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#G7, a Capri maltempo, controlli serrati e zone off limits

#G7, a Capri maltempo, controlli serrati e zone off limitsNapoli, 17 apr. (askanews) – A Capri maltempo e massime misure di sicurezza per la riunione dei ministri degli Esteri del G7. L’isola è blindata e per alcune aree è completamente vietato l’accesso: off limits le stradine a ridosso del Grand hotel Quisisana, dove domani e venerdì si svolgeranno le riunioni ministeriali, ma anche i giardini di Augusto e la certosa di San Giacomo dove il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha accolto i capi delegazione.


Per l’occasione, resa ancora più importante dopo le fibrillazioni tra Iran e Israele e il conflitto russo-ucraino, l’isola azzurra è presidiata: sono oltre mille gli esponenti delle forze dell’ordine arrivate da tutto il Sud Italia. Schierati sia in divisa che in borghese, agenti della polizia di Stato, carabinieri, vigili del fuoco, militari della Guardia di finanza, dell’Esercito, ma anche agenti della polizia municipale e volontari della Protezione civile. In campo pure gli specialisti: dai sommozzatori, ai reparti anti terrorismo, dai cinofili agli artificieri. Pronti per le emergenze anche un elicottero, che è parcheggiato nel campo sportivo dell’isola, e numerose ambulanze con personale sanitario. E proprio nell’ambito dei soccorsi, in mattinata un agente della polizia di Stato ha salvato una bambina tedesca di sei anni che, accidentalmente, era finita in mare. Una brutta avventura per fortuna finita nel migliore dei modi. La Prefettura di Napoli ha disposto l’intensificazione dei controlli: non solo ai varchi di accesso al summit, ma anche ai porti di Napoli e Capri e in centro, nei pressi della Piazzetta. Vigilanza anche su aliscafi e traghetti e in mare con l’aiuto della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Una motovedetta monitorerà anche lo specchio d’acqua vicino alla Grotta Azzurra. Presidiati anche tutti gli alberghi che ospitano le delegazioni mentre si registra il sold out in tutte le strutture ricettive dell’isola.


Il maltempo, con cielo nuvoloso, vento e mare agitato, ha fermato leggermente l’afflusso dei turisti sull’isola anche se le condizioni meteo non hanno inciso sui tempi e sullo svolgimento del programma. Le delegazioni sono arrivate al Quisisana percorrendo a piedi la strada dalla Piazzetta destando la curiosità di vacanzieri e capresi: ci sono stati anche alcuni applausi e molte fotografie. Nella giornata di oggi e in quella di venerdì le scuole dell’isola subiranno delle riduzioni di orario per consentire gli arrivi e le partenze degli ospiti stranieri e per agevolare il passaggio delle auto. Molte le zone transennate mentre i tombini e i cestini per i rifiuti sono stati sigillati già da questa mattina per motivi di sicurezza.


Presso la Prefettura partenopea sarà attivo un gruppo tecnico con tutti i soggetti istituzionali interessati, attivo 24 ore su 24 durante l’intera durata del G7. Nella giornata di venerdì i lavori si concluderanno con la relazione del ministro Tajani mentre a Napoli è previsto un corteo di attivisti e centri sociali che si sono dati appuntamento alle 9.30 in piazza Garibaldi per lo #StrikeforPalestine nell’ambito dello sciopero globale per il clima indetto da Fridays For Future.

Accordo al G7 di Capri per sanzioni individuali all’Iran

Accordo al G7 di Capri per sanzioni individuali all’IranCapri, 17 apr. (askanews) – Tra i Paesi membri del G7 c’è accordo perché alla riunione dei ministri degli Esteri a Capri sia inviato un messaggio politico alla comunità internazionale sull’imposizione di sanzioni individuali all’Iran.


Nel mirino, secondo quanto riferito da fonti della Farnesina, individui che contribuiscono alla catena di rifornimento dei missili balistici, la stessa catena di comando che poi li fornisce alla Russia e ai gruppi alleati dell’Iran per il loro utilizzo contro Israele e le navi nel Mar Rosso.

Nasce Impatta Dirupt, il Festival italiano dell’Innovability

Nasce Impatta Dirupt, il Festival italiano dell’InnovabilityRoma, 17 apr. (askanews) – Dal 18 al 21 aprile arriva a Roma Impatta Disrupt, il primo Festival italiano dell’Innovability ospitato in due sedi prestigiose, la Terrazza del Pincio e la Casa del Cinema di Villa Borghese. L’evento, organizzato da Earth Day Italia, Next4 e Impatta4Equity, è stato ideato all’interno delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra per ricordare anche la Giornata Mondiale dell’Innovazione, promossa dalle Nazioni Unite e collocata il 21 aprile (alla vigilia dell’Earth Day) proprio per promuovere l’uso della creatività al fine di raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030.


Impatta Disrupt propone al pubblico quattro giornate di incontri per approfondire e sbloccare il potenziale innovativo italiano per lo sviluppo sostenibile globale. Durante le sessioni quotidiane, saranno esplorati insieme a numerose personalità istituzionali e del settore i seguenti temi: dall’economia sostenibile e i nuovi modelli di sviluppo alla transizione digitale e il nuovo umanesimo, dalla sfida demografica e la silver economy alla finanza d’impatto per lo sviluppo sostenibile e fino alla transizione del settore salute per traghettare nel futuro il sistema sanitario. Casa del Cinema. Gli eventi principali


In particolare, alla Casa del Cinema, nella mattinata di giovedì 18 aprile, nell’approfondimento “Il primato della transizione etica” Andrea Monda, Direttore de L’Osservatore Romano, intervisterà Padre Paolo Benanti, Presidente Commissione Intelligenza Artificiale Presidenza Consiglio dei Ministri, mentre nel panel “La sfida delle città sostenibili” alle ore 13.00 Riccardo Luna intervisterà Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma Capitale. Nel pomeriggio, alle ore 16.00 Pierluigi Sassi – presidente Earth Day Italia – intervisterà Antonio Mario Scino, Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per parlare del G7 Ambiente di Torino. Venerdì 19, alle ore 13.20 si segnala l’intervento di Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nella sessione pomeridiana “Sfida demografica e silver economy”, Sassi intervisterà, alle ore 15.55, Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mentre le conclusioni saranno affidate a Laila Perciballi, Garante dei diritti per gli Anziani di Roma Capitale, previste per le 18.15.


L’evento proseguirà sabato 20 con la sessione “Finanza d’impatto per lo sviluppo sostenibile”. Alle ore 11.00 l’intervento del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, mentre nella sessione pomeridiana “La transizione della Salute” passeranno sul palco alcuni dei più autorevoli protagonisti della transizione digitale nel mondo della salute espressi dal nostro Paese. I side event alla Terrazza del Pincio


Nella cornice della Terrazza del Pincio, tra gli altri, giovedì 18 alle ore 12.15 si terrà il talk Agricoltori Custodi dell’Ambiente con Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Sabato 20, dalle 10.30 alle 11.30 si terrà l’evento “Sport e giovani: ‘energia pulita’ per generare il cambiamento!” in cui interverranno: Marco Mezzaroma, Presidente Sport e Salute; Michele Scicioli, Capo Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale; Flavio Siniscalchi, Capo Dipartimento Sport; Beniamino Quintieri – Presidente Istituto per il Credito Sportivo.

Federlegno: Lombardia prima per fatturato ed export in filiera legno-arredo

Federlegno: Lombardia prima per fatturato ed export in filiera legno-arredoMilano, 17 apr. (askanews) – È la Lombardia a guadagnarsi la prima posizione, fra le regioni italiane, per il legno-arredo, in termini di fatturato, export, numero di imprese e addetti anche nel settore arredo. Il suo fatturato ammonta a 10,8 miliardi di euro, divisi tra legno (3,9 miliardi) e arredo (6,9 miliardi). Le imprese sono poco più di 8.600 di cui oltre 4.600 dell’arredo (54%) e quasi 4.000 nel legno (46%), mentre gli addetti sono più di 53.000, di cui quasi 33.000 nell’arredo e poco più di 20.000 per il legno.


Per quanto riguarda l’export, nonostante un rallentamento (-2% rispetto al 2022) la Lombardia è anche la prima regione (con una quota pari al 30% del totale) per valore esportato della filiera: 4,9 miliardi di euro nel 2023 di cui quasi 4,3 miliardi di euro per l’arredo (87% del totale). Il saldo commerciale risulta nettamente positivo (poco meno di 2,8 miliardi di euro). Il 61% del fatturato alla produzione di mobili in Lombardia è destinato all’export (3,4 miliardi di euro nel 2023, in lieve calo, (-1,9% rispetto al 2022) arrivando a toccare più di 180 Paesi. La Francia, con una crescita del 3,3% sul 2022, torna ad essere la prima destinazione dei mobili mentre gli Stati Uniti (prima destinazione extra UE) scendono al secondo posto e segnano un -9,7%, mentre la Germania al terzo, registra -3,3%. Andamenti molto positivi verso Regno Unito (+14,9%) ed Emirati Arabi Uniti (+28,2%) e, fuori dalle principali destinazioni, Arabia Saudita (+20,8%) in 13esima posizione e India (+16,3%) al 21esimo posto. Il calo più significativo, tra le principali destinazioni, si è avuto verso la Cina (-13,3%); dalla Lombardia arriva in Cina il 52% delle esportazioni di mobili italiani. Anche il Giappone, al 12esimo posto fa -18,9% rispetto al 2022. Nella produzione di mobili la provincia di Monza e Brianza conferma il primato, con 1.325 aziende, 9.879 addetti e un fatturato di circa 2,2 miliardi di euro. È la provincia che presenta il maggior numero di imprese d’Italia dedicate al settore e copre il 40% del fatturato totale della filiera regionale con circa 1.750 imprese e quasi 12.400 addetti. Per quanto riguarda i flussi commerciali, si sottolinea come Monza e Brianza sia di gran lunga la provincia lombarda con il più alto valore di esportazioni di arredi, oltre 1,2 miliardi di euro nel 2023 e un saldo commerciale pari a 1,1 miliardi di euro. Nonostante un calo del 16,3% rispetto al 2022 gli Stati Uniti si confermano il primo mercato. A seguire la Francia che, con un +7,8% sul 2022, nel 2023 supera la Cina e diventa il secondo mercato. Al terzo posto la Cina nonostante una flessione del 13,4%. Andamenti in aumento verso Regno Unito (+14,5%) ed Emirati Arabi Uniti (+26,1%) che entrano nella top ten. La Corea del Sud (+39%) guadagna una posizione e sale al tredicesimo posto.


Il Veneto, per la Filiera Legno-Arredo, si aggiudica la seconda posizione fra le regioni, sia in termini di fatturato pari a 8,2 miliardi di euro, di cui 6 per l’arredo e 2,2 per il legno, sia per numero di imprese (6.400) e di addetti (45.000). Il saldo commerciale è di 2,3 miliardi di euro. Mentre si aggiudica la prima posizione per il mobile, sia per fatturato (5,5 miliardi di euro) che per numero di addetti (oltre 28.100 occupati). Seconda, dietro la Lombardia, per numero di imprese (3.166). Per quanto riguarda l’export della filiera legno-arredo il Veneto è a quota 3,9 miliardi di euro (pari al 23% dell’export nazionale) di cui 3,5 miliardi per l’arredo e poco meno di 418 milioni di euro per il legno. Il maggior contributo è dato dal settore mobili esportandone 3 miliardi di euro, con un saldo commerciale pari a 2,7 miliardi di euro. Il 55% del fatturato di mobili in Veneto è destinato a Paesi esteri arrivando a toccare più di 170 Paesi. La Francia si conferma, tra le destinazioni il principale mercato di riferimento, in crescita del +3,4% sul 2023. Nonostante una contrazione del 13% sul 2022 la Germania, al secondo posto, rappresenta per il Veneto il primo fornitore di Mobili con una quota del 40%. In diminuzione le esportazioni anche verso gli Stati Uniti (-13,4%), primo Paese extra Ue, e soprattutto verso Regno Unito (-17,9%) e Cina (-18%). Il Veneto, dopo la Lombardia, è la seconda regione per valore esportato di legno: 418 milioni di euro. Se consideriamo solo le prime lavorazioni (legno tagliato e piallato) è prima per valore esportato pari a 150 milioni di euro. Il Friuli-Venezia Giulia, con una produzione di circa 4,9 miliardi di euro, è la terza regione per fatturato nella filiera di cui circa 1,3 miliardi per il legno e 3,6 per l’arredo. Le imprese sono 1.709 di cui 958 nell’arredo, mentre gli addetti sono 19.382, la maggior parte impiegati nell’arredo (14.588). Il Friuli-Venezia Giulia è anche la terza regione per valore esportato della filiera con un valore pari a 2,2 miliardi di euro, registrando la flessione più significativa (-10,1% rispetto al 2022) tra le prime cinque regioni. Il saldo commerciale è di 1,7 miliardi di euro. Le esportazioni di mobili sono pari a poco meno 2 miliardi di euro (16% del totale) e hanno subito una flessione del 10,2%. Il Regno Unito, in calo del 9%, si conferma la prima destinazione delle esportazioni di mobili friulani mentre gli Stati Uniti, anche se registrano la flessione più elevata (-16,3%) mantengono il secondo posto. Terza la Francia a -5,8%, quarta la Germania a -2,2%, la Spagna, in quinta posizione, in controtendenza segna un +3,6%.

La Russia fa una strage a Cernihiv, Zelensky: si poteva evitare con più aiuti

La Russia fa una strage a Cernihiv, Zelensky: si poteva evitare con più aiutiRoma, 17 apr. (askanews) – “A Cernihiv è in corso un’operazione di salvataggio dopo l’attacco missilistico russo. Persone sotto le macerie. Al momento si hanno notizie di 20 feriti e 10 morti. Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici”: lo scrive sul suo canale Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiornando il bilancio dell’attacco sulla città ucraina presso il confine con la Bielorussia. Il presidente ucraino avverte che il numero delle vittime può salire ulteriomente e afferma che questo avrebbe potuto essere evitato se Kiev avesse ottenuto adeguati mezzi di difesa “e se la determinazione del mondo a contrastare il terrore russo fosse stata sufficiente”.


 

Iran: siamo pronti a colpire con i Sukhoi-24 se Israele attacca

Iran: siamo pronti a colpire con i Sukhoi-24 se Israele attaccaRoma, 17 apr. (askanews) – L’Iran è pronto a colpire “gli obiettivi, soprattutto con i Sukhoi-24” qualora Israele “commettesse un errore strategico”. Questo il monito lanciato oggi dal comandante dell’aeronautica iraniana, il generale Hamid Vahedi, citando in particolare il bombardiere tattico supersonico russo di fabbricazione sovietica.


“Siamo pronti a colpire gli obiettivi, soprattutto con i Sukhoi-24. Per quanto riguarda l’utilizzo di altri velivoli siamo pronti al 100%. Se il nemico commette un errore strategico, riceverà un colpo a cui non potrà rimediare”, ha detto il generale, citato dai media iraniani.

Olimpiadi, ministra Gregoire: su sicurezza fatto lavoro importante

Olimpiadi, ministra Gregoire: su sicurezza fatto lavoro importanteMilano, 17 apr. (askanews) – La Francia non è soltanto “pronta” per i Giochi olimpici di questa estate, per i quali sono attesi complessivamente 15 milioni di visitatori; è anche “fiduciosa” che sul fronte della sicurezza tutto funzionerà al meglio, perché come dice Olivia Gregoire, ministro delegato delle piccole e medie imprese, del commercio, dell’artigianato e del turismo della Francia, è stato fatto “un lavoro importante”, “nei tempi previsti”, anche alla luce delle passate esperienze nell’organizzazione di grandi eventi sportivi: dai Mondiali di calcio del 1998 alla Coppa del Mondo di Rugby nel 2023.


A cento giorni dall’apertura di Parigi 2024, i numeri sono dettagliati dalla ministra, in visita in una Milano dominata dalla settimana del design. E le sue parole seguono quelle del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron che ha parlato di “piano B” e anche “C” che entrerebbero in campo nel caso di eccessivi rischi per la sicurezza alla cerimonia inaugurale, alla luce di una continua analisi in tempo reale della situazione. “Poco più di 50.000 le forze di sicurezza durante i Giochi Olimpici e Paralimpici, 45.000 il giorno dell’inaugurazione” dice Gregoire in risposta a una domanda di askanews. “Vi ricordo che abbiamo mobilitato anche il settore privato. Quasi 20.000 agenti di sicurezza privati saranno mobilitati insieme alle forze pubbliche. Abbiamo anche reclutato 10.000 agenti privati aggiuntivi per rafforzare la sicurezza. Abbiamo fatto un lavoro importante, ma è normale, è un investimento finanziario da parte della Francia, nel reclutare e formare. Le regole che verranno applicate in termini di perimetrazione, sicurezza e viabilità sono già molto precise e in gran parte pubbliche”.


Intanto dal 10 maggio sarà online una piattaforma per ottenere i codici QR necessari per superare determinati perimetri di sicurezza attorno ai luoghi di gara, durante i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi, come ha annunciato il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, che all’inizio di marzo, ha ricordato che sarebbero stati effettuati degli “screening” “su quasi un milione di individui” per garantire la sicurezza dei Giochi. “Dalla fine di aprile comunicheremo invece i piani di traffico alle imprese e ai commercianti dei comuni interessati”, spiega Gregoire. “Siamo pronti perché siamo nei tempi previsti. Siamo pronti perché più che in passato o in altri Giochi abbiamo padroneggiato anche la traiettoria economica dei Giochi Olimpici, il che non è di poco conto”, aggiunge la ministra. Poi quanto alle minacce terroristiche e i possibili cyber-attacchi, la ministra aggiunge: “anche noi siamo un popolo segnato nella carne, come altri nostri fratelli europei, da attacchi terroristici. Penso in particolare a quelli del 2015”. “Abbiamo rafforzato considerevolmente i nostri arsenali, formato le nostre forze dell’ordine e la mobilitazione del nostro Ministro degli Interni è totale (…) a cominciare da noi francesi, è anche nostra missione rassicurare il più possibile, spiegare ciò che abbiamo messo in atto ed essere fiduciosi – come lo sono io come Ministro del Turismo – affinché questa fiducia sia comunicata agli ospiti che speriamo siano numerosi”.


(Di Cristina Giuliano)

G7, al via a Capri la riunione dei ministri degli Esteri

G7, al via a Capri la riunione dei ministri degli EsteriCapri, 17 apr. (askanews) – Al via oggi a Capri la tre giorni (17-19 aprile) che vedrà riuniti i ministri degli Esteri del G7 sotto la Presidenza del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani.


“In uno scenario internazionale caratterizzato da fortissime tensioni, il G7 a guida italiana ha il compito di lavorare per la pace” ha commentato Tajani, aggiungendo che “il Governo è impegnato in uno sforzo a tutto tondo per raggiungere questo obiettivo e siamo certi che la riunione di Capri darà un importante contributo”. L’agenda dei lavori sarà incentrata sui principali temi al centro del dibattito internazionale, a partire dalla situazione in Medio Oriente, con un’attenzione particolare sugli ultimi sviluppi seguiti all’attacco iraniano a Israele, su Gaza e sulla crisi nel Mar Rosso.


I ministri avranno inoltre modo di confrontarsi sulla risposta all’aggressione russa all’Ucraina. Per discuterne, il Ministro Tajani ha invitato a Capri il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, e il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg. In linea con la forte attenzione del Governo nei confronti dell’Africa, vi sarà una sessione alla quale parteciperà anche il Ministro degli Esteri della Mauritania, Mohamed Salem Ould Merzoug, in quanto Presidenza dell’Unione Africana. Tale sessione avrà come focus principale il rafforzamento del partenariato del G7 con il Continente.


I ministri del G7 discuteranno anche della stabilità dell’Indo-Pacifico, regione prioritaria per gli equilibri politici e per il commercio mondiale, e dei grandi temi globali come la connettività infrastrutturale, la sicurezza cibernetica, l’Intelligenza Artificiale e la lotta alla disinformazione. Venerdì 19 aprile, al termine dei lavori, si terrà la conferenza stampa conclusiva del Vicepresidente Tajani.

G7 a Capri, l’Italia lavora per la de-escalation in M.O. e Ucraina

G7 a Capri, l’Italia lavora per la de-escalation in M.O. e UcrainaCapri, 16 apr. (askanews) – Due guerre e una parola d’ordine: “de-escalation”. A Capri, isola felice e blindata sul Golfo di Napoli, i ministri degli Esteri del G7 si riuniscono da domani a venerdì, sotto la presidenza italiana, con un unico grande obiettivo: “Lavorare per la pace”. Non sarà facile, nonostante l’unità degli interlocutori: “E’ un momento difficile per la diplomazia”, ha riconosciuto in questi giorni Antonio Tajani, che riunirà attorno a un tavolo gli omologhi di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Canada e Giappone. Ma non esiste alcuna soluzione militare alle guerre in corso. La strada è obbligata: bisogna ridurre il clima di tensione e odio in Medio Oriente, esacerbato dagli ultimi, incendiari, sviluppi tra Israele e Iran, che rischiano di allargare il conflitto ben oltre la drammatica, e catastrofica, crisi sociale, economica e umanitaria a Gaza; e occorre evitare che il conflitto in Ucraina si trasformi in una guerra capace di sconvolgere non soltanto il cuore dell’Europa, ma gli interi assetti mondiali.


Sul fronte mediorientale, come presidente di turno del Gruppo, l’Italia è impegnata da tempo per impedire che la situazione precipiti a un punto di non ritorno. Il governo sta tenendo una fitta rete di contatti con i Paesi alleati di G7, Ue, Nato, e i principali partner regionali. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è mossa in prima persona e dopo l’attacco iraniano a Israele, anche su sollecitazioni indirette del presidente americano Joe Biden, ha convocato un vertice del G7 in videoconferenza. E ancora ieri ha avuto una proficua telefonata con re Abdallah II di Giordania. Domani toccherà a Tajani caldeggiare la già nota posizione italiana, con gli omologhi del Gruppo. Il ministro, che ha già riunito i rappresentanti della Lega degli Stati arabi e dell’Organizzazione per la Cooperazione islamica, confermerà l’impegno per una soluzione alla grave crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, promuovendo la partecipazione all’iniziativa italiana “Food for Gaza”, e per la ripresa di un processo politico significativo e incisivo per la soluzione “due popoli, due Stati”. Più in generale, Tajani sosterrà un confronto su come costruire un orizzonte politico credibile per la regione, che garantisca pace e sicurezza. L’attacco israeliano di inizio aprile contro un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria, e la successiva rappresaglia di Teheran dello scorso fine settimana, hanno complicato, e non poco, il lavoro delle cancellerie occidentali. Il nostro Paese è anche pronto ad approvare nuove sanzioni contro l’Iran e si farà “promotore di una serie di iniziative per la de-escalation” nell’area, mentre tutti i Sette Grandi continueranno a fare pressioni perché prevalga il dialogo tra le parti. Significativo, per condurre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a più miti consigli, è e sarà il ruolo degli Stati Uniti. “Dobbiamo evitare che ci sia un allargamento del conflitto, non è facile ma dobbiamo fare di tutto”, ha spiegato Tajani. “Siamo amici di Israele e nessuno può pensare di cancellarlo dalla carta geografica. Ma come abbiamo invitato l’Iran a utilizzare la massima prudenza, così diciamo a Netanyahu: serve la più grande moderazione”. Secondo le principali cancellerie europee, un importante ruolo di persuasione potrebbe giocarlo anche la Cina. Diversi, nelle ultime ore, sono stati gli appelli al presidente Xi Jinping affinché possa agire in questo senso, soprattutto da Berlino e Parigi. Al centro della riunione di Capri, ci sarà naturalmente anche la risposta all’aggressione russa all’Ucraina. La Presidenza italiana intende confermare il solido sostegno del G7 a Kiev a 360 gradi, garantendo un pieno supporto militare, politico, finanziario, puntando a una pace giusta e duratura. Secondo il governo di Roma, occorre evitare fughe in avanti e non alimentare escalation. “Lavoriamo per la pace, non per la terza guerra mondiale”, ha notato più volte Tajani. Un impegno “totale” al fianco dell’Ucraina che ha già prodotto i primi concreti risultati: la firma, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera del febbraio scorso, di un memorandum d’intesa per sostenere la ricostruzione del sistema energetico ucraino e l’approvazione di un ottavo pacchetto di aiuti a Kiev. Al tavolo dei colloqui di Capri ci sarà inoltre la proposta Nato di un nuovo Fondo da 100 miliardi per la difesa ucraina, avanzata dal segretario generale Jens Stoltenberg, che parteciperà ai lavori su invito della presidenza italiana. “Bisogna avere la base giuridica e bisogna tecnicamente capire come si può fare”, ha comunque avvertito Tajani.


Se ne discuterà anche con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che tornerà in Italia con un obiettivo preciso: chiedere agli alleati, per l’ennesima volta, quei sistemi di difesa aerea così necessari per non trasformare i prossimi mesi in una gelida estate di distruzione e morte. Kiev, dunque, li considera vitali, e guarda – non senza una certa invidia – all’efficacia dimostrata nelle ultime ore dal sistema israeliano Iron Dome. Ma per ostacolare la macchina bellica russa, secondo i Sette Grandi, sarà fondamentale anche il ruolo del grande convitato di pietra del vertice, la Cina. Gli Stati Uniti sostengono da tempo la necessità di forti pressioni diplomatiche su Pechino, per scoraggiare le forniture di armi e componenti militari a Mosca. Il segretario di Stato Antony Blinken potrebbe insistere su questo punto anche a Capri, mentre la Federazione russa e il gigante asiatico sono sempre più indirizzati verso un rafforzamento a tutto campo della cooperazione strategica a medio e lungo termine. Nei due giorni di colloqui sull’isola, si parlerà inoltre anche di stabilità dell’Indo-Pacifico, regione prioritaria per gli equilibri politici e per il commercio mondiale. La Presidenza italiana intende infine rinnovare la collaborazione con l’Africa in uno spirito di rispetto reciproco. In questa chiave di partenariato paritario con l’Africa, i ministri affronteranno anche il nesso sviluppo/migrazioni, al fine di contrastare alla radice le cause delle migrazioni irregolari, promuovendo la crescita sostenibile del Continente attraverso nuovi investimenti, creazione di posti lavoro, formazione, transizione energetica. Nel dibattito troveranno spazio anche i grandi temi globali. Tra questi, la sicurezza alimentare, la sicurezza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza cibernetica e l’Intelligenza Artificiale, foriera di enormi opportunità ma anche di significativi rischi. (Di Corrado Accaputo).

G7 a Capri, Italia lavora a de-escalation: unica via in M.O. e Ucraina

G7 a Capri, Italia lavora a de-escalation: unica via in M.O. e UcrainaCapri, 16 apr. (askanews) – Due guerre e una parola d’ordine: “de-escalation”. A Capri, isola felice e blindata sul Golfo di Napoli, i ministri degli Esteri del G7 si riuniscono da domani a venerdì, sotto la presidenza italiana, con un unico grande obiettivo: “Lavorare per la pace”. Non sarà facile, nonostante l’unità degli interlocutori: “E’ un momento difficile per la diplomazia”, ha riconosciuto in questi giorni Antonio Tajani, che riunirà attorno a un tavolo gli omologhi di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Canada e Giappone. Ma non esiste alcuna soluzione militare alle guerre in corso. La strada è obbligata: bisogna ridurre il clima di tensione e odio in Medio Oriente, esacerbato dagli ultimi, incendiari, sviluppi tra Israele e Iran, che rischiano di allargare il conflitto ben oltre la drammatica, e catastrofica, crisi sociale, economica e umanitaria a Gaza; e occorre evitare che il conflitto in Ucraina si trasformi in una guerra capace di sconvolgere non soltanto il cuore dell’Europa, ma gli interi assetti mondiali.


Sul fronte mediorientale, come presidente di turno del Gruppo, l’Italia è impegnata da tempo per impedire che la situazione precipiti a un punto di non ritorno. Il governo sta tenendo una fitta rete di contatti con i Paesi alleati di G7, Ue, Nato, e i principali partner regionali. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è mossa in prima persona e dopo l’attacco iraniano a Israele, anche su sollecitazioni indirette del presidente americano Joe Biden, ha convocato un vertice del G7 in videoconferenza. E ancora ieri ha avuto una proficua telefonata con re Abdallah II di Giordania. Domani toccherà a Tajani caldeggiare la già nota posizione italiana, con gli omologhi del Gruppo. Il ministro, che ha già riunito i rappresentanti della Lega degli Stati arabi e dell’Organizzazione per la Cooperazione islamica, confermerà l’impegno per una soluzione alla grave crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza, promuovendo la partecipazione all’iniziativa italiana “Food for Gaza”, e per la ripresa di un processo politico significativo e incisivo per la soluzione “due popoli, due Stati”. Più in generale, Tajani sosterrà un confronto su come costruire un orizzonte politico credibile per la regione, che garantisca pace e sicurezza. L’attacco israeliano di inizio aprile contro un edificio del consolato iraniano a Damasco, in Siria, e la successiva rappresaglia di Teheran dello scorso fine settimana, hanno complicato, e non poco, il lavoro delle cancellerie occidentali. Il nostro Paese è anche pronto ad approvare nuove sanzioni contro l’Iran e si farà “promotore di una serie di iniziative per la de-escalation” nell’area, mentre tutti i Sette Grandi continueranno a fare pressioni perché prevalga il dialogo tra le parti. Significativo, per condurre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a più miti consigli, è e sarà il ruolo degli Stati Uniti. “Dobbiamo evitare che ci sia un allargamento del conflitto, non è facile ma dobbiamo fare di tutto”, ha spiegato Tajani. “Siamo amici di Israele e nessuno può pensare di cancellarlo dalla carta geografica. Ma come abbiamo invitato l’Iran a utilizzare la massima prudenza, così diciamo a Netanyahu: serve la più grande moderazione”. Secondo le principali cancellerie europee, un importante ruolo di persuasione potrebbe giocarlo anche la Cina. Diversi, nelle ultime ore, sono stati gli appelli al presidente Xi Jinping affinché possa agire in questo senso, soprattutto da Berlino e Parigi.


Al centro della riunione di Capri, ci sarà naturalmente anche la risposta all’aggressione russa all’Ucraina. La Presidenza italiana intende confermare il solido sostegno del G7 a Kiev a 360 gradi, garantendo un pieno supporto militare, politico, finanziario, puntando a una pace giusta e duratura. Secondo il governo di Roma, occorre evitare fughe in avanti e non alimentare escalation. “Lavoriamo per la pace non per la terza guerra mondiale”, ha notato più volte Tajani. Un impegno “totale” al fianco dell’Ucraina che ha già prodotto i primi concreti risultati: la firma, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera del febbraio scorso, di un memorandum d’intesa per sostenere la ricostruzione del sistema energetico ucraino e l’approvazione di un ottavo pacchetto di aiuti a Kiev. Al tavolo dei colloqui di Capri ci sarà inoltre la proposta Nato di un nuovo Fondo da 100 miliardi per la difesa ucraina, avanzata dal segretario generale Jens Stoltenberg, che parteciperà ai lavori su invito della presidenza italiana. “Bisogna avere la base giuridica e bisogna tecnicamente capire come si può fare”, ha comunque avvertito Tajani. Se ne discuterà anche con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che tornerà in Italia con un obiettivo preciso: chiedere agli alleati, per l’ennesima volta, quei sistemi di difesa aerea così necessari per non trasformare i prossimi mesi in una gelida estate di distruzione e morte. Kiev, dunque, li considera vitali, e guarda – non senza una certa invidia – all’efficacia dimostrata nelle ultime ore dal sistema israeliano Iron Dome. Ma per ostacolare la macchina bellica russa, secondo i Sette Grandi, sarà fondamentale anche il ruolo del grande convitato di pietra del vertice, la Cina. Gli Stati Uniti sostengono da tempo la necessità di forti pressioni diplomatiche su Pechino, per scoraggiare le forniture di armi e componenti militari a Mosca. Il segretario di Stato Antony Blinken potrebbe insistere su questo punto anche a Capri, mentre la Federazione russa e il gigante asiatico sono sempre più indirizzati verso un rafforzamento a tutto campo della cooperazione strategica a medio e lungo termine.


Nei due giorni di colloqui sull’isola, si parlerà inoltre anche di stabilità dell’Indo-Pacifico, regione prioritaria per gli equilibri politici e per il commercio mondiale. La Presidenza italiana intende infine rinnovare la collaborazione con l’Africa in uno spirito di rispetto reciproco. In questa chiave di partenariato paritario con l’Africa, i ministri affronteranno anche il nesso sviluppo/migrazioni, al fine di contrastare alla radice le cause delle migrazioni irregolari, promuovendo la crescita sostenibile del Continente attraverso nuovi investimenti, creazione di posti lavoro, formazione, transizione energetica. Nel dibattito troveranno spazio anche i grandi temi globali. Tra questi, la sicurezza alimentare, la sicurezza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza cibernetica e l’Intelligenza Artificiale, foriera di enormi opportunità ma anche di significativi rischi. (di Corrado Accaputo)