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Processo a Trump, chi sono i giurati

Processo a Trump, chi sono i giuratiRoma, 19 apr. (askanews) – Alla fine la giuria è stata composta. Sono stati trovati, riferisce La Voce di New York, i 12 giurati che decideranno il destino dell’ex presidente Donald Trump accusato di aver ordinato al suo ex avvocato e fixer Michael Cohen di pagare due donne che lo avevano accusato, a pochi giorni dalle elezioni del 2016, di aver avuto una relazione con loro.


Ora si dovranno scegliere altri cinque dei sei giurati “supplenti” perché uno è stato selezionato prima che il magistrato sospendesse l’udienza. Si riprenderà domattina con la ricerca degli ultimi “supplenti”. Il magistrato Juan Merchan ha detto di essere sicuro che la fase dibattimentale del processo potrà iniziare lunedì.


Nello Stato di New York essere chiamati a fare parte di una giuria processuale è un dovere civico molto controverso. Ed è una questione di lavoro e di soldi. Il settore pubblico è generoso con i dipendenti che sono chiamati dal tribunale concedendo tempo illimitato e piena retribuzione. Il settore privato, molto meno. Non essendoci negli Stati Uniti i contratti nazionali, i datori di lavoro possono offrire tra i benefici lavorativi anche il compenso salariale se si dovesse essere chiamati per fare il giurato. Ma non tutte le aziende seguono questo trend. Non si può licenziare un dipendente chiamato a far parte della giuria, né può essere obbligato a prendere le ferie. Viene concessa una assenza non retribuita. Chi fa parte della giuria riceve dallo Stato 40 dollari al giorno, per un massimo di 3 giorni che vanno direttamente al datore di lavoro se nell’azienda ci sono più di 10 dipendenti. Se invece nel posto dove si lavora ci sono meno di 10 dipendenti, o se si è un lavoratore autonomo o se una persona è disoccupata, lo Stato pagherà direttamente il giurato. Dopo i 120 dollari non ci sono più aiuti. Ed ecco che fare il giurato è un “lusso” che non tutti i cittadini si possono permettere. Tra i potenziali giurati interrogati uno ha detto di essere nato e cresciuto in Italia. E’ stato escluso dopo che aveva paragonato Donald Trump a Silvio Berlusconi, affermando che “in Italia Berlusconi era noto per i suoi scandali sessuali e per la corruzione”.


Un’altra persona interrogata far parte della giuria ha detto di avere una piccola azienda di costruzioni, ha detto di essere un fan dell’ex presidente, colpito dalla sua ascesa come uomo d’affari e politico. E anche questo è stato scartato. Un altro giurato ha detto al giudice che è impossibile non aver espresso giudizi o aver avuto conversazioni su Trump durante i quattro anni della sua presidenza e dopo l’assalto al Campidoglio. E anche questo non è stato preso come giurato.


Chi sono i giurati Il primo giurato, che sarà il leader della giuria, è nato in Irlanda. Naturalizzato americano è laureato e lavora nel settore delle vendite. È sposato ma non ha figli. Legge il New York Times e il Daily Mail e guarda Fox News e MSNBC. Il giurato due è un investment banker che ha un master. Vive con la moglie e non ha figli. Segue i post di Trump su TruthSocial e di Michael Cohen su X. Ha detto che segue Trump da quando è stato eletto presidente e ha letto il libro di Trump, “The Art of the Deal”. Il giurato tre è un avvocato aziendale originario dell’Oregon. Legge il New York Times, il Wall Street Journal e Google News. Non è mai stato sposato e non ha figli. Il giurato quattro è un tecnico della sicurezza dei computer. Sposato, ha tre figli. Ha il diploma di high school, niente social media e legge poco e male i giornali. La giurata cinque è una giovane donna nera che insegna inglese in un scuolaa pubblica. Ha un master in pedagogia, non è sposata e non ha figli. La giurata sei è un ingegnere informatico di una grande società di comunicazione che si è recentemente laureata al college. Non ha espresso forti sentimenti né a favore nè contro Trump. Non è sposata, non ha figli e attualmente vive con tre amiche con cui condivide l’appartamento a Chelsea. La giurata riceve notizie dal New York Times, Google, Facebook e TikTok. Il giurato sette è un avvocato civilista, sposato, con due figli e vive nell’Upper East Side a Manhattan. Originario della Carolina del Nord, legge il New York Times, il Wall Street Journal, il New York Post e il Washington Post. Ha detto di avere “opinioni politiche riguardo alla presidenza Trump” e che ci sono decisioni politiche dell’amministrazione Trump con cui non è d’accordo. Il giurato otto è un amministratore patrimoniale in pensione sposato con due figli. I suoi hobby sono la pesca nei fiumi e lo yoga. La giurata nove è una logopedista con un master nei disturbi della comunicazione. Non è sposata e vive da sola. Il giurato 10 lavora per un’azienda di e-commerce e afferma di non seguire realmente le notizie. Tuttavia, ascolta podcast sulla psicologia comportamentale. È nato e cresciuto in Ohio, non è sposato e vive con un altro adulto. Dice che ama passare il tempo all’aria aperta e con gli animali. La giurata 11 è stata imposta dal giudice Juan Merchan il quale ha negato la richiesta degli avvocati di Trump di rimuoverla che sostenevano che era prevenuta poiché aveva affermato che Trump non le piace come “personaggio”. La giurata lavora per una multinazionale dell’abbigliamento, non è originaria di New York, non è sposata e non ha figli. Non segue realmente le notizie ma occasionalmente segue i titoli dei giornali e legge pubblicazioni specifiche del settore. Il giurato 12 è un fisioterapista. Ha un dottorato in fisioterapia e medicina sportiva riabilitativa. Legge il New York Times, USA Today e segue la CNN. La prima giurata supplente è una analista di una società di gestione patrimoniale cresciuta in Inghilterra. Vive con il suo compagno a New York. Legge il Wall Street Journal e il New York Times.

L’Aiea: nessun danno a impianti nucleari dell’Iran

L’Aiea: nessun danno a impianti nucleari dell’IranRoma, 19 apr. (askanews) – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica Aiea riferisce che gli impianti nucleari iraniani non hanno subito alcun danno a seguito dell’attacco israeliano del mattino.


In precedenza l’agenzia di stampa vicina ai Guardiani della rvoluzione aveva specificato che non si registrano problemi alla centrale nucleare di Ishafan. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica Aiea riferisce che gli impianti nucleari iraniani non hanno subito alcun danno a seguito dell’attacco israeliano del mattino.


In precedenza l’agenzia di stampa vicina ai Guardiani della rvoluzione aveva specificato che non si registrano problemi alla centrale nucleare di Ishafan. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha confermato venerdì che nessun danno è stato causato agli impianti nucleari in Iran a seguito degli attacchi contro il paese del Medio Oriente.


All’inizio della giornata, i media hanno riferito che Israele ha effettuato un attacco di ritorsione “limitato” su siti in Iran. Secondo quanto riferito, sono state udite esplosioni vicino alla città di Isfahan. Successivamente, i media hanno riferito che gli impianti nucleari iraniani sono sicuri e non erano un bersaglio degli attacchi israeliani. “L’AIEA può confermare che non vi sono danni ai siti nucleari dell’#Iran. …

Gb, scandalo sangue infetto, bambini usati come cavie in anni 70,80

Gb, scandalo sangue infetto, bambini usati come cavie in anni 70,80Roma, 19 apr. (askanews) – Negli anni Settanta e Ottanta, rivela un’inchiesta della Bbc, esperimenti clinici sull’emofilia in Gran Bretagna portano ad usare diversi bambini come vere e proprie “cavie” e molti bambini vennero infettati con Aids e altre malattie.


I documenti visionati dalla BBC News rivelano un mondo segreto di test clinici non sicuri che coinvolgono bambini nel Regno Unito, poiché i medici hanno anteposto gli obiettivi della ricerca ai bisogni dei pazienti. Questi esperimenti ontinuarono per più di 15 anni, coinvolgendo centinaia di persone e infettando la maggior parte di loro con l’epatite C e l’HIV.


Un paziente sopravvissuto ha detto alla BBC di essere stato trattato come una “cavia”. Le sperimentazioni coinvolgevano bambini con disturbi della coagulazione del sangue, anche se le famiglie spesso non avevano acconsentito alla loro partecipazione. La maggior parte dei bambini iscritti sono ormai morti.


I documenti mostrano anche che i medici dei centri per l’emofilia di tutto il paese hanno utilizzato campioni di sangue, anche se erano ampiamente conosciuti come potenzialmente contaminati.(Segue) vgp Gb/ Gb, scandalo sangue infetto, bambini usato come cavie in anni 70,80 -2- Roma, 19 apr. (askanews) – Una carenza di prodotti sanguigni nel Regno Unito negli anni ’70 e ’80 faceva si che questi venissero importati dagli Stati Uniti. Donatori ad alto rischio come prigionieri e tossicodipendenti hanno fornito il plasma per i trattamenti che erano stati infettati da virus potenzialmente fatali tra cui l’epatite C – che attacca il fegato provocando cirrosi e cancro – e l’HIV. Un prodotto sanguigno, noto come Fattore VIII, si è rivelato altamente efficace per arrestare il sanguinamento, ma è anche ampiamente noto per essere contaminato da virus.


Sullo scandalo è in corso un’inchiesta pubblica. Il rapporto finale è previsto per maggio. vgp

Israele attacca l’Iran: “reazione mirata a difesa nostra esistenza”

Israele attacca l’Iran: “reazione mirata a difesa nostra esistenza”Roma, 19 apr. (askanews) – Israele ha sferrato un attacco militare contro l’Iran alle prime luci dell’alba, intorno alle 4,30 del mattina. Almeno tre diverse esplosioni sono state denunciate nei pressi nella base militare di Isfahan, nel Sud del Paese.


Teheran, che ha subito disposto l’allarme aereo e le massime misure di sicurezza su tutto il territorio e i cieli nazionali, ha reso noto tramite le fonti di informazioni statali che tutti i siti nucleari risultano al sicuro e che “sono stati neutralizzati tutti i droni”, smentendo prime informazioni che accreditavano anche un attacco con missili. E ha riferito che “non risultano allo stato vittime nè danni particolari”. Finora i media iraniani non citano Israele come responsabile dell’attacco militare, avvenuto nel giorno dell’85esimo compleanno dell’Ayatollah Khamenei. Tel Aviv, per parte sua, nelle prime conferma di media e autorità statali, ha sottolineato che l’offensiva rappresenta un contrattacco “limitato” all’aggressione subita dall’Iran nei giorni scorsi e diretto contro “una minaccia all’esistenza del nostro Paese”. Israele non ha disposto finora misure di sicurezza particolari al proprio interno: lo spazio aereo non è stato chiuso, nè è stata disposta la chiusura di scuole e uffici pubblici per la giornata.


Fonti della difesa statunitense hanno fatto sapere che gli Stati Uniti “sono stati informati da Israele” della decisione di attaccare all’alba ma “in alcun modo lo hanno avallato”.

Kiev incalza Ue e Usa, G7: subito scudo aereo per l’Ucraina

Kiev incalza Ue e Usa, G7: subito scudo aereo per l’UcrainaCapri, 18 apr. (askanews) – Missili americani Patriot e sistemi Samp/T franco-italiani. Per l’Ucraina sono “la priorità numero uno” e la comunità internazionale sembra pronta a soddisfare le richieste di Kiev, da un punto di vista del sostegno militare, politico e della ricostruzione. Al tavolo dei ministri degli Esteri del G7, riuniti a Capri, tutti concordano: occorre inviare un segnale alla Russia e al suo presidente, perché – ha spiegato Antonio Tajani – “se vincerà la guerra, Vladimir Putin non parteciperà mai a negoziati di pace”. Il messaggio politico atteso al termine della ministeriale, su cui stanno lavorando gli sherpa, è dunque chiaro: è arrivato il momento di fornire al presidente Volodymyr Zelensky ciò che chiede. “L’Ucraina è sotto attacco e va sostenuta con decisione e a tutti livelli, mentre lavoriamo per definire un percorso che porti a una pace duratura. Una pace giusta che si lega a doppio filo con la ricostruzione del paese”, ha commentato Tajani, confermando che i Sette Grandi sono favorevoli “in linea di principio all’utilizzo dei beni sequestrati” alla Russia. “Ma serve la base giuridica per farlo”, ha precisato.


Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri di Kiev, è arrivato a Capri per forzare la mano. Con gli Usa, ma anche con Francia e Italia. Sono loro ad avere ciò che serve all’Ucraina: “Patriot e Samp/T sono gli unici sistemi capaci di intercettare i missili balistici russi” e di assicurare “una vera svolta alla guerra”. E allora non c’è tempo da perdere, perché “dopodomani può essere tardi”, è il messaggio lanciato da capo della diplomazia ucraina. Un sentimento di urgenza condiviso a Capri dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Stiamo lavorando con tutti i nostri alleati e chiediamo loro di fornire sistemi di difesa aerea come i Samp/T franco-italiani, ma anche altri”, e “a quelli che non ne posseggono chiediamo di fornire sostegno finanziario” all’Ucraina, ha detto, parlando di “necessità impellente e fondamentale”. D’altra parte, anche a Kiev sanno che non è una questione di disponibilità. Nelle ultime settimane ci sono stati segnali positivi su nuovi impegni della Nato. La Germania ad esempio, rappresentata a Capri dalla ministra Annalena Baerbock, ha già assicurato un’altra batteria di missili Patriot. “Abbiamo i sistemi antimissile” e “non possiamo lasciarli nei depositi”, ha incalzato l’alto rappresentante Ue Josep Borrell che, come da prassi, partecipa ai lavori del G7. “Dobbiamo sostenere l’Ucraina più velocemente e meglio, offrendo una copertura aerea”, ha sottolineato, invitando l’Europa ad assumersi le sue responsabilità senza contare soltanto sul contributo americano. Borrell non lo dice esplicitamente, ma è un messaggio indirizzato soprattutto a Francia e Italia, che hanno sviluppato il Samp/T nell’ambito di un programma congiunto a partire dagli anni 2000. Una batteria è già stata fornita a Kiev ed è operativa.


Certo, anche Washington avrebbe risorse e mezzi per tentare di cambiare le sorti alla guerra, come richiesto da Kiev. E non è un caso che uno dei primi incontri di Kuleba a Capri sia stato proprio con il segretario Antony Blinken. Il capo della diplomazia americana ha insistito sulla “urgenza” per la Camera dei rappresentanti americana, dominata dall’opposizione repubblicana, di approvare un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina, da tempo bloccato. In questo momento, ha evidenziato, è urgente che “tutti gli amici e i sostenitori” di Kiev facciano ogni sforzo per continuare a fornire ciò di cui ha bisogno per difendersi dall’aggressione russa. Per gli Stati Uniti ciò significa adottare la richiesta di “bilancio supplementare”, per l’Europa mettere sul piatto ciò di cui si dispone: i Samp/T, appunto, ma non solo. Secondo quanto si è appreso, una delle possibilità che il nostro Paese potrebbe eventualmente prendere in considerazione sarebbe quella di un finanziamento di una linea di credito per l’acquisto di F-16, aerei sui quali l’aviazione ucraina ha già ricevuto un apposito addestramento. Siamo di certo nel campo delle ipotesi, che confermano però come il tema della copertura aerea per l’Ucraina sia diventato centrale e urgente tra le cancellerie occidentali, negli Stati Uniti, in Ue, nel G7 e nella Nato. Da Mosca, intanto, filtra quasi indifferenza. Nulla cambierebbe, secondo il Cremlino. Nessuna di queste forniture, ha spiegato il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov, sarebbe in grado di influenzare in alcun modo l’esito definitivo dell’evoluzione della situazione sul fronte. “Tutti gli specialisti, e anche gli pseudo-specialisti, ora vedono senza filtri la situazione al fronte, che è tutt’altro che favorevole alla parte ucraina, quindi nulla può cambiare la situazione”, ha detto. Una conferma, indiretta e a distanza, del fatto che la Russia di Putin non intende arretrare. Kiev è attesa da una lunga estate di guerra. Lo sa anche Kuleba: difendersi “è una questione di vita o di morte”. (di Corrado Accaputo)

Roma, incontro a Centro Studi Americani su cibersicurezza

Roma, incontro a Centro Studi Americani su cibersicurezzaRoma, 18 apr. (askanews) – Istituzioni e aziende si sono confrontate oggi al Centro Studi Americani per discutere di temi legati all’intelligenza artificiale e alla cibersicurezza. L’evento si è svolto in collaborazione con Crowdstrike e con il patrocinio dell’ACN (Agenzia per la Cibersicurezza Nazionale). “L’AI Act è la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale. Il regolamento ha come principio quello di costruire fiducia”, ha detto Brando Benifei, europarlamentare del PD.


“Il problema della disinformazione è che assume dimensioni enormi, e con i deep fake si mette in crisi la diplomazia”, ha dichiarato Arturo Di Corinto dell’ACN. “Il volume degli attacchi cibernetici negli ultimi 5 anni è cresciuto molto. L’80% degli attacchi utilizza credenziali rubate ed entra nei sistemi come utenti registrati. È importante avere modelli di intelligenza artificiale che cerchino di prevedere potenziali attacchi”, ha dichiarato Luigi Della Monica di Crowdstrike.

Usa annunciano nuove sanzioni contro l’Iran. Funzionari Casa Bianca: mai dato ok a Israele per operazione a Rafah

Usa annunciano nuove sanzioni contro l’Iran. Funzionari Casa Bianca: mai dato ok a Israele per operazione a RafahRoma, 18 apr. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran che prenderanno di mira la sua produzione di veicoli aerei non armati dopo l’attacco missilistico e di droni su Israele lo scorso fine settimana. Un comunicato del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti afferma che le misure prendono di mira 16 individui e due entità che consentono la produzione di UAV iraniani, compresi i tipi di motori che alimentano gli UAV della variante Shahed dell’Iran, utilizzati nell’attacco del 13 aprile.


Gli Stati Uniti inoltre terranno un incontro virtuale di alto livello su una possibile operazione israeliana a Rafah. A dichiararlo al sito di notizie Axios sono stati due funzionari statunitensi. I funzionari hanno negato categoricamente le notizie secondo cui l’amministrazione Biden avrebbe dato il via libera a un’operazione a Rafah se Israele avesse rifiutato di colpire l’Iran come rappresaglia per l’attacco dello scorso fine settimana. Al contrario l’amministrazione Biden è preoccupata che un’invasione israeliana porti ad un numero massiccio di vittime civili. Questa settimana era stato previsto un incontro di persona a Washington, cancellato a causa dell’attacco iraniano. Sarà Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, a guidare l’incontro online. Uno dei funzionari statunitensi ha aggiunto che i piani dell’esercito israeliano su Rafah implicano un’operazione lenta e graduale in specifici quartieri piuttosto che un’invasione. Pur avendo registrato progressi nella situazione umanitaria a Gaza, secondo il funzionario “gli israeliani non hanno ancora raggiunto tutti gli obiettivi fissati dal presidente (Biden), ma ci sono grandi miglioramenti”. Nelle ultime settimane, diversi gruppi di lavoro si sono incontrati virtualmente per discutere i piani operativi delle forze di difesa israeliane e le proposte umanitarie per Rafah.

Ucraina, gli Usa: Kharkiv è sull’orlo del collasso

Ucraina, gli Usa: Kharkiv è sull’orlo del collassoRoma, 18 apr. (askanews) – La città di Kharkiv, controllata dall’Ucraina, è sull’orlo del collasso, ha detto giovedì il presidente della commissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti, Michael McCaul.


“Guardando l’Ucraina, è una situazione terribile. Ho parlato con l’ambasciatore ieri. Kharkiv è sull’orlo del collasso – la seconda città più grande dell’Ucraina – e la rete elettrica potrebbe interrompersi da un giorno all’altro”, ha detto McCaul. L’audizione della Commissione per le Regole della Camera si è concentrata su una serie di progetti di legge sugli aiuti esteri sostenuti dal presidente della Camera Mike Johnson, che includono miliardi di dollari in assistenza per l’Ucraina, Israele e la regione dell’Indo-Pacifico. Sia l’amministrazione Biden che il governo ucraino hanno avvertito che l’Ucraina rischia battute d’arresto sul campo di battaglia senza ulteriori aiuti da parte del Congresso degli Stati Uniti.


All’inizio di questa settimana, il ministro ucraino dell’Energia German Galushchenko ha affermato che la capacità di produzione di energia dell’Ucraina sta subendo “enormi” perdite. ed è quasi esaurita a Kharkiv a causa di danni infrastrutturali.

Il segretario Nato Stoltenberg: gli alleati diano a Kiev i sistemi di difesa aerea

Il segretario Nato Stoltenberg: gli alleati diano a Kiev i sistemi di difesa aereaCapri, 18 apr. (askanews) – “Stiamo lavorando con tutti i nostri alleati e chiediamo loro di fornire sistemi” di difesa aerea come i Samp/T franco-italiani, “ma anche altri sistemi”, e “a quelli che non ne posseggono chiediamo di fornire sostegno finanziario” all’Ucraina. Lo ha detto oggi il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a margine della ministeriale Esteri del G7 a Capri, rispondendo a chi gli ha chiesto se avesse segnali sulla disponibilità di Italia e Francia a fornire a Kiev il sistema di difesa aereo Samp/T richiesto dal ministro ucraino Dmytro Kuleba.

Fiera Milano con dmg events porta il design a Singapore con Find

Fiera Milano con dmg events porta il design a Singapore con FindMilano, 18 apr. (askanews) – Il mondo del design e dell’arredamento protagonista a Singapore della terza edizione di Find, design fair Asia. Dal 26 al 28 settembre, in contemporanea con la Singapore Design Week, la fiera prenderà forma presso il Marina Bay Sands della città-stato malesiana. Un appuntamento organizzato in joint venture da Fiera Milano e dmg events.


“E’ un ponte lungo 10mila chilometri che collega il made in Italy con una nuova piattaforma di mercato, che è quella di tutto il sud est asiatico – ci ha detto Roberto Foresti, vice direttore generale Fiera Milano che in questi giorni nei padiglioni di Rho ospita la 62esima edizione del Salone del Mobile – che rappresenta il futuro dei nuovi consumatori. Noi siamo degli esportatori di bellezza in questo caso”. Grazie alla collaborazione con il Design Singapore council e al sostegno, tra gli altri, del Singapore tourism board, Find quest’anno amplia ulteriormente la propria proposta di mobili, illuminazione, decorazioni d’interni, per ispirare tutto il mercato dell’arredo del sud-est asiatico che nel 2024 si prevede toccherà un fatturato di 14,6 miliardi di dollari con un tasso di crescita medio annuo di oltre il 7% fino al 2028. “Find cresce ancora rispetto alle edizioni precedenti – ha aggiunto Foresto – porteremo 350 espositori in questa piattaforma che sono un 15% in più e ci aspettiamo una grandissima presenza di buyers qualificati che arrivano da tutto il sud-est asiatico”.


La scelta di Singapore, centro economico-finanziario di rilievo, non è casuale, perchè se la Cina vive un momento di rallentamento lì i segnali per il comparto sono decisamente positivi, oltre a una concentrazione di studi di architettura, interior design contractor che la rendono particolarmente attrattiva. “L’ospitalità, il settore di hotel e ristoranti è in crescita – ha sottolineato Carl Press, direttore di Find – è prevista l’apertura di 1.000 hotel quest’anno con 70mila stanze, ci sono 6 milioni di metri quadri di uffici che saranno effettivamente pronti quest’anno in più i mutui si abbassano quindi questo vuol dire tanti progetti nuovi che saranno realizzati”. Nel 2023 l’export delle imprese italiane nei 10 Paesi dell’Asean, l’associazione delle nazioni del sud-est asiatico, è cresciuto oltre il 5% toccando i 10,5 miliardi di dollari. Singapore attrae quasi il 30% di questi prodotti made in Italy che troverà spazio anche a Find: “Abbiamo già 35 aziende italiane che fanno parte di Find col supporto di Ice in questa terza edizione – ha annunciato Press – siamo molto fortunati di questo supporto made in Italy”.