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Condannata a 27 anni di carcere la 26enne russa che uccise con una bomba il blogger favorevole alla guerra in Ucraina

Condannata a 27 anni di carcere la 26enne russa che uccise con una bomba il blogger favorevole alla guerra in UcrainaRoma, 25 gen. (askanews) – Darya Trepova è stata condannata a 27 anni di carcere per aver consegnato la bomba esplosa nelle mani di un blogger militare russo favorevole alla guerra in Ucraina l’anno scorso uccidendolo sul colpo. La 26enne russa è stata condannata dal tribunale di San Pietroburgo con l’accusa di terrorismo in relazione alla morte del blogger Vladlen Tatarsky, alias Maxim Fomin.

Tatarsky fu ucciso da una bomba nascosta all’interno di una statuetta realizzata a sua somiglianza che Trepova gli aveva regalato durante un discorso che in un caffè di San Pietroburgo. Trepova ha detto di essere stata incastrata e di aver pensato che la statuetta contenesse un dispositivo di ascolto, non una bomba. La donna ha dichiarato nel corso del processo di aver agito su ordine di un uomo in Ucraina che lei conosceva come “Gestalt”, che le aveva inviato denaro e istruzioni diversi mesi prima dell’attentato.

Le foto di Tano D’amico sulla Palestina, presentazione all’Aamod

Le foto di Tano D’amico sulla Palestina, presentazione all’AamodRoma, 25 gen. (askanews) – Venerdì 2 febbraio alle ore 18:00 l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS ospita la presentazione del volume del fotografo Tano D’Amico Sotto le mura di Gerusalemme (Mimesis Edizioni). L’evento, alla presenza dell’autore, si svolgerà nella sala Zavattini dell’Archivio (via Ostiense 106, Roma) e vedrà partecipare il presidente AAMOD Vincenzo Vita insieme alla regista Monica Maurer e a Bassam Saleh.

Demonizzati, “diversi” perché espatriati, rinchiusi in lembi di terra martoriata. Agli occhi degli occidentali i palestinesi sono sempre apparsi nel tumulto degli eventi, in una dimensione di lotta, di resistenza attiva, se non di vera e propria guerra. Questo movimento convulso, però, si quieta nelle fotografie di Tano D’Amico che ne ritrae l’esistenza di tutti i giorni. Mentre da fuori incalza rabbiosa la storia, si ha l’impressione che i momenti di vita, catturati dagli scatti di Tano, possano durare l’attimo di un sospiro. Accompagnate da poesie di autori palestinesi, le foto che qui vengono proposte ci parlano della quotidianità, della bellezza e del dolore di un popolo, un dolore per troppo tempo rimasto inascoltato. Tano D’Amico nasce il 29 luglio 1942 nell’isola siciliana di Filicudi e a sette anni si trasferisce a Milano. Conseguita la maturità classica, inizia a frequentare la facoltà di Scienze politiche all’Università Cattolica, ma dopo il servizio militare si trasferisce a Roma, già in pieno fermento sociale nei mesi che precedono il fatidico ’68.

La partecipazione attiva ai movimenti, tra gli anni sessanta e gli ottanta del Novecento, lo conduce, sul difficile sentiero della fotografia: donne, compagne e compagni, riconoscono l’originalità del suo sguardo e il fotografo sceglie di condividere il loro impegno in giornali e riviste come “Potere Operaio”, “Ombre Rosse”, e soprattutto “Lotta Continua”, con cui collaborerà fino alla definitiva chiusura del quotidiano. Successivamente, le sue immagini troveranno spazio anche sull’altra storica testata della nuova sinistra italiana, “Il Manifesto”. Ricordiamo anche la collaborazione con i settimanali “Noi donne” e “Quotidiano Donna”. Dai suoi primi scatti fino ad oggi, Tano D’Amico ha scelto di mettere a fuoco gli attori sociali più marginalizzati della scena umana (disoccupati, senza-casa, malati mentali, detenuti, immigrati, donne, studenti, operai, comunità rom, palestinesi) e di raccontare con continuità le battaglie dei diversi movimenti che contestano l’ordine spesso ingiusto e cieco, su cui si regge il mondo in cui viviamo.

Svelata la scenografia di Sanremo: un fiore sbocciato sul palco

Svelata la scenografia di Sanremo: un fiore sbocciato sul palcoRoma, 25 gen. (askanews) – Un fiore sbocciato sul palco dell’Ariston, tra giochi di specchi e trasparenze: è la suggestione che – abbandonando la dimensione puramente orizzontale/verticale – ha accompagnato Gaetano e Maria Chiara Castelli nell’ideare la scenografia del Festival di Sanremo 2024, che tornano a firmare lui per la ventiduesima volta e lei per la decima.

“Quest’anno – dicono – abbiamo voluto affidarci a forme organiche, prendendo spunto da un fiore come l’orchidea e dai suoi petali, esasperandone le forme, per disegnare in modo morbido anche le due scale laterali, volute da Amadeus, dalle quali scenderanno gli artisti in gara. La parte centrale, invece, sarà automatizzata e si potrà alzare per diventare la “porta” di conduttori e ospiti verso il palco, sotto il quale trova spazio l’orchestra”. Il tutto “illuminato” da un gioco di materiali scenografici semitrasparenti che possono dare alternativamente l’effetto di vetri o specchi: “E’ stato – aggiungono – un lavoro molto impegnativo e complesso che ha direttamente coinvolto il direttore della fotografia, Mario Catapano, e il gruppo che si occupa della grafica, proprio perché si tratta di un’illuminazione che ha abbandonato i tradizionali proiettori su americane e che è fortemente integrata alla scenografia, con effetti sorprendenti per le ‘trasformazioni’ che può creare sul palco dell’Ariston. E non solo, perché anche la platea entrerà nella scenografia con un elemento specchiato sospeso”.

Un lavoro che è cominciato già a marzo del 2023, poco dopo la fine del Festival, e che si è concretizzato con l’inizio della costruzione della scenografia al Teatro Ariston, ai primi di dicembre. “Un lavoro davvero non semplice, ma che ci auguriamo possa essere degna e suggestiva cornice televisiva e teatrale per il quinto Festival di Amadeus. E ci teniamo a ringraziare il nostro collaboratore Manuel Bellucci e tutti i professionisti Rai della scenografia, delle luci e della grafica che hanno contribuito a questa nuova creazione”.

La Nato si addestra, al via la più grande esercitazione dalla Guerra Fredda

La Nato si addestra, al via la più grande esercitazione dalla Guerra FreddaRoma, 25 gen. (askanews) – La più grande esercitazione mai realizzata dall’Alleanza Atlantica dal 1988. Allora, oltre 120.000 militari parteciparono a “Reforger”. Oggi più di 90.000 uomini e donne in uniforme prendono parte a Steadfast Defender 2024, schierati tra terra, cielo e mare. Le manovre sono iniziate ieri a Norfolk, in Virginia, quando la nave da sbarco USS Gunston Hall si è messa in navigazione per una serie di operazioni nell’Oceano Atlantico. Il primo movimento tattico della nave statunitense sarà seguito dalla partenza della canadese Charlottetown da Halifax, Nuova Scozia, alla fine di gennaio. L’esercitazione, a cui partecipa anche l’Italia, si concluderà il 31 maggio ed ha un chiaro obiettivo: testare le capacità operative e di intervento rapido della Nato, in caso di minacce esterne. L’ipotetico avversario, non dichiarato, è sempre lo stesso, la Russia, che con la sua invasione dell’Ucraina ha portato la guerra ai confini dell’Europa.

STEADFAST DEFENDER 2024: I NUMERI Alle manovre militari partecipano circa 90.000 soldati, marinai e aviatori provenienti da tutti i 31 alleati della Nato, più la Svezia. Saranno coinvolti più di 50 mezzi navali, tra cui portaerei, cacciatorpedinieri, fregate e corvette; oltre 80 velivoli, tra cui F35, FA18, Harrier, F15, elicotteri e velivoli senza pilota forniti da Stati Uniti, Regno Unito, Finlandia, Norvegia, Spagna, Polonia e Ungheria. Saranno invece più di 1.100 i veicoli da combattimento terrestri, tra cui 166 carri armati, 533 veicoli da combattimento di fanteria e 417 corazzati. MANOVRE IN DUE FASI: LA PRIMA FASE La “Prima fase” dell’esercitazione, che si concluderà il 15 marzo, è incentrata su operazioni in mare e guidata dal Joint Force Command Norfolk, che avrà il compito di addestrare il quartier generale provando lo schieramento strategico delle forze nell’Europa continentale. Durante questo periodo, sarà testata in particolare la capacità della Nato di eseguire un assalto anfibio in un ambiente permissivo e/o non permissivo, come spiegato dai vertici dell’Alleanza. Insomma, sarà verificata la prontezza delle truppe alleate in situazioni di pericolo o potenzialmente pericolose.

LA SECONDA FASE: ESERCITAZIONE MULTI-AMBITO La ‘Seconda Fase’ prevede un’esercitazione multi-ambito in tutta l’Europa continentale, guidata dal Joint Force Command Brunssum, in coordinamento con i responsabili delle esercitazioni nazionali. Un’attenzione particolare sarà rivolta al dispiegamento della Forza di reazione rapida della Nato sul fianco orientale dell’Alleanza, soprattutto nei territori della Polonia e degli Stati batici, ovvero quelli considerati più a rischio di un potenziale attacco russo. In questa fase entrerà pienamente nel vivo anche la partecipazione dell’Italia. STEADFAST DEFENDER 2024: IL RUOLO DELL’ITALIA Il nostro Paese ospiterà alcune manovre della Seconda fase dell’esercitazione, approssimativamente dal 5 al 24 maggio. L’Italia è stata scelta come luogo dove testare la “Swift Response 24” della Nato, cioè la capacità di risposta rapida delle truppe alleate (dal 5 al 24 maggio), insieme con Estonia, Ungheria, Moldova, Macedonia del Nord, Polonia, Romania e Svezia. Il modulo “Swift Response 24” dell’esercitazione procederà di pari passo, nell’ambito della missione “Defender 24”, con il “Saber Strike 24”, dall’8 al 30 Aprile con Germania, Polonia e Lituania, e con “Immediate response 24”, che inizia il 30 marzo e proseguirà fino al termine delle operazioni, il 31 maggio, con uomini e mezzi di Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Estonia, Norvegia, Finlandia e Svezia.

OBIETTIVO MANOVRE: DIMOSTRARE UNITA’, RAFFORZARE DETERRENZA L’esercitazione Steadfast Defender 2024 sarà una chiara dimostrazione dell’unità, della forza e della determinazione degli Alleati a proteggersi a vicenda, a proteggere i loro valori e l’ordine internazionale basato sulle regole, ha precisato il generale Christopher G. Cavoli, comandante supremo alleato in Europa (Saceur). Con queste manovre, la Nato dimostrerà la propria capacità di difendere lo spazio euro-atlantico in caso di minaccia, anche con lo spostamento repentino di truppe dagli Stati Uniti in Europa, ha spiegato l’ufficiale. LA RUSSIA: ESERCITAZIONE SEGNA RITORNO ALLA GUERRA FREDDA La reazione della Russia all’esercitazione Nato è stata affidata, al momento, al viceministro degli Esteri, Alexander Viktorovich Grushko, secondo il quale si tratta di un altro elemento della guerra ibrida scatenata dall’Occidente contro il suo Paese. “Un’esercitazione di questa portata”, ha commentato, “segna il ritorno definitivo e irrevocabile della Nato agli schemi della Guerra Fredda, quando il processo di pianificazione militare, le risorse e le infrastrutture venivano preparate per il confronto con la Russia”.

La Nato si addestra, al via più grande esercitazione da Guerra Fredda

La Nato si addestra, al via più grande esercitazione da Guerra FreddaRoma, 25 gen. (askanews) – La più grande esercitazione mai realizzata dall’Alleanza Atlantica dal 1988. Allora, oltre 120.000 militari parteciparono a “Reforger”. Oggi più di 90.000 uomini e donne in uniforme prendono parte a Steadfast Defender 2024, schierati tra terra, cielo e mare. Le manovre sono iniziate ieri a Norfolk, in Virginia, quando la nave da sbarco USS Gunston Hall si è messa in navigazione per una serie di operazioni nell’Oceano Atlantico. Il primo movimento tattico della nave statunitense sarà seguito dalla partenza della canadese Charlottetown da Halifax, Nuova Scozia, alla fine di gennaio. L’esercitazione, a cui partecipa anche l’Italia, si concluderà il 31 maggio ed ha un chiaro obiettivo: testare le capacità operative e di intervento rapido della Nato, in caso di minacce esterne. L’ipotetico avversario, non dichiarato, è sempre lo stesso, la Russia, che con la sua invasione dell’Ucraina ha portato la guerra ai confini dell’Europa.

STEADFAST DEFENDER 2024: I NUMERI Alle manovre militari partecipano circa 90.000 soldati, marinai e aviatori provenienti da tutti i 31 alleati della Nato, più la Svezia. Saranno coinvolti più di 50 mezzi navali, tra cui portaerei, cacciatorpedinieri, fregate e corvette; oltre 80 velivoli, tra cui F35, FA18, Harrier, F15, elicotteri e velivoli senza pilota forniti da Stati Uniti, Regno Unito, Finlandia, Norvegia, Spagna, Polonia e Ungheria. Saranno invece più di 1.100 i veicoli da combattimento terrestri, tra cui 166 carri armati, 533 veicoli da combattimento di fanteria e 417 corazzati.

MANOVRE IN DUE FASI: LA PRIMA FASE La “Prima fase” dell’esercitazione, che si concluderà il 15 marzo, è incentrata su operazioni in mare e guidata dal Joint Force Command Norfolk, che avrà il compito di addestrare il quartier generale provando lo schieramento strategico delle forze nell’Europa continentale. Durante questo periodo, sarà testata in particolare la capacità della Nato di eseguire un assalto anfibio in un ambiente permissivo e/o non permissivo, come spiegato dai vertici dell’Alleanza. Insomma, sarà verificata la prontezza delle truppe alleate in situazioni di pericolo o potenzialmente pericolose.

LA SECONDA FASE: ESERCITAZIONE MULTI-AMBITO La ‘Seconda Fase’ prevede un’esercitazione multi-ambito in tutta l’Europa continentale, guidata dal Joint Force Command Brunssum, in coordinamento con i responsabili delle esercitazioni nazionali. Un’attenzione particolare sarà rivolta al dispiegamento della Forza di reazione rapida della Nato sul fianco orientale dell’Alleanza, soprattutto nei territori della Polonia e degli Stati batici, ovvero quelli considerati più a rischio di un potenziale attacco russo. In questa fase entrerà pienamente nel vivo anche la partecipazione dell’Italia.

STEADFAST DEFENDER 2024: IL RUOLO DELL’ITALIA Il nostro Paese ospiterà alcune manovre della Seconda fase dell’esercitazione, approssimativamente dal 5 al 24 maggio. L’Italia è stata scelta come luogo dove testare la “Swift Response 24” della Nato, cioè la capacità di risposta rapida delle truppe alleate (dal 5 al 24 maggio), insieme con Estonia, Ungheria, Moldova, Macedonia del Nord, Polonia, Romania e Svezia. Il modulo “Swift Response 24” dell’esercitazione procederà di pari passo, nell’ambito della missione “Defender 24”, con il “Saber Strike 24”, dall’8 al 30 Aprile con Germania, Polonia e Lituania, e con “Immediate response 24”, che inizia il 30 marzo e proseguirà fino al termine delle operazioni, il 31 maggio, con uomini e mezzi di Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Estonia, Norvegia, Finlandia e Svezia. OBIETTIVO MANOVRE: DIMOSTRARE UNITA’, RAFFORZARE DETERRENZA L’esercitazione Steadfast Defender 2024 sarà una chiara dimostrazione dell’unità, della forza e della determinazione degli Alleati a proteggersi a vicenda, a proteggere i loro valori e l’ordine internazionale basato sulle regole, ha precisato il generale Christopher G. Cavoli, comandante supremo alleato in Europa (Saceur). Con queste manovre, la Nato dimostrerà la propria capacità di difendere lo spazio euro-atlantico in caso di minaccia, anche con lo spostamento repentino di truppe dagli Stati Uniti in Europa, ha spiegato l’ufficiale. LA RUSSIA: ESERCITAZIONE SEGNA RITORNO ALLA GUERRA FREDDA La reazione della Russia all’esercitazione Nato è stata affidata, al momento, al viceministro degli Esteri, Alexander Viktorovich Grushko, secondo il quale si tratta di un altro elemento della guerra ibrida scatenata dall’Occidente contro il suo Paese. “Un’esercitazione di questa portata”, ha commentato, “segna il ritorno definitivo e irrevocabile della Nato agli schemi della Guerra Fredda, quando il processo di pianificazione militare, le risorse e le infrastrutture venivano preparate per il confronto con la Russia”.

Gran Cancelliere Ordine Malta: AI creerà problemi a mondo del lavoro

Gran Cancelliere Ordine Malta: AI creerà problemi a mondo del lavoroRoma, 25 gen. (askanews) – L’intelligenza artificiale sarà una rivoluzione più profonda delle altre, perché non sostituisce la forza umana, ma la mente. Crea moltissimi vantaggi scientifici, ma creerà moltissimi problemi nel mondo del lavoro, perché sostituirà moltissimi lavori intellettuali. Purtroppo gli effetti si stanno già vedendo. Noi siamo interessati, perché andiamo dove c’è un bisogno, e l’intelligenza artificiale creerà nuovi bisogni, quelli di chi dovrà ridefinire il suo lavoro e ritrovare una collocazione”: così il Gran Cancelliere Riccardo Paternó di Montecupo, prima dell’inizio dei lavori della Conferenza degli Ambasciatori del Sovrano Ordine di Malta presso Villa Magistrale a Roma.

“E saranno in tanti, gente che lavorava con la testa. In un contesto in cui i valori scemano, le solidarietà sono complicate, la solitudine incombe, le persone che potranno essere espulse dal mercato del lavoro avranno grandi difficoltà. Non sarà facile per loro. Noi, oltre al corpo, dovremo aiutare anche l’anima di questa gente”, ha sottolineato il Gran Cancelliere.

Presidenziali Finlandia, domenica si decide futura politica estera

Presidenziali Finlandia, domenica si decide futura politica esteraMilano, 25 gen. (askanews) – Ci sono chiaramente più elettori indecisi che mai ora in Finlandia, mentre la democrazia liberale più orientale d’Europa si prepara ad andare a votare domenica per un nuovo presidente, il primo dell’era Nato. Helsinki è infatti entrata nell’Alleanza atlantica da meno di un anno, ma è ormai chiaro che la politica della neutralità è stata lasciata alle spalle, la Russia (con la quale condivide un confine lungo oltre 1300 km) è a un passo e le continue chiusure della frontiera per il Paese Ue dettano il ritmo di una politica di logoramento con l’ingombrante vicino. Ma anche quello della campagna presidenziale.

La posizione finlandese nei confronti dell’Ucraina è stata apertamente e coerentemente contraria all’invasione russa, ed è stata uno dei principali fornitori di armamenti e addestramento per l’esercito ucraino. Ed è così che nell’anno più elettorale che mai al mondo, la Finlandia – uno dei pochi membri dell’Ue ad aver combattuto una guerra con la Russia (Guerra d’inverno, 1939-1940) – fa da apripista in Europa mettendo sul piatto il mandato di sei anni più importante se si parla di Difesa e politica estera: le votazioni si terranno il 28 gennaio 2024, con eventuale ballottaggio l’11 febbraio. Si vota in entrambe le date dalle ore 8.00 alle 19.00 italiane. Risultati definitivi entro il 14 febbraio. Il candidato Alexander Stubb, ex primo ministro (Partito di Coalizione Nazionale, centrodestra) è in testa al più recente sondaggio presidenziale diffuso dalla tv nazionale: la sua tattica è quella di tenere in tasca varie proposte che fa sembrare sue nuove invenzioni, anche se non lo sono. Tuttavia, il consenso per lui è diminuito rispetto a dicembre. Secondo un sondaggio condotto dall’istituto demoscopico Taloustutkima a gennaio, il 27% dei cittadini sostiene Stubb al primo turno delle elezioni presidenziali, mentre a dicembre il suo sostegno era del 31%.

A minacciare seriamente il primato c’è Pekka Haavisto, ex ministro degli Esteri: sostenuto dai Verdi, apertamente gay, è rimasto inchiodato al suo 23%. Ma potrebbe offrire qualche sorpresa. E negli ultimi metri possono verificarsi grandi cambiamenti. I sondaggisti locali promettono una domenica sera emozionante. Anche perché il terzo in classifica, Jussi Halla-aho si è avvicinato alla coppia di testa dopo aver criticato senza mezzi termini l’uscente Sauli Niinisto in un dibattito sul razzismo, assumendo posizioni discutibili per le quali ha poi ammesso di essere forse andato un po’ troppo oltre. Ora Halla-aho è sostenuto dal 18%, rispetto al 10% di dicembre. Ex leader del Partito dei Finlandesi, ex europarlamentare, il terzo incomodo prende di mira un ventaglio molto esteso di soggetti nei dibattiti: dalla comunità LGBTQ+ finlandese all’Islam. C’è stato anche un lampo di umorismo quando in un confronto ha invitato il sultano del Brunei in sauna. Ma nell’ultimo dibattito, quando accomunava violenza delle bande, rapine e “traffico di droga nelle mani degli immigrati” è stato gelato da Haavisto: “Sono d’accordo con Halla-aho nel dire che dobbiamo intervenire nella violenza delle bande, ma non escluderei di intervenire anche sul linguaggio razzista”. È noto che Halla-aho appartiene all’associazione “Suomen Sisu”, descritta come un gruppo di “spirito nazista” da un quotidiano finlandese.

Il fenomeno Halla-aho ha comunque una dimensione crescente avendo nell’ultimo sondaggio superato il candidato di centro Olli Rehn, salito comunque al 14%, mentre a dicembre la sua popolarità era del 12%. Ad aumentare la tensione c’è inoltre il fatto che la percentuale di elettori insicuri della propria posizione è chiaramente aumentata da dicembre, di 10-15 punti percentuali. Ora sono poco meno del 25% degli elettori.

La Finlandia ha avuto per gran parte della sua storia di indipendenza un sistema di governo semi-presidenziale, ma negli ultimi decenni i poteri del presidente sono diventati più circoscritti, e di conseguenza il Paese è ora considerato una repubblica parlamentare. Tuttavia il presidente finlandese rimane direttamente responsabile della difesa e della politica estera, come definito nella Costituzione. Partecipa ai vertici dell’Alleanza atlantica. E proprio con Niinisto, durante i suoi 12 anni di presidenza, c’è stata la svolta con l’adesione alla Nato. Firmata peraltro di persona da uno dei candidati: Haavisto, quando era ministro degli Esteri. (di Cristina Giuliano)

Schianto aereo russo, oggi riunione consiglio Sicurezza Onu

Schianto aereo russo, oggi riunione consiglio Sicurezza OnuRoma, 25 gen. (askanews) – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà d’urgenza oggi, su richiesta di Mosca, che accusa l’Ucraina di aver abbattuto un aereo da trasporto militare russo e ucciso tutti i suoi passeggeri, compresi 65 prigionieri di guerra ucraini destinati a essere scambiati con prigionieri russi. L’incontro dovrebbe svolgersi alle 17 (22 GMT), ha annunciato la presidenza francese del Consiglio, dopo una richiesta avanzata mercoledì dal capo della diplomazia russa in visita a New York, Sergei Lavrov.

“Il fatto che gli ucraini abbiano ucciso i loro prigionieri, i loro cittadini, che avrebbero dovuto essere a casa praticamente entro 24 ore, è ovviamente un atto assolutamente mostruoso”, ha reagito giovedì il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, dalle agenzie di stampa russe. Egli ha avvertito che questo incidente potrebbe compromettere la continuazione del “processo” di scambio di prigionieri con l’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, da parte sua, ha chiesto l’apertura di un’indagine internazionale e ha incaricato diverse agenzie statali di condurre le proprie indagini sull’incidente. “Dobbiamo stabilire tutti i fatti in modo chiaro e quanto più possibile, dato che l’aereo è stato abbattuto in territorio russo, che è fuori dal nostro controllo”, ha detto mercoledì sera Zelenskyj nel suo discorso quotidiano, senza dire che tra le vittime ci sono anche soldati ucraini prigionieri.

I servizi speciali ucraini (SBU) hanno infatti annunciato l’apertura di un’indagine. “L’indagine si svolge ai sensi dell’articolo 438 del codice penale ucraino (violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra)”, ha affermato la SBU, il giorno dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha accusato Mosca di “giocare” con la vita dei cittadini ucraini. prigionieri. Kiev non ha né confermato né smentito che l’aereo sia stato abbattuto da armi ucraine, come sostiene Mosca. Secondo le autorità russe, in questa occasione sono morte 74 persone, tra cui 65 prigionieri di guerra ucraini trasportati per lo scambio. L’esercito ucraino ha confermato che mercoledì era previsto uno scambio di prigionieri e ha affermato che la Russia ha la responsabilità di proteggere i prigionieri di guerra ucraini in sua custodia.

L’aereo è precipitato mercoledì vicino a Yablonovo, a 45 chilometri dal confine con l’Ucraina, nella regione russa di Belgorod. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha promesso di “chiarire” le circostanze dell’incidente, mentre il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha assicurato da parte sua che per abbattere l’aereo sono stati utilizzati “missili americani e tedeschi”. L’intelligence militare ucraina (GUR) dal canto suo ha assicurato che Kiev “non era stata informata” della necessità di proteggere lo spazio aereo nella zona e non conosceva “il modo di trasporto dei prigionieri”, accusando Mosca di averli deliberatamente “messi in Pericolo”. Il GUR sostiene inoltre di “non avere informazioni attendibili” sui passeggeri dell’Il-76 abbattuto, pur confermando che uno scambio di prigionieri era “programmato” ma alla fine non ha avuto luogo. In un comunicato stampa pubblicato poche ore dopo l’incidente e senza menzionarlo direttamente, l’esercito ucraino ha promesso di continuare a “distruggere gli aerei da trasporto e controllare lo spazio aereo (…) anche nella zona Belgorod-Charkiv. La regione russa di Belgorod è regolarmente presa di mira da attacchi missilistici e droni ucraini a causa della sua vicinanza al confine e in risposta ai molteplici bombardamenti russi sull’Ucraina. Secondo Kiev, più di 8.000 ucraini, tra cui più di 1.600 civili, sono prigionieri in Russia.

Nel luglio 2022, Kiev e Mosca si sono accusate a vicenda dell’attentato alla prigione di Olenivka, nell’Ucraina orientale occupata dai russi, un attacco in cui sono morti più di 50 prigionieri di guerra ucraini. La Russia bombarda quasi ogni giorno le città ucraine.

L’Onu: il bilancio dell’attacco al centro Unrwa è salito a 12 morti

L’Onu: il bilancio dell’attacco al centro Unrwa è salito a 12 mortiRoma, 25 gen. (askanews) – È salito a 12 morti il bilancio dell’attacco a un rifugio dell’Unrwa a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, che ospita migliaia di sfollati, secondo una dichiarazione di Thomas White, vice coordinatore umanitario per i territori palestinesi occupati.

White ha detto che numerose missioni per raggiungere le vittime e i feriti sono state negate, senza dire direttamente che i tentativi sono stati bloccati da Israele, seocndo quanto riportato dal Guardian. Il funzionario ha precisato che le squadre delle Nazioni Unite sono riuscite a raggiungere il sito solo la sera. Altre 75 persone sono rimaste ferite nell’attacco, di cui 15 in modo grave. White ha detto che gli attacchi israeliani a Khan Younis – dove Israele aveva precedentemente detto ai civili di fuggire – hanno costretto l’ospedale al-Khair a chiudere con “donne che avevano appena subito un intervento chirurgico cesareoà evacuate nel cuore della notte”.

Tajani invita Herzog a preparare il percorso politico per due Stati

Tajani invita Herzog a preparare il percorso politico per due StatiRoma, 25 gen. (askanews) – Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha iniziato questa mattina la sua missione in Israele con un incontro con il presidente della Repubblica di Israele Isaac Herzog. Nel corso dell’incontro, durato 35 minuti, Tajani ha espresso ancora una volta la sua indignazione per l’attacco di Hamas del 7 ottobre alla popolazione civile israeliana attorno a Gaza e ha confermato la richiesta del governo italiano a quello israeliano di tutelare in ogni modo le vite dei civili palestinesi durante le operazioni militari.

“Sosteniamo con forza le azioni del governo israeliano contro le organizzazioni terroristiche e parallelamente vogliamo affrontare con i nostri amici israeliani la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico. Dopo le operazioni militari a Gaza bisognerà individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri possano ripetersi e allargarsi ad altri conflitti nella regione. Ma bisognerà anche avviare il percorso politico che inevitabilmente dovrà portare a una formula indirizzata alla soluzione del 2 popoli, 2 Stati”, ha detto Tajani.