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La Polonia intercetterà missili di Mosca sul territorio ucraino

La Polonia intercetterà missili di Mosca sul territorio ucrainoRoma, 8 lug. (askanews) – Il premier polacco Donald Tusk e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno firmato a Varsavia un accordo di cooperazione bilaterale sulla sicurezza: lo ha reso noto lo stesso Zelensky sul suo account di X.


L’accordo prevede la possibilità per le forze aeree polacche di intercettare sul territorio ucraino missili e droni russi diretti verso lo spazio aereo polacco. “Questo documento senza precedenti include una disposizione che prevede l’abbattimento di missili e droni russi nello spazio aereo ucraino che vengono sparati in direzione della Polonia. Ci impegniamo ad attuarla. Coopereremo anche per quanto riguarda gli aerei da combattimento, sia quelli già trasferiti dalla Polonia sia la possibilità di trasferirne altri in futuro”, ha scritto Zelensky su X: “Nel nostro accordo di sicurezza, abbiamo formalizzato la formazione e l’addestramento della Legione ucraina, una nuova unità militare volontaria, sul territorio polacco. Questa unità sarà addestrata in Polonia ed equipaggiata dai nostri partner”.


Intanto fonti della Casa Bianca hanno reso noto che, in occasione del vertice dell’Alleanza che si apre domani a Washington, gli Stati Uniti e i Paesi membri della Nato annunceranno le misure adottate per rafforzare le difese aeree ucraine. Kiev ha più volte chiesto agli Alleati delle iniziative concrete per difendere le infrastrutture energetiche e le principali città dagli attacchi missilistici russi.

Cosa aspettarsi dal summit della Nato al via a Washington

Cosa aspettarsi dal summit della Nato al via a WashingtonWashignton DC, 8 lug. (askanews) – (Di Cristina Giuliano) L’opportunità è “celebrare i 75 anni dell’alleanza di maggior successo della storia”, ma le questioni sul tavolo sono tante di natura strategica, politica ma anche industriale. Il summit Nato a Washington DC – dal 9 all’11 luglio 2024 – si apre nell’ombra di quello, che la guerra scatenata il 24 febbraio 2022 dalla Russia contro l’Ucraina, rappresenta oggi per i Paesi dell’Alleanza, che proprio a causa di questo conflitto sono aumentati a 32, con l’ingresso prima della Finlandia e poi quest’anno anche della Svezia, sull’onda dei fondati timori scatenati da Mosca.


Un mondo che questa guerra ha cambiato e polarizzato sempre più. Un conflitto che ha determinato mutamenti agli assetti, ma anche alle economie dei diversi Paesi, alle politiche energetiche e agli equilibri diplomatici. In questo contesto al summit verrà presentato un piano per un “ponte verso l’adesione” dell’Ucraina, che il presidente del paese Volodymyr Zelensky avrebbe voluto già all’appuntamento dello scorso anno a Vilnius, ma che era allora un desidero davvero lontano. E si annunceranno misure per rafforzare le difese aeree di Kiev, alla luce di come è andato il conflitto sul campo negli ultimi mesi, anche a causa di un ritardo del sostegno militare, dovuto non alla cattiva volontà degli alleati, ma all’ineluttabile lentezza dei meccanismi democratici. “Dall’invasione su vasta scala della Russia, gli Alleati hanno fornito circa 40 miliardi di euro all’anno in aiuti militari” ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa pre-summit. “Gli alleati concordano che questa sia una base di riferimento minima. E mi aspetto che gli Alleati decidano al Summit di mantenere questo livello entro il prossimo anno”.


Sul summit si riflettono inoltre le vicissitudini politiche dei vari Paesi. Sarà anche l’occasione di Joe Biden per dimostrare tutta la sua caparbia volontà di rimanere in corsa per un secondo mandato: l’alternativa, in caso di uscita di scena dell’attuale presidente Usa, sarebbe una quasi certa sconfitta per i democratici contro Donald Trump, che ha già dimostrato in passato un punto di vista decisamente diverso sulla Nato. Biden in base a quanto annunciato dalla Casa Bianca – nel primo briefing dopo il primo dibattito televisivo Biden-Trump – terrà una conferenza stampa nell’ambito del vertice. “Il mondo guarda all’America, non per portare il loro fardello, ma per guidare le loro speranze” ha dichiarato Biden da Philadelphia. “Sto per ospitare le nazioni della Nato a Washington. Le abbiamo messe insieme. L’abbiamo fatto, il mondo ci guarda. Non è uno scherzo” ha aggiunto. Biden “è stato in grado di creare la coalizione che oggi supporta l’Ucraina” e al summit Nato “vedremo il presidente rivestire un ruolo veramente grande”, come detto dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. E il vertice sarà dunque una tappa importante mentre la campagna elettorale entra nel vivo: il presidente americano da lunedì 15 luglio a mercoledì 17 luglio si recherà poi in Texas e Nevada.


L’Italia sarà rappresentata al massimo livello dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in arrivo a Washington DC. Tra gli ultimi leader ad arrivare al summit sarà il presidente francese Emmanuel Macron, sull’onda di una situazione politica sempre più caotica all’interno del suo Paese, dove le elezioni legislative anticipate hanno aperto un baratro di ingovernabilità. Va notato che il punto di vista del presidente della Repubblica francese in questi anni è cambiato molto in relazione alla Nato. Il mese scorso Macron ha proposto di inviare forze occidentali in Ucraina per addestrare le truppe nella zona di guerra. Biden non ha supportato il disegno, a riprova della ragionevole cautela adottata dal leader della Casa Bianca. Ma tuttavia i due uomini hanno imparato ad avere fiducia l’uno nell’altro, pur avendo idee non sempre convergenti, e le immagini giunte a giugno dalla Normandia per le celebrazioni del D-Day lo hanno dimostrato. Peraltro l’Alleanza al vertice Nato a Washington DC “si assumerà anche il coordinamento della formazione: ci troviamo in una situazione in cui molti paesi in Europa e negli Stati Uniti offrono formazione. E ora la Nato afferma di poter coordinare nuovamente tali sforzi per garantire maggiore coerenza”. Lo ha detto a Bloomberg l’ambasciatore statunitense presso l’alleanza Julianne Smith. “Oltre a queste due iniziative, molto probabilmente avremo anche un nuovo rappresentante civile di alto livello, con sede a Kiev. Ciò non significa che il coordinamento dell’assistenza avverrà in Ucraina, ma probabilmente nomineremo qualcuno per gestire tutto il buon lavoro che stiamo facendo con gli ucraini per modernizzare le loro forze e costruire la loro futura forza da lì a Kiev”.


Un altro tema importante del summit saranno la deterrenza e la difesa. “Da quando è iniziata l’aggressione della Russia contro l’Ucraina nel 2014, la NATO si è trasformata radicalmente” ha detto Stoltenberg. “Oggi disponiamo di 500.000 soldati in stato di massima allerta; gruppi tattici pronti al combattimento nella parte orientale dell’Alleanza per la prima volta; maggiori capacità avanzate, tra cui velivoli di quinta generazione; e due nuovi membri fortemente impegnati: Finlandia e Svezia. Al Summit faremo ulteriori passi avanti”, ha aggiunto. La NATO è stata fondata a Washington 75 anni fa sulla base di un’unica, solenne promessa: un attacco a un alleato è un attacco a tutti gli alleati, come ha ricordato Stoltenberg. Va detto che già a Vilnius erano state prese decisioni che hanno riguardato anche le basi in Italia. Il primo luglio presso la sede operativa di NRDC-ITA, alla presenza della massima autorità militare dell’Alleanza in Europa (SACEUR), il generale Christopher G. Cavoli, e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di corpo d’armata Carmine Masiello, si è tenuta la cerimonia che ha sancito l’assunzione per i prossimi tre anni del ruolo di guida dell’Allied Reaction Force (ARF) per il Comando NATO di Solbiate Olona, guidato dal generale di corpo d’armata Lorenzo D’Addario. “L’NRDC-ITA, avendo formalmente assunto la responsabilità come quartier generale dell’ARF, guiderà una forza multinazionale multi-dominio e costituirà l’avanguardia che ci garantirà deterrenza verso nostri avversari e, se necessario, rispondendo tempestivamente in situazioni di crisi” ha detto il generale Cavoli nel suo discorso. Il tutto in un mondo sempre più complesso. “L’Iran e la Corea del Nord stanno alimentando la guerra della Russia con droni e proiettili” ha detto Stoltenberg. “La Cina sta sostenendo l’economia di guerra della Russia e sta fornendo microelettronica e altri beni a duplice uso per la guerra della Russia. Quanto più gli attori autoritari si allineano, tanto più è importante collaborare strettamente con i nostri amici nell’Indo-Pacifico”. E per questo sono invitati al Summit i leader di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud. Gli Stati Uniti ospitano il vertice della Nato nella loro capitale e le riunioni saranno presiedute dal segretario generale della Alleanza Stoltenberg, in uscita, dopo essere stato prorogato più volte ed essere rimasto in carica per 10 anni. A sostituirlo arriverà dal primo ottobre Mark Rutte, primo ministro uscente dei Paesi Bassi. Per Stoltenberg è quindi il summit dell’addio, con tutti gli onori. Compreso quello del primo lancio a una partita di baseball al Washington Nationals Park, oggi.

Al via a Washington DC Summit Nato, che celebra 75 anni Alleanza

Al via a Washington DC Summit Nato, che celebra 75 anni AlleanzaWashignton DC, 8 lug. (askanews) – (Di Cristina Giuliano) L’opportunità è “celebrare i 75 anni dell’alleanza di maggior successo della storia”, ma le questioni sul tavolo sono tante di natura strategica, politica ma anche industriale. Il summit Nato a Washington DC – dal 9 all’11 luglio 2024 – si apre nell’ombra di quello, che la guerra scatenata il 24 febbraio 2022 dalla Russia contro l’Ucraina, rappresenta oggi per i Paesi dell’Alleanza, che proprio a causa di questo conflitto sono aumentati a 32, con l’ingresso prima della Finlandia e poi quest’anno anche della Svezia, sull’onda dei fondati timori scatenati da Mosca.


Un mondo che questa guerra ha cambiato e polarizzato sempre più. Un conflitto che ha determinato mutamenti agli assetti, ma anche alle economie dei diversi Paesi, alle politiche energetiche e agli equilibri diplomatici. In questo contesto al summit verrà presentato un piano per un “ponte verso l’adesione” dell’Ucraina, che il presidente del paese Volodymyr Zelensky avrebbe voluto già all’appuntamento dello scorso anno a Vilnius, ma che era allora un desidero davvero lontano. E si annunceranno misure per rafforzare le difese aeree di Kiev, alla luce di come è andato il conflitto sul campo negli ultimi mesi, anche a causa di un ritardo del sostegno militare, dovuto non alla cattiva volontà degli alleati, ma all’ineluttabile lentezza dei meccanismi democratici. “Dall’invasione su vasta scala della Russia, gli Alleati hanno fornito circa 40 miliardi di euro all’anno in aiuti militari” ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa pre-summit. “Gli alleati concordano che questa sia una base di riferimento minima. E mi aspetto che gli Alleati decidano al Summit di mantenere questo livello entro il prossimo anno”.


Sul summit si riflettono inoltre le vicissitudini politiche dei vari Paesi. Sarà anche l’occasione di Joe Biden per dimostrare tutta la sua caparbia volontà di rimanere in corsa per un secondo mandato: l’alternativa, in caso di uscita di scena dell’attuale presidente Usa, sarebbe una quasi certa sconfitta per i democratici contro Donald Trump, che ha già dimostrato in passato un punto di vista decisamente diverso sulla Nato. Biden in base a quanto annunciato dalla Casa Bianca – nel primo briefing dopo il primo dibattito televisivo Biden-Trump – terrà una conferenza stampa nell’ambito del vertice. “Il mondo guarda all’America, non per portare il loro fardello, ma per guidare le loro speranze” ha dichiarato Biden da Philadelphia. “Sto per ospitare le nazioni della Nato a Washington. Le abbiamo messe insieme. L’abbiamo fatto, il mondo ci guarda. Non è uno scherzo” ha aggiunto. Biden “è stato in grado di creare la coalizione che oggi supporta l’Ucraina” e al summit Nato “vedremo il presidente rivestire un ruolo veramente grande”, come detto dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. E il vertice sarà dunque una tappa importante mentre la campagna elettorale entra nel vivo: il presidente americano da lunedì 15 luglio a mercoledì 17 luglio si recherà poi in Texas e Nevada.


L’Italia sarà rappresentata al massimo livello dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in arrivo a Washington DC. Tra gli ultimi leader ad arrivare al summit sarà il presidente francese Emmanuel Macron, sull’onda di una situazione politica sempre più caotica all’interno del suo Paese, dove le elezioni legislative anticipate hanno aperto un baratro di ingovernabilità. Va notato che il punto di vista del presidente della Repubblica francese in questi anni è cambiato molto in relazione alla Nato. Il mese scorso Macron ha proposto di inviare forze occidentali in Ucraina per addestrare le truppe nella zona di guerra. Biden non ha supportato il disegno, a riprova della ragionevole cautela adottata dal leader della Casa Bianca. Ma tuttavia i due uomini hanno imparato ad avere fiducia l’uno nell’altro, pur avendo idee non sempre convergenti, e le immagini giunte a giugno dalla Normandia per le celebrazioni del D-Day lo hanno dimostrato. Peraltro l’Alleanza al vertice Nato a Washington DC “si assumerà anche il coordinamento della formazione: ci troviamo in una situazione in cui molti paesi in Europa e negli Stati Uniti offrono formazione. E ora la Nato afferma di poter coordinare nuovamente tali sforzi per garantire maggiore coerenza”. Lo ha detto a Bloomberg l’ambasciatore statunitense presso l’alleanza Julianne Smith. “Oltre a queste due iniziative, molto probabilmente avremo anche un nuovo rappresentante civile di alto livello, con sede a Kiev. Ciò non significa che il coordinamento dell’assistenza avverrà in Ucraina, ma probabilmente nomineremo qualcuno per gestire tutto il buon lavoro che stiamo facendo con gli ucraini per modernizzare le loro forze e costruire la loro futura forza da lì a Kiev”.


Un altro tema importante del summit saranno la deterrenza e la difesa. “Da quando è iniziata l’aggressione della Russia contro l’Ucraina nel 2014, la NATO si è trasformata radicalmente” ha detto Stoltenberg. “Oggi disponiamo di 500.000 soldati in stato di massima allerta; gruppi tattici pronti al combattimento nella parte orientale dell’Alleanza per la prima volta; maggiori capacità avanzate, tra cui velivoli di quinta generazione; e due nuovi membri fortemente impegnati: Finlandia e Svezia. Al Summit faremo ulteriori passi avanti”, ha aggiunto. La NATO è stata fondata a Washington 75 anni fa sulla base di un’unica, solenne promessa: un attacco a un alleato è un attacco a tutti gli alleati, come ha ricordato Stoltenberg. Va detto che già a Vilnius erano state prese decisioni che hanno riguardato anche le basi in Italia. Il primo luglio presso la sede operativa di NRDC-ITA, alla presenza della massima autorità militare dell’Alleanza in Europa (SACEUR), il generale Christopher G. Cavoli, e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di corpo d’armata Carmine Masiello, si è tenuta la cerimonia che ha sancito l’assunzione per i prossimi tre anni del ruolo di guida dell’Allied Reaction Force (ARF) per il Comando NATO di Solbiate Olona, guidato dal generale di corpo d’armata Lorenzo D’Addario. “L’NRDC-ITA, avendo formalmente assunto la responsabilità come quartier generale dell’ARF, guiderà una forza multinazionale multi-dominio e costituirà l’avanguardia che ci garantirà deterrenza verso nostri avversari e, se necessario, rispondendo tempestivamente in situazioni di crisi” ha detto il generale Cavoli nel suo discorso. Il tutto in un mondo sempre più complesso. “L’Iran e la Corea del Nord stanno alimentando la guerra della Russia con droni e proiettili” ha detto Stoltenberg. “La Cina sta sostenendo l’economia di guerra della Russia e sta fornendo microelettronica e altri beni a duplice uso per la guerra della Russia. Quanto più gli attori autoritari si allineano, tanto più è importante collaborare strettamente con i nostri amici nell’Indo-Pacifico”. E per questo sono invitati al Summit i leader di Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud. Gli Stati Uniti ospitano il vertice della Nato nella loro capitale e le riunioni saranno presiedute dal segretario generale della Alleanza Stoltenberg, in uscita, dopo essere stato prorogato più volte ed essere rimasto in carica per 10 anni. A sostituirlo arriverà dal primo ottobre Mark Rutte, primo ministro uscente dei Paesi Bassi. Per Stoltenberg è quindi il summit dell’addio, con tutti gli onori. Compreso quello del primo lancio a una partita di baseball al Washington Nationals Park, oggi.

La lettera in cui Biden scrive che non si ritira

La lettera in cui Biden scrive che non si ritiraNew York, 8 lug. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden ha dichiarato lunedì in una lettera ai legislatori democratici del Congresso, di essere “fermamente impegnato a restare in questa corsa” per la Casa Bianca, nonostante i numerosi appelli che lo invitavano a ritirarsi.


Biden ha detto nella lettera di aver avuto “ampie conversazioni con la leadership del partito, funzionari eletti, persone della base e, soprattutto, elettori democratici negli ultimi 10 giorni circa” e il presidente ha ribadito di ” aver sentito le preoccupazioni delle persone… non sono cieco”, ma continua a restare determinato nel continuare la sua campagna. Biden chiamerà più legislatori democratici questa settimana dopo averne contattato almeno 20 la scorsa settimana per rassicurare che sta ascoltando le critiche sul suo stato di salute.


Biden nella lettera, in reazione alle critiche sulla sua candidatura, ha aggiunto: “Posso rispondere a tutto questo dicendo in modo chiaro e inequivocabile: non mi candiderei di nuovo se non credessi assolutamente di essere la persona più adatta per battere Donald Trump nel 2024”. ha richiamato il partito all’unità. Dopo il disastroso dibattito contro il suo avversario che ha provacato spaccature all’interno dei DEM, Biden ha richiamato il partito all’unità. “La questione su come andare avanti è stata discussa ormai da più di una settimana. Ed è ora che finisca”, ha insistito Biden, spiegando che “qualsiasi indebolimento nella determinazione o mancanza di chiarezza riguardo al compito che ci attende aiuta solo Trump e ci danneggia. È tempo di riunirsi”.


Il presidente ha invitato poi a non ignorare il processo delle primarie spiegando che “gli elettori del Partito democratico hanno votato. Diciamo che questo processo non ha avuto importanza? Che gli elettori non hanno voce in capitolo? Mi rifiuto di farlo”. Biden, nella lettera, ha poi chiarito: “Sento un profondo obbligo nei confronti della fede e della fiducia che gli elettori del Partito Democratico hanno riposto in me per candidarmi quest’anno. Era una loro decisione da prendere. Non la stampa, non gli esperti, non i grandi donatori, non un gruppo selezionato di individui, non importa quanto ben intenzionati”.


E facendo appello alla sua costante difesa della democrazia ha scritto: “Gli elettori – e solo gli elettori – decidono il candidato del Partito Democratico. Come possiamo difendere la democrazia nella nostra nazione se la ignoriamo nel nostro stesso partito?”. La lettera arriva al rientro a Washington di senatori e deputati dopo la pausa del 4 luglio, un rientro che potrebbe veder crescere il numero di legislatori che chiedono al presidente di fare un passo indietro.

Biden non molla, sarà in Texas e Nevada dal 15 luglio

Biden non molla, sarà in Texas e Nevada dal 15 luglioNew York, 8 lug. (askanews) – Il presidente Usa Joe Biden non intende ritirarsi dalla corsa presidenziale, nonostante una settimana di pressioni e tensioni, anche all’interno del suo partito. Lunedì la Casa Bianca, in una nota ufficiale, ha annunciato che Biden andrà in Texas e Nevada da lunedì 15 luglio a mercoledì 17 luglio.


Lunedì 15 luglio, il presidente sarà ad Austin per commemorare il 60esimo anniversario del Civil Rights Act durante una visita alla Biblioteca presidenziale dedicata a Johnson. Lo stesso giorno volerà a Las Vegas dove parteciperà alla 115a Convention nazionale NAACP, la prima associazione per i diritti civili degli afroamericani. Qui discuterà dell’impegno della sua amministrazione nel promuovere l’equità razziale. Il 17 luglio, il presidente pronuncerà un discorso alla conferenza annuale di UnidosUS, l’associazione di difesa dei diritti dei latinoamericani.

Meloni a Netanyahu: evitare un incremento delle tensioni con il Libano

Meloni a Netanyahu: evitare un incremento delle tensioni con il LibanoRoma, 8 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu per fare il punto sulla situazione a Gaza e nella regione. E’ quanto comunica Palazzo Chigi.


“Nel riconoscere il diritto all’autodifesa dello Stato di Israele, il Presidente Meloni ha auspicato che si giunga al più presto a un cessate il fuoco sostenibile e al rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas in linea con la Risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza Onu e con l’azione di mediazione americana”, si legge nella nota. La conversazione telefonica, prosegue la nota, “ha anche fatto emergere la comune valutazione circa la necessità di rafforzare l’assistenza umanitaria per la popolazione civile di Gaza e di evitare un incremento delle tensioni lungo il confine tra Israele e Libano, dove l’Italia è in prima linea per la stabilità dell’area attraverso la sua partecipazione alla missione Unifil”.

Soleterre: grave attacco a ospedale pediatrico di Kiev

Soleterre: grave attacco a ospedale pediatrico di KievRoma, 8 lug. (askanews) – Il personale umanitario di Fondazione Soleterre a Kyiv, in Ucraina, racconta di un grosso attacco – più di 40 missili – sulle città nelle ultime ore. È stato colpito con un missile di grossa portata esplosiva l’Ospedale Pediatrico Okhmatdyt, dove Soleterre si sta occupando da mesi dei bambini malati di cancro e feriti e amputati dalla guerra e della loro riabilitazione fisica e psicologica.


In particolare, lo staff di Soleterre racconta di crolli nei reparti di oncologia pediatrica e riabilitazione. Ci sono numerosi pazienti feriti sotto le macerie, ma ancora non si riesce a quantificare il numero di feriti e vittime. “Inaccettabile colpire un ospedale: lo spazio umanitario va protetto a ogni costo. Con Zaporuka stiamo trasferendo i nostri pazienti in altre strutture più sicure, in questo momento la priorità è curare i feriti e non interrompere le cure in corso. Serve subito l’aiuto di tutti per acquistare medicinali e macchinari andati distrutti nell’attacco” afferma Damiano Rizzi Presidente di Soleterre.

La Russia ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev, “persone sotto le macerie”

La Russia ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev, “persone sotto le macerie”Roma, 8 lug. (askanews) – Diverse persone sono intrappolate sotto le macerie di un ospedale pediatrico a Kiev, pesantemente danneggiato da numerosi attacchi russi. Lo ha annunciato su Telegram il presidente Volodymyr Zelensky.


Secondo le prime informazioni, le forze russe hanno lanciato “più di 40 missili” contro diverse città dell’Ucraina. “Uno degli ospedali pediatrici più grandi d’Europa” è stato danneggiato, “ci sono persone sotto le macerie e il numero esatto delle vittime al momento non è noto”, ha scritto su X, pubblicando un video dell’edificio danneggiato. “La Russia non può sostenere di non sapere dove cadono i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini”, ha aggiunto il presidente.

Orban ha incontrato Xi a Pechino, focus sull’Ucraina

Orban ha incontrato Xi a Pechino, focus sull’UcrainaRoma, 8 lug. (askanews) – Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha incontrato oggi il presidente cinese Xi Jinping, pochi giorni dopo aver avuto colloqui su un potenziale accordo di pace per l’Ucraina con il presidente russo Vladimir Putin. Secondo i media statali cinesi, Orban e Xi si sono incontrati alla Diaoyutai State Guest House di Pechino. Al centro dei colloqui c’è stata la situaizone in Ucraina. La Cina, che ha stretti legami con la Russia, ha promosso un piano di pace in sei punti con il Brasile, pubblicato a maggio, mentre Orban ha avviato una “missione di pace” dopo che il suo Paese ha assunto la presidenza di turno dell’Unione europea all’inizio di questo mese. La visita del leader ungherese arriva dopo quelal a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e al Cremlino, una missione quest’ultima che ha suscitato forti reazioni da parte dei leader europei.

Francia, la “gauche” in testa, disillusione per Rn e Bardella

Francia, la “gauche” in testa, disillusione per Rn e BardellaNizza (Francia), 7 lug. (askanews) – Le elezioni legislative in Francia hanno scosso il panorama politico in tutto il Paese. L’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare (Nfp) guida secondo la proiezione Ifop per Le Figaro (diffuse alle ore 22 di domenica), con un risultato tra 188 e 199 deputati nel prossimo emiciclo, rispetto ai 164-169 dello schieramento presidenziale. L’estrema destra Rassemblement National avrebbe un numero compreso tra 135 e 143 seggi. Tutti lontani dalla maggioranza assoluta di 289 seggi, rendendo impossibile la formazione di un governo autonomo e aprendo spiragli di possibile ingovernabilità. Mentre già alcuni esperti sulla televisione francese mettono in dubbio che l’Nfp possa restare unito per governare.


Il presidente francese Emmanuel Macron – definito perdente da Jean-Luc Mélenchon secondo il quale il capo di stato “ha il dovere di chiedere al Nuovo Fronte Popolare di governare” – evidentemente intende prendersi il suo tempo, mentre è atteso tra gli ultimi leader ad arrivare al Summit Nato di Washington DC, che si terrà la prossima settimana. Attenderà la “strutturazione” della nuova Assemblea nazionale prima di nominare un governo, ha annunciato in serata l’Eliseo. Una replica indiretta a Jean-Luc Mélenchon, il cui Nuovo Fronte Popolare è arrivato a sorpresa primo al secondo turno delle elezioni legislative. Mélenchon ritiene che Macron esca “perdente” in questo voto da lui deciso. Ma il presidente non parlerà finché non sarà chiara la composizione dell’Assemblea. Macron segue i risultati “circoscrizione per circoscrizione” e garantirà il “rispetto della scelta sovrana dei francesi”, secondo l’Eliseo. L’entourage presidenziale sta adottando un approccio cauto, sottolineando la necessità di determinare chi ora potrà governare a fronte di un quadro dove le maggioranze assolute sono escluse. “La partecipazione dimostra che lo scioglimento è stato giusto e rilevante”, aggiungono quelli dell’entourage. Insistono anche sull’importanza “dell’unità della nazione” e della “maggioranza”, accogliendo con favore il “chiarimento” fornito dal voto.


Il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato che presenterà le sue dimissioni lunedì mattina al presidente Macron, dopo le elezioni legislative che vedono in testa la sinistra, ma si è detto pronto a restare a Matignon “finché il dovere lo richiederà”, ovvero nel contesto dei Giochi Olimpici. “Stasera, il partito politico che ho rappresentato in questa campagna (…) non ha la maggioranza. Così, fedele alla tradizione repubblicana e in conformità ai miei principi, domani mattina presenterò le mie dimissioni al presidente della Repubblica”, ha dichiarato sulla scalinata di Matignon, sottolineando “che nessuna maggioranza assoluta può essere raggiunta dagli estremisti”, inteso come Rn ma anche come France Insoumise. Anche l’entourage di Macron sottolinea che i francesi non volevano una maggioranza di estrema destra, sottolineando la resilienza del centro dopo sette anni al potere. Intanto l’ex presidente Francois Hollande, nuovamente sceso in campo ed eletto a Correze, afferma di “non essere un candidato” per formare un governo.


L’elevata affluenza alle urne, pari al 67%, ha sottolineato l’impegno degli elettori, ma ha rivelato una Francia divisa. RN, nonostante un numero record di deputati, rimane lontana dal potere, ma Jordan Bardella, candidato a diventare Primo Ministro in caso di vittoria del suo partito, ha assicurato che “amplificherà il suo lavoro nell’Assemblea Nazionale” durante un discorso dal suo quartier generale, trenta minuti dopo l’annuncio dei risultati. Intanto Marine Le Pen ha detto che la vittoria di Rn è stata “solo rinviata” mentre il suo partito giudica la nuova assemblea “ingovernabile”. “Sarà necessario discutere, sarà necessario dibattere, sarà necessario cambiare la cultura politica”, ha affermato Raphael Glucksmann da Place de la République a Parigi dove in serata è iniziata una manifestazione dopo le elezioni legislative.