchiesta sui sanguinosi avvenimenti n libreria il 28 maggio del 7 ottobre che hanno incendiato il Medio Oriente.


Il brutale attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre 2023 contro le comunità di Israele attorno alla striscia di Gaza rappresenta uno spartiacque nella storia israelo-palestinese. Quella scintilla ha innescato una guerra ancora più violenta a Gaza, a sua volta all’origine di una gravissima crisi regionale. Ma cosa è realmente accaduto quel giorno? Davvero l’intelligence israeliana era all’oscuro del piano palestinese? E perché i segnali premonitori furono ignorati? Quel 7 ottobre ebbero luogo feroci combattimenti tra l’esercito israeliano e i miliziani palestinesi. Il terribile bilancio di 1139 morti israeliani fu attribuito alla furia di Hamas. Ma quante di quelle vittime rimasero uccise nel fuoco incrociato fra israeliani e palestinesi? Quante morirono a causa dello sproporzionato uso della forza da parte delle forze armate di Tel Aviv, che fece ricorso a carri armati ed elicotteri da combattimento anche in contesti urbani? Gli uomini di Hamas furono accusati di spaventose atrocità, decapitazioni, mutilazioni, stupri. Ma quante di quelle accuse erano reali, e quante invece il tentativo di ingigantire gli orrori perpetrati dai palestinesi per giustificare l’inconcepibile distruzione che la successiva campagna militare israeliana avrebbe scatenato sui civili di Gaza? In Occidente, i mezzi di informazione hanno dato voce soprattutto alla narrazione israeliana. Questo libro cerca di rispondere agli interrogativi sugli eventi del 7 ottobre evidenziando i punti oscuri della versione ufficiale del governo Netanyahu e rivelando retroscena finora in gran parte ignorati. Esso delinea un quadro d’insieme delle circostanze in cui è maturato l’attacco di Hamas, tratteggiando una rapida storia del gruppo e descrivendo le condizioni di Gaza e il contesto geopolitico regionale all’origine della successiva destabilizzazione che quel tragico giorno ha provocato. Roberto Iannuzzi. Analista di politica internazionale, ha scritto di questioni legate al tramonto dell’attuale ordine mondiale su testate italiane e straniere. È stato a lungo ricercatore presso l’UNIMED (Unione delle Università del Mediterraneo), dove ha approfondito temi riguardanti il mondo arabo e la politica americana nella regione. Cura la newsletter «Intelligence for the People».

Sarà un ponte del 25 aprile traballante: migliora al Centro-Sud, piogge al Nord

Sarà un ponte del 25 aprile traballante: migliora al Centro-Sud, piogge al NordRoma, 24 apr. (askanews) – Un 24 aprile simile ad un 24 dicembre: sembra la Vigilia di Natale con le montagne innevate da Nord a Sud, localmente anche le colline, con temperature tipiche invernali e con cieli grigi su gran parte del Paese.


Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma la presenza di un nocciolo freddo svedese su gran parte dell’Italia con maltempo di stampo invernale e neve a bassa quota per il periodo sulle Dolomiti e sugli Appennini. Solo al Nord-Ovest si respira aria serena con ampie schiarite, minime frizzanti, ma temperature massime in ripresa oltre i 15°C. Nel dettaglio, le prossime ore vedranno lo scivolamento del nocciolo freddo svedese verso il Sud dove le temperature caleranno di almeno 10 gradi: le precipitazioni bagneranno in modo diffuso le regioni centrali, il Nord-Est (in particolare l’Emilia Romagna) ed il Sud tirrenico. Altrove troveremo anche dei momenti asciutti, seppur in un contesto piuttosto variabile. La festa della Liberazione ci libererà anche dal freddo su tutta l’Italia: le minime saranno ancora frizzanti, localmente vicine ai 3-5°C in pianura, ma le massime saliranno anche di 8-9°C rispetto alla ‘pseudo’ vigilia di Natale. Dal punto di vista degli ombrelli, dovremo aprirli soprattutto nel pomeriggio sulle regioni centrali tirreniche, localmente anche in Campania e sulle zone alpine e prealpine.


Da venerdì l’Italia entrerà su un Ponte (del 25 aprile) traballante: al Nord-Ovest inizierà una fase perturbata a causa di una perturbazione ‘normanna’, centrata sulla Normandia, mentre al Sud tornerà la Primavera. Al Centro venerdì sarà simile al giovedì. Le temperature inizieranno comunque a risalire verso i valori normali del periodo su tutto il Paese. Il weekend vedrà dunque il Ponte del 25 traballare al Nord-Ovest con frequenti piogge e il ritorno della neve sulle Alpi occidentali oltre i 1500-1600 metri. Tornerà il maltempo. Altrove le condizioni meteo saranno invece migliori con speranze convinte di un cielo azzurro e di un termometro mite su buona parte del Centro-Sud.


In sintesi, il freddo finirà il 25 aprile, con la Liberazione dalla massa d’aria polare che ha fatto toccare valori record per il periodo: anomalie climatiche di 12°C in meno nella terza decade di aprile non si registravano da almeno 30 anni su alcune zone del Piemonte e della Lombardia. Dal 25 aprile tutto cambierà, resterà solo la minaccia della pioggia intensa sulle regioni nord occidentali durante il weekend, ma in un contesto decisamente più mite trascinato dai venti di Scirocco. Infine, per il primo maggio, parliamo di un’altra situazione traballante: fino al 30 aprile potrebbe tornare il sole ovunque, per la Festa dei Lavoratori è previsto al momento un peggioramento diffuso ma bisogna aspettare qualche giorno prima di avere una previsione affidabile ed eventualmente perturbata.

La Columbia University intima agli studenti di smantellare gli accampamenti entro mezzanotte

La Columbia University intima agli studenti di smantellare gli accampamenti entro mezzanotteRoma, 24 apr. (askanews) – Il presidente della Columbia University, Minouche Shafik, ha concesso agli studenti filo-palestinesi tempo fino a mezzanotte per smantellare il loro accampamento non autorizzato al campus, prima di intervenire.


Ieri sera, in una lettera indirizzata alla comunità della Columbia, Shafik ha scritto: “Per diversi giorni, un piccolo gruppo di docenti, amministratori e senatori universitari ha dialogato con gli organizzatori studenteschi per discutere le basi per smantellare l’accampamento, disperderlo e fare in modo che le attività universitarie andranno avanti. Questi colloqui hanno una scadenza fissata a mezzanotte (ora di New York) per raggiungere un accordo”.

Mosca: le manovre Nato in Finlandia aumentano i rischi di incidenti militari

Mosca: le manovre Nato in Finlandia aumentano i rischi di incidenti militariRoma, 24 apr. (askanews) – Le manovre della Nato vicino ai confini della Russia, previste per venerdì in Finlandia, aumentano il rischio di possibili incidenti militari, ha detto alla Ria Novosti la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.


“L’alleanza continua la sua esplorazione militare pratica di uno Stato un tempo neutrale, un partecipante rispettato nelle discussioni sul rafforzamento della stabilità e della sicurezza. Le citate manovre vicino ai confini della Russia aumentano i rischi di possibili incidenti militari”, ha detto Zakharova. La Russia, da parte sua, sta monitorando da vicino “le azioni aggressive dell’Occidente collettivo”, ha detto.


“Senza ogni dubbio, verranno prese tutte le misure necessarie di natura politica, militare e tecnica per contrastare le minacce alla capacità di difesa del nostro Paese”, ha aggiunto Zakharova.

Il Congresso Usa approvano un piano da 95 miliardi di dollari: 61 in aiuti all’Ucraina

Il Congresso Usa approvano un piano da 95 miliardi di dollari: 61 in aiuti all’Ucraina

Roma, 24 apr. (askanews) – Il Congresso americano ha adottato un gigantesco pacchetto di aiuti militari ed economici per l’Ucraina, pari a 61 miliardi di dollari, risultato di mesi di negoziati estremamente tesi e laboriosi. Il piano di aiuti approvato, per complessivi 95 miliardi di dollari, comprende anche fondi per Israele e Taiwan, nonché un vero e proprio ultimatum sulla diffusione di TikTok in Usa, ed ha ricevuto un sostegno schiacciante al Senato.

“Finalmente, finalmente, finalmente. Stasera, dopo più di sei mesi di duro lavoro e molti colpi di scena, l’America manda un messaggio al mondo intero: non vi volteremo le spalle”, ha esultato il leader dei Democratici al Senato, Chuck Schumer.

Joe Biden ha promesso di promulgare questo testo, adottato pochi giorni prima dalla Camera dei Rappresentanti, l’altra componente del Congresso americano. “Firmerò questo disegno di legge e mi rivolgerò al popolo americano non appena arriverà sulla mia scrivania domani (oggi, ndr), in modo che possiamo iniziare a inviare armi e attrezzature all’Ucraina questa settimana”, ha dichiarato il presidente americano. Il Congresso ha risposto alla “chiamata della storia” con questa legge che mira a “rafforzare la nostra sicurezza nazionale e inviare un messaggio al mondo sul potere della leadership americana”, ha aggiunto in un comunicato stampa.

Questi fondi sono il risultato di mesi di negoziati estremamente aspri, delle pressioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington e degli alleati di tutto il mondo. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato oggi un aiuto vitale all’Ucraina”, ha scritto il presidente ucraino sui social media poco dopo l’approvazione del gigantesco pacchetto di aiuti.

La parte del leone spetta a Kiev, che si trova ad affrontare una situazione complicata sul campo di battaglia contro la Russia: per la guerra in Ucraina vengono spesi 61 miliardi di dollari. L’assistenza militare americana, interrotta per diverse settimane, dovrebbe riprendere quasi immediatamente – entro “i prossimi giorni”, ha detto ieri il portavoce del Pentagono.

Questo piano di aiuti autorizza inoltre il presidente Biden a confiscare e vendere beni russi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Un’idea che sta prendendo piede anche negli altri Paesi del G7. Tra gli altri elementi del piano Usa figurano nuovi aiuti militari per diversi miliardi di dollari a Israele, in guerra con Hamas, nonostante le preoccupazioni della comunità internazionale per la sorte dei civili a Gaza. Questi fondi serviranno in particolare a rafforzare lo scudo antimissile israeliano, denominato “Iron Dome”. “Ringrazio il Senato americano per aver adottato, con un’ampia maggioranza all’interno di entrambi i partiti, questo aiuto a Israele (…) che è una chiara garanzia della forza della nostra alleanza e invia un messaggio forte a tutti i nostri nemici”, ha reagito su X il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz.

Sono inoltre previsti oltre 9 miliardi di dollari per rispondere all’”urgente bisogno di aiuti umanitari” delle “popolazioni vulnerabili di tutto il mondo”, in particolare a Gaza e in Sudan.

Come aveva chiesto Joe Biden, questa legge stanzia inoltre 8 miliardi di dollari per contrastare militarmente la Cina, investendo in sottomarini e per aiutare Taiwan. Prevede inoltre il divieto di TikTok negli Stati Uniti, a meno che il social network non tagli i suoi legami con la società madre ByteDance, e più in generale con la Cina. La piattaforma video è accusata di consentire a Pechino di spiare e manipolare i suoi 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. Tuttavia, il suo potenziale divieto rischia di essere contestato in tribunale.