Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

In Kenya i manifestanti irrompono in Parlamento: almeno 10 morti

In Kenya i manifestanti irrompono in Parlamento: almeno 10 mortiRoma, 25 giu. (askanews) – Sono almeno 10 le persone morte a causa degli scontri tra polizia e manifestanti a Nairobi dove è in corso una protesta contro l’aumento dell’imposizione fiscale. I manifestanti hanno fatto irruzione in Parlamento dove è scoppiato un incendio. Anche l’edificio del consiglio comunale è in fiamme, secondo la Citizen TV.


La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni. Secondo un paramedico sentito da Reuters finora sono stati uccisi almeno 10 manifestanti ma è probabile che il bilancio delle vittime aumenti poiché la polizia continua a lottare contro i manifestanti dentro e fuori il parlamento. Circa 45 feriti sono stati ricoverati al Kenyatta National Hospital di Nairobi, il più grande ospedale di riferimento del paese.

Kenya, manifestanti irrompono in Parlamento: almeno 10 morti

Kenya, manifestanti irrompono in Parlamento: almeno 10 mortiRoma, 25 giu. (askanews) – Sono almeno 10 le persone morte a causa degli scontri tra polizia e manifestanti a Nairobi dove è in corso una protesta contro l’aumento dell’imposizione fiscale. I manifestanti hanno fatto irruzione in Parlamento dove è scoppiato un incendio. Anche l’edificio del consiglio comunale è in fiamme, secondo la Citizen TV.


La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni. Secondo un paramedico sentito da Reuters finora sono stati uccisi almeno 10 manifestanti ma è probabile che il bilancio delle vittime aumenti poiché la polizia continua a lottare contro i manifestanti dentro e fuori il parlamento. Circa 45 feriti sono stati ricoverati al Kenyatta National Hospital di Nairobi, il più grande ospedale di riferimento del paese.

Le famiglie delle vittime del 7 ottobre denunciano l’Unrwa: “Aiuti ad Hamas”

Le famiglie delle vittime del 7 ottobre denunciano l’Unrwa: “Aiuti ad Hamas”Roma, 25 giu. (askanews) – Le famiglie delle persone uccise durante l’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre hanno presentato ieri una denuncia contro l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, accusandola di aver contribuito a questo massacro senza precedenti, secondo i documenti giudiziari visionati dall’Afp. Considerata da decenni essenziale per gli aiuti umanitari ai palestinesi, l’Unrwa è in crisi da quando Israele ha accusato 12 dei suoi dipendenti di essere coinvolti in questo attacco.


Un rapporto di esperti condotto dall’ex ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha concluso ad aprile che esiste un problema con la “neutralità” politica dell’agenzia, ma che Israele non ha fornito “prove” sufficienti a sostegno delle sue accuse. Queste accuse avevano spinto diversi paesi, tra cui l’Italia, a congelare i finanziamenti all’agenzia. Il governo di Roma ha poi deciso di riprenderli, dopo la conclusione dell’inchiesta guidata da Colonna. “L’Unrwa (…) ha trascorso più di un decennio prima dell’attacco del 7 ottobre aiutando Hamas a creare la (sua) infrastruttura terroristica”, accusano le famiglie delle vittime secondo i documenti del tribunale. I ricorrenti ritengono che l’agenzia “abbia consapevolmente fornito ad Hamas dollari americani in contanti necessari per pagare i trafficanti di armi, esplosivi e altro materiale terroristico”. La denuncia è stata depositata a New York, sede delle Nazioni Unite e luogo in cui l’Unrwa utilizza i servizi bancari, secondo gli stessi documenti del tribunale. Contattata dall’Afp, l’Unrwa non ha reagito immediatamente. Il direttore dell’agenzia, Philippe Lazzarini, invita regolarmente Israele a fermare la sua “campagna violenta” contro l’Unrwa. “Almeno 192 dipendenti sono stati uccisi a Gaza. Più di 170 installazioni dell’Unrwa sono state danneggiate o distrutte”, ha denunciato in un articolo pubblicato alla fine di maggio sul New York Times.

Ue, Ucraina spinge per processo adesione dinamico a partire da 2025

Ue, Ucraina spinge per processo adesione dinamico a partire da 2025Roma, 25 giu. (askanews) – Le autorità ucraine intendono raddoppiare gli sforzi per accelerare i negoziati di adesione all’Unione Europea a partire dal 2025, quando la presidenza del Consiglio Ue sarà assunta dalla Polonia. Lo ha dichiarato il vice primo ministro ucraino, Olha Stefanishyna. La settimana scorsa, la presidenza belga del Consiglio dell’UE ha dichiarato che il Consiglio aveva approvato l’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina e della Moldova a partire dal 25 giugno.


Il primo ministro moldavo Dorin Recean e Stefanishyna dovrebbero partecipare ai colloqui, ha riferito ieri una fonte di alto rango a Bruxelles. “A partire dal 2025, noi

Europee, Tajani: il Ppe è il vincitore, no ai Verdi in maggioranza

Europee, Tajani: il Ppe è il vincitore, no ai Verdi in maggioranzaBruxelles, 24 giu. (askanews) – Il voto europeo ha chiaramente avuto un vincitore, il Ppe, che deve perciò restare centrale nella distribuzione dei nuovi incarichi di vertice dell’Ue; i cittadini hanno detto ‘no’ a “una politica ambientalista fondamentalista”, quindi “i Verdi non possono stare nella futura maggioranza”; e il Ppe, i Socialisti e i Liberali devono semmai “guardare con maggiore attenzione ai Conservatori” nel Parlamento europeo. Lo ha affermato oggi a Lussemburgo il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, parlando con la stampa a margine del consiglio esteri dell’Ue.


Tajani ha ribadito le posizioni del Ppe secondo cui vanno riconfermate Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione e Roberta Metsola a quella del Parlamento europeo. Inoltre, ha aggiunto il ministro degli Esteri, il nuovo presidente del Consiglio europeo non dovrà avere posizioni sull’immigrazione “non rispondenti alla posizione della maggioranza degli europei” e il nuovo Alto Rappresentante per la politica estera dovrà “guardare anche al Sud”. Due riferimenti che sembrano fatti apposta per ostacolare la designazione del candidato socialista, l’ex premier Antonio Costa per il Consiglio europeo, e quella della candidata liberale, la premier estone Kaja Kallas, come Alto Rappresentante. “Intanto bisogna trovare l’accordo”, ha detto Tajani, riguardo ai negoziati sulle nuove nomine, in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì, a Bruxelles. “O l’accordo si trova a fine settimana, oppure non c’è la possibilità di individuare il presidente della Commissione da proporre al Parlamento, il presidente del Consiglio europeo e l’Alto Rappresentante”, e in questo caso “è chiaro che servirà altro tempo. Il confronto tra i capi di Stato e di governo è in corso, ci sono colloqui. Io ribadisco qual è la mia posizione: bisogna tener conto del risultato elettorale: questa è la democrazia. Lo voglio dire anche a tanti che fanno osservazioni a volte fuori luogo. E la democrazia ci ha detto che in Europa i cittadini hanno detto no a una politica ambientalista fondamentalista”.


“Quindi – ha indicato Tajani – io credo che i Verdi non possano stare nella futura maggioranza. E credo che Popolari, Liberali e Socialisti debbano guardare con maggiore attenzione ai Conservatori, perché questo è il risultato elettorale. Ovvio che il Partito popolare europeo sarà centrale. Noi ribadiamo la nostra posizione a favore di Ursula von der Leyen come presidente della commissione, e come presidente del Parlamento europeo di Roberta Metsola, che ha fatto benissimo, e credo che possa rimanere in carica a lungo”. Un riferimento al fatto che il Ppe vorrebbe confermare Metsola alla presidenza dell’Assemblea di Strasburgo anche dopo il rinnovo delle cariche di metà legislatura, tra due anni e mezzo. “Per quanto riguarda la posizione di Alto Rappresentante – ha continuato Tajani -, bisogna avere un candidato che guardi anche al Sud; dobbiamo avere poi un presidente del Consiglio europeo che non abbia posizioni sulla immigrazione non rispondenti alla posizione della maggioranza degli europei, quindi non si può avere una posizione differente da quella degli accordi presi fino ad oggi”.


“Bisogna avere anche una posizione ferma nei confronti della Federazione russa, e non credo che il Partito socialista europeo possa avere un rappresentante alla guida del Consiglio europeo per due anni e mezzo (qui il riferimento è alla posizione del Ppe che vorrebbe per togliere ai Socialisti la presidenza del Consiglio europeo tra due anni e mezzo, a metà legislatura, ndr). Ritorno sempre al solito punto, il voto dei cittadini: il Partito popolare europeo è il primo partito in Europa, non si può pensare di non attribuirgli lo spazio politico che gli elettori hanno indicato”. Tajani è passato quindi a parlare dei “contenuti” che dovrà avere la nuova maggioranza europea: “Né negazionismo, né fondamentalismo ambientalista, ma una posizione politica con un progetto di lotta al cambiamento climatico che sia parte della politica industriale e della politica agricola per i prossimi cinque anni”. E’ prima “una questione di contenuti, e poi, di conseguenza, di assegnazione degli incarichi”.


“Ripeto: il voto ha condannato le scelte di Frans Timmermans e di Greta Thunberg, quindi – ha sottolineato il leader di Forza Italia – bisogna porre rimedio a delle scelte che non hanno tenuto conto della questione sociale. Perché con scelte fondamentaliste si rischia di perdere decine e decine di migliaia di posti di lavoro all’interno dell’Unione europea, e questo non lo possiamo assolutamente permettere”. A chi chiedeva se non ci sia il rischio che salti tutto, perché i Socialisti non accettano di avere la guida de Consiglio europeo ridotta a una durata di soli due anni e mezzo, ma la esigono per l’intera legislatura, Tajani ha replicato: “Bisogna sempre rispettare il voto. E il voto ha detto chiaramente che c’è un vincitore che si chiama Partito popolare europeo. Non si può pensare di ridurre il Ppe ai margini perché si vogliono occupare tanti posti”. “Ricordo poi – ha aggiunto Tajani – che i patti vanno mantenuti. Quando io venni eletto nel 2017 presidente del Parlamento europeo, lo feci guidando una maggioranza Popolare-Liberali- Conservatori contro i Socialisti, che avevano deciso di non rispettare un patto firmato, perché pretendevano di avere ancora per due anni e mezzo la presidenza del Parlamento europeo” dopo la prima metà della legislatura, ma “vennero sconfitti”. “Ricordo che c’è una regola fondamentale nelle relazioni internazionali: ‘pacta sunt servanda’, i patti vanno rispettati. In quel caso i Socialisti non rispettarono i patti, e questa fu una cosa veramente inaccettabile. Ecco, mi auguro che il Partito socialista rispetti i patti: non può pensare di avere tutto lo spazio che che vuole. Io dico soltanto che bisogna, in uno spirito di stabilità delle istituzioni, assegnare gli incarichi in base al risultato elettorale”. “Ma ripeto: la cosa più importante – ha insistito Tajani – è la linea politica: una politica industriale, una politica agricola che siano impegnate nella lotta contro il cambiamento climatico, ma senza una visione fondamentalista, quindi con scelte pragmatiche che permettono anche di tutelare il lavoro, che per noi rappresenta una priorità. Perché le scelte fondamentaliste rischiano di far perdere decine e decine di migliaia di posti di lavoro in tutta Europa”. Per quanto riguarda il prossimo commissario Ue italiano, alla domanda se il possibile candidato possa essere l’attuale ministro degli Affari europei, la Coesione e la gestione del Pnrr, Raffaele Fitto, Tajani ha risposto: “Dal punto di vista politico, ribadisco che l’Italia ha diritto ad avere un vicepresidente della Commissione europea con un portafogli di peso. Questo è quello che riteniamo sia giusto per la seconda manifattura d’Europa, per un paese fondatore, un paese che ha un governo stabile che durerà nei prossimi cinque anni. E anche per un equilibrio delle scelte in Europa, perché ci siano Nord, Sud, Est e Ovest” rappresentati “con parità di ruoli e di peso nei ruoli da occupare”. “Non abbiamo fatto nomi all’interno del governo – ha riferito il ministro -, poi la sintesi la farà il presidente del Consiglio. Io credo che Raffaele Fitto sarebbe un eccellente commissario. Questo lo dico da sempre, perché conosce le istituzioni comunitarie, conosce i dossier e non ha bisogno di fare un corso quinquennale come capita spesso ai nuovi commissari a Bruxelles e a Strasburgo. Però è la mia opinione: non ne abbiamo parlato, non c’è stata alcuna decisione. Mentre credo invece che sia fondamentale insistere su linea politica, vicepresidenza e un portafogli importante per L’Italia. Ecco, questi sono tre elementi essenziali; poi la persona verrà individuata dal governo. Il presidente del Consiglio ascolterà e tirerà le somme”, ha concluso Tajani.

Nasce Villaggio Italia, “mini expo” itinerante con nave Vespucci

Nasce Villaggio Italia, “mini expo” itinerante con nave VespucciRoma, 24 giu. (askanews) – “Mostrare le bellezze” dell’Italia e le sue eccellenze, utilizzando “la nave più bella del mondo”: l’Amerigo Vespucci. E’ questo l’obiettivo di Villaggio Italia, una sorta di “mini expo itinerante, articolata su una superficie di oltre 12.000 metri quadri”, secondo la definizione dell’amministratore delegato di Difesa e Servizi, Luca Andreoli. Un villaggio fisico ma anche digitale, per far conoscere il nostro Paese anche a quelle “parti del mondo o generazioni che non collegano più l’Italia alla bellezza, alla tecnologia, alla bella vita”, e per spiegare che “l’Italia è ancora tutto questo e lo sarà nei prossimi anni”, ha precisato il ministro della Difesa Guido Crosetto, alla conferenza stampa di presentazione di “Villaggio Italia – Tour mondiale di nave Amerigo Vespucci”.


Il Vespucci ha iniziato a luglio 2023 da Genova il suo “Tour Mondiale” che in 11 mesi di navigazione ha già raggiunto 15 dei 31 Paesi in programma, toccando 18 degli oltre 30 porti che saranno complessivamente raggiunti e visitando, così, 3 dei 5 continenti. Con il prossimo arrivo nella città di Los Angeles, il “Tour Mondiale” affiancherà alla permanenza nei porti di Nave Vespucci, già ambasciatore del Made in Italy nel mondo e impegnato non solo nell’attività formativo-addestrativa ma anche in quella di Naval Diplomacy, una “Esposizione Mondiale Itinerante Pluriennale”: il Villaggio Italia. Nelle tappe di Los Angeles, Tokyo, Darwin, Singapore, Mumbai, Abu Dhabi, Doha e Gedda, l’Italia si presenterà quindi con uno spazio innovativo e coinvolgente – allestito affianco al molo di approdo del Vespucci in 8 porti – attraverso il quale dialogare, ospitare e accogliere non solo gli italiani in giro per il mondo, ma anche i cittadini e i visitatori delle città raggiunte. Una tappa a Durazzo, precederà il ritorno in Italia, al porto di Genova, il 10 giugno del 2025, nel giorno della festa della Marina, ha ricordato il capo di Stato Maggiore della Marina, Enrico Credendino.


Al progetto promosso dal Ministero della Difesa e realizzato in collaborazione con Difesa Servizi SpA. partecipano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – con il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare e il Ministro per lo Sport e i Giovani – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura e il Ministero del Turismo. Salutando il capitano di vascello Giuseppe Lai, comandante di Nave Vespucci, in collegamento dalle acque tra il Messico e gli Stati uniti, Crosetto ha spiegato che tutti i marinai a bordo rappresentano in questo momento l’Italia intera. “Grazie per quello che state facendo”, è stato “importante essere riusciti a legare la storia del Vespucci all’Italia, una cosa antica a un volano per il presente e il futuro”, ha commentato. E proprio questo è il punto del progetto: “Abbiamo deciso di far salire su Nave Vespucci il meglio dell’Italia, dal cinema all’industria, dalla musica alla cultura, per rappresentare in giro per il mondo ciò che questo paese ha fatto nei secoli e cosa potrà fare nei prossimi secoli, per raccontare la grandezza passata e quella futura dell’Italia”, ha precisato il ministro.


Dopo il passaggio in ogni Paese, sarà valutato “l’impatto mediatico”. “Noi non vogliamo soltanto raccontare che siamo bravi, vogliamo vedere se siamo riusciti a incidere, ad esempio adesso negli Stati Uniti, raccontando cos’è l’Italia, cosa si può vedere in Italia, cosa si può comprare di italiano, cosa rappresenta l’Italia nel mondo”, ha argomentato Crosetto. Tutto ciò “non serve a dire quanto siamo belli, ma a dire: venite a trovarci, venite a comprare italiano, a trasmettere cosa c’è dietro un manufatto italiano, che nasce con centinaia di anni di storia alle spalle”. Sinsomma, “far capire che c’è un collegamento ideale tra un abito di Armani, una Ferrari e il Colosseo”, ha detto il ministro. L’obiettivo è attirare dentro il Villaggio Italia persone e media, “raccontare, come Paese, il Made in Italy non soltanto a quelli che hanno 40, 50 o 60 anni, ma anche a quelli che ne hanno 20, che sono i consumatori del futuro”, ha proseguito il ministro. “Si investe sempre sul futuro, non si investe mai sul 60enne o 70enne”, ha spiegato Crosetto, insistendo sulla necessità di destare l’attenzione dei più giovani attraverso “canali diversi”. “I miei figli non passano più attraverso il telegiornale o il giornale per essere informati, quindi bisogna utilizzare i social, bisogna trovare strumenti per arrivare su YouTube, per far parlare quelli che parlano ai ragazzi. E questo deve essere uno sforzo che non posso fare io che ho 60 anni, ma che devono fare quelli che sono creativi e sanno come raggiungerli”, ha insistito il ministro. Poi, occorrerà anche “spiegare cos’è l’Italia a quelli che non sono interessati”. “Noi pensiamo che tutto il mondo sappia cos’è l’Italia”, ha concluso il ministro, ma “ci sono parti del mondo o generazioni che non collegano più l’Italia alla bellezza, alla tecnologia, alla bella vita. Dobbiamo spiegare che l’Italia è ancora, e lo sarà nei prossimi anni, tutto questo: tecnologia, gusto del vivere, grande qualità”.

Ucraina, Mosca convoca l’ambasciatore Usa per il raid su Sebastopoli

Ucraina, Mosca convoca l’ambasciatore Usa per il raid su SebastopoliRoma, 24 giu. (askanews) – Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatrice americana in Russia Lynne Tracy in relazione all’attacco missilistico ucraino su Sebastopoli avvenuto ieri e secondo Mosca utilizzando missili ATACMS: un “nuovo sanguinoso crimine del regime di Kiev, sponsorizzato e armato da Washington”, si legge nella nota del ministero che parla di un raid “mirato contro la popolazione civile di Sebastopoli, accompagnato da numerose vittime, tra cui bambini”.


“Le azioni di Washington che incoraggiano le autorità filo-naziste dell’Ucraina a intraprendere un’azione militare non rimarranno impunite”, ha aggiunto il ministero parlando di misure di risposta. Gli Stati uniti, secondo il ministero russo, hanno le medesime responsabilità dell’Ucraina in merito all’attacco, si legge sulle agenzie russe.

Ucraina, il Consiglio Ue approva il 14esimo pacchetto di sanzioni alla Russia

Ucraina, il Consiglio Ue approva il 14esimo pacchetto di sanzioni alla RussiaRoma, 24 giu. (askanews) – Il Consiglio Ue ha approvato il 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione russa con misure che intendono colpire l’economia russa anche obbligando le società europee ad assicurarsi che i loro interlocutori in Paesi terzi non violino le sanzioni europee. Un punto particolarmente curato in tal senso riguarda il Gnl russo.


Nel nuovo insieme di misure contro la Russia figurano 116 persone ed entità giuridiche legate all’invasione dell’Ucraina. “Il Consiglio ha approvato oggi il 14esimo pacchetto di misure economiche restrittive individuali per assestare un altro colpo al regime di Putin e a coloro che perpetuano la sua guerra di aggressione illegale, immotivata e ingiustificata contro l’Ucraina”, dichiara il testo a conferma della decisione.


Con il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, inoltre, “passa il principio che ci deve essere un risarcimento per le imprese colpite dalla Russia, come il caso di Ariston”, quindi “passano la base giuridica e il principio giudiziario, poi vedremo dove trovare i fondi. E’ una vittoria dell’Italia che si è battuta per garantire le imprese che nel rispetto delle sanzioni operano in Russia, ce ne sono circa 200, e noi abbiamo il dovere di tutelarle”, ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Cae a Lussemburgo, spiegando: “Noi abbiamo due casi quello della Ariston e di Unicredit” e “grazie all’attento lavoro dell’Italia nella preparazione del pacchetto, oggi è passato il principio secondo cui le imprese possono agire in giudizio per chiedere un risarcimento per eventuali azioni di ritorsione”. Sono previsti due tipi di rimedi che permettono alle imprese di agire dinanzi alle corti nazionali UE per chiedere di esser risarcite. In primo luogo, per chiedere il risarcimento di danni subiti per cause avviate in Paesi terzi da soggetti russi o controllati da russi per contratti o transazioni la cui esecuzione è stata colpita dalle sanzioni europee.


In secondo luogo, per chiedere il risarcimento dei danni causati da soggetti russi che hanno beneficiato dei provvedimenti russi di assegnazione in amministrazione temporanea. Non si tratta di meccanismi di compensazione automatica, ma di misure che consentono di agire in giudizio.

Russia, attacchi terroristici in Daghestan: uccisi agenti e civili, fra cui un prete

Russia, attacchi terroristici in Daghestan: uccisi agenti e civili, fra cui un preteRoma, 24 giu. (askanews) – Quindici agenti delle forze dell’ordine, quattro civili – tra cui un prete ortodosso – sono stati uccisi in attacchi terroristici in Daghestan secondo il Comitato investigativo russo, che cita “dati preliminari”.


Ieri sera, uomini armati di probabile affiliazione islamista hanno aperto il fuoco contro due chiese, una sinagoga e una stazione di polizia stradale nelle città di Derbent e Makhachkala, nella repubblica caucasica del Daghestan. L’operazione antiterrorismo lanciata dalle autorità è stata dichiarata “completata” stamattina. “Secondo i dati preliminari, 15 agenti delle forze dell’ordine sono stati uccisi, così come quattro civili, tra cui un prete ortodosso”, ha detto il Comitato in una nota, aggiungendo che cinque uomini armati coinvolti negli attacchi terroristici sono stati eliminati e le loro identità sono state stabilite.

Crosetto: obiettivo Villaggio Italia è mostrare bellezze del Paese

Crosetto: obiettivo Villaggio Italia è mostrare bellezze del PaeseRoma, 24 giu. (askanews) – “L’obiettivo” di Villaggio Italia è quello di utilizzare la nave Amerigo Vespucci per “mostrare le bellezze” del nostro Paese. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto racconta come nasce l’idea del “Villaggio Italia – Tour mondiale di nave Amerigo Vespucci”, presentato oggi in conferenza stampa presso l’Altare della Patria a Roma.


“La nave Amerigo Vespucci doveva partire per un giro di 2 anni nel mondo, avrebbe dovuto trattarsi di una missione addestrativa. Allievi di prima classe si imbarcavano, venivano formati, e allievi di altre marine dovevano salire a bordo. Rimaneva come missione di addestramento e missione diplomatica. Poi ci siamo chiesti perché non utilizzare questa missione non solo per la Marina ma anche per l’Italia”, ha raccontato Crosetto. “Da questa intuizione nasce quello che cerchiamo di raccontarvi oggi. Abbiamo coinvolto altri ministeri e deciso di utilizzare l’Amerigo Vespucci come strumento per raccontare” le bellezze dell’Italia, “ad esempio tutto quello che ci sta attorno”, ha spiegato Crosetto, facendo riferimento alle bellezze dei Fori imperiali e dell’antica Roma e ricordando di avere messo questo progetto “nelle mani di Difesa e Servizi”.