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Israele ha ucciso un comandante Hezbollah in un attacco con droni in Libano

Israele ha ucciso un comandante Hezbollah in un attacco con droni in LibanoRoma, 16 apr. (askanews) – Un comandante locale di Hezbollah è stato ucciso oggi in un attacco israeliano nel sud del Paese. Lo afferma una fonte vicina al movimento sciita libanese. “Il comandante sul campo responsabile della regione di Naqura è stato martirizzato in un attacco israeliano”, ha dichiarato la fonte all’Afp. La stampa libanese aveva riportato in precedenza di un morto in un attacco israeliano contro un’auto ad Ain Baal, a circa 15 chilometri dal confine.


L’Idf, da parte sua, ha affermato di aver eliminato il comandante della regione costiera di Hezbollah, Ismail Yousef Baz, in un attacco di droni ad Ain Baal, vicino a Tiro. L’Idf ha detto che era “un alto funzionario e veterano dell’ala militare di Hezbollah”, che ricopriva diversi incarichi, l’ultimo dei quali era quello di comandante della regione costiera. “E’ stato coinvolto nell’avanzamento e nella pianificazione del lancio di razzi e missili anticarro verso lo Stato di Israele dalla zona costiera del Libano”, ha spiegato l’Idf che ha anche pubblicato il video dell’attacco.

La polizia sospende l’evento di estrema destra con Orban e Farage a Bruxelles

La polizia sospende l’evento di estrema destra con Orban e Farage a BruxellesRoma, 16 apr. (askanews) – La polizia di Bruxelles è intervenuta oggi per sospendere i lavori della Conferenza sul conservatorismo nazionale in programma oggi e domani nella capitale belga, con i previsti interventi del premier ungherese Viktor Orban, del candidato francese di estrema destra, Eric Zemmour, e dell’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.


Stando a quanto riportato da Euronews, gli agenti sono intervenuti mentre l’evento era iniziato da circa due ore, ed era in corso l’intervento del fondatore del partito della Brexit, Nigel Farage, informando gli organizzatori che “le autorità hanno deciso di chiudere l’evento”. Emir Kir, sindaco del quartiere Saint-Josse Ten Noode di Bruxelles, ha confermato su X di aver emesso l’ordine di fermare l’evento per “garantire la sicurezza pubblica”, aggiungendo: “L’estrema destra non è la benvenuta”. “La polizia belga ha deciso di chiudere la conferenza sul conservatorismo nazionale a Bruxelles, appena due ore dopo il suo inizio. Immagino non potessero più sopportare la libertà di parola”. Questo il commento su X del premier ungherese, Viktor Orban.

Il Padiglione israeliano alla Biennale di Venezia è chiuso: “Non apriamo fino al cessate il fuoco a Gaza”

Il Padiglione israeliano alla Biennale di Venezia è chiuso: “Non apriamo fino al cessate il fuoco a Gaza”Milano, 16 apr. (askanews) – Il Padiglione israeliano alla 60esima Biennale d’arte di Venezia, nel giorno della pre apertura, ha annunciato che non aprirà le proprie porte fino al raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. L’artista Ruth Patir e i curatori del progetto hanno deciso questa forma di protesta per tentare di sensibilizzare anche il pubblico dell’arte internazionale sulla situazione in Medio Oriente.


Sulla porta a vetri del padiglione è stato affisso un comunicato della rappresentanza israeliana che annuncia al pubblico la decisione. L’apertura al pubblico della Biennale è prevista per sabato 20 aprile. Data la situazione del conflitto è possibile che l’apertura del padiglione di Israele sia ancora distante.

Borrell: l’Ue informata in anticipo dell’attacco iraniano a Israele

Borrell: l’Ue informata in anticipo dell’attacco iraniano a IsraeleRoma, 16 apr. (askanews) – L’Unione Europea è stata informata in anticipo dell’attacco iraniano con missili e droni contro Israele. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, nell’intervista rilasciata a Le Monde.


“Siamo stati avvertiti con diversi giorni di anticipo”, ha dichiarato Borrell nell’intervista, senza specificare da dove provenissero le informazioni, quando gli è stato chiesto se l’Ue fosse sorpresa dalla mossa di Teheran. L’alto diplomatico europeo ha inoltre riferito che dopo l’attacco, il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, lo ha informato che “sono state attaccate solo installazioni militari, rendendo chiaro che si è trattato di una risposta controllata”. Borrell ha sottolineato che se l’Iran avesse voluto davvero causare danni significativi a Israele, non avrebbe inviato droni che hanno impiegato sei ore per raggiungere gli obiettivi.”Ciò non giustifica o attenua in alcun modo questo attacco, che è il primo (diretto iraniano) sul territorio israeliano. Ma il fatto stesso che i missili e i droni siano stati abbattuti faceva parte della strategia”, ha argomentato il capo della diplomazia europea.


Secondo Borrell, questa tattica è dovuta al fatto che né l’Iran né il movimento libanese Hezbollah sono al momento “pronti alla guerra”. Il 13 aprile, l’Iran ha lanciato un massiccio attacco con droni e missili contro Israele come rappresaglia per il bombardamento del consolato iraniano a Damasco, che ha causato la morte di diversi ufficiali dei reparti di elite delle forze armate iraniane. L’attacco, durato ore, è stato il primo effettuato direttamente dall’Iran, sebbene abbia coinvolto anche forze filo-iraniane in Siria, Iraq e Yemen. L’emittente statale iraniana Press TV ha riferito che tutti i missili ipersonici hanno colpito i loro obiettivi. Secondo le Forze di difesa israeliane, sono stati lanciati circa 300 proiettili, 170 droni e 30 missili da crociera. Allo stesso tempo, Israele sostiene che soltanto “alcuni missili” hanno raggiunto il territorio del Paese e hanno provocato “danni minori”.


L’Iran ha posto fine alle operazioni di rappresaglia, ma ha avvertito allo stesso tempo che se Israele tenterà un’azione sul territorio iraniano o contro strutture iraniane in Siria o altrove, la risposta sarà ancora maggiore.

Israele rassicura i Paesi arabi: la sua risposta all’attacco dell’Iran non li metterà in pericolo

Israele rassicura i Paesi arabi: la sua risposta all’attacco dell’Iran non li metterà in pericoloRoma, 16 apr. (askanews) – Israele ha rassicurato i Paesi arabi della regione che la sua risposta all’attacco dell’Iran non li metterà in pericolo. Lo ha riferito l’emittente pubblica Kan, mentre aumentano le preoccupazioni di diverse nazioni di essere giudicate responsabili da Teheran nel caso di un attacco di rappresaglia israeliano.


Secondo l’emittente, Israele ha informato i Paesi alleati come Giordania, Egitto e stati del Golfo che la sua risposta, quando arriverà, sarà effettuata in modo tale che l’Iran non possa coinvolgerli nella rappresaglia. La rassicurazione fornita da Israele ai Paesi limitrofi arriva dopo che domenica alti comandanti iraniani avevano avvertito che Israele e i suoi alleati avrebbero dovuto affrontare un attacco più grande in caso di rappresaglia contro gli oltre 300 droni e missili lanciati da Teheran nel fine settimana.

Danimarca, a fuoco la storica borsa di Copenaghen, crolla la guglia

Danimarca, a fuoco la storica borsa di Copenaghen, crolla la gugliaRoma, 16 apr. (askanews) – Un incendio sta devastando la borsa di Copenaghen, storico edificio della città danese che ospita anche una vasta raccolta di opere d’arte. La guglia è crollata, scrive il quotidiano Jylland-Poste e molte opere d’arte rischiano di andare in fumo


Secondo i giornalisti della Jyllands-Posten l’intera Borsa è in fiamme. La vecchia torre è avvolta dalle fiamme e il fumo nero si leva su Slotsholmen. Alle 8.30 l’iconica guglia dell’edificio è crollata. L’intera area attorno alla borsa è attualmente transennata, stanno affluendo vigili del fuoco e polizia, mentre le persone si radunano attorno al fuoco con gli occhi spalancati.


Allo stesso quotidiano un responsabile dei vigili del fuoco ha detto che la lotta contro le fiamme sarà ancora molto lunga. Il Børsen del XVII secolo è uno degli edifici più antichi della città . Il ministro della Cultura Jakob Engel-Schmidt ha affermato che 400 anni di patrimonio culturale danese sono andati in fiamme.


L’edificio, risalente al 1625, è a due passi dal parlamento danese, il Folketing, e dal palazzo reale, Christiansborg. I media danesi hanno riferito che la piazza vicina sarebbe stata evacuata. La vecchia Borsa era in fase di ristrutturazione ed era stata protetta da impalcature e coperture protettive in plastica. Attualmente ospita la Camera di commercio danese.


L’artigiano locale Henrik Grage ha detto alla televisione danese che è stata una giornata tragica. “Questa è la nostra Notre-Dame”, ha detto, paragonandola all’incendio che ha inghiottito il tetto e la guglia della cattedrale nel centro di Parigi nel 2019. L’edificio in stile rinascimentale olandese sullo Slotsholmen, o isola del palazzo, fu commissionato dal re di Danimarca Cristiano IV con l’obiettivo di trasformare Copenaghen in un importante centro commerciale. La sua guglia presentava quattro draghi le cui code erano intrecciate in una lancia e tre corone, a simboleggiare gli stretti legami con i vicini Norvegia e Svezia.

L’Iran: “Questione chiusa”, ma se Israele contrattacca la risposta sarà “rapida e completa”

L’Iran: “Questione chiusa”, ma se Israele contrattacca la risposta sarà “rapida e completa”Roma, 16 apr. (askanews) – Teheran non cerca un’escalation in Medio Oriente, ma la risposta dell’Iran alle contromisure di Israele sarà rapida e completa. Lo ha dichiarato l’ambasciatore iraniano in Turchia, Mohammad Hassan Habibollahzadeh.


“L’attacco dell’Iran

Ucraina, Xi: la Cina sostiene l’idea di convocare una conferenza di pace internazionale

Ucraina, Xi: la Cina sostiene l’idea di convocare una conferenza di pace internazionaleRoma, 16 apr. (askanews) – La Cina sostiene l’idea di convocare una conferenza di pace internazionale per risolvere la crisi ucraina, riconosciuta sia dalla Russia sia dall’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping durante un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in visita di tre giorni nella nazione asiatica.


“La Cina ha sostenuto la convocazione tempestiva di una conferenza di pace internazionale riconosciuta sia dalla Russia sia dall’Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti e una discussione equa di tutti i piani di pace”, ha dichiarato Xi, come riportato dall’emittente Cctv. Tutte le parti coinvolte nella crisi ucraina devono lavorare per ripristinare la pace il più rapidamente possibile per evitare che la situazione vada fuori controllo, ha detto il presidente, aggiungendo che per ripristinare la pace in Ucraina il più presto possibile, bisogna prestare attenzione alla pace e alla stabilità piuttosto che al perseguimento dei propri interessi.

Fonti Usa: improbabile una risposta diretta di Israele contro Iran

Fonti Usa: improbabile una risposta diretta di Israele contro IranRoma, 16 apr. (askanews) – La risposta di Israele all’attacco senza precedenti sferrato dall’Iran nella notte tra sabato e domenica sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi sul colpire obiettivi chiave al di fuori della repubblica islamica. Lo hanno indicato quattro funzionari statunitensi alla Nbc.


Sottolineando che la valutazione degli Stati Uniti si basa su conversazioni con funzionari israeliani prima dell’attacco e che l’approccio di Israele potrebbe essere cambiato da allora, i funzionari hanno affermato che la mancanza di gravi danni provocati da Teheran potrebbe portare Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l’Iran in risposta – cosa che gli alleati di Israele hanno avvertito che rischia di far sprofondare il Medio Oriente in una guerra totale – i funzionari hanno indicato alla Nbc che Israele potrebbe colpire i “proxy” dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano.

L’Aiea: l’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari nel giorno dell’attacco a Israele

L’Aiea: l’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari nel giorno dell’attacco a IsraeleRoma, 16 apr. (askanews) – L’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica, il giorno in cui ha attaccato Israele. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi.


Durante una conferenza stampa a margine di una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’impianto ucraino di Zaporizhzhia, Grossi è stato interrogato sulla possibilità di una rappresaglia israeliana contro le strutture nucleari iraniane. “Siamo ancora preoccupati per questa possibilità”, ha risposto il direttore generale dell’Aiea. “Quello che posso dirvi è che i nostri ispettori in Iran sono stati informati dal governo iraniano che