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Elon Musk: Neuralink ha installato il primo impianto cerebrale

Elon Musk: Neuralink ha installato il primo impianto cerebraleRoma, 30 gen. (askanews) – Elon Musk ha annunciato che la start-up Neuralink, da lui co-fondata, ha impiantato domenica scorsa il suo primo impianto cerebrale in un paziente, un’operazione già effettuata in diverse occasioni da altre aziende e ricercatori. Lo riferisce il sito di Le Figaro. Con sede a Fremont, in California, alla periferia di San Francisco, Neuralink ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense a maggio. Il suo impianto, delle dimensioni di una moneta, è già stato inserito nel cervello di un macaco, che è riuscito a giocare al videogioco “Pong” senza controller o tastiera. “I primi risultati mostrano un’attività neuronale promettente”, ha scritto Elon Musk su X (ex-Twitter), a proposito dell’impianto su un paziente.

Fondata nel 2016, Neuralink è tutt’altro che la prima a installare un impianto cerebrale, noto anche come interfaccia cervello-macchina (BMI), su un essere umano. A settembre, l’azienda olandese Onward ha annunciato di aver testato l’accoppiamento di un impianto cerebrale con un altro che stimola il midollo spinale, con l’obiettivo di consentire a un paziente tetraplegico di riacquistare la mobilità. Nel 2019, i ricercatori dell’istituto Clinatec di Grenoble hanno presentato un impianto che, una volta applicato, consentirebbe a una persona tetraplegica di animare un esoscheletro e di muovere le braccia o spostarsi. Neuralink ha recentemente raccolto circa 323 milioni di dollari dagli investitori in due tranche, ad agosto e novembre. Neuralink afferma di voler far camminare di nuovo i pazienti paralizzati, ma anche di voler restituire la vista ai ciechi e persino curare malattie psichiatriche come la depressione. L’ambizione di Elon Musk è anche quella di rendere il suo impianto disponibile a tutti, per migliorare la comunicazione con i computer e, a suo avviso, contenere il “rischio per la nostra civiltà” rappresentato dall’intelligenza artificiale.

Caso Salis, Tajani: c’è una violazione delle norme comunitarie

Caso Salis, Tajani: c’è una violazione delle norme comunitarie

Milano, 30 gen. (askanews) – “Questa volta mi sembra che si sia ecceduto”, è una “violazione delle norme comunitarie” e “non in sintonia con la nostra civiltà giuridica”. Lo ha detto il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio Anch’io sul caso di Ilaria Salis.

“Gli avvocati devono chiedere gli arresti domiciliari in Italia” ha detto. “Il ministro della Giustizia sta seguendo il caso giorno per giorno: il ministro Nordio ha incontrato il padre” della detenuta portata in aula in catene a piedi e mani.

Sul caso la Farnesina ha convocato – ricorda il ministro – l’ambasciatore ungherese e Tajani ha annunciato che il nostro ambasciatore a Budapest andrà nuovamente a protestare presso il Ministero degli Esteri ungherese. “Ne abbiamo già parlato con il governo ungherese: ne ho parlato e consegnato anche un documento sulla vicenda chiedendo che si vigilasse sulla vicenda” ha aggiunto. “Sul rispetto della persona non possiamo transigere” ha precisato Tajani. “Ma prima devono essere chiesti gli arresti domiciliari lì”, ha spiegato Tajani.

Nato, Blinken: Ucraina “abietto fallimento strategico” per Putin

Nato, Blinken: Ucraina “abietto fallimento strategico” per PutinMilano, 30 gen. (askanews) – “L’aggressione di Putin contro l’Ucraina è stata un abietto fallimento strategico per la Russia, di fatto ha accelerato proprio ciò che Putin cercava di impedire”. Lo ha affermato Il segretario di Stato americano Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa a Washington, congiunta con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Putin “voleva ridurre la Nato; ora è più grande e diventa ancora più grande. Voleva indebolire la Nato; è più forte di quanto lo sia mai stata”.

Secondo Blinken “tutto ciò raggiungerà un importante punto di svolta quando arriveremo al vertice della Nato lo storico vertice che siamo molto onorati di ospitare a Washington a luglio. Questo sarà, a mio avviso, il vertice più ambizioso dalla fine della Guerra Fredda, e mostrerà l’adattamento della Nato alle nuove sfide e alle nuove minacce, sia che si tratti della Russia, sia che si tratti, in modi molto diversi, della Repubblica Popolare Cinese, nel settore informatico, del terrorismo. E quello che state vedendo è un’Alleanza che, come ho detto, si sta unendo in modi nuovi e più forti per assicurarsi di poter affrontare efficacemente queste sfide. E anche se quando arriveremo al vertice della NATO festeggeremo i 75 anni della sua storia, il vero focus del vertice sarà sui prossimi 75 anni e su tutto ciò che la NATO ha fatto per adattarsi e migliorarsi, come è stata, indispensabile alla difesa e alla sicurezza dei suoi membri”. Poi è venuta dal capo della diplomazia statunitense anche una chiara spiegazione di cosa sono le maxi esercitazioni Steadfast Defender. “Alcune di queste capacità e parte di quella forza – ha detto – sono state dimostrate quando abbiamo dato il via alle più grandi esercitazioni militari della Nato dalla fine della Guerra Fredda, Steadfast Defender, 90.000 membri del personale che stanno inviando un messaggio molto chiaro: questa Alleanza è pronta ed è in grado di farlo. Per difendere ogni centimetro quadrato del territorio della Nato”.

Secondo Stoltenberg “la brutale guerra della Russia contro l’Ucraina si avvicina al traguardo dei due anni, e una vittoria russa incoraggerebbe Iran, Corea del Nord e Cina. Ciò è importante per la sicurezza dell’Europa ed è importante per la sicurezza dell’America, quindi sostenere l’Ucraina serve gli interessi degli Stati Uniti. Per una piccola frazione della spesa annuale per la difesa, gli Stati Uniti hanno aiutato l’Ucraina a distruggere gran parte della capacità di combattimento della Russia senza mettere in pericolo un solo soldato americano”. Blinken dal canto suo ha detto di aver discusso con il segretario generale “del fermo sostegno della Nato all’Ucraina. La settimana scorsa, la Nato ha firmato un contratto da 1,2 miliardi di dollari per la produzione di 220.000 proiettili di artiglieria. Ciò aiuterà gli alleati a rifornire i propri arsenali e integrerà gli sforzi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dell’Ucraina per aumentare la produzione della difesa. Ciò renderà la Nato stessa e tutti i suoi alleati molto più resilienti alle minacce future. Mentre tutti noi affrontiamo queste sfide – e voglio sottolineare che nel caso dell’Ucraina lo abbiamo visto molto, molto chiaramente – probabilmente non c’è mai stato un esempio migliore di condivisione degli oneri nella storia dell’Alleanza e dei partenariati che noi avere con paesi diversi da quelli che vediamo quando si tratta dell’Ucraina”.

Stoltenberg in risposta ha accolto con favore il chiaro impegno “da parte vostra e del presidente Joe Biden a sostenere l’Ucraina e a collaborare con il Congresso per raggiungere questo obiettivo. Come lei ha detto, anche altri alleati si stanno facendo avanti. In effetti, ciò che gli alleati europei della NATO e il Canada forniscono in termini di aiuti militari, finanziari e umanitari supera di fatto ciò che forniscono gli Stati Uniti. Si tratta quindi davvero di uno sforzo congiunto di tutti gli alleati della NATO su entrambe le sponde dell’Atlantico, e sono fiducioso che tutti gli alleati della NATO continueranno a dare risultati, perché sostenere l’Ucraina non è carità. È un investimento nella nostra sicurezza”. Il segretario generale della Nato ha inoltre sottolineato che “Putin ha iniziato questa guerra e potrebbe finirla oggi se smettesse di attaccare un vicino. La guerra potrebbe anche finire se l’Ucraina smettesse di difendersi, ma ciò non significherebbe la pace. Significherebbe l’occupazione russa, e l’occupazione non è pace. Una pace giusta richiederà che il presidente Putin si renda conto che non otterrà ciò che vuole sul campo di battaglia. Mosca deve accettare una soluzione negoziata in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente. Ciò che accade attorno al tavolo delle trattative è indissolubilmente legato alla situazione sul campo di battaglia. Quindi, se vogliamo una pace giusta e duratura, dobbiamo fornire all’Ucraina più armi e munizioni. Le armi all’Ucraina sono la via verso la pace”.

Sul tavolo dell’incontro anche il futuro dell’Alleanza. “La Finlandia è già membro; la Svezia diventerà presto membro. E questo dimostra che Putin sta ottenendo esattamente il contrario di ciò che voleva… Al vertice faremo ulteriori passi per rafforzare la Nato, investire di più nella nostra difesa e collaborare con partner in tutto il mondo. Attraverso la NATO, gli Stati Uniti hanno più amici e alleati di qualsiasi altra potenza. Insieme costituiamo il 50% della potenza economica e militare mondiale. La Cina e la Russia non hanno nulla di simile”.

M.O., liberazione ostaggi Gaza, Blinken evoca una “vera speranza”

M.O., liberazione ostaggi Gaza, Blinken evoca una “vera speranza”Milano, 30 gen. (askanews) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso una “vera speranza” che si possa raggiungere un accordo per fermare i combattimenti a Gaza, in cambio del rilascio degli ostaggi, dopo i colloqui con il direttore della Cia e del Qatar a Parigi. Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa a Washington, congiunta con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. “Abbiamo lavorato per cercare di riportare gli ostaggi fuori da Gaza e allo stesso tempo per ottenere una pausa prolungata, e questo sforzo è qualcosa che stiamo perseguendo molto, molto attivamente proprio ora, ovviamente, con i nostri partner in Qatar, Egitto e Israele”. E anche se le distanze restano sulla completa fine delle ostilità, Israele potrebbe lasciare altri spiragli.

“Penso che il lavoro che è stato fatto, anche solo questo fine settimana, sia importante e sia promettente in termini di ripresa di quel processo” ha dichiarato il segretario di Stato. “Ricordiamo che nel primo tentativo siamo riusciti con i nostri partner in Qatar ed Egitto a raggiungere un accordo che ha portato alla liberazione di più di un centinaio di ostaggi, e ritengo che la proposta sul tavolo e condivisa tra tutti gli attori critici – ovviamente Israele, ma anche il Qatar e l’Egitto che svolgono un ruolo fondamentale nella mediazione e nel lavoro tra Israele e Hamas – credo sia forte e convincente e, ancora una volta, offra qualche speranza che possiamo tornare a questo processo. Ma Hamas dovrà prendere le proprie decisioni. C’è un forte allineamento tra i paesi coinvolti sul fatto che si tratta di una proposta buona e forte, e il lavoro svolto durante il fine settimana, compreso il direttore della CIA Bill Burns, è stato importante nel contribuire a portare avanti questo obiettivo”. Blinken ha incontrato ieri in mattinata il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahmane Al-Thani, che ha riferito di “notevoli progressi” nei colloqui di Parigi. “Fin dall’inizio – ha detto Blinken secondo il Dipartimento di Stato – siamo stati chiari nel mettere in guardia chiunque cerchi di trarre vantaggio dal conflitto in Medio Oriente e cercare di espanderlo: non fatelo. Abbiamo adottato misure per difendere noi stessi e i nostri partner, nonché per prevenire un’escalation. E il Presidente (Biden, ndr) è stato chiarissimo: risponderemo con decisione a qualsiasi aggressione e riterremo responsabili le persone che hanno attaccato le nostre truppe. Lo faremo nel momento e nel luogo che riterremo. Allo stesso tempo, rimaniamo concentrati sui nostri obiettivi principali nella regione, sia in termini di conflitto a Gaza che di sforzi più ampi per costruire una pace e una sicurezza veramente durature”.

Blinken ha poi spiegato gli incontri del giorno oltre a quello con Stoltenberg: “A tal fine, ho avuto l’opportunità di incontrare oggi il primo ministro e il ministro degli Esteri del Qatar sugli sforzi in corso per liberare gli ostaggi e per creare una pausa prolungata. Ciò è fondamentale affinché possano arrivare alla formula di cui abbiamo parlato per porre fine in modo duraturo al ciclo di violenza che abbiamo visto nella regione, generazione dopo generazione, e avere l’opportunità di realizzarlo effettivamente”. Blinken auspica “un Israele integrato con relazioni con tutti i suoi vicini, impegni in materia di sicurezza, garanzie di cui ha bisogno per assicurarsi di poter andare avanti in pace e sicurezza; un’Autorità Palestinese riformata e un percorso chiaro verso uno Stato palestinese”.

Ue vuole destinare profitti dei fondi russi bloccati all’Ucraina

Ue vuole destinare profitti dei fondi russi bloccati all’UcrainaMilano, 30 gen. (askanews) – I paesi dell’Unione europea hanno concordato di accantonare il ricavato dei fondi russi bloccati per donarli all’Ucraina. La presidenza di turno belga scrive su X/Twitter che gli ambasciatori dei 27 Stati membri si sono accordati sulla proposta: “Gli ambasciatori dell’UE hanno appena concordato in linea di principio una proposta sull’utilizzo dei profitti straordinari relativi ai beni bloccati per sostenere la ricostruzione dell’Ucraina”. Ma è ancora necessaria una decisione formale prima che la proposta diventi realtà.

A Sanremo “Studionews”, il salotto giornalistico sul Festival

A Sanremo “Studionews”, il salotto giornalistico sul FestivalRoma, 29 gen. (askanews) – Dal 6 al 10 febbraio StudioNews, il salotto giornalistico nato da un’idea di Patrizia Barsotti, torna a Sanremo per commentare la 74esima edizione del Festival della canzone italiana. StudioNews, condotto da Patrizia Barsotti e Andrea Iannuzzi, anche per la terza edizione proporrà commenti e interviste in diretta da Casa Sanremo tutti i giorni dalle 18.00 alle 19.00, con ospiti, rubriche e servizi realizzati in collaborazione con l’Agenzia di stampa nazionale Askanews.

In ogni puntata, l’editoriale del direttore Askanews Gianni Todini, interviste esclusive ai Big in gara e ultimissime dal backstage a cura dell’inviata Serena Sartini, le “incursioni” di Alberto Nano, le rubriche “L’Altro Sanremo” di Patrizia Landini, tra musica e consapevolezze green, “Tra le righe del Festival” della scrittrice Maria Paola Guarino. Tra le novità di quest’anno uno spazio dedicato alle professioni e ai mestieri della televisione, che quest’anno con la RAI celebra i suoi 70 anni, curato da Anna Bisogno, docente di Cinema Radio e TV presso l’Università Mercatorum, l’ateneo digitale delle Camere di Commercio, e che del programma è tra gli autori di questa edizione.

“StudioNews – Speciale Sanremo”, realizzato la regia tecnica di Alessandro Castagna, è disponibile in live-streaming da martedì 6 a venerdì 9 febbraio 2024 alle 18.00 e sabato 10 febbraio alle 12.00 su AskaNews, StudioNews, Casa Sanremo TV e il canale 88 del dtt Anita TV.

L’Ue ha chiesto un controllo sul funzionamento dell’Unrwa

L’Ue ha chiesto un controllo sul funzionamento dell’UnrwaRoma, 29 gen. (askanews) – L’Unione europea ha chiesto un controllo sul funzionamento dell’Unrwa, dopo le accuse di un possibile coinvolgimento di alcuni dei suoi dipendenti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Chiediamo loro di accettare che un audit venga effettuato da esperti indipendenti, scelti dalla Commissione europea”, ha detto il portavoce, Eric Mamer.

La Commissione europea ha dichiarato in una nota che deciderà se sospendere o meno i finanziamenti all’Unrwa, “alla luce dell’esito dell’indagine annunciata dalle Nazioni Unite”. La Commissione ha aggiunto che non erano previsti pagamenti fino alla fine di febbraio. “È assolutamente giusto chiedere che queste accuse vengano chiarite e indagate quando siamo uno dei principali donatori”, ha aggiunto Mamer. Sulla base delle informazioni fornite da Israele, venerdì l’Onu ha dichiarato che dodici dipendenti dell’Unrwa erano sospettati di aver partecipato ad “atti presumibilmente atroci” durante l’attacco di Hamas in Israele.

Dieci Paesi hanno finora annunciato la sospensione di tutti i futuri finanziamenti all’agenzia fra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone, Austria e Romania. La Svizzera ha dichiarato di attendere maggiori informazioni, così come la Francia, che ha tuttavia annunciato di non pianificare un “nuovo pagamento” all’agenzia per il primo trimestre dell’anno. L’Unrwa, fondata nel 1949 in seguito alla prima guerra israelo-palestinese, aiuta i rifugiati palestinesi fornendo servizi sanitari, educativi e umanitari nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, in Giordania, in Siria e in Libano. I suoi principali donatori sono Stati Uniti, Germania ed Unione europea.

Africa a Italia: basta promesse, piano Mattei si traduca in fatti

Africa a Italia: basta promesse, piano Mattei si traduca in fattiRoma, 29 gen. (askanews) – Una partnership basata su “libertà e vantaggi reciproci” che “non impone nulla” e che si traduca in “fatti”, perchè l’Africa “non si accontenta più di semplici promesse che spesso non vengono mantenute”. Tenendo presente che “noi non siamo mendicanti”. Così il presidente della Commissione dell’Unione africana, Moussa Faki, ha illustrato la posizione del continente in apertura dei lavori del vertice Italia-Africa, prendendo la parola dopo la presentazione del Piano Mattei da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un piano, ha detto Faki, che “l’Africa è pronta a discutere”, ma “sul quale avremmo auspicato di essere consultati”.

Faki ha riconosciuto che l’Italia sotto la guida di Meloni “ha mostrato un costante interesse per una cooperazione forte con l’Africa”, per poi sottolineare che il continente africano vuole rapporti di partenariato “non allineati su un blocco unico” e in cui “noi non imponiamo nulla al nostro partner e il nostro partner non ci impone nulla a sua volta”, facendo allusione in particolare al rapporto con Russia e Cina. Il presidente della Commissione Ua ha poi rimarcato che “l’Africa è conscia di doversi far carico delle proprie responsabilità, se vuole far rispettare questi principi e basare questa partnership sulle proprie priorità”. Priorità che derivano da “numerose sfide”, quali quelle “securitarie, ecologiche, sanitarie, di mobilità, tecnologiche e di finanziamento allo sviluppo”, oltre “al pesante fardello del debito, agli effetti della crisi climatica, alla crescita degli estremismi violenti e all’instabilità politico-istituzionale”.

Nonostante questo, “l’Africa non vuole tendere la mano, noi non siamo mendicanti, la nostra ambizione è più alta”, ha proseguito Faki, auspicando il sostegno dell’Italia per “un nuovo modello di partenariato che possa aprire la strada verso un mondo più giusto, se vogliamo costruire pace e prosperità attraverso l’amicizia, e non attraverso barriere securitarie che sono barriere di ostilità”. Chiara l’allusione alla gestione delle ondate migratorie sul Mediterraneo. “L’Italia è il principale punto di arrivo dei flussi migratori provenienti dall’Africa. Quindi, con l’Africa, l’Italia condivide la preoccupazione costante di trovare una soluzione sostenibile a questo fenomeno che è diventato tragicoáeáricorrente”, ha sottolineato Faki, condividendo le preoccupazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per il titolare della Farnesina si tratta di “un tema che nessuno può affrontare da solo”. Serve “un impegno forte dell’Unione europea”, così come un “dialogo rafforzato tra Paesi di origine, transito e destinazione dei flussi migratori”. E per infliggere “un colpo decisivo” ai trafficanti di esseri umani, “i nostri comuni nemici”, occorre agire per creare più posti di lavoro in Africa, “per esempio con joint-ventures che permettano collaborazioni reciprocamente vantaggiose tra imprese italiane e quelle africane”. “Penso alla trasformazione in loco delle materie prime e ad un uso di quelle critiche più efficiente e vantaggioso per tutti”, ha detto Tajani.

L’Italia, d’altra parte, sta indirizzando la maggior parte delle risorse verso il Continente in settori chiave come la salute, l’istruzione, il rafforzamento istituzionale e la sicurezza alimentare. E il ministro ha annunciato che la Farnesina, insieme a Simest, ha già “predisposto un nuovo pacchetto di finanziamenti agevolati” per l’Africa “del valore totale di 200 milioni di euro”. L’approccio, insomma, è ispirato alla “massima concretezza”, con “un dialogo tra pari” che il governo italiano intende sviluppare “anche con lenti africane, con uno spirito di partenariato concreto e paritario”, sfruttando al massimo “l’opportunità offerta dalla presidenza italiana del G7” nel 2024. (di Simona Salvi e Corrado Accaputo) Sim/Coa

Francia, cominciato assedio dei trattori intorno a Parigi

Francia, cominciato assedio dei trattori intorno a ParigiMilano, 29 gen. (askanews) – Centinaia di contadini francesi hanno cominciato a bloccare le strade parigine alle 14. Dopo la pausa del fine settimana, la mobilitazione degli agricoltori riprende con forza questo lunedì 29 gennaio con un assedio alla capitale in grande stile, nel segno della rabbia dei contadini. Sono previsti otto punti di blocco sulle principali autostrade. Diverse decine di trattori hanno superato il casello di Saint-Arnoult a Yvelines: un pedaggio simbolico perché costituisce una porta d’accesso all’Ile-de-France.

La televisione ha mostrato anche l’arrivo con croissant di Karine Le Marchand, presentatrice molto nota in Francia di “L’amour est dans le pré”, che sostiene i contadini e si dice pronta a salire sui loro trattori e portare loro appunto i croissant, simbolo della cucina francese. I contadini si sono diretti verso Parigi, con l’intenzione di bloccare anche il mercato internazionale di Rungis, situato a soli 8 chilometri a sud della capitale francese, dove li aspettano i blindati della gendarmeria. Questo mercato di interesse nazionale, situato nella Val-de-Marne, è un luogo importante per lo scambio di prodotti alimentari.

Il governo ha annunciato che 15.000 membri della polizia saranno mobilitati per impedire l’ingresso dei trattori a “Parigi e nelle principali città”, mentre era già previsto un “assedio” della capitale a partire da 14. Alle 15.15 il presidente francese Emmanuel Macron riunisce i suoi, a partire dal premier Gabriel Attal, dopo che quest’ultimo ieri ha incontrato gli agricoltori, dando la colpa ai “paesei vicini”, “Italia e altri” per “concorrenza sleale”. Davanti a una situazione esplosiva intanto la destra di Marine Le Pen si sfrega le mani. E non solo lei. “Ciò che preoccupa i nostri agricoltori non è la concorrenza dei nostri vicini: abbiamo una delle agricolture più belle del mondo. Il pericolo è l’insostenibile concorrenza sleale nata dalla valanga di vincoli che i nostri stessi leader gli impongono da anni”, afferma l’eurodeputato LR François-Xavier Bellamy, vicepresidente esecutivo dei Repubblicani francesi. “Per uscire dalla crisi non basteranno poche misure. Occorre un cambio di rotta totale, che chiediamo da anni, per uscire da una logica di costrizione e sorveglianza, e dare agli agricoltori la libertà di lavorare e vivere del proprio lavoro”, assicura l’eletto.

Sanremo, dal 5 febbraio al via ‘Il Villaggio del Festival’

Sanremo, dal 5 febbraio al via ‘Il Villaggio del Festival’Genova, 29 gen. (askanews) – È iniziato il conto alla rovescia per la 74esima edizione del Festival di Sanremo e da lunedì 5 febbraio prenderà il via anche il ricco programma di eventi collaterali organizzati nell’ambito del Villaggio del Festival allestito all’interno dello splendido Parco di Villa Ormond.

Sei giorni di dibattiti, incontri, interviste e degustazioni enogastronomiche, a cui parteciperanno i cantanti in gara ma anche rappresentanti istituzionali, imprenditori, influencer, studenti, personaggi televisivi e molti altri ospiti. Questa edizione del Villaggio del Festival, ideato e diretto da Giuseppe Grande, è stata presentata nella Sala degli Specchi del Comune di Sanremo alla presenza del vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana, dell’assessore al turismo del Comune di Sanremo Giuseppe Faraldi, del presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi e del presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini.

“Un’edizione straordinaria e frizzantissima. Tanti ospiti, dai cantanti del festival alle istituzioni, agli studenti e alle scuole. Tantissime attività, con un programma anche serale in diretta, il ControFestival, con alcuni dei protagonisti che prima si saranno esibiti all’Ariston e poi verranno a trovarci, cene di gala, momenti istituzionali, di unione tra la Camera di Commercio della Marche e Riviere di Liguria e tanto tanto altro ancora”, ha detto Giuseppe Grande. Tra le novità di quest’anno, anche la collaborazione con il critico musicale Michele Monina, che intervisterà gli artisti in gara e la sera, insieme all’inviato di Striscia la notizia Pinuccio, sarà protagonista del ControFestival, in onda in diretta dal salotto del Villaggio del Festival, ma anche la partnership istituzionale con la Camera di Commercio della Regione Marche.  

“Metteremo in campo tutte quelle bellezze che possiamo portare sul territorio di Sanremo per far sì che il Festival di Sanremo diventi un festival veramente inclusivo di tante realtà. Ecco perché le Marche oggi sono qui presenti”, ha aggiunto Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche. Con i padroni di casa della Liguria nasce così una sorta di gemellaggio all’insegna delle eccellenze delle due regioni.

“È un’occasione per farci conoscere dagli amici dell’altra parte dell’Italia, dell’Adriatico, della Regione Marche, che ha molti similitudini e molti valori comuni e quindi noi siamo molto contenti che si sia scelto il palcoscenico di Sanremo, in occasione del festival, per creare questa sinergia”, ha concluso Enrico Lupi, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria.