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Francia alle urne, come funziona il voto e gli scenari possibili

Francia alle urne, come funziona il voto e gli scenari possibiliRoma, 29 giu. (askanews) – Dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale annunciata dal presidente francese Emmanuel Macron alla luce dei risultati delle europee, gli elettori francesi sono chiamati alle urne per rinnovare i mandati parlamentari domani 30 giugno per il primo turno, e il 7 luglio per il secondo. Le elezioni parlamentari anticipate sono state volute da Macron, tra tanti dubbi, anche nel suo campo politico, dopo la netta vittoria dell’estrema destra del Rassemblement National (RN) alle europee.


Come funzionano le elezioni legislative L’Assemblea nazionale ha 577 seggi. Il 30 giugno, primo turno, gli elettori sceglieranno uno dei candidati in corsa nella loro circoscrizione: chi ottiene la maggioranza assoluta (più del 50% dei voti con almeno il 25% degli elettori registrati), vince automaticamente, quindi il tasso di partecipazione è cruciale, contrariamente a quanto accade per le presidenziali. Se nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta, si va al secondo turno il 7 luglio, con la partecipazione dei candidati che abbiano superato almento il 12,5% dei voti. Vince il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Il semipresidenzialismo In Francia vige un sistema di ‘semipresidenzialismo’: un presidente eletto direttamente (dal 1962) e un parlamento comunque dotato di ampi poteri. Questo sistema politico, noto come Quinta Repubblica, è regolato dalla Costituzione del 1958.


I possibili scenari Il partito di Macron conquista la maggioranza assoluta (almeno 289 seggi) dell’Assemblea nazionale. Scenario ritenuto poco probabile alla luce dei sondaggi, permetterebbe la conferma del primo ministro Gabriel Attal. Il partito di Macron ottiene la maggioranza relativa (230 seggi) e deve stringere alleanze.


La maggioranza assoluta va al Rassemblement National di estrema destra o alla coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare. In questo caso Macron deve scegliere un primo ministro tra i membri della coalizione vincente e il primo ministro sceglierà poi i suoi ministri. Insomma, scatta la “coabitazione”. Se nessun partito ottiene la maggioranza e non si arriva a formare una coalizione di governo, si potrebbe creare una delicata situazione di stallo, ma non sarebbe possibile indire nuove elezioni legislative prima di un anno. Per questo diversi analisti sostengono che il presidente Macron dovrebbe in quel caso dimettersi, eventualità per ora esclusa dall’inquilino dell’Eliseo che ha scommesso sul voto anticipato.


Coabitazione Macron-Le Pen? L’europarlamentare Jordan Bardella è proposto dal Rassemblement National come candidato primo ministro nel caso l’estrema destra ottenga la maggioranza assoluta, ma è il presidente a scegliere il capo del governo, quindi, fanno notare diversi analisti, Macron potrebbe tentare di nominare la storica leader Marine Le Pen, che verosimilmente rifiuterebbe sino a quando il presidente non nominerà Bardella o sino a quando si troverà una terza opzione. In caso di ‘coabitazione’, il presidente mantiene alcuni poteri, come il comando delle forze armate e diversi aspetti della politica estera. La politica interna del Paese invece sarebbe controllata dal campo parlamentare. Se un Presidente non è d’accordo con una legge, può sottoporre la questione al Consiglio costituzionale (un organo che garantisce il rispetto dei principi e delle norme costituzionali) o chiedere una seconda lettura all’Assemblea nazionale. Come fa notare Euronews, che ha consultato al riguardo degli esperti, le questioni europee riguardano il capo del governo e quindi il parlamento, a decidere sulle questioni europee. “Gli affari europei non sono considerati politica estera. Sono in gran parte politica interna. Quindi spetta al governo decidere sugli affari europei”, ha affermato François-Xavier Millet. “Ma è chiaro che potrebbero esserci tensioni, come è normale che sia, tra il premier e il presidente in una situazione di coabitazione per quanto riguarda gli affari europei”, ha aggiunto Millet. Durante la Quinta Repubblica, la Francia ha avuto tre periodi di coabitazione, in seguito a vittorie dell’opposizione alle legislative. L’ultima coabitazione risale al 1997, quando il presidente di centro-destra Jacques Chirac sciolse il Parlamento, ma le elezioni furono poi vinte da una coalizione di sinistra guidata dal Partito Socialista: il primo ministro Lionel Jospin fu nominato primo ministro guidò il governo fino al 2002 e riuscì a introdurre una serie di leggi osteggiate dal campo presidenziale, come la settimana di 35 ore, l’assistenza sanitaria universale e le unioni civili per le coppie omosessuali.

Iran, elezioni presidenziali: al primo turno vince il riformista Pezeshkian (42% dei voti)

Iran, elezioni presidenziali: al primo turno vince il riformista Pezeshkian (42% dei voti)Milano, 29 giu. (askanews) – L’affluenza alle urne al primo turno delle elezioni presidenziali iraniane è stata appena del 40%, la più bassa dai tempi della rivoluzione islamica del 1979. Lo dimostrano i dati diffusi sabato dal Ministero dell’Interno del paese.


Secondo il Ministero, il riformista e cardiochirurgo Masoud Pezeshkian ha vinto il primo turno delle elezioni con circa il 42% dei voti. Dietro di lui Said Jalili, ex negoziatore sul nucleare, che ha ottenuto il 38%. Il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha chiesto un’alta affluenza alle urne prima delle elezioni di venerdì. Il prossimo e decisivo turno elettorale si terrà tra poco meno di una settimana.

Serbia, un uomo ha attaccato con arco e frecce l’agente davanti all’ambasciata di Israele

Serbia, un uomo ha attaccato con arco e frecce l’agente davanti all’ambasciata di IsraeleMilano, 29 giu. (askanews) – Un uomo è stato ucciso oggi dopo aver attaccato con arco e frecce un agente di polizia davanti all’ambasciata israeliana a Belgrado, in Serbia.


L’ufficiale è stato ferito al collo dalla freccia scagliata dall’aggressore, ma il poliziotto è riuscito a rispondere al fuoco e lo ha ucciso, scrive The Times of Israel. Oggi l’ambasciata è chiusa e il personale è assente. Il viceministro dell’Interno serbo, Ivica Dacic, ha dichiarato in una nota che il poliziotto è cosciente ed è ricoverato in ospedale, aggiungendo che l’aggressione è sotto inchiesta.

Usa 2024, il board editoriale del New York Times: Biden lasci

Usa 2024, il board editoriale del New York Times: Biden lasciMilano, 29 giu. (askanews) – Il board editoriale del New York Times chiede a Biden di lasciare la corsa dopo la sua performance nel dibattito presidenziale della Cnn. “Il più grande servizio pubblico che il signor Biden possa fare ora è annunciare che non continuerà a correre per la rielezione”, ha dichiarato il consiglio.


“Il presidente è apparso giovedì sera come l’ombra di un grande funzionario pubblico – si legge -. Ha faticato a spiegare cosa avrebbe realizzato in un secondo mandato. Ha faticato a rispondere alle provocazioni di Trump. Ha faticato a ritenere Trump responsabile delle sue bugie, dei suoi fallimenti e dei suoi piani agghiaccianti. Più di una volta, ha lottato per arrivare alla fine di una frase”, ha scritto il Consiglio. Ci sono leader democratici che potrebbero rappresentare un’alternativa “convincente ed energica” a Trump, ha dichiarato il Consiglio. “Non c’è motivo per il partito di rischiare la stabilità e la sicurezza del Paese costringendo gli elettori a scegliere tra le carenze di Trump e quelle di Biden. È una scommessa troppo grande sperare semplicemente che gli americani trascurino o ignorino l’età e l’infermità del signor Biden, che vedono con i loro occhi”, ha affermato il board editoriale New York Times.


Il board ha concluso affermando che sosterrebbe ancora Biden come “scelta inequivocabile” se la scelta rimanesse tra lui e l’ex presidente Donald Trump.

Ucraina, Zelensky: prepariamo un piano per una pace giusta

Ucraina, Zelensky: prepariamo un piano per una pace giustaRoma, 28 giu. (askanews) – “È molto importante per noi presentare un piano per porre fine alla guerra che sia sostenuto dalla maggior parte dei Paesi, questo è ciò che stiamo facendo a livello diplomatico”: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa a Kiev, insieme alla sua controparte slovena Natasha Pirc Musar.


“Non vogliamo prolungare questa guerra e dobbiamo raggiungere una pace giusta il più rapidamente possibile”, ha aggiunto. Ma Zelensky ha anche insistito sul fatto che il suo Paese deve allo stesso tempo rafforzare la propria industria militare perché “la Russia comprende solo la forza e rispetta solo i forti”. “Si tratta di due cose in parallelo: essere forti sul campo di battaglia e sviluppare un piano, un piano chiaro e dettagliato, che sarà pronto quest’anno”, ha insistito.

La Commissione Ue: ricevuta dall’Italia la richiesta della sesta rata del Pnrr

La Commissione Ue: ricevuta dall’Italia la richiesta della sesta rata del PnrrBruxelles, 28 giu. (askanews) – La Commissione europea ha confermato, oggi a Bruxelles, di aver ricevuto la sesta richiesta di pagamento, per 8,5 miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi di euro in sovvenzioni e 6,9 miliardi di euro in prestiti, presentata dall’Italia nell’ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf), che finanzia il Pnrr.


La sesta rata, riferisce la Commissione in una nota, riguarda 24 tappe intermedie (“milestones”) e 13 obiettivi e comprende una serie di riforme riguardo al sistema degli appalti pubblici, ai ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni, al lavoro sommerso e all’inclusione sociale, nonché misure per dar seguito e sostegno agli sforzi di attuazione delle riforme nei settori della giustizia, della pubblica amministrazione e delle norme in materia di contabilità pubblica. La richiesta prevede anche importanti investimenti in ambiti quali la digitalizzazione delle imprese, la sicurezza dell’approvvigionamento di gas, i collegamenti ferroviari e le opere infrastrutturali nella Zona economica speciale del Sud Italia.


La Commissione esaminerà ora la richiesta dell’Italia e invierà quindi la sua valutazione preliminare, destinata al Comitato economico e finanziario del Consiglio Ue, sul raggiungimento da parte dell’Italia delle tappe intermedie e degli obiettivi che sono richiesti per l’esborso di questa sesta rata. Il Pnrr dell’Italia prevede un finanziamento totale di 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti. L’Italia, sottolinea la Commissione, è il primo Stato membro dell’Ue a presentare sei richieste di pagamento per il Pnrr.

Usa2024, come potrebbe essere sostituito Biden (e con chi)

Usa2024, come potrebbe essere sostituito Biden (e con chi)Roma, 28 giu. (askanews) – Il partito democratico americano, in preda al panico sulle condizioni di salute di Joe Biden, sarebbe pronto a mettere da parte il presidente in vista delle elezioni di novembre. Ma il problema è che lo stesso inquilino della Casa Bianca dovrebbe fare il primo passo e in ogni caso l’idea di una sostituzione in corsa appare complessa e irta di pericoli per un partito già in difficoltà e in rincorsa nei sondaggi.


Come potrebbe avvenire il ‘cambio di cavallo’ democratico per un nuovo mandato presidenziale? Sebbene il partito abbia tecnicamente un sistema per nominare un nuovo candidato alla convention nel caso in cui quello prescelto rifiuti la nomination, l’intero processo appare incerto e non viene preso in considerazione da decenni, fa notare Politico. In base alle regole del Comitato nazionale democratico, non esiste un meccanismo che consenta ai vertici del partito di cacciare Biden e se qualcuno nel partito vuole sostituirlo, deve impegnarsi in un processo di nomina alla convention, fissata per agosto a Chicago.


Biden ha ottenuto circa il 95% dei quasi 4.000 delegati alle primarie, a cui si presenteranno con una ‘pledge’ per la nuova candidatura del presidente, ovvero una promessa di sostenerlo, non l’obbligo che vige invece in campo repubblicano. La campagna di Biden tra l’altro ha avuto un ruolo nella scelta di questi delegati alle convention statali in tutto il Paese e per negare la nomination al presidente dovrebbe voltargli le spalle almeno la metà dei delegati. Nel caso in cui Biden accettasse di fare un drammatico passo indietro, rifiutando la candidatura, si aprirebbe un processo aperto e imprevedibile e temuto da molti nello stesso partito democratico, per tante ragioni, a cominciare da chi potrebbe o dovrebbe essere il sostituto.


Quali candidati alternativi? I nomi più citati sono quelli della vicepresidente Kamala Harris (considerata forse l’unica a cui Biden potrebbe decidere di delegare la gara alla Casa Bianca) e dei governatori della California Gavin Newsom, Gretchen Whitmer del Michigan e dell’Illinois JB Pritzker. In ogni caso, alla convention il candidato presidente e il candidato vicepresidente devono essere votati separatamente e se Harris passasse alla posizione di candidata presidente, la nomina di un vice lancerebbe nuovi giochi politici e sfide interne, ad alto potenziale destabilizzante.


L’ipotesi Michelle Obama, molto popolare sulle piattorme social, non troneggia nei circoli politici e su media tradizionali. Viene piuttosto citata in campo repubblicano come spauracchio ad uso interno. Il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz ha tuttavia rilanciato con forza l’opzione Michelle dopo il duello tv della scorsa notte: “Guardando lo straziante spettacolo del dibattito di Biden, credo che le probabilità siano ora superiori all’80% che i democratici scarichino Biden”, ha sostenuto Cruz in un post su X, precedentemente chiamato Twitter. “Nove mesi fa, su Verdict, avevo previsto che i democratici avrebbero sostituito Biden con Michelle Obama. Penso che succederà”. Chiunque si presentasse, dovrebbe ottenere il consenso dei delegati, che non costituiscono un corpo unico e non è affatto detto che accetterebbe la candidatura al primo colpo. Il fallimento della votazione farebbe entrare la Convention nella fase “aperta”, senza un candidato designato e a quel punto entrerebbero in scena i “superdelegati”. Il partito Democratico ha privato i “superdelegati” – funzionari eletti e leader del partito che possono votare per chiunque desiderino – di quasi ogni potere dopo le controverse primarie del 2016. Questi rientrerebbro in gioco con il loro peso politico se nessun candidato ottenesse la maggioranza dei delegati al primo scrutinio. Alla luce di tutte queste incognite e del complesso iter che si prospetterebbe, solo un ritiro di Biden potrebbe rilanciare il processo di nomina evitando ulteriori traumi.

Expo Osaka 2025, accordo per ospitare Santa Sede a Padiglione Italia

Expo Osaka 2025, accordo per ospitare Santa Sede a Padiglione ItaliaRoma, 28 giu. (askanews) – Il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, e mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo, hanno firmato oggi alla Farnesina un Protocollo d’Intesa che disciplinerà la partecipazione della Santa Sede a Expo 2025 Osaka all’interno del Padiglione Italia e la collaborazione tra Maeci e Dicastero per l’Evangelizzazione.


“L’accordo, che consente per la prima volta di ospitare la Santa Sede presso il Padiglione Italia di una Esposizione Universale, testimonia l’eccellente stato delle nostre relazioni bilaterali” ha affermato Tajani, che ha evidenziato come l’Italia sostenga gli sforzi della Santa Sede per l’organizzazione del Giubileo 2025 e il suo ruolo internazionale. La Santa Sede porterà a Osaka la “Deposizione di Cristo”, uno dei più noti capolavori di Caravaggio, e disporrà di uno spazio riconoscibile per organizzare eventi culturali e importanti mostre d’arte, in collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione. L’esposizione di un quadro di Caravaggio “significa impreziosire e innalzare il livello del padiglione italiano con opere d’arte straordinarie” come quelle di un artista “molto apprezzato anche in Giappone”, ha commentato il ministro a margine della firma del Protocollo.

Usa, panico Dem dopo Biden in tv: “Dubbi sulla sua futura candidatura”

Usa, panico Dem dopo Biden in tv: “Dubbi sulla sua futura candidatura”Roma, 28 giu. (askanews) – Sul palcoscenico più importante della politica americana, Joe Biden non ha soddisfatto le attese dei democratici al cospetto del suo sfidante alle presidenziali di novembre, Donald Trump. E alla fine dei 90 minuti di resa dei conti televisiva, gli alleati del presidente democratico – strateghi del partito ed elettori di base – sono caduti nel “panico totale” dopo un dibattito punteggiato da ripetuti inciampi, pause scomode, voce roca e bassa, spesso difficile da capire. E’ l’analisi di molti grandi organi di stampa americani, tra cui il Washington Post e l’Associated press, secondo cui i democratici si stanno chiedendo se il partito potesse o dovesse sostituire Biden come candidato presidenziale.


“Non sono l’unico a cui si sta spezzando il cuore in questo momento. Ci sono molte persone che hanno guardato questo stasera e si sono sentite terribilmente per (la prestazione di) Joe Biden”, ha detto l’ex senatrice democratica Claire McCaskill su MSNBC. “Non so se è possibile fare qualcosa per risolvere questo problema”. “C’è un senso di shock per come è uscito all’inizio di questo dibattito. Su come suonava la sua voce. Sembrava un po’ disorientato”, ha detto da parte sua David Axelrod, che è stato uno dei massimi funzionari della Casa Bianca e della campagna elettorale dell’ex presidente Barack Obama. “Ci saranno discussioni sull’opportunità o meno di continuare”, ha aggiunto Axelrod alla Cnn. E un parlamentare democratico, alla domanda di NBC News se il dibattito ispirasse fiducia in Biden, ha risposto: “La cosa migliore che posso fare per aiutare Joe Biden è fingere di non aver ricevuto il tuo messaggio”. Pubblicamente, i funzionari democratici continuano a schierarsi in gran parte al fianco di Biden e sostengono che una prestazione poco brillante non cambierà la posta in gioco fondamentale delle elezioni. Il governatore della California Gavin Newsom, il cui nome viene spesso lanciato come potenziale candidato alternativo, ha detto ai giornalisti dopo il dibattito che il suo partito “non potrebbe essere più unito dietro Biden” ed ha aggiunto che Biden non dovrebbe farsi da parte. Ma sussurri privati sull’opportunità di proseguire con Biden si sono moltiplicati dopo il dibattito, nella notte italiana, durante il quale Biden si è presentato con voce roca e bassa e a volte è sembrato perdere il filo dei pensieri. Le regole del partito rendono quasi impossibile sostituire i candidati senza il loro consenso. E farlo equivarrebbe a ribaltare i risultati delle primarie da parte degli addetti ai lavori del partito, quando la stragrande maggioranza degli elettori democratici ha nominato Biden, che ha vinto quasi il 99% di tutti i delegati. Al momento non è noto alcun tentativo serio di spingerlo fuori dalla corsa. Tuttavia, lo statuto del Comitato Nazionale Democratico prevede alcune disposizioni nel caso in cui il candidato del partito sia inabile o scelga di farsi da parte, e un’azione per estromettere Biden alla convention è teoricamente possibile, anche se altamente improbabile.


Per ora, l’interrogativo più grande per Biden è se la sua prestazione televisiva incerta comporterà dei danni permanenti. Molti elettori non si sono ancora focalizzati sulle elezioni a più di quattro mesi dal voto. E milioni di dollari devono ancora essere spesi in pubblicità e infrastrutture statali che potrebbero dare una spinta all’attuale inquilino della Casa Bianca. “È stato un inizio lento ma c’è stato un finale forte. Questo è ovvio per tutti. Non discuterò questo punto”, ha commentato la vicepresidente Kamala Harris alla Cnn dopo il dibattito. “Parlo della scelta di novembre. Sto parlando di una delle elezioni più importanti della nostra vita collettiva”. D’altra parte, segnali di ansia sono evidenti da tempo tra i democratici, almeno da quando qualcuno nel partito ha iniziato a incoraggiare apertamente il dibattito su un’alternativa a Biden. Alcuni funzionari del partito, a questo proposito, hanno indicato un post sui social media dell’ex aiutante della campagna di Obama, Ravi Gupta. “Ogni democratico che conosco scrive che questo è un male”, ha scritto Gupta su X. “Basta dirlo pubblicamente e iniziare il duro lavoro di creare spazio nella convention per un processo di selezione. Voterò per un cadavere invece che per Trump, ma questa è una missione suicida”, ha commentato.

Biden “confuso”, Trump “bugiardo”: cosa è successo nel primo duello tv per Usa 2024

Biden “confuso”, Trump “bugiardo”: cosa è successo nel primo duello tv per Usa 2024Roma, 28 giu. (askanews) – Una stretta di mano iniziale, poi la sfida senza esclusione di colpi, con scambi di accuse reciproche, una palpabile animosità personale e toni alti, su questioni politiche e vicende personali, su aborto, economia, sicurezza delle frontiere, fisco, condanne penali. Il primo duello televisivo tra Joe Biden e Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali di novembre, durato 90 minuti, si è consumato così tra il tentativo dell’attuale presidente di far valere la sua linea e le ripetute false affermazioni del magnate repubblicano sul 6 gennaio, sul debito nazionale, sul fatto di essere stato a capo della ‘più grande economia’ nella storia del Paese. Biden, sottolinea la stampa americana, ha iniziato con voce roca e bassa, il risultato – secondo la sua campagna – di un brutto raffreddore. A volte ha borbottato, è rimasto senza parole o ha perso il filo dei pensieri, apparendo un po’ ‘confuso’: insomma, una performance che difficilmente riuscirà a placare i timori dei democratici e di molti americani nei confronti dell’81enne presidente. Da parte sua, il 78enne Trump ha parlato con forza e alzando la voce, ma scadendo spesso in alcune ‘falsità’.


Biden ha descritto Trump come ‘il peggior presidente della storia americana’, citando il consenso degli storici. L’avversario ha risposto esaltando le virtù storiche dei suoi tagli fiscali. ‘Nessuno ha mai tagliato le tasse come noi. Abbiamo tagliato le tasse quattro volte’, ha detto lo sfidante repubblicano del presidente, che ha risposto spesso a domande semplici – sull’economia, sull’aborto o sulla crisi degli oppioidi – con risposte non consequenziali sull’immigrazione o sulla Cina. L’ex presidente ha anche ripetutamente diffuso false affermazioni sull’aborto, sull’ambiente e sul confine, senza che i moderatori della Cnn siano riusciti a verificare o ad obiettare i fatti raccontati in tempo reale. Trump ha citato due volte Hunter Biden, il figlio del presidente condannato questo mese per tre reati legati all’acquisto di una rivoltella nel 2018 mentre era presumibilmente dipendente dalla droga. Il tycoon repubblicano, che il mese scorso è diventato il primo ex presidente a essere condannato per atti criminali, ha etichettato il figlio di Biden come un ‘criminale condannato’. Un’accusa a cui anche l’inquilino della Casa Bianca ha risposto ricordando le vicende personali dell’avversario. Biden ha fatto riferimento alle condanne penali di Trump, dicendo che aveva fatto ‘sesso con una pornostar’, Stormy Daniels, mentre sua moglie era incinta, cosa che Trump ha negato, e affermando che il suo avversario è stato ritenuto civilmente responsabile per ‘aver molestato una donna in pubblico’. ‘Hai la morale di un gatto randagio’, ha aggiunto.


A inizio del dibattito, Biden si è scagliato contro Trump riguardo alle sue politiche fiscali. ‘Finalmente abbiamo battuto Medicare’, ha poi detto. E a una domanda sulla sicurezza sociale, ha sostenuto che una tassa sui milionari manterrebbe il sistema solvibile senza danneggiare chiunque guadagni meno di 400.000 dollari all’anno. ‘L’idea che non abbiamo bisogno di proteggere gli anziani è ridicola’, ha quindi precisato Biden, pubblicizzando i benefici dell’Affordable Care Act. Biden ha parlato piano, mentre esaltava i suoi successi economici, dicendo di avere salvato il Paese dalla ‘caduta libera’ e dal ‘caos’ quando ha preso il posto di Trump nel 2021. Si è schiarito la voce più volte. Il magnate repubblicano lo ha ascoltato con un’espressione perplessa e ha replicato vantandosi dello stato dell’economia durante il suo mandato, dicendo che ‘tutto è andato alla grande’. Inoltre, ha incolpato Biden per l’aumento dei prezzi che ha frustrato gli americani. L’inflazione sta uccidendo il nostro Paese’, ha commentato. ‘Ci sta assolutamente uccidendo.’ I due candidati si sono scontrati anche sull’aborto. Biden ha accusato Trump di aver eroso il diritto all’aborto dopo che i tre repubblicani alla Corte Suprema hanno votato per annullare il caso Roe v. Wade, che aveva riconosciuto il diritto costituzionale all’aborto a livello nazionale. L’inversione di rotta ha dato energia a molti elettori che sostengono il diritto all’aborto e ha contribuito a rafforzare le vittorie democratiche nelle elezioni di medio termine del 2022. ‘È stata una cosa terribile quello che hai fatto’, ha detto Biden, rivolgendosi al suo rivale e impegnandosi a ripristinare la legge se gli fosse stato concesso un secondo mandato, pur senza spiegare come.


Trump, da parte sua, ha respinto le accuse di Biden affermando che la sua presidenza ha restituito la questione dell’aborto al popolo attraverso le leggi statali. Ha detto di sostenere le eccezioni al divieto di aborto per stupro, incesto e la vita della madre, e ha ripetuto la sua falsa affermazione secondo cui Biden sostiene l’aborto fino e dopo la nascita. ‘Pensiamo che i democratici siano i radicali, non i repubblicani’, ha detto Trump. ‘Quello che ho fatto è stato mettere in tribunale tre giudici della Corte Suprema e loro hanno ucciso Roe’, ha insistito. ‘In questo momento, sono gli Stati a controllarlo, e questa è la volontà del popolo’, ha aggiunto, affermando falsamente che la fine delle protezioni previste dalla Roe v Wade era qualcosa che ‘tutti volevano’. Il candidato repubblicano ha quindi spostato la dibattito sull’immigrazione clandestina. A questo proposito ha definito Biden un bugiardo che presenta disinformazione. Ha sostenuto che ‘milioni di persone’ stanno attraversando il confine e stanno ricevendo benefici di sicurezza sociale – un’affermazione senza prove. Trump ha anche sostenuto che il problema degli oppioidi potrebbe essere ricondotto alla produzione di fentanil in Cina, contrabbandato negli Stati Uniti attraverso il confine meridionale. L’attuale presidente democratico ha risposto ricordando che una sua proposta per aumentare la tecnologia e il personale alla frontiera è stata respinta dai repubblicani al Congresso per volere di Trump.


I due candidati hanno quindi espresso una diversa visione della guerra in Ucraina. Biden ha definito Vladimir Putin un criminale di guerra che estenderebbe il conflitto in Ucraina ai vicini Stati membri della Nato, come la Polonia. Trump, da parte sua, ha definito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ‘il più grande venditore del mondo’ ed ha attaccato Biden sulla guerra in Medio Oriente, dicendo che è ‘diventato come un palestinese, ma molto cattivo’. Quindi, l’ex presidente repubblicano ha negato le sue responsabilità sull’insurrezione del 6 gennaio. Pressato sul suo ruolo, ha detto di aver incoraggiato le persone ad agire ‘pacificamente e patriotticamente’, poi ha cambiato subito argomento per lanciare un attacco all’ex presidente della Camera Nancy Pelosi, sostenendo che proprio Pelosi avrebbe avuto la responsabilità di aver respinto le truppe della Guardia nazionale. Quindi ha detto che Biden dovrebbe ‘vergognarsi’ per il modo in cui sono stati trattati gli imputati del 6 gennaio. Biden ha accolto questa affermazione con un’espressione esasperata, una costante del suo dibattito. ‘L’unica persona su questo palco che è un criminale condannato è l’uomo che sto guardando in questo momento’, ha detto Biden del suo rivale. Cercando di fugare le perplessità sulla sua età avanzata, l’attuale presidente ha quindi messo in luce una serie di risultati politici e ha affermato che Trump è ‘tre anni più giovane e molto meno competente’. Il presidente ha anche usato una sua risposta su questo tema per schiaffeggiare Trump per aver parlato male degli Stati Uniti. ‘L’idea che siamo una specie di paese in fallimento? Non ho mai sentito un presidente parlare così prima d’ora’, ha detto Biden. Mentre, nella sua replica, Trump ha detto di essere in buona forma esattamente come 25 anni fa e forse ‘anche un po’ più leggero’, aggiungendo di avere superato brillantemente i test cognitivi. Al magnate repubblicano, infine, è stata chiesta tre volte una risposta sulle sue intenzioni riguardo all’esito delle elezioni. Più volte Trump ha sottolineato che accetterebbe i risultati ‘se si trattasse di elezioni giuste, legali e buone’, ma non ha dato una risposta certa. E Biden ha replicato: ‘Dubito che lo accetterai; sei un tale piagnucolone’.