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Sisma di magnitudo 7.4 a Taiwan, crolli e vittime

Sisma di magnitudo 7.4 a Taiwan, crolli e vittimeRoma, 3 apr. (askanews) – Un terremoto sottomarino di magnitudo 7.4 si è verificato oggi vicino Taiwan: il sisma, il più potente che abbia mai colpito l’isola negli ultimi 25 anni, ha fatto attivare temporaneamente l’allerta tsunami nell’isola, in Giappone e nelle Filippine. La scossa ha colpito molto vicino alla costa orientale di Taiwan poco prima delle 8 ora locale, le 2 in Italia. Nella stessa zona si sono susseguite diverse scosse di assestamento, avvertite nella capitale Taipei. Secondo un primo bilancio provvisorio, il terremoto avrebbe provocato almeno quattro morti e quasi 60 feriti.


Secondo i Vigili del fuoco, molte persone sono intrappolate nei tunnel, tra cui il tunnel Renqing e il tunnel Qingshui. Almeno 12 cittadini sono stati salvati dall’Uranus Building di Hualien. A Taipei, due persone sono state soccorse e portate in salvo da un ascensore bloccato in un edificio danneggiato nel distretto di Zhongshan e sette persone sono state salvate da una struttura abitativa crollata nel distretto di Xindian, nella città di Nuova Taipei. I pompieri hanno reso noto inoltre che almeno due edifici sono crollati a Hualien, cittadina vicina all’epicentro. “Due edifici sono crollati e le persone potrebbero essere intrappolate. Non abbiamo ulteriori informazioni al momento”, ha detto un funzionario del personale di soccorso. Un’allerta tsunami, poi declassata ad “avviso”, è stata emessa dal Giappone, anche per le isole situate nel sud-ovest del Paese, dove la scossa è stata avvertita con chiarezza. Nelle isole di Okinawa (sud-ovest) si temono onde alte un metro. L’aeroporto di Naha, la principale città di Okinawa, ha subito annunciato la sospensione dei voli. In Giappone non sono state immediatamente segnalate vittime o danni gravi. Anche le Filippine hanno avvertito di “alte onde di tsunami” e hanno chiesto l’evacuazione di diverse zone costiere.

L’Onu: oltre 200 operatori umanitari uccisi a Gaza da ottobre

L’Onu: oltre 200 operatori umanitari uccisi a Gaza da ottobreRoma, 2 apr. (askanews) – L’uccisione di sette membri dello staff di World Central Kitchen, ong che aiuta ad alleviare le condizioni di carestia nella Striscia di Gaza “non è un incidente isolato”. Lo ha detto l’alto funzionario delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari a Gaza, Jamie McGoldrick.


“Almeno 196 operatori umanitari sono stati uccisi” a Gaza dall’ottobre 2023 al 20 marzo, ha affermato McGoldrick in una nota. “Si tratta di quasi tre volte il bilancio delle vittime registrato in un singolo conflitto in un anno”, ha aggiunto. McGoldrick ha infine sottolineato che l’enclave palestinese “è diventata uno dei luoghi più pericolosi e difficili al mondo in cui lavorare. Non è rimasto alcun posto sicuro a Gaza”. Israele ha riconosciuto di aver bombardato erroneamente sette operatori umanitari della World Central Kitchen, con sede negli Stati Uniti, che stavano scaricando cibo portato via mare nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra, e ha promesso un’indagine sull’accaduto.

Netanyahu: abbiamo colpito involontariamente persone innocenti di WCKitchen

Netanyahu: abbiamo colpito involontariamente persone innocenti di WCKitchenRoma, 2 apr. (askanews) – “Purtroppo abbiamo colpito involontariamente persone innocenti”. Lo ha detto oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dopo essere uscito dall’ospedale dov’era ricoverato per un’intervento a un’ernia, ammettendo esplicitamente le responsabilità di Israele nell’attacco a nord di Gaza in cui sono stati uccisi sette operatori umanitari di World Central Kitchen.


Si è trattato di un “tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito involontariamente persone innocenti nella Striscia di Gaza”, ha detto Netanyahu. “Accade in guerra e noi indagheremo fino in fondo. Siamo in contatto con i governi coinvolti e faremo di tutto affinché ciò non accada più”, ha aggiunto.

Sparatoria in una scuola in Finlandia: arrestato un 12enne, un morto e due ragazzi feriti

Sparatoria in una scuola in Finlandia: arrestato un 12enne, un morto e due ragazzi feritiRoma, 2 apr. (askanews) – Un ragazzo di 12 anni è morto per le lesioni riportate nella sparatoria in una scuola in Finlandia. Altri due studenti, suoi coetanei, sono rimasti feriti nell’incidente.


Il presunto aggressore, anche lui di appena 12 anni, è stato arrestato e preso in custodia dagli agenti, che sono stati chiamati per l’incidente alla scuola Viertola di Vantaa poco dopo le 8 del mattino. Le vittime sono state portate in ospedale, ha dichiarato un portavoce della polizia all’agenzia di stampa Reuters. La scuola ha due plessi, Liljatie e Jokiranta: la sparatoria è avvenuta nel campus di Jokiranta.L’emittente finlandese MTV Uutiset ha riferito che i servizi di emergenza, tra cui agenti di polizia armati, erano presenti sul posto. Alcuni bambini si sarebbero nascosti durante l’attacco, mentre altri, contattati dai genitori con i telefoni cellulari, hanno dichiarato di aver visto l’accaduto. “Il pericolo immediato è passato”, ha dichiarato il preside della scuola, Sari Laasila.Il primo ministro Petteri Orpo ha definito la sparatoria profondamente scioccante. “I miei pensieri sono rivolti alle vittime, ai loro cari, agli altri studenti e al personale”, ha dichiarato su X.


“La giornata è iniziata in modo orribile. C’è stata una sparatoria nella scuola Viertola di Vantaa. Posso solo immaginare il dolore e la preoccupazione che molte famiglie stanno vivendo in questo momento. Il sospetto autore è stato catturato”, ha scritto il ministro degli Interni Mari Rantanen sul social network. Un testimone ha raccontato a MTV Uutiset che il sospetto è stato arrestato poco prima delle 10 del mattino in un’area di Helsinki chiamata Siltakylantie, 50 minuti a piedi dalla scuola.


La polizia ha arrestato un giovane che ha lasciato cadere a terra un oggetto che sembrava un’arma e si è inginocchiato. La scuola, situata alla periferia della capitale finlandese Helsinki, conta circa 800 studenti, di età compresa tra i sette e i 16 anni.Ai residenti della zona è stato chiesto di non avvicinarsi all’istituto, che è stato isolato dalla polizia. Le precedenti sparatorie nelle scuole finlandesi hanno portato il Paese a inasprire la legislazione sulle armi. Nel 2007, Pekka-Eric Auvinen sparò e uccise sei studenti, l’infermiera della scuola e il preside prima di suicidarsi usando una pistola alla Jokela High School, vicino a Helsinki.


Matti Saari, un altro studente, aprì il fuoco in una scuola di Kauhajoki, nel nord-ovest della Finlandia, nel 2008: uccise nove studenti e un membro del personale maschile prima di rivolgere l’arma contro se stesso. Nel 2010, la Finlandia ha introdotto un test attitudinale per tutti coloro che richiedono un porto d’armi e ha fissato una in 20 anni – rispetto al precedente limite di 18 – l’età minima per richiederlo.

L’ayatollah Ali Khamenei: Israele si pentirà dell’attacco a Damasco

L’ayatollah Ali Khamenei: Israele si pentirà dell’attacco a DamascoRoma, 2 apr. (askanews) – La Guida suprema iraniana Ali Khamenei ha detto oggi che la Repubblica islamica d’Iran si vendicherà di Israele, accusato di avere compiuto un attacco contro la sede consolare iraniana a Damasco, che ha ucciso alti ufficiali dei Guardiani della rivoluzione. “Israele si pentirà dell’attacco all’ambasciata iraniana a Damasco”, ha detto Khamenei.


Un consigliere della Guida suprema, da parte sua, ha affermato a condizione di anonimato che gli Stati Uniti sono corresponsabili dell’assassinio, che ne fossero a conoscenza o meno.

Secondo Hamas Israele vuole chiudere al Jazeera per celare la verità a Gaza

Secondo Hamas Israele vuole chiudere al Jazeera per celare la verità a GazaRoma, 2 apr. (askanews) – Le azioni delle autorità israeliane per chiudere l’ufficio di al Jazeera hanno lo scopo di nascondere la verità sulle ostilità nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il movimento integralista islamico palestinese Hamas.


Il parlamento israeliano ha dichiarato ieri di aver approvato in seconda e terza lettura una legge che consente al governo di chiudere l’ufficio della tv satellitare araba in Israele per presunti rischi per la sicurezza. Il disegno di legge autorizza il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi a emettere ordini di chiusura temporanea per le emittenti straniere in Israele e a confiscare le loro attrezzature se si ritiene che le loro attività causino “danni reali alla sicurezza dello Stato”. Nella votazione, 71 parlamentari hanno sostenuto la proposta di legge, mentre altri 10 si sono opposti. “Israele cerca disperatamente di oscurare la verità sui suoi crimini efferati, che fanno vergognare l’umanità e di cui il mondo intero è stato testimone attraverso gli schermi di al Jazeera e dei media liberi”, ha dichiarato il movimento in un comunicato.Hamas ha condannato la politica israeliana nei confronti dei giornalisti e la libertà del lavoro giornalistico, ricordando che un gran numero di giornalisti ha perso la vita nella guerra di Gaza mentre svolgeva il proprio lavoro professionale.


Il disegno di legge è stato approvato in prima lettura dal plenum della Knesset a febbraio. Netanyahu ha chiesto ieri al presidente della coalizione di governo, Ofir Katz, di assicurare che la legge venga approvata in seconda e terza lettura, come hanno riferito i media israeliani. Nell’ottobre 2023, il governo israeliano ha approvato un regolamento d’emergenza per la chiusura delle emittenti che avrebbero causato danni alla sicurezza dello Stato. Sebbene le norme prevedano la possibilità per le autorità israeliane di chiudere le trasmissioni dei canali televisivi stranieri e di revocare l’accreditamento dei media, da allora non è stata chiusa nessuna emittente straniera nel Paese.


Allo stesso tempo, il blocco di sicurezza del governo israeliano ha espresso in molte occasioni la convinzione che le trasmissioni dell’emittente del Qatar, in particolare la sua copertura degli eventi nella Striscia di Gaza, danneggino la sicurezza di Israele. Il governo ha più volte sollevato la questione della chiusura dell’ufficio del canale televisivo in Israele, ma, dato il ruolo del Qatar nei negoziati per il rilascio degli ostaggi, la decisione finale è stata costantemente rimandata.

A Gaza 7 operatori umanitari stranieri uccisi in un raid di Israele

A Gaza 7 operatori umanitari stranieri uccisi in un raid di IsraeleRoma, 2 apr. (askanews) – Sette operatori umanitari stranieri dell’organizzazione benefica World Central Kitchen sono stati uccisi a Deir Balah, nella Striscia di Gaza, in quello che il fondatore di questo gruppo, lo chef e ristoratore ispano-americano José Andrés, ha definito “un attacco aereo israeliano”. I sette cooperanti uccisi provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito. Alcuni avevano inoltre doppia cittadinanza di Stati Uniti, Canada e Palestina. L’esercito dello Stato ebraico ha affermato che sta conducendo una “revisione approfondita” dell’incidente. Il capo di Stato Maggiore, Herzl Halevi, ha assicurato al comandante del Centcom, Michael Kurilla, che “i più alti ranghi” delle forze armate israeliane indagheranno sull’incidente.


Un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese ha detto che gli operatori umanitari sono stati uccisi mentre viaggiavano su un convoglio di tre auto che stava attraversando il nord di Gaza. Una circostanza confermata anche dalla stessa WCKitchen. La squadra WCK stava “viaggiando in una zona senza conflitto a bordo di due auto blindate marchiate con il logo WCK e di un altro veicolo”, ha riferito il Ceo, Erin Gore. Nonostante il coordinamento dei movimenti con l’IDF, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima. “Questo non è solo un attacco contro WCK, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra. Questo è imperdonabile”, ha commentato Gore. In una dichiarazione dopo l’attacco, Andrés – nato a Mieres (Asturie) nel 1969 – ha chiesto al governo israeliano di “smettere di limitare gli aiuti umanitari” all’enclave palestinese, di non continuare “a usare il cibo come arma” e di “porre fine alle uccisioni di civili e operatori umanitari”. Intanto, World Central Kitchen ha annunciato che “sospenderà” immediatamente le sue attività nella Striscia di Gaza. “Prenderemo presto decisioni sul futuro del nostro lavoro”, si legge in una dichiarazione dell’organizzazione no-profit sul suo sito web. “Ho il cuore spezzato e sono sconvolto dal fatto che noi – World Central Kitchen e il mondo – abbiamo perso vite meravigliose oggi a causa di un attacco mirato da parte dell’IDF”, ha commentato Gore. “L’amore che avevano nel nutrire le persone, la determinazione che incarnavano nel dimostrare che l’umanità è al di sopra di ogni cosa, e l’impatto che hanno avuto in innumerevoli vite saranno ricordati e apprezzati per sempre”. Il primo ministro australiano Anthony Albanese da parte sua ha chiesto a Israele di fare luce sulle “piene responsabilità” della morte dell’operatore umanitario australiano. L’esecutivo di Canberra ha già contattato “direttamente” il governo israeliano e l’ambasciatore dello Stato ebraico in Australia, Amir Maimon, per chiarimenti sull’incidente “del tutto inaccettabile” che va “al di là di ogni ragionevole circostanza”, ha spiegato Albanese a Brisbane. “L’Australia si aspetta la piena responsabilità per la morte degli operatori umanitari, cosa inaccettabile”, ha sottolineato il primo ministro, insistendo sul fatto che si tratta di “una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere”.


Ferma condanna è arrivata anche dal gruppo estremista palestinese Hamas, secondo il quale il raid che ha coinvolto gli operatori umanitari conferma la “politica di omicidi sistematici” da parte di Israele. (di Corrado Accaputo)

Gaza, sette operatori umanitari stranieri uccisi in raid Israele

Gaza, sette operatori umanitari stranieri uccisi in raid IsraeleRoma, 2 apr. (askanews) – Sette operatori umanitari stranieri dell’organizzazione benefica World Central Kitchen sono stati uccisi a Deir Balah, nella Striscia di Gaza, in quello che il fondatore di questo gruppo, lo chef e ristoratore ispano-americano José Andrés, ha definito “un attacco aereo israeliano”. I sette cooperanti uccisi provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito. Alcuni avevano inoltre doppia cittadinanza di Stati Uniti, Canada e Palestina. L’esercito dello Stato ebraico ha affermato che sta conducendo una “revisione approfondita” dell’incidente. Il capo di Stato Maggiore, Herzl Halevi, ha assicurato al comandante del Centcom, Michael Kurilla, che “i più alti ranghi” delle forze armate israeliane indagheranno sull’incidente.


Un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese ha detto che gli operatori umanitari sono stati uccisi mentre viaggiavano su un convoglio di tre auto che stava attraversando il nord di Gaza. Una circostanza confermata anche dalla stessa WCKitchen. La squadra WCK stava “viaggiando in una zona senza conflitto a bordo di due auto blindate marchiate con il logo WCK e di un altro veicolo”, ha riferito il Ceo, Erin Gore. Nonostante il coordinamento dei movimenti con l’IDF, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima. “Questo non è solo un attacco contro WCK, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra. Questo è imperdonabile”, ha commentato Gore. In una dichiarazione dopo l’attacco, Andrés – nato a Mieres (Asturie) nel 1969 – ha chiesto al governo israeliano di “smettere di limitare gli aiuti umanitari” all’enclave palestinese, di non continuare “a usare il cibo come arma” e di “porre fine alle uccisioni di civili e operatori umanitari”. Intanto, World Central Kitchen ha annunciato che “sospenderà” immediatamente le sue attività nella Striscia di Gaza. “Prenderemo presto decisioni sul futuro del nostro lavoro”, si legge in una dichiarazione dell’organizzazione no-profit sul suo sito web. “Ho il cuore spezzato e sono sconvolto dal fatto che noi – World Central Kitchen e il mondo – abbiamo perso vite meravigliose oggi a causa di un attacco mirato da parte dell’IDF”, ha commentato Gore. “L’amore che avevano nel nutrire le persone, la determinazione che incarnavano nel dimostrare che l’umanità è al di sopra di ogni cosa, e l’impatto che hanno avuto in innumerevoli vite saranno ricordati e apprezzati per sempre”.


Il primo ministro australiano Anthony Albanese da parte sua ha chiesto a Israele di fare luce sulle “piene responsabilità” della morte dell’operatore umanitario australiano. L’esecutivo di Canberra ha già contattato “direttamente” il governo israeliano e l’ambasciatore dello Stato ebraico in Australia, Amir Maimon, per chiarimenti sull’incidente “del tutto inaccettabile” che va “al di là di ogni ragionevole circostanza”, ha spiegato Albanese a Brisbane. “L’Australia si aspetta la piena responsabilità per la morte degli operatori umanitari, cosa inaccettabile”, ha sottolineato il primo ministro, insistendo sul fatto che si tratta di “una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere”. Ferma condanna è arrivata anche dal gruppo estremista palestinese Hamas, secondo il quale il raid che ha coinvolto gli operatori umanitari conferma la “politica di omicidi sistematici” da parte di Israele. (di Corrado Accaputo)

Trump ha depositato una cauzione di 175 milioni per evitare il sequestro dei beni

Trump ha depositato una cauzione di 175 milioni per evitare il sequestro dei beniRoma, 2 apr. (askanews) – Donald Trump ha depositato una cauzione di 175 milioni di dollari presso i tribunali americani, evitando l’umiliante prospettiva di sequestri legali dei suoi beni dopo essere stato condannato a pagare una multa di 454 milioni di dollari per frode finanziaria a febbraio, secondo un documento del tribunale diffuso nelle ultime ore.


L’ex presidente degli Stati Uniti, candidato repubblicano alla Casa Bianca, aveva tempo fino a giovedì per versare questa cauzione, coperta da una compagnia di assicurazioni. “Rispetto profondamente la decisione della corte d’appello e depositerò 175 milioni di dollari (…) molto rapidamente, entro dieci giorni”, aveva detto a marzo Trump, che ha intensificato gli attacchi virulenti contro i giudici nei casi che lo vedono coinvolto.

WCKitchen: sono sette gli operatori umanitari uccisi in un raid a Gaza

WCKitchen: sono sette gli operatori umanitari uccisi in un raid a GazaRoma, 2 apr. (askanews) – E’ salito a sette operatori umanitari uccisi il bilancio di quello che l’organizzazione World Central Kitchen ha definito “un attacco aereo israeliano” a Gaza. A confermarlo è la stessa organizzazione umanitaria, precisando sul suo sito web che i sette cooperanti uccisi provenivano da Australia, Polonia, Regno Unito. Alcuni avevano inoltre doppia cittadinanza di Stati Uniti, Canada e Palestina. L’organizzazione World Central Kitchen ha annunciato che “sospenderà” immediatamente le sue attività nella Striscia di Gaza dopo l’uccisione di sette suoi operatori umanitari in quello che ha definito “un raid aereo israeliano”. “Prenderemo presto decisioni sul futuro del nostro lavoro”, si legge in una dichiarazione dell’organizzazione no-profit sul suo sito web. Il CEO dell`organizzazione benefica con sede negli Stati Uniti, Erin Gore, ha dichiarato: “Ho il cuore spezzato e sono sconvolto dal fatto che noi – World Central Kitchen e il mondo – abbiamo perso vite meravigliose oggi a causa di un attacco mirato da parte dell`IDF. L`amore che avevano nel nutrire le persone, la
determinazione che incarnavano nel dimostrare che l`umanità è al di sopra di ogni cosa, e l`impatto che hanno avuto in innumerevoli vite saranno ricordati e apprezzati per sempre”.  Gore ha detto che la squadra WCK stava “viaggiando in una zona senza conflitto a bordo di due auto blindate marchiate con il logo WCK e di un altro veicolo”. Nonostante il coordinamento dei movimenti con l’IDF, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima. “Questo non è solo un attacco contro WCK, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili in cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra. Questo è imperdonabile”, ha commentato Gore.


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