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Hamas vuole la garanzia degli Usa che Israele rispetterà la tregua

Hamas vuole la garanzia degli Usa che Israele rispetterà la treguaRoma, 3 giu. (askanews) – Fonti di Hamas hanno riferito ad Haaretz che la leadership del gruppo ha informato i mediatori del Qatar e dell’Egitto di volere una garanzia ufficiale da parte degli Stati Uniti che Israele applicherà tutte le condizioni dell’accordo presentato dal presidente Joe Biden e che è stato commentato “positivamente”.


Hamas ha anche sottolineato la richiesta di un cessate il fuoco duraturo, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere in queste stesse ore che l’esposizione della bozza da parte di Biden ha delle lacune e che la tregua sarebbe provvisoria.Funzionari egiziani al Cairo hanno chiesto ad Hamas di inviare i suoi alti rappresentanti per discutere l’accordo di cessate il fuoco e hanno invitato anche rappresentanti della Jihad islamica e del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, in modo da raggiungere una posizione unitaria che rappresenti tutte le principali fazioni palestinesi a Gaza. Tuttavia, fonti di Hamas hanno espresso pessimismo sull’andamento dei negoziati in seguito alle notizie secondo cui ci sono disaccordi in Israele sull’attuazione di un cessate il fuoco completo.

In Messico eletta alla presidenza Claudia Sheinbaum la donna dei record

In Messico eletta alla presidenza Claudia Sheinbaum la donna dei recordMilano, 3 giu. (askanews) – Claudia Sheinbaum è il nuovo presidente del Messico, per la prima volta nella storia del Paese centroamericano una donna sale sul gradino più alto della politica. E questo non è l’unico dei suoi primati. La candidata di origini ebraiche (dall’Est europeo) ha rivendicato la vittoria con un messaggio di trionfo dopo che un rapido conteggio dell’INE le ha dato un trend positivo con almeno il 58% dei voti. “È la prima volta che una laureata in scienze e un dottore in fisica presiederanno l’esecutivo” scrive Excelsior. “È la prima volta che una cittadina uscita dalla lotta universitaria, attivista per le cause studentesche, arriva alla presidenza della Repubblica. Sheinbaum è anche la prima persona a vincere tre elezioni consecutive: capo delegazione-capo del governo-presidenza della Repubblica”.


Secondo i conteggi effettuati dall’INE, Sheinbaum ha ottenuto tra il 58,3 e il 60,7 dei voti validi espressi, contro il 26-28 per cento ottenuto da Xóchitl Gßlvez, della coalizione Fuerza y Corazón por México; e il 10% di Jorge Álvarez Maynez. La presidente eletta avrebbe ottenuto circa 35 milioni di voti il giorno delle elezioni, secondo le stime. La soddisfazione è grande. “Voglio ringraziare milioni di messicani che hanno deciso di votare per noi in questo giorno storico, per avanzare nella vita pubblica”, ha detto. “Sono grata che per la prima volta in 200 anni di repubblica diventerò la prima donna presidente” ha dichiarato. “Non sono sola, siamo arrivati tutti qua con le nostre eroine che ci ha dato la nostra patria e con i nostri antenati”, ha aggiunto secondo “El Sol del Mexico”.


Da parte sua, il presidente Andrés Manuel López Obrador si è congratulato con tutti i candidati che hanno partecipato a queste elezioni e ha sottolineato a sua volta che Claudia Sheinbaum sarà la prima presidente-donna del Messico dopo 200 anni.Ieri, 2 giugno, circa 98 milioni di messicani sono stati chiamati alle urne per eleggere più di 20.000 cariche politiche, tra le quali la presidenza del Messico e il governatore della capitale (carica che la neoletta presidente ha ricoperto dal 2018 al 2023). La Sheinbaum ha alle spalle una brillante carriera accademica. Fisica e ricercatrice del Berkeley Lab, nel 2007 è entrata a far parte dell’Intergovernmental Panel on Climate Change presso le Nazioni Unite nel campo dell’energia e dell’industria per il quarto rapporto di valutazione dell’IPCC: il gruppo ha vinto il Premio Nobel per la Pace quell’anno. Sheinbaum è autrice di oltre 100 articoli e due libri sui temi dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.


Sheinbaum rappresenta la coalizione “Insieme faremo la storia” con il Movimento di rigenerazione nazionale (Morena), il Partito del lavoro e il Partito ecologista verde del Messico. Il suo slogan era “Per il bene di tutti, prima i poveri”, con la promessa di portare avanti le riforme economiche di Andrés Manuel López Obrador per lo Stato sociale.

Messico, alla presidenza Claudia Sheinbaum la donna dei record

Messico, alla presidenza Claudia Sheinbaum la donna dei recordMilano, 3 giu. (askanews) – Claudia Sheinbaum è il nuovo presidente del Messico, per la prima volta nella storia del Paese centroamericano una donna sale sul gradino più alto della politica. E questo non è l’unico dei suoi primati. La candidata di origini ebraiche (dall’Est europeo) ha rivendicato la vittoria con un messaggio di trionfo dopo che un rapido conteggio dell’INE le ha dato un trend positivo con almeno il 58% dei voti. “È la prima volta che una laureata in scienze e un dottore in fisica presiederanno l’esecutivo” scrive Excelsior. “È la prima volta che una cittadina uscita dalla lotta universitaria, attivista per le cause studentesche, arriva alla presidenza della Repubblica. Sheinbaum è anche la prima persona a vincere tre elezioni consecutive: capo delegazione-capo del governo-presidenza della Repubblica”.


Secondo i conteggi effettuati dall’INE, Sheinbaum ha ottenuto tra il 58,3 e il 60,7 dei voti validi espressi, contro il 26-28 per cento ottenuto da Xóchitl Gálvez, della coalizione Fuerza y Corazón por México; e il 10% di Jorge Álvarez Maynez. La presidente eletta avrebbe ottenuto circa 35 milioni di voti il giorno delle elezioni, secondo le stime. La soddisfazione è grande. “Voglio ringraziare milioni di messicani che hanno deciso di votare per noi in questo giorno storico, per avanzare nella vita pubblica”, ha detto. “Sono grata che per la prima volta in 200 anni di repubblica diventerò la prima donna presidente” ha dichiarato. “Non sono sola, siamo arrivati tutti qua con le nostre eroine che ci ha dato la nostra patria e con i nostri antenati”, ha aggiunto secondo “El Sol del Mexico”.


Da parte sua, il presidente Andrés Manuel López Obrador si è congratulato con tutti i candidati che hanno partecipato a queste elezioni e ha sottolineato a sua volta che Claudia Sheinbaum sarà la prima presidente-donna del Messico dopo 200 anni. Ieri, 2 giugno, circa 98 milioni di messicani sono stati chiamati alle urne per eleggere più di 20.000 cariche politiche, tra le quali la presidenza del Messico e il governatore della capitale (carica che la neoletta presidente ha ricoperto dal 2018 al 2023).


La Sheinbaum ha alle spalle una brillante carriera accademica. Fisica e ricercatrice del Berkeley Lab, nel 2007 è entrata a far parte dell’Intergovernmental Panel on Climate Change presso le Nazioni Unite nel campo dell’energia e dell’industria per il quarto rapporto di valutazione dell’IPCC: il gruppo ha vinto il Premio Nobel per la Pace quell’anno. Sheinbaum è autrice di oltre 100 articoli e due libri sui temi dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Sheinbaum rappresenta la coalizione “Insieme faremo la storia” con il Movimento di rigenerazione nazionale (Morena), il Partito del lavoro e il Partito ecologista verde del Messico. Il suo slogan era “Per il bene di tutti, prima i poveri”, con la promessa di portare avanti le riforme economiche di Andrés Manuel López Obrador per lo Stato sociale.

Bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, colpita anche Rafah

Bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, colpita anche RafahRoma, 2 giu. (askanews) – Incessanti bombardamenti israeliani hanno preso di mira oggi diverse aree della Striscia di Gaza, tra cui Rafah.


Nel sud, secondo testimoni, i bombardamenti hanno colpito il sud e l’ovest della città di Rafah. Nel nord, i raid aerei hanno preso di mira Gaza City. Tre palestinesi sono stati uccisi, tra cui una donna e un bambino, in un bombardamento che ha distrutto la loro casa nel quartiere di al Darraj, ha riferito una fonte ospedaliera. Nel centro sono stati colpiti la città di Deir al Balah e i campi di Bureij e Nuseirat. L’esercito ha riferito di operazioni “mirate” a Rafah e nel centro di Gaza. Nelle ultime 24 ore, “30 obiettivi terroristici, inclusi depositi di armi e cellule armate”, sono stati presi di mira, ha scritto l’Idf su Telegram.

Zelensky: la Cina cerca di impedire ai Paesi di partecipare al summit di pace in Svizzera

Zelensky: la Cina cerca di impedire ai Paesi di partecipare al summit di pace in SvizzeraRoma, 2 giu. (askanews) – “Sfortunatamente, oggi la Cina sta lavorando per impedire ai Paesi di partecipare al vertice di pace”, previsto in Svizzera dal 15 al 16 giugno: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai giornalisti a margine del forum di difesa Shangri-La a Singapore. “È deplorevole che un Paese potente e indipendente come la Cina sia uno strumento nelle mani di Putin”, ha aggiunto.


Ieri la Cina ha detto che sarà “difficile” partecipare al vertice se la Russia non è invitata, dichiarazione approvata da Mosca. “C’è una chiara discrepanza tra gli accordi presi per la conferenza da un lato e le richieste della Cina e le aspettative generali della comunità internazionale dall’altro, il che rende difficile per la Cina parteciparvi”, ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese. In un precedente discorso, Zelensky ha invitato gli alti funzionari della difesa a partecipare al prossimo vertice di pace in Svizzera che si terrà il 15-16 giugno, affermando di essere deluso dal fatto che alcuni Paesi non si siano impegnati a partecipare.

Ad Amantea La Guarimba, residenza cinematografica internazionale

Ad Amantea La Guarimba, residenza cinematografica internazionaleRoma, 30 mag. (askanews) – KINO GUARIMBA: in Calabria una residenza cinematografica con 50 artisti da tutto il mondo per aumentare il capitale sociale Dal 10 al 21 giugno, 50 artisti , tra attori, registi, tecnici e professionisti del mondo del cinema provenienti da 26 paesi diversi di tutti i continenti , si riuniscono in Calabria per partecipare alla nona edizione del laboratorio cinematografico Kino Guarimba , con l’obiettivo di reali zzare cortometraggi in collaborazione con la comunità di Amantea (CS) .


Saranno rappresentati le seguenti nazioni : Algeria, Australia, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Etiopia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Irlanda, Irlanda del Nord, Italia, Messico, Nigeria, Paesi Bassi, Pakistan, Palestina, Romania, Serbia, Singapore, Stati Uniti, Svizzera, Tai wan, Tanzania. Amantea è un piccolo comune del Tirreno cosentino senza sale cinematografiche e spazi culturali attivi, che diventerà, per dodici giorni, un centro di produzione cinematografica e di formazione specializzata.


Il progetto formerà una comuni tà multiculturale che vivrà a stretto contatto con la cultura del territorio, partecipando ad una serie di attività di socializzazione e formazione e incontri con la comunità. Dopo aver formato indipendentemente le squadre di lavoro , ideeranno, gireranno e monteranno cortometraggi originali . Tra i partecipanti, cinque registe e attrici dal Taiwan parteciperanno grazie alle borse di studio offerte dal Ministero della Cultura a Taiwan e l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia , che copriranno le loro spese di partecipazione e di viaggio. La collaborazione con le ambasciate e gli enti cinematografici di diversi paesi ha garantito la diffusione del progetto a livello internazionale. La comunità amanteana è direttament e coinvolta nel progetto : il 12 giugno, al Lido Azzurro di Amantea, si terrà un casting popolare aperto a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco e recitare nei cortometraggi che saranno prodotti.


La formazione sarà curata da una squadra di professionisti internazionale, che seguirà i partecipanti nel loro processo di crescita, ispirandosi ai principi dell’educazione non formale: Oscar Peña González dalla Spagna, tutor della residenza, Cecilia Keirs tead dagli Stati Uniti, tutor di suono, Fortunato Valente dalla Calabria, tutor di montaggio, Mark Brennan dall’Inghilterra, tutor di distribuzione.

Israele, Netanyahu: “Niente tregua finché Hamas non sarà distrutto”

Israele, Netanyahu: “Niente tregua finché Hamas non sarà distrutto”Roma, 1 giu. (askanews) – Non ci sarà un cessate-il-fuoco permanente a Gaza finché le capacità militari e di governo di Hamas non saranno distrutte: lo afferma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una seconda dichiarazione rilasciata dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che Israele aveva proposto un accordo in tre fasi per un cessate-il-fuoco a Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.


“Le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”, afferma ancora Netanyahu. “Israele continuerà a insistere che queste condizioni siano soddisfatte prima che venga messo in atto un cessate-il-fuoco permanente. L’idea che Israele accetterà un cessate-il-fuoco permanente prima che queste condizioni siano soddisfatte è un fallimento”, aggiunge.

Ucraina, nuova massiccia ondata di attacchi russi con droni e missili

Ucraina, nuova massiccia ondata di attacchi russi con droni e missiliRoma, 1 giu. (askanews) – Nuova ondata di attacchi russi sull’Ucraina. Su un totale di 53 missili e 47 droni lanciati dalla Russia nella notte, l’aeronautica militare ucraina ha annunciato di aver abbattuto “30 missili da crociera Kh-101/Kh-555, 4 missili da crociera Kalibr missili, 1 missile da crociera Iskander-K e 46 droni d’attacco Shahed-131”.


La Russia, in particolare, ha sferrato massicci attacchi missilistici e di droni contro gli “impianti energetici nelle regioni di Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk, Donetsk, Kirovohrad e Ivano-Frankivsk”, ha denunciato il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko. Tra i siti presi di mira, due centrali termoelettriche, che sono state “gravemente” danneggiate, secondo l’operatore ucraino Dtek, che non ha specificato la loro ubicazione. “Questa è la sesta ondata di massicci attacchi missilistici e droni negli ultimi due mesi e mezzo”, ha precisato l’operatore.

Israele-Hamas, Blinken: “C’è una possibilità di far finire la guerra a Gaza”

Israele-Hamas, Blinken: “C’è una possibilità di far finire la guerra a Gaza”Roma, 31 mag. (askanews) – “Con la proposta di cessate-il-fuoco sul tavolo, abbiamo una possibilità di far finire la guerra a Gaza, riportare gli ostaggi a casa e alleviare le sofferenze del popolo palestinese”. Lo scrive sui social network il segretario di Stato Usa Antony Blinken. “Ho parlato con diverse delle mie controparti nella regione per sottolineare che Hamas dovrebbe accettare l’accordo”.


Ieri sera il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha annunciato una nuova proposta in tre fasi presentata da Israele e trasmessa dal Qatar ad Hamas, con una roadmap che porterebbe a una cessazione durevole delle ostilità nella Striscia di Gaza e al rilascio di tutti gli ostaggi. La prima fase dell’accordo durerebbe sei settimane e comprenderebbe “Un completo cessate il fuoco e il ritiro delle forze israeliane dalle zone popolate di Gaza” oltre al rilascio di un certo numero di ostaggi (donne, anziani e feriti) e di prigionieri palestinesi. La seconda fase – che seguirebbe un negoziato fra Israele e Hamas – prevederebbe il rilascio di tutti gli altri ostaggi e il ritiro di tutte le forze militari israeliane dal Territorio costiero. Infine, la terza fase prevederebbe un importante piano di ricostruzione della Striscia (nonché la restituzione alle famiglie delle salme degli ostaggi israeliani deceduti). Biden ha detto anche che alcuni in Israele – compresa una parte della coalizione di governo – non saranno d’accordo su questo piano e vorrebbero che la guerra durasse indefinitamente: gli ostaggi “non sono la loro priorità”.


Hamas ha valutato “positivamente” le parole del presidente Usa Joe Biden. In un comunicato il ‘Movimento di resistenza islamico’ ha apprezzato “la richiesta di un cessate-il-fuoco permanente, di un ritiro delle forze israeliani dalla striscia di Gaza” e l’appello alla “ricostruzione di Gaza e allo scambio di prigionieri”. Parole, quelle di Biden, condivise dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. In un post sui social network, von der Leyen ha spiegato: “Sono totalmente d’accordo con il presidente Biden sul fatto che l’ultima proposta è una significativa opportunità per andare verso la fine della guerra e delle sofferenze dei civili a Gaza”. E “questo approccio in tre fasi è equilibrato e realistico. Adesso serve il sostegno da tutte le parti in causa”.


Tra coloro che hanno esortato Hamas ad accettare la proposta di cessate-il-fuoco a Gaza c’è il ministro degli Esteri britannico David Cameron, che ha scritto su X che il gruppo “deve accettare questo accordo in modo da poter vedere la fine dei combattimenti”. Il numero uno dell’Onu Antonio Guterres, dal canto suo, ha detto di sperare “fortemente” che gli ultimi sviluppi “portino a un accordo tra le parti per una pace duratura”, secondo il suo portavoce Stephane Dujarric. Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha affermato che l’offerta israeliana “fornisce uno spiraglio di speranza e una possibile via d’uscita dallo stallo della guerra”, mentre il capo dell’Ue, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore quello che ha definito un approccio “equilibrato e realistico” per porre fine alla guerra. Un alto responsabile statunitense ha affermato che l’accordo delineato da Joe Biden era quasi identico ai termini richiesti da Hamas (ma precedentemente respinti), inclusa una strada verso un cessate-il-fuoco permanente. Non è chiaro con quanto entusiasmo il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, abbia abbracciato la proposta di pace, che secondo il presidente degli Stati Uniti era stata messa sul tavolo dal governo israeliano.

L’ira di Trump dopo la condanna, attacca Biden e i giudici. Cosa succede adesso

L’ira di Trump dopo la condanna, attacca Biden e i giudici. Cosa succede adessoRoma, 31 mag. (askanews) – “Faremo appello contro questa farsa, faremo appello su diverse basi”: Donald Trump ha confermato l’intenzione di appellarsi contro la condanna in primo grado inflittagli ieri da un tribunale di New York per il caso Stormy Daniels.


Trump ha criticato il giudice Juan Merchan affermando che “non ci ha permesso di chiamare i testimoni, non ci ha permesso di parlare, non ci ha permesso di fare nulla, il giudice è un tiranno”. “Io sono il candidato favorito, e di molto, e sto portando i Repubblicani alla vittoria” ha insistito Trump nel primo discorso dopo la sua condanna per il caso Stormy Daniels, e ha puntato poi il dito contro l’Amministrazione Biden. Joe Biden “è il peggior presidente della nostra storia, il più incompetente, il più stupido, il più disonesto”: Donald Trump ha attaccato violentemente il rivale Democratico nella corsa alla Casa Bianca nel corso della conferenza stampa. Trump ha accusato al Casa Bianca di essere l’artefice della sua condanna. “Tutto questo è opera di Biden e dei suoi, forse più dei suoi perché non so quanto ne sappia Biden, non so quanto ne sappia di qualunque cosa; ma tuttavia è il Presidente e dobbiamo usare il suo nome, e tutto questo è stato fatto a Washington e non si è mai visto niente di simile”, ha proseguito. “Sono disposto a fare qualunque cosa per salvare il nostro paese e salvare la nostra Costituzione, e quindi continueremo a lottare: renderemo l’America di nuovo grande”, Trump ha chiuso così la conferenza stampa tenuta a New York il giorno dopo la sua condanna per il caso Stormy Daniels.


“Ricordatevi, il 5 novembre è il giorno più importante della storia del nostro Paese” ha concluso, riferendosi alla data delle presidenziali. Essendo stato condannato per 34 capi di imputazione, l’ex presidente Donald Trump non potrà possedere armi, ricoprire cariche pubbliche e nemmeno votare in molti stati. La Florida è uno degli stati che non protegge il diritto di voto. Tuttavia lo stato si rimetterà alle decisioni degli altri stati quando condannano loro residenti.


New York conserva il diritto di voto per un condannato, con un’eccezione: scontare la sentenza in carcere. Se Trump venisse condannato ai domiciliari e privato della libertà di movimento potrebbe continuare a fare campagna elettorale attraverso eventi virtuali. Ma in un’America profondamente divisa, non è chiaro se lo status di Trump come persona condannata per un crimine avrà qualche impatto sulle elezioni del 2024. Intanto, la raccolta per la campagna elettorale dell’ex presidente Donald Trump ha quasi raddoppiato il record di raccolta fondi in un solo giorno, dopo la condanna. Secondo i dati forniti dallo staff della campagna, l’ex presidente avrebbe raccolto 34,8 milioni di dollari da piccoli donatori: quasi il 30% di loro era nuovo nella piattaforma.