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M.O., nuova nave con aiuti d’emergenza verso Gaza

M.O., nuova nave con aiuti d’emergenza verso GazaMilano, 30 mar. (askanews) – Quasi 400 tonnellate di cibo sono state caricate a bordo della nave che è ora in rotta da Cipro verso Gaza. Questo è il secondo carico di aiuti d’emergenza trasportato a Gaza via mare da Cipro, ma ormai anche l’arrivo di cibo e sostegno può trasformarsi in una situazione drammatica nella zona del conflitto.


Nelle ultime ore secondo la Mezzaluna Rossa, cinque persone sono morte e decine sono rimaste ferite nel caos causato dalle spedizioni di aiuti e cibo. Migliaia di persone si erano radunate per aspettare circa 15 camion di aiuti quando nella zona sono risuonati anche degli spari. Testimoni oculari che hanno parlato con l’agenzia di stampa AFP, dicono che alcuni colpi erano di avvertimento da parte degli abitanti di Gaza che monitoravano la situazione, ma anche i soldati israeliani hanno aperto il fuoco. Secondo i testimoni, le persone sarebbero rimaste intrappolate anche sotto i camion in movimento.


Le forze armate israeliane dicono di non essere a conoscenza di questo incidente. Secondo le Nazioni Unite, 1,1 milioni di palestinesi a Gaza soffrono la fame al livello più critico. Ciò significa estrema carenza di cibo e un rischio significativo di morte. Inoltre altre 850.000 persone soffrono la fame al livello immediatamente inferiore a quello più critico.


Secondo le autorità sanitarie palestinesi, da ottobre sono stati uccisi 32.705 palestinesi negli attacchi israeliani, 82 solo nelle ultime 24 ore. I feriti sono oltre 75.000. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza, e giovedì il Tribunale internazionale dell’Aia ha ordinato a Israele di introdurre misure di emergenza per prevenire una carestia nella zona.

Colpito da un drone un veicolo dell’Onu nel Sud del Libano: 4 osservatori feriti

Colpito da un drone un veicolo dell’Onu nel Sud del Libano: 4 osservatori feritiRoma, 30 mar. (askanews) – Un veicolo che trasportava osservatori delle Nazioni Unite dell’agenzia UNIFIL è stato colpito questa mattina da “un attacco” fuori dalla città di Rmeich, nel sud del Libano. Secondo la Reuters l’auto sarebbe stata presa di mira da un drone israeliano e sarebbero rimaste ferite 4 persone a bordo: tre osservatori tecnici delle Nazioni Unite e un traduttore libanese. L’IDF ha negato di essere responsabile dell’attacco: “Contrariamente a quanto riportato, l’IDF non ha attaccato un veicolo dell’UNIFIL nell’area di Rmeish questa mattina”, ha affermato l’esercito in un comunicato. L’UNIFIL non ha ancora rilasciato commenti.

Presi diversi ostaggi in un ristorante in Olanda

Presi diversi ostaggi in un ristorante in OlandaRoma, 30 mar. (askanews) – “Diverse persone” sono state prese in ostaggio in un locale ristorante di Ede, città del centro dei Paesi Bassi a circa 75 km da Amsterdam. Lo ha annunciato la polizia locale, aggiungendo che diverse case sono state evacuate e il centro città chiuso. La polizia, riferiscono i media locali, è arrivata con un grosso contingente e 150 appartamenti circostanti sono stati evacuati a causa del pericolo. Secondo notizie non confermate dai media l’autore del reato avrebbe minacciato di usare esplosivi. “Una situazione di ostaggio che coinvolge diverse persone è in corso in un edificio nel centro della città di Ede”, ha dichiarato su X la polizia Paesi Bassi orientali (Provincia di Gelderland).


Per il momento non c’è traccia di una “motivazione terroristica”, ha precisato la polizia olandese, che ha così reagito su X in una dichiarazione dopo “molte domande sul movente”. Le autorità hanno invitato tutti i non sfollati a rimanere in casa e a non avvicinarsi al locale. Sono stati interrotti anche i servizi ferroviari nella zona interessata e tutti i negozi del centro cittadino sono stati chiusi.

Zelensky chiede i missili a lungo raggio ATACM. “Putin? E’ un pazzo”

Zelensky chiede i missili a lungo raggio ATACM. “Putin? E’ un pazzo”Roma, 30 mar. (askanews) – In una intervista al Washington Post, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky chiede “urgentemente” i missili ATACM-300 a lungo raggio, che secondo lui potrebbero colpire gli obiettivi nella Crimea occupata dai russi, in particolare i campi d’aviazione da cui Mosca lancia aerei con missili a guida di precisione che stanno causando gravi danni.


“Quando la Russia ha i missili e noi no, attacca con i missili: Tutto: gas, energia, scuole, fabbriche, edifici civili”, ha detto Zelensky al WP, sottolineando che gli ATACM-300 “sono la risposta”. Zelensky ha spiegato di voler usare i missili a più lungo raggio non per attaccare il territorio russo, ma i campi d’aviazione in Crimea: “Quando la Russia saprà che possiamo distruggere questi jet, non attaccherà dalla Crimea. È come con la flotta marittima. Li abbiamo allontanati dalle nostre acque territoriali. Ora li spingeremo dagli aeroporti in Crimea”. Zelensky ha ricordato che a Monaco di Baviera, a febbraio, ha tirato fuori una mappa degli obiettivi che l’ATACMS poteva colpire: “Ho mostrato loro piattaforme militari come aeroporti, sistemi di difesa aerea e altri siti”, ha detto. Alla domanda se gli ATACMS siano in arrivo, come si dice a Washington, il presidente ha riso e ha detto: “Non posso condividere con voi questa informazione. Mi dispiace”, ma ha precisato che i missili “non sono in Ucraina” al momento.


Il presidente russo Vladimir Putin “è pazzo. Nessuno al mondo può dire al 100% cosa farà. Ecco perché Biden è cauto”, ha detto ancora Zelensky al Washington Post. E riguardo la posizione del presidente USA Joe Biden, che qualcuno ha accusato di essere troppo cauto nel fornire armi all’Ucraina, ha risposto: “Penso che sia cauto riguardo un attacco nucleare da parte della Russia”. Secondo Zelensky, infine, l’allora presidente Barack Obama “non è stato forte contro di lui” quando Putin ha conquistato la Crimea nel 2014: “L’Europa voleva avere sicurezza al confine e grandi scambi commerciali con la Russia. Questo ha aperto la strada alla guerra con l’Ucraina”, ha concluso.

La Polonia ha sospeso il Trattato sulle forze convenzionali in Europa

La Polonia ha sospeso il Trattato sulle forze convenzionali in EuropaRoma, 29 mar. (askanews) – Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha promulgato la legge con cui la Polonia sospende il Trattato sulle forze convenzionali in Europa: lo ha reso noto l’ufficio della Presidenza di Varsavia. Il Trattato era stato firmato a Parigi nel novembre del 1990 fra gli allora 16 Paesi membri della Nato e sei Paesi del Patto di Varsavia, ed era entrato in vigore due anni dopo.


L’accordo prevedeva l’introduzione di un limite ai principali tipi di armamento convenzionale in Europa, nonché la distribuzione delle eccedenze; la Russia lo aveva denunciato nel 2023. Come sottolinea l’ufficio di presidenza polacca, il Trattato è stato solo sospeso, il che significa che Varsavia non è tenuta a rispettarne gli articoli pur continuando formalmente ad esserne firmatario.

Aste Bolaffi, zaffiro blu del Kashmir venduto a 370mila euro

Aste Bolaffi, zaffiro blu del Kashmir venduto a 370mila euroMilano, 29 mar. (askanews) – Un’aggiudicazione molto importante ha contraddistinto l’asta di gioielli organizzata il 27 e il 28 marzo da Aste Bolaffi a Torino: un anello con un prestigioso zaffiro blu del Kashmir di 4,61 carati (lotto 327), ambito da numerosi collezionisti internazionali, dopo una lunga battaglia tra clienti al telefono e in Sala Bolaffi ha raggiunto l’eccezionale risultato di 370 mila euro (inclusi diritti), acquistato da un importante compratore newyorkese. La pietra, priva di segni di riscaldamento e di inclusioni, è caratterizzata dal peculiare colore uniforme blu vellutato, il più ricercato e apprezzato. Il gioiello, conferito ad Aste Bolaffi dagli eredi di un’importante famiglia milanese insieme ad altri preziosi, era privo di certificazioni attestanti la provenienza dello zaffiro, ma indagini gemmologiche estremamente accurate incaricate dalla casa d’aste al rinomato SSEF di Basilea ne hanno ufficialmente confermato la prestigiosa provenienza: la remota regione indiana del Kashmir, a nordovest della catena Himalayana. In quest’area impervia e gelida nella seconda metà dell’Ottocento fu scoperta una piccola miniera ricca di zaffiri di straordinaria bellezza, poi sfruttata intensamente, solo per pochissimi anni, per volere del maharajah. Questo gioiello, insieme ad altri prestigiosi lotti, hanno trainato una vendita storica per la maison torinese che, con oltre 2,4 milioni di euro, ha messo a segno un record per il proprio dipartimento.


Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi ha dichiarato: “Un’asta memorabile sia in generale, per il record del dipartimento gioielli, sia per questo spettacolare zaffiro, che è la prova del valore aggiunto che Aste Bolaffi può offrire ai venditori. Nello specifico, sono orgoglioso di averlo potuto dimostrare, grazie alla competenza e alla caparbietà della nostra specialist, Maria Carla Manenti, che ha permesso alla famiglia venditrice di vedersi tramutare un bello zaffiro in una pietra dalla provenienza eccezionale. Una volta accertata questa scoperta, certificata dall’autorità suprema in materia da noi interpellata, l’altro valore aggiunto è stato dato dal nostro network internazionale che ha portato a battagliarsi all’asta i più importanti compratori da tutto il mondo, permettendo così il clamoroso risultato”. Tra gli altri gioielli che hanno spuntato le più importanti aggiudicazioni si segnalano: un paio di orecchini in zaffiri blu e diamanti, saliti fino a 167mila euro (lotto 325); un raro girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata, acquistati per 143mila euro, oltre tre volte il prezzo di partenza (lotto 328); un anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati, aggiudicato a 50mila euro (lotto 308); un cammeo in corniola del famoso incisore Benedetto Pistrucci raffigurante il profilo di Medusa con il capo ornato da ali di pipistrello e da serpenti, acquistato a 45mila euro (lotto 203); una coppia di fermalibri in agata e smalti firmati da Alfredo Ravasco, tra i principali orafi italiani degli anni Venti-Trenta del Novecento, raffiguranti pesci tropicali, contesi fino a 25mila euro (lotto 230). Il prossimo appuntamento con i gioielli è in calendario per l’autunno 2024.

”Cowboy Carter” di Beyoncé fa parlare gli Stati Uniti d’America

”Cowboy Carter” di Beyoncé fa parlare gli Stati Uniti d’AmericaMilano, 29 mar. (askanews) – C’è un nuovo sceriffo in città e il suo nome è Cowboy Carter . Venerdì (29 marzo), Beyoncé ha finalmente pubblicato il suo ottavo album da solista nella sua interezza. Lo scrive Billboard. Mentre Cnn commenta: “Il simbolismo nell’album “Cowboy Carter” di Beyoncé fa parlare i fan”. E Rolling Stone applaude. Ma non tutti lo fanno.


La copertina di “Cowboy Carter” – condivisa da Blair Cardwell tramite Instagram – contiene il simbolismo americano di un intero rodeo: Beyoncé, con i capelli color platino fluttuanti, in trono su un cavallo bianco al galoppo. C’è la pelle, ci sono stivali da cowboy e un cappello bianco frizzante; c’è rosso, bianco e blu dalla testa ai piedi. Poi, c’è l’enorme bandiera americana, tenuta in alto nella mano sinistra di Beyoncé. Alcuni fan l’hanno trovato un simbolo curioso da sfruttare dato il sostegno storico di Beyoncé ai movimenti per la giustizia razziale e le conversazioni più ampie su cosa significa la bandiera per gli americani emarginati. E in un anno elettorale come questo si fa inevitabilmente notare.


Uno dei critici più accesi della copertina è stata l’artista Azaelia Banks, nota per i suoi lunghi commenti. Su Instagram, Banks ha criticato il look definendolo “cosplay da donna bianca”. Dal punto di vista musicale il tanto chiacchierato album contiene cover sia dei Beatles che di Dolly Parton, regina country.


Beyoncé ha trovato spazio anche per una canzone dei Beatles nel nuovo disco, nello specifico “Blackbird”. La canzone di Paul McCartney del 1968 parla di nove adolescenti neri che entrano in quella che era stata una scuola per soli bianchi in Arkansas negli anni ’50. La vincitrice del Grammy passa dunque a una nuova era con un paio di singoli country – “16 Carriages” e “Texas Hold ‘Em” in cima alla classifica Billboard Hot 100 – pubblicati durante il Super Bowl del 2024. Sebbene entrambi i singoli siano indubbiamente brani country, erano semplici anticipazioni dell’odissea sonora che Queen Bey intraprende nel suo nuovo LP. Una cosa è certa: non mentiva quando ha detto “Questo non è un album country. Questo è un album di Beyoncé!”

Usa, Harvard rimuove copertina libro realizzato con pelle umana

Usa, Harvard rimuove copertina libro realizzato con pelle umanaMilano, 29 mar. (askanews) – La prestigiosa Università di Harvard afferma di aver rimosso la pelle umana dalla rilegatura di un libro che ha in una delle sue biblioteche da oltre 90 anni. Nel 2014 si è scoperto che un libro era rilegato con la pelle di una donna morta.


Per quasi un secolo, le sacre sale della Houghton Library dell’Università di Harvard hanno avuto un libro rilegato in pelle umana nella collezione di 20 milioni di libri della Ivy League, fino alla recente decisione di rimuoverlo. “Des destinées de l’âme” di Arsène Houssaye è stato pubblicato nel 1879, tuttavia, il volume in questione è stato rilegato in pelle umana dal medico francese Ludovic Bouland ed è nella collezione dell’Università dal 1934, secondo l’annuncio di Harvard mercoledì .


La premessa del libro è una riflessione sull’anima e sulla vita dopo la morte, e una nota manoscritta di Bouland inserita nel volume afferma che “un libro sull’anima umana meritava di avere una copertina umana”, secondo l’Università. Bouland ha rilegato il libro con la pelle prelevata “senza consenso” dal corpo di una paziente deceduta senza nome dell’ospedale psichiatrico francese dove lavorava, si legge nell’annuncio.


La rimozione della pelle umana dal libro fa seguito a una revisione della Houghton Library, sollecitata dalle raccomandazioni del rapporto dell’autunno 2022 del comitato direttivo dell’Università di Harvard sui resti umani nelle collezioni dei musei universitari. Il libro è presente nelle collezioni della Biblioteca di Harvard dal 1934, inizialmente accettato in deposito da John B. Stetson, Jr. (1884-1952), diplomatico americano, uomo d’affari e alunno di Harvard (AB 1906); trasferito dalla Biblioteca Widener alla Biblioteca Houghton nel 1944; e infine donato dalla vedova di Stetson, Ruby F. Stetson alla Biblioteca di Houghton nel 1954.


Il testo stampato del libro fu donato dall’autore, Arsène Houssaye, al suo amico, il dottor Ludovic Bouland, all’inizio degli anni ottanta dell’Ottocento. Una nota manoscritta di Bouland inserita nel volume afferma che “un libro sull’animo umano meritava di avere una copertina umana”. La nota descrive anche il processo utilizzato per trattare la pelle in modo che potesse essere utilizzata per rilegare il testo. Non sappiamo di chi sia stata la pelle utilizzata per rilegare il libro. Le prove indicano che Bouland rilegava il libro con la pelle, presa da una donna, che aveva acquisito quando era studente di medicina. Un promemoria che accompagnava il libro scritto da John Stetson, che da allora è andato perduto, ci diceva che Bouland prese questa pelle dal corpo di una sconosciuta paziente deceduta di un ospedale psichiatrico francese. Nel 2014, la biblioteca ha fatto testare la rilegatura utilizzando un processo scientifico noto come peptide mass fingering, che ha confermato l’origine umana. Harvard, considerata la più antica università degli Stati Uniti, ha già parlato del caso sfruttando l’interesse che circonda la storia morbosa intorno al libro. “Ai resti umani verrà data una disposizione rispettosa che mira a restituire dignità alla donna la cui pelle è stata utilizzata. La Biblioteca sta ora conducendo ulteriori ricerche biografiche e sulla provenienza della paziente anonima, del libro e di Bouland, oltre a consultare le autorità competenti in Francia e all’Università per aiutare a determinare il modo migliore per portarle a termine. Ci aspettiamo che questo processo richieda mesi, e forse anche di più, per giungere a compimento” si legge sul sito dell’Università.

Nato, minacce nucleari russe “irresponsabili”, pronti a difenderci

Nato, minacce nucleari russe “irresponsabili”, pronti a difenderciNapoli, 28 mar. (askanews) – (di Cristina Giuliano) Le minacce nucleari russe sono ‘irresponsabili’, ma la Nato è pronta a difendersi. ‘La Nato è finalizzata a dissuadere gli avversari e a difendere il nostro territorio; è inoltre un’alleanza con forti valori di base’. Così in un’intervista video con askanews l’ammiraglio Stuart B. Munsch, Comandante del Comando Interforze Alleato di Napoli e Comandante delle Forze Navali USA in Europa e Africa. L’alto ufficiale – responsabile della difesa del territorio del settore meridionale dell’Europa, un’area che si estende dal Portogallo e dalla Spagna fino alla Romania, alla Bulgaria e alla Turchia – parla nel colloquio anche del ruolo del Mediterraneo ‘di primaria importanza’ e dice che ‘non cambierà e la NATO mantiene una forte presenza in quest’area’. Poi in vista del 75esimo anniversario dell’Alleanza, Munsch parla di ‘un anno importante’ che sarà coronato con il summit di Washington DC, e per il quale ‘qui a Napoli, stiamo preparando celebrazioni in grande stile’, con un concerto al Teatro San Carlo l’8 aprile prossimo, a cui seguirà un ricevimento sulla nave USS Mount Whitney il giorno successivo.


askanews: Può raccontarci la composizione e le attività della base di Napoli? L’attività della vostra base è cambiata in seguito alla crisi in Medio Oriente?Ammiraglio Munsch: ‘Il JFC Naples è responsabile della difesa del territorio del settore meridionale dell’Europa, un’area che si estende dal Portogallo e dalla Spagna fino alla Romania, alla Bulgaria e alla Turchia. La nostra missione, quindi, consiste nella difesa territoriale. Contiamo su un effettivo di oltre 800 persone in rappresentanza di 23 delle 32 nazioni che compongono la NATO. Il personale è composto sia da militari che da civili, tutti impiegati della NATO. E, naturalmente, siamo ospitati qui in Italia, Paese che ci fornisce considerevole supporto per le attività svolte localmente. Conduciamo inoltre missioni ed operazioni al di fuori del territorio della NATO. Tra queste si annoverano la missione in Iraq dove assistiamo il governo Iracheno nell’addestramento delle sue forze armate e di polizia. Non si tratta di una missione operativa bensì di un’attività di consulenza a livello istituzionale finalizzata alla gestione e allo sviluppo delle forze amate e delle forze di polizia irachene. Deteniamo poi la responsabilità di missioni nei Balcani dove abbiamo tre diversi uffici che contribuiscono a mantenere un ambiente sicuro nella regione. Abbiamo inoltre rappresentanze NATO presso l’Unione Africana. Facciamo quindi molte cose da questo Comando, tutte finalizzate al dissuadere gli avversari e a difendere il territorio della NATO’.


askanews: La funzione difensiva della Nato, sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina, si rafforza molto nel Nord Est, sul confine con la Russia, ma il mediterraneo presenta sfide complesse. Vedete possibile un ruolo dell’Italia più attivo in un bacino tanto importante e strategico?Ammiraglio Munsch: ‘Per molto tempo, il Mediterraneo ha avuto un ruolo di primaria importanza per la prosperità e la sicurezza di questa parte del mondo. Questo suo ruolo non cambierà e la NATO mantiene una forte presenza in quest’area: disponiamo di un gruppo navale permanentemente schierato nel Mediterraneo e anche di un gruppo navale che attua contromisure anti-mine e che è disponibile su chiamata, qualora ne avessimo bisogno. E poi, naturalmente, abbiamo questo Comando che, appunto si trova in Italia, oltre a vari altri organismi NATO, sempre in Italia. Questa regione, quindi, avrà sempre grande importanza strategica. L’Italia riveste un ruolo strategico: oltre ad ospitare noi, fornisce un notevole contributo alla NATO e dispone di forze armate molto efficienti. Lavoriamo quindi insieme per mantenere la regione sicura. Il ruolo dell’Italia continuerà ad essere importante’.


askanews: Lei è referente per Iraq, Kosovo, Balcani: che tipo di contributo viene dato all’azione di difesa della Nato per quelle aree?Ammiraglio Munsch: ‘Abbiamo la missione NATO in Iraq, con 500 uomini impegnati nel fornire consulenza al governo Iracheno per quanto riguarda le loro forze armate e la loro polizia nazionale. Non si tratta di una missione operativa ma, appunto, di una missione di consulenza su come gestire le istituzioni. La missione è nel suo quinto anno di attività, il suo bilancio è positivo e ha portato al conseguimento di benefici reciproci nelle nostre relazioni. Nel Balcani, siamo presente con tre organizzazioni delle quali la principale si trova in Kosovo, dove al NATO Kosovo Force conta oltre 4000 uomini e si occupa con imparzialità del mantenimento di un ambiente sicuro e della libertà di movimento per tutte le comunità del Kosovo. Abbiamo poi uffici collegati alla missione nei Balcani anche a Sarajevo e a Belgrado il cui compito è di lavorare con la Bosnia-Erzegovina e con la Serbia, sempre con l’obiettivo di mantenere la stabilità nella regione. Tutto questo fa parte della visione a 360 gradi nella NATO, ossia guardarci tutt’intorno al di fuori dei nostri confini, per mantenere la stabilità e, alla fine, dissuadere gli avversari e difendere il territorio della NATO’.


askanews: Il vertice Nato di luglio: una data molto importante e sicuramente storica. Cosa aspettarsi?Ammiraglio Munsch: ‘In aprile, cade il 75mo anniversario della NATO, un traguardo storico. Un’alleanza di lunga durata e, forse, l’alleanza che ha avuto più successo nella storia mondiale. L’Europa non vede conflitti da moltissimo tempo proprio grazie alla presenza della NATO e alla sua opera di dissuasione e di difesa. In anni recenti, abbiamo rafforzato il nostro potere di dissuasione a causa dell’attuale conflitto in Ucraina, a seguito del quale sono stati approvati nuovi piani di difesa per la prima volta dal fine della Guerra Fredda. Abbiamo innalzato il livello di prontezza di 300.000 soldati oltre che delle forze navali e aeree e ci stiamo esercitando in forma più attiva di quanto non facessimo in passato. Quindi abbiamo fatto parecchio per celebrare il 75mo anniversario della NATO. Per quanto riguarda il vertice di Washington, si tratta del vertice che la NATO indice annualmente. Si tiene ogni anno in una città diversa; l’anno scorso è toccata a Vilnius, l’anno prima a Madrid. Spetta ai vari leader nazionali decidere di quali argomenti discutere e cosa annunciare in quell’occasione, con il coordinamento del Quartier Generale della NATO di Bruxelles. Aspettiamo, quindi, di sentire cosa avranno da dire ma sono sicuro che sarà un anno importante. Qui a Napoli, stiamo preparando celebrazioni in grande stile per il 75mo anniversario, con una serie di eventi il primo dei quali sarà un concerto della Banda della NATO, al Teatro San Carlo, l’8 aprile prossimo, e seguirà un ricevimento sulla storica nave USS Mount Whitney il giorno successivo’.askanews: La Svezia, paese neo-membro dell’Alleanza Atlantica ha una flotta significativa: quale contributo può dare e in quali aree?Ammiraglio Munsch: ‘Accogliendo la Svezia nella NATO, i paesi membri hanno accettato di difendere questo paese come fanno con tutti gli altri stati membri ma, cosa più importante, la Svezia ha accettato di difendere tutti gli altri paesi membri della NATO e inoltre apporta all’Alleanza straordinarie capacità. Per molto tempo, oltre due secoli, la Svezia non ha fatto parte di alcuna alleanza quindi ha dovuto essere autosufficiente. La sua popolazione è preparata a questo e il paese può contrare su una forte componente industriale e sul supporto di forze armate che dispongono di equipaggiamento di ottimo livello e di personale molto ben addestrato. Quindi il loro apporto è di ottimo livello; la Svezia contribuirà in maniera tangibile alla sicurezza. Comunque, la Svezia non è una totale sconosciuta: è partner della NATO da oltre 30 anni e ha preso parte ad attività congiunte. Quindi, li conosciamo bene e loro conoscono bene il resto della NATO. Il suo arrivo le garantisce che sarà difesa dalla NATO e che lei difenderà il resto della NATO. In conclusione, la Svezia è ora meglio difesa e la NATO è più forte’.askanews: La Russia sventola sempre più spesso la minaccia nucleare: la deterrenza Nato come si adegua ai rischi di tale dialettica violenta?Ammiraglio Munsch: ‘Ripeto, la NATO è finalizzata a dissuadere gli avversari e a difendere il nostro territorio; è inoltre un’alleanza con forti valori di base. C’è un accordo reciproco tra i vari paesi membri, tutti stati democratici, con procedure democratiche e caratterizzati dal rispetto dello stato di diritto. Questi sono i forti valori su cui la NATO poggia. Oltre a questo, ci sono le straordinarie capacità che ciascun paese membro ha messo a punto e che rende disponibili alla NATO. Dal canto nostro, ci manteniamo preparati ad impiegare queste capacità attraverso operazioni ed esercitazioni che conduciamo nell’intero teatro. Per quanto riguarda l’annuncio fatto dalla Russia, ne condanniamo il riferimento alle armi nucleari che riteniamo da irresponsabili ma siamo pronti in qualunque momento a difenderci e anche la NATO dispone di cospicue capacità nucleari. Lo stesso vale per i vari paesi della NATO e il nostro compito è garantire che siano pronte per scopi difensivi se necessario’. 

Ilaria Salis, Tajani: eviterei di politicizzare il caso. Schlein: Meloni reagisca allo schiaffo

Ilaria Salis, Tajani: eviterei di politicizzare il caso. Schlein: Meloni reagisca allo schiaffoRoma, 28 mar. (askanews) – “Eviterei di politicizzare” il caso Ilaria Salis, “la pressione politica rischia di provocare una reazione” e “lo scontro politico non favorisce la signora Salis. Mi preoccupa la cittadina non se la voglio candidare o per chi vota”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Skytg24, parlando dell’ipotesi di una candidatura nel Pd, prima della decisione del tribunale di Budapest di respingere i domiciliari per l’attivista 39enne detenuta a Budapest.


“Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito”, ha commentato in una nota la segretaria del Pd, Elly Schlein.