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Il Ministro cinese Wang: l’indagine Ue sulle auto elettriche lascia perplessi

Il Ministro cinese Wang: l’indagine Ue sulle auto elettriche lascia perplessiVerona, 12 apr. (askanews) – L’atteggiamento della Commissione europea sulle auto elettriche, i pannelli solari, le turbine eoliche prodotte in Cins “lascia perplessi” e rischia di minare la fiducia. L’ha affermato oggi il ministro del Commercio cinese Wang Wantao intervenendo al Forum imprenditoriale Italia-Cina a Verona,.


“Attualmente lo sviluppo mondiale deve affrontare molte sfide. In particolar modo il cambiamento climatico”, ha segnalato Wang. “Lascia perplessi – ha detto Wang – come la Commissione da un lato porti avanti delle operazioni di protezionismo e nello stesso tempo alzi la bandiera” della decarbonizzazione. “Da una parte – ha continuato – crea dei sussidi per le aziende europee, dall’altro va ad aprire un’indagine sulle imprese cinesi. Non vogliamo vedere queste politiche che minano la fiducia nella cooperazione”.

Tajani: l’Iran non attacchi direttamente Israele

Tajani: l’Iran non attacchi direttamente IsraeleVerona, 12 apr. (askanews) – L’Iran non attacchi direttamente Israele per non provocare un’escalation in un’area in cui c’è già tensione. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Cina a Verona.


“Stiamo insistendo anche noi con azioni diplomatice affinché l’Iran non attacchi direttamente Israele, perché questo porterebbe a un’escalation in un’area dove già c’è una tensione molto forte”, ha detto il ministro. “Ci auguriamo sempre che prevalga il buonsenso in questa delicata fase”.

Biden in vantaggio su Trump nei sondaggi per le presidenziali Usa

Biden in vantaggio su Trump nei sondaggi per le presidenziali UsaNew YorK, 11 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha leggermente ampliato il suo vantaggio su Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali di novembre mentre sul candidato repubblicano pesano i quattro processi penali a carico, di cui uno comincerà lunedì, incentrato sui fondi neri alla ex pornostar. Nell’ultimo sondaggio pubblicato da Reuters/Ipsos, Biden registra un salto di quattro punti in avanti e passa dal 37% che registrava a marzo al 41%, mentre Trump è sceso al 37%.


Circa il 22% degli elettori registrati nel sondaggio ha affermato di non aver scelto un candidato e di propendere per opzioni di terze parti o di non votare affatto. I sondaggi delle ultime settimane tuttavia stanno rilevando che più i media danno spazio a Trump e ai suoi problemi giudiziari, meno gli elettori sono convinti delle sue prestazioni come presidente. A sette mesi da novembre è presto per fare previsioni, ma intanto il magnate deve fare i conti anche con una situazione economica precaria che inciderà non poco sulla campagna.

Usa2024, Biden guida i sondaggi, Trump sotto tono per i processi

Usa2024, Biden guida i sondaggi, Trump sotto tono per i processiNew Yorl, 11 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha leggermente ampliato il suo vantaggio su Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali di novembre mentre sul candidato repubblicano pesano i quattro processi penali a carico, di cui uno comincerà lunedì, incentrato sui fondi neri alla ex pornostar. Nell’ultimo sondaggio pubblicato da Reuters/Ipsos, Biden registra un salto di quattro punti in avanti e passa dal 37% che registrava a marzo al 41%, mentre Trump è sceso al 37%.


Circa il 22% degli elettori registrati nel sondaggio ha affermato di non aver scelto un candidato e di propendere per opzioni di terze parti o di non votare affatto. I sondaggi delle ultime settimane tuttavia stanno rilevando che più i media danno spazio a Trump e ai suoi problemi giudiziari, meno gli elettori sono convinti delle sue prestazioni come presidente. A sette mesi da novembre è presto per fare previsioni, ma intanto il magnate deve fare i conti anche con una situazione economica precaria che inciderà non poco sulla campagna.

Netanyahu ha detto che Israele si sta preparando a “scenari su altri fronti”

Netanyahu ha detto che Israele si sta preparando a “scenari su altri fronti”Roma, 11 apr. (askanews) – Israele si sta preparando a “scenari” in luoghi diversi da Gaza. Lo ha detto oggi il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, visitando la base aerea di Tel Nof, a sud di Tel Aviv, dove sono schierati F-15.


“Siamo nel mezzo della guerra a Gaza, che continua con tutta la sua forza, mentre stiamo continuando a fare sforzi incessanti per rimportare a casa i nostri ostaggi. Tuttavia, ci stiamo anche preparando a scenari su altri fronti”, ha detto Netanyahu, stando a quanto riferito dal suo ufficio e riportato dai media locali. “Abbiamo stabilito una regola semplice: chiunque ci faccia del male, noi gli faremo del male – ha aggiunto – siamo pronti ad adempiere alle nostre responsabilità riguardo alla sicurezza di Israele, sia a livello difensivo che offensivo”.

L’Europarlamento chiede il riconoscimento dell’aborto come diritto fondamentale Ue

L’Europarlamento chiede il riconoscimento dell’aborto come diritto fondamentale UeRoma, 11 apr. (askanews) – Con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni l’Europarlamento ha approvato una risoluzione non vincolante che chiede al Consiglio Ue a inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE, sulla falsariga del diritto all’aborto inserito nella Cosituzione francese nel marzo scorso su iniziativa del presidente Emmanuel Macron. Nella risoluzione viene espressa altresì preoccupazione e “condanna per la regressione” nel campo “dei diritti delle donne” e “in tema di parità di genere a livello globale e anche in diversi Stati membri Ue”.


L’articolo 3 della Carta, secondo i deputati, dovrebbe essere modificato per affermare che “ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale” è la proposta di riforma dell’articolo 3 della Carta dei dirittio fondamentali della Ue che la risoluzione approvata chiede di stabilire. La risoluzione invita i Paesi Ue a “depenalizzare completamenteú l’aborto in linea con le linee guida dell’OMS del 2022 e “a rimuovere e combattere gli ostacoli all’aborto”, invitando in particolare “Polonia e Malta ad abrogare le loro leggi che lo vietano e lo limitano”. Mentre in Italia, afferma la risoluzione “úl’accesso all’assistenza all’aborto sta subendo erosioni”, con ” un’ampia maggioranza di medici che si dichiara obiettore di coscienza, cosa che rende estremamente difficile de facto l’assistenza all’aborto in alcune Regioni”.

Iran-Israele, Tajani: no rischi imminenti di attentati in Italia, ma la guardia è alta

Iran-Israele, Tajani: no rischi imminenti di attentati in Italia, ma la guardia è altaRoma, 11 apr. (askanews) – “Il governo ha provveduto a tutelare e proteggere tutti i siti a rischio” legati alle minacce dell’Iran a Israele e “l’ambasciata di Israele in Italia è stata chiusa per 10 giorni per decisione del governo israeliano per evitare attentati. Non ci sono rischi imminenti dalle informazioni, che abbiamo, ma ci sono obiettivi potenziali, non bisogna mai abbassare la guardia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mattino 5 sottolineando che possono verificarsi episodi legati a “terroristi fai da te, che si radicalizzano sui social o in carcere, cani sciolti che possono compiere attentati” e che “possono arrivare in Italia mischiandosi anche ai migranti che approdano via mare” e in questo senso “le norme approvate dal Parlamento europeo ieri vanno nella giusta direzione per garantire più sicurezza in Europa” e affinché “chi entra non gravi sui paesi di primo approdo, è un grande passo in avanti”.


“La situazione in Medio Oriente peggiora, la tensione tra Iran e Israele è alle stelle, lavoriamo per una de-escalation invitando tutti gli attori alla prudenza, perché non possiamo permetterci che quell’area del mondo si infiammi”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mattino 5. “E’ un momento difficile per la diplomazia, stiamo lavorando incessantemente ma non dipende da noi europei, come guida del G7 metteremo sul tavolo nella riunione di Capri la situazione in Medio Oriente e in Ucraina e soprattutto la tensione altissima tra Iran e Israele, dobbiamo evitare che ci sia uno scontro militare tra i due paesi”, ha concluso.

Gli Usa hanno chiesto ai paesi mediorientali di mediare tra Iran e Israele

Gli Usa hanno chiesto ai paesi mediorientali di mediare tra Iran e IsraeleMilano, 11 apr. (askanews) – Brett McGurk, inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, avrebbe chiesto ai ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Iraq di mediare tra Iran e Israele. Secondo l’agenzia di stampa Reuters – ripresa dai media internazionali – lo riferisce una fonte a conoscenza della vicenda, rimasta anonima.


McGurk ha chiesto ai ministri degli Esteri di contattare il ministro degli Esteri iraniano e di trasmettere il messaggio che l’Iran deve allentare le tensioni con Israele. Secondo la fonte i ministri degli Esteri sarebbero già in contatto con l’Iran. Il ministro degli Esteri iraniano ha confermato di aver avuto ieri un colloquio con i suoi funzionari dell’Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, del Qatar e dell’Iraq.


Secondo Reuters, la Casa Bianca ha rifiutato di commentare la questione. I funzionari iraniani hanno pubblicamente minacciato di ritorsioni Israele per l’attacco in Siria della scorsa settimana che ha ucciso un importante generale iraniano.


Un attacco a Israele o alle sue basi potrebbe portare a un’altra escalation regionale. Il generale Erik Kurilla, comandante del comando centrale degli Stati Uniti, dovrebbe incontrare il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e alti funzionari delle forze di difesa israeliane, ha scritto Axios.


Funzionari israeliani affermano che si stanno preparando per un possibile attacco diretto senza precedenti dal suolo iraniano utilizzando missili balistici, droni e missili da crociera contro obiettivi israeliani. In uno scenario del genere, Israele reagirà con un attacco diretto contro l’Iran, hanno detto i funzionari.

Missili e droni russi sulla regione di Kiev. Esplosioni a Kharkiv e Zaporizhzhia

Missili e droni russi sulla regione di Kiev. Esplosioni a Kharkiv e ZaporizhzhiaMilano, 11 apr. (askanews) – Le forze russe hanno attaccato la regione di Kiev con droni e missili, colpendo una struttura infrastrutturale critica. Lo ha riferito il capo della regione, Ruslan Kravchenko.


L’area era sotto massiccio attacco da parte di droni kamikaze Shahed. L’allarme è durato più di 5 ore. Una infrastruttura critica è stata attaccata. Finora non sono pervenute informazioni su feriti e morti. Tutti i servizi di emergenza sono sul posto, l’incendio nella struttura è in fase di spegnimento. Nella notte, i russi hanno attaccato gli impianti di produzione e i sistemi di trasmissione di energia nelle regioni di Kharkiv, Zaporizhzhia, Lvov e Kiev. In particolare, sono finite sotto attacco due centrali termoelettriche, nelle quali è scoppiato un incendio. Il sindaco Ihor Terekhov ha scritto su Telegram che le esplosioni a Kharkiv sono state provocate da razzi russi. Kharkiv si trova nel nord-est dell’Ucraina e confina con la regione russa di Belgorod. Secondo il governatore Ivan Fedorov si sono sentite esplosioni anche nella regione di Zaporizhzhia. I media ucraini riferiscono che sono stati usati da parte di Mosca, missili da crociera.

Hamas: non abbiamo i 40 ostaggi da liberare per rispettare l’accordo di tregua

Hamas: non abbiamo i 40 ostaggi da liberare per rispettare l’accordo di treguaMilano, 11 apr. (askanews) – Hamas afferma di non avere abbastanza ostaggi per rispettare l’accordo di cessate il fuoco. L’organizzazione terroristica ha annunciato di non essere in grado di trovare o identificare i 40 ostaggi che potrebbero essere rilasciati come concordato nei negoziati.


Nei negoziati condotti con l’aiuto dei mediatori è stato concordato che Hamas rilascerà 40 israeliani. Verrebbero liberate tutte le detenute, così come gli uomini malati e anziani. In cambio, Israele libera centinaia di palestinesi dalle loro prigioni. Hamas ha detto ai mediatori che non dispone di 40 prigionieri idonei e l’annuncio rafforza l’idea che durante la guerra sono morti più prigionieri di quanto si pensasse. Israele ritiene che Hamas abbia ancora un centinaio di prigionieri, la maggior parte dei quali sono soldati israeliani o uomini in età di servizio militare. Israele ha proposto che il gruppo da liberare venga integrato con giovani prigionieri maschi.