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In Turchia sono stati arrestati oltre 1.100 manifestanti

In Turchia sono stati arrestati oltre 1.100 manifestantiRoma, 24 mar. (askanews) – La polizia ha arrestato più di 1.100 manifestanti in Turchia e un totale di 123 agenti sono stati feriti dal 19 marzo. Lo ha dichiarato il ministro degli Interni turco, Ali Yerlikaya.


Mercoledì il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, considerato il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan nella corsa alle presidenziali del 2028, è stato arrestato perché sospettato di avere legami con un’organizzazione coinvolta in corruzione, concussione e supporto al terrorismo. La richiesta di arresto da parte dei pubblici ministeri nell’ambito dell’indagine sul terrorismo è stata respinta. La detenzione del sindaco di Istanbul ha scatenato proteste di massa, malgrado le autorità abbiano rafforzato la sicurezza e vietato qualsiasi comizio o manifestazione in città fino a domenica. “Durante le proteste, dal 19 al 23 marzo sono stati arrestati 1.133 sospetti. Tra i detenuti, sono stati identificati individui collegati a dodici diverse organizzazioni terroristiche”, ha dichiarato Yerlikaya su X. Durante le proteste sono stati feriti in totale 123 agenti di polizia, ha aggiunto il ministro.

Ucraina, a Riyad i colloqui fra la delegazione russa e gli Usa

Ucraina, a Riyad i colloqui fra la delegazione russa e gli UsaRoma, 24 mar. (askanews) – La delegazione russa è arrivata sul luogo dei negoziati con la delegazione statunitense a Riyad. Lo riferiscono i media russi.


La Russia è rappresentata all’incontro da Grigorij Karasin, capo della commissione per gli affari esteri della Camera alta russa, e Sergei Beseda, consigliere del direttore del Servizio federale di sicurezza (FSB). I colloqui si concentreranno principalmente sulle sfumature di una possibile ripresa dell’iniziativa relativa alla sicurezza della navigazione nel Mar Nero.

In Turchia feroci proteste dopo l’arresto di Imamoglu

In Turchia feroci proteste dopo l’arresto di ImamogluRoma, 24 mar. (askanews) – Decine di migliaia di manifestanti hanno preso parte alle diverse proteste in tutta la Turchia dopo che il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan, il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, è stato formalmente arrestato e accusato di corruzione.


Imamoglu avrebbe dovuto essere scelto come candidato presidenziale del Partito Popolare Repubblicano (CHP) per il 2028 in una votazione programmata nella giornata di ieri. In risposta al suo arresto, ieri sera ha avuto luogo un’escalation delle proteste, con scontri tra manifestanti e polizia. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma.Imamoglu ha affermato che le accuse contro di lui sono motivate politicamente. “Non mi piegherò mai”, ha scritto su X prima di essere messo in custodia cautelare.


Erdogan ha condannato le manifestazioni di protesta e ha accusato il CHP di avere cercato di “disturbare la pace e polarizzare il popolo”. La folla si è radunata nei pressi del municipio di Istanbul nel tardo pomeriggio di ieri per la quinta notte consecutiva. I manifestanti hanno sventolato bandiere turche e cantato di fronte a una fila di agenti antisommossa.


Gli agenti sono stati visti usare idranti contro alcuni dimostranti e spray al peperoncino. La moglie di Imamoglu, Dilek Kaya Imamoglu, si è rivolta alla grande folla fuori dal municipio, dicendo ai manifestanti che “l’ingiustizia” che suo marito ha dovuto affrontare ha “toccato una corda sensibile in ogni coscienza”.

Russia: 28 droni ucraini distrutti nella notte sulle regioni russe

Russia: 28 droni ucraini distrutti nella notte sulle regioni russeRoma, 24 mar. (askanews) – I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e distrutto 28 droni ucraini sulle regioni russe durante la notte, ha affermato il ministero della Difesa di Mosca citato dalle agenzie russe.


“Durante la notte scorsa, i sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 28 veicoli aerei senza pilota ucraini”, ha affermato il ministero. Di questi, 12 droni sono stati distrutti sia sulla regione di Bryansk sia in quella di Rostov, due sulla Repubblica di Crimea, uno sul Territorio di Krasnodar e uno sul Mar d’Azov, ha aggiunto il ministero.

M.O., nuovi attacchi di Israele a Gaza: almeno 16 morti nella notte

M.O., nuovi attacchi di Israele a Gaza: almeno 16 morti nella notteRoma, 24 mar. (askanews) – Almeno 16 persone sono state uccise in attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza durante la notte, secondo fonti mediche di Gaza citate da diverse fonti di informazione, tra cui Al Jazeera.


Due di queste persone sono morte in un attacco aereo sul campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza. Diversi decessi sono stati riportati in un attacco delle Idf a Khan Younis, nel sud di Gaza. Tra le vittime, secondo fonti palestinesi, ci sarebbe anche Manar Abu Khater, direttore dell’Istruzione presso la direzione orientale dell’istruzione di Khan Younis per il governo di Hamas nella Striscia.

Fatah: Hamas lasci il potere per salvare la presenza dei palestinesi

Fatah: Hamas lasci il potere per salvare la presenza dei palestinesiRoma, 22 mar. (askanews) – Il portavoce del movimento palestinese al Fatah a Gaza ha esortato oggi il suo rivale Hamas a lasciare il potere, al fine di preservare la “presenza dei Palestinesi” a fronte degli attacchi israeliani e dei piani di ridislocazione della popolazione enunciati dal presidente Usa Donald Trump. Lo riferisce l’agenzia di stampa France Presse.


“Hamas deve mostrare compassione per Gaza, i suoi bambini, le sue donne e i suoi uomini. Mettiamo in guardia contro giorni difficili, duri e dolorosi per gli abitanti della Striscia di Gaza”, ha dichiarato Mounther al-Hayek, portavoce del partito del presidente palestinese Mahmoud Abbas, in un messaggio inviato da Gaza all’AFP. Al-Hayek ha invitato Hamas “a ritirarsi dalla scena governativa e a rendersi pienamente conto che la battaglia che verrà qualora decidesse di rimanere al potere porterà alla fine dell’esistenza dei Palestinesi” nella Striscia di Gaza.

Libano, attacchi israeliani. Beirut: rischio di una nuova guerra

Libano, attacchi israeliani. Beirut: rischio di una nuova guerraRoma, 22 mar. (askanews) – Il primo ministro libanese Nawaz Salam ha avvertito oggi che la ripresa dei lanci di razzi israeliani nel sud del Libano rappresenta la minaccia di una nuova guerra. Si legge in un comunicato del governo libanese, mentre una donna – secondo la televisione libanese – è morta e tre sono rimaste ferite in attacchi contro un villaggio nel sud del paese dei cedri.


“Il primo ministro Salam ha contattato il ministro della Difesa, il generale Michel Menassa, per metterlo in guardia sulla minaccia della ripresa delle azioni di combattimento lungo il confine meridionale, che rischiano di trascinare il Paese in un nuovo conflitto”, si legge in un comunicato del governo libanese. Salam ha sottolineato la necessità di adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per riaffermare l’autorità del Libano sulle decisioni relative a guerra e pace. Ha inoltre contattato la Coordinatrice speciale delle Nazioni Unite, Jeanine Hennis-Plasschaert, esortando le Nazioni Unite a intensificare la pressione internazionale su Israele affinché ritiri tutte le sue truppe dal Libano meridionale occupato, in conformità alla Risoluzione ONU 1701 e agli accordi di cessate il fuoco.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato attacchi contro obiettivi “terroristici” nel sud del Libano e le Forze di difesa israeliane (Tsahal) hanno affermato su X di aver colpito decine di postazioni di lancio e un centro di comando del movimento sciita Hezbollah. Israele aveva lanciato un massiccio attacco di artiglieria contro la località di Yahmar al-Shaqif, nel sud del Libano, in risposta al lancio di un razzo dal Libano verso la città israeliana di Metula.


Il portavoce militare israeliano Avichay Adraee ha dichiarato che l’aviazione israeliana ha intercettato tre razzi sparati dal Libano verso Israele, ribadendo che Israele non tollererà attacchi provenienti dal territorio libanese. La forza di pace Onu Unifil ha espresso preoccupazione che si verifichi un’”escalation”. Secondo la rete televisiva NTN, che ha diffuso su X immagini degli attacchi, è stato colpito il villaggio di Tulin, nel sud del Libano.

In Turchia sono stati fermati 343 manifestanti

In Turchia sono stati fermati 343 manifestantiRoma, 22 mar. (askanews) – Sono state fermate 343 persone in Turchia dopo che l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu ha scatenato proteste. Lo ha dichiarato oggi il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya.


“In totale 343 sospetti sono stati fermati durante le proteste tenutesi ieri notte a Istanbul, Ankara, Izmir, Adana, Antalya, Chanakkale, Eskisehir, Konya ed Edirne”, ha scritto il ministro su X. “Chiunque cerchi di turbare l’ordine pubblico, minacciare la stabilità e la sicurezza del nostro Paese e generare caos e provocazioni non avrà mai tale opportunità”, ha continuato il ministro.

Liliana Segre inaugura il Change The World Model United Nations

Liliana Segre inaugura il Change The World Model United NationsRoma, 21 mar. (askanews) – Torna a New York il Change the World Model United Nations (CWMUN), il più grande forum internazionale giovanile, che vedrà la partecipazione di oltre 4.000 studenti provenienti da oltre 140 paesi. Gli studenti italiani sono 1400 provenienti da diverse regioni, tra cui Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania, Veneto ed Emilia-Romagna. Il CWMUN 2025 sarà un’occasione unica per giovani delegati di confrontarsi sui grandi temi della politica globale, simulando il funzionamento delle Nazioni Unite e interagendo con leader internazionali, diplomatici, imprenditori e campioni dello sport.


L’evento, organizzato da Associazione Diplomatici e Change the World Academy, si svolgerà dal 20 al 23 marzo e vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione come: Melissa Fleming, Vice Segretaria Generale delle Nazioni Unite con delega alla Comunicazione Globale; Catherine Colonna, ex Ministro degli Esteri della Francia, che verrà intervistata da Myrta Merlino; l’Ambasciatore Giampiero Massolo, diplomatico italiano; Maurizio Massari, rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni Unite; Giovanni Caccamo, cantautore e partner del CWMUN; il campione del mondo Marco Tardelli e l’ex nazionale brasiliano Paulo Roberto Falcão. Il messaggio di apertura quest’anno ha come ambassador una figura eccezionale: la senatrice Liliana Segre, che ha rivolto il suo augurio a tutti gli studenti presenti a New York attraverso in un videomessaggio.


“Care ragazze e cari ragazzi, sono molto felice di rivolgermi a voi che siete la migliore garanzia per il futuro. Il tempo è una strana variabile, comincia oggi come l’attimo fuggente. Velocissimo. Ecco perché vorrei chiedervi di fermarvi un attimo per ascoltare, in silenzio , i vostri pensieri. Voi che siete i cittadini del mondo dominato dai social, una dimensione sempre più interconnessa, uno spazio in cui vengono condivisi – sarebbe meglio dire esibiti – opinioni, punti di vista, stati d’animo, umori, che sembrano sentimenti e invece nella stragrande maggioranza dei casi sono pulsioni. La pulsione più inquietante e la più radicata nell’animo umano, ha a che fare con l’odio. E io ne sono la testimone vivente, avevo più o meno la vostra età quando ho conosciuto l’odio che si fa sistema, teoria e pratica, dell’uomo contro l’uomo. Uscita per buona sorte dal campo di sterminio di Auschwitz, porto con me quella storia sulla pelle: l’odio inciso. Ecco perché è importante ricordare anche a voi giovani sentinelle della Memoria che la memoria è la funzione del mondo. A voi che avete scelto questo percorso, affinché siate pronti ad indagare le ragioni dell’altro prima di volere affermare le vostre.


La buona pratica dell’ascolto che si mescola al dialogo nella diversità resta il miglior strumento di comprensione e di crescita. E’ l’elogio dell’imperfezione tanto caro alla Nostra indimenticata Rita Levi Montalcini. In un’epoca in cui il mondo sembra spesso diviso da parole di odio è fondamentale che ci fermiamo a riflettere su cosa vogliamo realmente costruire. L’odio non crea mai nulla di buono: è una forza distruttiva che lascia solo macerie, divisioni e sofferenza. Proprio in questo momento di difficoltà voi, le nuove generazioni, avete un’opportunità unica e un’importante responsabilità: quella di rispondere a tutto questo con un linguaggio diverso, con una forza positiva che può cambiare davvero le cose.


Ribellatevi all’aggressività e alla violenza che passa attraverso le parole e atterra direttamente dentro le nostre vite. Le parole che scegliamo di pronunciare, le azioni che decidiamo di intraprendere possono trasformare la realtà. Non ci sono muri da alzare, ma ponti da costruire. La nostra forza sta nella capacità di guardare al futuro con speranza e determinazione, di lavorare per la pace, per la solidarietà, per un mondo fatto di comprensione di ciò che è diverso da noi. L’aggressività, la violenza, l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo, l’odio per chi è diverso dilagano anche nel discorso pubblico. Neanche le grandi istituzioni ne sono immuni, così che addirittura gli organismi sovranazionali come l’ONU sembrano incapaci di rispondere alle sfide del nostro tempo. Eppure io, bisnonna, quando vi guardo, quando vi parlo, vedo e sento la speranza del cambiamento. Voi siete avamposti di pace, nel cuore custodite i semi del bene, del buono. Ciascuno, però, deve farli germogliare in gesti concreti e prese di posizioni precise: contro l’indifferenza e l’intolleranza, che sono l’altra faccia dell’odio. Dovete essere voi i veri protagonisti di questo cambiamento necessario. Non siate spettatori passivi del nostro tempo, perché Voi siete chiamati a scrivere il nostro futuro. Siate ambasciatori d’amore contro l’odio e guardate al presente con il giusto stupore, perché alla fine di ogni notte sorgerà il sole e avrà il vostro sorriso. Abbiate sempre in mente le parole di Martin Luther King: “Occorre piantare il melo anche sotto le bombe”. Coraggio ragazze e ragazzi, buon lavoro. Grazie, Liliana Segre” Il messaggio sarà proiettato alle 15.30 ore italiane per il primo gruppo e alle 20 per il secondo gruppo.

Tajani: dire che difesa Ue non serve è “colossale sciocchezza”

Tajani: dire che difesa Ue non serve è “colossale sciocchezza”Roma, 21 mar. (askanews) – La missione europea Aspides rappresenta “il primo passo verso la difesa europea, serve a tutelare i nostri mercantili e il Made in Italy”. E’ quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un punto stampa in occasione della presentazione del Piano d’azione per l’expo italiano nei mercati extra Ue ad alto potenziale.


“Quindi dire che la difesa europea non serve è una colossale sciocchezza”, ha commentato il ministro, ricordando che “la difesa europea serve per tutelare i prodotti italiani” ed “è inutile parlare di Made in Italy se poi non lo proteggiamo”. “Il Made in Italy”, ha insistito il titolare della Farnesina, “si protegge anche con la Marina militare e con la missione europea”. Coa