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Tajani: l’Italia sta lavorando per fare uscire da Gaza 100 persone, bambini feriti e loro accompagnatori

Tajani: l’Italia sta lavorando per fare uscire da Gaza 100 persone, bambini feriti e loro accompagnatoriRoma, 17 gen. (askanews) – L’Italia sta lavorando “proprio in queste ore” per fare uscire dalla Striscia di Gaza circa 100 persone, “bambini feriti e loro accompagnatori”. È quanto hanno riferito fonti qualificate ad askanews. L’obiettivo, secondo quanto si è appreso, è quello di trasferirli nel nostro Paese per le cure del caso. “Siamo pronti ad accogliere in Italia bimbi palestinesi feriti: l’unità di crisi è già al lavoro”, ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, senza fornire ulteriori informazioni.

M.O., Italia al lavoro per fare uscire da Gaza 100 persone

M.O., Italia al lavoro per fare uscire da Gaza 100 personeRoma, 17 gen. (askanews) – L’Italia sta lavorando “proprio in queste ore” per fare uscire dalla Striscia di Gaza circa 100 persone, “bambini feriti e loro accompagnatori”. È quanto hanno riferito fonti qualificate ad askanews. L’obiettivo, secondo quanto si è appreso, è quello di trasferirli nel nostro Paese per le cure del caso. “Siamo pronti ad accogliere in Italia bimbi palestinesi feriti: l’unità di crisi è già al lavoro”, ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, senza fornire ulteriori informazioni.

World Economic Forum, l’appello a Davos di centinaia di miliardari: tassateci di più

World Economic Forum, l’appello a Davos di centinaia di miliardari: tassateci di piùRoma, 17 gen. (askanews) – Notizia è quando l’uomo morde il cane, non quando il cane morde l’uomo. E può essere notizia anche quando un gruppo di miliardari e milionari chiedono di essere tassati di più, in un mondo è solitamente premiato in cui chi deposita le proprie ricchezze nei paradisi fiscali. Così, che 250 esponenti dell’élite economica globale, in occasione del World Economic Forum di Davos, rilancino la richiesta di essere maggiormente tassati fa certamente notizia.

“Se i rappresentanti eletti delle principali economie mondiali non prenderanno provvedimenti per affrontare il drammatico aumento della disuguaglianza economica, le conseguenze continueranno ad essere catastrofiche per la società”, si legge in una lettera aperta ai decisori politici, che accompagna la raccolta di firme promossa da Patriotic Millionaires. “La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società. Ciò non altererà radicalmente il nostro tenore di vita, né creerà privazioni per i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro comune futuro democratico”, continua la lettera, che poi lancia un attacco diretto a quel capitalismo “filantropico” che tanto è amato tra le élite economiche. “La soluzione non può essere trovata nelle donazioni una tantum o nella filantropia; l’azione individuale non può correggere l’attuale colossale squilibrio. Abbiamo bisogno che i nostri governi e i nostri leader prendano l’iniziativa. E così veniamo di nuovo da voi con la richiesta urgente di agire – unilateralmente a livello nazionale, e insieme sulla scena internazionale”.

A firmare l’appello sono alcuni grandi nomi dell’élite, tra manager di successo ed ereditieri. Spiccano, per esempio, Abigail Disney – il cui cognome è un marchio in sé – ma anche Claire Trottier, dell’omonima famiglia, che in un rapporto si definisce “vincitrice alla lotteria della vita”. Pesa anche il cognome nel caso di Valerie Rockefeller, appartenente alla dinastia americana. E, tra i nomi del mondo dello spettacolo, si segnalano il musicista Brian Eno e Brian Cox (che ha interpretato il miliardario Logan Roy in “Succession”). Tra coloro che hanno promosso l’appello c’è anche l’ereditiera austriaca 31enne Marlene Engelhorn, che vuole redistribuire qualcosa come 25 milioni di euro della sua eredità tra gli austriaci. “Provenendo da una famiglia benestante, ho ereditato una fortuna multimilionaria. L’azienda Boehringer Mannheim è stata venduta nel 1996/97 per diversi miliardi e da allora questa ricchezza è stata accumulata. Non ho mai guadagnato un centesimo di questi soldi e anche se avessi lavorato e guadagnato uno stipendio, non sarei mai diventata multimilionaria all’età di 30 anni. Questa ricchezza non è affatto tassata in Austria dove non abbiamo né un’imposta sul patrimonio né un’imposta sulle successioni o sulle donazioni. Pertanto la mia aliquota fiscale effettiva è pari a zero”, ha recentemente segnalato. “Il minimo che le persone benestanti come me possono fare – ha aggiunto – è contribuire a sostenere le tasse sulla ricchezza, per ricordare a tutti che non c’è nulla di ‘super’ negli oscenamente ricchi. La giustizia non è mai un dono dei privilegiati. Lavorare insieme a livello nazionale e internazionale, chiedere giustizia fiscale e sostenere i movimenti sociali, questi sono gli strumenti che possiamo utilizzare per smantellare la macchina marcia del capitalismo neoliberista. È giunto il momento di tassare la ricchezza, di tassarci adesso”.

I firmatari provengono da 17 paesi, anche se in realtà la grandissima maggioranza sono statunitensi o britannici. Tra gli italiani si segnalano Guglielmo e Giorgiana Notarbartolo di Villarosa, figli di Veronica Marzotto, che furono anche gli unici ad aver firmato l’appello al G20 “Tax extreme wealth”. Non risultano tuttavia aver firmato alcune delle personalità più ricche del mondo: Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett. Quest’ultimo, in realtà, si è fatto più volte latore della proposta di una più equa tassazione nei confronti dei super-ricchi.

Secondo un rapporto Oxfam, dal 2020 i 5 uomini più ricchi al mondo hanno più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune – da 405 a 869 miliardi di dollari – a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato barlume di crescita. Ai ritmi attuali, nel giro di un decennio potremmo avere il primo trilionario della storia dell’umanità, ma ci vorranno oltre due secoli (230 anni) per porre fine alla povertà. Oggi i miliardari sono, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione.

L’appello a Davos di centinaia di miliardari: tassateci di più

L’appello a Davos di centinaia di miliardari: tassateci di piùRoma, 17 gen. (askanews) – Notizia è quando l’uomo morde il cane, non quando il cane morde l’uomo. E può essere notizia anche quando un gruppo di miliardari e milionari chiedono di essere tassati di più, in un mondo è solitamente premiato in cui chi deposita le proprie ricchezze nei paradisi fiscali. Così, che 250 esponenti dell’élite economica globale, in occasione del World Economic Forum di Davos, rilancino la richiesta di essere maggiormente tassati fa certamente notizia.

“Se i rappresentanti eletti delle principali economie mondiali non prenderanno provvedimenti per affrontare il drammatico aumento della disuguaglianza economica, le conseguenze continueranno ad essere catastrofiche per la società”, si legge in una lettera aperta ai decisori politici, che accompagna la raccolta di firme promossa da Patriotic Millionaires. “La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società. Ciò non altererà radicalmente il nostro tenore di vita, né creerà privazioni per i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro comune futuro democratico”, continua la lettera, che poi lancia un attacco diretto a quel capitalismo “filantropico” che tanto è amato tra le élite economiche. “La soluzione non può essere trovata nelle donazioni una tantum o nella filantropia; l’azione individuale non può correggere l’attuale colossale squilibrio. Abbiamo bisogno che i nostri governi e i nostri leader prendano l’iniziativa. E così veniamo di nuovo da voi con la richiesta urgente di agire – unilateralmente a livello nazionale, e insieme sulla scena internazionale”.

A firmare l’appello sono alcuni grandi nomi dell’élite, tra manager di successo ed ereditieri. Spiccano, per esempio, Abigail Disney – il cui cognome è un marchio in sé – ma anche Claire Trottier, dell’omonima famiglia, che in un rapporto si definisce “vincitrice alla lotteria della vita”. Pesa anche il cognome nel caso di Valerie Rockefeller, appartenente alla dinastia americana. E, tra i nomi del mondo dello spettacolo, si segnalano il musicista Brian Eno e Brian Cox (che ha interpretato il miliardario Logan Roy in “Succession”). I firmatari provengono da 17 paesi, anche se in realtà la grandissima maggioranza sono statunitensi o britannici. Tra gli italiani si segnalano Guglielmo e Giorgiana Notarbartolo di Villarosa, figli di Veronica Marzotto, che furono anche gli unici ad aver firmato l’appello al G20 “Tax extreme wealth”.

Non risultano tuttavia aver firmato alcune delle personalità più ricche del mondo: Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett. Quest’ultimo, in realtà, si è fatto più volte latore della proposta di una più equa tassazione nei confronti dei super-ricchi. Secondo un rapporto Oxfam, dal 2020 i 5 uomini più ricchi al mondo hanno più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune – da 405 a 869 miliardi di dollari – a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato barlume di crescita. Ai ritmi attuali, nel giro di un decennio potremmo avere il primo trilionario della storia dell’umanità, ma ci vorranno oltre due secoli (230 anni) per porre fine alla povertà. Oggi i miliardari sono, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione.

Bce, Lagarde: taglio ai tassi di interesse? Tra aprile e maggio sapremo di più

Bce, Lagarde: taglio ai tassi di interesse? Tra aprile e maggio sapremo di piùRoma, 17 gen. (askanews) – Passato il primo trimestre, “a primavera inoltrata”, quando si sapranno gli esiti delle tornate negoziali sui salari ci saranno elementi molto rilevanti per la politica monetaria, per giudicare le prospettive dei prezzi e capire se vi siano o no accresciuti rischi di effetti secondari sulle buste paga, che al momento non si rilevano. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde che in un’intervista a Bloomberg ha così fornito in maniera indiretta un elemento su quando l’istituzione potrebbe riflettere in maniera più seria a operare un primo taglio ai tassi di interesse.

Taglio che al momento non è sul tavolo del Consiglio direttivo: “siamo sul percorso giusto” per il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% sul medio termine “ma non canterò vittoria, non ancora”, ha detto. Lagarde ha notato che le buste paga ora stanno salendo in media nell’area euro, ma non con livelli tali da pareggiare quella che è stata la crescita dei prezzi nei mesi passati. “I lavoratori dipendenti hanno perso potere d’acquisto e ora ci sta un processo di recupero. Sapremo molto di più probabilmente tra aprile e maggio, perché gli accordi salariali vengono negoziati nel primo trimestre e i risultati vengono dopo il primo trimestre. Quindi – ha detto la presidente Bce – avremo delle informazioni a tarda primavera e queste avranno forti implicazioni” per le valutazioni di politica monetaria.

Se ci fossero forti rialzi salariali “mi creerebbe preoccupazione, perché oggi non vediamo effetti di secondo livello ma questo potrebbe essere il risultato da un processo di recupero molto forte”, ha spiegato Lagarde. Lagarde ha ribadito di ritenere che in assenza di nuovi shock i tassi della Bce abbiano raggiunto il picco, quanto ai tempi di un primo ha lasciato la porta aperta a che avvenga entro l’estate ma “devo essere riservata – ha detto – perché stiamo affermando che siamo legati e i dati e non siamo ancora ai livelli che vogliamo vedere”.

Il Qatar: accordo per far arrivare le medicine agli ostaggi israeliani in cambio di aiuti umanitari a Gaza

Il Qatar: accordo per far arrivare le medicine agli ostaggi israeliani in cambio di aiuti umanitari a GazaRoma, 16 gen. (askanews) – Il Qatar ha annunciato l’esito positivo della propria mediazione per far pervenire le cure medicinali necessarie agli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza.

In cambio, lo Stato ebraico permetterà l’ingresso di medicinali e altri aiuti umanitari nelle zone più colpite del Terrritorio costiero. Il comunicato del Ministero degli Esteri del Qatar sottolinea il ruolo francese nel raggiungimento dell’accordo e ribadisce che la mediazione di Doha continuerà “nel quadro degli sforzi per mettere fine alla guerra a Gaza”.

Sanremo, Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes a Casa Sanremo

Sanremo, Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes a Casa SanremoRoma, 16 gen. (askanews) – Venerdì 2 febbraio alle ore 19.30 si apriranno le porte del Palafiori per il taglio del nastro della diciassettesima Edizione di Casa Sanremo, l’area hospitality ufficiale del Festival della Canzone italiana, realizzata da Consorzio Gruppo Eventi.

Un’inaugurazione insolita, quella del venerdì, che arriva nell’anno bisestile della 17esima edizione: Casa Sanremo ha giocato negli ultimi mesi a rinnovare il look della grafica e del logo con uno spirito nuovo, sottile ed originale. Nella Società del qui e ora, si veicola un messaggio importante: siate ironici. E per questo compleanno speciale c’è un regalo importante: la prestigiosa partnership con la Pontificia Scholas Occurrentes. Scholas è il movimento giovanile globale fondato nel 2013 che vive, riflette e trasmette l’eredità culturale ed educativa di Papa Francesco. Durante la Cerimonia di apertura un rappresentante del Consiglio di Governo compirà il rito della piantumazione dell’ulivo di Scholas. In tale occasione sarà consegnata al Presidente Russolillo una targa benedetta da Papa Francesco.

“Siamo immensamente onorati e felici – dichiara Vincenzo Russolillo, patron di Casa Sanremo – di avere la benedizione di Papa Francesco e la presenza della Pontificia Scholas Occurrentes. Uno sguardo nuovo alla tradizione. Inauguriamo Casa Sanremo con due giorni d’anticipo per aprirci alla Città di Sanremo e per renderla ancora di più polo d’attrazione internazionale e punto di riferimento per il mondo dello Spettacolo, della Cultura e del Turismo non solo durante i giorni del Festival della Canzone italiana. Inoltre, quest’anno l’area ‘Undreground’, situata al piano terra, sarà aperta al pubblico”. E prosegue: “Casa Sanremo torna, per la sua diciassettesima edizione, in una veste rinnovata: accanto ai nostri storici format di successo, tante idee originali hanno preso forma durante gli ultimi mesi. Siamo felici di presentare un’offerta di grande qualità, calibrata sulle esigenze del nostro pubblico. Un pubblico sempre più numeroso, eterogeneo ed internazionale, con il quale dialoghiamo costantemente durante tutto l’anno. Tanti gli ospiti importanti e i Partner di grande rilevanza. Ancora più stretta la sinergia con tutte le forze RAI. Il mio ringraziamento va ai professionisti che lavorano con Gruppo Eventi a Casa Sanremo: continuità, innovazione, dedizione e creatività sono alla base dello spirito di squadra del nostro gruppo che io amo definire ‘Famiglia’”.

A Casa Sanremo 2024 saranno presenti Autorità, addetti ai lavori, ospiti, giornalisti, personalità di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo: un pubblico selezionato e qualificato che darà vita a nuove sinergie e a importanti progetti. La novità, però, è che il piano terra, “Casa Sanremo UNDERGROUND”, sarà aperto al pubblico, con entrata libera e gratuita, per offrire una serie di appuntamenti esclusivi.

Medio Oriente, il ministero della salute di Gaza: 24.285 palestinesi uccisi, 10.600 bambini

Medio Oriente, il ministero della salute di Gaza: 24.285 palestinesi uccisi, 10.600 bambiniRoma, 16 gen. (askanews) – Sono almeno 10.600 i bambini uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023 (il giorno dei cruenti blitz di Hamas contro civili israeliani), su un bilancio complessivo di vittime palestinesi che è stato aggiornato a 24.285 dal ministero della Salute di Gaza, in mano ah Hamas.

Il “75%” delle vittime “sono bambini, donne e anziani”, 10.600 bambini, 7.200 donne e 1.049 anziani, precisa il ministero aggiungendo che almeno 158 persone sono state uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, e altre 320 sono rimaste ferite. “Molte vittime sono ancora sotto le macerie e sulle strade, e le ambulanze e le squadre della protezione civile non possono raggiungerle”, ha affermato il ministero.

Medio Oriente, una nave greca è stata colpita da un missile al largo dello Yemen

Medio Oriente, una nave greca è stata colpita da un missile al largo dello YemenRoma, 16 gen. (askanews) – Secondo l’agenzia di sicurezza marittima Ambrey, citata dalla Reuters, una nave mercantile battente bandiera di Malta e di proprietà greca è stata colpita oggi da un missile al largo dello Yemen, mentre transitava in direzione nord nel Mar Rosso, a 76 miglia nautiche a nord-ovest della città Salif.

In precedenza l’agenzia britannica Ukmto aveva riferito di “un incidente” avvenuto al largo di Salif. Intanto, il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha dichiarato di aver sequestrato “armi convenzionali avanzate iraniane destinate agli Houthi” nello Yemen. In un comunicato, Centcom ha precisato che il sequestro è avvenuto lo scorso 11 gennaio durante “un complesso abbordaggio a un dhow nei pressi della costa della Somalia” condotto dai Navy Seal, “supportati da elicotteri e droni”.

Nella nota Centcom ha confermato che i due Navy Seal dati per dispersi nei giorni scorsi erano impegnati in questa operazione. “Stiamo conducendo una ricerca approfondita dei nostri compagni di squadra scomparsi”, ha detto il generale Michael Erik Kurilla.

Apple supera Samsung e diventa il numero uno globale sugli smartphone

Apple supera Samsung e diventa il numero uno globale sugli smartphoneRoma, 16 gen. (askanews) – Storico sorpasso di Apple sulla rivale coreana Samsung: lo scorso anno in termini di volumi la casa californiana è diventata il primo produttore mondiale di smartphone, con 234,6 milioni di dispositivi sfornati, l’unico tra i grandi produttori in crescita con un più 3,7%. Lo riporta il Financial Times citando i dati della società di ricerche Idc, secondo cui Samsung si è fermata quota 226,6 milioni di smartphone.

Apple si è aggiudicata in questo modo una quota di mercato pari al 20,1% nel 2023, seguita dal gruppo coreano con il 19,4% e, ben distanziata, da Xiaomi con il 12,5% e Oppo con l’8,8%. Samsung ha detenuto il primato tra i produttori di smartphone per ben 12 anni. Una sorta di rivincita per Apple, che la scorsa settimana si era vista sopravanzare da Microsoft quale società con la maggiore capitalizzazione in Borsa.