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Le scelte possibili di Pedro Sanchez: oggi la decisione

Le scelte possibili di Pedro Sanchez: oggi la decisioneRoma, 29 apr. (askanews) – Dopo cinque gironi di riflessione, il premier spagnolo Pedro Sanchez scioglierà oggi la riserva sulla sua permanenza alla guida del governo di Madrid: dall’ambiente socialista non sono filtrate indiscrezioni, ma costituzionalmente gli scenari sono limitati e nessuno prevede il ricorso alle urne in tempi brevissimi. La prima possibilità è semplicemente che Sanchez scelga di rimanere al suo posto: scenario improbabile nel senso che il suo obbiettivo politico sembra quello di voler sfruttare gli attacchi anche personali della destra nei suoi confronti e della sua famiglia per legittimare la sua leadership. È probabile quindi che il premier affidi la sua permanenza a un voto di fiducia il cui esito appare d’altra parte scontato, ma che gli darebbe un sostegno ufficiale del Parlamento e della sua maggioranza una volta per tutte.


Questo è lo scenario auspicato da tutte le forze politiche, compresi i nazionalisti e gli indipendentisti baschi e soprattutto catalani, che vogliono blindare la legge di amnistia – che decadrebbe con un governo vacante, in quanto ancora in itinere – ed evitare che la vicenda monopolizzi la campagna per le elezioni regionali.Se invece Sanchez decidesse di passare la mano – vale a dire nel caso in cui le denunce contro la moglie avessero effettivamente un qualche fondamento – la prima possibilità è quella di scegliere un successore nel Psoe (ai cui vertici si aprirebbe comunque una crisi) che dopo un regolare voto di investitura diventerebbe presidente del governo senza interrompere la legislatura (salvando quindi la legge di amnistia). Esiste di fatto un precedente: nel 1981 il centrista Adolfo Suarez passò il testimone al suo vice, Leopoldo Calvo Sotelo – e di fatto fu durante il relativo dibattito di investitura che avvenne il fallito golpe del 23 febbraio, con la Guardia Civil in Parlamento.Fra i possibili candidati circola insistentemente il nome dell’ex premier José Luís Rodriguez Zapatero, che metterebbe d’accordo tutto il partito ma che non ha dato ancora la propria eventuale disponibilità; altra scelta possibile è la numero due del governo, María Jesús Montero.


Infine, l’ultimo scenario sono le dimissioni senza successione: in questo caso si dovrebbe tornare alle urne ma la convocazione non potrebbe avvenire prima di un anno dall’ultimo voto, e dunque tenuto conto dei tempi tecnici e della campagna elettorale si andrebbe a votare non prima di fine luglio.

Spagna, oggi Sanchez scioglie la riserva: ecco tutti gli scenari possibili

Spagna, oggi Sanchez scioglie la riserva: ecco tutti gli scenari possibiliRoma, 29 apr. (askanews) – Dopo cinque gironi di riflessione, il premier spagnolo Pedro Sanchez scioglierà oggi la riserva sulla sua permanenza alla guida del governo di Madrid: dall’ambiente socialista non sono filtrate indiscrezioni, ma costituzionalmente gli scenari sono limitati e nessuno prevede il ricorso alle urne in tempi brevissimi.


La prima possibilità è semplicemente che Sanchez scelga di rimanere al suo posto: scenario improbabile nel senso che il suo obbiettivo politico sembra quello di voler sfruttare gli attacchi anche personali della destra nei suoi confronti e della sua famiglia per legittimare la sua leadership. È probabile quindi che il premier affidi la sua permanenza a un voto di fiducia il cui esito appare d’altra parte scontato, ma che gli darebbe un sostegno ufficiale del Parlamento e della sua maggioranza una volta per tutte.


Questo è lo scenario auspicato da tutte le forze politiche, compresi i nazionalisti e gli indipendentisti baschi e soprattutto catalani, che vogliono blindare la legge di amnistia – che decadrebbe con un governo vacante, in quanto ancora in itinere – ed evitare che la vicenda monopolizzi la campagna per le elezioni regionali. Se invece Sanchez decidesse di passare la mano – vale a dire nel caso in cui le denunce contro la moglie avessero effettivamente un qualche fondamento – la prima possibilità è quella di scegliere un successore nel Psoe (ai cui vertici si aprirebbe comunque una crisi) che dopo un regolare voto di investitura diventerebbe presidente del governo senza interrompere la legislatura (salvando quindi la legge di amnistia).


Esiste di fatto un precedente: nel 1981 il centrista Adolfo Suarez passò il testimone al suo vice, Leopoldo Calvo Sotelo – e di fatto fu durante il relativo dibattito di investitura che avvenne il fallito golpe del 23 febbraio, con la Guardia Civil in Parlamento. Fra i possibili candidati circola insistentemente il nome dell’ex premier José Luís Rodriguez Zapatero, che metterebbe d’accordo tutto il partito ma che non ha dato ancora la propria eventuale disponibilità; altra scelta possibile è la numero due del governo, María Jesús Montero.


Infine, l’ultimo scenario sono le dimissioni senza successione: in questo caso si dovrebbe tornare alle urne ma la convocazione non potrebbe avvenire prima di un anno dall’ultimo voto, e dunque tenuto conto dei tempi tecnici e della campagna elettorale si andrebbe a votare non prima di fine luglio.

Proseguono le proteste nelle università Usa contro la guerra a Gaza: tafferugli all’Ucla

Proseguono le proteste nelle università Usa contro la guerra a Gaza: tafferugli all’UclaRoma, 29 apr. (askanews) – Le proteste nelle università statunitensi non hanno mostrato segni di rallentamento durante il fine settimana, con ulteriori arresti nei campus di tutto il paese e tafferugli tra manifestanti filo-israeliani e filo-palestinesi all’UCLA, dove la settimana scorsa è stato allestito un accampamento di tende.


Con l’espansione dell’accampamento filo-palestinese presso l’Università della California a Los Angeles negli ultimi giorni, i contro-manifestanti sono diventati sempre più espliciti e visibili nel campus, sebbene entrambe le parti siano rimaste pacifiche fino a domenica. La situazione è cambiata quando alcuni manifestanti hanno sfondato una barriera che la scuola aveva eretto per separare le due fazioni, ha detto Mary Osako, funzionario per le comunicazioni strategiche dell’UCLA.


Membri di entrambe le fazioni si sono spinti a vicenda, hanno gridato slogan e insulti e, in alcuni casi sono scoppiati tafferugli. Spinte tra le due parti sono proseguiti per qualche tempo, ma la polizia del campus armata di manganelli alla fine ha separato i due gruppi. “L’UCLA è da sempre un luogo di protesta pacifica e abbiamo il cuore spezzato per la violenza che è scoppiata”, ha detto Osako in una nota.La polizia della Virginia Tech, da parte sua, ha avvertito i manifestanti filo-palestinesi nel campus che rischiano l’arresto se si rifiuteranno di disperdersi.


Verso le 22:15 di ieri sera la polizia universitaria ha consigliato ai manifestanti di andarsene entro cinque minuti altrimenti sarebbero stati arrestati. Più o meno nello stesso momento, l’università ha avvertito gli studenti di evitare il luogo della protesta.


“Intensa attività di polizia attorno al Graduate Life Center. Urgente. Si prega di evitare la zona. Chiamate i servizi di emergenza sanitaria”, ha pubblicato l’università sui social media, dopo aver definito la situazione nel campus “progredita” e con il potenziale per “diventare pericolosa”. Proseguono intanto le manifestazioni di protesta anche in altre università, come la George Washington University e la Tufts University’s Medford – Somerville in Massachusetts.

Hamas valuta ancora la proposta di accordo avanzata da Israele per il rilascio degli ostaggi

Hamas valuta ancora la proposta di accordo avanzata da Israele per il rilascio degli ostaggiRoma, 29 apr. (askanews) – Un funzionario dell’ufficio politico di Hamas, Izzat al-Risheq, ha negato oggi le notizie sul presunto consenso dell’organizzazione estremista palestinese riguardo all’ultima proposta di rilascio degli ostaggi e di accordo di cessate il fuoco con Israele. In una dichiarazione pubblicata da al-Risheq, riportata dal quotidiano Haaretz, lo stesso funzionario ha chiarito che “la proposta è ancora in fase di studio”.


L’agenzia di stampa francese Afp ha riferito ieri che secondo un alto funzioanrio di Hamas non si riscontrerebbero grossi problemi sull’ultima proposta. Il funzionario avrebbe affermato che “l’atmosfera è positiva, a meno che non vi siano nuovi ostacoli da parte di Israele”. La proposta prevede che nella prima fase dell’accordo dovrebbero essere rilasciati 33 ostaggi in vita, che soddisfino condizioni umanitarie (donne, bambini, uomini di età superiore ai 50 anni e malati), in cambio del rilascio di un grande numero di prigionieri palestinesi. Inoltre,k l aproposta conterrebbe anche una vaga proposta formulata da Israele, con rassicurazioni sulla fine della guerra a Gaza.

Blinken in Arabia Saudita per discutere il futuro di Gaza dopo la guerra

Blinken in Arabia Saudita per discutere il futuro di Gaza dopo la guerraRoma, 29 apr. (askanews) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato oggi in Arabia Saudita, la prima tappa di un viaggio più ampio in Medio Oriente volto a discutere con i partner arabi della situazione a Gaza e a sollecitare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a compiere passi concreti e tangibili per la fine delle ostilità. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto questo mese di migliorare la terribile situazione umanitaria nella Striscia.


A Riad, Blinken dovrebbe incontrare gli alti leader sauditi e tenere un incontro più ampio con le controparti di cinque Stati arabi – Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania – per promuovere le discussioni su quale sarà la governance della Striscia di Gaza dopo la guerra, secondo un alto funzionario del Dipartimento di Stato.

Usa2024, sondaggio Cnn: Trump resta in vantaggio su Biden (49-43)

Usa2024, sondaggio Cnn: Trump resta in vantaggio su Biden (49-43)Roma, 28 apr. (askanews) – Donald Trump continua a detenere un vantaggio sul presidente Joe Biden nella corsa per le presidenziali americane secondo un nuovo sondaggio della CNN condotto da SSRS.


Pesano le opinioni sul primo mandato di entrambi i candidati, scrive Cnn, ma la maggior parte degli americani afferma che, guardando indietro, il mandato di Trump come presidente è stato un successo (55%), mentre un’ampia maggioranza ritiene che il progetto di Biden sia stato finora un fallimento (61%). Secondo l’indagine Trump resta stabile al 49%, mentre Biden si attesta al 43%, non significativamente diverso dal 45% del sondaggio di gennaio.

Il governo di Israele si spacca sull’opportunità di lanciare l’offensiva a Rafah

Il governo di Israele si spacca sull’opportunità di lanciare l’offensiva a RafahRoma, 28 apr. (askanews) – E’ scontro nel governo israeliano sull’opportunità di lanciare l’offensiva su Rafah. Mentre il falco e leader di estrema destra, Bezalel Smotrich, ministro delle Finanzee della Difesa del governo Netanyahu, ha detto al primo ministro israeliano che se annullasse l’operazione a Rafah l’esecutivo non avrebbe il diritto di esistere, il ministro della Guerra Benny Gantz minaccia la caduta del governo se impedisse un accordo sugli ostaggi a causa di un’offensiva militare.


Gantz su X ha scritto che il governo non avrebbe il diritto di esistere se i suoi membri impedissero un accordo sugli ostaggi che è di maggiore importanza rispetto a un’operazione militare a Rafah: “L’ingresso a Rafah è importante nella nostra lunga campagna contro Hamas, ma il ritorno degli ostaggi catturati il 7 ottobre è di ben maggiore importanza”. Smotrich dal canto suo ha sottolineato che per due decenni Netanyahu ha permesso ad Hamas di diventare più forte e che accettare una nuova proposta egiziana di cessate il fuoco e di accordo sugli ostaggi sarebbe “una resa umiliante, una condanna a morte per gli ostaggi che non sono inclusi nell’accordo e un pericolo” allo Stato di Israele.”

Abu Mazen: solo l’America può fermare operazione di Israele a Rafah

Abu Mazen: solo l’America può fermare operazione di Israele a RafahRoma, 28 apr. (askanews) – Il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, ha esortato gli Stati Uniti a impedire un’invasione israeliana della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza devastata dalla guerra: solo l’America può “impedire a Israele di commettere questo crimine”, ha detto il leader palestinese da Riad, come riportano i media internazionali.


“Chiediamo agli Stati Uniti di chiedere a Israele di fermare l’operazione Rafah, perché l’America è l’unico paese in grado di impedire a Israele di commettere questo crimine”, ha detto il presidente dell’Anp durante un incontro in Arabia Saudita, affermando che tale operazione sarebbe “il più grande disastro nella storia del popolo palestinese”.

Il museo Astra di Sibiu torna a Roma con la mostra “Viaggiatori nel mondo della montagna”

Il museo Astra di Sibiu torna a Roma con la mostra “Viaggiatori nel mondo della montagna”Roma, 28 apr. (askanews) – L’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con il Complesso Nazionale Museale ASTRA di Sibiu (in seguito Museo ASTRA) organizza la mostra di vita e arti tradizionali “Viaggiatori nel mondo della montagna – introduzione nell’universo pastorizio”.


L’apertura della mostra avrà luogo presso la sede dell’Accademia di Romania in Roma (Viale Belle Arti, 110) il 30 aprile 2024, a cominciare dalle ore 18,00, alla presenza di Ciprian Stefan – direttore generale del Complesso Museale ASTRA Sibiu, dell’architetto Agostino Bossi e dei curatori della mostra: Ovidiu Baron e Ancuta Ilie. Gli spettatori sono calorosamente invitati a varcare la soglia della mostra un’ora prima, dalle 17,00, per cogliere l’opportunità di partecipare agli atelier pratici e creativi di arti e mestieri (intagliare bastoni da pastore della montagna, filare a mano usando il fuso, preparare il materiale alla maniera dei carpentieri, ecc.). Durante tutto il periodo di apertura della mostra, il pubblico avrà comunque un approccio interattivo a una buona parte degli artefatti esposti. L’Accademia di Romania in Roma terrà i battenti aperti per la mostra anche durante la Notte dei Musei, sabato, 18 maggio prossimo.


Curata da Ovidiu Baron e Ancuta Ilie, la mostra presenta una serie di rappresentazioni delle abitazioni stagionali e riferimenti ai cicli pastorizi che si svolgevano in montagna, prendendo come modello costruzioni esposte nel Museo ASTRA e riportate qui in modo frammentario e suggestivo: la Baita dei pastori di Satic, rione Arges (parete con la finestra, panchina e lucernario con tetto); la Capanna di Satic, rione Arges (come forma arcaica di rifugio dei pastori, con corrispondenze nel mondo delle greggi dei Balcani) e frammenti dell’ovile delle pastorelle di Puru, rione di Alba (il recintato per le pecore e la zona di lavorazione del latte). Viene proposto un approccio degli elementi identitari dell’arte dei pastori, attività rappresentativa tanto per lo spazio romeno, quanto per l’Europa nel suo insieme. Infatti, la transumanza è presente nella lista del patrimonio UNESCO. I pastori e le loro famiglie verranno così presentati nel rapporto dinamico tra il villaggio come dimora permanente e la montagna come dimora temporanea, con accento sull’ utilizzo delle risorse naturali a disposizione, sull’adattamento dei pastori alle condizioni naturali, sulla loro percezione e ristrutturazione del paesaggio. Tradizionalmente, la vita pastorizia imponeva un continuo pendolare tra il villaggio e i pascoli, e per certe comunità si trattava di distanze di centinaia di chilometri, che li portavano ben lontano dal loro ambiente solito e addirittura al di là delle frontiere del proprio paese. In questo modo, la plurimillenaria esperienza della transumanza offriva da un lato la possibilità di sostenere e sviluppare economicamente la comunità, di scoprire il mondo tramite un’esperienza immediata e, d’altra parte, presentava dei notevoli rischi e pericoli, conservati nella memoria collettiva e spesse volte riportati ed evocati nei testi folkloristici regionali.


La mostra verrà integrata con materiali stampati che riportano il risultato degli approcci scientifici e del workshop internazionale di architettura organizzato a Sibiu nel settembre del 2023, insieme ad altre testimonianze: un calendario pastorizio con illustrazioni che riprendono le tappe di percorso e di lavoro dei pastori e delle greggi, cartoline con aspetti del settore dedicato alla Pastorizia nel Museo ASTRA e una prospettiva narrativa sul mondo della montagna. Il Complesso Nazionale ASTRA di Sibiu, il più importante museo etnografico di Romania e il più grande museo all’aria aperta dell’Europa, conserva e mette in valore le testimonianze, gli oggetti, l’eredità di questa civiltà pastorizia nella mostra permanete all’aria aperta e nella sua collezione di artefatti. I visitatori della temporanea allestita a Roma saranno accompagnati e stimolati nella “lettura” del paesaggio naturale e antropomorfizzato, del modo in cui l’essere umano ha messo a frutto la natura, dell’evoluzione genuina del costruire, delle necessità specifiche che hanno determinato la creazione degli oggetti e il loro uso, nonché delle storie raccontate da questi.


Non all’ultimo, la problematica che viene proposta si riferisce all’adattamento all’ambiente, all’identificazione di soluzioni valide e immediate per l’alimentazione e l’abitazione, all’approvvigionamento a chilometri zero in situazioni difficili – come lo è stata la pandemia di Covid o come lo sono i conflitti armati – e anche o soprattutto all’importanza di coltivare uno spirito critico che possa prendere in considerazione i fenomeni sociali, culturali, economici e politici nella loro dinamica e in rapporto alle vaste esperienze che vengono troppo spesso ignorate. Verranno illustrati i processi e i materiali che permetteranno degli approcci multidirezionali tra le comunità di base e il pubblico museale, tra le generazioni vecchie e nuove, con forti rimandi all’attualità alla globalizzazione, alle catene di approvvigionamento, ai modelli di uso delle risorse, ai tipi di comprensione e di protezione dell’ambiente. Il pubblico potrà sperimentare le condizioni di abitazione temporanea, potrà scoprire gli oggetti all’interno delle capanne, potrà comprendere tramite contatto diretto il modo di utilizzo di oggetti specifici dell’universo pastorizio, potrà provare capi di abbigliamento tradizionale (gilet, cappelli), proverà a interpretare i motivi e i segni intagliati sui bastoni o le tacche mnemotecniche. L’esperienza della mostra integrerà anche istallazioni artistiche, montaggi audio e video, oggetti originali e repliche. Una componente particolare verrà data dalla reinterpretazione dei modelli di oggetti appartenenti al mondo pastorizio da parte degli studenti di architettura, in vista di un possibile riutilizzo nel mondo contemporaneo. Gli oggetti antichi – molti di questi ormai obsoleti o fuori uso – diventano così una vera e propria fonte di ispirazione per i progetti di design adattati agli standard e ai bisogni attuali. I nuovi oggetti proposti in esposizione sono il risultato del workshop romeno-italiano di architettura vernacolare organizzato a Sibiu nel settembre scorso, coordinato dal prof. arch. Agostino Bossi e dalla dott.ssa Ancu?a Ilie, capo dipartimento Esposizioni-atelier e Mediazione culturale, nell’ambito del Museo ASTRA. Le idee e le provocazioni emerse da questo workshop verranno trattate sia nel concetto generico della mostra e nelle soluzioni di allestimento, che nelle presentazioni degli specialisti che saranno invitati all’evento. I lavori del workshop verranno inclusi in un volume collettivo pubblicato in romeno e italiano e presentato nell’ambito della mostra. La mostra resterà aperta per il pubblico nel periodo 30 aprile-20 maggio 2024, dal martedì al venerdì dalle 15,00-18,00 e il sabato dalle 11,00-13,00 e dalle 14,00-18,00. L’accesso è gratuito e senza prenotazione.

Caso Ariston, Ue: la Russia disprezza le regole, revochi le misure sulle aziende europee

Caso Ariston, Ue: la Russia disprezza le regole, revochi le misure sulle aziende europeeRoma, 27 apr. (askanews) – “La Russia continua ad adottare misure contro le aziende dell’Ue che operano nel paese. Una società russa, parte del gruppo Gazprom, ha ora posto le filiali di aziende italiane e tedesche sotto una ‘gestione esterna temporanea’”. Lo scrive in una nota il Servizio europeo per l’azione esterna in risposta alla decisione di Mosca relativa ad alcune aziende europee tra cui una controllata del gruppo Ariston.


“Queste misure, mirate ad attività economiche legittime, sono l’ennesima prova del disprezzo della Russia per il diritto e le regole internazionali – aggiunge -. La Russia si conferma un attore imprevedibile anche in campo economico e ha creato un clima imprenditoriale arbitrario e ostile nei confronti degli investitori stranieri”. “L’Unione europea – conclude – invita la Russia a invertire queste misure e a cercare soluzioni accettabili con le aziende europee da esse prese di mira”.