Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Zelensky: centinaia di raid alle nostre città, continuare a fare pressioni perché la Russia si fermi

Zelensky: centinaia di raid alle nostre città, continuare a fare pressioni perché la Russia si fermiRoma, 16 mar. (askanews) – “Centinaia di attacchi alle nostre città e comunità questa settimana: regioni di Chernihiv, Kherson, Donetsk, Kharkiv, Dnipro, Odessa, Poltava, Kiev, Mykolaiv, Zaporizhzhia e Sumy. I russi hanno lanciato oltre 1.020 droni d’attacco, quasi 1.360 bombe aeree guidate e più di 10 missili di vario tipo. Chi vuole che la guerra finisca il prima possibile non agisce in questo modo”, lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accompagnando il post con una sequenza di immagini degli attacchi russi, palazzi in fiamme, quartieri distrutti, soccorritori che cercano di salvare le vittime.


“Ecco perché – sottolinea Zelensky – dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia affinché ponga fine alla sua aggressione. Sono necessarie misure decisive, tra cui sanzioni che devono essere non solo mantenute, ma anche continuamente rafforzate”. “Ucraina, Europa, America e tutti coloro che nel mondo vogliono la pace: insieme possiamo garantire una pace giusta e duratura”, conclude il presidente ucraino. (nella foto una delle immagini di un attacco russo nel Donetsk postate da Zelensky su X)

Macedonia, rogo in una discoteca a Kocani: decine di morti e feriti

Macedonia, rogo in una discoteca a Kocani: decine di morti e feritiRoma, 16 mar. (askanews) – È salito ad almeno 59 il numero dei morti nell’incendio scoppiato in una discoteca di Kocani, nella Macedonia del Nord: lo ha reso noto il ministro degli Interni macedone, Panche Toshkovski, aggiungendo che i feriti sono almeno un centinaio. Il Ministro ha inoltre annunciato che la polizia sta indagando sulle cause dell’incendio, e ha già emesso quattro mandati di arresto.


Le fiamme sono divampate alle 2.30, mentre nella discoteca era in corso un concerto hip-hop; stando alle prime ricostruzioni a causare l’incendio potrebbe essere stato causato dagli ordigni pirotecnici utilizzati per gli effetti di luce: le scintille avrebbero raggiunto il tetto del locale, ricoperto di materiale infiammabile.

Mosca prepara l’incontro Putin-Trump, ma per il Cremlino “la tregua serve alle truppe ucraine per riarmarsi”

Mosca prepara l’incontro Putin-Trump, ma per il Cremlino “la tregua serve alle truppe ucraine per riarmarsi”Roma, 16 mar. (askanews) – Un incontro fra Vladimir Putin e Donald Trump “è in preparazione e sarà organizzato non appena ve ne sarà la necessità”: lo ha affermato il consigliere del Cremlino, Yury Ushakov, le cui dichiarazioni sono state riportate dalle agenzie di stampa russe.


Il consigliere del Cremlino ha anche dichiarato che la Russia ritiene la proposta di cessate il fuoco in Ucraina come un tentativo di dare alle forze armate di Kiev l’opportunità di riarmarsi: “Percepiamo le richieste di cessate il fuoco come un tentativo di concedere una tregua alle forze armate ucraine, di dare tempo per riarmarsi e riprendersi” in un momento in cui le forze russe stanno avanzando su tutti i fronti, ha concluso. Ushakov ha inoltre confermato che le perplessità russe in merito alla proposta di cessate il fuoco di trenta giorni sono state trasmesse alla parte statunitense.

Fuorisalone, Alê Jordão presenta “Artistic Tapestry of Sneakers”

Fuorisalone, Alê Jordão presenta “Artistic Tapestry of Sneakers”Milano, 16 mar. (askanews) – Alê Jordão presenta la collezione “Artistic Tapestry of Sneakers” e le sue iconiche opere al neon al FuoriSalone 2025, all’interno del 5Vie District Design, nel cuore di Milano. L’artista brasiliano Alê Jordão è sinonimo di eclettismo. Che si tratti di neon, vetri o addirittura guardrail, tutto nelle sue mani si trasforma in arte. “La pandemia mi ha portato a rivisitare molte delle mie opere”, afferma l’artista, che da oltre 20 anni occupa un posto di rilievo nell’arte contemporanea brasiliana. Quest’anno, Alê Jordão presenta la sua nuova collezione nel circuito 5Vie District Design, in Via Cesare Correnti 14, nel centro storico di Milano, durante il FuoriSalone 2025, dal 7 al 13 aprile. “Questa volta ho abbracciato la mia passione per il mondo dello streetwear”, scherza l’artista, che lancia otto tappeti della collezione “Artistic Tapestry of Sneakers”, in cui le sneaker, sua grande ossessione, diventano protagoniste assolute. L’ispirazione nasce dalla sua profonda conoscenza della cultura urbana e dall’influenza di movimenti come hip-hop, skateboard e basket sulla moda e sul consumo. Per realizzare queste opere, Jordão ha fotografato alcune delle sue sneaker preferite e trasformato le immagini in arazzi. “I tappeti riproducono la silhouette fotografica delle sneaker e il processo di stampa digitale utilizzato è tra i più innovativi, con nylon tuftato e finitura persiana. Sono disponibili in due formati: 60 x 120 cm e 200 x 180 cm”, spiega l’artista. Luce e design: il ritorno dell’uomo della luce” a Milano Riconosciuto a livello internazionale come “l’uomo della luce”, Alê Jordão torna a illuminare Milano con le sue emblematiche creazioni al neon. Sempre all’interno del circuito 5Vie, presso il la mostra Piloto Milano (Via Olona 6), presenta una nuova e irriverente serie intitolata “Neon Puzzle”. “Non si può venire alla Milano Design Week senza un’installazione al neon, una delle mie opere più iconiche”, afferma Jordão. La serie, realizzata in acrilico con illuminazione interna al neon, ricorda i pezzi di un puzzle, pronti per essere assemblati o appesi.


Durante il suo soggiorno milanese, Alê Jordão presenterà il suo primo libro, “God save the sneakers”, in Via Olona 6. Pubblicato lo scorso anno, il volume raccoglie articoli e immagini del suo lavoro ispirato al mondo dello streetwear, consolidando la sua passione per le sneaker e la loro intersezione con l’arte contemporanea. 5Vie – Armonia Invisibile Via Cesare Correnti, 14 Via Olona, 6 Dal 7 al 13 aprile, dalle 10 alle 20 Bio Alê Jordão Brasiliano, nato a São Paulo negli anni ’70, ha studiato Belle Arti presso la FAAP (Fundação Armando Alvares Penteado) nella seconda metà degli anni ’90, per poi specializzarsi in design alla Domus Academy di Milano nel 2000. Ha intrapreso la sua carriera artistica professionale nel 2001, sviluppando nel tempo un corpus di opere potente e articolato, sia dal punto di vista materiale che concettuale. Il suo lavoro si distingue per la capacità di connettere ambiti diversi, dalle arti visive al design e alla moda, integrando al contempo tecnologia e neon nel suo linguaggio espressivo. Le sue opere sono profondamente influenzate dall’esperienza personale e dal contatto con la cultura urbana, che si riflette nell’uso di elementi iconici dello spazio pubblico, come cartelli, neon e skateboard, nonché nella creazione di arredi urbani carichi di significato.

La capsula “Dragon” di Space X è attraccata sulla Iss: ritornano sulla Terra astronauti bloccati da mesi

La capsula “Dragon” di Space X è attraccata sulla Iss: ritornano sulla Terra astronauti bloccati da mesiRoma, 16 mar. (askanews) – La capsula Dragon, lanciata venerdì con quattro persone a bordo, è attraccata con successo sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) alle 6.06 ora italiana : lo ha annunciato la Space X. La missione Crew-10 è formata dagli astronauti statunitensi Anne McClain e Nichole Ayers, dal giapponese Takuya Onishi e dal cosmonauta russo Kirill Peskov.


L’arrivo della capsula permetterà anche il rientro dell’equipaggio della missione Crew-9, l’astronauta Nick Hague e il cosmonauta Aleksandr Gorbunov, a cui si aggiungeranno i due astronauti Butch Wilmore e Sunita Williams, bloccati sulla Iss da oltre 9 mesi per un’avaria alla capsula “Starliner”.

Usa-Russia, colloquio Lavrov-Rubio: “Discussi anche aspetti specifici” degli accordi di Riad

Usa-Russia, colloquio Lavrov-Rubio: “Discussi anche aspetti specifici” degli accordi di RiadRoma, 16 mar. (askanews) – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il Segretario di Stato americano Marco Rubio hanno avuto un colloquio telefonico in cui hanno discusso alcuni aspetti specifici dell’applicazione degli accordi raggiunti a Riad: lo ha reso noto il Ministero degli Esteri di Mosca. “Sono stati discussi anche aspetti specifici dell’attuazione delle intese reciproche raggiunte durante l’incontro tra alti funzionari russi e statunitensi il 18 febbraio a Riyadh. Sergey Lavrov e Marco Rubio hanno concordato di rimanere in contatto” si legge nella nota del Ministero, che ha precisato come il colloquio si sia tenuto su iniziativa di Washington.


Una settimana dopo l’incontro di Riad, in cui sono state discusse questioni come la ripresa delle relazioni bilaterali e il conflitto ucraino, le delegazioni si sono riunite di nuovo a Istanbul per trattare il finanziamento delle rispettive attività missioni diplomatiche.

Fuorisalone, le voci del design brasiliano in mostra “Tra Terra e Cielo”

Fuorisalone, le voci del design brasiliano in mostra “Tra Terra e Cielo”Milano, 15 mar. (askanews) – Il Brasile sarà protagonista del Fuorisalone 2025, uno degli eventi di design più prestigiosi al mondo, in programma dal 7 al 13 aprile a Milano. Per la prima volta, Tropicalistic, piattaforma di e-commerce specializzata in e design brasiliano, porterà nella metropoli italiana circa 25 designer e artisti che esplorano la biodiversità del Brasile e il suo profondo legame spirituale con la natura. L’iniziativa nasce in collaborazione con Néia Paz, project manager ed esperta nell’organizzazione di eventi. Con il titolo “Tra Terra e il Cielo – Le voci del design brasiliano”, la mostra si terrà presso il Bianca Maria Palace Hotel, a pochi passi dal Duomo, che riaprirà le sue porte per accogliere la creatività dei talenti brasiliani. Il progetto scenografico, curato dall’architetto Lucas Ribeiro e organizzato da Néia Paz e Virginia Morsani, darà vita a un ambiente immersivo capace di riflettere l’essenza del design brasiliano. La mostra avrà la produzione scenografica dei designers come come Carolina Kroff, Igor Sabá, Leonardo Ferreiro ed Érico Gondim. “Il nostro obiettivo è valorizzare il Brasile su uno dei più grandi palcoscenici del design mondiale, la Milano Design Week 2025”, spiegano Virginia Morsani e Lorenzo Gallori, fondatori di Tropicalistic e ideatori dell’evento. L’iniziativa punta ad ampliare la visibilità internazionale degli espositori, rafforzare connessioni strategiche e consolidare il design brasiliano come punto di riferimento globale. “Vogliamo mettere in luce innovazione, raffinatezza e identità unica dei designer brasiliani, unendo tradizione e contemporaneità attraverso un’installazione immersiva”, aggiungono. Curata da Tropicalistic, la mostra offrirà un’esperienza sensoriale unica, esplorando la dualità tra la solidità della terra e la leggerezza del cielo, e il modo in cui questa relazione si manifesta nel design brasiliano. Designer e marchi come Adriana Chamma, Anna Maya, Assimply, Bete Said, Carolina Kroff, Danilo Freitas, Edipo Furtado, Erico Gondim, Estúdio Trama di Cristiana Marzagão, Gabriel Freitas, Gabi Talarico, Heloisa Galvão, Helena Schmitt, Igor Sabá, Ismael Ricardo, Lebrock, Leo Ferreiro, Marcelo Bilac, Michell Lott, Nathália Ferreira Bussioli, Paola Muller, Pietro Luigi Verona, Residual Arte e Design, Ricardo Gaspar, Rodrigo Laureano, Spectro, Tapetah, Traço Um, Rafael Oliva e Estúdio Sebastiana di Gi Matos esporranno mobili, oggetti e pezzi decorativi che celebrano la ricchezza dei materiali naturali, le tecniche artigianali e l’innovazione estetica. Il percorso espositivo sarà strutturato in due aree interconnesse – Terra e Cielo -, offrendo ai visitatori un viaggio coinvolgente tra nuove narrazioni di design. “I pezzi esplorano come la biodiversità brasiliana e il suo legame spirituale con la natura influenzino il design, creando un’armonia tra il materiale e l’etereo, tra la forza degli elementi e la leggerezza delle interpretazioni creative”, concludono i curatori.

Starmer lancia il video-summit dei “volenterosi”: sempre al fianco dell’Ucraina

Starmer lancia il video-summit dei “volenterosi”: sempre al fianco dell’UcrainaRoma, 15 mar. (askanews) – La riunione dei cosiddetti Paesi “volenterosi” è stata convocata in videoconferenza dal premier britannico Keir Starmer, e partecipa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il presidente russo Vladimir Putin dovrà “presto o tardi sedersi al tavolo negoziale”, ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer, aprendo i lavori del vertice virtuale dei Paesi sostenitori dell’Ucraina. Se il Presidente russo è “serio sulla pace” deve “fermare i barbari attacchi contro l’Ucraina e accettare un cessate il fuoco”, ha continuato Starmer. “Dobbiamo continuare ad insistere, ad andare avanti e a prepararci per la pace, una pace che sia sicura e durevole”.


I leader collegati  25, con – come aveva scritto Starmer nel messaggio che lanciava il summit- “un obiettivo chiaro: fare tutto il possibile per avvicinare la pace. E mentre lo facciamo, tengo sempre a mente l’incredibile popolo ucraino che ho incontrato negli ultimi mesi”. “In questo momento cruciale – prosegue il messaggio primo ministro – il mio messaggio al popolo ucraino è che potete contare su di noi, ora più che mai. Come ho affermato a Kiev a gennaio nell’accordo che ho firmato con il presidente Zelenskyy, saremo al vostro fianco, non solo oggi o domani, ma per i prossimi 100 anni”. E “questa settimana, attraverso l’accordo con gli Usa a Jeddah, l’Ucraina ha dimostrato di volere la pace. La Russia deve ora fermare i suoi attacchi, una volta per tutte, e dimostrare di essere pronta a garantire anche un cessate il fuoco” 


 

Tajani: Canada tra possibili Paesi del piano italiano contro i dazi

Tajani: Canada tra possibili Paesi del piano italiano contro i daziQuebec, 14 mar. (askanews) – Sui dazi “è inutile fasciarsi la testa prima che succedano le cose, bisogna studiare strategie per poter tutelare il mondo imprenditoriale italiano e il giorno 21 (marzo, ndr) presenteremo la strategia del Ministero che ha la responsabilità anche del commercio internazionale per affrontare l’emergenza” e “individuare alcune scelte che possono essere fatte per recuperare spazi di mercati”: “non è un caso che tra i Paesi che valuteremo e indicheremo come potenziali territori dove incrementare l’export ci sarà anche il Canada”. È quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante una tavola rotonda con gli imprenditori italiani in Canada.


Il Canada è un Paese “molto interessante”, noi “siamo già il secondo interlocutore dopo la Germania”, ha ricordato Tajani, precisando che “questo significa che c’è un terreno fertile”. E’ dunque “un paese che stiamo seguendo con attenzione, dove si può esportare di più”. D’altra parte, ha sottolineato il ministro, “siamo assolutamente convinti che si debba continuare a lavorare molto fuori dai nostri confini sia attraverso un incremento dell’esportazione sia attraverso un incremento dell’internazionalizzazione delle nostre imprese, che è il miglior sistema per evitare la delocalizzazione”. Secondo Tajani bisogna “avere sempre obiettivi ambiziosi” e “lavorare per scongiurare effetti dannosi che possono esserci da una possibile guerra dei dazi, che per noi italiani certamente non è qualche cosa di positivo”. “Lavoreremo intensamente per cercare di permettervi di incrementare il vostro giro d’affari ma anche per invogliare altre imprese italiane a venire da voi”, ha quindi detto Tajani, rivolgendosi agli imprenditori italiani e assicurando loro che il governo continua a sostenerli in modo da “poter operare nel migliore dei modi in questo Paese”.


Tajani ritiene che in America “si possa cercare di evitare una situazione molto negativa per noi se aumentiamo i nostri investimenti là e le nostre importazioni, cercando di continuare con le esportazioni che essendo di alta qualità difficilmente potranno essere messe a un angolo dai consumatori che cercano quella qualità, per cui pagare qualche dollaro in più non cambia”. “Detto questo nessuno prende sotto gamba le conseguenze di una possibile guerra commerciale, dobbiamo soltanto metterci al riparo e individuare strategie che tutelino il vostro lavoro”, ha insistito il ministro, che si è detto “assolutamente convinto che la qualità è il nostro miglior strumento per vincere anche le sfide con i dazi.

G7, tra Usa e alleati nessun vincitore: accordo di compromesso

G7, tra Usa e alleati nessun vincitore: accordo di compromessoLa Malbaie (Canada), 14 mar. (askanews) – Accordo di compromesso, in Canada, tra i ministri degli Esteri del G7. Dopo due giorni di lavoro e un confronto serale tra gli sherpa a poche ore dalla chiusura, i capi della diplomazia dei Paesi membri sono riusciti a evitare il rischio di una spaccatura, ipotesi avanzata ieri da fonti presenti a La Malbaie, sede della ministeriale, e rilanciata da alcuni organi di stampa. La dichiarazione finale concordata al termine della riunione è la sintesi di una mediazione diplomatica che, nella partita giocata al tavolo dei colloqui dagli Stati Uniti e gli alleati del Gruppo, non ha sortito né vincitori né vinti. Il testo, rivisto nella tarda serata di ieri, cede alle pressioni europee e canadesi da una parte, a quelle di Washington dall’altra rispettivamente su Ucraina e Medio Oriente. Un risultato accolto comunque con soddisfazione dalla presidente di turno, la ministra Melanie Joly, che al termine dei lavori ha sottolineato la “forte unità” del Gruppo sui temi affrontati.


Nella sezione dedicata alla guerra in Ucraina, Washington ha dovuto cedere alle pressioni degli alleati sul linguaggio da adottare a proposito di un chiaro sostegno “all’integrità territoriale” del Paese, un passaggio che la nuova amministrazione di Donald Trump, rappresentata dal segretario di Stato Marco Rubio, avrebbe voluto evitare. La dichiarazione finale ha così riportato “l’incrollabile sostegno” a Kiev, “nella difesa della sua integrità territoriale e del suo diritto a esistere, nonché della sua libertà, sovranità e indipendenza”. Il documento “invia un chiaro messaggio a favore di una pace giusta”, in linea con la carta dell’Onu, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine dell’incontro, ricordando che il testo chiede anche la liberazione dei prigionieri politici e la restituzione a Kiev dei bambini ucraini attualmente in Russia. I ministri degli Esteri hanno accolto con favore gli sforzi in corso per raggiungere una tregua, in particolare l’incontro dell’11 marzo tra Stati Uniti e Ucraina a Gedda, ma hanno chiesto alla Russia “di ricambiare accettando un cessate il fuoco a parità di condizioni e attuandolo pienamente”. Una formulazione su cui si è lavorato fino all’ultimo. In una bozza preliminare del testo, rilanciata dai media, infatti si chiedeva a Mosca di accettare il cessate il fuoco “senza condizioni”. “Mi pare una richiesta politicamente saggia, non c’è nessun arretramento su chi è l’aggressore e su chi è l’aggredito, ma se vogliamo porre fine alla guerra dobbiamo fare in modo che la Russia accetti il cessate fuoco”, ha commentato Tajani. Mentre Rubio – con cui il ministro italiano ha avuto un incontro bilaterale durato poco meno di un’ora durante il quale l’Italia ha chiesto un dialogo sui dazi – ha espresso “cauto ottimismo” sulla tregua.


Ma se Washington ha dovuto cedere sull’integrità territoriale ucraina, gli alleati hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco sulle posizioni dell’amministrazione Trump sul Medio Oriente. Nessun riferimento alla soluzione dei due popoli e due Stati figura infatti nella dichiarazione finale, così come fortemente preteso da Rubio. Il passaggio era invece previsto in una bozza preliminare, prima di essere eliminato nella versione approvata dai ministri. Nel testo definitivo si sottolinea invece “l’imperativo di un orizzonte politico per il popolo palestinese, raggiunto attraverso una soluzione negoziata al conflitto israelo-palestinese che soddisfi le legittime esigenze e aspirazioni di entrambi i popoli e promuova pace, stabilità e prosperità globali in Medio Oriente”. Il mancato riferimento non modifica però la posizione italiana che, ha sottolineato Tajani, “non cambia assolutamente”. Frutto di un tenace lavoro di mediazione è anche il risultato raggiunto sulla Cina e sul contrasto alle cosiddette “flotte ombra”, a cui è stata dedicata una dichiarazione a parte. Adottando un linguaggio fermo, come richiesto dagli americani, i ministri si sono detti preoccupati dall’accumulo di materiale militare da parte di Pechino e dal “continuo e rapido aumento dell’arsenale nucleare cinese”. I capi della diplomazia hanno così chiesto alla Cina di impegnarsi in “discussioni strategiche sulla riduzione del rischio” e di “promuovere la stabilità tramite la trasparenza”.


Superando le resistenze degli Stati Uniti, invece, i ministri hanno infine invitato gli 8 Paesi nordici e baltici (Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia), “e possibilmente altri”, a unirsi ai membri del G7 in “una Shadow Fleet Task Force per migliorare il monitoraggio e il rilevamento e per limitare in altro modo l’uso di flotte ombra impegnate in attività illegali, pericolose o pericolose per l’ambiente, basandosi sul lavoro di altri attivi in questo settore”. La Task Force costituirà una risposta degli Stati partecipanti all’appello dell’Organizzazione marittima internazionale per “promuovere azioni volte a prevenire operazioni illegali nel settore marittimo da parte di flotte ombra e dei loro stati di bandiera, comprese operazioni illegali allo scopo di eludere le sanzioni”. (di Corrado Accaputo)