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Presidenziali El Salvador, Nayib Bukele ha vinto (facilmente) un secondo mandato

Presidenziali El Salvador, Nayib Bukele ha vinto (facilmente) un secondo mandatoMilano, 5 feb. (askanews) – Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha affermato di essersi garantito la rielezione con oltre l’85% dei voti espressi domenica nel suo Paese. “Secondo i nostri numeri abbiamo vinto le elezioni presidenziali con oltre l’85% dei voti”, annuncia su X, ex Twitter, seguito pochi minuti dopo da massicci fuochi d’artificio nella capitale San Salvador.


Come da previsioni Bukele ha vinto facilmente un secondo mandato in un contesto di inversione di tendenza rispetto ai livelli di violenza, un tempo elevatissimi, del Paese. Bukele, 42 anni, gode di uno dei più alti indici di favore a El Salvador grazie al fattore sicurezza: i sostenitori elogiano la repressione delle bande criminali che ha portato ad un drammatico calo del tasso di omicidi, una volta il più alto del mondo. Ma gli arresti di massa – El Salvador ha ora il tasso di incarcerazione più alto del mondo – hanno anche scatenato la protesta di gruppi per i diritti umani, che sostengono che il governo di Bukele abbia detenuto persone innocenti e sottoposto i prigionieri a condizioni disumane, compresa la tortura.

Medio Oriente, Tajani: non possiamo permetterci di non poter passare via Suez

Medio Oriente, Tajani: non possiamo permetterci di non poter passare via SuezMilano, 5 feb. (askanews) – “Non possiamo permetterci di non poter passare attraverso Suez perché il danno economico” e alla “competitività” sarebbe altissimo. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi salito a bordo della nave Vulcano arrivata in mattinata a La Spezia, commentando la situazione nel Mar Rosso con gli attacchi degli Houti alle navi in transito. all’Italia è affidato il comando tattico della missione europea Aspides per garantire la libertà e sicurezza di navigazione nel Mar Rosso meridionale. Oggi Mohamed Ali al-Houti, politico yemenita, uno dei leader di spicco degli Houti e cugino dell’attuale leader, Abdul-Malik al-Houti, in un’intervista a Repubblica ha avvertito: “L’Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen. Il suo coinvolgimento sarà considerato un’escalation e una militarizzazione del mare, e non sarà efficace”.


Tajani, a bordo della nave Vulcano, che ha portato i bambini palestinesi che saranno curati in Italia, in una diretta trasmessa da Rainews24, ha sottolineato che “l’Italia è protagonista di pace” anche in regioni dove c’è la guerra. “Avete portato in Italia – ha detto – bambini feriti, famiglie che hanno sofferto una guerra che non hanno voluto, popolazione civile vittime di bombardamenti e grazie alle capacità vostre, della nostra marina militare, dell’Esercito, dell’Areonautica e dei nostri volontari siamo riusciti a salvare, a ridare il sorriso a vittime innocenti”. Per poi aggiungere: “Tutto ciò rende onore all’Italia, rende onore alle nostre forze armate. Lo dico da Ministero degli Esteri, da Vicepresidente del Consiglio, portandovi il saluto di tutto il governo”. Secondo Tajani “non si può fare politica estera se non ci sono le forze armate, la politica estera la fanno tutti gli italiani nel mondo, comprese le nostre forze armate”.

Operatori umanitari francesi uccisi in Ucraina, Parigi convoca l’ambasciatore russo

Operatori umanitari francesi uccisi in Ucraina, Parigi convoca l’ambasciatore russoRoma, 5 feb. (askanews) – L’ambasciatore russo in Francia “sarà convocato” lunedì al Ministero degli Affari Esteri francese per ribadire la condanna degli attacchi russi che hanno ucciso due operatori umanitari francesi in Ucraina la settimana scorsa, ha annunciato una fonte diplomatica all’AFP. Parigi “denuncerà inoltre la recrudescenza della disinformazione contro la Francia”, ha aggiunto la stessa fonte, pochi giorni dopo che il Ministero delle Forze Armate aveva individuato una “manovra coordinata da parte della Russia” per diffondere false informazioni che coinvolgevano la Francia. Le tensioni tra Francia e Russia sono recentemente aumentate di un livello riguardo all’Ucraina, con Mosca che ha castigato la “frenesia militarista” francese dopo l’annuncio di nuove consegne di armi a Kiev.


Anche la Francia prevede di essere il bersaglio di una recrudescenza della disinformazione russa, mentre il presidente Emmanuel Macron è atteso in Ucraina a febbraio. Le due vittime francesi sono morte giovedì durante un attacco a Beryslav, una piccola cittadina ucraina situata sulla riva nord del fiume Dnepr, vicino alla linea del fronte, ha detto venerdì il ministero degli Affari esteri francese, segnalando anche il ferimento di altri tre cittadini francesi. Parigi ha denunciato un atto di “barbarie” da parte di Mosca. Venerdì sera la Procura antiterrorismo ha aperto un’indagine. Sul fronte della guerra dell’informazione, il ministero della Difesa russo ha affermato il mese scorso di aver “eliminato” una sessantina di combattenti, la maggior parte dei quali “mercenari francesi” e di averne feriti altri 20 in uno sciopero avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 gennaio a Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina. Parigi ha negato fermamente questa informazione. Diversi elenchi, tra cui uno che dovrebbe rivelare l’identità di una trentina di “mercenari francesi morti”, sono stati diffusi in massa dai canali Telegram e dagli attivisti filo-Cremlino prima che gli stessi volontari francesi in Ucraina lo negassero, tra cui tre dell’AFP.


Non è la prima volta che l’ambasciatore russo Alexei Mechkov viene convocato al Quai d’Orsay. Nel 2022 fu convocato dall’allora ministro Jean-Yves Le Drian per un tweet “indecente” dell’ambasciata sugli abusi commessi nella città ucraina di Boutcha. Il 25 marzo, il diplomatico è stato anche convocato al Quai d’Orsay dopo la pubblicazione di caricature sull’account Twitter dell’ambasciata.

Il leader degli Houti: l’Italia diventerà un bersaglio se aggredirà lo Yemen

Il leader degli Houti: l’Italia diventerà un bersaglio se aggredirà lo YemenRoma, 5 feb. (askanews) – “L’Italia diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen. Il suo coinvolgimento sarà considerato un’escalation e una militarizzazione del mare, e non sarà efficace. Il passaggio delle navi italiane e di altri durante le operazioni yemenite a sostegno di Gaza è una prova che l’obiettivo è noto”. Lo dice in una intervista a La Repubblica Mohamed Ali al-Houti, politico yemenita, uno dei leader di spicco degli Houti e cugino dell’attuale leader, Abdul-Malik al-Houti.


“Il nostro consiglio all’Italia è di esercitare pressione su Israele per fermare i massacri quotidiani a Gaza. Questo è ciò che porterà alla pace. Consigliamo all’Italia di rimanere neutrale, che è il minimo che può fare. Non c’è giustificazione per qualsiasi avventura al di fuori dei suoi confini”, prosegue Mohamed Ali al-Houti, per il quale “essere classificati come terroristi perché sosteniamo Gaza è un onore” e “se gli Stati Uniti invieranno truppe nello Yemen, dovranno affrontare sfide più difficili di quelle in Vietnam”.

Sanremo, tutto pronto per il Festival al via martedì

Sanremo, tutto pronto per il Festival al via martedìSanremo, 4 feb. (askanews) – Tutto pronto a Sanremo per la 74esima edizione del Festival della Canzone italiana, al via da martedì. Le vie che portano al Teatro Ariston sono piene di turisti e appassionati, gli alberghi sono presi d’assalto, un brulicare di persone lungo la via che dall’Ariston porta al Casinò. I fuochi d’artificio sul mare hanno aperto ufficialmente la settimana della kermesse più discussa dell’anno. Gli artisti sono già arrivati da giorni per le prove, così come Amadeus e Fiorello con il suo glass. Questa sera al via anche le feste delle radio, come quella di Radio Italia al Morgana. Domani, lunedì, è in programma la conferenza stampa inaugurale con Amadeus e i vertici della Rai. Ssa

Azerbaigian, mercoledì le presidenziali. Aliyev verso quinto mandato

Azerbaigian, mercoledì le presidenziali. Aliyev verso quinto mandatoRoma, 4 feb. (askanews) – Azerbaigian alle urne il 7 febbraio: si vota per elezioni presidenziali anticipate, convocate dal capo dello Stato in carica Ilham Aliyev in cerca di un quinto mandato, obiettivo che sembra piuttosto scontato nonostante i sei rivali in lizza.


Con oltre 85mila osservatori, 790 dei quali provenienti dall’estero (80 dell’Osce), il voto di mercoledì intende segnare “la fine di un’era” e l’inizio di una nuova, secondo Aliyev. Saranno infatti le prime presidenziali dopo “il pieno ripristino della sovranità” territoriale del Paese, ha detto il presidente, ovvero dopo la riconquista dei territori contesi del Nagorno Karabakh a settembre 2023.I dibattiti politici non hanno mosso il quadro politico, in assenza di una vera proposta alternativa ad Aliyev, che viene elogiato anche dagli altri candidati per i risultati raggiunti, in particolare per la riconquista del Karabakh. I due principali partiti d’opposizione, fuori dal Parlamento e dalla vita politica ufficiale del Paese perché da tempo boicottano le elezioni, non hanno presentato alcun candidato. Il Fronte popolare dell’Azerbaigian ha chiesto di non andare a votare alle presidenziali, definite una farsa, mentre il Musavat ha contestato la mancanza di elezioni libere e l’arresto di giornalisti e attivisti politici.


Al centro della campagna elettorale, che si chiuderà 24 ore prima dell’apertura dei seggi, la crescita economica del Paese, legata attualmente principalmente agli idrocarburi (il settore appresenta circa il 90% delle esportazioni del paese e il 30-50% del suo Pil), e il consolidamento dell’integrità territoriale con la ricostruzione dei territori recuperati.L’elezione del presidente dell’Azerbaigian avviene in forma diretta: 6 milioni 320.500 aventi diritto sono chiamati al voto in 6.319 seggi a cui si aggiungono 49 seggi all’estero in 37 Paesi. Come indicato dalla Commissione elettorale centrale (Cec), le urne saranno aperte alle 8:00 del 7 febbraio e chiuse alle 19:00 (rispettivamente le 5:00 e le 16:00 in Italia). Oltre ad Aliyev hanno presentato la loro candidatura in 16, ma soltanto sei sono state approvate dalla Cec. “A settembre abbiamo chiuso un’era, con un evento epocale. Credo che non ci sia stata una vittoria simile nei cento anni di storia dell’Azerbaigian – ha dichiarato Aliyev in un’intervista rilasciata dopo l’annuncio delle elezioni anticipate e della sua candidatura – Le elezioni presidenziali dovrebbero sancire l’inizio di questa nuova era”. L’autoproclamata repubblica separatista del Nagorno Karabakh ha annunciato il 28 settembre 2023 la sua dissoluzione a partire dal 1 gennaio 2024, dopo l’offensiva armata dell’Azerbaigian, tappa fondamentale della travagliata storia dell’area su cui ancora, però, non è stato firmato un accordo di pace definitivo, anche se le due parti parlano di progressi.


“Per la prima volta nella nostra vita di Paese indipendente, un’elezione si svolgerà in ogni angolo della nostra nazione”, ha detto Aliyev, e “quindi ho pensato che le prime votazioni dovessero essere le più importanti, le presidenziali”. Infine, ha spiegato ancora, “il mio ruolo da presidente ha superato i 20 anni” e quindi “un voto dopo 20 anni rappresenta la giustificazione di un tale periodo cronologico”.Tra i “rivali” di Aliyev, candidato del Partito Nuovo Azerbaigian, non si annovera nessuna donna, come ha sottolineato la stessa Commissione elettorale centrale. I sei uomini che si sono presentati ma che non hanno chance di conquistare percentuali di riguardo, sono Fazil Mustafa, candidato dei liberali del Grande Ordine, Elsad Musayev, del partito Grande Azerbaigian, all’opposizione in Parlamento insieme al Fronte popolare, il cui presidente Gudrat Hasanguliyev ha deciso di candidarsi, il socialdemocratico del Fronte nazionale Razi Nurullaev e gli indipendenti Zahid Oruj e Fuad Aliyev.


La popolarità di Aliyev è aumentata vertiginosamente dopo il successo dell’operazione per riprendere il controllo del Nagorno Karabakh e circa il 75% della popolazione ha approvato la gestione del conflitto da parte di Aliyev, secondo i media azerbaigiani. Inoltre, la politica economica degli ultimi 20 anni, che ha puntato sia sugli idrocarburi sia sulla diversificazione, ha portato una ricchezza significativa e aumentato il tenore di vita della popolazione.Con un Pil a +3% e +2,6%, rispettivamente per il 2023 e 2024, l’Azerbaigian si presenta come un partner affidabile per l’Europa e per l’Italia e i rapporti con l’Occidente potranno spingere ulteriormente la crescita dell’economia. Il Memorandum of Understanding siglato con l’Unione Europea (che prevede di raddoppiare le esportazioni di gas dall’Azerbaigian verso l’Europa entro il 2027 e attraverso il Tap da 11 a 20 miliardi di metri cubi di gas all’anno), e la possibile azione riformatrice del governo a sostegno del settore non-oil, infatti, potrebbero essere un traino per l’ulteriore sviluppo del Paese caucasico. (di Daniela Mogavero) 

In Cile gli incendi boschivi a Valparaiso hanno provocato almeno 50 morti

In Cile gli incendi boschivi a Valparaiso hanno provocato almeno 50 mortiRoma, 4 feb. (askanews) – Con 51 morti finora confermati e il timore che il numero possa salire nelle prossime ore, il Cile sta combattendo l’ondata di incendi più grave della sua storia recente e la sua più grande emergenza dal terremoto del 2010 e si prepara a una notte difficile nella regione centrale di Valparaíso, dove le fiamme avanzano senza tregua.


“Dopo il terremoto del 2010 (che provocò 525 morti e migliaia di feriti), gli incendi boschivi di Valparaíso saranno la situazione di emergenza che ha generato più vittime in Cile negli ultimi tempi”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Carolina Toha, in una conferenza stampa. Il ministro ha avvertito che il bilancio delle vittime potrebbe essere “molto più alto” con il passare delle ore. “Abbiamo ancora gran parte del territorio non accessibile, di conseguenza non possiamo fornire un bilancio completo sulle vittime”, ha spiegato. Il sindaco di Vina del Mar, una delle città più colpite dagli incendi, ha detto che al comune risultano 372 persone scomparse, il che non implica che siano tutte morte ma dà un’idea dell’entità della tragedia.

A Gerusalemme due ebrei sputano contro l’abate Nikodemus Schnabel

A Gerusalemme due ebrei sputano contro l’abate Nikodemus SchnabelRoma, 4 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha condannato gli sputi e l’aggressione verbale di ieri da parte di due ebrei ultra-ortodossi contro l’abate Nikodemus Schnabel nella Città Vecchia di Gerusalemme. In un tweet, Katz lo ha definito “un altro brutto incidente” e ha affermato di “condannare totalmente questi brutti atti contro membri di altre fedi”.


“In Israele i membri di tutte le fedi godono di totale libertà di culto, come mai prima d’ora. Secondo le parole del profeta: ‘La mia casa sarà una casa di preghiera per tutte le nazioni’”, ha aggiunto il capo della diplomazia dello Stato ebraico.Wadie Abunassar, portavoce dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa ha denunciato gli sputi che sono stati indirizzati ieri verso Nikodemus Schnabel, abate della Dormizione di Gerusalemme. L’altro ortodosso ha invece insultato Gesù. I due, tra cui un minore di 17 anni, sono stati fermati dalla polizia. “Condanno l’atto di volgare intolleranza subito a #Gerusalemme dall’abate benedettino Schnabel cui va la nostra solidarietà”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “La libertà di religione è una priorità. Il Governo italiano ritiene necessario il rispetto della convivenza tra popoli e religioni in Terra Santa”. Tajani ha postato sul suo profilo X il video dell’abate che, mentre passeggiava nel centro di Gerusalemme, è stato raggiunto da sputi.
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Secondo l’Iran i raid Usa-Gb smentiscono l’intenzione di non espandere guerra

Secondo l’Iran i raid Usa-Gb smentiscono l’intenzione di non espandere guerraRoma, 4 feb. (askanews) – L’Iran ha denunciato gli ultimi attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi nello Yemen, affermando che “contraddicono” l’intenzione dichiarata dei due Paesi di evitare un conflitto più ampio in Medio Oriente.


Questi attacchi sono “in palese contraddizione con le ripetute affermazioni di Washington e Londra secondo le quali non vogliono l’espansione della guerra nella regione”, ha affermato in una nota il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. Kanani ha accusato gli Stati Uniti e la Gran Bretagna di “alimentare il caos, il disordine, l’insicurezza e l’instabilità” sostenendo Israele nella sua guerra contro Hamas a Gaza. Ulteriori attacchi contro i ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, in risposta agli attacchi del gruppo alle navi internazionali nel Mar Rosso sono “una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale”, ha concluso Kanani.

Gli Houthi dicono che gli attacchi Usa-Gb “non resteranno senza risposta”

Gli Houthi dicono che gli attacchi Usa-Gb “non resteranno senza risposta”Roma, 4 feb. (askanews) – Il gruppo ribelle Houthi dello Yemen ha affermato che gli attacchi aerei statunitensi e britannici “non ci scoraggeranno” e ha promesso una risposta dopo che decine di obiettivi sono stati colpiti come rappresaglia per i ripetuti attacchi sul Mar Rosso del gruppo sostenuto dall’Iran.


Il portavoce militare Houthi Yahya Saree ha affermato che la capitale Sanaa e altre aree controllate dai ribelli sono state prese di mira negli attacchi. Saree ha riportato un totale di 48 raid aerei e ha scritto su X che “questi attacchi non ci distoglieranno dalla nostra posizione a sostegno del risoluto popolo palestinese nella Striscia di Gaza”. Gli ultimi attacchi “non rimarranno senza risposta”, ha avvertito Saree.