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Putin rieletto presidente con l’87,3% dei voti

Putin rieletto presidente con l’87,3% dei votiRoma, 18 mar. (askanews) – Secondo le informazioni pubblicate sul sito ufficiale della Commissione elettorale centrale russa, rilanciate dall’agenzia russa Tass, con il 99,43% delle schede scrutinate, Vladimir Putin è stato rieletto presidente della Russia con l’87,32% dei voti.


Il candidato del Partito Comunista Nikolay Kharitonov è il secondo classificato con il 4,32%, seguito dal candidato del Nuovo Popolo Vladislav Davankov con il 3,79%. Il candidato del Partito Liberal-Democratico di Russia Leonid Slutsky è quarto, con il 3,19% dei voti.

Russia, plebiscito record per Putin, silenziosa protesta ai seggi

Russia, plebiscito record per Putin, silenziosa protesta ai seggiRoma, 17 mar. (askanews) – Vladimir Putin ottiene il quinto mandato non consecutivo al Cremlino con percentuali senza precedenti nella storia della Russia post-sovietica, un’affluenza ufficiale al 73% e code a molti seggi moscoviti e in altre città della Federazione alle ore 12, come da appello di Yulia Navalnaya. Secondo i primi exit poll diffusi dopo la chiusura delle urne in tutto il Paese, il presidente in carica ha raccolto l’87% dei voti, forse qualcosa in più. Gli altri tre candidati si spartiscono i resti, con il candidato del partito comunista Nikolai Kharitonov e Vladislav Davankov di Nuova Gente a contendersi il secondo posto con poco più del 4% ciascuno, mentre Leonid Slutsky del partito di destra nazionalista Ldpr si fermerebbe attorno al 3,0% dei voti.


Il plebiscito per Putin era scontato, ma supera le aspettative. Meno scontata la partecipazione al voto, necessaria per ri-legittimare la leadership del capo dello Stato dell’ultimo quarto di secolo e il mandato per la cosiddetta Operazione militare speciale in Ucraina. Alla vigilia delle elezioni il presidente ha lanciato un appello a “venire alle urne ed esprimere la propria posizione civica e patriottica, votare per il candidato prescelto, per il futuro di successo della nostra amata Russia”. Partecipazione attiva da tradurre anche in approvazione della guerra e supporto alla crescente contrapposizione con l’Occidente, accompagnata da una retorica bellicista che sfocia sempre più spesso nella minaccia nucleare. A seggi appena chiusi, dall’Ucraina e dalle cancellerie occidentali sono arrivate critiche e condanne, a cominciare dalla Casa Bianca, secondo cui le elezioni in Russia sono state “ovviamente né libere, né imparziali”, dato che Putin ha messo in carcere i suoi oppositori e impedito ad altri di correre contro di lui. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si è trattato di una “imitazione di elezioni”. I tentativi occidentali di rovinare le elezioni presidenziali in Russia “sono stati un fallimento” anche nelle zone presso il fronte in Ucraina, ha dichiarato a sua volta il ministero degli Esteri russo.


L’elezione è stata spalmata su tre giorni e con possibilità in una trentina di regioni di votare da remoto, non ultimo per gestire le difficoltà nelle aree al confine con l’Ucraina, da giorni sotto attacco con droni, razzi, incursioni di gruppi paramilitari. Oggi i droni su otto regioni sono stati almeno 38, sono arrivati anche attorno a Mosca e per qualche ora gli aeroporti della parte meridionale della capitale hanno dovuto limitare il traffico. A Belgorod, la più esposta agli attacchi dall’Ucraina, nel pomeriggio un uomo è rimasto ucciso e almeno 11 persone sono state ferite. L’evento della giornata conclusiva del voto è stato il Mezzogiorno contro Putin. L’azione di protesta promossa dalla vedova dell’oppositore Aleksey Navalny, morto in carcere a metà febbraio, non è stata oceanica, come d’altronde prevedibile dopo i ripetuti moniti della procura dei giorni scorsi. Tuttavia ha confermato che migliaia di russi sono disposti a sfidare il regime, concentrati a Mosca e San Pietroburgo e presenti anche in molte altre città. La geografia dei fermi, complessivamente un’ottantina, effettuati ai seggi lo conferma: dopo Mosca, almeno 25 sono stati registrati nella capitale del Tatarstan, Kazan, ha riferito il gruppo di monitoraggio Ovd-Info. Gran parte dei fermati sono stati poi rilasciati senza verbale, cosa che suggerisce indicazioni dall’alto alle forze dell’ordine di tenere una linea morbida.


Le code più lunghe si sono formate tuttavia all’estero davanti ai seggi allestiti in ambasciate e sedi consolari, un fenomeno letto in modo opposto dai media di opposizione e dai funzionari russi: per i primi è chiaro che, dove non si rischiano sanzioni e arresti, i russi protestano, mentre per le voci ufficiali si è trattato di un forte interesse di chi si trovava fuori dalla Russia per l’elezione presidenziale. Da Berlino, dove la gente convenuta attorno a mezzogiorno ha applaudito l’arrivo di Yulia Navalnaya, l’ambasciata ha postato un messaggio di apparente compiacimento: “Siamo lieti di vedere tutti i cittadini russi pronti a esprimere il proprio voto! Insieme siamo forti: vota per la Russia!”. Fuori, sarebbe stato avvistato anche l’ex oligarca e arci-nemico di Putin Michail Khodorkovsky. La vedova di Aleksey Navalny ha poi riferito di avere scritto il nome del marito sulla scheda elettorale. Il presidente rieletto può tuttavia dirsi soddisfatto dei risultati: missione compiuta, come da copione previsto. I gesti di dissenso dei giorni scorsi – liquido disinfettante nelle urne, un paio di bottiglie molotov ai seggi – sono rimasti tutto sommato isolati. Nei cosiddetti Nuovi Territori – il Donbass e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia parzialmente controllate e dichiarate annesse – il voto dichiarato illegittimo all’unisono in Occidente permette comunque al Cremlino di ribadire l’appropriazione territoriale e di aggiungere una nuova tessera al mosaico della ‘russificazione’. E domani sera, per celebrare i dieci anni dall’annessione della Crimea, sulla Piazza Rossa si terrà un grande concerto.


Nel giorno della rielezione si scalda ulteriormente un altro fronte: un attacco con un drone kamikaze ucraino ha colpito un’unità militare nella regione separatista moldava della Transnistria, dove stazionano militari russi. Kiev ha affermato che si è trattata di una “provocazione” russa, Mosca ha replicato che sarà trovato il responsabile.

Russia, exit poll presidenziali: a Putin 87% dei voti

Russia, exit poll presidenziali: a Putin 87% dei votiRoma, 17 mar. (askanews) – Secondo i primi exit poll diffusi a conclusione delle elezioni presidenziali, Vladimir Putin ottiene l’87% dei voti, plebiscito atteso ma record assoluto nelle elezioni presidenziali della Russia post-sovietica.


Il candidato del Partito comunista Nikolai Kharitonov ottiene il 4,6% dei voti, Vladislav Davankov di Nuova Gente il 4,2% dei voti, il candidato della destra nazionalista del partito Ldpr Leonid Slutsky il 3,0% dei voti, secondo l’exit poll dell’istituto VTsIOM, molto vicino alle posizioni governative. Simili i dati diffusi dall’Istituto Fom, che assegna a Putin l’87,7%.

Gli Usa continuano a paracadutare aiuti su Gaza

Gli Usa continuano a paracadutare aiuti su GazaRoma, 17 mar. (askanews) – Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha condotto un altro lancio di aiuti umanitari a Gaza “per fornire aiuti essenziali ai civili colpiti dal conflitto in corso”. Si tratta del dodicesimo lancio umanitario condotto dagli Stati Uniti su Gaza nelle ultime settimane. Secondo una dichiarazione del CENTCOM, la missione ha lanciato “oltre 28.000 pasti e 34.500 bottiglie d’acqua da 0,5 litri” nel nord di Gaza, che ha descritto come “un’area di grande bisogno”.

Von der Leyen: 7,4 miliardi Ue all’Egitto. Contro l’immigrazione 200 milioni

Von der Leyen: 7,4 miliardi Ue all’Egitto. Contro l’immigrazione 200 milioniIl Cairo, 17 mar. (askanews) – La firma della Dichiarazione congiunta per un partenariato strategico e globale è un “traguardo” nei rapporti tra Egitto e Ue, la cui relazione “non potrà che crescere” in futuro. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, parlando al Cairo al termine del summit con al-Sisi. “Condividiamo interessi strategici nella stabilità e nella prosperità – ha detto – e considerato il vostro peso politico ed economico, nonché la vostra posizione strategica in un quadrante molto travagliato, l’importanza delle nostre relazioni non potrà che aumentare tempo”.


La partnership è “supportata da un nuovo pacchetto finanziario e di investimenti da 7,4 miliardi euro per i prossimi quattro anni. In primo luogo – ha spiegato – intensificheremo il nostro dialogo politico su questioni di importanza regionale. E insieme lavoreremo anche sul nostro impegno per promuovere la democrazia e i diritti umani. Per fare ciò, organizzeremo un vertice ogni due anni, oltre al nostro Consiglio annuale”. Per quanto riguarda la stabilità economica, ha sottolineato, “sosterremo finanziariamente i vostri sforzi di riforma, insieme ai partner internazionali”, con prestiti per 5 miliardi. L’Ue poi integrerà il Piano economico e di investimenti di vicinato “con ulteriori investimenti di 1,8 miliardi di euro” e a questo proposito “saremo lieti di sostenere la conferenza sugli investimenti dell’Ue in Egitto che si terrà al Cairo entro la fine dell’anno”. In particolare per gli investimenti energetici, “stiamo sviluppando insieme il progetto dell’interconnettore elettrico Gregy che collega l’Egitto alla Grecia”. Per von der Leyen l’Egitto “ha le risorse per diventare un hub delle energie rinnovabili, in particolare quando si tratta di idrogeno”. E’ stato quindi siglato un Memorandum per l’attrazione degli investimenti esteri in questo campo.


L’Ue investirà “almeno 200 milioni di euro” per rendere la cooperazione con l’Egitto sul contenimento delle migrazioni “ancora più efficace”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, parlando al Cairo al termine del summit con al-Sisi. “Noi – ha aggiunto – continueremo il nostro lavoro per agevolare la migrazione legale, ad esempio le partnership sui talenti. Parallelamente, continuiamo a contare sul pieno impegno dell’Egitto per il controllo dell’immigrazione clandestina”.

M.O., von der Leyen: a Gaza catastrofe, evitare offensiva a Rafah

M.O., von der Leyen: a Gaza catastrofe, evitare offensiva a RafahIl Cairo, 17 mar. (askanews) – “Siamo tutti estremamente preoccupati per la guerra a Gaza e per l’evolversi della catastrofica situazione umanitaria. Gaza sta affrontando la carestia, questo è inaccettabile. È fondamentale raggiungere un accordo su un rapido cessate il fuoco per liberare gli ostaggi e consentire l’arrivo di ulteriori aiuti umanitari Gaza. La lodo per i suoi sforzi personali, signor presidente, volti a mediare un simile cessate il fuoco. Siamo molto preoccupati per i rischi che un’offensiva su vasta scala a Rafah comporterebbe per la popolazione civile vulnerabile. Questo deve essere evitato a tutti i costi”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, parlando al Cairo al termine del summit con al-Sisi.


“Vorrei anche ringraziare l’Egitto – ha aggiunto – per i suoi sforzi straordinari volti a garantire che le forniture umanitarie possano raggiungere Gaza. L’Ue sta facendo tutto ciò che è in suo potere per fornire l’assistenza tanto necessaria. Oggi Gaza necessita di 500 camion al giorno, o l’equivalente via terra, via aerea e via mare. Solo quest’anno, l’Ue fornirà 275 milioni di euro in assistenza ai palestinesi. Abbiamo consegnato 1.800 tonnellate di aiuti. Comprese le attrezzature mediche per l’Egitto e ci stiamo assicurando che questi aiuti possano arrivare a Gaza attraverso tutte le rotte possibili, compreso il nostro corridoio marittimo appena aperto a Cipro”. “Gli eventi attuali – ha concluso – confermano ancora una volta il ruolo vitale che l’Egitto svolge per la stabilità e la sicurezza della regione. E questi tempi difficili hanno dimostrato il valore e la forza delle nostre relazioni bilaterali. È quindi naturale per noi intensificare la nostra partnership”.

Ue: l’Egitto è un partner affidabile e un pilastro per la sicurezza

Ue: l’Egitto è un partner affidabile e un pilastro per la sicurezzaIl Cairo, 17 mar. (askanews) – “L’Unione Europea riconosce l’Egitto come un partner affidabile, così come il ruolo geostrategico unico e vitale dell’Egitto come pilastro di sicurezza, moderazione e pace nella regione del Mediterraneo, del Vicino Oriente e dell’Africa”. E’ quanto si legge nella dichiarazione congiunta Ue-Egitto firmata oggi al Cairo.


“La Repubblica Araba d’Egitto e l’Unione Europea – si legge – hanno concordato di elevare la loro relazione al livello di un partenariato strategico e globale, basato sui valori di equità e sul rispetto e la fiducia reciproci. Le due parti, consapevoli del rapporto storico che li lega da millenni, hanno ribadito il loro impegno a consolidare il loro rapporto di lunga data, forgiato da stretti legami geografici, culturali, politici, economici e da popolo a popolo, con l’obiettivo di approfondire la stabilità, la pace e la prosperità condivise”.

L’organizzazione di Navalny: un successo il “Mezzogiorno contro Putin”

L’organizzazione di Navalny: un successo il “Mezzogiorno contro Putin”Roma, 17 mar. (askanews) – “Penso che l’azione abbia raggiunto il suo obiettivo. Poiché c’è davvero tanta gente in molti posti, la gente è venuta ed ha espresso solidarietà”: così il direttore dell’organizzazione anti-corruzione fondata da Aleksey Navalny (FBK) Ivan Zhdanov, ha commentato da Vilnius il “Mezzogiorno contro Putin” che ha visto code di elettori russi in moltissimi seggi a Mosca e in altre città russe, oltre che all’estero, come proposto da Yulia Navalnaya.

Netanyahu: cercano di fermarci ma avanti con l’operazione a Rafah

Netanyahu: cercano di fermarci ma avanti con l’operazione a RafahRoma, 17 mar. (askanews) – “Porteremo avanti l’operazione a Rafah. Ci vorrà qualche settimana, ma accadrà. Alcuni nella comunità internazionale stanno cercando di fermare la guerra prima che tutti i suoi obiettivi siano stati raggiunti. Lo fanno avanzando false accuse contro l’Idf, contro il governo israeliano e contro il primo ministro di Israele. Lo fanno per portarci alle elezioni adesso, nel mezzo della guerra. E lo fanno perché le elezioni adesso fermerebbero la guerra e paralizzerebbero il Paese per almeno sei mesi”. Lo ha detto oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu all’inizio della riunione del governo.

Dalla Ue un pacchetto di 7,4 miliardi all’Egitto, 200 milioni per i migranti

Dalla Ue un pacchetto di 7,4 miliardi all’Egitto, 200 milioni per i migrantiIl Cairo, 17 mar. (askanews) – L’Unione europea ha messo a punto un pacchetto di risorse da 7,4 miliardi per il sostegno all’Egitto. Il piano viene ufficializzato oggi al Cairo nell’incontro del presidente al-Sisi con la delegazione europea composta dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dal premier belga, Alexander De Croo (presidente di turno dell’Ue), da quello greco Kyriakos Mitsotakis, dal cancelliere austriaco Karl Nehammer e dal presidente cipriota Nikos Christodoulidis. Nel dettaglio sono previsti 5 miliardi di prestiti per l’assistenza macroeconomica; maggiori investimenti per 1,8 miliardi; 600 milioni di fondi concessi, compresi 200 milioni per la gestione dei migranti.