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Vigilia per Crosetto con militari ad Adazi: “Vicinanza dello Stato”

Vigilia per Crosetto con militari ad Adazi: “Vicinanza dello Stato”Adazi (Lettonia), 24 dic. (askanews) – Non solo ai 7.000 militari italiani all’estero, ma a tutti coloro che – in servizio – passeranno il Natale lontano dalla loro famiglia. La vicinanza dello Stato Italiano, della Repubblica, è testimoniato dal ministro della Difesa Guido Crosetto presso la base di Adazi, in Lettonia, dove ha deciso di essere presente il giorno della vigilia di Natale. “Sono settemila che trascorreranno il Natale all’estero e ce ne sono migliaia che lo trascorreranno fuori casa in Italia”, ha ricordato il ministro, che ieri era in un’altra base nell’Est Europa: quella di Malbork, in Polonia. Anche là, uomini e donne della Difesa impegnati in missioni che garantiscono la sicurezza e la libertà dei Paesi Nato.

“Qui visitiamo contingenti lontani migliaia di chilometri ma in Italia ci saranno quelli che lo trascorreranno nelle stazioni, per le strade per garantire la sicurezza, così come gli infermieri, i medici, così come molti altri che operano per tutti noi”, ha detto il ministro. “Io sono venuto oggi per testimoniare la vicinanza dello Stato e della Repubblica a coloro che la servono e per farlo sacrificano la loro famiglia anche nei momenti più belli come il Natale”. Come ha detto Crosetto ieri, da Malbork, “il lavoro che fate voi qua consente al nostro Paese di avere riconoscenza da altre nazioni”. In Polonia i militari italiani sono impegnati in missione di “Enhanced Air Policing” che assicura l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo del Paese, contribuendo così al rafforzamento della postura di deterrenza sul fianco nord-orientale della Nato.

Secondo Crosetto “noi siamo qua per garantire un assetto di deterrenza e di difesa a qualcosa che è più grande dell’Italia. È la Nato. Lo stiamo garantendo a una nazione che lo sente e lo percepisce con molta più forza forse di come voi stessi vi rendete conto. Per Paesi come la Polonia, la Lettonia, tutti i Paesi della parte Est dell’Europa, in questo momento la storia è a un punto di svolta: loro sono spaventati. Noi non riusciamo neanche a cogliere l’atteggiamento che loro hanno dopo quello che è successo in Ucraina”. Oggi in Lettonia il ministro ha prima incontrato a Riga il collega lettone Andris Spruds, e poi alla base di Adazi ha reso omaggio ai Caduti delle Forze Armate lettoni, con la tradizionale deposizione della Candela, e ha incontrato le donne e gli uomini del Task Group Baltic, il contingente militare italiano impegnato nell’operazione Baltic Guardian, missione di Enhanced Forward Presence sul fianco est dei Paesi Nato. Un fianco che con la guerra in Ucraina è inevitabilmente sotto i riflettori, oltre a quello mediorientale sempre più complesso.

E a proposito di Kiev e delle indiscrezioni più recenti sulle intenzioni del Cremlino, uscite sul New York Times, oggi Crosetto nel punto stampa con i giornalisti italiani, ha dichiarato: “Penso che i messaggi arrivati dalla Russia in questi due anni sono stati spesso contraddittori”, ha detto il ministro. “Fin quando non sento (Vladimir) Putin dire che vuole una tregua, che vuole cessare il fuoco, non ci credo. Poi più che annunciarlo, vorrei che prima ci fossero 24 ore, o 48 o 72 ore senza che i missili cadano sulla testa dei civili e dei militari ucraini”. Per poi aggiungere: “Come direbbe (Vujadin) Boskov “credo in una tregua quando non cadranno le bombe”. (di Cristina Giuliano)

Medio Oriente, Crosetto: nel Mar Rosso una situazione che va affrontata

Medio Oriente, Crosetto: nel Mar Rosso una situazione che va affrontataAdazi (Lettonia), 24 dic. (askanews) – La situazione nel Mar Rosso “va affrontata” ma “bisogna prima capire quale sia la minaccia”, lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto dalla base di Adazi, in Lettonia.

“È una situazione che va affrontata, se non vogliamo riprendere quella china che porta all’aumento dei prezzi che ha reso più difficile la vita degli italiani e degli europei e di tutto il mondo negli ultimi due anni”, ha detto il ministro a una domanda della stampa italiana dopo che missili balistici antinave Houthi sono stati lanciati sulle rotte marittime internazionali nel Mar Rosso. “Dobbiamo pertanto intervenire perché non possiamo permetterci una nuova crisi economica. Abbiamo una nave all’interno di una missione alla quale l’Italia partecipa. Molti hanno titolato che noi partecipiamo all’interno di una operazione americana. Hanno detto una cosa sbagliata, falsa, perché per partecipare a una nuova operazione avremmo bisogno dell’autorizzazione del Parlamento. In Italia molto spesso si semplificano i concetti” ha aggiunto. Poi ha spiegato: “C’è una nave all’interno di un dispositivo già operante: sta andando a vedere, a capire cosa sta succedendo e come potremmo muoverci nei prossimi mesi. C’è lo Stato Maggiore della Difesa che da due settimane sta cercando di capire se si può fare a livello multilaterale, con molte altre nazioni, un presidio di quella zona per consentire alle navi di passare, quali sono le opportunità e i pericoli che ci sono in quella zona. Non si parla di operazioni facili: bisogna prima capire quale sia la minaccia, capire come si può fermare e poi vedere se si può dare il via libera per il passaggio delle navi civili”. Sulla situazione nel Mar Rosso “io ho lanciato l’allarme e espresso le mie preoccupazioni già due settimane fa e purtroppo su stanno rivelando esatte perché le navi non passano più nel Mar Rosso, quindi aumentano i costi perché devono fare il giro dell’Africa, aumentano i costi delle assicurazioni e poi tutto arriva, purtroppo, sulle tavole di ognuno di noi, nella borsa della spesa, nel conto energetico”.

Attacchi alle navi nel Mar Rosso, Cameron annuncia “potenti misure dissuasive contro l’Iran”

Attacchi alle navi nel Mar Rosso, Cameron annuncia “potenti misure dissuasive contro l’Iran”Roma, 24 dic. (askanews) – “Ci sono gli Houthi, Hezbollah, le milizie appoggiate dall’Iran in Iraq che attaccano le basi militari britanniche e americane. E, naturalmente, Hamas”. Il ministro degli esteri britannico David Cameron accusa l’Iran, in una intervista al Sunday Telegraph, di esercitare “un’influenza molto dannosa nella regione e nel mondo”. E quindi sottolinea: “Penso che sia estremamente importante che l’Iran riceva un messaggio molto chiaro: questa escalation non sarà tollerata”.

Cameron è andato in Medio Oriente questa settimana. Ha avuto colloqui con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi sulla guerra tra Israele e Hamas. Sabato, una nave cisterna chimica giapponese è stata nuovamente colpita al largo delle coste dell’India da un drone “sparato dall’Iran”, senza causare feriti, ha riferito il Dipartimento della Difesa americano. Cameron ha spiegato che Londra rafforzerà la cooperazione con i suoi alleati “per definire una serie di potenti misure dissuasive contro l’Iran”: “È importante farlo. Il livello di pericolo e di insicurezza nel mondo è estremamente elevato rispetto agli anni e ai decenni precedenti, e la minaccia iraniana è parte di questo quadro”. Il Regno Unito è membro dell’alleanza “Prosperity Guardian” che mira a porre fine agli attacchi degli Houthi contro le navi che i ribelli yemeniti, sostenuti dall’Iran, considerano “collegate a Israele”.

Sono possibili ulteriori misure contro l’Iran? David Cameron risponde che non si tratta di una questione “pubblica”. Londra, comunque, vuole inviare “un avvertimento molto chiaro agli Houthi e ai loro sostenitori iraniani: non tollereremo questi continui attacchi contro le navi”.

Allarme attentati in Austria, Germania, Spagna. Bild: primi arresti

Allarme attentati in Austria, Germania, Spagna. Bild: primi arrestiRoma, 24 dic. (askanews) – Le autorità di sicurezza di Austria, Germania e Spagna avrebbero ricevuto indicazioni secondo cui una cellula terroristica islamica potrebbe voler compiere diversi attentati in Europa a Natale o Capodanno. Tra gli obiettivi ci sarebbero edifici religiosi e celebrazioni natalizie a Colonia, Vienna e Madrid, siferisce la Bild, secondo cui nella città tedesca l’allarme riguarderebbe in particolare la notte di Capodanno. Secondo le informazioni della testata tedesca, ieri sera sarebbero stati effettuati i primi arresti dalle forze speciali a Vienna. Una persona sarebbe stata fermata anche in Germania.

“A causa dell’attuale valutazione del pericolo da parte dell’Ufficio per la protezione della Costituzione e del continuo aumento del livello di allerta antiterrorismo, durante le vacanze di Natale in Austria il rischio aumenta generalmente”, ha comunicato la polizia di Vienna. Dato che i terroristi di tutta Europa chiedono attacchi in occasione di eventi cristiani – soprattutto intorno al 24 dicembre – le autorità di sicurezza hanno aumentato le corrispondenti misure di protezione negli spazi pubblici a Vienna e nei Länder federali. “I luoghi o gli oggetti pericolosi in particolare sono sempre più monitorati e sorvegliati”, è stato aggiunto.

A Colonia in serata è stata perquisita la cattedrale. La direzione delle operazioni di polizia ha voluto accertarsi che nella chiesa non fossero già stati depositati oggetti pericolosi. Per questo motivo, spiega la Bild, sono stati utilizzati i cani antiesplosivi per ore. Un portavoce della polizia di Colonia ha spiegato che “a causa dell’avviso di pericolo per il Duomo di Colonia, la polizia di Colonia adotterà misure di protezione speciali”. “La polizia non commenterà i dettagli dei risultati disponibili a causa delle indagini in corso da parte del servizio di sicurezza dello stato di polizia”, è stato precisato.

Difesa, Crosetto incontra a Riga il collega lettone Andris Spruds

Difesa, Crosetto incontra a Riga il collega lettone Andris SprudsRiga, 24 dic. (askanews) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato il collega lettone Andris Spruds questa mattina a Riga, capitale della Lettonia.

Il ministro è giunto in Lettonia dalla Polonia, dove ieri ha fatto tappa e ha visitato la base di Malbork, con gli auguri ai militari italiani presenti. Crosetto a Malbork “in Polonia, così vicino al conflitto russo-ucraino”, si è detto “orgoglioso” di quanto viene fatto e di come viene rappresentata l’Italia.

Ucraina, il New York Times: Putin (attraverso intermediari) ha segnalato di essere aperto al cessate il fuoco

Ucraina, il New York Times: Putin (attraverso intermediari) ha segnalato di essere aperto al cessate il fuocoRoma, 23 dic. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe “segnalato silenziosamente”, attraverso intermediari, almeno dallo scorso mese di settembre, di essere aperto a un cessate il fuoco in Ucraina che congeli i combattimenti lungo le linee attuali, che sarebbero comunque molto al di sotto delle sue reali ambizioni di dominare il Paese. Lo riporta il New York Times, citando fonti bene informate, e spiegando che il leader del Cremlino avrebbe fatto veicolare le sue intenzioni tramite canali non ufficiali.

Putin, riferisce il Nyt, avrebbe segnalato l’apertura a un cessate il fuoco anche nell’autunno del 2022 indicando che la Russia era soddisfatta del territorio conquistato e dunque pronta a un armistizio. “L’interesse ripetuto di Putin per un cessate il fuoco rappresenta un esempio dell’opportunismo e dell’improvvisazione che hanno definito il suo approccio alla guerra dietro le quinte”, si legge ancora sul Nyt, che fa riferimento in particolare a un presidente russo che starebbe facendo di tutto per ridurre i rischi e mantenere le opzioni aperte per una guerra la cui durata avrebbe superato le sue attese. “Pur usando un’impetuosa retorica pubblica, Putin ha telegrafato privatamente il desiderio di dichiarare vittoria e voltare pagina”, aggiunge il prestigioso quotidiano americano.

Medio Oriente, la minaccia dell’Iran: le azioni di Usa e alleati potrebbero portare al blocco del Mediterraneo

Medio Oriente, la minaccia dell’Iran: le azioni di Usa e alleati potrebbero portare al blocco del MediterraneoRoma, 23 dic. (askanews) – Il proseguimento delle “azioni criminali” da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati potrebbe portare al blocco del Mar Mediterraneo, ha dichiarato il vice capo del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC), Mohammad Reza Naqdi.

“Se i crimini continuano, gli Stati Uniti e i loro alleati dovranno aspettarsi la nascita di nuove forze di resistenza e la chiusura delle restanti strade e rotte (…) dovranno aspettarsi la chiusura del Mediterraneo”, ha detto Naqdi all’agenzia Tasnim. Il 19 dicembre, il capo del Pentagono Lloyd Austin ha annunciato il lancio dell’operazione multinazionale “Prosperity Guardian” per proteggere il Mar Rosso e il Golfo di Aden dagli attacchi alle navi mercantili da parte dei ribelli Houthi provenienti dallo Yemen.

Il portavoce del Pentagono Patrick Ryder ha detto che più di 20 paesi hanno aderito all’operazione guidata dagli Stati Uniti. Venerdì, il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha nuovamente affermato che l’Iran sarebbe coinvolto nella pianificazione degli attacchi Houthi nel Mar Rosso. Teheran ha respinto queste accuse, sostenendo che i gruppi di resistenza in Medio Oriente, come gli Houthi, non prendono indicazioni dalla Repubblica islamica. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati i tentativi di dirottamento di navi mercantili nel Mar Rosso e lanci di missili e droni dalle zone sotto il controllo dei ribelli Houthi nello Yemen.

L’Oms: il numero di casi di Covid-19 è aumentato del 52% in 28 giorni (850mila contagi)

L’Oms: il numero di casi di Covid-19 è aumentato del 52% in 28 giorni (850mila contagi)Roma, 23 dic. (askanews) – Il numero di casi di Covid-19 nel mondo è aumentato del 52% in 28 giorni, ha affermato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), aggiungendo che sono stati segnalati 850.000 casi di contagio.

“A livello globale, il numero di nuovi casi è aumentato del 52% durante il periodo di 28 giorni dal 20 novembre al 17 dicembre 2023 rispetto al periodo di 28 giorni precedente, con oltre 850.000 nuovi casi segnalati”, ha affermato l’Oms nel suo rapporto epidemiologico settimanale. Più di 3.000 persone sono morte a causa della malattia durante questo periodo, con un numero inferiore dell’8% rispetto ai 28 giorni precedenti, ha aggiunto l’organizzazione. Al 17 dicembre, all’Oms sono stati segnalati a livello globale oltre 772 milioni di casi confermati di Covid-19 e più di 7 milioni di decessi.

Difesa, Crosetto: in Polonia ottimo incontro con Zalewski

Difesa, Crosetto: in Polonia ottimo incontro con ZalewskiMalbork (Polonia), 23 dic. (askanews) – “In Polonia ottimo incontro con il Vice Ministro della Difesa polacco Pawel Zalewski che ha espresso apprezzamento per impegno Difesa italiana nel Paese e grande interesse a portare avanti iniziative comuni ambito militare, industriale e in organizzazioni internazionali”. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto in un tweet.

Il presidente del consiglio Giorgia Meloni ha visitato oggi il Comando Operativo di Vertice Interforze si è collegata con i militari impegnati nelle diverse operazioni. Tra queste il “Marceglia” dove a bordo si trovava il ministro Crosetto.  

Il segretario generale dell’Onu Guterres: nulla può giustificare l’orribile attacco di Hamas del 7 ottobre

Il segretario generale dell’Onu Guterres: nulla può giustificare l’orribile attacco di Hamas del 7 ottobreRoma, 23 dic. (askanews) – “Nulla può giustificare l’orribile attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre o il brutale rapimento di circa 250 ostaggi”, lo scrive in un tweet su X, il segretario generale Onu Antonio Guterres, tornando a chiedere che tutti gli ostaggi “rimasti” nelle mani di Hamas siano “rilasciati immediatamente e senza condizioni”.

Guterres ha poi commentato la risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu, adottata ieri, sottolinesndo che “possa contribuire a migliorare la fornitura degli aiuti tanto necessari, ma un cessate il fuoco umanitario è l’unico modo per iniziare a soddisfare i bisogni disperati della popolazione di Gaza e porre fine al loro incubo in corso”. Dopo complessi negoziati e molte tensioni, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha infatti votato per chiedere aiuti umanitari “su ampia scala” per Gaza. La risoluzione è passata con 13 voti a favore e due astensioni, di Russia e Stati uniti.

“Dopo molte notti di negoziazioni siamo arrivati alla soluzione giusta”, ha detto l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu Linda Thomas Greenfields. La Russia aveva presentato un emendamento chiedendo il cessate il fuoco. Gli Usa hanno posto il veto. Il testo della risoluzione “chiede a tutte le parti di autorizzare e facilitare la consegna immediata, sicura e senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala”. Per far questo, serve “l’urgente adozione di misure”. Il Consiglio di sicurezza auspica che l’espansione degli aiuti umanitari contribuisca a creare le condizioni per arrivare ad un cessate il fuoco “duraturo”.

Su X Guterres è anche tornato a difendere la soluzione dei due Stati: “Per quanto difficile possa sembrare oggi, la soluzione dei due Stati – in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e gli accordi precedenti – è l’unica via verso una pace sostenibile” e “qualsiasi suggerimento contrario nega i diritti umani, la dignità e la speranza al popolo palestinese”, ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, dopo le dichiarazioni di alti rappresentanti israeliani che hanno messo in discussione la soluzione dei due Stati.