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In Sudcorea gli incendi distruggono un importante santuario del VII secolo

In Sudcorea gli incendi distruggono un importante santuario del VII secoloRoma, 25 mar. (askanews) – Gli incendi che stanno devastando la regione sudorientale della Corea del Sud stanno distruggendo alcuni importanti tesori culturali coreani, tra cui un importante santuario del VII secolo, e mettendo a rischio un sito UNESCO. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


I roghi, iniziati venerdì nella contea di Sancheong, si sono estesi alle vicine Uiseong e stanno avanzando verso Andong, Cheongsong, Yeongyang e Yeongdeok, nell’area centrale della provincia di North Gyeongsang, hanno riferito i vigili del fuoco. Le fiamme hanno distrutto il tempio Gounsa (“Nuvola solitaria”) a Uiseong, un antico santuario risalente al 681 d.C., durante la dinastia Silla (57 a.C.-935 d.C.). I tesori nazionali custoditi nel tempio erano stati trasferiti in luoghi più sicuri.


Le autorità hanno avvertito che il villaggio tradizionale di Hahoe, sito UNESCO ad Andong, rischia di essere avvolto dalle fiamme e stanno mobilitando tutte le risorse disponibili per proteggerlo dalla distruzione. Il ministero della Giustizia ha reso noto di aver avviato il trasferimento via autobus di circa 2.600 detenuti dal carcere di Gyeongbuk Northern Prison a Cheongsong verso strutture carcerarie vicine, data la rapida diffusione degli incendi nell’area. È allo studio anche lo spostamento di circa 800 prigionieri dal penitenziario di Andong.


Il presidente ad interim Han Duck-soo ha ordinato ai governi regionali di mobilitare “tutte le risorse amministrative disponibili” per evacuare i residenti delle zone colpite verso luoghi sicuri, e ha disposto il dispiegamento immediato di tutto il personale e le attrezzature necessarie per contenere gli incendi nel più breve tempo possibile. Fin da venerdì, l’esercito ha inviato circa 5.000 militari e 146 elicotteri a supporto delle operazioni antincendio nel sud-est del Paese.


Sei persone, tra cui quattro vigili del fuoco, hanno perso la vita nell’incendio di Sancheong, mentre una dozzina sono rimaste ferite.

Lavrov: a Riad discussa prima di tutto la sicurezza de navigazione nel Mar Nero

Lavrov: a Riad discussa prima di tutto la sicurezza de navigazione nel Mar NeroRoma, 25 mar. (askanews) – Russia e Stati Uniti, prima di tutto, hanno discusso a Riad di questioni relative alla sicurezza della navigazione nel Mar Nero, ha affermato oggi il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, citato dalle agenzie locali.


“Le questioni discusse lì, come concordato da Putin e da Trump, sono state, prima di tutto, questioni relative alla sicurezza della navigazione nel Mar Nero”, ha affermato Lavrov in un’intervista con l’emittente Channel One. Mosca è a favore della ripresa dell’iniziativa del Mar Nero in una forma più accettabile per tutti, ha affermato oggi il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. “Come ha detto il presidente, siamo favorevoli alla ripresa dell’iniziativa del Mar Nero in una forma che sia più accettabile per tutti”, ha detto Lavrov.


L’iniziativa del Mar Nero è stata discussa a Riad come una priorità, ha aggiunto il ministro. “La nostra posizione è semplice… Non possiamo fidarci della parola di quest’uomo (il presidente ucraino Zelensky, ndr). Vogliamo che il mercato dei cereali e il mercato dei fertilizzanti siano prevedibili, in modo che nessuno cerchi di interrompere il nostro accesso a questo mercato, non solo perché vogliamo realizzare un profitto legittimo in una competizione leale, ma anche perché siamo preoccupati per la situazione della sicurezza alimentare nei paesi africani”, ha aggiunto Lavrov. La delegazione russa all’incontro a Riad sulla tregua marittima ha chiesto che non ci fossero ambiguità nella nuova iniziativa del Mar Nero, ha sottolineato il capo della diplomazia di Mosca. I paesi occidentali che vogliono inviare una missione di peacekeeping in Ucraina sono dei sognatori che dimostrano la loro incompetenza politica, ha detto oggi il ministro degli Esteri russo.


“Questi sognatori stanno certamente dimostrando la loro totale incompetenza politica ogni giorno”, ha detto Lavrov. Quindi ha detto che i paesi europei contraddicono direttamente la posizione dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che parla di parametri preliminari per risolvere il conflitto in Ucraina. “Contraddicono direttamente l’amministrazione Trump, che, per bocca del presidente stesso, per bocca del segretario di Stato Marco Rubio e del Consigliere per la sicurezza nazionale Waltz, ha chiaramente affermato che sono attualmente in corso discussioni preliminari sui parametri di un accordo finale”, ha affermato Lavrov. Gli Stati Uniti capiscono che solo Washington può convincere Kiev a fermare gli attacchi e i bombardamenti di obiettivi civili in Russia, ha sottolineato il ministro.


“Senza di loro (gli stati occidentali), l’Ucraina sarebbe stata sconfitta molto tempo fa … Ma vedete, sia Londra che Parigi stanno pompando l’Ucraina di armi”, ha aggiunto Lavrov.

M.O., Ft: Israele prepara i piani per occupare la Striscia di Gaza

M.O., Ft: Israele prepara i piani per occupare la Striscia di GazaRoma, 25 mar. (askanews) – L’esercito israeliano ha messo a punto piani per riconquistare la Striscia di Gaza, sconfiggere Hamas e avviare così il cammino per “un’occupazione a lungo termine” dell’enclave palestinese. Lo riporta oggi il Financial Times, sottolineando che la proposta messa a punto dal nuovo capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), con il sostegno non ufficiale dei ministri dell’estrema destra, non è stato ancora approvato dal gabinetto di sicurezza.


Due funzionari hanno sottolineato che l’iniziativa è legata al ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump: “La precedente amministrazione voleva che mettessimo fine alla guerra. Trump vuole che vinciamo la guerra”. “Stando al piano, l’Idf richiamerebbe diverse divisioni di combattimento per reinvadere e sottomettere Hamas, prendere il controllo di ampie fasce dell’enclave e costringere i 2,2 milioni di abitanti del territorio in una piccola, cosiddetta zona umanitaria lungo la costa del Mediterraneo – precisa il quotidiano – l’esercito amministrerebbe Gaza”. Nei giorni scorsi anche il quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato che “Israele si prepara a occupare Gaza, ripristinare il governo militare e controllare completamente la popolazione palestinese”, riferendo di preparativi in corso “per l’attuazione del piano del nuovo capo dell’esercito israeliano Eyal Zamir” che prevede di “mobilitare diverse divisioni, tra cui molte unità di riserva, per un’offensiva terrestre su vasta scala a Gaza”.


“Zamir ha detto ai ministri di credere che il suo piano possa finalmente realizzare quello che Israele non è riuscito a concretizzare in quasi un anno e mezzo di guerra: la completa distruzione del governo e delle capacità militari di Hamas”, ha riferito Haaretz.

Giappone, dopo 46 anni nel braccio della morte risarcito con 1,2 milioni di euro

Giappone, dopo 46 anni nel braccio della morte risarcito con 1,2 milioni di euroRoma, 25 mar. (askanews) – Dopo aver trascorso 46 anni nel braccio della morte giapponese, con il rischio di essere portato al patibolo ogni giorno, l’ormai vecchio Iwao Hakamada – prosciolto in una clamorosa revisione di processo – ha ottenuto in risarcimento 1,2 milioni di euro circa, pari a 12.500 yen (77 euro) per ogni giorno trascorso in cella. Lo ha comunicato il portavoce del tribunale nipponico. Lo ha riferito l’agenzia di stampa France Presse.


Si tratta del massimo risarcimento previsto dalla legge giapponese, una cifra in realtà non necessariamente commisurata allo stress esistenziale subito dall’ormai 89enne, che ha potuto ottenere la revisione del processo grazie anche alla battaglia pluriennale condotta da una sorella, che oggi si prende cura di lui. Hakamada è stato prosciolto lo scorso anno in revisione alla condanna di morte che aveva subito nel 1968 per un quadruplice omicidio. Da tempo le prove che erano state prodotte per indurre la condanna erano screditate. A settembre è stato scarcerato con tante scuse. La notizia ha suscitato grande clamore e discussioni sulla pena di morte, ancora in vigore in Giappone e praticata “Al richiedente verranno concessi 217.362.500 yen”, pari a circa 1,2 milioni di euro, ha precisato all’AFP un portavoce del tribunale distrettuale di Shizuoka, commentando la sentenza emessa lunedì.


Durante la revisione del processo, il giudice aveva stabilito che le prove contro Hakamada erano state costruite ad arte e che gli interrogatori cui era stato sottoposto erano stati “disumani”, volti a infliggere “sofferenza fisica e mentale” e a estorcere “dichiarazioni sotto costrizione”.

Gaza, la Mezzaluna rossa denuncia: le forze di Israele attaccano le nostre ambulanze

Gaza, la Mezzaluna rossa denuncia: le forze di Israele attaccano le nostre ambulanzeRoma, 25 mar. (askanews) – La Mezzaluna Rossa palestinese ha accusato Israele di aver attaccato le sue ambulanze nel sud di Gaza.


“La Palestine Red Crescent Society (PRCS) condanna fermamente il fatto che le forze di occupazione israeliane abbiano preso di mira e assediato quattro nostre ambulanze e dieci membri del nostro team impegnati in attività umanitarie”, si legge sul profilo X dell’organizzazione. “Questo attacco – continua – è avvenuto dopo che le forze israeliane hanno bombardato all’alba di ieri il quartiere al Hashashin a Rafah, nella Striscia di Gaza, prendendone il controllo”. Il comunicato aggiunge che il contatto con il team è stato perso da oltre un giorno e che il loro destino rimane sconosciuto.

Ucraina, colloqui a Riad: la Casa bianca s’attende un annuncio positivo

Ucraina, colloqui a Riad: la Casa bianca s’attende un annuncio positivoRoma, 25 mar. (askanews) – La Casa bianca pare ritenere positivo l’andamento dei negoziati di Riad e, secondo una fonte ascoltata dall’agenzia di stampa Reuters, ci si attende presto un “annuncio positivo”.


“I colloqui facilitati dai team tecnici dell’amministrazione Trump a Riad stanno andando estremamente bene e tutte le parti coinvolte hanno lavorato tutto il giorno e fino a tarda notte. Ci aspettiamo di avere un annuncio positivo nel prossimo futuro”, ha dichiarato la fonte all’agenzia. I negoziati tra rappresentanti di Russia e Stati Uniti sono iniziati lunedì mattina e sono durati oltre 12 ore.

Il regista palestinese di “No other land” Hamdan Ballal aggredito da coloni e arrestato dai militari israeliani

Il regista palestinese di “No other land” Hamdan Ballal aggredito da coloni e arrestato dai militari israelianiRoma, 24 mar. (askanews) – Hamdan Ballal, regista palestinese vincitore dell’Oscar con “No other land”, è stato aggredito da un gruppo di coloni ebraici nella località palestinese di Susya e poi arrestato dai militari israeliani: lo ha reso noto il co-regista israeliano del documentario, Yuval Abraham, in un messaggio su X. “Un gruppo di coloni ha appena linciato Hamdan Ballal, co-regista del nostro film ‘No other land’. Lo hanno picchiato e ha ferite alla testa e allo stomaco, sanguinanti: i soldati sono saliti sull’ambulanza che aveva chiamato e lo hanno portato via. Da allora di lui nessuna traccia”, ha scritto Abraham.


Le forze armate israeliane non hanno rilasciato alcun commento sulla vicenda né è chiaro dove si trovi in questo momento Ballal, o se stia ricevendo delle cure mediche. (nella foto da sinistra Yuval Abraham, Rachel Szor, il regista Hamdan Ballal, Basel Adra vincitori del premio Oscar of the Best Documentary Feature Film for “No Other Land” alla premiazione della 97esima edizione degli Oscar il 2 marzo 2025)

Usa, giornalista inserito per sbaglio nella chat dei piani per i raid contro gli Houthi

Usa, giornalista inserito per sbaglio nella chat dei piani per i raid contro gli HouthiRoma, 24 mar. (askanews) – I piani – presumibilmente riservatissimi – per i bombardamenti statunitensi sullo Yemen del 15 marzo scorso sono finiti su una chat alla quale era stato aggiunto per errore il giornalista dell’Atlantic Jeffrey Goldberg.


A raccontarlo è lo stesso Goldberg in un lungo articolo nel quale ricorda le iniziali perplessità sull’autenticità dei vari messaggi che si sono susseguiti per diverso giorni prima dell’attacco, in una chat che comprendeva fra gli altri il vicepresidente JD Vance, il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz e il Segretario di Stato Pete Hegseth. Visto però l’effettivo svolgimento dell’operazione nelle ore previste Goldberg ritiene che la chat sia effettivamente autentica – e costituisca una grave violazione dei protocolli della sicurezza nazionale. A giustificazione dell’operazione viene fornita la necessità di garantire la sicurezza della navigazione nel Canale di Suez: l’aspetto interessante tuttavia è che viene sottolineato come questa sia essenzialmente un problema europeo (il traffico statunitense ammonta al 3% del totale contro il 40% dell’Europa).


A insistere su questo punto è proprio il vicepresidente Vance, che in pubblico non si è mai discostato dalle politiche di Trump ma che esprime delle perplessità in merito all’opportunità di “venire in soccorso dell’Europa”: “Odio doverlo fare”, scrive; “sono patetici, ma va fatto”, risponde Hegseth. Anzi, se gli Stati Uniti riuscissero nel loro obbiettivo sia l’Europa che l’Egitto dovrebbero in qualche modo offrire una compensazione economica, insiste il vicecapo di gabinetto della Casa Bianca, Stephen Miller, che aggiunge: “Dovremmo avere degli strumenti per far rispettare queste richieste: se l’Europa non ci remunera, allora che succede? Dev’esserci qualche ulteriore vantaggio economico in cambio” dell’intervento statunitense.


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato di non sapere nulla sulla presunta fuga di notizie sui raid nello Yemen pubblicata dal settimanale The Atlantic. “Non ne so niente. Non sono un grande fan dell’Atlantic, per me è una rivista che sta chiudendo. Penso che non sia una gran rivista, ma non ne so niente”, ha spiegato caustico ai giornalisti.

Ucraina, Trump: trattative a Riad riguardano anche questioni territoriali (e la centrale di Zaporizhzhia)

Ucraina, Trump: trattative a Riad riguardano anche questioni territoriali (e la centrale di Zaporizhzhia)Roma, 24 mar. (askanews) – I negoziati fra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina in corso a Riad stanno affrontando non solo le questioni legate alla sicurezza della navigazione, ma anche territoriali e di infrastrutture: lo ha affermato il presidente americano Donald Trump nel corso di una riunione di gabinetto della sua Amministrazione.


“Stiamo parlando di territori in questo momento. Stiamo parlando di linee di demarcazione, stiamo parlando di energia, di proprietà delle centrali elettriche. Alcuni dicono che gli Stati Uniti dovrebbero avere il possesso della centrale (nucleare di Zaporizhzhia) … perché abbiamo le competenze per farla funzionare” ha commentato Trump. Nel corso della stessa riunione, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha affermato che “non esiste una soluzione militare a questa guerra (in Ucraina), deve finire con un negoziato”.

Ucraina, raid russo nel centro di Sumy: colpito anche ospedale pediatrico. Tra i feriti, alcuni bambini

Ucraina, raid russo nel centro di Sumy: colpito anche ospedale pediatrico. Tra i feriti, alcuni bambiniRoma, 24 mar. (askanews) – Un raid russo nel centro della città di Sumy, nel nordest dell’Ucraina, ha preso di mira un “impianto industriale” e ha danneggiato un ospedale e strutture per bambini, mentre funzionari russi e americani discutevano a Riad di una possibile tregua tra Kiev e Mosca. Ventotto persone sono rimaste ferite.


“Oggi il nemico ha attaccato la zona residenziale e le infrastrutture della città”, ha dichiarato su Telegram il sindaco facente funzioni Artem Kobzar. “Finora è stato accertato il ferimento di 24 adulti e quattro bambini”, ha aggiunto.