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Attentato a Mosca, uno degli arrestati arrivato dalla Turchia: ho sparato, l’ho fatto per soldi

Attentato a Mosca, uno degli arrestati arrivato dalla Turchia: ho sparato, l’ho fatto per soldiRoma, 23 mar. (askanews) – Uno degli arrestati con l’accusa di aver compiuto l’attentato terroristico nella sala concerti russa Crocus City Hall, alla periferia di Mosca, ha ammesso durante l’interrogatorio di essere arrivato dalla Turchia il 4 marzo.


“Lì i documenti sono scaduti, qui ho attraversato il confine”, ha detto l’uomo nel video pubblicato dalla caporedattrice del gruppo mediatico Rossiya Segodnya, Margarita Simonian, sul suo canale Telegram. Il detenuto ha confessato di aver sparato al Crocus City Hall “per soldi”.

Attentato a Mosca, 11 arrestati. L’intelligence russa: i terroristi hanno rilevanti contatti in Ucraina

Attentato a Mosca, 11 arrestati. L’intelligence russa: i terroristi hanno rilevanti contatti in UcrainaRoma, 23 mar. (askanews) – Il Cremlino ha riferito che il direttore dell’Fsb Alexander Bortnikov ha informato il presidente russo Vladimir Putin dell’arresto di 11 persone in relazione all’attacco terroristico alla sala concerti Crocus City Hall alla periferia di Mosca, compresi tutti e quattro i terroristi direttamente coinvolti nell’attentato.


I servizi speciali russi (Fsb) hanno poi fatto sapere di avere arrestato quattro sospetti dell’attacco nella regione di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina, e lo ha confermato il Comitato investigativo russo. “I servizi speciali nella regione di Bryansk, vicino al confine con l’Ucraina, hanno arrestato quattro sospetti tra gli autori dell’attacco terroristico alla sala concerti Crocus City Hall”, ha scritto il Comitato su Telegram. Gli inquirenti si stanno occupando dei sospetti, ha aggiunto.


Secondo il Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), dopo l’attacco alla sala concerti Crocus City Hall di Krasnogorsk, alle porte di Mosca, i terroristi intendevano attraversare il confine tra Russia e Ucraina in auto e avevano contatti rilevanti sul lato ucraino. L “Dopo aver commesso l’attacco terroristico, i criminali intendevano attraversare il confine russo-ucraino e avevano contatti rilevanti dalla parte ucraina del confine”, ha riferito l’Fsb. Secondo l’intelligence russa l’attacco terroristico è stato accuratamente pianificato e gli autori avevano armi preparate in anticipo in un covo.

Usa: avevamo avvertito Mosca del pericolo di un attentato. Gli 007 americani confermano rivendicazion Isis

Usa: avevamo avvertito Mosca del pericolo di un attentato. Gli 007 americani confermano rivendicazion IsisRoma, 23 mar. (askanews) – Gli Stati Uniti avevano avvertito del pericolo di un attacco a Mosca all’inizio di marzo, quando l’ambasciata americana in Russia aveva dichiarato che stava “monitorando le notizie secondo cui gli estremisti hanno piani imminenti per prendere di mira grandi raduni a Mosca”, compresi i concerti. L’ambasciata ha di conseguenza avvertito i cittadini statunitensi di evitare grandi assembramenti.


A partire da novembre, secondo due fonti a conoscenza di queste informazioni, citati da Cnn, si è diffuso un flusso costante di informazioni secondo cui l’ISIS-K era determinato ad attaccare in Russia. ISIS-K sta per ISIS-Khorasan, gruppo affiliato dell’organizzazione terroristica attiva in Afghanistan e nella regione circostante. La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Adrienne Watson, ha affermato che il governo degli Stati Uniti aveva informazioni su un attacco terroristico pianificato a Mosca – potenzialmente mirato a grandi raduni, compresi concerti – e che questo è ciò che ha spinto il Dipartimento di Stato a emettere l’avviso pubblico.


“Il governo degli Stati Uniti ha condiviso queste informazioni anche con le autorità russe in conformità con la sua politica di “dovere di allertare” di lunga data”, ha affermato Watson. All’inizio della settimana, in un discorso, Putin aveva definito “provocatori” gli avvertimenti americani, affermando che “queste azioni somigliano a un vero e proprio ricatto e all’intenzione di intimidire e destabilizzare la nostra società”. L’Isis ha rivendicato l’attentato nella sala concerto di Podolsk, secondo siti russi e le agenzie internazionali sulla base di un comunicato apparso sul web. Sui social russi tuttavia c’è chi mette in dubbio la rivendicazione dello Stato Islamico, evidenziando che il logo sul comunicato non viene usato da tempo e sui canali ufficiali Isis non è stato pubblicato.


Gli Stati Uniti hanno reso noto di avere informazioni di intelligence che confermano la rivendicazione da parte dello Stato Islamico della responsabilità del sanguinoso attentato. Lo afferma un responsabile americano citato dal Times of Israel. Il responsabile ha ribadito che gli Stati Uniti avevano avvertito la Russia nelle ultime settimane della possibilità di un attacco. “Abbiamo avvertito adeguatamente i russi”, ha detto la fonte dice il funzionario, parlando in condizione di anonimato, senza fornire ulteriori dettagli.

Attentato a Mosca: il numero delle vittimme è salito a 93, ci sono anche tre bambini

Attentato a Mosca: il numero delle vittimme è salito a 93, ci sono anche tre bambiniRoma, 23 mar. (askanews) – Il numero delle persone uccise nell’attacco terroristico al Crocus City Hall di Krasnogorsk, nella regione di Mosca è salito a 93, ma il bilancio delle vittime dovrebbe aumentare ulteriormente. Lo ha annunciato il Comitato investigativo russo, citato dall’agenzia Ria.


“Finora è stato stabilito che il numero delle persone uccise è pari a 93. Il bilancio delle vittime aumenterà ulteriormente”, ha affermato il comitato su Telegram. Le cause della morte sono ferite da arma da fuoco e inalazione di prodotti della combustione, secondo i dati preliminari. Tra le vittime figurano anche tre bambini , secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ria, citando il ministero regionale della Sanità. Quest’ultimo ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle vittime dell’attentato rivendicato dall’Isis.

Russia, strage in sala concerti: almeno 40 morti e fuga attentatori

Russia, strage in sala concerti: almeno 40 morti e fuga attentatoriRoma, 22 mar. (askanews) – Almeno 40 morti e oltre 100 feriti, ma il bilancio è destinato a salire dopo l’attentato nella Crocus City Hall di Podolsk, regione di Mosca. Prima una sparatoria, poi almeno due grosse esplosioni e un incendio che ha inghiottito la facciata e poi fatto crollare almeno parte del tettto dell’edificio dove si trova un sala poco prima di un concerto del gruppo Picnic, in programma alle ore 20 locali. Una macchina con esplosivo è stata ritrovata nel parcheggio. Gli attentatori sarebbero in fuga e un sospetto è stato arrestato, mentre con l’emergenza ancora in corso e il bilancio delle vittime tutto da precisare, il grande interrogativo è sulla matrice dell’attentato, chi possa averlo organizzato.


Un commando di cinque uomini (secondo alcune fonti tre) sarebbe entrato in azione con fucili automatici, e almeno una granata è stata fatta esplodere nel momento in cui verso la sala concerti stavano affluendo migliaia di persone (la Crocus City Hall ne può contenere 6.200 e c’era il tutto esaurito per il concerto di stasera). Gli uomini armati hanno fatto irruzione, aprendo il fuoco a bruciapelo sui presenti, riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti citando tetsimoni oculari. Gli Stati Uniti non hanno alcuna informazione relativa alla sparatoria né a un primo esame sembra che sia coinvolta l’Ucraina, ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americano, John Kirby, poco dopo l’attentato.


Immediata la replica del ministero degli Esteri russo, tramite la portavoce Maria Zacharova: “se gli Usa hanno qualsiasi informazione al riguardo, devono passarla immediatamente a Mosca”, se non ne hanno, inutile fare ipotesi. Lo scorso 7 marzo gli Usa, seguiti da Gran Bretagna e poi gran parte dei Paesi europei, avevano diramato un’allerta attentati per Mosca. “L’Ucraina non ha assolutamente nulla a che fare con la sparatoria, ha poi affermato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. “La Russia ucciderà i dirigenti ucraini se sono legati all’attacco di Mosca” alla sala concerto della regione moscovita, ha dichiarato da parte sua l’ex presidente russo Dmitrj Medvedev, attuale numero due del Consiglio di sicurezza della Federazione russa.


Il Cremlino ha fatto sapere che il presidente Vladimir Putin “riceve costantemente rapporti da tutti i servizi competenti, informazioni su ciò che sta accadendo e sulle misure adottate”. Per il leader russo è un colpo duro, a nemmeno una settimana dalla rielezione a un quinto mandato non consecutivo alla guida del Paese. Oggi il portavoce presidenziale Dmitri Peskov ha detto che la “Russia è in guerra, tutti devono capirlo”, citando l’importanza della “mobilitazione interna”. E rilanciando le voci di una nuova mobilitazione di almeno 300mila uomini dopo le elezioni presidenziali, con l’obiettivo di prendere Kharkiv. L’attentato fuori Mosca rivela quantomeno serie falle nella sicurezza interna russa, con l’aggravante di una possibile fuga degli attentatori.

Uomini in mimetica irrompono in un teatro a Mosca, è strage

Uomini in mimetica irrompono in un teatro a Mosca, è strageRoma, 22 mar. (askanews) – È di almeno 40 morti e oltre cento feriti il bilancio provvisorio degli spari avvenuti in una sala concerti di Podolsk, nella regione moscovita: è quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando fonti dei servizi segreti russi, l’Fsb. Il comunicato dell’Fsb non ha aggiunto altri dettagli se non che le forze speciali stanno conducendo un’operazione di ricerca nella zona del Crocus City Hall. Secondo le prime ricostruzioni tre uomini in tuta mimetica avrebbero fatto irruzione nella sala e dopo aver aperto il fuoco con delle armi automatiche avrebbero lanciato una granata o una bomba incendiaria, provocando un violento incendio all’interno dell’edificio, il cui tetto è crollato.


“L’Ucraina non ha assolutamente nulla a che fare con la sparatoria. L’Ucraina non ha mai utilizzato il terrorismo come metodo di guerra”. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. In precedenza il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americano, John Kirby, commentando l’accaduto aveva affermato che “al momento non vi e alcuna indicazione che nella sparatoria siano coinvolti elementi ucraini”.

Consiglio Ue, Meloni allontana i venti guerra. E ricuce con Macron dopo le tensioni

Consiglio Ue, Meloni allontana i venti guerra. E ricuce con Macron dopo le tensioniBruxelles, 22 mar. (askanews) – Dopo la proposta di Emmanuel Macron di inviare soldati in Ucraina, ma anche le dichiarazioni dei vertici Ue sulla guerra in atto, quello che si è chiuso oggi a Bruxelles era stato da alcuni definito un “Consiglio di guerra”. Complice anche un passaggio della bozza di conclusioni in cui, nel paragrafo relativo a sicurezza e difesa, si evidenziava la necessità di una “potenziata e coordinata preparazione militare e civile e una gestione strategica delle crisi in un panorama di minacce in evoluzione”. Lo stesso Viktor Orban, questa mattina, aveva parlato di una “atmosfera di guerra”.


Meloni, però, al termine dei lavori getta acqua sul fuoco. Il ‘clima di guerra’, assicura, “non è quello che ho visto. Certo siamo in un conflitto e nessuno affronta le questioni con leggerezza” ma non c’è un’atmosfera da “mettiamoci l’elmetto in testa per combattere”. Quanto al passaggio sulla necessità di una “preparazione” alle crisi, per la premier c’è stato un malinteso: in realtà si riferiva a “crisi sul piano della protezione civile” e per questo il punto è stato mantenuto, ma spostato nelle conclusioni. Ciò non toglie che l’Europa deve fare passi avanti sulla difesa comune e Meloni è “d’accordo con l’iniziativa della Commissione di rafforzare l’industria della difesa” anche se “bisogna fare i conti con le risorse a disposizione”. L’Italia caldeggia la proposta di eurobond per finanziare la difesa, bocciata dalla Germania ma sostenuta da Macron. A proposito del presidente francese, Meloni l’ha incontrato oggi a margine dei lavori, dopo che nelle scorse settimane c’erano state delle ‘frizioni’, mai ammesse ufficialmente, sull’asse Roma-Parigi. Il presidente francese, infatti, non avrebbe gradito la riunione del G7 tenuta il 24 febbraio in videoconferenza da Kiev – che infatti ha disertato – e da parte sua Meloni sarebbe stata molto infastidita del successivo vertice sull’Ucraina organizzato a Parigi (a cui infatti ha inviato il vice ministro Edmondo Cirielli). Senza contare poi la ‘fuga in avanti’ sull’invio di truppe. Pur alloggiando nello stesso hotel del centro, ieri sera i due non si sono incrociati, forse per evitare una replica della “fotografia” dello scorso dicembra al bar dell’Amigo. Si sono visti invece oggi a margine del summit e alla fine, da fonti italiane, viene dipinto un quadro di “convergenza” su molti temi: Ucraina, Medio Oriente (con una “ritrovata unità” dei 27) difesa europea. “Particolare convergenza” viene sottolineata sul tema dei migranti, in particolare sulla “dimensione esterna” e sui “partenariati rafforzati con i Paesi di origine e transito”.


Sui migranti per la premier la dichiarazione finale è “perfettamente soddisfacente”, anche per il giudizio “positivo” sull’accordo raggiunto in Egitto e per il riferimento “all’alleanza globale contro i trafficanti”. Soddisfatta anche per il lavoro sull’agricoltura, tema molto importante per Roma: un “importantissimo passo avanti – sottolinea – è che nelle conclusioni si faccia riferimento alla proroga degli aiuti di Stato in campo agricolo, una delle principali rivendicazioni che venivano poste anche dalle associazioni di categoria”. Inoltre nel prossimo summit la Commissione europea dovrà proporre “ulteriori forme di sostegno per il comparto” e questo “si deve soprattutto al lavoro italiano”. Bene, per Meloni, anche il via libera all’avvio dei negoziati per l’ingresso della Bosnia Erzegovina nell’Ue. Sullo sfondo del Consiglio anche le elezioni europee di giugno. Nel giorno in cui Macron stronca la candidatura di Ursula von der Leyen, Meloni resta ancora ‘coperta’ su un possibile appoggio a un mandato bis della presidente della Commissione, spitzenkandidat del Ppe che però ha ‘nemici’ anche dentro il suo partito. “Aspetto di vedere chi votano gli italiani”, spiega, anche perchè “il tema che mi appassiona non è chi sarà il presidente della Commissione ma è per fare cosa. Ursula von der Leyen o chiunque altro…quale è l’Europa che si vuole realizzare?”. Per lei però c’è anche il tema dei compagni di viaggio. Le posizioni di Orban creano qualche imbarazzo, ultima in ordine di tempo, ieri, le “congratulazioni” a Vladimir Putin per la rielezione. Il primo ministro ungherese punta a entrare dopo le elezioni nel gruppo Ecr guidato da Meloni, ma per il momento (e di comune accordo) fa corsa a sé. La presidente del Consiglio a Bruxelles lo ‘bacchetta’ dicendo di “non condividere” gli auguri, ma non chiude la porta a un successivo ingresso nei Conservatori e riformisti: “Adesso non è un dibattito all’ordine del giorno”, dice. Una frase in cui – viene spiegato – “adesso” è la parola chiave.

La Russia prepara una nuova mobilitazione: almeno 300mila uomini da arruolare e inviare in Ucraina

La Russia prepara una nuova mobilitazione: almeno 300mila uomini da arruolare e inviare in UcrainaRoma, 22 mar. (askanews) – Il ministero della Difesa russo intende arruolare minimo 300mila persone, da inviare in Ucraina. Lo scrive il sito di notizie Verstka, citando quattro fonti nell’amministrazione presidenziale e dai governi regionali, oltre a un alto collaboratore del dicastero. Per primi saranno arruolati i riservisti, che hanno già un accordo per servire nell’esercito. “Ci sono dei segnali, stanno raccogliendo i riservisti, come prima della mobilitazione. Se ci sarà o meno no so dire, ma l’ultima volta c’è stata la stessa dinamica”, fa notare un ufficiale del distretto Bajkal, che si occupa di addestramento. E dal ministero della Difesa una fonte spiega che alcune divisioni militari “si preparano per raccogliere i riservisti, che potranno essere mobilitati in qualsiasi momento”.


Oggi il portavoce presidenziale Dmitri Peskov ha detto che la “Russia è in guerra, tutti devono capirlo”, citando l’importanza della “mobilitazione interna”. E rilanciando le voci di una nuova mobilitazione dopo le elezioni presidenziali, con l’obiettivo di prendere Kharkiv.

Netanyahu a Blinken: entreremo a Rafah, con o senza il sostegno Usa

Netanyahu a Blinken: entreremo a Rafah, con o senza il sostegno UsaRoma, 22 mar. (askanews) – Israele intende condurre un’operazione di terra a Rafah, anche senza il sostegno degli Stati Uniti. Lo ha detto Benjamin Netanyahu al segretario di Stato americano Antony Blinken, durante un incontro avvenuto oggi. “Gli ho detto che non saremo in grado di sconfiggere Hamas senza entrare a Rafah e uccidere il resto dei loro battaglioni che sono lì. Gli ho detto che spero che lo faremo con il sostegno degli Stati Uniti, ma se sarà necessario lo faremo da soli”, ha dichiarato Netanyahu.


Il premier ha aggiunto di aver detto a Blinken che “riconosciamo la necessità di evacuare la popolazione civile dalle zone di guerra, e naturalmente di occuparci dei bisogni umanitari, e stiamo agendo per raggiungere questo obiettivo”.

Ucraina, Meloni: l’Ue sta facendo tutti gli sforzi possibili (e non condivido gli auguri di Orban a Putin)

Ucraina, Meloni: l’Ue sta facendo tutti gli sforzi possibili (e non condivido gli auguri di Orban a Putin)Bruxelles, 22 mar. (askanews) – Al Consiglio europeo c’è stato “un clima abbastanza sereno, i temi sono sempre complessi sull’Ucraina. Continuiamo a fare tutti gli sforzi possibili e anche questo consiglio europeo delle risposte le dà. L’accordo sullo European Peace Facility non era un accordo facile però a ogni consiglio europeo si fanno passi avanti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine del consiglio europeo a Bruxelles.


“Anche l’Italia – ha aggiunto – sta facendo quello che può: noi siamo molto molto convinti di quello che stiamo facendo per costruire la pace, per difendere il rispetto delle regole senza il quale purtroppo nessuno sarebbe più al sicuro. Non è una situazione facile per nessuno e capisco le difficoltà ma mi pare ce la stiamo davvero mettendo tutta”. “Non condivido gli auguri di Orban a Putin”, ha detto, poi, la presidente del Consiglio, in un doorstep al termine del Consiglio europeo. Quanto a un possibile ingresso di Orban in Ecr, ha risposto, “non è un dibattito all’ordine del giorno”.


Il clima di ‘guerra’ – ha aggiunto Meloni parlando con i giornalisti – “che ho letto su alcuni organi di stampa non è quello che ho visto. Certo siamo in un conflitto e nessuno affronta le questioni con leggerezza o non ponendosi il tema del passo successivo o anche del lungo termine”, infatti, “con il bilancio pluriennale abbiamo avuto un’ottica di medio periodo. Non prendiamo decisioni a cuor leggero ma non ho visto un clima diverso rispetto ai precedenti Consigli, con preoccupazioni su possibili escalation, ‘mettiamoci l’elmetto in testa per combattere’ o i cittadini sono in pericolo”.