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Israele, indagine ammette “grave errore”: rimossi due ufficiali militari israeliani per attacco alla ong Wck

Israele, indagine ammette “grave errore”: rimossi due ufficiali militari israeliani per attacco alla ong WckRoma, 5 apr. (askanews) – Israele ha rimosso due funzionari militari al termine dell’indagine sull’attacco al convoglio dell’organizzazione World Central Kitchen (Wck) costata la vita a sette operatori.


“I risultati dell’indagine indicano che l’incidente non avrebbe dovuto verificarsi – si legge nel comunicato diffuso dalle Forze di difesa israeliane – quanti hanno approvato l’attacco erano convinti di prendere di mira agenti armati di Hamas e non operatori della Wck. L’attacco ai veicoli umanitari è un grave errore derivante da un grave fallimento dovuto a un’identificazione errata, a errori nel processo decisionale e a un attacco contrario alle Procedure Operative Standard”. Alla luce di questo esito, il capo di stato maggiore dell’Idf ha deciso la rimozione di “un ufficiale con il grado di maggiore” e di “un ufficiale con il grado di colonnello”.

M.O., Blinken: a Gaza sforzi Israele, ma prova sarà nei risultati

M.O., Blinken: a Gaza sforzi Israele, ma prova sarà nei risultatiMilano, 5 apr. (askanews) – “La prova reale sta nei risultati, e li vedremo manifestarsi nei prossimi giorni, nelle prossime settimane”. Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken, apprezzando gli sforzi di Israele ma notando che il successo sarà misurato dai risultati. Lo ha detto parlando dal Belgio, in una dichiarazione che denota chiaramente un cambio di passo per Washington rispetto alla guerra condotta da Israele, dopo che sette operatori umanitari della World Central Kitchen sono stati uccisi.


Le parole di Blinken arrivano poco dopo la dura chiamata di giovedì intercorsa tra il presidente Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: subito dopo il governo israeliano ha approvato nuove misure per aumentare il flusso di aiuti umanitari a Gaza. Gli Stati Uniti avevano chiesto a Israele di attuare questi passi mesi fa, ma Netanyahu, anche a causa di una posizione politica debole in Israele, ha subito pressioni dalla sua base politica e dai membri ultranazionalisti della sua coalizione per limitare gli aiuti a Gaza.


Biden in una telefonata infuocata ha minacciato di condizionare il sostegno all’offensiva israeliana a Gaza all’adozione di misure concrete per proteggere gli operatori umanitari e i civili, cercando per la prima volta di sfruttare gli aiuti statunitensi per influenzare il comportamento militare israeliano. Alla domanda sull’azione di Israele dopo il cambio di posizione di Biden, Blinken ha detto ai giornalisti che Washington “esaminerà da vicino” i dati, come ad esempio il numero di camion che si fanno strada nella Striscia di Gaza e l’evoluzione dei rischi di carestia.

Nato, Stoltenberg: fare di più per Kiev, ora e nel medio termine

Nato, Stoltenberg: fare di più per Kiev, ora e nel medio termineBruxelles, 4 apr. (askanews) – I paesi della Nato devono fare di più per il loro sostegno, urgentemente necessario, alla difesa dell’Ucraina dall’invasore russo, e questo in due modi e tempi diversi: sia nell’immediato, fornendo più munizioni d’artiglieria, veicoli corazzati, droni, missili Patriot e dispositivi antiaerei, come effettivamente sta avvenendo; sia nel medio-lungo termine, con un nuovo progetto di pianificazione strutturata, anche finanziariamente (con il nuovo Fondo da 100 miliardi che è stato proposto), degli impegni per l’assistenza a Kiev, in termini ‘più robusti e prevedibili’ per gli ucraini, e non solo sulla base di ‘annunci volontari di breve termine’ da parte degli alleati.


Lo ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante la sua conferenza stampa questo pomeriggio a Bruxelles, al termine dei due giorni di riunioni dei ministri degli Esteri dei paesi dell’Alleanza, ieri tra loro e oggi con i partner prima dall’Ucraina, e poi dalla regione dell’Indo-Pacifico (Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda), oltre che con l’Ue. Stoltenberg ha avvertito che è reale il rischio che le forze russe avanzino in Ucraina, con il paventato attacco di primavera, se la Nato non sarà capace di mobilitare tutto il sostegno necessario per Kiev. E invece il ritorno al tavolo dei negoziati per la pace sarà possibile solo se il presidente russo Vladimir Putin si troverà davanti un forte esercito ucraino, sostenuto dalle forniture militari degli alleati Nato, e capirà di non poter vincere sul campo di battaglia.


Il segretario generale ha anche affermato che la sicurezza per la Nato non è regionale, perché non si gioca solo sul continente europeo, ma è strettamente interconnessa con le condizioni di sicurezza in Asia e nell’Indo-Pacifico, dove la Russia mantiene rapporti di scambio (armi contro tecnologie avanzate e nucleari), con Iran e Corea del Nord, mentre la Cina fornisce a Mosca dispositivi a duplice uso, civile e militare. ‘Ciò che sta accadendo in Ucraina oggi può accadere domani nel Mar Cinese Meridionale’, ha ammonito Stoltenberg, con un chiaro riferimento a una possibile aggressione cinese a Taiwan. Infine, il segretario generale ha respinto con forza la tesi dei portavoce del Cremlino secondo cui ormai l’Alleanza atlantica, a causa del suo crescente sostegno all’Ucraina, si sta avviando verso uno scontro (‘confrontation’) diretto con Mosca, e ha sottolineato che ‘non c’è alcun piano di mandare truppe da combattimento della Nato in Ucraina’ e che ‘non c’è stata alcuna richiesta’ di farlo; ma insistendo sul fatto che gli alleati hanno ‘il diritto di sostenere gli ucraini che stanno difendendo sé stessi’.


‘La Nato non è non sarà parte in conflitto. Ma fornisce sostegno all’Ucraina per aiutarla a difendersi. E dobbiamo solo ricordare, di nuovo e ancora – ha detto Stoltenberg -, di cosa si tratta: questo è un paese, la Russia, che ne attacca un altro, lo invade, sposta le sue forze con carri armati, aerei e missili oltre il confine per prendere il controllo dell’Ucraina. E questa è una palese violazione del diritto internazionale. È un’invasione su vasta scala. Questo è quello che è successo il 24 febbraio. E, naturalmente, l’Ucraina difende la propria terra, difende il proprio territorio. Come è sancito dal diritto internazionale. È sancito dalla Carta delle Nazioni Unite che l’autodifesa è legale. Si ha il diritto di difendersi. Ed è esattamente ciò che fa l’Ucraina. Gli ucraini chiedono dispositivi, munizioni, armi. E noi gleli stiamo fornendo’. L’incontro con i partner dell’Indo-Pacifico, poi, è stato ‘ottimo’, ha riferito il segretario generale della Nato. ‘Naturalmente – ha spiegato -, il contesto’ di questo incontro ‘è che la nostra sicurezza è interconnessa. Ciò che accade nell’Indo-Pacifico è importante per l’Europa, e ciò che accade in Europa è importante per l’Indo-Pacifico. La guerra in Ucraina lo dimostra molto chiaramente. Perché vediamo come la Cina sostiene l’economia di guerra russa, fornendo attrezzature a duplice impiego che vengono utilizzate anche nell’industria militare russa. In cambio, Mosca ipoteca il suo futuro a Pechino. E poi vediamo come l’Iran e la Corea del Nord forniscono munizioni, missili e droni alla Russia. E in cambio, la Russia fornisce tecnologie per i programmi missilistici e nucleari di questi paesi’.


‘L’idea che abbiamo un tipo di sicurezza in Europa e un’altro diverso in Asia non funziona. La nostra sicurezza – ha insistito Stoltenberg – non è regionale; la nostra sicurezza è globale. E come è stato affermato anche dai leader della regione, ciò che accade oggi in Ucraina, può accadere domani nel Mar Cinese Meridionale’. ‘Quindi, questa sicurezza interconnessa è il motivo per cui è importante lavorare insieme’ con i partner dell’Indo-Pacifico e ‘stiamo esaminando cosa possiamo fare di più per fornire sostegno all’Ucraina. E anche su cibersicurezza, minacce ibride e su altre aree in cui speriamo di poter concordare alcuni nuovi progetti al vertice Nato di Washington’ a luglio; ‘ma anche per inviare un messaggio molto chiaro a Mosca e a Pechino: che in realtà vediamo quello che stanno facendo, e come le potenze autoritarie siano ora sempre più allineate. E questo rende ancora più importante che nazioni e Stati democratici ‘like minded’ lavorino insieme’. Stoltenberg ha quindi puntualizzato ‘che non si tratta di rendere la Nato un’Alleanza globale. La Nato rimarrà un’Alleanza tra Nord America ed Europa. Ma la nostra sicurezza – ha insistito – è interconnessa con la sicurezza nella regione Asia-Pacifico, e pertanto dobbiamo collaborare con i nostri partner in quella regione per affrontare queste sfide alla sicurezza globale’. Tornando all’Ucraina, ‘la situazione sul campo di battaglia è difficile’, ha riconosciuto il segretario generale della Nato. ‘Abbiamo visto come la Russia si stia spingendo in prima linea e come stia mobilitando ancora più truppe, ma anche come sia disposta a sacrificare uomini e materiali anche per guadagni marginali. Ovviamente questo è grave. Ed è proprio per questo che è così urgente mobilitare un maggiore sostegno per l’Ucraina’. Per Stoltenberg ‘fondamentalmente gli scenari possibili sono due. Il primo è che gli alleati della Nato siano in grado di mobilitare un sostegno maggiore e che l’Ucraina sia in grado di riconquistare più territorio. E l’altro scenario è che non siamo in grado di farlo’. E in questo caso ‘c’è il rischio reale che la Russia conquisti ancora più territorio e che ci troveremo in una posizione ancora più pericolosa’. ‘Il fatto è – ha sottolineato il segretario generale della Nato – che l’unico modo per raggiungere una pace giusta e duratura in Ucraina è avere forti forze armate ucraine, perché questo è l’unico modo per convincere il presidente Putin che non vincerà sul campo di battaglia. E’ l’unico modo per convincerlo che deve sedersi e negoziare una sorta di soluzione accettabile, in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente’. ‘Io credo fermamente – ha affermato Stoltenberg – che questo sia possibile. Perché gli ucraini hanno dimostrato di essere estremamente capaci. Sono in grado di utilizzare il materiale e l’equipaggiamento forniti dagli alleati della Nato. Perché dobbiamo ricordare ancora una volta come è iniziata questa guerra’, quando ‘la maggior parte degli esperti credeva che la Russia avrebbe preso il controllo dell’Ucraina entro poche settimane e di Kiev entro pochi giorni. Ma questo non è accaduto: gli ucraini hanno liberato il 50% del territorio che la Russia occupava all’inizio della guerra, sono stati in grado di effettuare con successo attacchi profondi contro diversi obiettivi militari dietro le linee russe, e sono stati in grado di aprire un corridoio nel Mar Nero affondando molte navi russe’. ‘Si tratta di risultati militari significativi ottenuti dalle forze armate ucraine, supportate dagli alleati della Nato con forniture militari e munizioni. Quindi, se gli alleati della Nato forniranno ciò che dovremmo fornire, allora ho davvero sono che gli ucraini saranno in grado di ottenere nuovi risultati. E questo è il motivo per cui dobbiamo fare di più, per questo gli alleati devono andare più in fondo e fornire più supporto militare e più rapidamente, e per questo abbiamo anche bisogno di strutture più forti e robuste per il lungo periodo’ per pianificare l’assistenza militare all’Ucraina, ha concluso il segretario generale della Nato.

Biden a Netanyahu: la situazione umanitaria a Gaza e i raid contro operatori delle ong sono inaccettabili

Biden a Netanyahu: la situazione umanitaria a Gaza e i raid contro operatori delle ong sono inaccettabiliRoma, 4 apr. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden ha sottolineato al premier israeliano Benjamin Netanyahu che “i raid contro gli operatori umanitari e la situazione umanitaria generale” a Gaza “sono inaccettabili”. Si legge sul sito della Casa Bianca che riporta il contenuto della conversazione tra i due leader, la prima dal raid in cui sono morti sette operatori umanitari.


Il presidente americano Joe Biden ha sottolineato al premier israeliano Netanyahu “la necessità che Israele annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari” e “la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla valutazione” di Washington “dell’azione immediata di Israele” in questi ambiti. Si legge sul sito della Casa Bianca che riporta il contenuto della conversazione tra i due leader, la prima dal raid in cui sono morti sette operatori umanitari.

Ucraina, il segretario generale della Nato Stoltenberg: c’è il rischio che la Russia avanzi. Dobbiamo fare di più

Ucraina, il segretario generale della Nato Stoltenberg: c’è il rischio che la Russia avanzi. Dobbiamo fare di piùMilano, 4 apr. (askanews) – “C’è il rischio reale che la Russia conquisti ancora più territorio e che ci troveremo in una posizione ancora più pericolosa”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa dedicata al 75esimo anniversario dell’alleanza.


“L’unico modo – ha detto – per raggiungere una pace duratura in Ucraina è avere forti forze armate ucraine, perché è l’unico modo per convincere il presidente (russo Vladimir) Putin che non vinceranno sul campo di battaglia. E questo è l’unico modo perché la comunità possa sedersi e negoziare una soluzione accettabile in cui l’Ucraina diventi una nazione solida e indipendente. Credo fermamente che sia possibile. Perché gli ucraini hanno dimostrato di essere estremamente capaci. Sono in grado di utilizzare il materiale e l’equipaggiamento forniti dagli alleati della Nato”. Stoltenberg ha ricordato che all’inizio la maggior parte degli esperti riteneva che la Russia avrebbe preso il controllo dell’Ucraina entro poche settimane. “Ciò non è accaduto” ha sottolineato. “Gli ucraini hanno liberato il 50% del territorio che la Russia occupava all’inizio della guerra. Sono stati in grado di effettuare con successo attacchi profondi contro diversi obiettivi militari”. Quindi, se gli alleati della Nato forniranno “ciò che dovremmo, allora sono assolutamente fiducioso che gli ucraini saranno in grado di ottenere nuovi risultati e questo è il motivo per cui dobbiamo fare di più”.


Oggi i ministri degli Esteri della Nato hanno celebrato il 75esimo anniversario dell’alleanza avvertendo che la Russia rappresenta una minaccia più grande che mai, mentre preoccupa lo stallo degli aiuti statunitensi all’Ucraina. Definendo seria la situazione sul campo di battaglia, Stoltenberg ha detto chiaramente che bisogna fare di più per quello che riguarda la difesa aerea. Moniti preceduti da indiscrezioni di stampa che parlavano di un fondo quinquennale da 100 miliardi di euro “a prova di Trump”. “Un supporto più robusto e prevedibile” su “basi prevedibili” ha auspicato Stoltenberg nella conferenza stampa di questo pomeriggio trasmessa in streaming. E questo sostegno dovrebbe essere rafforzato da un impegno finanziario ancorato a due elementi: avere una struttura e avere i finanziamenti.


Dall’altro lato Stoltenberg, rispondendo alle dichiarazioni odierne del Cremlino su un confronto diretto con la Nato, ha detto: “Non abbiamo alcun piano né la presenza di truppe da combattimento della Nato in Ucraina”. “La Nato – ha sottolineato – non è parte in conflitto e la Nato non sarà parte in conflitto. Ma la Nato fornisce sostegno all’Ucraina per aiutarla a difendersi”. Stoltenberg ha specificato che la Nato sta “fornendo” quanto richiesto da Kiev per la sua “autodifesa” in termini di “munizioni e armi”.

Fuorisalone, un progetto di Marco Nereo Rotelli per Bertolotto

Fuorisalone, un progetto di Marco Nereo Rotelli per BertolottoMilano, 4 apr. (askanews) – “Door is Love” è un progetto artistico di Marco Nereo Rotelli che “apre le porte” verso un mondo migliore, dove l’amore vince sulla guerra. L’opera commissionata da Bertolotto S.p.A. consiste in un grande Portale d’Oro, allestito nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, formato da una serie limitata di porte incise con versi poetici sui concetti dell’amore, che si fondono con un carro armato dipinto di blu.


“L’installazione vuole essere un paradosso, una provocazione, dove arte e design si uniscono per portare un messaggio di pace”, sottolinea Celia Stefania Centonze, partner di Ever in Art, società che ha prodotto il concept. “Sulla soglia, spazio reale e metaforico, si svolge infatti una metamorfosi: il portale diventa un varco, un luogo di passaggio verso un mondo migliore, dove l’amore vince la guerra, vince su tutto”. L’installazione verrà inaugurata il 17 aprile, con un cocktail riservato alla stampa ed agli ospiti di Bertolotto. All’evento parteciperà anche il prof. Riccardo Valentini, premio Nobel per la pace e guru sulle tematiche della sostenibilità, già partner di Ever in Art in precedenti progetti. Nel suo discorso inaugurale Valentini esprimerà il suo pensiero di fiducia verso le nuove generazioni: “Le guerre le decidono le persone anziane che vivono in un mondo sbagliato, fatto di armi, di sangue. Sono convinto che il sentimento delle nuove generazioni sia più aperto alla socialità e alla comprensione delle diversità”.


La collaborazione tra Bertolotto, Ever in Art e l’artista Marco Nereo Rotelli, celebrata con l’installazione “Door is Love” alla Milano Design Week 2024, darà presto origine ad un’edizione speciale di porte d’autore: una collezione esclusiva di 14 porte che riporteranno l’inconfondibile cifra stilistica di Marco Nereo Rotelli, con versi poetici e messaggi di pace su differenti laccature, in un’inedita gamma di colorazioni. Ogni porta dell’edizione “Door is Love” sarà un’opera unica, con dettagli esclusivi, creata dall’artista per valorizzare gli ambienti come una vera opera d’arte.

Nato, ambasciatore Usa Jack Markell: Italia alleato fondamentale

Nato, ambasciatore Usa Jack Markell: Italia alleato fondamentaleMilano, 4 apr. (askanews) – “L’Italia è stata un alleato fondamentale sin dalla fondazione, guidando importanti operazioni e ospitando molte strutture della Nato”. Così l’ambasciatore Usa a Roma Jack Markell in un messaggio sui social dove augura “Buon 75esimo anniversario, Nato!”


“In questo giorno di 75 anni fa, a Washington, DC, 12 paesi – tra cui gli Stati Uniti e l’Italia – diedero vita all’alleanza di maggior successo e più duratura della storia”, dice. “Siamo grati per il continuo impegno dell’Italia per la sicurezza di tutti i 32 membri dell’Alleanza. I nostri popoli sono più sicuri grazie alla Nato. L’Europa e il mondo sono più sicuri, più prosperi e più democratici”, aggiunge.

Stoltenberg: il sostegno della Nato all’Ucraina è per la nostra sicurezza

Stoltenberg: il sostegno della Nato all’Ucraina è per la nostra sicurezzaBruxelles, 4 apr. (askanews) – “Sostenere l’Ucraina non è beneficenza. Il sostegno all’Ucraina è un investimento nella nostra stessa sicurezza”. Lo ha ribadito stamattina il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, accogliendo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al suo arrivo al quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles per partecipare alla riunione con i ministri degli esteri dei paesi membri.


“Gli alleati – ha ricordato Stoltenberg – hanno chiarito che l’Ucraina diventerà membro dell’Alleanza. E a questo dobbiamo garantire che sia dato seguito”. Il segretario generale della Nato ha riconosciuto “ancora una volta il coraggio, la determinazione, l’audacia del popolo ucraino, delle forze armate ucraine” e dello stesso Kuleba “nell’opporsi alla brutale aggressione russa”.


Quello che fate, ha detto rivolto a Kuleba, “è importante per l’Ucraina, ma è importante anche per l’intera Nato, per la nostra sicurezza, per tutti noi”. “Oggi avremo una riunione del Consiglio Nato-Ucraina. Sono ansioso di discutere con voi come possiamo rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione, ma anche come possiamo portarvi verso l’adesione alla Nato”.”Discuteremo anche – ha aggiunto Stoltenberg -, come abbiamo fatto ieri alla riunione dei ministri degli Esteri, come possiamo intensificare e sostenere il nostro supporto all’Ucraina”, che “è importante anche per la nostra sicurezza. E stiamo discutendo su come creare un quadro più solido e prevedibile, un quadro istituzionalizzato per il sostegno della Nato all’Ucraina”.


“Il 99% del sostegno militare all’Ucraina proviene dagli alleati della Nato. Ma dobbiamo garantire – ha sottolineato il segretario generale, con un chiaro riferimento alla sua proposta di creare un Fondo quinquennale per l’Ucraina da 100 miliardi di euro – che sia prevedibile, che vi sia un’equa condivisione degli oneri, e che duri” per tutto il tempo necessario. “Perciò si stanno cercando modi ancora più robusti per organizzare questo sostegno, e anche per discutere un impegno finanziario a lungo termine, un impegno da parte degli alleati della Nato”. “Ovviamente accogliamo con favore i contributi volontari. Ma nel lungo termine dobbiamo essere meno dipendenti dai contributi volontari a breve termine, e più dipendenti dai forti impegni della Nato”, ha concluso Stoltenberg.

Stoltenberg: la Nato oggi è più forte e più unita che mai

Stoltenberg: la Nato oggi è più forte e più unita che maiRoma, 4 apr. (askanews) – “La Nato oggi è più grande, più forte e più unita che mai”. Lo ha detto oggi il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, aprendo la cerimonia per i 75 anni del Trattato atlantico a Bruxelles.


“L’Europa ha bisogno dell’America per la sua sicurezza. Allo stesso tempo, anche il Nord America ha bisogno dell’Europa”, ha spiegato Stoltenberg, commentando: “non credo solo nell’Europa, credo nell’America e nell’Europa insieme nella Nato, perché insieme siamo più forti e più sicuri”.  “Quando si è conclusa la Guerra Fredda, la Nato ha contribuito a porre fine a due brutali conflitti etnici nei Balcani”, ha ricordato Stoltenberg. “Nel 2001, dopo gli attentati dell`11 settembre, per la prima volta abbiamo invocato l`articolo 5 del Trattato di Washington, che afferma che un attacco ad un alleato è un attacco a tutti. Da allora la Nato è stata in prima linea nella lotta al terrorismo”, ha detto.  “Il 2014 e l`annessione illegale della Crimea da parte della Russia hanno rappresentato un altro punto di svolta”, ha quindi insistito il leader della Nato. “Da allora, abbiamo intrapreso il più grande rafforzamento della nostra difesa collettiva da generazioni” e “abbiamo contribuito a diffondere la pace, la democrazia e la prosperità in tutta Europa”. 



WCKitchen chiede una “indagine indipendente” sulla morte dei cooperanti

WCKitchen chiede una “indagine indipendente” sulla morte dei cooperantiRoma, 4 apr. (askanews) – L’organizzazione benefica World Central Kitchen ha chiesto oggi un’indagine indipendente sugli attacchi israeliani a Gaza in cui sono rimasti uccisi sette suoi operatori umanitari. “Abbiamo chiesto ai governi di Australia, Canada, Stati Uniti d’America, Polonia e Regno Unito di unirsi a noi nel chiedere un’indagine indipendente su questi attacchi, incluso se siano stati effettuati intenzionalmente o abbiano altrimenti violato le leggi a livello internazionale”, ha reso noto oggi la World Central Kitchen in un comunicato.


Gli operatori umanitari uccisi nell’attacco di lunedì provenivano da Australia, Canada, Stati Uniti, Polonia, Regno Unito e Gaza. La WCKitchen ha affermato di avere chiesto al governo israeliano “di conservare immediatamente tutti i documenti, le comunicazioni, le registrazioni video e/o audio e qualsiasi altro materiale potenzialmente rilevante”, al fine di “garantire l’integrità delle indagini”.Il fondatore dell’organizzazione, José Andrés, ha accusato Israele di prendere di mira “sistematicamente” gli operatori umanitari nella Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato da parte sua che le forze israeliane “hanno colpito involontariamente persone innocenti”, mentre il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha detto che l’attacco è stato un “grave errore”. “Israele ha ammesso gli omicidi ma lo ha definito un ‘evento tragico in cui le nostre forze hanno involontariamente danneggiato dei non combattenti’”, insomma “qualcosa che ‘accade in guerra’”, si legge nella nota di WCKitchen, che aggiunge: “un’indagine indipendente è l’unico modo per determinare la verità di ciò che è accaduto” e per accertare le responsabilità.