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Trump: un bagno di sangue se non sarò eletto

Trump: un bagno di sangue se non sarò elettoRoma, 17 mar. (askanews) – Donald Trump ha dichiarato che le elezioni presidenziali di novembre saranno la “data più importante” nella storia degli Stati Uniti, dipingendo la sua campagna per la Casa Bianca come un punto di svolta per il Paese.


L’ex presidente americano ha anche messo in guardia da un “bagno di sangue” in caso non verrà eletto per un nuovo mandato alla Casa Bianca – senza elaborare ulteriormente a cosa intendesse riferirsi. “La data – ricordatelo, il 5 novembre – credo che sarà la data più importante nella storia del nostro Paese”, ha detto ieri sera il 77enne ai partecipanti al raduno a Vandalia, Ohio, ripetendo le critiche logore che il suo il rivale, il presidente Joe Biden, è il “peggiore” presidente.

In Russia “Mezzogiorno contro Putin”: code a Mosca, applausi a Nadezhdin

In Russia “Mezzogiorno contro Putin”: code a Mosca, applausi a NadezhdinRoma, 17 mar. (askanews) – Code di elettori a numerosi seggi a Mosca nell’ora indicata per una pacifica e silente protesta contro Vladimir Putin: da diversi quartieri della capitale – e anche da San Pietroburgo – i canali Telegram vicini all’opposizione hanno postato centinaia fotografie di gente in attesa di potere entrare ai seggi proprio in corrispondenza del “Mezzogiorno contro Putin” a cui ha esortato a partecipare Yulia Navalnaya, la vedova dell’oppositore Aleksey Navalnymorto in una colonia penale dell’Artico a metà febbraio.


Molti i giovani, soprattutto nelle immagini che arrivano dalla città natale del presidente russo che oggi otterrà il quinto mandato non consecutivo alla guida del Paese. Molta gente in coda nel centro di Mosca, da tempo più sensibile alle istanze dell’opposizione e dove è più forte l’opposizione alla guerra in Ucraina. Alle ore 12.30 di Mosca il canale Telegram Sota aveva postato decine e decine di foto, segnalando code uori dagli edifici dove sono stati allestiti i seggi. Altri canali hanno pubblicato foto da diverse città russe. Il sito di notizie Meduza ha a sua volta lanciato un live con foto dai seggi più affollati. Il tutto, in un clima apparentemente tranquillo, perlomeno nella capitale: a Kazan, in Tatarstan, secondo il sito di monitoraggio dei diritti Ovd-Info, un uomo è stato fermato per essere arrivato al seggio a mezzogiorno e nel cellulare della polizia si è ritrovato con altre 20 persone. Le forze dell’ordine hanno respinto degli elettori, dicendo di tornare tra una o due ore, “oppure vi arrestiamo”.


“Significativa partecipazione, più di quanto mi aspettassi (..) bassa la capacità dei partecipanti di rovinare la festa al regime”, osserva in un primo tentativo di valutazione il politologo Mikhail Vinogradov di posizioni critiche nei confronti del potere russo. Affollato il seggio n. 338 presso l’Istituto MFTI di Mosca, dove insegna Boris Nadezhdin, il candidato ‘pacifista’ escluso dalle elezioni, ufficialmente a causa di vizi nella raccolta delle firme a suo sostegno. Nadezhdin è arrivato poco dopo meggiorno, accolto dagli studenti che hanno scandito il suo nome, appplaudendo a lungo.


Nadezhdin ha votato stamane e dichiarato che i “russi hanno la possibilità di mostrare quello che pensano su quanto sta accadendo votando non per Putin ma per chiunque altro, come ho fatto io”. Parole che sono state criticate sui social, perchè indiretta “legittimazione” dell’elezione presidenziale. Bocciato Nadezhdin, sulle schede elettorali i russi oltre a Vladimir Putin hanno trovato altri tre nomi: Nikolay Karitonov, 75 anni, presentato dal senescente Partito Comunista (Kprf); Leonid Slutsky, 56 anni, candidato del partito Liberal-democratico (Ldpr, destra nazionalista) orfano dello storico leader Vladimir Zhrinovsky morto l’anno scorso; Vladislav Davankov del partito Nuova Gente: 39 anni, in politica dal 2020 e prima uomo d’affari, è vicino al campo ‘liberal’ ma da intendere come visione economica e secondo gli ultimi sondaggi potrebbe ottenere il secondo turno (molto) dopo Putin.

Ucraina, Crosetto: no a truppe Nato, sarebbe via di non ritorno

Ucraina, Crosetto: no a truppe Nato, sarebbe via di non ritornoRoma, 16 mar. (askanews) – “La Nato non decide quando Macron ha un’idea ma quando si trovano tutti i Paesi e insieme prendono una decisione. L’Italia ha detto fin dall’inizio che mandare truppe in Ucraina significa fare un passo ulteriore verso una via di non ritorno. In questo momento noi vorremmo arrivare alla pace, una pace giusta per l’Ucraina, non sicuramente arrivare a una guerra che coinvolga ancora più paesi”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al Tg1.


“Il vertice europeo sono 27 paesi: fare dei passi in avanti trovandosi tre paesi una volta, due l’altra, rompe soltanto il fronte europeo. Facciamo decine di riunioni al mese, siamo compatti sulla posizione in Ucraina, non capisco perché per motivi interni qualche Paese deve sembrare più attivo di altri”, ha aggiunto.

Ancora un incidente su un Boeing 737, è atterrato in Usa senza un pannello

Ancora un incidente su un Boeing 737, è atterrato in Usa senza un pannelloRoma, 16 mar. (askanews) – Un Boeing 737-800 della United Airlines è è stato trovato con un pannello mancante nel corso di un’ispezione effettuata subito dopo l’atterraggio del volo tra San Francisco e Medford. “Effettueremo un esame approfondito dell’aereo e faremo le riparazioni necessarie prima che ritorni in servizio. Condurremo anche un’indagine per comprendere meglio come si è verificato questo danno”, ha affermato United Airlines in una nota.


Secondo l’agenzia Associated Press, riportata da Radio Canada, “un portavoce della United Airlines ha chiarito via e-mail che il volo trasportava 139 passeggeri e sei membri dell’equipaggio e che non era stata dichiarata alcuna emergenza, perché non c’erano indicazioni di danni durante il volo”. L’azienda Boeing è stata colpita da diversi incidenti nelle ultime settimane anche legate a pannelli difettosi. Il produttore dell’aereo ha ricordato in particolare alle compagnie aeree che utilizzano i 787 Dreamliner come “precauzione” di ispezionare alcuni pulsanti nella cabina di pilotaggio. L’allarme arriva dopo l’incidente avvenuto lunedì su un volo tra Australia e Nuova Zelanda che ha provocato numerosi feriti. (Foto di repertorio).

Droni su regioni russe, colpite due raffinerie

Droni su regioni russe, colpite due raffinerieRoma, 16 mar. (askanews) – Nella regione russa di Samara, nella notte un attacco con droni ha colpito una raffineria di petrolio a Syzran e la raffineria di petrolio Novokuibyshevsky. Secondo il canale Telegram Baza, in seguito all’attacco con un drone è scoppiato un incendio in una raffineria a Syzran, la cui superficie stamattina consisteva in 500 metri quadrati.


Il governatore della regione, Dmitry Azarov, ha affermato che un’unità di lavorazione dei prodotti petroliferi ha preso fuoco, riferisce Interfax. Secondo il governatore, non vi sono feriti. Azarov ha anche riferito di un tentativo di attacco con droni alla raffineria di petrolio Novokuibyshevskij, che sarebbe stato fermato. Sempre il canale Baza, sostiene invece che un incendio si è verificato anche nella raffineria Novokuibyshevskij, che è stato rapidamente spento. Anche in questo caso non ci sono notizie di vittime.

Blinken: non abbiamo visto un piano per proteggere i civili a Rafah

Blinken: non abbiamo visto un piano per proteggere i civili a RafahNew York, 15 mar. (askanews) – Il segretario di stato americano Antony Blinken, intervenendo in Austria ad una conferenza stampa con il ministro degli esteri austriaco ha dichiarato di non aver visto alcun piano di Israele, indirizzato a salvaguardare la vita dei civili a Gaza.


Il presidente Biden è stato molto chiaro nel dire che, dato il gran numero di civili a Rafah, circa 1,4 milioni, molti dei quali, secondo il ministro degli Esteri, sono sfollati da altre parti di Gaza, dobbiamo elaborare un piano chiaro e attuabile2, ha detto Blinken. Il piano servirebbe “non solo per tenere i civili fuori dal pericolo, ma anche per garantire che una volta fuori dal pericolo ricevano cure adeguate con un riparo, cibo, medicine e vestiti, e finora non abbiamo ancora visto un piano del genere”, ha spiegato il segretario di stato.

Missili russi su Odessa, morti e feriti

Missili russi su Odessa, morti e feritiRoma, 15 mar. (askanews) – E’ di almeno 14 morti e 46 feriti l’ultimo bilancio delle vittime dell’attacco missilistico russo nella città portuale di Odessa, diffuso dal responsabile dell’amministrazione militare regionale, Oleh Kiper. “A seguito dell’attacco missilistico russo, 14 persone sono morte, tra cui residenti locali, un medico e un soccorritore – ha scritto su Telegram – altre 46 persone, tra cui sette dipendenti del Servizio di emergenza, sono rimaste ferite”. (Foto di repertorio).

Netanyahu ha approvato il piano dell’esercito per l’operazione a Rafah

Netanyahu ha approvato il piano dell’esercito per l’operazione a RafahRoma, 15 mar. (askanews) – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto l’ultima proposta avanzata da Hamas per un accordo di tregua e rilascio degli ostaggi, perchè le richieste “sono ancora assurde”, e ha approvato il piano messo a punto dalle Forze di difesa israeliane (Idf) per l’operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. E’ quanto riferisce il Times of Israel, riportando una dichiarazione diffusa dall’ufficio del premier al termine di una riunione del gabinetto di guerra.

Tajani: mandando truppe in Ucraina si rischierebbe la terza guerra mondiale

Tajani: mandando truppe in Ucraina si rischierebbe la terza guerra mondialeRoma, 15 mar. (askanews) – “Credo che la Nato non debba entrare in Ucraina. Mi auguro anche che nessun singolo Paese ci stia pensando. Non c’è nessun accordo, nessuna idea in tal senso”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a LetExpo organizzato da Alis in collaborazione con Veronafiere.


“Sarebbe un errore entrare in Ucraina. Noi dobbiamo aiutare l’Ucraina a difendersi. Ma entrare noi a fare la guerra alla Russia, significa rischiare la terza guerra mondiale. Completamente diverso dire ‘difendiamo il diritto internazionale, difendiamo la libertà dell’Ucraina diamo all’Ucraina strumenti militari economici tecnici ma andare a fare la guerra mi sembra un errore. Credo che tutte le persone di buon senso non vorrebbero questo”, ha insistito il capo della diplomazia italiana.

La Francia contro la fast fashion

La Francia contro la fast fashionRoma, 15 mar. (askanews) – L’Assemblea nazionale francese ha approvato una norma che prevede multe nei confronti dei rivenditori di fast fashion, a partire dal gruppo di Singapore (ma fondato in Cina) Shein. Lo riferisce Nikkei Asia. Shein e altri rivenditori, per lo più asiatici, si trovano ad affrontare una sanzione fino a 10 euro per ogni articolo venduto in Francia entro il 2030 e un limite alla pubblicità nel paese.


Il disegno di legge, ampiamente sostenuto e che deve ancora essere approvato dalla camera alta del Parlamento, propone anche di vietare la pubblicità delle aziende di moda “effimere”. Prima del voto della Francia, il Parlamento europeo ha adottato mercoledì una proposta che richiederà ai produttori che vendono prodotti tessili nel blocco di coprire i costi di raccolta, smistamento e riciclaggio degli stessi, in un passo verso un’industria tessile più sostenibile. Durante la sessione parlamentare di giovedì a Parigi, il ministro della Transizione ecologica Christophe Bechu ha dichiarato che il governo vuole vietare le esportazioni di rifiuti tessili, che finiscono principalmente nei paesi africani.


Ma a dimostrazione del fatto che i legislatori francesi mirano anche a proteggere l’industria tessile nazionale e la vendita al dettaglio con questo disegno di legge, ha affermato: “Il sacrificio della nostra industria tessile è finito”. Un portavoce di Shein ha dichiarato a Nikkei Asia dopo il dibattito parlamentare che il disegno di legge “penalizzerà in modo sproporzionato i consumatori più attenti ai costi”. I legislatori francesi calcolano che Shein lancia circa 7.200 nuovi prodotti ogni giorno. L’imposizione della sanzione aiuterà anche a ridurre il divario tra i rivenditori di moda tradizionali e aziende del calibro di Shein.