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Gli Houthi: la risposta all’attacco in Yemen “sarà enorme”

Gli Houthi: la risposta all’attacco in Yemen “sarà enorme”Roma, 21 lug. (askanews) – “La risposta all’aggressione israeliana contro il nostro Paese arriverà e sarà enorme e grandiosa”: lo ha detto oggi il portavoce delle forze armate del gruppo yemenita Houthi, Yahya Saree, nella dichiarazione in cui ha rivendicato un attacco contro la città israeliana di Eilat e un altro contro una nave americana nel Mar Rosso. Ieri caccia israeliani hanno colpito il porto di Hodeidah, in risposta all’attacco con drone lanciato il giorno prima dagli Houthi contro Tel Aviv. Secondo fonti mediche, almeno 6 persone sono morte e altre 80 sono rimaste ferite. Oggi gli Houthi hanno rivendicato il lancio di “missili balistici” contro “obiettivi importanti” a Eilat, e di “missili balististici e droni” contro “la nave americana ‘Pumba’ nel Mar Rosso”. L’esercito israeliano ha precisato in una nota di aver intercettato un missile terra-terra “che si è avvicinato al territorio israeliano dallo Yemen”, sottolineando che “il proiettile non è entrato in territorio israeliano”. “Le Forze Armate yemenite affermano il loro pieno diritto di difendere l’amato Yemen dall’aggressione americano-britannica, così come dall’aggressione israeliana, e che questa aggressione non distoglierà il grande Yemen dalla sua ferma posizione nei confronti dell’oppressione del popolo palestinese”, ha aggiunto il portavoce. Saree ha quindi ribadito che le operazioni “contro navi israeliane, americane e britanniche, o contro quelle dirette ai porti della Palestina occupata, o che trattano con l’entità israeliana, non si fermeranno finché l’aggressione non cesserà e non verrà revocato l’assedio al popolo palestinese nella Striscia di Gaza”.

Nel primo comizio dopo l’attentato Trump è tornato a insultare Biden

Nel primo comizio dopo l’attentato Trump è tornato a insultare BidenRoma, 21 lug. (askanews) – Al suo primo comizio elettorale dopo essere sopravvissuto a un tentato omicidio, l’ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, ha ripetutamente insultato il presidente Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris e il partito democratico, a indicare che “il suo appello all’unità nazionale è passato completamente in secondo piano”, ha commentato oggi il New York Times.


Stando a quanto riportato dai media americani, nel discorso di quasi due ore tenuto ieri sera a Grand Rapids, nel Michigan, Trump ha definito più volte “stupido” Biden, ha detto che Harris è “pazza”, ha deriso le tensioni nel Partito Democratico sul futuro politico di Biden, affermando che i democratici sono “nemici della democrazia”. L’ex presidente è quindi tornato a rivendicare di aver vinto le elezioni del 2020, rilanciando l’accusa ai democratici di aver commesso frodi: “Questa è l’unica cosa in cui sono bravi”.


E ha rimarcato: “Continuano a dire: ‘È una minaccia per la democrazia’. Io dico: ‘Che diavolo ho fatto per la democrazia’? La settimana scorsa mi sono preso una pallottola per la democrazia”. Commentando il comizio del candidato Gop, il portavoce della campagna di Biden, Ammar Moussa, ha detto in una nota: “Ci era stato promesso un nuovo Donald Trump che avrebbe unito il Paese, invece tutto quello che abbiamo visto stasera è lo stesso Donald che gli americani continuano a rifiutare: sta spacciando le stesse bugie, portando avanti la stessa campagna di vendetta e rappresaglia, promuovendo le stesse politiche fallite e, come al solito, si è concentrato solo su se stesso”.

Nell’attacco israeliano in Yemen di ieri almeno 6 morti e 80 feriti

Nell’attacco israeliano in Yemen di ieri almeno 6 morti e 80 feritiRoma, 21 lug. (askanews) – Sei persone sono morte e altre 80 sono rimaste ferite nell’attacco messo a segno ieri da Israele nella città portuale di Hodeidah, nello Yemen. Lo hanno riferito oggi alla Reuters fonti sanitarie locali.


Massicci e potenti attacchi aerei hanno scosso la città portuale di Hodeidah sul Mar Rosso, dopo che Israele ha giurato vendetta per l’attacco di un drone che ha colpito Tel Aviv. Gli attacchi hanno colpito una raffineria e le infrastrutture elettriche, scatenando un’enorme fiammata. Il canale televisivo Almasirah, gestito dal movimento Houthi dello Yemen, ha riferito nella tarda serata di sabato che tre persone sono state uccise e 87 ferite negli attacchi alle strutture petrolifere. Si tratta del primo attacco diretto in Yemen da quando i ribelli Houthi hanno iniziato a colpire Israele con missili e droni l’anno scorso. Tutti gli attacchi erano stati intercettati, fino a quello di venerdì a Tel Aviv ha ucciso una persona e ne ha ferite almeno 10. Fin da stamattina le sirene hanno suonato nella città portuale di Eilat, sul Mar Rosso, e l’esercito israeliano ha dichiarato che le sue difese aeree avevano intercettato un missile terra-superficie proveniente dallo Yemen prima che raggiungesse il territorio israeliano.

M.O., Netanyahu: raid in Yemen “risposta” ad attacco Houthi a Tel Aviv

M.O., Netanyahu: raid in Yemen “risposta” ad attacco Houthi a Tel AvivRoma, 20 lug. (askanews) – L’attacco lanciato oggi al porto di Hodeidah, nello Yemen, è stato una “risposta diretta” all’attacco messo a segno ieri dal gruppo Houthi con un drone a Tel Aviv, che ha causato un morto e otto feriti, e “all’aggressione contro Israele dall’inizio della guerra”. Lo ha detto oggi il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in un videomessaggio rilanciato dal Times of Israel.


“Il porto che abbiamo attaccato non è un porto innocente – ha rimarcato il premier israeliano – è stato utilizzato per scopi militari, è stato usato come punto di ingresso per le armi mortali fornite agli Houthi dall’Iran. E hanno usato quelle armi per attaccare Israele, per attaccare gli stati della regione e per attaccare alcune delle rotte marittime più importanti del mondo”. “Negli ultimi otto mesi – ha proseguito Netanyahu – gli Houthi hanno lanciato centinaia di missili balistici, missili da crociera e droni contro Israele”. Il premier israeliano ha quindi sottolineato che “come Hamas ed Hezbollah, gli Houthi sono parte integrante dell’asse del male iraniano, un asse che non agisce solo contro Israele, minaccia la pace del mondo intero”.


“E Israele si aspetta che la comunità internazionale aumenti i suoi sforzi contro l’Iran e i suoi delegati, per contrastare l’aggressione dell’Iran e per proteggere la libertà di navigazione internazionale”, ha concluso.

NYTimes: l’eventuale ritiro Biden non prima della visita di Netanyahu

NYTimes: l’eventuale ritiro Biden non prima della visita di NetanyahuRoma, 20 lug. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden starebbe accettando sempre più il fatto che potrebbe non essere in grado di restare nella corsa presidenziale, tuttavia un suo eventuale ritiro dalla campagna non verrebbe annunciato prima della visita a Washington di Benjamin Netanyahu, in programma la prossima settimana su iniziativa dei repubblicani, per non dare “soddisfazione” al premier israeliano, con cui i rapporti sono sempre più tesi a causa della guerra nella Striscia di Gaza. E’ quanto riferisce oggi il New York Times, citando persone vicine al presidente e suoi consiglieri.


Secondo il quotidiano, il presidente americano, in insolamento per il Covid nella sua residenza in Delaware, sarebbe però “sempre più risentito per quella che considera come una campagna orchestrata per cacciarlo dalla corsa”. Persone vicine al presidente hanno dichiarato che “Biden è in politica abbastanza a lungo da presumere che le fughe di notizie apparse sui media negli ultimi giorni siano coordinate per aumentare la pressione su di lui perché si faccia da parte” e “ritiene Nancy Pelosi, ex presidente della Camera, la principale istigatrice, ma è irritato anche con (l’ex presidente Barack, ndr.) Obama, considerandolo il burattinaio dietro le quinte”. Di fatto, hanno dichiarato due fonti, fino a ieri pomeriggio il presidente Biden non si è impegnato a ritirarsi dalla corsa e “non ha cambiato idea”.

Il Pentagono lancerà 24 jammer per disturbare i satelliti di Russia e Cina

Il Pentagono lancerà 24 jammer per disturbare i satelliti di Russia e CinaNew York, 19 lug. (askanews) – Gli Stati Uniti stanno per schierare un nuovo sistema di jammer terrestri progettato per impedire ai satelliti cinesi o russi di trasmettere informazioni sulle forze statunitensi durante un conflitto, ha rivelato la Space Force. Il ramo dei servizi spaziali del Pentagono ha testato il sistema per la prima volta all’inizio di quest’anno in due luoghi diversi, con il controllo del sistema in un terzo. I dispositivi non sono pensati per proteggere i satelliti statunitensi dai disturbi cinesi o russi, ma “per contrastare responsabilmente le capacità di comunicazione satellitare avversaria che consentono attacchi”, ha detto la Space Force in una dichiarazione a Bloomberg News.


L’obiettivo del Pentagono è quello di mettere in campo 24 nuovi terminal entro la fine di quest’anno. I jammer impediscono di ricevere o trasmettere segnali radio.

La Corte Onu dell’Aja: gli insediamenti israeliani violano il diritto

La Corte Onu dell’Aja: gli insediamenti israeliani violano il dirittoRoma, 19 lug. (askanews) – La politica degli insediamenti ebraici e lo sfruttamento delle risorse dei Territori occupati da parte di Israele costituiscono una violazione del diritto internazionale: lo ha stabilito la Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu.


Il tribunale ha inoltre stabilito che Israele discrimina sistematicamente i palestinesi nei Territori occupati, su cui lo Stato ebraico ha imposto ciò che i giudici hanno definito una “annessione de facto” che viola il diritto all’autodeterminazione palestinese. La presenza continuata di Israele nei Territori è illegale e ogni nuova attività di colonizzazione deve cessare, ha aggiunto la corte; inoltre, lo Stato ebraico deve pagare i danni causati con l’occupazione e ha l’obbligo di mettere fine alla propria presenza nei Territori.


Infine, secondo la corte, i Paesi membri dell’Onu hanno l’obbligo di non riconoscere l’occupazione israeliana dei Territori e di distinguere fra le due realtà. La sentenza – che si riferisce al periodo precedente al 7 ottobre – non è vincolante per le parti in causa ma costituisce comunque un precedente legale che rafforza di fatto le risoluzioni approvate nel corso degli anni dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il giornalista Usa Evan Gershkovich è stato condannato in Russia a 16 anni

Il giornalista Usa Evan Gershkovich è stato condannato in Russia a 16 anniRoma, 19 lug. (askanews) – Un tribunale russo ha dichiarato il reporter statunitense Evan Gershkovich colpevole di spionaggio e lo ha condannato a 16 anni di reclusione. Una vicenda che il quotidiano per cui lavora, il Wall Street Journal, ha definito una farsa. Gershkovich, americano di 32 anni che ha negato qualunque illecito e ha bollato come false le accuse a suo carico, è stato processato il mese scorso nella città di Ekaterinburg.


I pubblici ministeri sostenevano che Gershkovich avesse raccolto informazioni segrete su ordine della Central Intelligence Agency statunitense (Cia) su un’azienda che produce carri armati per la guerra della Russia in Ucraina. È il primo giornalista statunitense arrestato con l’accusa di spionaggio in Russia dai tempi della Guerra Fredda. I casi di spionaggio spesso richiedono mesi per essere affrontati e l’insolita rapidità con cui il suo processo si è svolto a porte chiuse – l’udienza di oggi è stata solo la terza del processo – ha alimentato la speculazione che un accordo di scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia, da tempo discusso, che coinvolga lui e altri americani detenuti in Russia, potrebbe essere in corso. Il Cremlino, interpellato dall’agenzia di stampa Reuters, si è rifiutata di commentare la possibilità di tale scambio.

Blackout informatico, il Ceo di Crowdstrike: problema su aggiornamento

Blackout informatico, il Ceo di Crowdstrike: problema su aggiornamentoRoma, 19 lug. (askanews) – L’azienda di sicurezza informatica Crowdstrike ha annunciato di aver identificato il problema che ha creato disagi in tutto il mondo, di averlo isolato e di aver implementato una correzione. Il Ceo di Crowdstrike, George Kurtz, ha scritto su X: CrowdStrike sta lavorando attivamente con i clienti interessati da un difetto riscontrato in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows. Gli host Mac e Linux non sono interessati. Questo non è un incidente di sicurezza o un attacco informatico. Il problema è stato identificato, isolato ed è stata implementata una soluzione. Rimandiamo i clienti al portale di supporto per gli ultimi aggiornamenti e continueremo a fornire aggiornamenti completi e continui sul nostro sito web. Raccomandiamo inoltre alle organizzazioni di assicurarsi di comunicare con i rappresentanti di CrowdStrike attraverso canali ufficiali. Il nostro team è completamente mobilitato per garantire la sicurezza e la stabilità dei clienti CrowdStrike.

Microsoft-down, molti disagi. Caos in aeroporti di tutto il mondo

Microsoft-down, molti disagi. Caos in aeroporti di tutto il mondoRoma, 19 lug. (askanews) – Voli cancellati, aerei a terra, sistemi di check-in inutilizzabili, banche congelate, sistemi sanitari e media fuori servizio. Sono solo alcune delle conseguenze del blocco a livello mondiale del servizio fornito da Microsoft che ha annunciato un problema che impedisce l’accesso ad alcune delle sue applicazioni Microsoft 365.


“Stiamo indagando su un problema che riguarda la capacità degli utenti di accedere a varie applicazioni e servizi Microsoft 365”, ha dichiarato la multinazionale statunitense in una nota pubblicata, specificando che sta adottando “misure di mitigazione”. L’aeroporto di Berlino ha bloccato i voli, il sistema di prenotazione sanitaria del Regno Unito è offline e i media australiani e l’emittente britannica Sky News non sono operativi a causa dell’interruzione del servizio che sembra essere legata allo stesso problema di software. Una catena di supermercati americana, oltre che il più grande operatore ferroviario del Regno Unito e la Borsa di Londra sono offline.


In Israele, il guasto ha interessato alcuni ospedali, il servizio postale israeliano e alcuni organi di informazione. Secondo l’aeroporto Ben Gurion, i voli potrebbero subire ritardi a causa di ritardi altrove legati all’interruzione del servizio. Le principali compagnie aeree americane hanno lasciato a terra i loro voli per difficoltà di comunicazione e sistemi interrotti. Lufthansa ha annunciato un accesso limitato ai suoi profili. E molti aeroporti hanno avvertito gli utenti di possibili disagi, ritardi e cancellazioni.


“I nostri servizi vengono migliorati mentre continuiamo a intraprendere azioni di mitigazione”, ha scritto Micrsoft sul social network X.In un messaggio intitolato “Downgrade del servizio”, Microsoft ha affermato che gli utenti “potrebbero non essere in grado di accedere a varie applicazioni e servizi di Microsoft 365”. Microsoft ha aggiunto di essere “mobilitata per gestire questo evento con la massima priorità e urgenza, continuando ad affrontare l’impatto in corso sulle restanti applicazioni Microsoft 365 che si trovano in uno stato degradato”.