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Il G7 condanna Hamas e sostiene il piano Biden, ma Israele rispetti il diritto internazionale

Il G7 condanna Hamas e sostiene il piano Biden, ma Israele rispetti il diritto internazionaleBari, 14 giu. (askanews) – I leader del G7 ribadiscono la “più ferma condanna dei brutali attacchi terroristici” di Hamas, esprimono la “piena solidarietà e sostegno a Israele e al suo popolo”. Israele però, “nell’esercitare il proprio diritto a difendersi” deve “rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale in ogni circostanza, compreso il diritto internazionale umanitario”. E’ quanto si legge nella dichiarazione finale del G7, visionata da Askanews.


Mentre condannano Hamas per il “continuo utilizzo delle infrastrutture civili per le sue attività militari”, i leader deplorano “allo stesso modo tutte le perdite di vite civili e notiamo con grande preoccupazione il numero inaccettabile di vittime civili, in particolare donne e bambini. Chiediamo a tutte le parti di intraprendere ogni passo possibile per proteggere le vite dei civili”.

Stoltenberg: quella di Putin non è una proposta di pace

Stoltenberg: quella di Putin non è una proposta di paceBruxelles, 14 giu. (askanews) – Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha respinto con forza, oggi a Bruxelles, la proposta di cessate il fuoco in Ucraina avanzata dal presidente russo Vladimir Putin, definendola “non una proposta di pace”, ma un modo per raggiungere comunque l’obiettivo di Mosca di controllare l’Ucraina. Putin ha prospettato un immediato cessate il fuoco e l’inizio di negoziati di pace con Kiev, se gli ucraini ritireranno le truppe dalle quattro regioni occupate dai russi e e rinunceranno all’adesione alla Nato.


A una giornalista ucraina che chiedeva cosa rispondesse alla proposta del presidente russo, durante la conferenza stampa al termine della riunione ministeriale Difesa del Consiglio Atlantico, al quartier generale della Nato a Bruxelles, Stoltenberg ha replicato: “Non spetta all’Ucraina ritirare le forze dal territorio ucraino. Sta alla Russia ritirare le proprie forze dalle terre ucraine occupate”. “Questo dimostra – ha continuato il Segretario generale – che questa non è una proposta fatta in buona fede; non è per gli ucraini. E’ una proposta che in realtà implica che la Russia riesca a conseguire gli obiettivi dei sui giochi di guerra, aspettandosi che l’Ucraina ceda un una parte del suo territorio significativamente maggiore di quella che Mosca è stata in grado di occupare finora”. “Non è una proposta di pace – ha insistito Stoltenberg -, ma significa più aggressione, più occupazione, e dimostra che l’obiettivo della Russia è quello di controllare l’Ucraina”. “Questo – ha ricordato il Segretario generale – è stato lo scopo della Russia fin dall’inizio di questa guerra, in flagrante violazione del diritto internazionale. E questa – ha concluso – è la ragione per cui gli alleati della Nato continuano a sostenere l’Ucraina”.

Papa al G7: politica regoli l’intelligenza artificiale, è uno strumento non può proporre principi generali

Papa al G7: politica regoli l’intelligenza artificiale, è uno strumento non può proporre principi generaliRoma, 14 giu. (askanews) – “Dimenticare che l’intelligenza artificiale non è un altro essere umano e che essa non può proporre principi generali, è spesso un grave errore che trae origine o dalla profonda necessità degli esseri umani di trovare una forma stabile di compagnia o da un loro presupposto subcosciente, ossia dal presupposto che le osservazioni ottenute mediante un meccanismo di calcolo siano dotate delle qualità di certezza indiscutibile e di universalità indubbia”. Così Papa Francesco in un passaggio del suo intervento al G7 di Borgo Egnazia.


“La stagione di innovazione tecnologica che stiamo attraversando – ha poi affermato il Pontefice riferendosi ai progressi tecnologici e all’intelligenza artificiale – si accompagna a una particolare e inedita congiuntura sociale: sui grandi temi del vivere sociale si riesce con sempre minore facilità a trovare intese. Anche in comunità caratterizzate da una certa continuità culturale, – ha poi argomentato il Papa – si creano spesso accesi dibattiti e confronti che rendono difficile produrre riflessioni e soluzioni politiche condivise, volte a cercare ciò che è bene e giusto. Oltre la complessità di legittime visioni che caratterizzano la famiglia umana, emerge un fattore che sembra accomunare queste diverse istanze”. In questa situazione, ha aggiunto Francesco, “si registra come uno smarrimento o quantomeno un’eclissi del senso dell’umano e un’apparente insignificanza del concetto di dignità umana. Sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell’Occidente: la categoria di persona umana. Ed è così che in questa stagione in cui i programmi di intelligenza artificiale interrogano l’essere umano e il suo agire, proprio la debolezza dell’ethos connesso alla percezione del valore e della dignità della persona umana rischia di essere il più grande vulnus nell’implementazione e nello sviluppo di questi sistemi”.


Francesco ha fatto notare ai ‘grandi’ della terra che “nessuna innovazione è neutrale” e che “la tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre. Questa costitutiva dimensione di potere della tecnologia include sempre, in una maniera più o meno esplicita, la visione del mondo di chi l’ha realizzata e sviluppata”, ha concluso il Papa aggiungendo che “questo vale anche per i programmi di intelligenza artificiale. Affinché questi ultimi siano strumenti per la costruzione del bene e di un domani migliore, debbono essere sempre ordinati al bene di ogni essere umano. Devono avere un’ispirazione etica”. Il “paradigma tecnologico” ormai sta divenendo nelle società contemporanee uno “strumento potente e indispensabile” e non “si può permettere” che una realtà come l’intelligenza artificiale non sia gestita regolata dallo strumento della politica, ha sottolineato Papa Francesco nel suo intervento al G7 di Borgo Egnazia. “Anzi, – ha suggerito il Papa – dobbiamo fare dell’intelligenza artificiale un baluardo proprio contro la sua espansione. Ed è proprio qui che è urgente l’azione politica, come ricorda l’Enciclica Fratelli tutti”.


“La politica serve! Voglio ribadire in questa occasione che davanti a tante forme di politica meschine e tese all’interesse immediato, la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine”, ha voluto sottolineare Papa Francesco. “Il potere politico fa molta fatica ad accogliere questo dovere in un progetto di Nazione e ancora di più in un progetto comune per l’umanità presente e futura”, ha aggiunto . Rivolgendosi poi ai capi di Stato e di Governo presenti in Puglia, il Papa ha spiegato che la sua “riflessione sugli effetti dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’umanità ci conduce così alla considerazione dell’importanza della ‘sana politica’ per guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire”. “Come ho già detto altrove – ha quindi concluso – la società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali. Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi”.

Kiev: da Putin nessuna proposta di pace, è solo una farsa e offende il diritto internazionale

Kiev: da Putin nessuna proposta di pace, è solo una farsa e offende il diritto internazionaleRoma, 14 giu. (askanews) – “Non ci sono nuove ‘proposte di pace’ dalla Russia. L’entità Putin ha espresso solo lo ‘standard dell’aggressore’, che è già stato ascoltato molte volte. Il suo contenuto è piuttosto specifico, altamente offensivo per il diritto internazionale e parla in modo assolutamente eloquente dell’incapacità dell’attuale leadership russa di valutare adeguatamente la realtà”, ha scritto su X il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak commentando le dichiarazioni del presidente russo.


Putin ha proposto oggi di iniziare negoziati di pace a condizione che le truppe ucraine si ritirino dalle regioni annesse illegalmente dalla Russia e Kiev rinunci ad aderire alla Nato, ma, spiega Podolyak: “La cosa più importante è 5: risolviamo urgentemente il ‘non/fallimento della Russia’ a spese dell’Ucraina”. “Naturalmente non vi è alcuna novità in questo, nessuna reale proposta di pace e nessun desiderio di porre fine alla guerra. Ma c’è il desiderio di non pagare per questa guerra e di continuarla in nuove forme. E’ tutta una completa farsa. Perciò – ancora una volta – liberatevi delle illusioni e smettetela di prendere sul serio le ‘proposte della Russia’ che offendono il buon senso”, conclude. Dura la risposta anche da parte Usa: il presidente russo Vladimir “Putin ha occupato illegalmente i territori sovrani dell’Ucraina. Putin non è nella posizione di dire all’Ucraina cosa fare per arrivare alla pace. Non è nella posizione di dettare le condizioni”, ha dichiarato il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin al termine della riunione Nato a Bruxelles, commentando la proposta di Putin sui negoziati di pace. “E’ esattamente – ha sottolineato Austin – il comportamento che non vogliamo vedere. Non vogliamo vedere un leader che si alza un giorno e cambia i confini, invade uno stato sovrano. Putin può finire questa guerra oggi se vuole e gli chiediamo di farlo e di ritirarsi dai territori ucraini”.


Putin ha detto che la Russia è pronta alla “fine definitiva” della guerra se le forze ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e se l’Ucraina garantirà di non aderire alla Nato.

G7, Meloni vede Biden: comune impegno per accordo sul Medio Oriente e la fine della guerra a Gaza

G7, Meloni vede Biden: comune impegno per accordo sul Medio Oriente e la fine della guerra a GazaBari, 14 giu. (askanews) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato oggi, a margine dei lavori del Vertice G7, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. I due leader – si legge in una nota di Palazzo Chigi – hanno discusso dei principali temi dell’attualità internazionale. L’incontro, tra le altre cose, ha permesso di ribadire il comune impegno per un accordo complessivo con riferimento al conflitto a Gaza per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi e il rafforzamento del sostegno umanitario alla popolazione civile.


E’ stata anche sottolineata l’importanza di riavviare il processo di pace con l’obiettivo della soluzione dei due Stati.

Papa Francesco al G7 scherza con Meloni: sono ancora vivo

Papa Francesco al G7 scherza con Meloni: sono ancora vivoRoma, 14 giu. (askanews) – “Ancora vivo”. Così Papa Francesco scherza con Giorgia Meloni, arrivando a Borgo Egnazia. “Siamo ancora vivi”, ripete la premier. “Tutti e due”, aggiunge il pontefice.


“Sarà una lunga giornata, però bella”, dice poi la presidente del Consiglio, ringraziando il pontefice per il “grande regalo” di essere al G7. Sulla golf car Meloni ride a una battuta del pontefice. “Una bella risata”, dice lui. “Vabbè, ma io e lei sempre”, risponde la premier.

La proposta di Putin: cessate il fuoco se Kiev lascia le regioni occupate

La proposta di Putin: cessate il fuoco se Kiev lascia le regioni occupateRoma, 14 giu. (askanews) – Con il G7 in Italia concentrato su come aiutare l’Ucraina e alla vigilia di un incontro di alto livello in Svizzera per esplorare strade verso una futura soluzione al conflito, Vladimir Putin ha lanciato una proposta che a dir suo porrebbe fine alla guerra: Kiev deve ritirare le sue truppe dai territori ucraini dichiarati annessi (Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhya) e deve ufficializzare la rinuncia ad aderire alla Nato. Inaccettabile per Kiev, tanto più che il presidente russo ha precisato che “si tratta dell’intero territorio di queste regioni all’interno dei confini amministrativi che esistevano al momento del loro ingresso in Ucraina”.


“Sottolineo il punto principale – ha detto il capo dello Stato russo durante un incontro con i funzionari del ministero degli Esteri – l’essenza della nostra proposta non è una sorta di tregua temporanea o di sospensione del cessate il fuoco, come vuole l’Occidente, per ripristinare le perdite, riarmare il regime di Kiev e prepararlo a una nuova offensiva. Ripeto, non stiamo parlando di congelare il conflitto, ma della sua fine definitiva. E ribadisco ancora una volta che non appena Kiev accetterà un percorso simile a quello proposto oggi, acconsentendo al ritiro completo delle sue truppe dalle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson e avviando effettivamente questo processo, saremo pronti ad avviare i negoziati senza rinviarli”. La proposta russa rilancia la base di quanto discusso nella primavera del 2022 durante i cosiddetti ‘negoziati di Istanbul’ con l’Ucraina, poi naufragati. Ma all’epoca la questione territoriale non era centrale, anzi, nelle bozze parafate dalla due parti quasi non figurava, rimandando a colloqui diretti a più alto livello. Oggi Putin è tornato a parlare di quelle trattative, sostenendo di avere offerto il ritiro russo dalle oblast di Kherson e Zaporizhzhia, che ora non sono più sul piatto di teorici negoziati. “I nuovi territori” saranno per sempre parte della Federazione russa, ha affermato, “non si discute proprio”.


“Oggi facciamo un’altra proposta di pace concreta e reale. Se Kiev e le capitali occidentali la rifiutano come prima, alla fine sono affari loro e loro la responsabilità politica e morale continuare lo spargimento di sangue”, ha dichiarato il leader russo. Roma, 14 giu. (askanews) – Il timing rispetto alla conferenza in Svizzera è esplicito, ed evidente l’intenzione di agitare le acque al vertice G7 in corso in Italia. Prima di tratteggiare la proposta per una soluzione mediata in Ucraina, Putin ha lanciato una serie di invettive contro gli Stati Uniti in particolare e l’Occidente in generale. Il pericolo per l’Europa non viene dalla Russia, ma “da una dipendenza critica, quase totale, dagli Stati Uniti”, ha affermato, “hanno più paura di perdere il favore di Washington che dei loro cittadini”. Quanto ai fondi russi congelati, al centro ieri del vertice dei Sette Grandi in Puglia: “i Paesi occidentali hanno ora congelato i beni russi e le riserve di valuta estera ma nonostante tutti i cavilli, il furto rimarrà un furto e non rimarrà impunito” e “il prossimo ad essere espropriato dagli Stati Uniti e dall’Occidente potrebbe essere chiunque”.


“Come sapete, hanno iniziato a promuovere attivamente l’iniziativa di tenere una cosiddetta conferenza internazionale di alto livello sull’Ucraina in Svizzera, e hanno intenzione di tenerla subito dopo il vertice del G7, cioè il gruppo di coloro che hanno acceso il conflitto in Ucraina con le loro politiche. Quello che propongono gli organizzatori dell’incontro in Svizzera è un altro trucco per distogliere l’attenzione di tutti”, ha detto Putin. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha poi sostenuto che “non è corretto” parlare di una richiesta di capitolazione all’Ucraina e che i punti avanzati dal capo del Cremlino saranno usati “in diverse situazioni, anche nel nostro lavoro all’interno dei BRICS, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, con la Cina, i paesi dell’America Latina, dell’Africa, che hanno anch’essi portato avanti le loro iniziative, ma che sono stati completamente ignorati da coloro che governano l’Ucraina”, ha detto Lavrov.

Putin fa una “proposta per finire la guerra”: ritiro di Kiev da regioni annesse e no adesione alla Nato

Putin fa una “proposta per finire la guerra”: ritiro di Kiev da regioni annesse e no adesione alla NatoRoma, 14 giu. (askanews) – La Russia è pronta alla “fine definitiva” della guerra se le forze ucraine si ritireranno completamente dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson e se l’Ucraina garantirà di non aderire alla Nato. Lo ha detto Vladimir Putin.


La Russia, infatti, non intende in nessun modo rinunciare ai territori ucraini annessi, ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando i vertici diplomatici del Paese. “I nuovi territori” saranno per sempre parte della Federazione russa, ha affermato, “non si discute proprio”. E “sottolineo il punto principale. L’essenza della nostra proposta non è una sorta di tregua temporanea o di sospensione del cessate il fuoco, come vuole l’Occidente, per ripristinare le perdite, riarmare il regime di Kiev e prepararlo a una nuova offensiva. Ripeto, non stiamo parlando di congelare il conflitto, ma della sua fine definitiva. E ribadisco ancora una volta che non appena Kiev accetterà un percorso simile a quello proposto oggi, acconsentendo al ritiro completo delle sue truppe dalle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson e avviando effettivamente questo processo, saremo pronti ad avviare i negoziati senza rinviarli”, ha dichiarato Vladimir Putin tornando sulla sua proposta. 

Putin: cessate fuoco se Kiev si ritira da regioni annesse e no Nato

Putin: cessate fuoco se Kiev si ritira da regioni annesse e no NatoRoma, 14 giu. (askanews) – La Russia cesserà immediatamente il fuoco e sarà pronta ai negoziati dopo che Kiev avrà ritirato le sue truppe dal territorio dei territori ucraini annessi: Luhansk, Donetsk, di Kherson e di Zaporizhzhya, e se notificherà la rinuncia ad aderire alla Nato: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro con i funzionari del Ministero degli Esteri russo.


“Richiamo la vostra attenzione, si tratta dell’intero territorio di queste regioni all’interno dei confini amministrativi che esistevano al momento del loro ingresso in Ucraina. Non appena Kiev dichiarerà di essere pronta a tale decisione e inizierà l’effettivo ritiro delle truppe da queste regioni, oltre a notificare ufficialmente il rifiuto del progetto di adesione alla NATO, da parte nostra seguirà immediatamente, letteralmente nel momento stesso, l’ordine di cessare il fuoco e iniziare i negoziati. Ripeto, lo faremo immediatamente”, ha dichiarato il leader russo.

Putin: territori ucraini annessi “per sempre parte della Russia”. E lancia sistema di sicurezza Eurasia

Putin: territori ucraini annessi “per sempre parte della Russia”. E lancia sistema di sicurezza EurasiaRoma, 14 giu. (askanews) – La Russia non intende in nessun modo rinunciare ai territori ucraini annessi, ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando i vertici diplomatici del Paese. “I nuovi territori” saranno per sempre parte della Federazione russa, ha affermato, “non si discute proprio”.


Il pericolo per l’Europa non viene dalla Russia, ma “da una dipendenza critica, quasi totale, dagli Stati Uniti”, ha dichiarato inoltre Vladimir Putin, secondo cui i politici europei “hanno più paura di perdere il favore di Washington che dei loro cittadini”. Il presidente russo è così tornato a definire “assurdità” le notizie secondo cui la Russia vorrebbe attaccare l’Europa: “si tratta di un’assoluta assurdità, una giustificazione per una corsa agli armamenti”. Putin ha anche lanciato un nuovo sistema sicurezza Eurasia, sottolineando che è necessario avviare “un’ampia discussione su un nuovo sistema di garanzie bilaterali e multilaterali di sicurezza collettiva” nello spazio eurasiatico.


“Riteniamo che sia giunto il momento di avviare un’ampia discussione su un nuovo sistema di garanzie bilaterali e multilaterali di sicurezza collettiva in Eurasia. Allo stesso tempo, nel lungo periodo, dovremmo lavorare per una graduale riduzione della presenza militare delle potenze esterne nella regione eurasiatica”, ha dichiarato Putin durante un incontro con i vertici del ministero degli Esteri russo.