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GB, prima foto ufficiale di Kate Middleton dopo l’operazione

GB, prima foto ufficiale di Kate Middleton dopo l’operazioneRoma, 10 mar. (askanews) – Pubblicata sui social di Kensigton Palace la prima foto ufficiale di Kate Middleton dopo l’operazione cui è stata sottoposta a gennaio.


La fotografia ritrae la Principessa di Galles sorridente insieme ai figli George, Charlotte e Louis. “Grazie per i vostri gentili auguri e per il sostegno continuo negli ultimi due mesi. Auguro a tutti una felice festa della mamma” si legge nel post pubblicato su X. Nel post si precisa che la foto è stata scattata dal Principe di Galles. Negli ultimi tempi erano circolate sui media internazionali voci sulle condizioni di salute della Principessa dopo l’annullamento di alcuni impegni pubblici.

Cosa c’è da sapere sulle importanti elezioni di domenica in Portogallo

Cosa c’è da sapere sulle importanti elezioni di domenica in PortogalloRoma, 9 mar. (askanews) – Oltre dieci milioni di portoghesi si recheranno alle urne domenica per un voto anticipato il cui esito, stando ai sondaggi, sarà il ritorno dei conservatori al governo – ma, o almeno questa sembra l’intenzione dei principali partiti, senza la presenza dell’ultradestra.


Le urne si apriranno alle 8 ora locale e chiuderanno alle 19 (le 20 in Italia); in gioco sono 230 seggi, con la maggioranza assoluta – che nessuno sembra in grado di raggiungere – a 116. LA SINISTRA Il Partito socialista, che nel 2022 ottenne il 41% delle preferenze, paga infatti gli scandali che hanno colpito il governo del premier Antonio Costa e paga soprattutto le dimissioni dello stesso Costa, figura carismatica che pur non essendo coinvolto personalmente – se non per un caso di omonimia che la Procura di Lisbona non si è certo affrettata a correggere – ha preferito lasciare la politica attiva, almeno per il momento.


Il suo successore, Nuno Gomes, è considerato l’artefice della “gueringonça”, la coalizione delle sinistre che permise a Costa di formare il suo primo esecutivo di coalizione con il Bloco de Esquerda e i comunisti; il Ps tuttavia è accreditato di un 28% delle preferenze, ben lontano dalla maggioranza e anzi dietro alla coalizione conservatrice di Alianza Democratica: di fatto, i socialisti si sono offerti, in caso di sconfitta, di non ostacolare la formazione di un esecutivo di minoranza che non preveda la presenza dell’ultradestra di Chega. Le altre formazioni della sinistra – vittime nel 2022 all’appello al “voto utile” lanciato con successo da Costa – rimangono attorno all’8%, troppo poco per una rivisitazione della “gueringonça”.


I CONSERVATORI Il Partito Socialdemocratico (Psd, conservatore malgrado la denominazione) è il favorito: si presenta in coalizione con altre formazioni minori nella Alianza Democratica, accreditata del 35% delle preferenze ma che potrebbe contare anche sull’appoggio dei centristi di Iniciativa Liberal, guidati da Rui Rocha e che raccoglierebbero oltre il 6% dei voti. Proprio Iniciativa rappresenta di fatto la chiave della governabilità, tanto che il leader del Psd, Luis Montenegro, potrebbe cedere il posto di premier a Rui Rocha in caso di vittoria. Il tutto per escludere dai piani alti il principale rivale e ormai terza forza del Paese: Chega.


L’ULTRADESTRA Il partito di André Ventura, stando ai sondaggi, continuerebbe nella sua ascesa e raccoglierebbe il 20% delle preferenze; Ventura si è detto disposto ad un patto di governo con Alianza Democratica. Uno scenario che per il momento tuttavia è stato escluso dagli stessi conservatori – ma occorre notare che Montenegro non ha voluto precisare che cosa accadrebbe se l’appoggio di Iniciativa si rivelasse insufficiente per superare i socialisti. I SONDAGGI E L’ASTENSIONE Infine, va notato che il valore delle rilevazioni è assai relativo: nel 2022 nessuno aveva previsto la maggioranza assoluta di Costa e appena tre mesi fa nelle elezioni locali alle Azzorre il Ps, accreditato di un vantaggio di tre punti, ha finto col perdere di sei. Un’incertezza demoscopica alla quale si aggiunge l’incognita dell’affluenza, che nel 2022 è stata di poco superiore al 52%: quello degli astenuti è stato di fatto di gran lunga il primo partito. Al di là del fatto che nessuno appare in grado di assicurarsi la maggioranza di 116 seggi per governare in solitario, gli effettivi equilibri – e le successive alleanze – saranno chiare solo a scrutinio ultimato.

Erdogan: “Netanyahu come Hitler, Mussolini e Stalin”

Erdogan: “Netanyahu come Hitler, Mussolini e Stalin”Roma, 9 mar. (askanews) – “Netanyahu, il suo governo si è guadagnato il proprio posto accanto a Hitler, Mussolini e Stalin come nazisti del nostro tempo, con i crimini umanitari commessi a Gaza”. Lo ha dichiarato oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un discorso tenuto a Istanbul e riportato dall’agenzia di stampa Anadolu. Erdogan ha affermato che dal 7 ottobre scorso “gli eventi avvenuti a Gaza sono andati oltre ciò che può essere tollerato”, rimarcando l’impegno della Turchia perché gli “assassini” siano chiamati a rispondere nel rispetto del diritto internazionale.

Erdogan: pronto a vertice pace con russi. Zelensky un po’ meno

Erdogan: pronto a vertice pace con russi. Zelensky un po’ menoMilano, 8 mar. (askanews) – Uno è pronto, l’altro un po’ meno. Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan vuole tenere un vertice di pace sull’Ucraina, con la partecipazione della Russia a Istanbul. Lo ha annunciato il leader turco in una conferenza stampa sul Bosforo con il collega Volodymyr Zelensky, che non è sembrato altrettanto entusiasta dell’idea del vertice.


Zelensky a sua volta ha parlato della “necessità di una pace giusta” e ha accusato i russi che “distruggono e uccidono. Vogliamo ottenere il risultato, il risultato è una pace giusta e giusta per l’Ucraina, quindi prima i paesi civili del mondo svilupperanno un piano dettagliato e raggiungeranno un risultato, e solo poi coinvolgeranno i rappresentanti della Russia”, ha replicato a Erdogan. Zelensky ha affermato di essere pronto a consultarsi solo con i rappresentanti della Federazione Russa che vogliono un “mondo giusto”. Tra i due non è emersa grande empatia, neppure quanto alcune difficoltà di traduzione hanno portato Zelensky a scherzare con un giornalista. Eppure Kiev e Ankara hanno raggiunto accordi a livello governativo e aziendale su progetti comuni nel settore della difesa, ha affermato Zelensky.


Erdogan ha detto di aver discusso della sicurezza nel Mar Nero e dell’accordo sul grano con Zelensky. “Durante le nostre consultazioni abbiamo scambiato opinioni su questioni che incidono sulla stabilità del Mar Nero, come i corridoi di esportazione e la sicurezza della navigazione” ha dichiarato. “Pur mantenendo la nostra solidarietà con l’Ucraina, continueremo il nostro lavoro per porre fine alla guerra con una pace giusta basata sui negoziati”. Erdogan ha pure annunciato che le elezioni del 31 marzo di quest’anno saranno le sue ultime, secondo l’agenzia di stampa statale Anadolu. “Le elezioni (amministrative) del 31 marzo saranno le mie ultime, secondo la Costituzione”, dice Erdogan. La Costituzione turca prevede che si possa essere eletti presidente solo due volte, mentre a Istanbul il sindaco dell’opposizione Ekrem Imamoglu sta cercando di assicurarsi altri cinque anni di mandato. Ed Erdogan gioca evidentemente d’anticipo puntando a riconquistare la città come parte di un consolidamento della sua eredità politica prima di cedere il potere, forse.

Grossi (Aiea): bisogna prevenire un disastro nucleare a Zaporizhzhia

Grossi (Aiea): bisogna prevenire un disastro nucleare a Zaporizhzhia

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I Paesi che parteciperanno al corridoio marittimo per gli aiuti a Gaza

I Paesi che parteciperanno al corridoio marittimo per gli aiuti a GazaRoma, 8 mar. (askanews) – “La situazione umanitaria a Gaza è disastrosa, con famiglie e bambini palestinesi innocenti alla ricerca disperata di beni di prima necessità. Ecco perché oggi la Commissione europea, la Germania, la Grecia, l’Italia, i Paesi Bassi, la Repubblica di Cipro, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito e gli Stati Uniti annunciano l’intenzione di aprire un corridoio marittimo per fornire risorse aggiuntive tanto necessarie di assistenza umanitaria via mare”. E’ quanto recita il comunicato congiunto diffuso dopo l’annuncio fatto da Cipro dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, secondo cui il corridoio marittimo potrebbe entrare in funzione già domenica prossima.


“La leadership di Cipro nella creazione dell’Iniziativa Amalthea – che delinea un meccanismo per spedire in modo sicuro gli aiuti da Cipro a Gaza via mare – è stata fondamentale per consentire questo sforzo congiunto per lanciare un corridoio marittimo – si sottolinea nella nota – insieme, le nostre nazioni intendono basarsi su questo modello per fornire ulteriori aiuti importanti via mare, lavorando con il Coordinatore senior per gli aiuti umanitari e la ricostruzione delle Nazioni Unite per Gaza, Sigrid Kaag, che ha il compito di facilitare, coordinare, monitorare e verificare il flusso di aiuti in Gaza ai sensi della risoluzione 2720 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti per mobilitare il sostegno all’iniziativa si tradurranno in una prima spedizione di cibo via mare alla popolazione di Gaza”. Quindi, prosegue la nota, “Cipro convocherà presto alti funzionari per discutere come accelerare questo canale marittimo a sostegno dei bisognosi, integrando le rotte terrestri e aeree, anche dall’Egitto e dalla Giordania”.


“Gli Stati Uniti hanno annunciato una missione di emergenza guidata dalle forze armate statunitensi per creare un molo temporaneo a Gaza, in coordinamento con i partner umanitari e altri paesi, per consentire la consegna di quantità importanti di assistenza via mare. Questi sforzi saranno strettamente coordinati con il governo israeliano”, si precisa nel comunicato. Nel comunicato si sottolinea che “questo corridoio marittimo può e deve essere parte di uno sforzo continuo per aumentare il flusso di aiuti umanitari e beni commerciali verso Gaza attraverso tutte le rotte possibili” e che i paesi coinvolti continueranno “a lavorare con Israele per espandere le consegne via terra, insistendo perchè faciliti più rotte e apra ulteriori valichi per portare più aiuti a più persone”.


“Affermiamo che la protezione delle vite civili è un elemento chiave del diritto internazionale umanitario che deve essere rispettato. E insieme dobbiamo tutti fare di più per garantire che gli aiuti arrivino alle persone che ne hanno disperatamente bisogno”, conclude la nota.

Operatore di Medici senza frontiere a Gaza: “Ci sfamiamo con mangime per uccelli”

Operatore di Medici senza frontiere a Gaza: “Ci sfamiamo con mangime per uccelli”Roma, 8 mar. (askanews) – Costretti a sfamarsi con mangime per uccelli e asini. Senza acqua potabile, elettricità né medicine. È il racconto di uno degli operatori di Medici Senza Frontiere (Msf) bloccato con la sua famiglia al nord della Striscia di Gaza, dove da mesi non arrivano sufficienti aiuti umanitari.


“La vita è diventata cinque volte più difficile. Non riusciamo a trovare la farina perché l’esercito israeliano l’ha bloccata. Siamo costretti a mangiare cibo per animali per sopravvivere. A volte mangiamo mangime per uccelli e asini e a volte l’erba che raccogliamo agli angoli delle strade. Cerchiamo di sopravvivere alla fame”, racconta Suhail Habib nell’audio-testimonianza diffusa dall’organizzazione umanitaria. “Sono tre giorni che non mangio e mia moglie continua a chiedermi: ‘Cosa hai mangiato oggi?’ Io rispondo che non ho fame. Torno a casa a mani vuote, senza cibo, senza farina, senza pane, senza riso. Oggi 1 kg di riso costa 33 dollari, perciò non riesco a sfamare i miei figli”, ha aggiunto.


“Non abbiamo acqua pulita, non c’è acqua potabile. Non abbiamo elettricità né medicine. Mia madre soffre di pressione alta e di diabete e non riusciamo a procurarci i farmaci. Molte persone a Gaza soffrono di problemi respiratori a causa del fumo e della polvere dei bombardamenti. Anche le malattie trasmissibili si stanno diffondendo rapidamente”, ha concluso Habib.

I valori americani, Ucraina, Gaza, Putin: Biden attacca Trump in discorso Stato Unione

I valori americani, Ucraina, Gaza, Putin: Biden attacca Trump in discorso Stato UnioneRoma, 8 mar. (askanews) – Il ‘predecessore’. Joe Biden non ha mai fatto il nome di Donald Trump durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Ma lo ha citato più volte nel corso del tradizionale intervento presidenziale al Congresso riunito. ‘Il mio predecessore, un ex presidente repubblicano, dice a (Vladimir) Putin: fai quello che vuoi… Il mio predecessore è entrato in carica determinato a far ribaltare la (sentenza) Roe contro Wade. Il mio predecessore è venuto meno al suo dovere più elementare durante la pandemia…prendersi cura del popolo americano’.


Per più di una decina di volte, Biden ha attaccato Trump, ancora una volta suo avversario alle elezioni presidenziali. Per più di un’ora, Biden ha cercato di dimostrare di avere ancora l’energia e l’acutezza necessarie per un secondo mandato, in un momento in cui i sondaggi sono al minimo e la maggioranza degli elettori si chiede se abbia la forza di affrontare un nuovo mandato. ‘So che non sembra, ma sono qui da molto tempo’, ha cercato di rispondere ironicamente alla domanda. ‘Alla mia età, alcune cose diventano più chiare che mai. Conosco la storia americana…la lotta tra forze concorrenti nella battaglia per l’anima della nostra nazione, tra coloro che vogliono riportare l’America al passato e coloro che vogliono portarla avanti verso il futuro’.


Citando i valori fondamentali che secondo lui hanno definito l’America, ‘onestà, decenza, dignità, uguaglianza’, si è scagliato ancora una volta contro Trump: ‘Oggi, altre persone della mia età vedono le cose in modo diverso, una storia americana di risentimento, vendetta e punizione. Io no’. ‘Nel corso della mia carriera, mi è stato detto che ero troppo giovane e poi troppo vecchio’, ha scherzato Biden, che è stato uno dei senatori più giovani quando è stato eletto nel 1973, prima di essere eletto come presidente più anziano nel 2020. ‘Amici americani, il problema della nostra nazione non è l’età, ma l’età delle nostre idee. L’odio, la rabbia, la vendetta e la punizione sono tra le idee più vecchie. E non possiamo guidare l’America con idee vecchie che ci portano soltanto indietro’.


Nel suo lungo discorso, Biden ha difeso il suo operato, prendendo al contempo di mira i suoi avversari repubblicani, rivolgendosi talvolta direttamente ai senatori e ai rappresentanti seduti in tribuna. In particolare, li ha esortati ad agire e a votare per la ripresa degli aiuti all’Ucraina, bloccati dai repubblicani su richiesta di Trump. ‘Siamo di fronte a un momento senza precedenti nella storia dell’Unione’, ha detto, citando un discorso pronunciato da Franklin Roosevelt nel gennaio 1941, quando il Congresso si rifiutò di entrare in guerra contro Adolf Hitler. ‘La libertà e la democrazia erano sotto attacco in tutto il mondo… Il mio scopo stasera è quello di svegliare questo Congresso e di allertare il popolo americano sul fatto che questo non è un momento ordinario… La libertà e la democrazia sono sotto attacco, contemporaneamente in patria e all’estero. All’estero, la Russia di Putin è in marcia, invadendo l’Ucraina e seminando il caos in Europa e oltre… L’Ucraina può fermare Putin se la sosteniamo e le forniamo le armi di cui ha bisogno per difendersi… Ma oggi gli aiuti all’Ucraina sono bloccati da coloro che vogliono che abbandoniamo il nostro ruolo nel mondo!’. ‘La storia ci guarda’, ha detto Biden ai deputati repubblicani, ‘proprio come ci ha osservato tre anni fa, il 6 gennaio 2021, quando gli insorti hanno preso d’assalto lo stesso Campidoglio e hanno messo un pugnale alla gola della democrazia americana. Molti di voi erano presenti in quel giorno più buio’, ha ricordato nella stessa aula del Senato dove i rappresentanti eletti erano assediati dai rivoltosi, ‘tutti abbiamo visto con i nostri occhi che questi insorti non erano patrioti. Erano venuti per impedire la transizione pacifica del potere e per rovesciare la volontà del popolo’.


‘Hanno fallito’, ha continuato Biden, ‘l’America è rimasta forte e la democrazia ha prevalso, ma la minaccia rimane e la democrazia deve essere difesa. Il mio predecessore e alcuni di voi qui presenti cercano di seppellire la verità del 6 gennaio. Non io… Ed ecco la verità più semplice: non si può amare il proprio Paese solo quando si vince!’. ‘Ricordate che avete giurato di difendere il nostro Paese contro tutte le minacce, estere e nazionali’, ha detto Biden rivolgendosi ai rappresentanti repubblicani, alcuni dei quali hanno votato contro la certificazione della sua stessa elezione in quel fatidico giorno. ‘Rispettate elezioni libere ed eque! Ripristinate la fiducia nelle nostre istituzioni! E dite con chiarezza che la violenza politica non ha assolutamente posto in America!’. Per oltre un’ora, Biden ha alternato l’arringa nei confronti degli avversari alla celebrazione dei risultati della sua amministrazione. I democratici lo hanno applaudito. I repubblicani sono rimasti impassibili, a parte le grida di Marjorie Taylor Greene, la trumpiana di ferro della Georgia, che indossava un berretto ‘Maga’ rosso. Biden ha affrontato uno dopo l’altro i temi principali della sua campagna elettorale. Ha criticato i repubblicani per aver rovesciato le garanzie costituzionali sull’aborto e ha promesso di ripristinarle. ‘Quali sono le prossime libertà che toglierete? È chiaro che coloro che si vantano di aver rovesciato la Roe contro Wade non hanno idea del potere delle donne in America’, ha detto Biden. ‘Lo hanno scoperto nel 2022 e lo scopriranno di nuovo nel 2024. Se il popolo americano mi darà un Congresso che sostiene il diritto di scelta, vi prometto che ripristinerò la Roe contro Wade come legge del Paese!’. L’inquilino della Casa Bianca ha inoltre elogiato i successi economici della sua amministrazione, di cui la maggioranza degli americani non sembra convinta secondo i sondaggi. Biden ha ricordato la terribile pandemia di Covid e come l’economia americana si sia ripresa oltre ogni aspettativa; le leggi approvate sotto il suo mandato, gli investimenti nelle infrastrutture e nella ricerca scientifica. Prendendo a volte in prestito i temi protezionistici di Trump: ‘Adesso, invece di importare prodotti stranieri ed esportare posti di lavoro americani, esportiamo prodotti americani e creiamo posti di lavoro americani: proprio qui in America, dove è il loro posto!’. Sul tema dell’immigrazione clandestina e della preoccupante crisi al confine con il Messico, Biden ha chiamato in causa i repubblicani per il rifiuto di approvare una legge che inasprisca le misure contro gli immigrati clandestini. ‘Purtroppo mi è stato riferito che il mio predecessore ha chiamato i repubblicani al Congresso e ha chiesto loro di bloccare la legge. Crede che questa sarebbe una vittoria politica per me e una sconfitta politica per lui. Ma non si tratta di lui o di me: sarebbe una vittoria per l’America!’. Ha inoltre colto l’occasione per criticare le diatribe di Trump contro i migranti. ‘A differenza del mio predecessore, io so chi siamo come americani… veniamo tutti da qualche parte, ma dove siamo tutti americani’. Ci sono stati alcuni momenti in cui i parlamentari repubblicani hanno applaudito il presidente, come quando ha parlato del suo sostegno a Israele. Alcuni deputati democratici hanno portato cartelli che chiedevano un cessate-il-fuoco. Biden ha anche parlato della sorte degli ostaggi a Gaza e ha ribadito che ‘l’unica vera soluzione è quella dei due Stati. Lo dico come sostenitore di lunga data di Israele e come unico presidente americano ad aver visitato Israele in tempo di guerra: non c’è altro modo per garantire la sicurezza e la democrazia di Israele’. Palesemente a suo agio nell’aula del Senato dove ha trascorso diversi decenni della sua carriera politica, Biden si è soffermato a lungo a salutare e a chiacchierare con i rappresentanti democratici, facendosi fotografare o scambiando commenti sulla sua ‘performance’. I democratici sono sembrati in qualche modo rassicurati dalla dimostrazione di spirito combattivo del presidente. I deputati repubblicani avevano già lasciato la sala. Appena terminato il discorso, la campagna di Trump ha lanciato una serie di comunicati stampa per denunciare le ‘bugie’ di Biden e i suoi ‘attacchi alla democrazia’. Il discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato al termine di una settimana che ha visto la conclusione delle primarie democratiche e repubblicane, ha rappresentato anche il ‘calcio d’inizio’ formale della campagna presidenziale.

Discorso Stato dell’Unione, Biden: Trump minaccia per democrazia

Discorso Stato dell’Unione, Biden: Trump minaccia per democraziaRoma, 8 mar. (askanews) – Un attacco duro nei confronti del presumibile rivale per la corsa alla Casa bianca, l’ex presidente Donald Trump, segnalato come un pericolo per la democrazia, quello lanciato in diretta televisiva dal leader della Casa bianca Joe Biden. Il tradizionale Discorso sullo Stato dell’Unione del presidente americano, pronunciato oggi (nella notte in Italia), ha risentito fortemente della campagna elettorale ormai già nel suo pieno.


Di fronte alla seduta congiunta del Congresso, Biden ha inoltre evidenziato il tema del conflitto in Ucraina, segnalando il pericolo di una vittoria della Russia di Vladimir Putin e accusando Trump – mai citato per nome nel discorso – di essere stato da presidente troppo indulgente con il leader di Mosca. Più che Putin, nel mirino di Biden è stato proprio Trump, segnalato come una vera e propria minaccia per la democrazia. “La libertà e la democrazia non sono mai state così tanto sotto attacco in patria dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile”, ha affermato il presidente, segnalando che tale minaccia viene “sia dall’estero che dall’interno”.


Biden ha invitato gli americani a “ergersi” contro Putin e ha chiestyo l’approvazione dei finanziamenti per sostenere lo sforzo militare di Kiev. “Se qualcuno in questa stanza pensa che Putin si fermerà in Ucraina, io assicuro che non lo farà”, ha detto il capo di stato americano. E, per la politica estera, ha messo in opposizione il defunto presidente americano Ronald Reagan, un’icona dei repubblicani che ebbe un approccio duro nei confronti dell’Unione sovietica, all’asserito lassismo di Trump nei confronti di Mosca. Una posizione, quella del suo predecessore, definita “oltraggiosa” e “pericolosa”. Biden ha inoltre attaccato Trump per aver rifiutato di ammettere la sconfitta alle ultime elezioni, sostenendo: “Non puoi amare il tuo paese solo quando vinci”.


Trump, dal canto suo, ha risposto via social alle accuse di Biden. “Questo potrebbe essere il discorso sullo stato dell’Unione più arrabbiato, meno compassionevole e peggiore mai fatto”, ha scritto. “È stato un imbarazzo per il nostro paese”. E ha sostenuto che Putin ha invaso l’Ucraina perché non ha rispetto di Biden. Per quanto riguarda anche l’altro conflitto, quello in corso a Gaza, Biden ha anche cercato di rispondere all’insoddisfazione che serpeggia nelle stesse fila democratiche per la sua gestione, ritenuta da molti troppo sbilanciata a favore di Israele, affermando che lo Stato ebraico “ha anche una responsabilità fondamentale: proteggere civili i innocenti a Gaza”.


E, ribadendo il sostegno alla soluzione “a due stati”, Biden ha chiarito che Washington non avrà tregua fino alla soluzione della crisi degli ostaggi catturati da Hamas, ma ha detto alla leadership israeliana: “L’assistenza umanitaria (a Gaza) non può essere una considerazione secondaria o una merce di scambio”. Per quanto riguarda la politica interna, Biden ha attaccato i repubblicani sul tema dell’aborto, puntando il dito contro le restrizione imposte in diversi stati a guida conservatrice dopo un verdetto della Corte suprema del 2022 che rovesciava la storica sentenzza “Roe vs. Wade”. Il presidente ha promesso che, se verrà confermato alla Casa bianca, la ripristinerà a livello federale. Inoltre ha chiarito che, nel suo eventuale secondo mandato, aumenterà le tassi sulle grandi aziende e sui super-ricchi, abbassando il costo della sanità. E ha respinto le accuse relative alla sua età, di chi lo ritiene troppo vecchio.

Biden: missione a guida Usa per costruire un porto a Gaza (e distribuire aiuti umanitari)

Biden: missione a guida Usa per costruire un porto a Gaza (e distribuire aiuti umanitari)New York, 7 mar. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden annuncerà giovedì, durante il suo discorso sullo stato dell’Unione, che le forze armate statunitensi saranno a capo di una missione che consentirà di costruire un porto lungo la costa di Gaza, sul Mar Mediterraneo, per aumentare la quantità di aiuti umanitari da destinare ai palestinesi.


Il porto riceverà grandi navi in grado di portare cibo, acqua, medicine e altri rifornimenti, mentre continua la guerra. Funzionari della Casa Bianca hanno spiegato che il personale statunitense non scenderà a terra, ma lavorerà con le agenzie Onu e con altri partner umanitari per realizzare il progetto che richiederà “un certo numero di settimane per essere pianificato ed eseguito”. Le prime spedizioni di rifornimenti arriveranno attraverso Cipro.