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Bilancio Ue, intesa a 26 ma veto Orban; oggi focus migranti e M.O.

Bilancio Ue, intesa a 26 ma veto Orban; oggi focus migranti e M.O.Bruxelles, 15 dic. (askanews) – Prima della chiusura della riunione del Consiglio, nella notte era stato trovato un accordo a 26 sulla revisione del Quadro di finanza pluriennale dell’Ue, ma sulla “negobox” presentata dal presidente Charles Michel (e modificata nelle trattative) il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban ha posto il veto. Dunque anche da parte italiana c’è stato il via libera, spiegano fonti europee.

Per quanto riguarda lo stop alla revisione del bilancio europeo, uno dei motivi di maggior opposizione da parte di Orban è quello delle risorse aggiuntive per il sostegno all’Ucraina. Al momento i fondi sono bloccati ma le fonti assicurano che comunque gli aiuti sono garantiti “fino alla primavera”. Questa mattina la discussione riprende alle 10 e il capitolo principale, su cui deve essere trovata una sintesi su posizioni divergenti, è quello del Medio Oriente. Gli altri temi sono sicurezza e difesa, Agenda strategica e lotta all’antisemitismo. Altro tema – prioritario per Giorgia Meloni – è quello della gestione dei migranti: la discussione dei leader partirà dalla lettera inviata alla vigilia del summit dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

I lavori dovrebbero terminare nel tardo pomeriggio di oggi.

Gb, alla fine vittoria (e risarcimento) per Harry contro il Mirror

Gb, alla fine vittoria (e risarcimento) per Harry contro il MirrorMilano, 15 dic. (askanews) – L’Alta Corte del Regno Unito ha stabilito che il principe Harry è stato oggetto di attacchi telefonici “su vasta scala” da parte del Mirror dal 2006 al 2011. Il Duca di Sussex è stato risarcito con 140.600 sterline (poco meno la metà di quanto chiesto). E ha dunque parzialmente vinto in tribunale il caso, dove accusava il gruppo media britannico Mirror Group di metodi di lavoro illegali come l’hacking telefonico. Lo riferiscono i media britannici.

Il principe ha anche chiesto ulteriori indagini su Mirror Group Newspapers (Mgn) che pubblica, tra gli altri, il Daily Mirror, il Sunday Mirror e il Sunday People. Harry ha testimoniato nel caso a giugno di quest’anno ed è stato quindi il primo esponente della famiglia reale a testimoniare in tribunale in 130 anni, rompendo di fatto quel patto non scritto tra media e Corona. Secondo Harry, la MGN lo aveva preso di mira per 15 anni a partire dal 1996. Tra le accuse più gravi avanzate dal secondogenito di re Carlo III, la violazione della sua segreteria telefonica, quando era adolescente e frequentava l’Eton College.

Harry ha affermato che più di 140 articoli pubblicati sulle riviste MGN utilizzavano metodi illegali di raccolta dati. Il processo ha riguardato solo una frazione di quegli articoli. Il giudice ha riscontrato che in 15 casi era stata utilizzata la raccolta illegale di dati.

Ungheria, Cremlino loda veto Orban a Ucraina in Ue: “impressionati”

Ungheria, Cremlino loda veto Orban a Ucraina in Ue: “impressionati”Milano, 15 dic. (askanews) – L’Ungheria difende i propri interessi bloccando gli aiuti dell’UE all’Ucraina, sostiene il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

Venerdì sera, Budapest ha posto il veto al pacchetto Ue di 50 miliardi di euro, destinato all’Ucraina. Il paese ha anche bloccato la decisione sul bilancio dell’Ue. “L’Ungheria è un paese sovrano. Ha i suoi interessi. E l’Ungheria, a differenza di molti paesi europei, difende fermamente i propri interessi, il che ci impressiona”, ha detto Peskov in una conferenza stampa. Allo stesso tempo, la Russia attacca la decisione dell’Ue di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina. “Avvicinare l’Ucraina, la Moldova e la Georgia all’adesione all’Ue potrebbe in ultima analisi destabilizzare l’unione”, sostiene Peskov.

L’Ungheria blocca l’accordo sul bilancio Ue, trattativa in corso

L’Ungheria blocca l’accordo sul bilancio Ue, trattativa in corsoBruxelles, 15 dic. (askanews) – Prosegue la trattativa nel Consiglio europeo sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale ma – secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche – sembra improbabile che possa essere raggiunto un accordo questa notte. I lavori, quindi, dovrebbero essere interrotti per riprendere domani, seconda giornata del summit.

A bloccare la possibilità di intesa è ancora la contrarietà del premier ungherese Viktor Orban all’inserimento dei fondi per sostenere l’Ucraina. Lo stesso Orban oggi aveva espresso il suo dissenso contro l’avvio dei negoziati per l’ingresso di Kiev nell’Ue, decidendo però di non porre il veto e lasciare la sala al momento del voto. Sul tema del bilancio però, nonostante il lavoro degli sherpa e il ‘pressing’ degli altri Paesi membri, il premier ungherese non sembra al momento disposto a cedere.

Consiglio Ue, le conclusioni su allargamento e riforme interne

Consiglio Ue, le conclusioni su allargamento e riforme interneBruxelles, 14 dic. (askanews) – Il Consiglio europeo sottolinea che l’allargamento dell’Ue “è un investimento geostrategico per la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità. È un motore per migliorare le condizioni economiche e sociali dei cittadini europei, riducendo le disparità tra i Paesi, e deve promuovere i valori su cui si fonda l’Unione. Guardando avanti alla prospettiva di un’Unione ulteriormente allargata, sia i futuri Stati membri che l’Ue dovranno essere pronti al momento dell’adesione. Il lavoro su entrambi i binari dovrebbe avanzare in parallelo”. Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles, relative al capitolo “Allargamento e Riforme”, che riguarda le future nuove adesioni e le modifiche istituzionali e politiche necessarie per rafforzare l’Ue e adeguarne le strutture e il processo decisionale alle nuova sfide.

Gli aspiranti membri dell’Ue, ricordano le conclusioni, “devono intensificare gli sforzi di riforma, in particolare nel settore dello stato di diritto, in linea con la natura basata sul merito del processo di adesione e con l’assistenza dell’Ue”. Ma, si avverte nelle conclusioni, “parallelamente, l’Unione deve gettare le basi interne e fare le riforme necessarie, definendo le ambizioni a lungo termine dell’Unione e le modalità per realizzarle, e affrontando le questioni chiave relative alle sue priorità e politiche, nonché alla sua capacità di agire. Ciò renderà l’Ue più forte e rafforzerà la sovranità europea”.

Basandosi sul “pacchetto allargamento” della Commissione dell’8 novembre 2023, il Consiglio europeo ha quindi adottato una serie di decisioni riguardo a diversi Paesi che aspirano all’adesione. Innanzitutto, “avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e con la Repubblica di Moldova”. Per questi due paesi, il Consiglio europeo invita il Consiglio Ue (a livello ministeriale) ad adottare i rispettivi quadri negoziali una volta adottate le misure pertinenti stabilite nelle rispettive raccomandazioni della Commissione dell’8 novembre 2023. Il Consiglio europeo decide inoltre “di concedere lo status di Paese candidato alla Georgia, fermo restando che saranno adottate le misure pertinenti previste nella raccomandazione della Commissione dell’8 novembre 2023”, mentre “avvierà i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina una volta che sarà stato raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione”. Su quest’ultimo punto, i leader invitano “la Commissione a riferire al Consiglio sui progressi compiuti entro marzo 2024, in vista di una decisione”.

“L’Unione europea – continuano le conclusioni – è pronta a completare la fase di apertura dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord non appena quest’ultima avrà adempiuto al suo impegno di completare le modifiche costituzionali indicate nelle conclusioni del Consiglio Ue del 18 luglio 2022, in linea con le sue procedure interne. Il Consiglio europeo invita la Macedonia del Nord ad accelerare il completamento di questi cambiamenti”. “Riaffermando il suo pieno e inequivocabile impegno a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all’Ue”, il Consiglio europeo chiede poi “l’accelerazione del loro processo di adesione”.

I leader prendono atto della comunicazione della Commissione su “un nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali, che mira ad accelerare la convergenza socioeconomica tra i Balcani occidentali e l’Unione europea, sulla base di rigorose condizionalità, e incoraggia la regione a compiere passi avanti per accelerare il ritmo delle riforme legate all’Ue e promuovere l’integrazione economica regionale attraverso il mercato regionale comune, sulla base delle norme e degli standard dell’Ue”. Il Consiglio europeo “resta impegnato a portare avanti la graduale integrazione tra l’Unione europea e la regione durante il processo di allargamento stesso in modo reversibile e basato sul merito”. E passa quindi a parlare delle riforme istituzionali interne di cui l’Ue ha bisogno per adattarsi all’ingresso dei futuri nuovi paesi membri. “Con l’allargamento – si afferma nelle conclusioni del vertice – il successo dell’integrazione europea richiede che le politiche dell’Unione siano adatte alla situazione futura e finanziate in modo sostenibile, sulla base dei valori su cui si fonda l’Unione, e che le istituzioni dell’Ue continuino a funzionare in modo efficace”. Il Consiglio europeo annuncia quindi che “affronterà le riforme interne nelle prossime riunioni, con l’obiettivo di adottare entro l’estate 2024 delle conclusioni su una tabella di marcia per i lavori futuri”.

Michel: il Consiglio Ue ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia

Michel: il Consiglio Ue ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la MoldaviaBruxelles, 14 dic. (askanews) – “Il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia”. Lo annuncia su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

“Il Consiglio – aggiunge – ha concesso lo status di candidato alla Georgia. E l’Ue avvierà i negoziati con la Bosnia-Erzegovina una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione e ha invitato la Commissione a riferire entro marzo per prendere una tale decisione. Un chiaro segnale di speranza per la loro gente e per il nostro continente”, conclude.

Quattro membri di Hamas arrestati in Germania: pianificavano attentati contro istituzioni ebraiche in Europa

Quattro membri di Hamas arrestati in Germania: pianificavano attentati contro istituzioni ebraiche in EuropaRoma, 14 dic. (askanews) – Quattro membri di Hamas sono stati arrestati con l’accusa di aver pianificato attacchi contro istituzioni ebraiche in Europa, hanno riferito in una nota i pubblici ministeri tedeschi.

Tre dei sospettati, dopo l’arresto sono stati portati in carcere a Berlino e un altro nei Paesi Bassi, secondo la procura. Secondo le autorità di sicurezza, in Germania, Paesi Bassi e Danimarca sono stati arrestati diversi presunti membri di Hamas che avrebbero pianificato attacchi contro istituzioni ebraiche in Europa, scirve la Welt.

Il procuratore generale federale di Karlsruhe ha precisato che gli arrestati sono sospettati di “appartenenza ad un’organizzazione terroristica straniera”. Secondo l’inchiesta i sospettati dovevano traspore armi a Berlino da tenere pronte per possibili attacchi contro le istituzioni ebraiche in Europa. Gli arrestati sono Abdelhamid Al A. e Ibrahim El-R., nati in Libano, il cittadino egiziano Mohamed B. e il cittadino olandese Nazih R.

In particolare, scrive ancora la Welt, Abdelhamid Al A.avrebbe ricevuto istruzioni dai dirigenti di Hamas in Libano per organizzare gli attentati. La Welt ha appreso dagli ambienti della sicurezza che le autorità avevano preso di mira gli arrestati già dall’estate.

Bce lascia i tassi invariati, Lagarde avverte: non abbiamo assolutamente parlato di tagli, non abbassare la guardia

Bce lascia i tassi invariati, Lagarde avverte: non abbiamo assolutamente parlato di tagli, non abbassare la guardiaRoma, 14 dic. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato i livelli di tutti i tassi ufficiali per l’area euro. La decisione, arrivata al termine del Consiglio direttivo, è in linea con le attese di mercati e analisti. Così, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali resta quindi al 4,50%, il tasso sui depositi resta al 4% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%.

Nella conferenza stampa esplicativa, la presidente della Bce Christine Lagarde ha però subito chiarito le aspettative in merito al futuro andamento dei tassi. Scusandosi per la bassa tonalità della sua voce, la presidente della Bce, Christine Lagarde ha riferito di essere “in via di guarigione dal Covid” durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, “ma non sono contagiosa”, ha precisato sottolineando di avere voluto comunque partecipare in presenza all’incontro. E durante la conferenza stampa Lagarde ha chiarito la linea: al Consiglio direttivo di oggi alla Bce “non abbiamo assolutamente discusso di tagli dei tassi”. Piuttosto si parlava finora di aumenti ai tassi e “tra aumenti e tagli ci sta tutta una fase, non passi dallo stato solido a quello gassoso senza prima attraversare lo stato liquido”, è l’immagine che ha usato.

“Dovremmo abbassare la guardia? No, assolutamente no”, ha sintetizzato la sua riposta a chi le chiedeva indicazioni sulla tempistica dei possibili futuri tagli dei tassi. “Le nostre decisioni – ha ribadito – dipendono dai dati, non dal tempo”. Alla Bce, ha infine sottolineato “non abbiamo una recessione nel nostro scenario previsionale di base. E non puntiamo a provocare una recessione. Il nostro obiettivo è la stabilità dei prezzi”.

Parlamento vota per riconoscimento genitorialità in tutta la Ue

Parlamento vota per riconoscimento genitorialità in tutta la UeRoma, 14 dic. (askanews) – La genitorialità stabilita da un Paese UE dovrebbe essere riconosciuta automaticamente in tutta l’UE Il non riconoscimento è possibile solo per motivi rigorosamente definiti e dopo una valutazione individuale, per evitare discriminazioni Un nuovo certificato europeo di filiazione per ridurre i costi e la burocrazia Giovedì, il Parlamento ha sostenuto il riconoscimento della genitorialità in tutta l’UE, indipendentemente da come un bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha.

Con 366 voti a favore, 145 contrari e 23 astensioni, i deputati hanno dato parere positivo alla proposta di legge sul riconoscimento delle decisioni e sull’accettazione degli atti pubblici in materia di filiazione. L’obiettivo è di garantire che la genitorialità, cosi come è stabilita in un Paese dell’UE, sia riconosciuta automaticamente anche negli altri Stati membri, per offrire a tutti i minori gli stessi diritti previsti dalle leggi nazionali in materia di istruzione, assistenza sanitaria, custodia e successione. Nessuna modifica alle leggi nazionali sulla famiglia

Secondo quanto previsto nel testo approvato dai deputati, quando si tratta di stabilire una genitorialità a livello nazionale, i Paesi UE potranno continuare a decidere se accettare situazioni specifiche, come ad esempio la maternità surrogata, ma saranno tenuti comunque a riconoscere la genitorialità così come stabilita da un altro Paese dell’UE, indipendentemente da come il bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha. Gli Stati membri avrebbero la possibilità di non riconoscere la genitorialità se manifestamente incompatibile con l’ordine pubblico e solo in casi ben definiti. Ogni situazione dovrà essere considerata individualmente per garantire che non vi siano discriminazioni, ad esempio nei confronti dei figli di genitori dello stesso sesso.

Certificato europeo di filiazione I deputati hanno approvato l’introduzione del certificato europeo di filiazione, volto a ridurre la burocrazia e a facilitare il riconoscimento della genitorialità nell’UE. Pur non sostituendo i documenti nazionali, potrà essere utilizzato al loro posto e sarà accessibile in tutte le lingue dell’UE e in formato elettronico.

Citazione “Nessun bambino dovrebbe essere discriminato a causa della famiglia di appartenenza o del modo in cui è nato. Attualmente, i bambini possono perdere i loro genitori, dal punto di vista legale, quando entrano in un altro Stato membro. Questo è inaccettabile. Con questo voto, ci avviciniamo all’obiettivo di garantire che se si è genitori in uno Stato membro, si è genitori in tutti gli Stati membri”, ha dichiarato la relatrice Maria-Manuel Leitão-Marques (S&D, Portogallo) dopo il voto in plenaria. Prossimi tappe Dopo aver consultato il Parlamento, i governi dell’UE dovranno trovare un accordo, all’unanimità, sulla versione finale della normativa. Contesto Due milioni di minori potrebbero attualmente trovarsi in una situazione in cui i loro genitori non sono riconosciuti come tali in un altro Paese UE. Mentre il diritto comunitario già prevede il riconoscimento della filiazione nell’ambito dei diritti del bambino nell’UE, ciò non vale per i diritti del minore nell’ambito del diritto nazionale. Il Parlamento ha anche chiesto il riconoscimento transfrontaliero delle adozioni nel 2017. La proposta di regolamento della Commissione che è stata votata mira a colmare le lacune esistenti e a garantire che tutti i bambini possano godere degli stessi diritti in ogni Stato membro.

Meta annuncia il lancio in Europa di Threads, rivale di Twitter

Meta annuncia il lancio in Europa di Threads, rivale di TwitterNew York, 14 dic. (askanews) – L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg ha annunciato, giovedì, il lancio di Threads, l’app rivale di Twitter, “a più paesi in Europa”, con l’intenzione di espandere il mercato oltre gli Stati Uniti.

Al momento del suo lancio iniziale, in luglio, Threads era stato reso disponibile per la maggior parte dei mercati di tutto il mondo, ma non nell’Unione Europea a causa delle norme stringenti sulla protezione dei dati nei servizi online. Gli utenti nell’UE possono scegliere di creare un profilo Threads collegato al proprio account Instagram o di utilizzarlo senza un profilo per cercare account, sfogliare e condividere contenuti, ma senza la possibilità di creare un post o interagire con i contenuti.

Meta, durante questi mesi ha lavorato per creare una versione web dell’app, un feed “following”, la possibilità di modificare un post e di effettuare ricerche con parole chiave, fino alla funzione di taggare gli argomenti.