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Gli Houthi: continueremo a colpire le navi americane e britanniche nel Mar Rosso

Gli Houthi: continueremo a colpire le navi americane e britanniche nel Mar RossoRoma, 31 gen. (askanews) – I ribelli Houthi dello Yemen, allineati con l’Iran, intendono continuare a prendere di mira le navi da guerra statunitensi e britanniche nel Mar Rosso per legittima difesa, ha detto il portavoce militare del gruppo in una dichiarazione trasmessa da Al-Massirah TV.

Gli Houthi hanno lanciato missili contro la nave da guerra americana USS Gravely, si aggiunge nella dichiarazione, citata dalla Reuters. Nella notte, il comando centrale delle forze armate statunitensi ha dichiarato di aver abbattuto un missile da crociera antinave lanciato dallo Yemen verso il Mar Rosso senza che siano stati segnalati danni.

Sudafrica, sospesa l’asta degli oggetti di Nelson Mandela

Sudafrica, sospesa l’asta degli oggetti di Nelson MandelaRoma, 31 gen. (askanews) – L’asta degli effetti personali di Nelson Mandela, prevista per il mese prossimo a New York, è stata sospesa a causa dell’opposizione del governo sudafricano, come annunciato martedì dall’organizzatore dell’operazione.

Nel catalogo di vendita compaiono un centinaio di “oggetti preziosi” appartenuti all’ex eroe della lotta anti-apartheid, morto nel 2013 all’età di 95 anni, tra cui una carta d’identità e alcune delle sue famose magliette colorate. L’asta è organizzata dalla società americana Guernsey’s, in collaborazione a Makaziwe Mandela, la figlia del primo presidente nero del Sud Africa. Anche se la vendita avrebbe dovuto svolgersi il 22 febbraio al Lincoln Center, Guernsey ha deciso di sospenderla, ha annunciato lunedì la South African Heritage Resources Agency (SAHRA). “Questa vendita è sospesa”, ha confermato martedì Guernsey in un messaggio pubblicato sul suo sito web.

La SAHRA ha intrapreso un’azione legale sulla base del fatto che l’asta comprendeva oggetti di importanza storica e culturale. I giudici sudafricani hanno finalmente dato il via libera a dicembre, ma è stato presentato un nuovo appello, il cui esito è ancora atteso. “La sospensione delle vendite è un approccio responsabile e premuroso”, ha accolto con favore la SAHRA. “Consentirà la conclusione dei procedimenti legali in corso e darà (a noi) l’opportunità di perseguire il (nostro) obiettivo di preservare il patrimonio culturale della nostra nazione”, aggiunge.

La vendita aveva suscita l’ira del governo sudafricano, che si è opposto. “Nelson Mandela è parte integrante del patrimonio sudafricano”, ha detto venerdì il ministro della Cultura Zizi Kodwa. È stato presentato un ricorso per bloccare “l’esportazione non autorizzata” di alcuni articoli destinati alla vendita, ha spiegato il ministro. Guernsey aveva presentato la sua asta come “eccezionale” e “senza precedenti”. Una camicia jacquard di seta nera, che Mandela indossava quando incontrò la regina Elisabetta nel 1996, doveva essere offerta a un prezzo di partenza di 34.000 dollari e una valigetta in pelle di struzzo a 24.000 dollari. Nel lotto erano inclusi anche scambi di lettere e regali di Barack Obama e Bill Clinton. L’originale del documento d’identità di Mandela, risalente al 1993, ha un prezzo di 75.000 dollari.

Secondo Guernsey, la figlia di Mandela avrebbe autorizzato la vendita per raccogliere fondi per la costruzione di un giardino in memoria del premio Nobel per la pace, vicino alla sua tomba, nel villaggio natale di Qunu (sud). Il presidente di Guernsey, Arlan Ettinger, aveva dichiarato all’AFP all’inizio del mese che gli oggetti messi in vendita erano di scarsa importanza storica o culturale e che, senza questa vendita, sarebbero finiti “sugli scaffali o in un armadio da qualche parte” o “dimenticati”in un museo.

Francia, gradimento politici: per la prima volta Marine Le Pen in testa

Francia, gradimento politici: per la prima volta Marine Le Pen in testaRoma, 31 gen. (askanews) – Per la prima volta da quando è entrata nel barometro di Figaro Magazine sull’indice di gradimento dei politici francesi, Marine Le Pen è al primo posto! Nell’aprile 2010, il suo rating era solo del 14%. Quattordici anni dopo, è pari al 40%. Un’ulteriore prova dell’affermazione del Raggruppamento Nazionale nel panorama politico francese. Certamente sono punteggi ancora lontani da quelli raggiunti nel passato da altri leader – Michel Rocard nel 1988 col 70%. Édouard Balladur nel 1993 salì al 75% – maa era un tempo diverso.

La cosa più importante per Marine Le Pen è riuscire ad espandere il suo pubblico tra tutte le categorie della popolazione. È alla sua sinistra che sta facendo i maggiori progressi questo mese, proprio come Jordan Bardella, presidente del Rally Nazionale, 3° in classifica. Altro fatto degno di nota, Marion Maréchal è salita in quarta posizione! Viceversa l’esecutivo è in difficoltà. L’effetto “wow” mediatico della nomina di Gabriel Attal a Matignon non si traduce in francese. Il suo indice di fiducia parte dal 33%, appena sopra quello di Élisabeth Borne (30%), allo stesso livello di quello di Jean Castex.

Il passaggio dai repubblicani al governo non è stato fatale per il nuovo ministro della Cultura Rachida Dati. Al contrario, poiché il barometro è in aumento, soprattutto tra i simpatizzanti di destra (+5, al 35%). Anche quelli di sinistra sembrano apprezzare questo passaggio dall’opposizione alla maggioranza. Anne Hidalgo sale di due punto. La sindaca di Parigi sembra sollevata dalla nomina al governo della sua rivale Rachida Dati. Anne Hidalgo rialza la testa a pochi mesi dai Giochi Olimpici, che segneranno la rottura del suo mandato, e dopo i quali inizierà la prossima campagna per le elezioni municipali del 2026.

Sanremo, “Il Festival si Mostra”

Sanremo, “Il Festival si Mostra”Roma, 30 gen. (askanews) – L’anno appena iniziato rappresenterà un unicum nella storia della Rai per la sovrapposizione di due ricorrenze particolarmente importanti, i 100 anni della Radio ed i 70 anni della Televisione. Tra le numerose iniziative, non poteva mancare una esposizione che prendesse spunto dalla sua trasmissione più rappresentativa: il Festival di Sanremo.

Dal 5 febbraio, in occasione della settimana del Festival, presso il Forte Santa Tecla – polo museale della città sanremese a pochi passi dal Teatro Ariston – verrà inaugurata la mostra dal titolo: “Il Festival si mostra”. Una divertente e interessante esposizione organizzata dalla Rai che racconterà, lungo un percorso articolato in 5 sale, i 74 anni del Festival, dagli esordi del 1951 fino ad arrivare ai giorni d’oggi.

Un viaggio interattivo tra tv e radio d’epoca, tra gli abiti che hanno fatto la storia del Festival, tra suggestioni, ologrammi, proiezioni di fiori ed immagini sanremesi che hanno contraddistinto la più nota manifestazione canora nazionale. Un progetto realizzato dalle Direzioni Comunicazione ed Intrattenimento Prime Time in collaborazione con la Direzione Teche e Produzione TV (Museo della Radio e della Tv Rai di Torino) e con la partecipazione del Comune di Sanremo, della Direzione Regionale Musei Liguria, e di Rai Pubblicità.

Sarà possibile visitare l’esposizione da lunedì 5 febbraio con i seguenti orari: lunedì 5 dalle 15.00 alle 20.00; da martedì 6 a sabato 10 dalle 10.00 alle 20.00; domenica 11 dalle 10.00 alle 18.00. L’ingresso alla mostra sarà gratuito. La mostra è stata realizzata in collaborazione con The Mall Sanremo.

Biden: ho deciso come rispondere all’attacco in Giordania (nel quale sono morti tre soldati americani)

Biden: ho deciso come rispondere all’attacco in Giordania (nel quale sono morti tre soldati americani)Roma, 30 gen. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden ha dichiarato di aver deciso come rispondere all’attacco con drone in Giordania in cui sono stati uccisi tre soldati americani, ma non ha dato altre spiegazioni. Parlando ai giornalisti, lasciando la Casa Bianca diretto in Florida ha aggiunto che gli Stati uniti non hanno bisogno di una guerra più ampia in Medio Oriente.

La Casa Bianca ha fornito pochi dettagli sulla risposta decisa da Biden, ha sottolineato la Cnn, ma ha lasciato intendere che ogni azione punterà sia a degradare le capacità del gruppo responsabile dell’attacco, sia a inviare un forte messaggio di deterrenza. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ha poi dichiarato che la risposta potrebbe avvenire con un “approccio a più livelli” che potrebbe includere “azioni potenzialmente multiple”. Oggi Biden ha dichiarato di ritenere l’Iran responsabile dell’attacco, “nel senso che sta fornendo le armi alle persone che hanno commesso questo crimine”.

Assemblea Assafrica tra Piano Mattei, opportunità in Africa e M.O.

Assemblea Assafrica tra Piano Mattei, opportunità in Africa e M.O.Roma, 30 gen. (askanews) – All’indomani del vertice Italia-Africa e della presentazione ufficiale del Piano Mattei si è svolta l’Assemblea pubblica di Confindustria Assafrica&Mediterraneo, con oltre 170 rappresentanti di imprese e istituzioni interessate a lavorare insieme sull’Africa. L’evento, dal titolo “Africa e Medio Oriente. Trasformazioni e traiettorie in un nuovo contesto globale” si è svolto alla presenza del presidente della Banca Africana di Sviluppo, Akinwumi Adesina, e del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, all’insegna delle opportunità da non perdere nel continente africano, anche alla luce del “pragmatismo”, sottolineato proprio da Adesina, del Piano Mattei, che per Tajani è “un’idea” da realizzare insieme ai partner africani.

L’evoluzione del contesto politico e commerciale globale e le implicazioni delle crisi mondiali in Africa e Medio Oriente, in termini di opportunità di business, le trasformazioni nelle catene del valore e le nuove traiettorie di sviluppo sono stati al centro dell’evento. L’Africa è stata il focus principale dell’Assemblea di quest’anno, un continente con una capacità produttiva potenzialmente immensa, che sta assumendo un ruolo di sempre maggiore importanza nei mercati internazionali e per l’Italia. Il presidente Adesina ha evidenziato nel suo intervento l’importanza del settore privato per la crescita del continente e presentato i diversi progetti della BAD nel continente in campo infrastrutturale, energetico e agroindustriale, sottolineando: “L’Africa e l’Europa sono partner commerciali importanti. Nel 2022 le esportazioni dall’Africa verso l’Unione Europea sono state pari a 203 miliardi di dollari, mentre le importazioni dall’Europa verso l’Africa sono state pari a 174 miliardi di dollari. Questo è un vantaggio significativo per le imprese italiane che vogliono fare affari in Africa – ha dichiarato – Gli investimenti diretti esteri dall’Italia all’Africa hanno raggiunto i 30 miliardi di dollari nel 2022. Tuttavia, questo rappresenta solo il 5% del totale degli investimenti diretti esteri dell’Italia a livello globale. Il settore privato e le imprese italiane e dell’Unione Europea dovrebbero investire molto di più in Africa”.

“C’era un palpabile impulso di opportunità di prosperità condivisa tra Italia, Europa e Africa” nel corso della Conferenza Italia-Africa e “niente promuove questa prosperità condivisa quanto gli investimenti. E l’Africa rappresenta un’opportunità di investimento senza precedenti”, ha detto Adesina. E a margine dell’Assemblea ha aggiunto che il Piano Mattei “ha molti elementi pratici e si occupa delle priorità dell’Africa”, “è un grande piano che mette sul tavolo 5,6 miliardi di dollari e non dimenticate che questi 5,6 miliardi consentiranno alla Banca africana di sviluppo, di cui l’Italia è un investitore, di muovere delle leve e un’incredibile quantità di fondi che stiamo già investendo in Africa. Quindi sono entusiasta del Piano Mattei e del fatto che sia molto molto pragmatico e guidato da un premier davvero pragmatico”. L’Africa, ha sottolineato il vicepremier Tajani, “è una priorità della politica estera italiana, impegnata ad avviare un partenariato concreto tra pari attraverso la nostra diplomazia economica, che vuole e deve portare a una crescita mutuamente vantaggiosa”. “Il percorso delineato dal Piano Mattei è la nostra stella polare”, ha aggiunto Tajani, ricordando le iniziative recentemente intraprese dalla Farnesina: la recente apertura di una nuova Ambasciata in Mauritania, di tre nuovi uffici dell’Agenzia ICE a Dakar, Nairobi e Lagos e le prossime aperture di uffici di SACE, SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti in alcuni Paesi del Nordafrica e dell’Africa Subsahariana.

Nel suo intervento introduttivo, il presidente di Confindustria Assafrica&Mediterraneo, Massimo Dal Checco, ha spiegato come le attività dell’Associazione si inseriscono pienamente nella strategia di rilancio dei rapporti con il continente africano promossa dalle istituzioni italiane: “L’Italia può farsi promotrice di un modello innovativo che vada concretamente incontro ai bisogni di crescita economica di lungo periodo dei Paesi africani e sia in linea con i propri interessi di prosperità e sicurezza condivisa. È dunque necessario agevolare quanto più possibile il settore privato italiano, anche attraverso nuovi strumenti finanziari, affinché possa contribuire nel creare sviluppo e crescita del continente. È in tale contesto che si inserisce il Piano Mattei per l’Africa, che rilancia l’approccio strategico collaborativo con i paesi del continente africano, per avviare e rafforzare partenariati industriali stabili e di lungo periodo”. “Confindustria Assafrica&Mediterraneo è proiettata verso tale visione, portando il suo contributo e quello delle imprese nel promuovere una strategia industriale per lo sviluppo di partnership locali sul mercato africano e mediorientale – ha proseguito Dal Checco – . Nel 2024 una cosa è certa, che l’Africa continuerà a crescere nonostante le crisi” e “la piena attuazione dell’Accordo di libero scambio africano porterà a un aumento del reddito della popolazione del 9% entro il 2035”, aumentano le potenzialità del mercato per le esportazioni anche italiane e “questo ci fa capire le grandi opportunità a cui possiamo andare incontro in Africa, dobbiamo far parte di questo cambiamento come imprese italiane” e il Piano Mattei “combina in modo perfetto il nome e il metodo per la crescita”.

A margine dell’incontro, inoltre, è stato firmat un accordo tra Confindustria Assafrica&Mediterraneo e Simest relativo al rafforzamento della collaborazione tra le due organizzazioni per affiancare maggiormente le imprese italiane che operano in Africa e in vista dell’adozione di strumenti finanziari ad hoc di supporto alle imprese nei mercati africani. Intesa Sanpaolo, sostenitrice dell’evento, è presente in Africa con la propria controllata Bank of Alexandria, commercial bank operativa in Egitto. A questa si aggiungono le attività delle filiali internazionali di Dubai, Abu Dhabi e Doha e dell’ufficio di rappresentanza a Beirut, specializzati nel supporto alla clientela corporate che opera in Medio Oriente e Africa. A supporto dell’evento, anche Fiera Macfrut – Fruit & Veg Professional Show, in programma dall’8 al 10 Maggio 2024 a Rimini. Il presidente Renzo Piraccini ha dichiarato che Macfrut “è l’evento di riferimento globale per i professionisti del settore ortofrutticolo in Italia e all’estero. Siamo sempre più convinti che il settore ortofrutticolo possa giocare un ruolo importante nella crescita dell’Africa e del Medio Oriente. Da molti anni ormai, ci concentriamo in modo particolare su queste due aree geografiche, non solo ospitando alla nostra fiera operatori economici provenienti da questi paesi, ma anche partecipando a numerose missioni internazionali”. Anche Corimpex Group ha supportato l’evento di oggi: “Ringraziamo Confindustria Assafrica & Mediterraneo per il costante supporto nei mercati africani e medio-orientali e per le opportunità di collaborazione economiche e commerciali nei paesi di riferimento. Corimpex, presente in 86 paesi nel mondo con la propria tecnologia nel settore welding automation, crede fortemente in un futuro di strategie di investimento nei paesi emergenti del continente africano”. Erano presenti oltre 170 partecipanti, tra cui i rappresentanti del corpo diplomatico di diversi Paesi africani e del Medio Oriente, delle istituzioni italiane e di grandi gruppi industriali, banche e PMI associate a Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Presenti all’incontro, anche rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di CDP, SACE e SIMEST.

Il gruppo yemenita Houthi: siamo pronti per un lungo scontro con Usa e Regno UnitoGb

Il gruppo yemenita Houthi: siamo pronti per un lungo scontro con Usa e Regno UnitoGbRoma, 30 gen. (askanews) – Il gruppo yemenita Houthi è pronto per “un lungo scontro” con Stati Uniti e Regno Unito. Lo ha detto oggi il comandante delle forze armate Houthi, Mohamed al-Atifi, in una dichiarazione riportata sul proprio account X.

“Siamo pronti per uno scontro lungo con le forze della tirannia. Gli americani, i britannici e quelli che si sono coordinati con loro devono comprendere la forza della decisione sovrana yemenita e che non c’è niente da discutere o contestare”, ha dichiarato.

Ilaria Salis, Tajani: quello che abbiamo visto non rispetta norme Ue sui detenuti, ed è stato contestato all’Ungheria

Ilaria Salis, Tajani: quello che abbiamo visto non rispetta norme Ue sui detenuti, ed è stato contestato all’UngheriaRoma, 30 gen. (askanews) – L’ambasciatore italiano a Budapest ha chiesto al ministro della Giustizia ungherese di sollecitare al procuratore generale una valutazione delle condizioni di detenzione di Ilaria Salis, 39enne milanese che si trova in carcere nella capitale ungherese da quasi un anno e che è stata mostrata trascinata in catene in tribunale. Lo ha affermato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.

“Faccio una premessa: non abbiamo alcun potere per riportare un detenuto in un Paese estero in Italia”, ha detto Tajani nel corso delle repliche al termine della sua audizione alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, “noi abbiamo soltanto la possibilità di protestare attraverso le forme istituzionali e attraverso dichiarazioni pubbliche nei confronti di un Paese dove riteniamo non vengano rispettate alcune norme. Mi riferisco in modo particolare all’articolo 1 della direttiva europea che riguarda il trattamento dei detenuti in attesa di giudizio per cui i detenuti in attesa di giudizio devono essere trattati in maniera proporzionata al fatto di non essere detenuti condannati”. “Abbiamo ravvisato nelle immagini che abbiamo visto ieri, che sono le prime immagini che sono state diffuse della detenuta, che la vedevano condotta in carcere secondo me con atteggiamento che non era certamente garantista e non era consono con le normative comunitarie”, ha proseguito il capo della diplomazia, sottolineando: “E’ quello che abbiamo contestato questa mattina per filo e per segno all’incaricato d’affari, perché l’ambasciatore non era in sede Italia. Anche il malcontento e la preoccupazione. La stessa cosa è stata detta dal nostro ambasciatore al ministro di Giustizia. A latere del Consiglio Affari esteri ho avuto un colloquio a tu per tu con il ministro degli Esteri ungherese, al quale ho consegnato una relazione sulla situazione chiedendogli di intervenire”.

“Noi non abbiamo alcun potere, non abbiamo la possibilità di chiedere l’estradizione perché questa signora non ha commesso in Italia alcun reato – ha proseguito Tajani – . Il reato eventuale è stato commesso in Ungheria e quindi noi non possiamo fare nulla per quanto riguarda la sua chiamata in Italia: gli avvocati dovrebbero chiedere gli arresti domiciliari in Ungheria, ma hanno chiesto gli arresti domiciliari in Italia. La convenzione non prevede il passaggio da detenzione in carcere in Ungheria agli arresti domiciliari in Italia, l’accordo della convenzione prevede che bisogna prima avere gli arresti domiciliari in Ungheria…Noi più che fare dichiarazioni politiche, più che chiedere l’intervento del governo come abbiamo fatta a più riprese, più che seguire giornalmente come fa il ministero di giustizia…non possiamo fare”. “Il ministro Nordio ha incontrato il padre della signora e costantemente gli avvocati sono in contatto”, ha ricordato il titolare della Farnesina, “sono state fatte tutte le visite consolari del caso, quindi noi non abbiamo il potere di interferire sul procedimento penale. Più che intervenire presso il governo non possiamo fare, anche se possono esserci giudizi negativi sul sistema della giustizia in Ungheria e nelle classifiche”.

“All’ora di pranzo il nostro ambasciatore ha chiesto al ministro della Giustizia – e il ministro già l’ha fatto – di chiedere al procuratore generale di valutare le condizioni di detenzione di Ilaria Salis e di riferirgli a stretto giro”, ha assicurato Tajani: “Il ministro ha garantito all’ambasciatore (Manuel) Jacoangeli che lo richiamerà immediatamente dopo aver riparlato con il procuratore generale. Anche per quanto riguarda la possibilità di trasferimento della Salis, il ministro ha detto che il reato di cui è accusata crea problemi nell’opinione pubblica ungherese. Quindi da parte ungherese aspetteremo una risposta e l’incaricato d’affari ha detto che avrebbe immediatamente informato le autorità ungheresi di tutte le sollecitazioni fatte dal governo italiano. Il rientro in Italia dipende soltanto se va agli arresti domiciliari in Ungheria e poi noi possiamo chiedere gli arresti domiciliari qui in Italia, ma devono farlo gli avvocati. Questo gli avvocati lo sanno e di questo è stato informato il padre, anche dal ministro Nordio: quindi sono costantemente informati e tenuti al corrente”.

Hamas: risponderemo alla proposta di tregua dopo averla esaminata

Hamas: risponderemo alla proposta di tregua dopo averla esaminataRoma, 30 gen. (askanews) – Hamas ha ricevuto una proposta di tregua nella Striscia di Gaza e darà una risposta dopo averla esaminata. Lo ha dichiarato il presidente dell’ufficio politico del movimento integralista palestinese, Ismail Haniyeh.

L’emittente Nbc News ha riferito ieri, citando fonti, che Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno concordato a Parigi la base di un nuovo accordo per il rilascio graduale degli ostaggi nella Striscia di Gaza. La nuova intesa prevede un rilascio graduale dei restanti ostaggi statunitensi e israeliani – a partire da donne e bambini – oltre a una graduale sospensione dei combattimenti e delle forniture di aiuti alla Striscia di Gaza, nonché il rilascio dei detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. “Il movimento ha ricevuto una proposta dall’incontro

Il Parlamento ungherese voterà sull’adesione della Svezia alla Nato il 5 febbraio

Il Parlamento ungherese voterà sull’adesione della Svezia alla Nato il 5 febbraioMilano, 30 gen. (askanews) – Il Parlamento ungherese si riunirà dopo la pausa invernale per votare sull’adesione della Svezia alla Nato.

Ieri l’opposizione ungherese ha raccolto – su sua iniziativa – un numero di firme sufficiente per cui probabilmente lunedì prossimo si terrà una sessione straordinaria del Parlamento per votare sull’adesione della Svezia alla Nato. Ciò risulta evidente dai documenti del Parlamento ungherese. “Si consiglia come data dell’assemblea straordinaria il 5 febbraio 2024”, si legge nel documento. In Ungheria il parlamento può essere convocato durante la pausa quando almeno un quinto dei 199 deputati lo richiede.

Il Presidente del Parlamento deve ora organizzare una riunione alla data richiesta o al più tardi entro otto giorni dalla data proposta. Il Parlamento ungherese è attualmente in pausa invernale fino alla fine di febbraio.