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Il Congresso Usa approvano un piano da 95 miliardi di dollari: 61 in aiuti all’Ucraina

Il Congresso Usa approvano un piano da 95 miliardi di dollari: 61 in aiuti all’Ucraina

Roma, 24 apr. (askanews) – Il Congresso americano ha adottato un gigantesco pacchetto di aiuti militari ed economici per l’Ucraina, pari a 61 miliardi di dollari, risultato di mesi di negoziati estremamente tesi e laboriosi. Il piano di aiuti approvato, per complessivi 95 miliardi di dollari, comprende anche fondi per Israele e Taiwan, nonché un vero e proprio ultimatum sulla diffusione di TikTok in Usa, ed ha ricevuto un sostegno schiacciante al Senato.

“Finalmente, finalmente, finalmente. Stasera, dopo più di sei mesi di duro lavoro e molti colpi di scena, l’America manda un messaggio al mondo intero: non vi volteremo le spalle”, ha esultato il leader dei Democratici al Senato, Chuck Schumer.

Joe Biden ha promesso di promulgare questo testo, adottato pochi giorni prima dalla Camera dei Rappresentanti, l’altra componente del Congresso americano. “Firmerò questo disegno di legge e mi rivolgerò al popolo americano non appena arriverà sulla mia scrivania domani (oggi, ndr), in modo che possiamo iniziare a inviare armi e attrezzature all’Ucraina questa settimana”, ha dichiarato il presidente americano. Il Congresso ha risposto alla “chiamata della storia” con questa legge che mira a “rafforzare la nostra sicurezza nazionale e inviare un messaggio al mondo sul potere della leadership americana”, ha aggiunto in un comunicato stampa.

Questi fondi sono il risultato di mesi di negoziati estremamente aspri, delle pressioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington e degli alleati di tutto il mondo. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato oggi un aiuto vitale all’Ucraina”, ha scritto il presidente ucraino sui social media poco dopo l’approvazione del gigantesco pacchetto di aiuti.

La parte del leone spetta a Kiev, che si trova ad affrontare una situazione complicata sul campo di battaglia contro la Russia: per la guerra in Ucraina vengono spesi 61 miliardi di dollari. L’assistenza militare americana, interrotta per diverse settimane, dovrebbe riprendere quasi immediatamente – entro “i prossimi giorni”, ha detto ieri il portavoce del Pentagono.

Questo piano di aiuti autorizza inoltre il presidente Biden a confiscare e vendere beni russi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Un’idea che sta prendendo piede anche negli altri Paesi del G7. Tra gli altri elementi del piano Usa figurano nuovi aiuti militari per diversi miliardi di dollari a Israele, in guerra con Hamas, nonostante le preoccupazioni della comunità internazionale per la sorte dei civili a Gaza. Questi fondi serviranno in particolare a rafforzare lo scudo antimissile israeliano, denominato “Iron Dome”. “Ringrazio il Senato americano per aver adottato, con un’ampia maggioranza all’interno di entrambi i partiti, questo aiuto a Israele (…) che è una chiara garanzia della forza della nostra alleanza e invia un messaggio forte a tutti i nostri nemici”, ha reagito su X il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz.

Sono inoltre previsti oltre 9 miliardi di dollari per rispondere all’”urgente bisogno di aiuti umanitari” delle “popolazioni vulnerabili di tutto il mondo”, in particolare a Gaza e in Sudan.

Come aveva chiesto Joe Biden, questa legge stanzia inoltre 8 miliardi di dollari per contrastare militarmente la Cina, investendo in sottomarini e per aiutare Taiwan. Prevede inoltre il divieto di TikTok negli Stati Uniti, a meno che il social network non tagli i suoi legami con la società madre ByteDance, e più in generale con la Cina. La piattaforma video è accusata di consentire a Pechino di spiare e manipolare i suoi 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. Tuttavia, il suo potenziale divieto rischia di essere contestato in tribunale.

Usa approvano piano da 95 miliardi di dollari: 61 in aiuti a Ucraina

Usa approvano piano da 95 miliardi di dollari: 61 in aiuti a UcrainaRoma, 24 apr. (askanews) – Il Congresso americano ha adottato un gigantesco pacchetto di aiuti militari ed economici per l’Ucraina, pari a 61 miliardi di dollari, risultato di mesi di negoziati estremamente tesi e laboriosi. Il piano di aiuti approvato, per complessivi 95 miliardi di dollari, comprende anche fondi per Israele e Taiwan, nonché un vero e proprio ultimatum sulla diffusione di TikTok in Usa, ed ha ricevuto un sostegno schiacciante al Senato.


“Finalmente, finalmente, finalmente. Stasera, dopo più di sei mesi di duro lavoro e molti colpi di scena, l’America manda un messaggio al mondo intero: non vi volteremo le spalle”, ha esultato il leader dei Democratici al Senato, Chuck Schumer. Joe Biden ha promesso di promulgare questo testo, adottato pochi giorni prima dalla Camera dei Rappresentanti, l’altra componente del Congresso americano. “Firmerò questo disegno di legge e mi rivolgerò al popolo americano non appena arriverà sulla mia scrivania domani (oggi, ndr), in modo che possiamo iniziare a inviare armi e attrezzature all’Ucraina questa settimana”, ha dichiarato il presidente americano. Il Congresso ha risposto alla “chiamata della storia” con questa legge che mira a “rafforzare la nostra sicurezza nazionale e inviare un messaggio al mondo sul potere della leadership americana”, ha aggiunto in un comunicato stampa.


Questi fondi sono il risultato di mesi di negoziati estremamente aspri, delle pressioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington e degli alleati di tutto il mondo. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato oggi un aiuto vitale all’Ucraina”, ha scritto il presidente ucraino sui social media poco dopo l’approvazione del gigantesco pacchetto di aiuti. La parte del leone spetta a Kiev, che si trova ad affrontare una situazione complicata sul campo di battaglia contro la Russia: per la guerra in Ucraina vengono spesi 61 miliardi di dollari. L’assistenza militare americana, interrotta per diverse settimane, dovrebbe riprendere quasi immediatamente – entro “i prossimi giorni”, ha detto ieri il portavoce del Pentagono.


Questo piano di aiuti autorizza inoltre il presidente Biden a confiscare e vendere beni russi per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Un’idea che sta prendendo piede anche negli altri Paesi del G7. Tra gli altri elementi del piano Usa figurano nuovi aiuti militari per diversi miliardi di dollari a Israele, in guerra con Hamas, nonostante le preoccupazioni della comunità internazionale per la sorte dei civili a Gaza. Questi fondi serviranno in particolare a rafforzare lo scudo antimissile israeliano, denominato “Iron Dome”. “Ringrazio il Senato americano per aver adottato, con un’ampia maggioranza all’interno di entrambi i partiti, questo aiuto a Israele (…) che è una chiara garanzia della forza della nostra alleanza e invia un messaggio forte a tutti i nostri nemici”, ha reagito su X il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz.


Sono inoltre previsti oltre 9 miliardi di dollari per rispondere all’”urgente bisogno di aiuti umanitari” delle “popolazioni vulnerabili di tutto il mondo”, in particolare a Gaza e in Sudan. Come aveva chiesto Joe Biden, questa legge stanzia inoltre 8 miliardi di dollari per contrastare militarmente la Cina, investendo in sottomarini e per aiutare Taiwan. Prevede inoltre il divieto di TikTok negli Stati Uniti, a meno che il social network non tagli i suoi legami con la società madre ByteDance, e più in generale con la Cina. La piattaforma video è accusata di consentire a Pechino di spiare e manipolare i suoi 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. Tuttavia, il suo potenziale divieto rischia di essere contestato in tribunale.

L’impegnativo maggio russo, quando Putin succederà a Putin

L’impegnativo maggio russo, quando Putin succederà a PutinMilano, 23 apr. (askanews) – Il mese di maggio si avvicina per Vladimir Putin, con il suo carico pesante di date importanti e un calendario da rispettare. Oltre al primo, giornata di peso internazionale e storico sin dai tempi dell’Urss, altri due giorni cruciali svettano sull’agenda del leader del Cremlino, sebbene le preoccupazioni per la sicurezza si sono già addensate come nubi, dopo l’attacco al Crocus City Hall che ha fatto tante vittime e ha diffuso il panico nella società. Il 7 maggio ci sarà l’insediamento di Putin, dopo essere stato rieletto alle presidenziali di marzo per un nuovo mandato (6 anni) all’età 71 anni. E poi arriverà il 9 maggio, ovvero il giorno della Vittoria sulla Germania nazista che in tempi di guerra con l’Ucraina, ma anche prima, dopo l’intervento russo in Siria, ha assunto un peso differente: con la tradizionale parata sulla Piazza Rossa una finestra trionfale dove non mostrare soltanto i muscoli, ma mettere in evidenza anche le vittorie militari, piccole o grandi che siano, vetrina di un Paese che ha convertito buona parte delle proprie fabbriche in industria della difesa.


Inevitabili in quel giorno da Putin nuove parole di sfida nei confronti dell’Occidente, soprattuto alla luce del corposo pacchetto di aiuti a Kiev, finalmente approvato negli Usa. Ma il 9 maggio sarà anche un giorno di rinuncia. L’evento di propaganda tradizionale, voluto al suo principio da Putin stesso, è cancellato per la seconda volta durante la guerra con Kiev: la processione del Reggimento Immortale – la gente comune con i ritratti dei propri cari che avevano combattuto (e vinto) durante la II guerra mondiale – è stata annullata dagli organizzatori, adducendo problemi di sicurezza proprio come nel 2023. E forse con ancora più ragione del 2023, alla luce dell’attacco al Crocus. Ad annunciare l’annullamento dell’appuntamento – per molti versi in passato momento commovente, al quale più volte prese parte lo stesso Putin – è stata Elena Tsunaeva, co-presidente del quartier generale centrale del movimento.


Due giorni prima ci sarà l’insediamento, ovvero l’assunzione ufficiale dell’incarico presidenziale per Putin che avrà luogo il 7 maggio. Per lui la cerimonia sarà la quinta in carriera. In questo giorno si riuniranno i membri dell’attuale governo della Federazione Russa, deputati e senatori, giudici delle Corti Costituzionali e Supreme, membri della Commissione Elettorale Centrale, capi dell’amministrazione presidenziale, governatori e molti altri invitati alla cerimonia al Cremlino. L’insediamento avrà luogo nella Sala di Sant’Andrea (quella del trono) al Gran Palazzo del Cremlino. Secondo l’articolo 82 della legge federale russa “Sulle elezioni del Presidente della Federazione Russa”, il capo dello Stato eletto entra in carica il 30esimo giorno dopo l’annuncio ufficiale dei risultati elettorali. Quest’anno la Commissione elettorale centrale della Federazione Russa ha approvato i risultati il 21 marzo. Pertanto, il periodo di transizione si è rivelato più lungo. Ma il presidente eletto entra in carica il giorno in cui termina il mandato dell’attuale capo di stato. In questo caso Putin che subentra a Putin. E la data è il 7 maggio quando si sono svolte tutte le cerimonie di insediamento dal 2000. Ma in questo caso significa anche due mesi e mezzo dopo la morte in carcere di Aleksey Navalny, un evento che ha sconvolto l’opinione pubblica mondiale e influito in modo pesante sull’immagine esterna della Russia.


La cerimonia di insediamento inizierà secondo la tradizione alle ore 12 locali. Putin presta giuramento e fa un discorso ai cittadini russi. Alla fine, un saluto di artiglieria risuona come un tributo da parte dei soldati russi al loro comandante in capo supremo. Dopo la cerimonia di inaugurazione, Putin si reca in Piazza della Cattedrale, dove saluta e passa in rassegna il Reggimento presidenziale, che quel giorno festeggerà il suo 88esimo compleanno. L’attuale composizione del governo russo si dimetterà il giorno dell’insediamento presidenziale, ma manterrà le sue funzioni fino alla nomina della nuova composizione. Ciò è richiesto dall’articolo 117 della Costituzione della Federazione Russa. Da notare: per la prima volta il nuovo governo sarà approvato in conformità con le modifiche apportate nel 2020 alla Legge fondamentale.

L’Onu: trovate vittime con le mani legate nelle fosse comuni a Gaza

L’Onu: trovate vittime con le mani legate nelle fosse comuni a GazaRoma, 23 apr. (askanews) – L’ufficio Onu per i diritti umani ha espresso preoccupazione per le notizie che arrivano dalla Striscia di Gaza su decine di corpi scoperti nelle fosse comuni, alcuni dei quali “con le mani legate”, a indicare “gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale”, per cui occorrono “ulteriori indagini”. Lo ha detto oggi a Ginevra la portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani.


“Tra i deceduti c’erano presumibilmente anziani, donne e feriti, mentre altri sono stati trovati con le mani legate e spogliati dei loro vestiti”, ha dichiarato Shamdasani, riguardo alla fossa comune rinvenuta lo scorso fine settimana all’ospedale Nasser di Khan Younis, dove ad oggi sono stati trovati oltre 300 corpi. Al momento sono 42 le vittime identificate. Citando le autorità sanitarie locali di Gaza, la portavoce ha poi ricordato che sono stati trovati altri corpi anche all’ospedale Al-Shifa, teatro di intensi combattimenti fino all’inizio di aprile. “Le notizie indicano che c’erano 30 corpi palestinesi sepolti in due fosse nel cortile dell’ospedale Al-Shifa a Gaza City: una davanti all’edificio del pronto soccorso e l’altra davanti all’edificio della dialisi”, ha dichiarato Shamdasani ai giornalisti, precisando che ad oggi sono state identificate 12 vittime.


In un comunicato l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk, si è detto “inorridito dalla distruzione del complesso medico An Nasser e del complesso medico Al Shifa e dalla scoperta di fosse comuni dentro e intorno a questi luoghi”, sollecitando “indagini indipendenti, efficaci e trasparenti sulle morti”. “Dato il prevalente clima di impunità, dovrebbero essere coinvolti investigatori internazionali – ha dichiarato Turk – gli ospedali hanno diritto a una protezione molto speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. E l’uccisione intenzionale di civili, detenuti e altre persone non coinvolte in combattimento è un crimine di guerra”.

Il nuovo glossario dei social media da conoscere per il 2024

Il nuovo glossario dei social media da conoscere per il 2024Roma, 23 apr. (askanews) – I social media, oltre a ‘catturare’ diversi momenti della quotidianità delle persone – sono oltre 5 miliardi i profili attivi sui social network e 2 ore e 23 minuti al giorno il tempo trascorso mediamente nel 2023 dagli utenti sulle piattaforme – hanno contribuito ad influenzare profondamente anche il linguaggio. Fin dall’avvento dei primi social network, spiega una nota, i termini più popolari come, per esempio, ‘like’ e ‘tag’ su Facebook, si sono rapidamente integrati nel linguaggio quotidiano, tanto che alcune espressioni più recenti come ‘cringe’ e ‘FOMO’ sono state addirittura incluse nell’elenco delle parole dell’Accademia della Crusca, dimostrando l’impatto significativo dei social media sulla lingua, dimostrando l’impatto significativo dei social media sulla lingua.


In occasione dell’anno del ventesimo anniversario di Facebook, Babbel – l’ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue – ha raccolto una serie di acronimi e neologismi diventati virali sulle piattaforme social per far riflettere sulla trasformazione delle parole nello scambio tra online e offline. ‘Per riuscire non solo a comprendere le conversazioni sulle varie piattaforme, ma anche a parteciparvi attivamente, occorre conoscere appieno le sfumature di significato che si celano dietro ai termini utilizzati. Le generazioni nativo-digitali, in particolare la Gen Z, hanno reso il confine che separa il vocabolario online da quello offline ancora più labile ed è pertanto essenziale apprendere come comunicano tra di loro i più giovani e le più giovani per riuscire a restare al passo coi tempi’ commenta Sofia Zambelli, linguista e Curriculum Manager di Babbel Live.


Gli acronimi da sapere: l’abbreviazione di frasi in iniziali è da sempre oggetto di interesse. Rapidi e spesso ironici, gli acronimi rendono le conversazioni online informali ed immediate: 1. B.A.E.: utilizzato per esprimere affetto sui social e per definire una persona con cui si è coinvolti romanticamente, le origini di questo termine sono incerte. Se per molti deriva dalla frase inglese ‘before anyone else’ (‘prima di chiunque altro’), questo acronimo sarebbe invece un esempio di ‘backronym’ (‘acronimo inverso’) per cui si risale ad una parola o ad una frase di senso compiuto solo in un secondo momento, per dare così un’interpretazione della sigla. Lo slang ‘B.A.E.’ potrebbe infatti anche essere la versione abbreviata della parola ‘babe’ (‘piccolo/a’), che spiegherebbe in questo modo la rara giustapposizione di ‘ae’. 2. P.O.V.: un fenomeno esploso su internet, i ‘P.O.V’ sono diventati una vera e propria categoria di intrattenimento video. Acronimo di ‘point of view’ ovvero ‘punto di vista’, è un termine preso in prestito dall’industria cinematografica ed indica una specifica tecnica di ripresa impiegata per mostrare una scena attraverso gli occhi di un personaggio specifico. Sui social, invece, si aggiunge ‘P.O.V’ nelle didascalie dei video girati in primo piano che invitano lo spettatore ad immedesimarsi nella situazione raccontata, in genere ispirata ad episodi della vita quotidiana (es. ‘POV: sono l’amica che arriva sempre tardi’). 3. I.Y.K.Y.K: l’abbreviazione ‘i.y.k.y.k.’ significa ‘if you know, you know’ (‘se lo sai, lo sai’) e si utilizza in relazione a immagini, video e altri contenuti per fare riferimento ad una battuta ‘interna’ ad un gruppo ristretto di persone, di solito appartenenti allo stesso ‘fandom’ : solo chi conosce i fatti accaduti in precedenza è infatti in grado di comprendere la battuta! 4. G.O.A.T.: espressione tipica delle conversazioni online incentrate su personaggi celebri e stimati (dal mondo dello sport al cinema e allo spettacolo), sta per ‘greatest of all time’, ‘il più grande di tutti i tempi’: accompagnata spesso dall’emoji di una capra, e viene impiegata per definire una persona talentuosa. G.O.A.T. è un esempio di acrostico, poiché le iniziali della sigla formano un nome comune, in questo caso la parola inglese ‘goat’ (‘capra’). Gli anglicismi più utilizzati sui social media Lo slang social predilige i vocaboli inglesi, la lingua ‘franca’ di queste piattaforme (molte delle quali sono ‘invenzioni’ del mondo anglosassone). L’introduzione dei seguenti termini è strettamente connessa alla definizione di nuovi fenomeni culturali per cui è difficile trovare delle traduzioni fedeli: 1. It’s giving: questa frase inglese traducibile in italiano con ‘mi sta trasmettendo’ è impiegata per descrivere le ‘vibes’ (quindi tutto ciò che evoca un’atmosfera o un’emozione) trasmesse da oggetti, luoghi o persone. Per esempio, per descrivere qualcuno che ha un look caratterizzato da una prevalenza di colori scuri si potrebbe dire ‘it’s giving rockstar’. Interessante l’origine del termine: proviene infatti dalla comunità ‘ballroom’, una sottocultura del panorama LGBTQIA+ statunitense che prevede la partecipazione a competizioni dette ‘balli’. All’interno di queste gare, i partecipanti sono soliti usare spesso frasi come ‘it’s giving face’ oppure ‘it’s giving body’ per descrivere un concorrente che emana sicurezza e carisma nel corso della performance. 2. Era: il termine il cui utilizzo è cresciuto particolarmente nell’ultimo anno anche grazie al tour mondiale di Taylor Swift (‘The Eras Tour’) potrebbe essere considerato un sinonimo di ‘fase’. Si può utilizzare la parola ‘era’ per etichettare le priorità imposte in un determinato momento della propria vita: per esempio, essere nella propria ‘villain era’ (‘fase cattiva’) vuol dire iniziare a rifiutare le aspettative sociali, oppure entrare in una nuova ‘healing era’ (‘fase di guarigione’) significa cominciare a dedicare del tempo al miglioramento della propria salute mentale. 3. Tea: il termine ‘tè’ è usato per riferirsi a pettegolezzi o informazioni riservate, e di conseguenza, può essere tradotto come ‘verità’. Nelle conversazioni sui social media è spesso inserito nella frase ‘spill the tea’ (‘versare il tè’), in altre parole condividere dettagli succosi o esclusivi in precedenza tenuti segreti. La parola è stata adottata anche dalle celebrità, che la utilizzano spesso quando rivelano informazioni private sulle proprie vite. 4. Dupe: traducibile con la parola ‘inganno’, quello dei ‘dupe’ è ormai diventato a tutti gli effetti un popolarissimo trend social, soprattutto su Instagram e TikTok. Si tratta di un hashtag di tendenza che categorizza video in cui si fanno delle ‘analisi comparative’ fra prodotti di noti brand di lusso (soprattutto del settore abbigliamento e beauty) e prodotti economici che li emulano e che possono essere considerati in apparenza ‘copie’ fedeli degli originali. Di recente, il termine si sta diffondendo anche nel mondo dei viaggi per definire quelle destinazioni più economiche e meno inflazionate che sembrano ‘cloni’ di mete più popolari e costose. 5. Cap e Sus: si dubita sempre più spesso dell’autenticità dei contenuti che circolano sui social media. Come distinguere il vero dal falso? Su TikTok, uno dei metodi utilizzati è proprio uno slang tipico della piattaforma: utilizzare il sostantivo ‘cap’ (‘berretto’) significa avvisare gli utenti che il contenuto è falso, mentre ‘no cap’ (‘niente berretto’) significa che è sincero. Quando invece si questiona la veridicità di un post, si utilizza l’anglicismo ‘sus’, abbreviazione di ‘suspicious’ (‘sospettoso’) o ‘suspect’ (‘sospetto’).


E la Gen Z? Un vocabolario in continuo mutamento da decifrare Cresciuta in un mondo digitale, la Gen Z è senz’altro la generazione che sperimenta di più con il linguaggio online e che non ha paura di impiegare nuovi termini anche come forma di emancipazione socio-culturale: 1. Delulu: uno degli slang che si è diffuso maggiormente negli ultimi anni tra i giovani, ‘delulu’, deriva dall’aggettivo inglese ‘delusional’ (‘delirante’) e descrive una persona con convinzioni o fantasie impossibili da realizzare. Si usa spesso in relazione alle ‘cotte’ romantiche che i fan si prendono per note celebrità, soprattutto appartenenti a giovani gruppi musicali. 2. Mother: il termine ‘mother’ (‘madre’) assume una nuova connotazione nell’era dei social media. Si utilizza questa parola per descrivere donne famose particolarmente stimate ed omaggiate dai propri fan per il successo delle loro carriere artistiche. Chiamare una donna del mondo dello spettacolo (per esempio, Beyoncé e Adele) ‘madre’ è un modo dei fan per esprimere riconoscimento per il loro duro lavoro che hanno svolto per migliorare l’industria di riferimento (per esempio, musicale). Spesso la parola è anche trasformata in verbo ‘to mother’, andando ad accrescere il sostantivo: ‘mother is mothering’ è traducibile come ‘la madre è fenomenale’. 3. Girl Math: il concetto di ‘girl math’ (‘matematica da ragazze’) definisce il modo in cui si calcola il valore di oggetti e servizi seguendo una logica che ‘giustifica’ le spese di denaro, ironizzando sugli stereotipi di genere (un esempio: è ‘matematica da ragazze’ acquistare i biglietti dei concerti mesi prima per percepire il giorno in cui avrà luogo l’evento come se fosse gratuito). 4. Tube Girl Challenge: inventata dalla creator Sabrina Bahsoon, si usa la didascalia ‘tube girl challenge’ (‘sfida delle ragazze in metro’) per indicare i video sui social di tutte quelle ragazze che hanno il coraggio di ballare e cantare in luoghi pubblici, come, per esempio, le metropolitane. Si tratta di un trend pensato per combattere la timidezza e non temere il timore del giudizio degli altri. 5. Strawberry Girl e Clean Girl: queste tipologie di make-up sono diventate delle tendenze estetiche a tutti gli effetti. La ‘strawberry girl’ (‘ragazza fragola’) si distingue per una predominanza di sfumature di rosa e rosso nelle foto e un make-up raffinato e ‘dolce’, con fard cremosi, rossetti luminosi e lentiggini disegnate. La ‘clean girl’ (‘ragazza pulita’) prevede invece un trucco talmente leggero da non essere percepibile, in cui si predilige piuttosto l’attenzione alla skincare personalizzata per il proprio tipo di pelle e giusto un tocco di illuminante per dare un effetto ‘lucido’ naturale. 6. Heather: il nome proprio inglese ‘Heather’ viene utilizzato su TikTok per descrivere una persona altamente desiderabile dal punto di vista sociale. I più giovani fanno risalire questo termine ad una canzone di Conan Gray che ha come protagonista per l’appunto una ‘Heather’.

L’europarlamento ha approvato il nuovo patto di Stabilità

L’europarlamento ha approvato il nuovo patto di StabilitàStrasburgo, 23 apr. (askanews) – Il nuovo Patto di stabilità e le nuove norme Ue per la “governance economica” e la sorveglianza dei bilanci degli Stati membri, sono stati approvati in tre votazioni successive dalla plenaria del Parlamento europeo, oggi a Strasburgo.


Il regolamento che istituisce il nuovo “braccio preventivo” del Patto di stabilità e crescita è stato approvato con 367 voti a favore, 161 voti contrari, 69 astensioni; il regolamento che modifica il “braccio correttivo” del Patto è passato con 368 voti a favore, 166 voti contrari, 64 astensioni; e la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri è stata approvata con 359 voti a favore, 166 voti contrari eá61áastensioni. Nessun eurodeputato italiano ha votato a favore, mentre si sono astenuti gli italiani dei partiti della maggioranza di governo e quelli del Pd e di Renew (salvo l’ex M5s Castaldo, contrario), e hanno votato contro quelli del M5s e dei Verdi.

Von der Leyen: l’obiettivo è rilanciare la competitività dell’Ue, completeremo l’Unione dei mercati dei capitali

Von der Leyen: l’obiettivo è rilanciare la competitività dell’Ue, completeremo l’Unione dei mercati dei capitaliStrasburgo, 23 apr. (askanews) – L’obiettivo di ripristinare la competitività economica dell’Ue nell’economia mondiale dovrà essere al cuore dell’agenda politica del prossimo mandato della Commissione europea e della legislatura che inizierà dopo le elezioni di giugno, e un elemento cruciale in questo quadro è la “svolta” che ha rappresentato il Consiglio europeo della settimana scorsa, per l’impulso che ha dato all’accelerazione dei lavori per la creazione dell’Unione dei mercati dei capitali, che vanno a rilento da anni.


E’ quanto ha indicato, in estrema sintesi, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso nel dibattito in plenaria dell’ Europarlamento, oggi a Strasburgo, sul risultato dell’ultimo Consiglio europeo del 17 e 18 aprile. Von der Leyen ha esordito rievocando i tempi eccezionalmente difficili vissuti in questa legislatura, e le soluzioni altrettanto eccezionali che l’Ue ha saputo trovare. “Dalle ultime elezioni europee, la nostra Unione ha superato due crisi di proporzioni storiche: la crisi sanitaria del Covid-19 e la guerra in Ucraina, con una crisi energetica ‘made in Russia’”. Queste due crisi “avrebbero potuto tradursi in una drammatica crisi economica e sociale. Ma non è successo; e questo grazie alla grande resilienza dell’Europa, ma anche al fatto che abbiamo messo in atto le giuste politiche. Come il programma ‘Sure’, che ha salvato 40 milioni di posti di lavoro in Europa” attraverso il finanziamento dei sistemi di cassa integrazione, “oppure il ‘NextGenerationEU’ e ‘REPowerEU’, che hanno accelerato la ripresa e la diffusione delle energie rinnovabili nazionali”, rispettivamente.


“Nel 2020 – ha continuato la presidente della Commissione -, molti prevedevano una disoccupazione di massa in Europa e una lunga recessione. Ma non è successo. Invece, oggi abbiamo più persone al lavoro che in qualsiasi altro momento della storia europea: la disoccupazione è ai minimi storici, inferiore al 6%. L’occupazione è ai massimi storici, oltre il 75%. E l’inflazione è ormai vicina al nostro obiettivo del 2%. Abbiamo attraversato l’inferno e acque profonde. Ma sotto molti aspetti – ha osservato – ne siamo usciti più forti di cinque anni fa”. “Eppure – ha rilevato von der Leyen -, le onde d’urto di queste crisi hanno messo a dura prova la competitività dell’Europa. Il modello di business di molte industrie europee si basava sull’energia apparentemente a buon mercato proveniente dalla Russia, e sul commercio con la Cina in crescita. Oggi ci troviamo di fronte a una Russia ‘canaglia’ e a una Cina alle prese con problemi di domanda interna. E oltre alla geopolitica, ci sono altre tendenze che influiscono sulla nostra competitività: nell’ultimo decennio, la produttività del lavoro in Europa è aumentata solo dello 0,8% all’anno, rispetto all’1,1% degli Stati Uniti”.


“Queste tendenze possono essere affrontate solo con uno sforzo concertato sia a livello europeo che nazionale. L’obiettivo di ripristinare il nostro vantaggio competitivo – ha sottolineato la presidente della Commissione – deve essere al centro dell’agenda economica europea a partire dal 2024. E sono assolutamente convinta che con la spinta necessaria potremo innescare una nuova fase di crescita della competitività europea”. E su questo punto, “al Consiglio europeo della scorsa settimana abbiamo ascoltato alcune ottime idee di Enrico Letta”, con il sua rapporto che ha messo in luce la necessità di completare il mercato unico, in particolare nel settore finanziario. “Da quando siamo entrati in carica quattro anni fa – ha ricordato von der Leyen -, abbiamo scatenato un’ondata senza precedenti di investimenti pubblici in settori strategici. Prendiamo l’energia e la tecnologia pulita. Stiamo investendo 400 miliardi di euro dal ‘NextGenerationEU’ e abbiamo approvato oltre 550 miliardi di euro di sostegno pubblico nazionale per investimenti in tecnologie pulite ed energia. Questo è stato cruciale”.


“Ma – ha avvertito – gli investimenti pubblici non bastano. È giunto il momento per una soluzione sistemica che mobiliti l’immenso capitale privato dell’Europa. E una parte essenziale di questa soluzione è il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali. Sono 470 miliardi di euro: questo è l’investimento privato aggiuntivo che potremmo raccogliere ogni anno se completassimo l’Unione dei mercati dei capitali”. Il progetto “è stato lanciato quasi dieci anni fa. E dall’inizio del nostro mandato abbiamo compiuto progressi su molti dei suoi elementi. Ad esempio, abbiamo reso più semplice per le aziende di tutta Europa, in particolare le Pmi, quotarsi sui mercati dei capitali. Ma – ha lamentato von der Leyen – ci siamo trovati di fronte ad una situazione di stallo anche in seno al Consiglio Ue, su molti aspetti cruciali dell’Unione dei mercati dei capitali. È quindi più che positivo che l’ultimo Consiglio europeo segni una svolta”. “Ora – ha evidenziato la presidente della Commissione – abbiamo un mandato chiaro per andare avanti su tre questioni vitali Primo: armonizzando le norme nazionali sull’insolvenza. Ciò darà agli investitori la prevedibilità di cui hanno bisogno. Secondo: progetteremo e creeremo prodotti di risparmio transfrontalieri per gli investitori al dettaglio. E terzo: la Commissione ha il compito di rafforzare la supervisione a livello europeo dei più importanti attori del mercato”. “Quindi c’è una strada chiara da percorrere. Se vogliamo finanziare la nuova rivoluzione industriale dei nostri tempi, dobbiamo mobilitare il capitale privato europeo. E ora – ha concluso von der Leyen – è il momento di trasformare la volontà politica in azione”.

Iran: le sanzioni Ue deplorevoli, contro Israele agito per legittima difesa

Iran: le sanzioni Ue deplorevoli, contro Israele agito per legittima difesaRoma, 23 apr. (askanews) – Le sanzioni dell’Unione Europea annunciate in seguito all’attacco dell’Iran contro Israele sono “deplorevoli” perché il Paese ha agito per legittima difesa, ha scritto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian su X.


L’Iran ha lanciato più di 300 droni e missili contro Israele in quella che è stata definita una ritorsione contro un sospetto bombardamento israeliano contro un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria. Ieri, i ministri degli Esteri dell’Ue hanno concordato in linea di principio di espandere le sanzioni contro l’Iran accettando di estendere misure restrittive sulle esportazioni di armi di Teheran, di qualsiasi drone o missile, ai rappresentanti iraniani e alla Russia.


“È deplorevole vedere l’Ue decidere rapidamente di applicare ulteriori restrizioni illegali contro l’Iran solo perché l’Iran ha esercitato il suo diritto all’autodifesa di fronte alla sconsiderata aggressione di Israele”, ha affermato Amirabdollahian, prima di invitare l’Ue ad applicare sanzioni a Israele.

Manifestazione filo-palestinese, scontri alla New York University: decine di arresti

Manifestazione filo-palestinese, scontri alla New York University: decine di arrestiRoma, 23 apr. (askanews) – Decine di persone, tra cui numerosi studenti e insegnanti, sono stati arrestati nella notte italiana durante scontri tra la polizia di New York e manifestanti alla New York University, dopo che gli agenti sono intervenuti per evacuare una “zona liberata” anti-israeliana, creata da un gruppo di filo-palestinesi.


Gli agenti, in tenuta antisommossa, si sono scontrati con i manifestanti dopo essere intervenuta per evacuare l’area e chiedere ai manifestanti di disperdersi, un ordine che è stato disatteso. Alcune persone, secondo alcuni video pubblicati sui social network, hanno reagito con violenza, lanciando oggetti sugli agenti. In un video si vede un uomo con il volto coperto da una kefiah mentre lancia una sedia sulla polizia.Proteste contro la guerra a Gaza hanno avuto luogo anche in altre università americane, dalla Columbia a Yale, dove numerose persone sono state poste in stato di fermo. I manifestanti hanno allestito diversi accampamenti, con tende e ripari di fortuna, che gli agenti hanno tentato di rimuovere con la forza. Simili “accampamenti” sono sorti a Berkeley, al MIT e in altri college in tutto il paese. Alcuni atenei sono stati costretti a sospendere le lezioni in presenza. In un comunicato, la Columbia University ha annunciato che tutte le lezioni si sarebbero svolte virtualmente, a causa di episodi di “comportamento intimidatorio e molesto”. Secondo i vertici dell’università, le tensioni sarebbero state “sfruttate e amplificate da individui non affiliati alla Columbia che sono venuti al campus per perseguire i propri programmi”.


 

L’Ue ha raggiunto un accordo per inasprire le sanzioni all’Iran (per evitare consegna di droni e missili)

L’Ue ha raggiunto un accordo per inasprire le sanzioni all’Iran (per evitare consegna di droni e missili)Roma, 22 apr. (askanews) – “Abbiamo raggiunto un accordo politico” per inasprire “l’attuale regime di sanzioni sui droni” contro l’Iran “per coprire i missili e il loro possibile trasferimento alla Russia”. Lo ha annunciato il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, nella conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio Esteri e Difesa tenuto oggi a Lussemburgo.


L’accordo prevede inoltre di ampliare “l’area geografica di riferimento per comprendere la consegna di missili e droni non solo alla Russia, ma a tutta la regione del Medio Oriente e del Mar Rosso”, ha aggiunto.