Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Israele: ritirata la 98esima brigata da Gaza Sud per prepararla a future operazioni

Israele: ritirata la 98esima brigata da Gaza Sud per prepararla a future operazioniRoma, 7 apr. (askanews) – L’esercito israeliano conferma di aver iniziato le operazioni di ritiro delle sue forze di terra schierate a sud di Gaza, dopo mesi di aspri combattimenti a Khan Younis. Lo riporta la Cnn citando le Forze di difesa israeliane che specificano di aver ritirato la 98esima brigata per prepararla a “future operazioni”.


L’IDF ha aggiunto che “una forza significativa guidata dalla 162esima divisione e dalla brigata Nahal continua ad operare nella Striscia di Gaza con libertà di azione dell’IDF e capacità di condurre precise operazioni basate sull’intelligence”.

Media: possibile tregua umanitaria a Gaza per fine Ramadan. Netanyahu: nessuna tregua senza liberazione ostaggi

Media: possibile tregua umanitaria a Gaza per fine Ramadan. Netanyahu: nessuna tregua senza liberazione ostaggiRoma, 7 apr. (askanews) – Una tregua umanitaria a Gaza durante la festa Eid al-Fitr, in coincidenza con la fine del Ramadan. Lo indicano fonti egiziane rianciate dal Qatar e riprese dal giornale israeliana Haaretz.


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha però chiarito che Israele non accetterà alcun cessate il fuoco nella Striscia di Gaza fino a che gli ostaggi nelle mani di Hamas non verranno liberati. Le dichiarazioni di Netanyahu arrivano a poche ore dall’arrivo al Cairo di una delegazione di Hamas per proseguire i negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia, trattative a cui dovrebbero partecipare anche il direttore della Cia, Robert Burns, e una delegazione israeliana.


Hamas da parte sua ha ribadito di non voler cedere sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi: il ritorno della popolazione civile nel nord della Striscia, il ritiro di tutte le forze israeliane e un cessate il fuoco permanente.

Zelensky: senza l’aiuto del Congresso Usa, l’Ucraina perderà la guerra

Zelensky: senza l’aiuto del Congresso Usa, l’Ucraina perderà la guerraRoma, 7 apr. (askanews) – “Se il Congresso statunitense non aiuterà l’Ucraina, l’Ucraina perderà la guerra”: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando in videoconferenza con i rappresentanti della piattaforma United24.


“Senza il sostegno del Congresso sarà difficile vincere, o sopravvivere come Stato indipendente: e se l’Ucraina dovesse perdere la guerra, altri Stati verranno attaccati” dalla Russia, ha avvertito Zelensky. Il programma di aiuti militari statunitensi destinato a Kiev, dell’ammontare di 60 miliardi di dollari, è bloccato al Congresso dall’anno scorso a causa delle profonde divisioni fra Repubblicani e Democratici – con le presidenziali ormai all’orizzonte. In particolare, sono i sostenitori di Donald Trump – candidato Repubblicano alla Casa Bianca malgrado i numerosi guai giudiziari – a non voler votare il provvedimento se non in cambio di un inasprimento della regolamentazione sull’immigrazione.

Netanyahu: Israele è “a un passo dalla vittoria” contro Hamas

Netanyahu: Israele è “a un passo dalla vittoria” contro HamasRoma, 7 apr. (askanews) – Israele è a “un passo dalla vittoria” nel conflitto in corso a Gaza contro Hamas: lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjanin Netanyahu.


Il premier, che ha parlato all’inizio di un consiglio dei Ministri nel giorno in cui ricorrono i sei mesi di conflitto, ha ammesso che “il prezzo che abbiamo pagato è stato doloroso e terribile”. Netanyahu, all’indomani delle numerose e nutrite manifestazioni di protesta contro il governo, ha lanciato un appello all’unità: “Una minoranza violenta sta cercando di trascinare il Paese verso una divisione, che è quello che i nostri nemici desiderano di più”. La maggioranza degli israeliani, ha concluso, “è unita nella necessità di continuare a combattere fino alla vittoria”, e “condanna qualsiasi manifestazione di violenza fra di noi”.

Il Segretario generale della Nato Stoltenberg: anche l’Ucraina dovrà fare delle concessioni

Il Segretario generale della Nato Stoltenberg: anche l’Ucraina dovrà fare delle concessioniRoma, 7 apr. (askanews) – “In ultima analisi deve essere l’Ucraina a decidere a quali compromessi sia disposta, dobbiamo permetterle di trovarsi in una posizione in cui possano raggiungere un risultato accettabile al tavolo negoziale”: lo ha affermato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista rilasciata alla Bbc.


Secondo il Segretario generale infatti il sostegno militare occidentale è fondamentale per respingere gli attacchi russi e costringere il Cremlino a rinunciare ai suoi obbiettivi di occupazione, ma alla fine anche l’Ucraina potrebbe trovarsi costretta a un qualche compromesso. Stoltenberg ha sottolineato di non stare chiedendo a Kiev di fare concessioni adesso, aggiungendo che “una pace vera” sarà raggiungibile solo quando “l’Ucraina avrà prevalso”. Tuttavia, fino ad oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è dimostrato inflessibile nella sua posizione di non voler avviare alcun negoziato diretto con Vladimir Putin, malgrado gli appelli internazionali.

Ucraina, Zelensky: i nostri sistemi di difesa aerea stanno esaurendo le munizioni

Ucraina, Zelensky: i nostri sistemi di difesa aerea stanno esaurendo le munizioniRoma, 7 apr. (askanews) – Dopo settimane di attacchi russi, i sistemi di difesa aerea ucraini stanno per esaurire le proprie munizioni: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.


“Se continuano a colpire ogni giorno al ritmo in cui lo hanno fatto per l’ultimo mese potremmo esaurire i missili e i nostri alleati lo sanno” ha avvertito Zelensky in un discorso televisivo. Al momento Kiev ha ancora disposizione parte delle munizioni tenute in riserva ma sta già incontrando delle difficoltà a decidere quali obbiettivi russi proteggere, ha sottolineato il Presidente, che ha lanciato un appello agli alleati perché forniscano un maggior numero di sistemi di difesa aerea. Zelensky ha in particolare sottolineato la necessità di dotarsi di sistemi Patriot, di cui 25 sarebbero sufficienti a coprire il territorio nazionale.

Israele, il ministro della Difesa: siamo pronti a qualsiasi scenario e attacco iraniano

Israele, il ministro della Difesa: siamo pronti a qualsiasi scenario e attacco iranianoRoma, 7 apr. (askanews) – Israele è pronto ad affrontare qualsiasi scenario militare che veda coinvolto l’Iran: lo ha dichiarato il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Yoav Gallant.


“I preparativi sono stati completati”, si legge in un comunicato diffuso dal Ministero al termine di una riunione fra lo stesso Gallant e i vertici delle forze arate israeliane. Il comunicato arriva dopo che Teheran ha assicurato che il raid contro il consolato iraniano di Damasco – costato la vita a due generali dei Guardiani della Rivoluzione – non resterà impunito. Israele – che non ha rivendicato l’attacco – ha rafforzato le difese aeree, sospeso le licenze ai militari e chiuso numerose ambasciate per timore di attentati.

Israele ritira la maggior parte delle forze di terra dal sud di Gaza

Israele ritira la maggior parte delle forze di terra dal sud di GazaRoma, 7 apr. (askanews) – Le forze militari israeliane hanno ritirato la maggior parte delle proprie forze terrestri dalla zona meridionale della Striscia di Gaza: è quanto riporta il Times of Israel. Dopo quattro mesi di combattimenti nell’area di Khan Younis, all’interno della Striscia sarebbe rimasta una sola brigata incaricata di mettere in sicurezza il Corridoio Netzarim, che attraversa la zona settentrionale del Territorio costiero.


Il corridoio permette alle forze israeliane di effettuare operazioni nel nord della Striscia di Gaza ed è la linea che di fatto impedisce il ritorno della popolazione palestinese nelle zone settentrionali.

L’esercito di Kiev: è diventato “difficile” contrastare l’avanzata delle forze russe (e mancano munizioni)

L’esercito di Kiev: è diventato “difficile” contrastare l’avanzata delle forze russe (e mancano munizioni)Roma, 6 apr. (askanews) – Le forze russe avanzano lentamente e contrastarle è diventato “difficile” anche per mancanza di sufficienti munizioni: lo ha dichiarato il comandante delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi.


Syrskyi – le cui dichiarazioni sono state riportate dalla Reuters – ha poi indicato come la situazione nella zona di Bakhmut e nel Donestk orientale sia particolarmente complessa: i russi attaccano giorno e notte, usando gruppi d’assalto supportati da mezzi corazzati o anche la semplice fanteria. Gli scontri più violenti riguardano le località di Avdiivka, nel Donestk, e di Chasiv Yar, non lontano da Bakhmut e di cui i russi avevano annunciato ieri di aver catturato una parte dei sobborghi. La notizia è stata smentita di Syrskyi: “Chasiv Yar rimane sotto il nostro controllo, e tutti i tentativi nemici di sfondare le linee difensive sono falliti”. Le forze russe hanno lanciato nella notte anche un massiccio attacco contro la oblast di Kharkiv in Ucraina, uccidendo sei persone e ferendone altre 11: lo ha riferito il governatore Oleh Syniehubov. Secondo la Difesa ucraina sono stati usati almeno sei missili e oltre 30 droni kamikaze. L’attacco, seguito ad un altro ieri, è iniziato poco dopo la mezzanotte secondo i media ucraini. Sono stati colpiti almeno nove condomini, tre dormitori, diversi edifici amministrativi, una stazione di servizio, veicoli privati e sedi di imprese locali. La regione di Kharkiv e la capitale regionale, al confine con la Russia, hanno subito attacchi sin dall’inizio dell’invasione russa e questa dinamica si sta intensificando negli ultimi tempi.

Le forze armate israeliane recuperano il corpo di un ostaggio. La famiglia attacca il governo: potevano salvarlo

Le forze armate israeliane recuperano il corpo di un ostaggio. La famiglia attacca il governo: potevano salvarloRoma, 6 apr. (askanews) – Le forze armate israeliane hanno confermato il recupero del corpo di uno degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, identificato come Elad Katzir e ritrovato nella zona di Khan Younis.


Come riporta il Times of Israel, stando alle fonti dell’Idf l’uomo – rapito nel kibbutz di Nir Oz lo scorso 7 ottobre – sarebbe stato ucciso dalle milizie della Jihad Islamica. La famiglia di Katzir da parte sua ha confermato di aver ricevuto la salma, ma ha criticato la “codardia” del governo israeliano affermando che il loro congiunto “avrebbe potuto essere salvato se fosse stato raggiunto in tempo un accordo” con Hamas. “Il portavoce dell’Idf annuncerà il successo della coraggiosa operazione di recupero, ma non vi dirà che né il Primo ministro, né il governo, né l’Idf hanno la minima idea di dove siano tenuti gli ostaggi, e non vi dirà che non hanno modo di proteggerli anche quando sanno dove si trovano”, si legge in un post diffuso su Facebook.