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Israele ai tifosi: non seguite la partita di basket del Maccabi a Bologna

Israele ai tifosi: non seguite la partita di basket del Maccabi a BolognaRoma, 8 nov. (askanews) – In seguito all’attacco ai tifosi israeliani avvenuto al termine della partita di Europa League ad Amsterdam contro l’Ajax, il Consiglio di Sicurezza Nazionale dello stato israeliano ha invitato gli israeliani a evitare di assistere alla partita di pallacanestro che vede impegnato il Maccabi Tel Aviv in Italia, a Bologna. Lo riporta Haaretz.


Questa sera all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno è in programma Virtus Bologna-Maccabi Tel Aviv, match valido per l’ottava giornata di Eurolega. Intanto, il sindaco della città di Amsterdam, Femke Halsema, ha vietato le manifestazioni questo fine settimana a causa dell’assalto ai tifosi israeliani al termine della partita di calcio tra Maccabi Tel Aviv e Ajax, giocata ieri sera nella città olandese.


“Da oggi (venerdì), il decreto di emergenza si applica ad Amsterdam e (nel comune di) Amstelveen (…) Questo fine settimana è vietato manifestare, indossare indumenti che coprano il viso e portare oggetti che potrebbero disturbare l’ordine pubblico”, ha dichiarato Halsema in una conferenza stampa trasmessa sul canale AT5. Secondo il sindaco, l’intera città di Amsterdam diventa una “zona a rischio per la sicurezza” e questo autorizza la polizia a intensificare le misure di sicurezza e a effettuare perquisizioni preventive.

Mar Nero: opportunità e sfide per sicurezza Euroatlantica

Mar Nero: opportunità e sfide per sicurezza EuroatlanticaRoma, 8 nov. (askanews) – L’Ambasciata di Romania in Italia, in collaborazione con la Società ltaliana per l’Organizzazione Internazíonale di Roma, ha organizzato il 7 novembre presso Palazzetto Venezia – sede della SIOI, una conferenza dal titolo “Mar Nero: Opportunità e sfide per la sicurezza Euro-atlantica”, con la partecipazione del Segretario Generale dell’Organizzazione della Cooperazione Economica del Mar Nero, l’Ambasciatore Lazar Comanescu, già Ministro degli Esteri della Romania.


La conferenza, moderata dal giornalista Giorgio Rutelli e introdotta dall’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancau, e dal Presidente della SIOl, l’Ambasciatore Riccardo Sessa, ha riunito importanti relatori provenienti da diversi settori, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza strategica del Mar Nero per la sicurezza regionale, europea ed euro-atlantica, nonché la posta in gioco degli sviluppi in quest’area per l’ordine internazionale basato sulle regole. Al panel sulla cooperazione politica e di sicurezza sono intervenuti l’Ambasciatore Lazar Comanescu, Segretario Generale dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica del Mar Nero, Georgios Mitrakos, Direttore Generale del Centro Internazionale di Studi sul Mar Nero e il Contrammiraglio Massimiliano Lauretti, Contrammiraglio Massimiliano Lauretti, capo del Reparto piani, operazioni e strategie marittime dello Stato Maggiore della Marina Militare.


Il secondo panel, incentrato sul ruolo del Mar Nero nel garantire la sicurezza energetica a livello europeo, ha riunito specialisti economici: l’analista Radu Magdin, e Lauren?iu Pachiu, rappresentante del think tank romeno New Strategy Center, Fabrizio Fabbri, CEO di Ansaldo Energia, ed Ernesto Ferlenghi, rappresentante della società di infrastrutture energetiche Saipem. L’evento, che ha visto la partecipazione di un folto pubblico tra cui ambasciatori, rappresentanti del corpo diplomatico, del mondo accademico e politico, nonché studenti delle università italiane, è stato pensato come apporto italo-romeno alla promozione del valore strategico del Mar Nero, sia dal punto di vista dei temi che caratterizzano questa regione, sia dal punto di vista delle sue connessioni con il Mediterraneo Orientale, con il contributo di rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e della ricerca.

Cremlino: Putin vuol parlare a Trump, ma gli obiettivi della Russia in Ucraina non sono cambiati

Cremlino: Putin vuol parlare a Trump, ma gli obiettivi della Russia in Ucraina non sono cambiatiMilano, 8 nov. (askanews) – Le parole di Vladimir Putin sulla sua disponibilità a discutere una soluzione in Ucraina con Donald Trump, che ha vinto le elezioni presidenziali americane, non significano che gli obiettivi della Russia stiano cambiando in Ucraina: lo ha detto il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov secondo i media russi.


Il presidente russo – sostiene Peskov – non ha mai detto che gli obiettivi dell’operazione militare stavano cambiando. Peskov ha sottolineato che “non si è parlato di alcun cambiamento”. “Putin ha parlato più volte dell’apertura al dialogo con tutte le parti interessate; anche questo deve essere ricordato”, ha insistito Peskov, sottolineando tuttavia che ciò non implica un adeguamento delle richieste russe per porre fine al conflitto.

Tifosi israeliani aggrediti ad Amsterdam dopo Ajax e Maccabi: feriti e decine di arresti

Tifosi israeliani aggrediti ad Amsterdam dopo Ajax e Maccabi: feriti e decine di arrestiRoma, 8 nov. (askanews) – La polizia di Amsterdam ha affermato che cinque persone sono state ricoverate in ospedale e 62 arrestate dopo che rivoltosi anti-israeliani hanno condotto un attacco apparentemente organizzato contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam.


La polizia ha inoltre reso noto in un post su X di aver avviato un’importante indagine su molteplici episodi di violenza. Una dichiarazione rilasciata dal comune, dalla polizia e dalla procura della città olandese ha reso noto che la notte successiva alla partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv “è stata molto turbolenta con diversi episodi di violenza contro i tifosi del Maccabi”.

Difesa, studio Iiss: Europa spende di più, ma manca di soldati

Difesa, studio Iiss: Europa spende di più, ma manca di soldatiMilano, 8 nov. (askanews) – Uno studio del International Institute for Security Studies (IISS) è stato presentato alla conferenza sulla difesa del Prague Defense Summit che inizia oggi e terminerà domenica. Lo scopo del vertice è quello di stimolare un ampio dibattito pubblico sullo sviluppo delle capacità di difesa europee e transatlantiche e di aprire la strada a misure concrete che portino all’attuazione di obiettivi politici, in particolare nel campo dell’innovazione e degli appalti nel settore della difesa. Tra gli oratori del summit anche l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato e lo statunitense Doug Bush, assistant secretary of the Army for Acquisition.


I risultati dell’Iiss giungono in un momento in cui il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha suscitato timori che egli possa mettere in discussione la sicurezza europea e interrompere il sostegno all’Ucraina dilaniata dalla guerra. I ricercatori hanno riscontrato diversi punti deboli nella capacità dell’Europa di difendersi. La produzione di armi, sia in termini di artiglieria che di difesa aerea, è aumentata significativamente in Europa negli ultimi due anni, ma mancano semplicemente le persone, concludono. Milano, 8 nov. (askanews) – Importanti forze europee restano indebolite. Troppi continuano a perdere soldati, mentre la generazione più giovane non è spinta ad arruolarsi in servizio, afferma lo studio. L’arsenale europeo è stato gravemente impoverito a seguito di decisioni politiche dopo la fine della Guerra fredda e nei decenni successivi. Nel processo, anche l’industria della difesa in Europa si è contratta, afferma lo studio.


Sebbene i bilanci per la difesa dei membri europei della NATO siano quasi del 50% più alti rispetto a quelli del 2014 – quando la Russia ha annesso la Crimea – i paesi continuano ad appoggiarsi militarmente agli Usa in tutti i settori, è la conclusione dei ricercatori. Il summit riunirà alti dirigenti governativi, funzionari della difesa, importanti rappresentanti dell’industria, analisti e media per tre giorni di discussioni ad alto livello a Praga, sino al 10 novembre.


La cooperazione tra industria e difesa, i progressi nelle applicazioni militari di tecnologie emergenti e potenzialmente dirompenti, nonché i requisiti per combattere e vincere guerre importanti in un contesto multidisciplinare, saranno i principali argomenti di dibattito del vertice. Sulla base del successo dei dialoghi IISS Shangri-La e Manama, ormai saldamente affermati come i principali vertici sulla difesa rispettivamente in Asia e Medio Oriente, il vertice sulla difesa di Praga presenterà una serie di discussioni plenarie, nonché discussioni bilaterali, mini-laterali e multilaterali, consentendo una diplomazia di difesa informale ma efficace.

Blinken discute con Barrot di M.O. e Ucraina

Blinken discute con Barrot di M.O. e UcrainaMilano, 8 nov. (askanews) – Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ha parlato con il Ministro francese per l’Europa e gli Affari esteri Jean-Noel Barrot. Lo ha detto il portavoce del Diparimento di Stato Matthew Miller.


Il Segretario e il Ministro degli esteri hanno discusso dell’importanza di una risoluzione diplomatica del conflitto in Libano che consenta ai civili su entrambi i lati della Linea Blu di tornare a casa sani e salvi. I due hanno discusso della necessità di porre fine alla guerra a Gaza, restituire tutti gli ostaggi e aumentare l’assistenza umanitaria.


Infine, hanno sottolineato una determinazione comune a sostenere l’assistenza all’Ucraina e a sostenere gli sforzi ucraini per difendere la propria libertà e ottenere la vittoria.

Amsterdam, Netanyahu: “attacco premeditato” contro nostri cittadini

Amsterdam, Netanyahu: “attacco premeditato” contro nostri cittadiniRoma, 8 nov. (askanews) – “Le immagini difficili dell’aggressione contro i nostri cittadini ad Amsterdam non verranno ignorate”, ha reagito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyhau, dopo gli scontri scoppiati al termine della partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv in cui sono tifosi israeliani sono stati violentemente attaccati e 57 persone sono state arrestate.


In una conversazione telefonica con il premier olandese Schoof, Netanyahu “ha detto di considerare seriamente l’attacco antisemita premeditato contro i cittadini israeliani e ha chiesto maggiore sicurezza per la comunità ebraica nei Paesi Bassi”, secondo un comunicato del suo ufficio. Il nuovo ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, che ha prestato giuramento questa notte davanti al Parlamento, ha parlato con il suo omologo olandese Caspar Veldkamp. Saar, secondo i suoi servizi, “ha sottolineato la serietà con cui Israele considera gli attacchi violenti su larga scala contro i suoi cittadini ad Amsterdam durante la notte” e ha chiesto che le autorità olandesi garantiscano la sicurezza dei tifosi durante il loro trasferimento all’aeroporto.

Trump vincitore, Putin conciliante: la sua proposta sull’Ucraina merita attenzione

Trump vincitore, Putin conciliante: la sua proposta sull’Ucraina merita attenzioneMilano, 7 nov. (askanews) – Il leader del Cremlino Vladimir Putin dice di volere il ritorno al sistema di fiducia reciproca in Europa e di non aver nulla in contrario a chiamare Donald Trump: questo è il primo passo verso un nuovo sistema di sicurezza, sostiene. Il tutto mentre si congratula con Donald Trump per l’elezione e dice che “merita attenzione” la sua proposta sulla soluzione del conflitto in Ucraina. E subito dopo gli lancia un altro assist: la Russia non cerca di abbandonare il dollaro, sono gli Stati Uniti che impongono restrizioni.


All’indomani dell’elezione di Trump, Putin al Club Valdai ha inaugurato toni più concilianti del solito, nostante i soliti attacchi nei confronti dell’Occidente e della Nato “anacronistica” contenuti nel discorso che ha letto all’inizio della riunione. Nelle prime tre ore di diretta non ha nominato neppure una volta Joe Biden e non ha nascosto una certa apertura nei confronti di Trump. Oltre a scandire che il rapporto così stretto della Russia con la Cina “non è diretto contro nessun altro stato”. Putin si dice pronto a chiamare in persona Donald Trump e ha iniziato a menzionare varie idee di politica estera emerse dalla campagna di Trump, inclusa la soluzione, come ha detto, della “crisi ucraina”, che “merita almeno attenzione”.


Parole concilianti da parte di Putin in altri passaggi sono state destinate ad altri presidenti Usa repubblicani: i Bush, senior e junior. Oltre a sostenere che le continue “esercitazioni” militari della Russia “non sono” una minaccia per nessuno ma servono “per la costruzione della nostra sicurezza”. E lo sarebbe anche l’accordo con la Nordcorea, secondo Putin che tuttavia non ha escluso la possibilità che la Russia svolga esercitazioni militari congiunte con Pyongyang. Quanto al ritorno al “sistema di fiducia” Putin ha detto: “Naturalmente dobbiamo cercare di costruire un sistema di sicurezza nel continente eurasiatico. È un continente enorme e, naturalmente, l’Europa può e, secondo me, dovrebbe essere parte integrante di questo sistema”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto trasmesso dalla tv russa. Putin nell’occasione ha condiviso un episodio del suo passato, quando lui stesso – allora agente dei servizi segreti russi secondo quanto lui stesso dice – faceva da interprete dal tedesco in russo a Helmut Kohl, sostenendo che Kohl stesso riteneva che non ci potesse essere sicurezza europea senza la Russia.


Poco prima aveva detto: “Sono convinto che il mondo possa essere costruito solo sui principi della polifonia, con tutti i temi intrecciati insieme in armonia. Se vogliamo, ci stiamo muovendo verso un mondo polifonico piuttosto che un mondo policentrico, un mondo in cui tutte le voci devono essere ascoltate e, cosa più importante, ascoltate. E coloro che si sono abituati a suonare da soli e che vogliono continuare a farlo dovranno arrivare a vivere in un mondo che suona su una nuova partitura”.

Putin: “Vorrei congratularmi con Trump per aver vinto le elezioni”

Putin: “Vorrei congratularmi con Trump per aver vinto le elezioni”Milano, 7 nov. (askanews) – “Vorrei congratularmi con Trump per aver vinto le elezioni presidenziali americane”. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin parlando durante un dibattito trasmesso dalla tv russa al club Valdai. Il giorno del suo attentato Donald
Trump si è comportato come un “vero maschio”, “il suo comportamento mi ha impressionato, si è rivelato un uomo coraggioso” ha affermato Putin. “Una persona stupida e poco interessante non potrebbe ritrovarsi al vertice del potere negli Stati Uniti”, ha aggiunto.


 

Migranti, Orban: l’Ue è una giungla di regole, guardate il caso Italia

Migranti, Orban: l’Ue è una giungla di regole, guardate il caso ItaliaRoma, 7 nov. (askanews) – Il premier ungherese Victor Orban ha invitato a osservare “quanto sta succedendo ora in Italia” per sostenere la necessità di “una rivolta contro un approccio burocratico simile a una giungla di regole” che impedisce di risolvere la questione migratoria in Europa.


“In Italia il governo decide, poi la corte nazionale non segue le norme nazionali ma le decisioni della corte europea e così crolla tutto il sistema di difesa contro la migrazione irregolare”, ha detto Orban durante la conferenza stampa conclusiva del vertice della Comunità Politica Europea. Il premier ungherese ha ricordato che l’Ungheria è stata condannata dalla Corte europea di giustizia per le misure adottate contro i flussi migratori irregolari, citando il muro costruito durante la crisi migratoria del 2015, “che allora venne giudicato un crimine, ora non” lo sarebbe “più” e “un sistema che è l’unica soluzione per la questione migratoria, ossia che nessuno dovrebbe poter entrare in un paese senza aver ottenuto prima l’autorizzazione, il permesso”.


“Negli ultimi 10 anni ho partecipato a molti vertici e non ho sentito nessuna proposta migliore di quella che abbiamo adottato”, ha aggiunto Orban, sollecitando “una rivolta contro questo approccio burocratico simile a una giungla di regole” e affermando di essere “l’unico premier che è sopravvissuto alla crisi migratoria, perchè sono stato al fianco della gente, difendendo i nostri confini”. “Per risolvere la crisi migratoria propongo a tutti di abbandonare questa giungla di regole e di proteggere i nostri confini”, ha aggiunto, perchè “la maggioranza della popolazione è contro la migrazione irregolare” ma “i governi nazionali non possono rispondere alle richieste della popolazione, ma devono spiegare che non possono agire a causa delle sentenze” dei Tribunali internazionali.