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Il candidato riformista Massoud Pezeshkian vince le presidenziali in Iran

Il candidato riformista Massoud Pezeshkian vince le presidenziali in IranRoma, 6 lug. (askanews) – Il candidato riformista Massoud Pezeshkian, deputato 69enne che sostiene l’apertura all’Occidente, ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali iraniane svoltesi ieri, davanti all’ultraconservatore Said Jalili. Organizzate frettolosamente dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero a maggio, le elezioni presidenziali si sono svolte in un contesto di malcontento popolare, in particolare per la situazione economica.


Massoud Pezeshkian ha raccolto più di 16 milioni di voti contro gli oltre 13 milioni del suo avversario. Dopo un primo turno caratterizzato da una forte astensione, la partecipazione si è attestata al 49,8%. Il numero delle schede non valide ammonterebbe a più di 600.000. “Tendereremo la mano dell’amicizia a tutti, siamo tutti abitanti di questo paese, tutti per il progresso del paese”, ha detto oggi Massoud Pezeshkian, nel suo primo discorso dopo la vittoria, ringraziando i suoi sostenitori. Pur affermando la sua lealtà alla Repubblica islamica, l’uomo che gli iraniani chiamano il “dottore” chiede “relazioni costruttive” con Washington e i Paesi europei per “far uscire l’Iran dal suo isolamento”.

Putin: la Russia vuole la fine del conflitto in Ucraina, non una tregua

Putin: la Russia vuole la fine del conflitto in Ucraina, non una treguaRoma, 5 lug. (askanews) – La Russia intende terminare completamente il conflitto in Ucraina, e non accedere a un cessate il fuoco che permetterebbe a Kiev di riarmarsi: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin al termine del colloquio con il premier ungherese Viktor Orban, in visita a Mosca.


“Non dovrebbe trattarsi di una semplice tregua o di un cessate il fuoco temporaneo” ha proseguito Putin in conferenza stampa, aggiungendo che la Russia è pronta a discutere una soluzione diplomatica per mettere fine al conflitto.

Ue, Vox sceglie i Patrioti di Orban. Ma precisa: “Amicizia speciale” con Meloni

Ue, Vox sceglie i Patrioti di Orban. Ma precisa: “Amicizia speciale” con MeloniBruxelles, 5 lug. (askanews) – Il presidente del partito spagnolo di estrema destra Vox, Santiago Abascal, “ha annunciato oggi l’adesione del Partito alla nuova piattaforma politica ‘Patrioti per l’Europa’ che raggrupperà una grande maggioranza dei partiti protagonisti dell’alternativa al consenso di Popolari, Socialisti ed estrema sinistra a Bruxelles”. L’annuncio è stato dato con una nota stampa della delegazione al Parlamento europeo di Vox, diramata da Madrid.


Il partito di estrema destra spagnolo, che dispone di sei eurodeputati, dedica due paragrafi della sua nota a scusarsi per la sua uscita dall’attuale gruppo europeo di appartenenza, quello dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr), in cui militano gli europarlamentari di Fratelli d’Italia. “Vox esprime la sua gratitudine e la sua forte amicizia nei confronti dell’Ecr, il gruppo politico europeo del quale ha fatto parte finora e che ha un ruolo di primo piano nella lotta per nazioni sovrane libere, sicure e prospere”, riferisce la nota.


E aggiunge: “In modo del tutto speciale Vox esprime la sua amicizia verso Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni – assicura – resterà sempre una collega, amica e alleata di Vox. Allo stesso modo Vox esprime la sua gratitudine e il suo riconoscimento al partito polacco Diritto e Giustizia (Pis), che è stato all’avanguardia nella lotta dei patrioti in Europa”. Il nuovo gruppo dei “Patrioti per l’Europa”, ancora in via di formazione, è stato annunciato a Vienna domenica scorsa da tre esponenti della destra sovranista ádell’Europa centro orientale: Viktor Orbßn, il premier ungherese e leader del partito Fidesz (10 eurodeputati), che finora era tra i “non iscritti”; l’ex premier ceco áAndrej Babis, del partito Ano (7 eurodeputati); e Herbert Kickl, leader dell’Fpo austriaco, che si prepara a una probabile vittoria alle elezioni politiche in Austria in autunno.


“Questa nuova piattaforma – spiega la nota di Vox – aspira a formare un nuovo gruppo politico nel Parlamento Europeo la cui costituzione e composizione sarà prevedibilmente annunciata nei prossimi giorni”. “Vox da molti anni lavora senza sosta per l’unità e la collaborazione delle forze patriottiche, che nelle ultime elezioni europee di giugno hanno avuto un grande avanzata in tutti i paesi dell’Unione europea”, sottolinea il paragrafo successivo della nota, introdotto dal sottotitolo: “Vox sta lavorando per l’alternativa patriottica in Europa”.


“Vox aveva già puntato su questa Alleanza nelle sue prime convention ‘Viva’ del 2021 e del 2022. Inoltre, nel febbraio 2022 Santiago Abascal aveva riunito nel ‘vertice di Madrid’ i leader patriottici più importanti di tutta Europa” ricorda la nota, aggiungendo che “quel vertice diede luogo alla ‘Dichiarazione di Madrid’”. Sempre a Madrid, “lo scorso maggio 2024, in occasione dell’evento ‘Viva Europa 24’, Santiago Abascal – ricorda ancora la nota – ha confermato il suo lavoro per questa alleanza con la presenza e gli interventi di leader importanti e di successo come Giorgia Meloni, Javier Miley, Marine Le Pen, Viktor Orbßn o Amichai Chikli, ministro di Israele, tra gli altri”. “Con questo traguardo fondamentale si conferma il ruolo unificatore di Vox per i partiti dentro e fuori l’Europa che, con il crescente sostegno dell’elettorato, difendono la sovranità delle Nazioni, la sicurezza nelle strade e la sicurezza delle frontiere, la prosperità economica e sociale, la famiglia e le vere radici dell’Europa e dell’Occidente”, conclude la nota.

Regno Unito, il discorso del primo ministro Starmer: “Prima il Paese, poi il partito”

Regno Unito, il discorso del primo ministro Starmer: “Prima il Paese, poi il partito”Roma, 5 lug. (askanews) – “Che abbiate votato laburista o meno, in effetti, soprattutto se non lo avete fatto, ve lo dico direttamente. Il mio governo vi servirà. La politica può essere una forza positiva. Lo dimostreremo. Abbiamo cambiato il partito laburista, lo abbiamo rimesso in servizio, ed è così che governeremo. Prima il Paese, poi il partito”. Così il leader laburista britannico Keith Starmer nel suo primo discorso davanti a Downing Street dopo aver ricevuto mandato ufficiale da re Carlo III a formare il prossimo governo del Regno Unito.


“La mancanza di fiducia nella politica britannica può essere sanata solo con i fatti e non con le parole”, ma “possiamo iniziare oggi con la semplice consapevolezza che il servizio pubblico è un privilegio e che il vostro governo dovrebbe trattare ogni singola persona in questo Paese, con rispetto”, ha aggiunto Starmer che ha aperto il discorso rendendo omaggio a Rishi Sunak, sottolineando lo “sforzo extra” che ha dovuto affrontare come “primo primo ministro asiatico britannico”. “Riconosciamo anche la dedizione e il duro lavoro che ha portato alla sua leadership”, ha aggiunto.

Ucraina, Orban è a Mosca in missione di pace, ma “senza mandato Ue” (sottolinea Borrell).

Ucraina, Orban è a Mosca in missione di pace, ma “senza mandato Ue” (sottolinea Borrell).Roma, 5 lug. (askanews) – Il primo ministro ungherese, il nazionalista Viktor Orban, è arrivato a Mosca “come parte della sua missione di pace” riguardo all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha detto oggi a Budapest un portavoce del governo. Orban, il cui Paese ricopre la presidenza del Consiglio dell’Ue dall’1 luglio, incontra il presidente russo Vladimir Putin, secondo un comunicato, anche se agirà “senza mandato dell’Ue”.


A sottolinearlo è anche il capo della diplomazia europea Josep Borrell: il primo ministro ungherese Viktor Orban si recherà a Mosca nell’ambito di una visita “esclusivamente” bilaterale per la quale non ha ricevuto “nessun mandato” dall’Unione europea, ha detto l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. L’Ungheria detiene attualmente la presidenza semestrale del Consiglio Ue, ma Orban “non ha ricevuto alcun mandato dal Consiglio Ue per visitare Mosca”, ha dichiarato Borrell in una nota. “La visita del primo ministro Viktor Orban a Mosca si svolge esclusivamente nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Russia”, ha aggiunto. Viktor Orban “va a Mosca come primo ministro ungherese. Non mi sembra il momento di fare visite in Russia, ma ognuno è libero di fare ciò che vuole”, ha dichiarato anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in una conferenza stampa.


“Noi siamo per costruire la pace che non può essere una resa a Putin, deve garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina. La proposta di Putin è una proposta farsa, non veritiera. Ben venga il confronto ma noi continueremo ad aiutare l’Ucraina”, ha concluso Tajani.

Sunak lascia Downing Street e annuncia le dimissioni “non immediate” da leader Tory

Sunak lascia Downing Street e annuncia le dimissioni “non immediate” da leader ToryRoma, 5 lug. (askanews) – “Ho dato il massimo in questo lavoro, ma voi avete mandato un chiaro segnale che il governo del Regno Unito deve cambiare e il vostro è l’unico giudizio che conta. Ho sentito la vostra rabbia, la vostra delusione. E mi assumo la responsabilità di questa perdita”. Così il premier britannico sconfitto Rishi Sunak prendendo la parola davanti a Downing Street prima di annunciare le sue dimissioni dal Partito conservatore dopo la debacle dei Tory alle elezioni legislative anticipate.


“A seguito di questo risultato, lascerò la carica di leader del partito, non immediatamente, ma una volta che saranno presi gli accordi formali per la scelta del mio successore”, ha dichiarato. “E’ importante che dopo 14 anni al governo, il partito conservatore si ricostruisca, ma anche che assuma il suo ruolo cruciale nell’opposizione in modo professionale ed efficace”, ha aggiunto. Sunak si è poi scusato con i suoi colleghi che hanno perso il seggio a Westminster. “A tutti i candidati conservatori e agli attivisti che hanno lavorato instancabilmente, ma senza successo, mi dispiace che non siamo riusciti a fornire ciò che i vostri sforzi meritavano”, ha detto. Mi addolora pensare a quanti bravi colleghi che hanno contribuito così tanto alle loro comunità e al nostro Paese che ora non siederanno più alla Camera dei Comuni. Li ringrazio per il loro duro lavoro e il loro servizio”, ha aggiunto.


“Sebbene sia stato il mio avversario politico, Keir Starmer diventerà presto il nostro primo ministro. In questo lavoro, i suoi successi saranno tutti i nostri successi e auguro ogni bene a lui e alla sua famiglia. Qualunque siano i nostri disaccordi in questa campagna, è un uomo rispettabile e dotato di spirito pubblico”. Così il primo ministro britannico sconfitto Rishi Sunak parlando davanti a Downing Street nel suo discorso ufficiale dopo la deblacle del suo partito alle elezioni legislative e il trionfo dei laburisti. “Lui e la sua famiglia meritano la massima comprensione mentre compiono l’enorme transizione verso le loro nuove vite dietro questa porta. E mentre è alle prese con questo lavoro impegnativo in un mondo sempre più instabile”, ha proseguito Sunak che al termine del discorso è partito per Buckingham Palace per rassegnare le dimissioni nelle mani di re Carlo III.

Gb, Londra blindata mentre laburista Keir Starmer diventa premier

Gb, Londra blindata mentre laburista Keir Starmer diventa premierMilano, 5 lug. (askanews) – Londra blindata mentre il laburista Keir Starmer dovrebbe pronunciare il suo primo discorso nazionale come primo ministro alle 12.25, ora di Londra, ovvero le 13.25 italiane. Il tutto mentre Rishi Sunak è atteso a Downing Street per fare una dichiarazione alle 11.40 italiane: non è chiaro se a quel punto annuncerà anche le sue dimissioni da leader del partito conservatore.


Ma è certo che Sunak è pronto ad annunciare le sue dimissioni da primo ministro. Dopo Downing Street si recherà a palazzo per presentare formalmente le sue dimissioni a re Carlo. Dopodiché, Starmer si recherà a palazzo, dove il re gli chiederà di formare il prossimo governo. Nota di colore ma anche segno di democrazia: il cancelliere dello scacchiere conservatore uscente Jeremy Hunt e la sua famiglia, incluso il cane Poppy, sono stati fotografati mentre lasciavano Downing Street questa mattina. Hunt in un messaggio rivolto ai suoi figli ha detto: “Questo potrebbe sembrare un giorno difficile per la nostra famiglia, mentre ce ne andiamo da Downing Street, ma non lo è. Siamo incredibilmente fortunati a vivere in un paese in cui decisioni come questa non vengono prese da bombe o proiettili, ma da migliaia di cittadini comuni che mettono pacificamente croci su pezzi di carta”.


Intanto un’analisi del Sutton Trust suggerisce che il governo di Keir Starmer avrà il numero più alto di ministri formati in istituti statali e la percentuale più bassa nella storia moderna di ministri che hanno frequentato scuole private. Secondo il governo ombra del partito laburista, il 90% ha frequentato scuole pubbliche e il 10% scuole private.

Elezioni nel Regno Unito, Labour a valanga ma per Starmer l’eredità è difficile

Elezioni nel Regno Unito, Labour a valanga ma per Starmer l’eredità è difficileRoma, 5 lug. (askanews) – Con 410 deputati assegnati dagli exit poll (tradizionalmente piuttosto precisi) il Partito laburista vince in modo schiacciante le elezioni britanniche e torna dopo 14 anni ad occupare Downing Street. Un esito reso ancor più sorprendente dal fatto che appena cinque anni fa il Labour era uscito con le ossa rotte dalle elezioni, raccogliendo il peggior risultato dal 1935 a questa parte.


Di converso, i Tories sarebbero ai minimi storici – e per storici, si intende dal 1830: appena 131 seggi contro il precedente minimo di 153 risalente al 1906; e non pochi ministri del governo uscente rischiano il seggio – compreso, secondo alcuni sondaggi, lo stesso premier Rishi Sunak. In una giornata di estremi, i Liberal-Democratici si avviano al miglior risultato dell’ultimo secolo con 61 deputati, mentre la destra di Reform Uk ne raccoglierebbe 13; altro grande sconfitto è l’Snp, fermo ad appena 10 deputati. I motivi di un’affermazione che se confermata dai risultati definitivi sarebbe seconda solo a quella di Tony Blair nel 1997 sono molteplici: la non certo brillante amministrazione conservatrice è il primo e più importante, cui si aggiungono sue fattori esogeni.


Il primo è il declino dell’Snp (complice una serie di scandali finanziari e un nuovo referendum di indipendenza che appare lontano) che condivide in gran parte con il Labour il proprio serbatoio di voti scozzese: molti di questi voti (e seggi) sono tornati ai Laburisti. Il secondo – meno positivo a medio termine – è l’irruzione della nuova creatura di Nigel Farage: Reform Uk ha tolto molti voti ai Tories, ma rischia di catalizzare il voto di protesta nel prossimo futuro e 13 seggi non sono affatto pochi per una formazione che fno ad ora non aveva mai messo piede a Westminster.


Ultima ma non ultima, anche la decisa virata al centro imposta dal nuovo leader Keir Starmer: negli ultimi anni il prossimo inquilino di Downing Street ha fatto di tutto per tranquillizzare imprese e mercati sulle proprie politiche economiche – quando si tratta di tenere i cordoni della borsa il Labour è affidabile, è stato il messaggio. Il problema fondamentale che si troverà di fronte Starmer tuttavia è che la borsa, se non proprio vuota, scarseggia: e per risolvere i problemi legati ai pubblici servizi e al costo della vita – quelli che maggiormente preoccupano i britannici e a cui Sunak non ha saputo dare alcuna soluzione – servono soldi, o quanto meno serve creare ricchezza.


Un obbiettivo tutt’altro che facile in un contesto economico difficile, con un conflitto europeo in corso, una situazione globale incerta e senza poter più ricorrere al proprio principale mercato: perché di fatto questo è stato l’unico effetto tangibile della Brexit. Un tema di cui peraltro tutti in campagna elettorale hanno evitato di parlare e che lo steso Starmer, a precisa domanda, ha liquidato con un “non ora, ma chissà” per poi precisare che Unione Europea, unione doganale e mercato comune non torneranno sotto il suo mandato; al massimo, il Labour cercherà di negoziare con l’Europa un accordo commerciale migliore di quello ottenuto da Boris Johnson. Sta di fatto che in mancanza di nuove risorse per risollevare le sorti economiche del Paese non vi sono che due modi: tagliare la spesa pubblica, una contraddizione in termini con gli obiettivi prefissati di miglioramento del welfare – o un aumento della pressione fiscale – proprio quello che Starmer si è impegnato a non fare. L’eredità che lo aspetta a Downing Street si presenta quindi assai difficile, e non sarà una maggioranza quasi inedita a poter risolvere i problemi; il Paese però ha votato un cambiamento e si aspetta delle politiche nuove: per il Labour accontentarsi di una gestione meno caotica di quella dei predecessori, obbiettivo non certo impossibile, potrebbe non essere sufficiente.

Putin: l’attuale leadership Ucraina è illegale

Putin: l’attuale leadership Ucraina è illegaleRoma, 4 lug. (askanews) – Le attuali autorità ucraine detengono il potere in modo illegittimo, ha dichiarato giovedì il presidente russo Vladimir Putin.


“La leadership al potere (…) è al potere illegalmente e non chiede nemmeno alla Corte costituzionale di confermare i suoi poteri”, ha detto il leader russo in una conferenza stampa dopo la visita ufficiale ad Astana. Putin ha ricordato che nel 2015 la Corte Suprema dell’Ucraina ha stabilito che il mandato presidenziale è limitato a cinque anni e, secondo la Costituzione del Paese, non vi sono motivi per estenderlo. In condizioni di “usurpazione del potere”, ha continuato il presidente, non ha senso che le autorità di Kiev facciano appello alla Verkhovna Rada (Parlamento), perché la sua maggioranza “è subordinata a questa presunta leadership dominante”.


Putin ha già sottolineato in più occasioni che il potere esecutivo ucraino ha già perso la sua legittimità, tenuto conto che il mandato dell’attuale presidente, Vladimir Zelenskyj, è ufficialmente scaduto il 20 maggio.

Secondo la Cnn le prossime 48 ore saranno decisive per Biden

Secondo la Cnn le prossime 48 ore saranno decisive per BidenRoma, 4 lug. (askanews) – Dopo che ieri il New York Times ha pubblicato la notizia che Biden avrebbe riconosciuto in privato che i prossimi giorni saranno fondamentali per riuscire a salvare la sua candidatura alla rielezione, oggi il presidente riunisce la sua famiglia per la festa dell’Indipendence Day.


Venerdì, Biden sosterrà un’intervista con ABC News che si preannuncia come una sfida ancora più grande del dibattito sulla CNN, data la sua necessità di mettere in atto una performance correttiva agile ed energica. Le interruzioni della campagna negli swing state di Biden, come ogni sua singola apparizione pubblica adesso saranno analizzate per qualsiasi errore o segno di vulnerabilità che supporti l’impressione che Biden si è creato sul palco del dibattito di un comandante in capo indebolito. “Sto correndo. Sono il candidato del Partito Democratico. Nessuno mi sta spingendo fuori. Non me ne vado”, ha dichiarato mercoledì Biden allo staff spaventato della sua campagna. Ma – osserva la Cnn – la dura realtà che sta emergendo per il presidente è che le assicurazioni, le spiegazioni mutevoli e le interpretazioni che i suoi assistenti politici hanno fornito finora non funzionano, perché potrebbe non esserci alcuna risposta alla sua situazione difficile. I tentativi di spiegare le sue difficoltà ad Atlanta non fanno altro che riportare l’attenzione sul problema principale: la stragrande maggioranza degli elettori dubita che sia abbastanza in forma per servire un nuovo mandato che terminerebbe quando avrà 86 anni.


Anche l’ondata di nuovi sondaggi ha portato cattive notizie per Biden. Un sondaggio del New York Times/Siena College ha rilevato che Trump è ora in testa tra il 49% e il 43% tra i probabili elettori a livello nazionale, registrando uno aumento di tre punti rispetto a una settimana prima del dibattito. Nel sondaggio della CNN, l’ex presidente è in vantaggio di cinque punti (49% contro 44%, nei condotti interamente dopo il dibattito presidenziale di giovedì scorso).