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Raid israeliani a Gaza e in Libano: decine di morti, anche bambini

Raid israeliani a Gaza e in Libano: decine di morti, anche bambiniRoma, 10 nov. (askanews) – È di almeno 38 morti il bilancio provvisorio delle vittime di due incursioni israeliane su Jabalia e Gaza City: è quanto riporta l’Agence France Presse citando fonti della sanità palestinese. A Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, è stata colpita un’abitazione densamente popolata, con un bilancio provvisorio di almeno 33 morti (fra cui 13 bambini) e un numero ancora imprecisato di feriti; l’esercito israeliano non ha ancora confermato l’incursione.


Un secondo raid ha colpito il quartiere di Sabra, a Gaza City, provocando almeno cinque morti; un blilancio destinato ad aumentare perché secondo i servizi di soccorso sotto le macerie sarebbero rimaste ancora numerose persone. Un’altra incursione israeliana sul villaggio libanese di Almat, a nord della capitale Beirut, ha provocato almeno 20 morti, lo ha reso noto il ministero della Sanità libanese. Stando al Ministero fra le vittime vi sarebbero tre bambini, mentre altre sei persone sarebbero rimaste ferite.

Ucraina, i russi intensificano gli attacchi sulla linea del fronte

Ucraina, i russi intensificano gli attacchi sulla linea del fronteMilano, 10 nov. (askanews) – In Ucraina, nelle ultime 24 ore, ci sono stati 158 combattimenti in prima linea, con le forze russe che hanno intensificato i loro attacchi in particolare nei settori di Pokrovsk e Kurakhove del fronte. Lo ha scritto Ukrinform sulla base di informazioni condivise dallo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina sui social. Le forze russe hanno lanciato due attacchi missilistici e 78 attacchi aerei sulle posizioni delle forze di difesa ucraine e su varie aree popolate, compreso il dispiegamento di 134 bombe aeree guidate. Inoltre i russi hanno effettuato oltre 5.000 bombardamenti di artiglieria, con 112 attacchi utilizzando sistemi di lancio multiplo di razzi (Mlrs), e hanno schierato circa 1.600 droni kamikaze.


L’aviazione russa ha preso di mira aree tra cui: Kharkiv, Odnorobivka, Veterynarne, Kozacha Lopan, Bochkove, Okhrimivka, Kupiansk, Novoplatonivka, Zahryzove nella regione di Kharkiv; Tverdokhlibove nella regione di Luhansk; Terny, Yampolivka, Siversk, Druzhba, Kostiantynivka, Pokrovsk, Myrnohrad, Petrivka, Hryhorivka, Dalnie, Rozdolne, Zelene Pole, Velyka Novosilka nella regione di Donetsk; Temyrivka, Tavriiske, Mala Tokmachka nella regione di Zaporizhzhia.

Ucraina, prima dell’insediamento di Trump gli Usa hanno inviato 500 missili intercettori a Kiev

Ucraina, prima dell’insediamento di Trump gli Usa hanno inviato 500 missili intercettori a Kiev

Milano, 9 nov. (askanews) – Il Pentagono ha deciso di inviare 500 missili intercettori all’Ucraina per potenziare i sistemi di difesa aerea NASAMS e Patriot, come riportato dal Wall Street Journal. Una decisione presa per rafforzare la capacità di difesa aerea di Kiev prima che il presidente eletto Donald Trump entri in carica.

Secondo il Wall Street Journal, gli Stati Uniti intendono accelerare la consegna delle armi per garantire che l’Ucraina possa fronteggiare minacce aeree imminenti e proteggere centri urbani e infrastrutture critiche. “L’invio di questi missili intercettori è previsto entro la fine dell’anno”, ha affermato una fonte anonima citata dal giornale.

Il Kyiv Independent ha sottolineato che questa decisione rientra nella strategia di rafforzamento delle difese ucraine, in previsione di un cambio di approccio politico della nuova amministrazione Usa.

I sistemi NASAMS e Patriot sono noti per la loro efficienza nell’intercettare missili balistici e droni e quindi fondamentali per la protezione dell’Ucraina contro attacchi aerei e missilistici.

Il Qatar si ritira da mediatore tra Israele e Hamas: non c’è volontà di raggiungere intesa

Il Qatar si ritira da mediatore tra Israele e Hamas: non c’è volontà di raggiungere intesaMilano, 9 nov. (askanews) – Il Qatar ha informato oggi Israele e Hamas che sta per interrompere i suoi sforzi di mediazione per un accordo di rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco, citando la mancanza di volontà di entrambe le parti per accettare i compromessi necessari per raggiungere un’intesa.


Una fonte diplomatica che ha parlato con Haaretz ha riferito che nella comunicazione inviata da Doha a entrambe le parti si legge che “finché ci sarà resistenza a negoziare in buona fede,

Musk: il conflitto in Ucraina finirà presto grazie a Trump

Musk: il conflitto in Ucraina finirà presto grazie a TrumpRoma, 9 nov. (askanews) – Il conflitto in Ucraina finirà a breve grazie al piano del presidente eletto Donald Trump, “per i guerrafondai profittatori la festa è finita”: lo ha scritto il tycoon di Tesla, Elon Musk, sul suo profilo di Twitter. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal la proposta di Trump consisterebbe in un cessate il fuoco, la creazione di una zona demilitarizzata lungo la linea del fronte e la fornitura a Kiev di nuove armi in cambio dell’impegno a non aderire alla Nato per i prossimi venti anni.


Lo stesso Trump aveva affermato più volte in precedenza di voler risolvere il conflitto attraverso il dialogo e che sarebbe stato in grado di arrivare ad una soluzione “in un giorno”; Mosca da parte sua non ha commentato le dichiarazioni di Trump ma si è limitata a sottolineare come si tratti di un problema “complesso”.

Italia-Cina, Mattarella accolto da Xi Jinping: ribadita amicizia e nuova stagione collaborazione

Italia-Cina, Mattarella accolto da Xi Jinping: ribadita amicizia e nuova stagione collaborazionePechino, 8 nov. (askanews) – La parola più ricorrente è stata amicizia, insieme a dialogo e collaborazione. Nell’incontro oggi nella sala del popolo di Pechino Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, hanno usato un linguaggio univoco per ribadire che i rapporti tra i due paesi sono positivi e si rafforzano. Nonostante l’uscita dal memorandum sulla via della Seta, insomma, le relazioni ripartono con nuovo slancio. A partire dal settore culturale, su cui è stata centrata la visita di Stato del Presidente della Repubblica, con la chiusura del forum culturale Italia-Cina e la firma di dieci accordi e memorandum che spaziano dalla cooperazione cinematografica alla concorrenza.


I legami tra i due popoli sono antichi e solidi dice Mattarella e Xi Jinping gli risponde definendolo “un vecchio amico del popolo cinese e un mio buon amico” con cui “lavorare insieme per costruire un mondo migliore di armonia e convivenza, superando i conflitti e attraverso la cooperazione”. Dialogare, “porsi gli uni di fronte agli altri è un metodo fecondo – ha detto Mattarella -, porta alla costruzione di un patrimonio comune. E’ un atteggiamento, che spinge a evadere tentazioni di anacronistici ritorni a un mondo di blocchi contrapposti”. “Gli italiani, membri fondatori dell’Unione Europea, sono sostenitori dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi o sensibilità – ha aggiunto il capo dello Stato -. Ma non contrapposti ad altri”. Nel tete a tete Mattarella ha invitato il presidente cinese è a fare in modo che “lo spazio continui a rimanere luogo di collaborazione tra le nazioni e non luogo di scontro”. L’auspicio del capo dello Stato è per un mercato mondiale più libero senza barriere in cui aumenti la collaborazione commerciale. Il tema posto dall’Italia al colosso cinese infatti è anche di tipo commerciale, anche se i due capi di Stato non hanno fatto un riferimento esplicito. A livello di governo il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha esplicitato le preoccupazioni per il nostro export e per il settore dell’auto. “Io ho detto al ministro degli Esteri cinese che noi siamo per trovare un accordo con l’organizzazione mondiale del commercio per dialogo e reciprocità. Si deve discutere. La posizione dell’Ue è stata oggettiva – ha spiegato Tajani a proposito della decisione dell’Ue di aumentare i dazi alle auto elettriche cinesi – ma mi auguro che si possa trovate un accordo. Noi siamo in spirito di amicizia ma siamo un Paese industriale dove il settore auto è fondamentale e prezzi troppo bassi di auto prodotte all’estero rischiano di non rendere competitiva la qualità italiana. La nostra idea è che si debba dialogare e che si trovi un accordo basato sul principio della reciprocità”.


Per ora si riparte dunque dal dialogo “sui settori tradizionali e al contempo – ha detto ancora il capo dello Stato – ci si propone di ampliare la collaborazione in nuovi ambiti. Penso, ad esempio, all’impatto della dimensione digitale sulla fruizione del patrimonio artistico. Nuove frontiere del bello diventano accessibili anche da remoto o con modalità immersive. Nuove opportunità e orizzonti, quindi, ma anche nuove sfide, come quelle della verifica e certificazione delle fonti. Il nostro rapporto bilaterale si articola in una vastissima gamma di temi e settori di comune interesse”. I due presidenti condividono anche la preoccupazione per lo scenario globale e Pechino può giocare un ruolo di primo piano sul versante russo-ucraino. “Attualmente il nostro mondo vive cambiamenti mai visti da un secolo a questa parte – ha ammesso Xi Jinping -. La Cina e l’Italia, essendo due grandi civiltà, con la loro tradizione di apertura, tolleranza, tenacia e inclusività possono incentivare la comunità internazionale per superare le divergenze con il dialogo, e i conflitti con la convivenza armoniosa”.


“Conoscete, vivendolo quotidianamente, il ruolo fondamentale del dialogo interculturale – ha reso atto Mattarella al suo interlocutore – per la creazione di solidi e duraturi rapporti non soltanto tra gli Stati, ma anche, e soprattutto, tra i popoli. La cultura accresce la dignità delle persone. Non è una aspirazione ingenua – osserva -. Non è uno scambio che ignori le differenze ma queste non devono ostacolare al confronto. Solo così si può costruire un patrimonio comune”. Occorre sempre preservare un’interlocuzione costruttiva con gli altri, per quanto lontani o diversi, senza alzare ingiustificati steccati. E’ il senso del multilateralismo, fondato su regole certe, condivise e per tutti vincolanti. Occorrono buona fede e buona volontà e l’adesione convinta a norme fondamentali di convivenza. Ad esempio, la norma che vieta l’uso – e anche la sola minaccia – della forza nei rapporti tra gli Stati”. “L’amicizia si nutre di conoscenza reciproca, di ascolto, di dialogo e di comprensione. Il mio auspicio è quindi che il continuo, operoso, lavoro di costruzione di ponti culturali tra i nostri popoli contribuisca a far crescere l’amicizia tra di noi, fondamento della convivenza costruttiva e impulso a un comune lavoro di conciliazione di fronte alle sfide globali”, ha concluso Mattarella.

L’Unifil: Israele ha distrutto una nostra struttura in Libano

L’Unifil: Israele ha distrutto una nostra struttura in LibanoRoma, 8 nov. (askanews) – La missione Onu in Libano (Unifil) ha riferito oggi che “ieri due escavatori e un bulldozer delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno distrutto parte di una recinzione e una struttura in cemento in una posizione Unifil a Ras Naqoura”, nel sud del Libano, denunciando “una flagrante violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701”.


“In risposta alla nostra protesta urgente, l’Idf ha negato che si stesse svolgendo alcuna attività all’interno della posizione Unifil”, fa sapere la missione Onu in un comunicato pubblicato sui propri account social, corredato da fotografie e da un video. “Dal 30 settembre, l’Idf ha ripetutamente chiesto alle forze di peacekeeping di lasciare le loro posizioni vicino alla Blue Line ‘per la loro sicurezza’ – ricorda l’Unifil – l’incidente di ieri, come altri sette incidenti simili, non è una questione di forze di peacekeeping intrappolate nel fuoco incrociato, ma di azioni deliberate e dirette d’Idf”.

Il premier olandese: ad Amsterdam terribile attacco antisemita, mi vergogno per quanto accaduto

Il premier olandese: ad Amsterdam terribile attacco antisemita, mi vergogno per quanto accadutoRoma, 8 nov. (askanews) – “Mi vergogno per quanto accaduto, si è trattato di un terribile attacco antisemita che non tollereremo, processeremo i responsabili”: lo ha dichiarato il premier olandese, Dick Schoof, all’indomani dell’aggressione avvenuta ad Amsterdam contro alcuni tifosi del Maccabi.


“Il mio messaggio a Israele è che spero che gli israeliani continuino a venire in Olanda, perche faremo tutto il possibile per farli sentire al sicuro”, ha detto il premier da Budapest, a margine del vertice del Consiglio informale Ue. A margine del Consiglio Europeo informale di Budapest, la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha espresso al primo ministro olandese Dick Schoof profonda preoccupazione per l’aggressione subita dai tifosi israeliani ad Amsterdam. Lo fa sapere Palazzo Chigi in una nota. “L’antisemitismo dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica”, ha dichiarato Meloni.

Ucraina, Elon Musk era presente alla chiamata tra Trump e Zelensky

Ucraina, Elon Musk era presente alla chiamata tra Trump e ZelenskyNew York, 08 nov. (askanews) – La telefonata di Donald Trump con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di mercoledì ha incluso la presenza di Elon Musk , il Ceo di Tesla, che è diventato uno dei consiglieri di fiducia del presidente eletto. A rivelare la presenza dell’imprenditore è il sito di notizie Axios. Due fonti a conoscenza della chiamata hanno riferito che Zelensky ha valutato la telefonata in maniera positiva. La conversazione è durata 25 minuti.


Le conversazioni private che Trump e il suo team hanno avuto con Zelensky e i suoi consiglieri negli ultimi due mesi, incluso mercoledì, sono state in qualche modo più rassicuranti per gli ucraini, hanno dichiarato le stesse fonti, aggiungendo che Trump non ha ancora chiamato Putin, ma che il presidente russo si è dichiarato disponibile ad una chiamata con lui. Dopo che Zelensky si è congratulato con Trump, il presidente eletto ha detto che sosterrà l’Ucraina, ma non è entrato nei dettagli. Musk è anche intervenuto durante la chiamata per dire che continuerà a sostenere l’Ucraina tramite i suoi satelliti Starlink.

Ue, i leader a Budapest: rafforzare competitività. Orban: vogliamo tutti “l’Europa di nuovo grande”

Ue, i leader a Budapest: rafforzare competitività. Orban: vogliamo tutti “l’Europa di nuovo grande”Roma, 8 nov. (askanews) – I leader europei riuniti in Ungheria, presidente di turno dell’Ue, hanno adottato la “Dichiarazione di Budapest sul nuovo accordo europeo sulla competitività”. “Di fronte alle nuove realtà geopolitiche e alle sfide economiche e demografiche, noi, leader dell’Unione europea, siamo determinati a garantire la nostra comune prosperità economica, a rafforzare la nostra competitività, a rendere l’Ue il primo continente al mondo a impatto climatico zero e a garantire la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l’influenza globale dell’Ue”, recita la dichiarazione, in cui vengono citati i rapporti “Molto più di un mercato” di Enrico Letta e “Il futuro della competitività europea” di Mario Draghi, come “una base solida base su cui porteremo avanti con ambizione il nostro lavoro”.


“Cogliamo il loro campanello d’allarme – hanno dichiarato i leader Ue – è fondamentale colmare con urgenza il divario di innovazione e produttività, sia con i nostri concorrenti globali che all’interno dell’Ue. Lavoreremo in unità e solidarietà a beneficio di tutti i cittadini, delle aziende e degli Stati membri dell’Ue. Per aumentare la nostra competitività, tutti gli strumenti e le politiche devono essere sfruttati in modo completo e coerente sia a livello di Ue che di Stati membri. Il ‘business as usual’ non è più un’opzione”. “Abbiamo concordato sul fatto che il focus per i prossimi cinque anni sarà la competitività” perchè “siamo tutti interessati a fare l’Europa di nuovo grande”, ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, nella conferenza stampa tenuta con i vertici dell’Ue, Charles Michel e von der Leyen, al termine della riunione informale dei capi di Stato o di governo a Budapest. “Se l’America ha deciso di rendere l’America di nuovo grande, c’è solo una risposta possibile da parte dell’Europea, rendere l’Europa di nuovo grande”, ha rimarcato Orban.