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Salone Mobile, Porro: trend positivo, biglietti in crescita sul 2023

Salone Mobile, Porro: trend positivo, biglietti in crescita sul 2023Milano, 9 apr. (askanews) – “C’è una grande attesa” per la 62esima edizione del Salone del Mobile di Milano “che trova riscontro nella biglietteria: il trend è estremamente positivo anche se manca una settimana”. Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, non si sbilancia sui numeri dei biglietti venduti per kermesse dedicata all’arredo e al design, in programma dal 16 al 22 aprile. Prudente anche sulla geografia dei visitatori che arriveranno nei padiglioni di Fiera Milano a Rho: “Non vediamo ancora la composizione dei Paesi da cui vengono ma il trend è sicuramente positivo e in crescita rispetto all’anno scorso”, ha affermato. Unico dato che fornisce è quello che riguarda gli studenti: per loro “abbiamo ribassato il biglietto a 15 euro” ci ha detto “e a oggi sono 4mila quelli che l’hanno acquistato”.


Tuttavia, per attirare un pubblico di visitatori qualificato da tutto il mondo, è stato realizzato un percorso di promozione. “Noi abbiamo fatto un lavoro di promozione a livello internazionale, abbiamo toccato quasi tutti i continenti in modo chirurgico. Abbiamo lavorato su Stati Uniti, Europa, India che è mercato prospect molto interessante anche se difficile, sono stata in Giappone, in Korea – ha raccontato – Ci aspettiamo quindi di ricevere visitatori di alto profilo da questi mercati che poi sono gli interlocutori prediletti delle aziende che espongono al Salone”. Resta il nodo dei visitatori dalla Cina con “il problema della grave crisi immobiliare – ha osservato Porro – è vero anche che l’anno scorso non erano ancora attivati i voli e i collegamenti internazionali. L’ottenimento dei visti è una difficoltà ma il Salone ha attivato un fast track per l’ottenimento per Cina e India”. “Tutto quello che era in nostro potere l’abbiamo fatto – ha concluso – per far arrivare visitatori profilati di alto livello”.

Salone del mobile: il 16 aprile inaugurazione con il ministro Urso

Salone del mobile: il 16 aprile inaugurazione con il ministro UrsoMilano, 9 apr. (askanews) – Per l’inaugurazione della 62esima edizione del Salone del mobile di Milano “Sicuramente avremo il ministro Urso. La giornata del 15 è la Giornata del made in Italy e lui è il ministro di competenza, quindi ci sarà sicuramente il ministro Urso” al taglio del nastro che avverrà martedì 16 aprile nei padiglioni di Fiera Milano a Rho. Ad annunciarlo la presidente del Salone, Maria Porro, in occasione del tradizionale incontro con la stampa a una settimana dall’apertura della fiera. Quanto a una possibile presenza della presidente del Consiglio all’inaugurazione, cosa che stando agli organizzatori sembra molto remota, Porro ha detto: “La premier Meloni è impegnata a Bruxelles, siamo ancora in attesa di una conferma ufficiale”.


Porro, durante l’incontro, ha colto l’occasione anche per omaggiare con un minuto di silenzio due personalità del design e dell’architettura italiani, Gaetano Pesce e Italo Rota, scomparsi nei giorni scorsi. “Il Salone – ha detto – è fatto dalle aziende ma soprattutto dalle persone. Quest’anno ci hanno lasciato diverse persone purtroppo, due nell’ultima settimana e penso sia importante fare un minuto di silenzio per ricordare chi non c’è più e ha giocato un ruolo fondamentale”.

Netanyahu: Israele distruggerà le brigate di Hamas a Rafah

Netanyahu: Israele distruggerà le brigate di Hamas a RafahRoma, 9 apr. (askanews) – Israele completerà la distruzione delle brigate di Hamas nella città di Rafah, e niente potrà evitarlo: lo ha ribadito il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando ai soldati e alle reclute nella base di Tel Hashomer. “Nessuna forza al mondo potrà fermarci. Vi sono molte forze che stanno cercando di farlo, ma non succederà: questo nemico non potrà mai più fare quello che ha fatto” ha concluso Netanyahu, le cui dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia di stampa Reuters.


Netanyahu ha ignorato le condanne e le critiche della comunità internazionale e ha annunciato di aver stabilito già una data per l’avvio delle operazioni terrestri a Rafah, senza tuttavia specificarla pubblicamente. Molti Paesi occidentali alleati di Israele, fra cui gli Stati Uniti, hanno espresso la propria contrarietà nei confronti di un attacco che potrebbe causare moltissime perdite fra la popolazione civile e peggiorare una situazione umanitaria già disastrosa.

La Corte di Strasburgo ha stabilito che la Svizzera viola i diritti umani sul clima

La Corte di Strasburgo ha stabilito che la Svizzera viola i diritti umani sul climaRoma, 9 apr. (askanews) – La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) con sede a Strasburgo ha stabilito, pronunciandosi su tre cause legate al cambiamento climatico, che l’incapacità della Svizzera di affrontare adeguatamente la crisi climatica viola i diritti umani.


In particolare, la Corte di Strasburgo ha stabilito che il governo svizzero ha violato i diritti delle donne non riuscendo a ridurre i livelli di inquinamento in base ai limiti previsti: dato contestato in una causa intentata da più di 2.000 donne svizzere anziane che sostengono che le ondate di caldo alimentate dai cambiamenti climatici hanno minato la loro salute, la qualità della vita causando anche rischio di morte. Le altre due denunce sono state presentate da un sindaco contro il governo francese e una terza da sei giovani portoghesi contro 32 Paesi europei. Queste ultime due richieste sono state dichiarate irricevibili anche se le tre denunce sostenevano come base della causa che l’incapacità dei governi di ridurre adeguatamente l’inquinamento che provoca il riscaldamento del pianeta ha causato loro danni, inclusa la violazione del loro diritto alla vita, al loro benessere e alla salute mentale. Si tratta della prima volta che la Corte europea si pronuncia su un contenzioso legato al clima. Non esiste diritto di appello e le sentenze sono giuridicamente vincolanti. Anche se la sentenza si applicherà solo alla Svizzera, gli esperti sostengono che il caso potrebbe rafforzare altri simili legati ai diritti umani in tribunali internazionali.

Il Libano è scosso dall’omicidio di un esponente del partito Forze Libanesi

Il Libano è scosso dall’omicidio di un esponente del partito Forze LibanesiRoma, 9 apr. (askanews) – E’ alta la tensione in Libano dopo il sequestro e l’uccisione di Pascal Sleiman, membro del partito cristiano Forze Libanesi (Lf) che ha subito bollato la sua morte come “un assassinio e un omicidio politico, fino a prova contraria”.


Stando a quanto riferito dalle autorità libanesi, le forze di sicurezza hanno arrestato “la maggior parte dei membri delle bande siriane coinvolte nel rapimento” e che “la persona rapita è stata uccisa mentre cercavano di rubargli l’auto nella zona di Jbeil (nord di Beirut) e il suo corpo è stato trasportato in Siria”. Il caso ha alimentato le tensioni già forti tra il partito Forze Libanesi e l’organizzazione sciita Hezbollah, tanto che il suo leader Hassan Nasrallah, nel discorso tenuto ieri per commemorare un generale iraniano morto nell’attacco israeliano in Siria, ha tenuto a rimarcare la propria estraneità, denunciando “accuse false”.


Il premier libanese Nagib Mikati ha subito lanciato un appello “alla moderazione”, invitando tutti i partiti a non lasciarsi “guidare dalle proprie emozioni”. E oggi il ministro degli Interni, Bassam Maoulaoui, presiederà una riunione straordinaria del Consiglio centrale di sicurezza interna per discutere la situazione.

L’Isis minaccia di colpire gi stadi dei quarti di Champions League

L’Isis minaccia di colpire gi stadi dei quarti di Champions LeagueRoma, 9 apr. (askanews) – Il gruppo terroristico Isis ha minacciato ieri di colpire i quattro stadi che ospiteranno l’andata dei quarti di finale di Champions League.


La Fondazione Al Azaim, organo di informazione responsabile della diffusione dei messaggi dello Stato Islamico ha pubblicato l’immagine di un manifesto che minaccia il Parco dei Principi, il Santiago Bernabéu, il Metropolitano e lo Stadio Emirates, con il messaggio “Uccideteli tutti”. La minaccia dell’Isis è giunta dopo che il media affiliato all’Isis, Sarh al-Khilafah, aveva pubblicato il 30 marzo scorso un’immagine in cui invitava a colpire i tifosi che erano all’Allianz Arena di Monaco per assistere alla partita tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund.


Il governo di Madrid, riporta la stanmpa sportiva spagnola, ha attivato le procedure di sicurezza per il doppio incontro di Champions League di questa settimana nella capitale spagnola. Entrambe le partite, Real Madrid-Manchester City e Atlético-Borussia Dortmund, sono state dichiarate ad alto rischio dalla Commissione Antiviolenza e vedranno la presenza di oltre 3.000 membri delle forze di sicurezza. Nella capitale spagnola sono attesi quasi 8.000 tifosi del Manchester City e del Borussia Dortmund.

La Cina “spera in un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile”

La Cina “spera in un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile”Roma, 9 apr. (askanews) – La Cina spera che in Ucraina si arrivi a cessare il fuoco il più presto possibile, ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi al termine dei colloqui con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a Pechino.


“Per quanto riguarda la questione ucraina, i quattro principi proposti dal presidente Xi Jinping sono fondamentali per la Cina. Ci auguriamo che il fuoco possa cessare il più presto possibile”, ha detto Wang Yi.Un anno fa la Cina ha presentato una ‘road map’ per una soluzione del conflitto e la fine della guerra in Ucraina. Il piano cinese chiede un cessate il fuoco, colloqui di pace e la revoca delle sanzioni occidentali contro la Russia: argomento, quest’ultimo, implicitamente rilanciato dalle dichiarazioni odierne del ministro cinese. Pechino ha anche messo nero su bianco la difesa del principio di sovranità ma senza specificare che questa vada applicata e in che termini alle frontiere ucraine.

Trump dice che Biden è “al 100%” dalla parte dei palestinesi

Trump dice che Biden è “al 100%” dalla parte dei palestinesiRoma, 9 apr. (askanews) – Joe Biden è “al 100%” dalla parte dei palestinesi. Lo ha affermato l’ex presidente degli Stati Uniti, e candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sottolineando che “qualsiasi persona ebrea che vota per Biden non ama Israele”. “Francamente, bisognerebbe chiedere: come può una persona ebrea votare per Biden o un democratico? Perché sono dalla parte al 100% dei palestinesi”, ha insistito Trump parlando alla rete conservatrice Real Americas Voice.


“Francamente, è incredibile che storicamente gli ebrei votino per i democratici. Non lo capisco”, ha commentato ancora Trump, ribadendo un punto che ha sottolineato a malincuore negli ultimi anni. “Sono stato di gran lunga più filo-israeliano di qualsiasi altro presidente”, ha argomentato Trump, sottolineando la sua decisione di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e trasferire lì l’ambasciata americana. “Forse è solo una cattiva abitudine votare per un democratico, ma non so come faccia qualcuno che è ebreo a votare per un democratico”, ha insistito.

Hamas: la proposta di accordo di Israele non soddisfa alcuna nostra richiesta

Hamas: la proposta di accordo di Israele non soddisfa alcuna nostra richiestaRoma, 9 apr. (askanews) – Con un comunicato pubblicato nella serata di ieri, il movimento palestinese Hamas ha respinto l’ultima proposta di accordo avanzata da Israele, precisando che non soddisfa le richieste avanzata dal gruppo.


Hamas ha affermato di avere ricevuto la proposta tramite mediatori egiziani, qatarioti e americani. Pur precisando di avere apprezzato lo sforzo, il movimento ha affermato che Israele non ha compiuto passi ritenuti sufficienti: “rimane testardo e non ha risposto a nessuna delle richieste del nostro popolo e della nostra resistenza”. Hamas ha comunque confermato di essere “desideroso di raggiungere un accordo che ponga fine all’aggressione contro il popolo” palestinese.


Durante il fine settimana al Cairo, alla presensa del direttore della CIA Bill Burns, era stata messa a punto la nuova proposta che include il rilascio da parte di Israele di un numero maggiore di prigionieri palestinesi in cambio dei previsti 40 ostaggi israeliani che verrebbero liberati durante la prima di tre fasi di attuazione del cessate il fuoco.

La centrale di Zaporizhzhia sotto attacco, cosa succederebbe in caso di nube radioattiva

La centrale di Zaporizhzhia sotto attacco, cosa succederebbe in caso di nube radioattivaRoma, 8 apr. (askanews) – Una nube radioattiva rilasciata dagli impianti di Zaporizhzhia rimarrebbe circoscritta al territorio ucraino, lambendo la linea di confine con la Federazione Russa. Questo quanto emerge dagli strumenti di analisi previsionale in dotazione dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare (ISIN), che sta valutando l’evoluzione di ipotetici rilasci di sostanze radioattive sulla base dei venti prevalenti.


A seguito dell’attacco di droni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, annunciato ieri dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi, l’Ispettorato, in linea con il proprio mandato, sta infatti monitorando la situazione presso il sito ucraino. Secondo le ultime simulazioni, condotte con il sistema Aries del Centro Emergenze di ISIN, un’eventuale nube di radioattività si sposterebbe, nelle prime 24 ore dal rilascio ipotizzato alle ore 12 di oggi, in direzione ovest investendo le regioni ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv, Odessa (parzialmente) e Kirovohrad. Successivamente, la nube virerebbe repentinamente verso nord, nord-est interessando le regioni ucraine di Poltava, Dnipropetrovsk, Kharkiv e, molto marginalmente, Sumy (in allegato una delle simulazioni effettuate). Per quanto riguarda la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, l’Aiea rende noto che, dopo aver ricevuto informazioni sugli attacchi dei droni, gli esperti dell’Agenzia presenti sul posto hanno preso visione dell’impatto fisico delle detonazioni: in uno dei sei edifici reattore sono state prese di mira le apparecchiature di sorveglianza e comunicazione e una detonazione ha interessato, in particolare, l’Unità 6. Al momento non vi sono indicazioni di danni alla sicurezza nucleare del sito. Anche se finora non è stato osservato alcun danno strutturale a sistemi, strutture e componenti importanti per la sicurezza nucleare o l’incolumità dell’impianto, gli esperti della IAEA riferiscono di aver individuato danni superficiali sulla parte superiore del tetto della cupola del reattore dell’Unità 6 nonchè rigature su una parete di cemento che fa da sostegno ai serbatoi di stoccaggio dell’acqua primaria di reintegro.


L’Ispettorato sta monitorando h.24 la situazione radiologica sul territorio nazionale, anche grazie alle stazioni di monitoraggio ad alto volume, in grado di rilevare la presenza di radioattività in tracce. In particolare, ad oggi la Stazione di Sgonico (TS) che copre il versante nord-est del confine nazionale non ha rilevato alcuna variazione dei normali livelli di radioattività ambientale. In costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, l’ISIN si avvale inoltre dei circuiti internazionali di emergenza per ottenere informazioni aggiornate tempestivamente.