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Hamas informato da spia su basi militari Israele per il 7 ottobre

Hamas informato da spia su basi militari Israele per il 7 ottobreRoma, 5 dic. (askanews) – Hamas aveva un probabilmente un informatore tra le fila dell’esercito israeliano. Secondo un documento presentato dall’esercito israeliano, i terroristi di Hamas in occasione del 7 ottobre disponevano di informazioni dettagliate sulla disposizione dei locali, sulle armi dei soldati e sul sistema di sicurezza della base israeliana attaccata, informazioni che solo una persona interna o molto vicina all’Idf poteva avere.

Hamas – dicono fonti di intelligence citate dal Guardian – aveva, innegabilmente, preparato meticolosamente il suo raid mortale. Il 7 ottobre i suoi miliziani hanno ucciso più di 1.200 persone, la stragrande maggioranza delle quali erano civili. Il movimento islamico aveva anche un informatore in Israele, che gli ha fornito i piani per una base militare vicino alla Striscia di Gaza. Tali dettagli non avrebbero potuto essere forniti senza “conoscenze interne”, secondo l’IDF, che ha recuperato numerosi documenti nei depositi nascosti di Hamas e sui corpi dei terroristi neutralizzati dopo il raid. Alcuni documenti sono stati presentati alla stampa questo lunedì. La maggior parte non può essere descritta in modo troppo preciso per non compromettere le operazioni in corso. Tuttavia, è stato rivelato un piano, originariamente scritto a mano, che descriveva nei dettagli come impadronirsi di un posto di comando israeliano al confine con la Striscia di Gaza. Elenca in dettaglio le armi a disposizione dei soldati, nonché il preciso sistema di sicurezza disegnato a mano.

Un altro documento, descritto dall’IDF come una “lista di controllo degli ostaggi”, prevede di il piano di sequestrare varie persone “uccidendo coloro che causano problemi o tentano di scappare”. Il documento raccomanda di usare espressioni ebraiche, tradotte foneticamente dall’arabo con parole come “alza le mani e allarga le gambe” o “togliti i vestiti”. Secondo gli esperti intervistati dal quotidiano britannico, i dettagli delle informazioni suggeriscono che questo attacco era stato preparato da anni. I computer e i notebook recuperati mostrano la pianificazione di Hamas. Ma anche indicazioni sui luoghi militari e sui punti chiave da presidiare nel centro di Israele in caso di sfondamento nel cuore dello Stato ebraico. I miliziani portavano con sé telefoni con SIM locali, nonché walkie-talkie israeliani, ma anche un trasmettitore radio con batteria solare.

L’esercito israeliano ha anche recuperato una mappa di una parte di Gaza, crivellata di fori di proiettile, che ha rivelato siti militari di Hamas precedentemente sconosciuti.

Ucraina, oggi Zelensky in video “classificato” ai senatori Usa

Ucraina, oggi Zelensky in video “classificato” ai senatori UsaMilano, 5 dic. (askanews) – “Perché se l’Ucraina cade, Putin non si fermerà”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si rivolgerà in video ai senatori Usa durante un briefing riservato: il tutto dopo che l’amministrazione Biden ha sollecitato il Congresso ad approvare la richiesta di quasi 106 miliardi di dollari della Casa Bianca per fondi per le guerre in Ucraina, Israele e altre esigenze di sicurezza. “Esorto ogni singolo senatore a pensare a dove siamo in questo momento storico: la sicurezza nazionale americana è in gioco in tutto il mondo, in Europa, in Medio Oriente, nell’Indo-Pacifico” ha dichiarato in aula il leader della maggioranza Usa al Senato Chuck Schumer, secondo quanto trasmesso dalle tv americane.

“L’amministrazione ha invitato il presidente Zelensky a parlare ai senatori in video classificato: fa parte del nostro briefing riservato (di oggi, ndr), così potremo sentire direttamente da lui esattamente la posta in gioco in questa votazione. Ho chiesto a tutti i senatori, a tutti i senatori (ha ripetuto Schumer) di partecipare a questo importante briefing”, ha detto il senatore democratico. Schumer ha spiegato che se Kiev cadesse, non soltanto il presidente russo si sentirebbe più forte e autorizzato a continuare nel riprendersi pezzi dell’ex Urss, ma anche altri esponenti di regimi autoritari ne uscirebbero ringalluzziti e si entrerebbe in “un’era di declino”. “I dittatori, gli autocrati stanno conducendo una guerra contro la democrazia, contro i nostri valori, contro il nostro modo di vivere: ecco perché approvare è così importante, perché determineremo la traiettoria della democrazia per gli anni a venire. Siamo in un momento storico stasera” ha aggiunto.

Il senatore Schumer ha presentato un disegno di legge con l’obiettivo di avanzare la richiesta di aiuti supplementari di emergenza per l’Ucraina, Israele, l’Indo-Pacifico e la sicurezza delle frontiere, chiedendo che “disaccordi sull’immigrazione” non “ci impediscano di fare quello che dobbiamo fare per la sicurezza dell’America”. Intanto sono in corso colloqui sulla componente relativa alla sicurezza delle frontiere del disegno di legge, che ne ha bloccato del pacchettol’esame e l’approvazione sia al Senato che alla Camera.

La difficile accoglienza a Capitol Hill del pacchetto voluto dal presidente Usa Joe Biden, è infatti legato non soltanto al crescente scetticismo del GOP sull’entità dell’assistenza per l’Ucraina, ma anche al fatto che i repubblicani favorevoli ai finanziamenti stanno insistendo su cambiamenti nella politica di confine tra Stati Uniti e Messico, per fermare il flusso di migranti e usano le loro posizioni in merito come condizione per l’assistenza a Kiev.

Tajani: Usa insieme a Europa stella polare politica estera Italia

Tajani: Usa insieme a Europa stella polare politica estera ItaliaMilano, 4 dic. (askanews) – “Gli Stati Uniti, insieme all’Europa, sono la stella polare della nostra politica estera. Le relazioni transatlantiche sono fondamentali”. Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’evento della AmCham “XVI Transatlantic Award Gala Dinner” dove è prevista la premiazione del ministro.

Successivamente, nel suo intervento al Gala Dinner, Tajani è tornato sulle “relazioni transatlantiche” che “sono fondamentali; siamo convinti che queste relazioni rinforzate, che avremo l’onore di portare nel G7, sono garanzia di libertà, democrazia e difesa dei valori fondanti”. E ancora: “Ritengo che sia giusto continuare a lavorare insieme, come stiamo facendo in questi momenti molto difficili, per difendere l’integrità territoriale dell’Ucraina e per difendere il diritto di Israele ad esistere e allo stesso tempo per garantire una speranza al popolo palestinese combattendo il terrorismo di Hamas; così come stiamo facendo insieme nell’alleanza atlantica guardando alla pace e alla stabilità del Mediterraneo”.

M.O., Borrell su Gaza: un orrore non giustifica un altro orrore

M.O., Borrell su Gaza: un orrore non giustifica un altro orroreBruxelles, 4 dic. (askanews) – I bombardamenti israeliani in corso a Gaza, con migliaia di vittime civili, sono “una carneficina” come lo sono stati gli attacchi terroristici di Hamas in Israele del 7 ottobre scorso, e “un orrore non può giustificarne un altro”. Lo ha detto questo pomeriggio a Parigi l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando al 25esimo Forum dell’Ue e delle Ong sui Diritti umani.

“Continuano – ha detto Borrell – i terribili sviluppi in Israele e in Palestina, cominciati con l’attentato terroristico che ha ucciso 1.200 persone, e la cattura di 200 ostaggi” in Israele: “Sicuramente un atto di terrore contro civili indifesi: è stata una carneficina. Ma – ha puntualizzato l’Alto Rappresentante – quella a cui stiamo assistendo a Gaza è un’altra carneficina. Quante vittime ci siano non lo sappiamo, nessuno lo sa; si parla di circa 15.000 persone, ma temo che sotto le macerie delle case distrutte ce ne siano molte di più, con un alto numero di bambini”. A questo punto, Borrell è stato interrotto da una donna al suo fianco che l’ha avvertito del fatto che alcune persone stavano lasciando la sala (probabilmente in segno di disapprovazione per quanto stava dicendo).

“Delle persone stanno lasciando la sala? Perché? Forse ho detto qualcosa di sconveniente?”, ha chiesto allora Borrell. “Ma le Nazioni Unite – ha ricordato – hanno detto chiaramente che quello che è successo nel primo caso è stato una carneficina e quello che sta succedendo a Gaza è un’altra carneficina. Perché non si può accettare un numero così alto di vittime civili, anche se Israele deve ovviamente difendersi. Come ho già detto, un orrore non può giustificarne un altro. C’è stato un orrore ma non può giustificarne un altro”, ha ribadito. “E la comunità internazionale alza sempre più la voce chiedendo che questo orrore finisca”, ha concluso l’Alto Rappresentante.

Nuova stretta sui migranti, Londra riduce il saldo (anche per gli arrivi legali e gli studenti)

Nuova stretta sui migranti, Londra riduce il saldo (anche per gli arrivi legali e gli studenti)Roma, 4 dic. (askanews) – Il governo britannico ha annunciato oggi un nuovo piano in cinque punti che porterà a una riduzione del numero annuale di immigrati di circa 300.000 unità rispetto ai dati dello scorso anno, tagliando anche l’immigrazione legale.

Il ministro dell’Interno, James Cleverly, ha affermato che l’opinione pubblica si aspetta che il governo non solo fermi le piccole imbarcazioni, ma tagli anche l’immigrazione legale. Fra le nuove misure per raggiungere l’obiettivo, la sospensione dal gennaio 2024 del diritto degli studenti internazionali di accogliere persone a carico a meno che non stiano seguendo un programma di ricerca post-laurea.

Cleverly ha anche aggiunto che agli studenti internazionali sarà vietato di passare dal percorso studentesco al percorso lavorativo prima che i loro studi siano stati completati. Questi cambiamenti avranno un impatto tangibile sulla migrazione netta. Nell’anno terminato a settembre 2023 sono stati concessi circa 153.000 visti alle persone a carico degli studenti sponsorizzati, “oggi posso annunciare che andremo ancora oltre le disposizioni già in vigore, con un piano in cinque punti per frenare ulteriormente gli abusi sull’immigrazione che porterà una maggiore riduzione costante del saldo migratorio”, ha detto Cleverly.

In totale, questo pacchetto, oltre alla riduzione del numero degli studenti a carico, farà sì che negli anni futuri arriveranno nel Regno Unito circa 300.000 persone in meno rispetto a quelle arrivate l’anno scorso.

Il ministero della sanità di Gaza: 15.899 palestinesi uccisi dal 7 ottobre

Il ministero della sanità di Gaza: 15.899 palestinesi uccisi dal 7 ottobreRoma, 4 dic. (askanews) – Sono 15.899 i palestinesi uccisi dalla campagna militare di Israele nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Il nuovo dato sulle vittime è stato diffuso dal ministero della Sanità di Gaza. Il ministero, che fa parte del governo della Striscia di Gaza guidato da Hamas, ha affermato che il 70 per cento delle vittime sono donne e bambini. Nei dati non si fa distinzione tra civili e combattenti.

Il numero di morti è probabilmente sotto dimensionato, poiché il collasso del sistema sanitario a Gaza ha reso difficile la raccolta di statistiche, e ci sono più di seimila palestinesi considerati dispersi nel territorio. Israele ha lanciato l’offensiva dopo l’attacco a sorpresa del 7 ottobre da parte di Hamas all’interno dello Stato ebraico, che ha ucciso almeno 1.200 persone e ne ha ferite oltre cinquemila. Israele ritiene che Hamas tenga ancora in ostaggio oltre 130 persone all’interno di Gaza, sequestrate da Israele il 7 ottobre. Non è stato possibile per i giornalisti verificare in modo indipendente le cifre delle vittime rese note durante il conflitto.

Save the Children denuncia: ci sono un milione di bambini senza un posto sicuro a Gaza

Save the Children denuncia: ci sono un milione di bambini senza un posto sicuro a GazaRoma, 4 dic. (askanews) – Oltre un milione di bambini – praticamente l’intera popolazione infantile – di Gaza sono rimasti senza un posto sicuro dove andare quando domenica sono iniziate le operazioni militari di terra a Khan Younis, afferma Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Khan Younis è una città nel sud di Gaza dove le forze israeliane avevano precedentemente ordinato alla popolazione civile di trasferirsi per sicurezza, ma ora è anch’essa sotto attacco.

Venerdì 1° dicembre è terminata una pausa di sette giorni nelle ostilità a Gaza e sono ripresi i bombardamenti, che hanno ucciso in un giorno oltre 700 persone, compresi i bambini. Da allora, le forze israeliane hanno emesso ulteriori ordini di ricollocazione dei civili nell’area di Khan Younis, indirizzandoli a ovest verso la costa, o a sud verso la città di Rafah, continuando a bombardare entrambe le aree. Gli attacchi aerei hanno già danneggiato edifici residenziali non solo nel nord ma anche in città del sud come Rafah e Khan Younis.Nel nord di Gaza, centinaia di migliaia di famiglie sono bloccate, in una condizione di estrema insicurezza, con infrastrutture e servizi critici come ospedali e servizi igienico-sanitari decimati, a rischio di fame, malattie, di rimanere feriti o addirittura di morire. “Sono nel sud di Gaza, dove i bambini e le loro famiglie stanno lottando per mettersi in salvo. Ma non c’è nessun posto sicuro a Gaza. Non c’è nessun posto dove andare. Le famiglie vengono avvertite dalle autorità israeliane di spostarsi, ancora una volta, sfollate con la forza in aree sempre più ristrette senza alcuna garanzia per la loro sicurezza o prospettiva di poter tornare, e privi delle infrastrutture necessarie e l’accesso ai servizi salvavita. Non si può più fingere che questi ordini garantiscano la sicurezza e la sopravvivenza delle famiglie, perché le mettono solo di fronte all’inconcepibile ‘scelta’ tra una condanna a morte piuttosto che un’altra”, dichiara Jason Lee, Direttore di Save the Children nei Territori palestinesi.”Non è possibile concentrare un gran numero di civili in frammenti di terra così ristretti senza esacerbare una già terribile catastrofe umanitaria. Le famiglie che sopravvivono alle bombe non riescono a infilarsi nei rifugi già gravemente sovraffollati, e sono costrette a montare tende di fortuna, senza accesso all’acqua pulita e con servizi igienico-sanitari fatiscenti, con il rischio che scoppi presto una vera e propria un’emergenza sanitaria pubblica. Mentre case, scuole, ospedali, rifugi dal nord al sud sono ripetutamente attaccati e tutti i valichi in entrata e in uscita da Gaza chiusi, gli ordini di ricollocazione non possono offrire sicurezza, solo una cortina di fumo. I leader mondiali devono garantire un cessate il fuoco adesso. Ogni ora che passa senza garantirlo, significa che sempre più bambini pagheranno il prezzo del fallimento della politica con la loro vita e il loro futuro. Fino ad allora non ci sarà nessun posto sicuro a Gaza”, conclude Lee.

Casa, idealista: crollo affitti novembre (-2,1%) ma boom 12 mesi

Casa, idealista: crollo affitti novembre (-2,1%) ma boom 12 mesiRoma, 4 dic. (askanews) – A novembre, i canoni di locazione in Italia hanno registrato una diminuzione del 2,1%, stabilendosi a 12,4 euro/metro quadro mensili, secondo l’analisi condotta dall’ufficio studi di idealista, il portale immobiliare leader in Italia per lo sviluppo tecnologico. Nonostante questo rallentamento nell’ultimo mese, emerge un notevole incremento del 12,1% nell’arco degli ultimi 12 mesi.

A livello regionale, si osservano cali generalizzati degli affitti in tutte le aree, tranne in Trentino-Alto Adige (3,2%) e Molise (1,2%), che registrano aumenti a novembre. Le contrazioni più marcate coinvolgono Valle d’Aosta (-8,4%), Calabria (-5,2%) e Puglia (-4,7%), seguite da Liguria (-4,4%) e Abruzzo (-4%). Le restanti 13 regioni in ribasso oscillano tra il -3,5% del Lazio e il -0,2% del Piemonte. La regione con i canoni di affitto più elevati è la Valle d’Aosta (18,9 euro/metro quadro), seguita da Lombardia (17,5 euro/metro quadro), Toscana (15,8 euro/metro quadro) e Trentino-Alto Adige (14,4 euro/metro quadro). Prezzi superiori alla media italiana sono riscontrati anche in Emilia-Romagna (13,1 euro/metro quadro), mentre le altre regioni oscillano dai 12,3 euro del Lazio ai 6,3 euro mensili del Molise, la zona più conveniente per gli affittuari italiani. Province Parallelamente alle regioni, la tendenza provinciale degli affitti risulta negativa, con cali in 73 zone su 107. I ribassi più significativi, superiori al dieci per cento, sono registrati a Latina (-16%), Grosseto (-13,6%), Fermo (-13%), Sassari (-11,1%) e Brindisi (-10,2%). Al contrario, gli incrementi più marcati interessano Oristano (8,2%), Sondrio (7%) e Bolzano (6,5%).

In termini di prezzi, Lucca (26,6 euro/metro quadro) si posiziona come la provincia più costosa, seguita da Belluno (25,9 euro/metro quadro), Bolzano (21,5 euro/metro quadro) e Milano (21,2 euro/metro quadro). Le province con affitti più accessibili sono Enna (4,9 euro/metro quadro), Caltanissetta (5,2 euro/metro quadro) e Benevento (5,5 euro/metro quadro). A livello cittadino, la tendenza si presenta contrastata, con 39 capoluoghi in aumento, 39 in calo e 4 (Verona, Frosinone, Perugia e Pavia) stabili. Le maggiori crescite del mese sono registrate a Vibo Valentia (6,5%), Campobasso e Pescara (entrambe 5,2%), Trento (4,5%) e Lodi (3,8%). Al contrario, Brindisi (-6%), Macerata e Grosseto (-5,8%), Pesaro (-5,3%) e Ragusa (-5,2%) sono i capoluoghi con i cali più significativi.

Tra i principali mercati della locazione, Venezia (2,4%), Napoli e Palermo (entrambe con un incremento dell’1%) evidenziano una chiara tendenza positiva. Roma mostra una variazione pressoché stabile, con un modesto aumento dello 0,1%. Al contrario, Milano (-1,8%) e Torino (-2%) registrano una contrazione nei prezzi degli affitti. Nonostante la diminuzione di novembre, Milano (22,5 euro/metro quadro) mantiene il titolo di città più costosa d’Italia per gli affitti, seguita da Firenze (19,9 euro/metro quadro), Venezia (18,4 euro/metro quadro) e Bologna (17,3 euro/metro quadro). Caltanissetta (4,7 euro/metro quadro) si conferma come il capoluogo più conveniente per le locazioni, precedendo Vibo Valentia (5 euro/metro quadro) e Reggio Calabria (5,3 euro/metro quadro).

Nella notte Israele ha colpito circa 200 obiettivi di Hamas a Gaza

Nella notte Israele ha colpito circa 200 obiettivi di Hamas a GazaRoma, 4 dic. (askanews) – Le Forze di difesa israeliane hanno attaccato durante la notte “circa 200 obiettivi dell’organizzazione terroristica Hamas”, ha affermato su X l’Idf. “Le infrastrutture terroristiche situate all’interno delle scuole nel nord della Striscia di Gaza sono state distrutte”, hanno aggiunto le forze armate dello Stato ebraico.”Le truppe dell’IDF hanno colpito le infrastrutture terroristiche situate all’interno di una scuola a Beit Hanoun, da cui è stato effettuato un attacco alle truppe. Nel complesso c’erano due tunnel, incluso uno con trappole esplosive, esplosivi e armi aggiuntive”, hanno spiegato le forze armate israeliane.

Inoltre, “un aereo dell’IDF ha colpito veicoli contenenti missili, colpi di mortaio e armi, vanificando un attacco imminente contro i soldati”. “Un ulteriore aereo dell’IDF ha colpito le infrastrutture militari destinate a tendere un’imboscata alle truppe con missili anticarro”, hanno aggiunto le Forze di difesa israeliane.Le truppe dell’IDF hanno poi “diretto un aereo per colpire una cellula di terroristi”. “Successivamente è stato colpito anche un deposito di armi da cui erano usciti i terroristi”, ha precisato l’esercito. Infine, “durante la notte la marina israeliana ha colpito numerosi obiettivi terroristici di Hamas, contribuendo al rinforzo delle truppe di terra”. “Gli obiettivi terroristici di Hamas includevano posti di osservazione appartenenti alle forze navali di Hamas e infrastrutture terroristiche nel porto di Gaza. Le forze hanno anche colpito con munizioni precise i complessi militari di Hamas”, ha concluso l’IDF.

IDF: ucciso comandande Hamas tra responsabili attacco 7 ottobre

IDF: ucciso comandande Hamas tra responsabili attacco 7 ottobreRoma, 4 dic. (askanews) – In un attacco aereo effettuato domenica da un jet da combattimento, Israele ha “eliminato” Haitham Khuwajari, comandante del Battaglione “Shati” di Hamas, ritenuto responsabile delle incursioni in territorio israeliano nell’attacco del 7 ottobre. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Su X l’IDF ha precisato che il blitz è stato “guidato dall’intelligence dello Shin Bet e di Amman”.

“Seguendo l’intelligence dell’IDF e dell’ISA, un jet da combattimento dell’IDF ha colpito e ucciso Haitham Khuwajari, il comandante del battaglione Shati di Hamas. Sotto il suo comando, i terroristi di Hamas hanno effettuato incursioni in territorio israeliano il 7 ottobre durante l’invasione e il massacro nel sud di Israele”, spiegava una dichiarazione congiunta dell’IDF e dell’Agenzia per la Sicurezza di Israele. Il comunicato affermava anche che Khuwajarai “era al comando delle forze di Hamas che combattevano contro i soldati dell’IDF nell’area di Shati”.

L’IDF ha aver preso il controllo del campo profughi di Al-Shati, situato nel nord della Striscia di Gaza, a metà novembre. L’esercito israeliano afferma che “continuerà a perseguire il sito e ad eliminare ciascuno dei comandanti che comandano l’area sotto il loro controllo, come” l’IDF “ha fatto ieri nel battaglione Sajaya”.