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Due esplosioni in Iran vicino alla tomba di Soleimani: 73 morti e 170 feriti

Due esplosioni in Iran vicino alla tomba di Soleimani: 73 morti e 170 feritiRoma, 3 gen. (askanews) – Continua a salire il bilancio delle vittime della duplice esplosione vicino al mausoleo del massimo comandante iraniano Qassem Soleimani a Kerman, in Iran. Secondo il portavoce dell’organizzazione iraniana per le Emergenze, citato dai media iraniani, le vittime sarebbero ora almeno 73, mentre le persone ferite sarebbero 170. Le deflagrazioni hanno avuto luogo a distanza di pochi minuti l’una dall’altra lungo la strada percorsa dai pellegrini diretti al mausoleo di Soleimani, vicino alla moschea Saheb al-Zaman, di Kerman, nel sud dell’Iran. Il governatore locale ha parlato di attacco terroristico, mentre  il capo del dipartimento per le Emergenze mediche di Kerman ha detto che le due esplosioni sarebbero state provocate da due cariche esplosive collocate in punti diversi del percorso verso il luogo della sepoltura.  Qassem Soleimani è stato ucciso nel gennaio 2020, all`età di 62 anni, durante un attacco di droni americani in Iraq. Figura chiave del regime iraniano, è stato anche uno dei personaggi pubblici più popolari del Paese. Era considerato l’architetto delle operazioni militari iraniane in Medio Oriente. Dopo aver prestato servizio nella guerra Iran-Iraq del 1980-1988, Soleimani salì rapidamente di grado, diventando infine capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, responsabile delle operazioni esterne della Repubblica Islamica. Il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, dichiarò tre giorni di lutto nazionale al momento della sua morte.

Iran: le due esplosioni vicino alla tomba di Soleimani sono un “attacco terroristico”

Iran: le due esplosioni vicino alla tomba di Soleimani sono un “attacco terroristico”Roma, 3 gen. (askanews) – Le due esplosioni di questa mattina a Kerman, in Iran, non lontano dal mausoleo del massimo comandante iraniano Qassem Soleimani, sono state effetto di “un attacco terroristico”, secondo quanto riferito dal governatore locale, citato dall’emittente satellitare libanese Al Maydeen, vicina al movimento sciita Hezbollah.

Da parte sua, spiega lo stesso media panarabo, il capo del dipartimento per le Emergenze mediche di Kerman ha detto che le due esplosioni sarebbero state provocate da due cariche esplosive collocate in punti diversi della strada percorsa dai pellegrini in corteo verso la tomba del generale ucciso a Baghdad nel 2020 in un attacco di droni americani.

Il capo del Mossad: chi ha preso parte al massacro del 7 ottobre morirà

Il capo del Mossad: chi ha preso parte al massacro del 7 ottobre moriràRoma, 3 gen. (askanews) – “Ogni madre araba sappia che se suo figlio ha preso parte al massacro” del 7 ottobre, “ha firmato la propria condanna a morte”. E’ quanto ha detto oggi il capo del Mossad, David Barnea, dopo l’uccisione ieri a Beirut del vice capo politico di Hamas, Saleh al Arouri, attribuita – ma non rivendicata – a Israele.

Barnea ha parlato a margine del funerale dell’ex capo del Mossad Zvi Zamir, morto ieri. La citazione, ricorda il Times of Israel, è una parafrasi di una famosa frase del primo primo ministro israeliano David Ben Gurion, che disse in un discorso del 1963: “Ogni madre ebrea sappia che ha affidato il destino dei suoi figli a comandanti degni di ciò”.

Tajani: la soluzione dei due Stati è l’unica via per la stabilità in Medio oriente

Tajani: la soluzione dei due Stati è l’unica via per la stabilità in Medio orienteRoma, 3 gen. (askanews) – “Obiettivo politico dell’Italia e dell’Ue, e ne ho parlato con il segretario di Stato (americano) Blinken, è quello di arrivare a una situazione che stabilizzi il Medio Oriente” e “l’unica soluzione è quella di avere Israele come Stato libero indipendente che riconosca uno Stato palestinese libero e indipendente che a sua volta riconosca Israele”. Lo ha spiegato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews 24. E’ questo “l’unico obiettivo che potrà permettere la stabilità, è difficile da raggiungere ma mai demordere”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, ricordando che “Israele è molto importante” per l’Italia, perché “oltre 18.000 italiani vivono lì in maniera stabile”. “Dobbiamo lavorare perché la situazione si normalizzi”, ha insistito Tajani.

M.O., domani possibile Consiglio sicurezza Onu su Mar Rosso

M.O., domani possibile Consiglio sicurezza Onu su Mar RossoMilano, 2 gen. (askanews) – Imminente riunione del Consiglio di Sicurezza Onu per affrontare il tema degli attentati condotti nel Mar Rosso dalle milizie yemenite Houthi. “È probabile che il consiglio si riunirà sulla questione presto, probabilmente anche domani”, ha detto ai giornalisti l’inviato francese delle Nazioni Unite Nicolas de Riviere quando gli è stato chiesto della risposta internazionale agli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi del Mar Rosso. “La situazione è brutta”, ha detto de Riviere, secondo quanto riportato da Al Jazeera. “C’è una ripetizione di violazioni e azioni militari in quest’area”, ha aggiunto.

L’Ucraina ha abbattuto 10 missili Kinzhal (“invincibili” secondo Putin)

L’Ucraina ha abbattuto 10 missili Kinzhal (“invincibili” secondo Putin)Roma, 2 gen. (askanews) – L’Ucraina ha affermato di aver abbattuto i dieci missili russi Kinzhal lanciati martedì contro il territorio ucraino. Si tratta di “un record” grazie all’impiego del sistema americano di difesa aerea Patriot.

Queste testate ipersoniche erano state presentate come “invincibili” dal presidente russo Vladimir Putin. “Questo è un record”, ha detto il comandante dell’esercito ucraino Valery Zaluzhny su X, aggiungendo che “se i missili avessero colpito i loro obiettivi, le conseguenze sarebbero state catastrofiche”.

Ucciso a Beirut il numero 2 dell’ufficio politico di Hamas

Ucciso a Beirut il numero 2 dell’ufficio politico di HamasRoma, 2 gen. (askanews) – Il gruppo libanese Hezbollah ha detto al quotidiano L’Orient le Jour che il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, sarebbe rimasto ucciso nell’esplosione avvenuta oggi nella periferia meridionale di Beirut. Secondo l’agenzia di stampa libanese Nna l’attacco sarebbe stato messo a segno da Israele con un drone e avrebbe causato quattro morti e diversi feriti. I media affiliati al gruppo palestinese Hamas hanno annunciato la morte del numero due dell’ufficio politico dell’organizzazione, Saleh al-Arouri, avvenuta nell’esplosione che ha investito oggi la periferia meridionale di Beirut, in Libano. Lo riporta Al Jazeera.

M.O., Maersk: stop a navi nel Mar Rosso dopo attacco Houthi

M.O., Maersk: stop a navi nel Mar Rosso dopo attacco HouthiNew York, 2 gen. (askanews) – Il colosso marittimo Maersk sospenderà tutti i transiti marittimi attraverso il Mar Rosso e il Golfo di Aden fino a nuovo avviso dopo che una delle sue navi è stata attaccata dai militanti Houthi durante il fine settimana. Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia in un comunicato ai clienti. Le navi verranno reindirizzate e continueranno il loro viaggio intorno al Capo di Buona Speranza in Africa.

Domenica la nave portacontainer Maersk Hangzhou è stata attaccata da quattro piccole imbarcazioni con equipaggio di militanti Houthi. Secondo il Comando Centrale degli Stati Uniti, gli elicotteri della Marina americana hanno risposto a una chiamata di soccorso e hanno affondato tre delle imbarcazioni, uccidendo gli equipaggi. “È in corso un’indagine sull’incidente e continueremo a sospendere tutti i movimenti di merci nell’area mentre valutiamo ulteriormente la situazione in costante evoluzione”, ha dichiarato Maersk nel comunicato.

Sale a 55 il bilancio dei morti per il potente terremoto in Giappone

Sale a 55 il bilancio dei morti per il potente terremoto in GiapponeRoma, 2 gen. (askanews) – Il bilancio delle vittime del violento terremoto di ieri nella prefettura di Ishikawa è salito a 55, riferisce l’emittente pubblica giapponese NHK.

Il terremoto di magnitudo 7,6 ha causato ingenti danni strutturali e incendi nella città di Wajima, nella prefettura di Ishikawa, continue le scosse di assestamento, alcune delle quali di magnitudine elevata, e le macerie sulle strade stanno ostacolando le operazioni di soccorso: si contano almeno 120 persone ancora sotto le macerie.

Hamas e Jihad non faranno negoziati per il rilascio di ostaggi prima del cessate il fuoco

Hamas e Jihad non faranno negoziati per il rilascio di ostaggi prima del cessate il fuocoRoma, 2 gen. (askanews) – I gruppi palestinesi Hamas e Jihad islamica chiedono un cessate il fuoco e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza come precondizione per ogni passo avanti nei negoziati sul rilascio degli ostaggi israeliani. Lo ha dichiarato oggi un alto esponente della Jihad islamica all’emittente libanese Al Mayadeen, precisando che queste condizioni sono state trasmesse all’Egitto che ha presentato nei giorni scorsi una proposta in tre fasi per arrivare a un cessate il fuoco.

Secondo la fonte, qualsiasi comunicazione su un accordo per gli ostaggi ci sarà solo dopo il cessate il fuoco e il ritiro completo delle forze, non prima. Gli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza saranno rilasciati alle “condizioni” poste da Hamas. Lo ha detto oggi il capo dell’ufficio politico del gruppo estremista palestinese, Ismail Haniyeh, in un discorso trasmesso in tv.

“I prigionieri del nemico saranno rilasciati solo alle condizioni stabilite dalla resistenza”, ha detto Haniyeh, citato dalla France presse.