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Rutte a Putin: attacco a Polonia? Reazione Nato sarebbe “devastante”

Rutte a Putin: attacco a Polonia? Reazione Nato sarebbe “devastante”Milano, 26 mar. (askanews) – “Se qualcuno dovesse fare un errore di calcolo e pensare di poterla fare franca con un attacco alla Polonia o a qualsiasi altro alleato, si troverebbe ad affrontare tutta la forza di questa Alleanza. La nostra reazione sarebbe devastante”. Lo ha detto Mark Rutte, nelle dichiarazioni stampa congiunte del Segretario generale della NATO con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk trasmesse in streaming. “Questo deve essere molto chiaro a Vladimir Vladimirovich Putin e a chiunque altro voglia attaccarci” ha aggiunto Rutte nel discorso.


“Non dimentichiamo che la Russia sta entrando in un’economia di guerra, e questo avrà un impatto enorme sulla sua capacità e abilità di costruire le sue forze armate”, ha anche detto Rutte, che ha indicato la Polonia come Paese esemplare in merito ai contributi alla difesa: “Gli investimenti nella difesa sono lì come esempio per tutti gli alleati”. “Come ha detto il presidente Trump, e sono d’accordo con lui, gli alleati europei e il Canada devono fare di più. Dovremmo tutti seguire, quindi, l’esempio polacco”, ha aggiunto invitando a “investire di più nella sicurezza, nella nostra industria e nella nostra deterrenza. Accolgo con favore le vostre recenti discussioni con il Regno Unito e altri alleati europei sugli sforzi per aiutare la produzione della difesa e per aumentarla, perché dobbiamo fare di più. A proposito, questo è un problema che riguarda tutti, compresi gli Stati Uniti e da quando ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea per questo semestre, la Polonia vi ha dimostrato la sua leadership nel dare forma all’agenda di difesa e sicurezza dell’Europa. Questi sono tempi incerti, ma lasciatemi chiarire su ciò che abbiamo chiarito su una cosa, la difesa, la partnership atlantica rimane il fondamento della nostra alleanza, e questo non cambierà”.


Nel suo discorso Rutte si è anche riferito al progetto polacco East Shield, ideato per rafforzare il confine tra Polonia, Russia e Bielorussia. Ha detto di essere stato “informato” dal primo ministro Tusk. “E accolgo con favore questo importante investimento nella sicurezza della Polonia e dell’Europa e transatlantica. Penso che sia importante. E so che state lavorando a stretto contatto con l’Unione Europea su questo. In mare, in aria e sulla terraferma, la Polonia è un contributore vitale alla difesa collettiva della NATO e voglio ringraziarvi per aver partecipato a Baltic Sentry, quando il giorno di Natale, il 25 dicembre, è stato tagliato un cavo marittimo tra Estonia e Finlandia. Abbiamo dovuto agire collettivamente. E abbiamo avuto un summit a Helsinki,a cui abbiamo partecipato entrambi. E penso che sia stato importante che la NATO sia stata in grado in soli 10 giorni di reagire a ciò che sta accadendo lì nel Mar Baltico. Ma sappiamo tutti cosa sta succedendo lì e dobbiamo difenderci”, ha detto Rutte. “East Shield” è un progetto pianificato per il periodo 2024-2028 per rafforzare la resilienza della Polonia agli attacchi e alla guerra ibrida. È stato creato in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina e si basa sull’esperienza di quella guerra, ma è un progetto pacifico: intende scoraggiare potenziali aggressori, proteggere soldati e civili e, insieme con gli alleati, dimostrare la disponibilità a difendere i propri confini. Le forze armate polacche, con particolare attenzione alle truppe del genio, sono le principali responsabili dello sviluppo e della costruzione dello “Scudo orientale”. Presuppone la costruzione di fortificazioni e ostacoli naturali sul territorio, lungo il confine orientale e settentrionale della Polonia. La costruzione dei primi elementi dello Scudo orientale sul confine settentrionale e orientale della Repubblica di Polonia è iniziata alla fine di ottobre 2024. Si prevede – secondo il ministero della Difesa polacco – che una parte dei contributi provenga da fondi dell’Unione Europea e della NATO.

Milei desecreta i file sui nazisti che si rifugiarono in Argentina

Milei desecreta i file sui nazisti che si rifugiarono in ArgentinaRoma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.


Renderemo pubblici i documenti sui “nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista al canale televisivo DNews. Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.


Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa. Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica. Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.


Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

Milei desecreta file su nazisti che si rifugiarono in Argentina

Milei desecreta file su nazisti che si rifugiarono in ArgentinaRoma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.


Rrenderemo pubblici i documenti sui “Nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista esclusiva al canale televisivo DNews. Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.


Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa. Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica.


Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.


Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

Il Cremlino esprime le condoglianze per la morte della giornalista di Channel One

Il Cremlino esprime le condoglianze per la morte della giornalista di Channel OneRoma, 26 mar. (askanews) – Il Cremlino ha espresso oggi le sue condoglianze per la morte della corrispondente di Channel One, Anna Prokofieva, morta in servizio nella regione di Belgorod.


“Un’altra perdita tra i giornalisti. Channel One, Anna Prokofieva… Le nostre condoglianze vanno principalmente alla famiglia di Anna e all’intero staff di Channel One”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe. L’auto che trasportava Prokofieva è esplosa a causa di una mina lasciata dall’esercito ucraino, ha aggiunto Peskov.

Zelensky: spero non si valutino ipotesi di un accordo di pace “umiliante”

Zelensky: spero non si valutino ipotesi di un accordo di pace “umiliante”Roma, 26 mar. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy non ha escluso del tutto la possibilità teorica di un accordo di pace “umiliante” sul conflitto in Ucraina, ma ha avvertito che il paese “cadrebbe in depressione” in caso di tale scenario.


“Ma se la fase successiva sarà una pace forzata, umiliante, se l’Ucraina, Dio non voglia, verrà lasciata sola e se i nostri partner, per qualsiasi motivo, non saranno nostri partner, allora l’Ucraina cadrà in depressione… Non credo che sarà così. Sarebbe un tradimento da parte dei nostri partner. E penso che le possibilità che ciò accada siano praticamente pari a zero”, ha detto Zelenskyy in un’intervista con Time Magazine martedì sera. Martedì, un altro round di negoziati tra Stati Uniti e Ucraina ha avuto luogo a Riyadh. Parlando dopo i colloqui, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha affermato che le parti hanno concordato di vietare qualsiasi attacco alle infrastrutture energetiche russe e ucraine. Ha anche confermato un accordo per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero. La Casa Bianca ha affermato che le parti hanno concordato a Riyadh di escludere l’uso della forza contro le navi commerciali nel Mar Nero.


Lo stesso giorno, il Cremlino ha pubblicato una dichiarazione sui risultati di un incontro tra le delegazioni russa e statunitense a Riyadh. Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense Donald Trump hanno concordato di fornire l’attuazione dell’iniziativa del Mar Nero. Questa iniziativa include la fornitura di sicurezza della navigazione nel Mar Nero, l’esclusione dell’uso della forza contro le navi commerciali e il divieto di utilizzo di tali navi per scopi militari. Il controllo sull’esecuzione di tali misure è pianificato per essere condotto tramite l’ispezione delle navi. Tuttavia, l’accordo entrerà in vigore solo quando saranno soddisfatte determinate condizioni. Una di queste condizioni è la revoca delle sanzioni alla Banca agricola russa (Rosselkhozbank).

Nato, oggi Rutte a Varsavia, atteso discorso a Warsaw School of Economics

Nato, oggi Rutte a Varsavia, atteso discorso a Warsaw School of EconomicsMilano, 26 mar. (askanews) – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, visiterà Varsavia, la capitale della Polonia oggi. Il segretario generale incontrerà il presidente della Polonia, Andrzej Duda, il primo ministro, Donald Tusk, il vice primo ministro e ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, oltre al Ministro degli Esteri, Radoslaw Sikorski.


Rutte terrà anche un discorso, molto atteso e seguito da dibattito, alla Warsaw School of Economics nel pomeriggio. In precedenza Rutte ha espresso il suo apprezzamento per gli investimenti polacchi nella difesa, presentando il paese come un membro modello della NATO in questo senso.

M.O., appello card. Pizzaballa ai pellegrini: tornate in Terra Santa

M.O., appello card. Pizzaballa ai pellegrini: tornate in Terra SantaRoma, 25 mar. (askanews) – “È molto difficile oggi parlare di speranza e ed è ancor più difficile parlare di speranza qui, in Terra Santa perché tutto parla di distruzione, di paura che sono il contrario della speranza. Però, se alziamo lo sguardo come Maria ci indica, possiamo vedere tantissime persone che ancora danno la vita anche qui, e non si arrendono a questa situazione così barbarica”. Sono le parole che il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha affidato a un videomessaggio inviato ai partecipanti alla terza edizione della “Cattedra dell’accoglienza” ideata per promuovere la cultura della solidarietà e l’arte dell’incontro e del dialogo.


La manifestazione, ospitata negli spazi di Fraterna Domus di Sacrofano vicino Roma, è dedicata alla “Speranza e accoglienza, per un futuro planetario fraterno” di cui si discute fino al prossimo 28 marzo. Per il Patriarca chi non si arrende alle barbarie “rende concreta la speranza che abita già nel nostro cuore e che è Gesù Cristo”. Il videomessaggio del Cardinale arriva nel giorno di avvio dei lavori della Cattedra che coincide con “la festa dell’Annunciazione, la festa l’accoglienza per eccellenza”, spiega Pizzaballa sottolineando che “attraverso quel ‘sì eccomi di Maria’ Dio entro nella storia la cambia”. “Il mio augurio è che quella Parola accolta da Maria e poi donata al mondo diventi vita concreta per tutti e continui a essere nel mondo una parola diversa, di vita, di accoglienza, di amore e di dono sé che è lo stile cristiano”, auspica Pizzaballa che invita tutti a “tornare in Terra Santa” perché “la comunità cristiana ha bisogno della vostra presenza, della presenza dei pellegrini”.


Nonostante la ripresa delle ostilità, il porporato evidenzia che “non siamo tornati alla situazione precedente: dal punto di vista dei pellegrinaggi, degli spostamenti la situazione è più tranquilla”. Per il Patriarca serve “darsi coraggio, avere fiducia ed esprimere solidarietà”, senza dimenticare che “la speranza si fonda sull’incontro con Gesù”.

Usa: Russia e Ucraina hanno un accordo per un cessate il fuoco parziale nel Mar Nero

Usa: Russia e Ucraina hanno un accordo per un cessate il fuoco parziale nel Mar NeroRoma, 25 mar. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno annunciato che la Russia e l’Ucraina hanno raggiunto un accordo per garantire un parziale cessate il fuoco navale fra Mosca e Kiev, e sviluppare delle misure per far cessare i bombardamenti sulle infrastrutture energetiche: lo ha reso noto la Casa Bianca, che ha diffuso un comunicato sui colloqui svoltisi ieri a Riad.


Il comunicato sottolinea l’accordo raggiunto per “garantire una navigazione sicura, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero”; le due delegazioni si sono inoltre impegnate a “sviluppare delle misure per l’applicazione” dell’intesa precedente sui bombardamenti delle infrastrutture energetiche. Per quel che riguarda l’Ucraina, la Casa Bianca conferma l’impegno degli Stati Uniti “ad aiutare a raggiungere lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio dei prigionieri civili e il ritorno dei bambini ucraini trasferiti forzatamente”.


Washington inoltre intende “ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, ridurre i costi delle assicurazioni marittime e migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni”. “Gli Stati Uniti ribadiscono l’imperativo del presidente Donald J. Trump che le morti da entrambe le parti del conflitto Russia-Ucraina devono cessare, un passo necessario per raggiungere un accordo di pace duraturo: a tal fine, gli Stati Uniti continueranno a facilitare i negoziati tra entrambe le parti per raggiungere una risoluzione pacifica, in linea con gli accordi presi a Riad”, conclude il comunicato.

Usa, Trump difende Waltz e minimizza la fuga di notizie sui raid in Yemen: “Niente di serio”

Usa, Trump difende Waltz e minimizza la fuga di notizie sui raid in Yemen: “Niente di serio”New York, 25 mar. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha minimizzato la fuga di informazioni legata alla chat segreta su Signal, in cui Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, è stato inserito per errore mentre alti funzionari discutevano operazioni militari anti-Houthi in Yemen. Trump ha definito la vicenda “un non-problema”, affermando che la presenza del giornalista “non ha avuto alcun impatto”.


Trump ha difeso in particolare il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz: “Michael Waltz ha imparato la lezione ed è una brava persona. La presenza del giornalista non ha avuto alcun impatto sull’operazione militare”. In un’intervista telefonica a NBC News, Trump ha liquidato l’incidente, definendolo “l’unica svista in due mesi, niente di serio”.


Secondo il presidente, il numero di Goldberg sarebbe stato aggiunto per errore da un collaboratore di Waltz. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha scritto un post su X dove ha definito Goldberg un personaggio “noto per il suo sensazionalismo”, e ha assicurato che nella chat “non sono stati discussi piani di guerra né inviato materiale classificato”. Ammettendo entrambi quindi indirettamente la presenza del giornalista nella chat. Intanto, democratici della Camera e del Senato hanno inviato lettere ai funzionari coinvolti, chiedendo chiarimenti immediati sulla vicenda.

Libero il regista palestinese Ballal, “ammanettato tutta la notte e pestato” in una base militare israeliana

Libero il regista palestinese Ballal, “ammanettato tutta la notte e pestato” in una base militare israelianaRoma, 25 mar. (askanews) – Hamdan Ballal, regista palestinese vincitore dell’Oscar con “No other land”, è stato rilasciato dalle forze armate israeliane che lo avevano arrestato ieri dopo essere aggredito da un gruppo di coloni ebraici nella località palestinese di Susya: lo ha reso noto il co-regista israeliano del documentario, Yuval Abraham, in un messaggio su X.


“Dopo essere rimasto ammanettato tutta la notte e pestato in una base militare, Hamdan Ballal è libero e potrà tornare a casa dalla sua famiglia”, ha concluso Abraham.