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Nuova stretta sui migranti, Londra riduce il saldo (anche per gli arrivi legali e gli studenti)

Nuova stretta sui migranti, Londra riduce il saldo (anche per gli arrivi legali e gli studenti)Roma, 4 dic. (askanews) – Il governo britannico ha annunciato oggi un nuovo piano in cinque punti che porterà a una riduzione del numero annuale di immigrati di circa 300.000 unità rispetto ai dati dello scorso anno, tagliando anche l’immigrazione legale.

Il ministro dell’Interno, James Cleverly, ha affermato che l’opinione pubblica si aspetta che il governo non solo fermi le piccole imbarcazioni, ma tagli anche l’immigrazione legale. Fra le nuove misure per raggiungere l’obiettivo, la sospensione dal gennaio 2024 del diritto degli studenti internazionali di accogliere persone a carico a meno che non stiano seguendo un programma di ricerca post-laurea.

Cleverly ha anche aggiunto che agli studenti internazionali sarà vietato di passare dal percorso studentesco al percorso lavorativo prima che i loro studi siano stati completati. Questi cambiamenti avranno un impatto tangibile sulla migrazione netta. Nell’anno terminato a settembre 2023 sono stati concessi circa 153.000 visti alle persone a carico degli studenti sponsorizzati, “oggi posso annunciare che andremo ancora oltre le disposizioni già in vigore, con un piano in cinque punti per frenare ulteriormente gli abusi sull’immigrazione che porterà una maggiore riduzione costante del saldo migratorio”, ha detto Cleverly.

In totale, questo pacchetto, oltre alla riduzione del numero degli studenti a carico, farà sì che negli anni futuri arriveranno nel Regno Unito circa 300.000 persone in meno rispetto a quelle arrivate l’anno scorso.

Il ministero della sanità di Gaza: 15.899 palestinesi uccisi dal 7 ottobre

Il ministero della sanità di Gaza: 15.899 palestinesi uccisi dal 7 ottobreRoma, 4 dic. (askanews) – Sono 15.899 i palestinesi uccisi dalla campagna militare di Israele nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Il nuovo dato sulle vittime è stato diffuso dal ministero della Sanità di Gaza. Il ministero, che fa parte del governo della Striscia di Gaza guidato da Hamas, ha affermato che il 70 per cento delle vittime sono donne e bambini. Nei dati non si fa distinzione tra civili e combattenti.

Il numero di morti è probabilmente sotto dimensionato, poiché il collasso del sistema sanitario a Gaza ha reso difficile la raccolta di statistiche, e ci sono più di seimila palestinesi considerati dispersi nel territorio. Israele ha lanciato l’offensiva dopo l’attacco a sorpresa del 7 ottobre da parte di Hamas all’interno dello Stato ebraico, che ha ucciso almeno 1.200 persone e ne ha ferite oltre cinquemila. Israele ritiene che Hamas tenga ancora in ostaggio oltre 130 persone all’interno di Gaza, sequestrate da Israele il 7 ottobre. Non è stato possibile per i giornalisti verificare in modo indipendente le cifre delle vittime rese note durante il conflitto.

Save the Children denuncia: ci sono un milione di bambini senza un posto sicuro a Gaza

Save the Children denuncia: ci sono un milione di bambini senza un posto sicuro a GazaRoma, 4 dic. (askanews) – Oltre un milione di bambini – praticamente l’intera popolazione infantile – di Gaza sono rimasti senza un posto sicuro dove andare quando domenica sono iniziate le operazioni militari di terra a Khan Younis, afferma Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Khan Younis è una città nel sud di Gaza dove le forze israeliane avevano precedentemente ordinato alla popolazione civile di trasferirsi per sicurezza, ma ora è anch’essa sotto attacco.

Venerdì 1° dicembre è terminata una pausa di sette giorni nelle ostilità a Gaza e sono ripresi i bombardamenti, che hanno ucciso in un giorno oltre 700 persone, compresi i bambini. Da allora, le forze israeliane hanno emesso ulteriori ordini di ricollocazione dei civili nell’area di Khan Younis, indirizzandoli a ovest verso la costa, o a sud verso la città di Rafah, continuando a bombardare entrambe le aree. Gli attacchi aerei hanno già danneggiato edifici residenziali non solo nel nord ma anche in città del sud come Rafah e Khan Younis.Nel nord di Gaza, centinaia di migliaia di famiglie sono bloccate, in una condizione di estrema insicurezza, con infrastrutture e servizi critici come ospedali e servizi igienico-sanitari decimati, a rischio di fame, malattie, di rimanere feriti o addirittura di morire. “Sono nel sud di Gaza, dove i bambini e le loro famiglie stanno lottando per mettersi in salvo. Ma non c’è nessun posto sicuro a Gaza. Non c’è nessun posto dove andare. Le famiglie vengono avvertite dalle autorità israeliane di spostarsi, ancora una volta, sfollate con la forza in aree sempre più ristrette senza alcuna garanzia per la loro sicurezza o prospettiva di poter tornare, e privi delle infrastrutture necessarie e l’accesso ai servizi salvavita. Non si può più fingere che questi ordini garantiscano la sicurezza e la sopravvivenza delle famiglie, perché le mettono solo di fronte all’inconcepibile ‘scelta’ tra una condanna a morte piuttosto che un’altra”, dichiara Jason Lee, Direttore di Save the Children nei Territori palestinesi.”Non è possibile concentrare un gran numero di civili in frammenti di terra così ristretti senza esacerbare una già terribile catastrofe umanitaria. Le famiglie che sopravvivono alle bombe non riescono a infilarsi nei rifugi già gravemente sovraffollati, e sono costrette a montare tende di fortuna, senza accesso all’acqua pulita e con servizi igienico-sanitari fatiscenti, con il rischio che scoppi presto una vera e propria un’emergenza sanitaria pubblica. Mentre case, scuole, ospedali, rifugi dal nord al sud sono ripetutamente attaccati e tutti i valichi in entrata e in uscita da Gaza chiusi, gli ordini di ricollocazione non possono offrire sicurezza, solo una cortina di fumo. I leader mondiali devono garantire un cessate il fuoco adesso. Ogni ora che passa senza garantirlo, significa che sempre più bambini pagheranno il prezzo del fallimento della politica con la loro vita e il loro futuro. Fino ad allora non ci sarà nessun posto sicuro a Gaza”, conclude Lee.

Casa, idealista: crollo affitti novembre (-2,1%) ma boom 12 mesi

Casa, idealista: crollo affitti novembre (-2,1%) ma boom 12 mesiRoma, 4 dic. (askanews) – A novembre, i canoni di locazione in Italia hanno registrato una diminuzione del 2,1%, stabilendosi a 12,4 euro/metro quadro mensili, secondo l’analisi condotta dall’ufficio studi di idealista, il portale immobiliare leader in Italia per lo sviluppo tecnologico. Nonostante questo rallentamento nell’ultimo mese, emerge un notevole incremento del 12,1% nell’arco degli ultimi 12 mesi.

A livello regionale, si osservano cali generalizzati degli affitti in tutte le aree, tranne in Trentino-Alto Adige (3,2%) e Molise (1,2%), che registrano aumenti a novembre. Le contrazioni più marcate coinvolgono Valle d’Aosta (-8,4%), Calabria (-5,2%) e Puglia (-4,7%), seguite da Liguria (-4,4%) e Abruzzo (-4%). Le restanti 13 regioni in ribasso oscillano tra il -3,5% del Lazio e il -0,2% del Piemonte. La regione con i canoni di affitto più elevati è la Valle d’Aosta (18,9 euro/metro quadro), seguita da Lombardia (17,5 euro/metro quadro), Toscana (15,8 euro/metro quadro) e Trentino-Alto Adige (14,4 euro/metro quadro). Prezzi superiori alla media italiana sono riscontrati anche in Emilia-Romagna (13,1 euro/metro quadro), mentre le altre regioni oscillano dai 12,3 euro del Lazio ai 6,3 euro mensili del Molise, la zona più conveniente per gli affittuari italiani. Province Parallelamente alle regioni, la tendenza provinciale degli affitti risulta negativa, con cali in 73 zone su 107. I ribassi più significativi, superiori al dieci per cento, sono registrati a Latina (-16%), Grosseto (-13,6%), Fermo (-13%), Sassari (-11,1%) e Brindisi (-10,2%). Al contrario, gli incrementi più marcati interessano Oristano (8,2%), Sondrio (7%) e Bolzano (6,5%).

In termini di prezzi, Lucca (26,6 euro/metro quadro) si posiziona come la provincia più costosa, seguita da Belluno (25,9 euro/metro quadro), Bolzano (21,5 euro/metro quadro) e Milano (21,2 euro/metro quadro). Le province con affitti più accessibili sono Enna (4,9 euro/metro quadro), Caltanissetta (5,2 euro/metro quadro) e Benevento (5,5 euro/metro quadro). A livello cittadino, la tendenza si presenta contrastata, con 39 capoluoghi in aumento, 39 in calo e 4 (Verona, Frosinone, Perugia e Pavia) stabili. Le maggiori crescite del mese sono registrate a Vibo Valentia (6,5%), Campobasso e Pescara (entrambe 5,2%), Trento (4,5%) e Lodi (3,8%). Al contrario, Brindisi (-6%), Macerata e Grosseto (-5,8%), Pesaro (-5,3%) e Ragusa (-5,2%) sono i capoluoghi con i cali più significativi.

Tra i principali mercati della locazione, Venezia (2,4%), Napoli e Palermo (entrambe con un incremento dell’1%) evidenziano una chiara tendenza positiva. Roma mostra una variazione pressoché stabile, con un modesto aumento dello 0,1%. Al contrario, Milano (-1,8%) e Torino (-2%) registrano una contrazione nei prezzi degli affitti. Nonostante la diminuzione di novembre, Milano (22,5 euro/metro quadro) mantiene il titolo di città più costosa d’Italia per gli affitti, seguita da Firenze (19,9 euro/metro quadro), Venezia (18,4 euro/metro quadro) e Bologna (17,3 euro/metro quadro). Caltanissetta (4,7 euro/metro quadro) si conferma come il capoluogo più conveniente per le locazioni, precedendo Vibo Valentia (5 euro/metro quadro) e Reggio Calabria (5,3 euro/metro quadro).

Nella notte Israele ha colpito circa 200 obiettivi di Hamas a Gaza

Nella notte Israele ha colpito circa 200 obiettivi di Hamas a GazaRoma, 4 dic. (askanews) – Le Forze di difesa israeliane hanno attaccato durante la notte “circa 200 obiettivi dell’organizzazione terroristica Hamas”, ha affermato su X l’Idf. “Le infrastrutture terroristiche situate all’interno delle scuole nel nord della Striscia di Gaza sono state distrutte”, hanno aggiunto le forze armate dello Stato ebraico.”Le truppe dell’IDF hanno colpito le infrastrutture terroristiche situate all’interno di una scuola a Beit Hanoun, da cui è stato effettuato un attacco alle truppe. Nel complesso c’erano due tunnel, incluso uno con trappole esplosive, esplosivi e armi aggiuntive”, hanno spiegato le forze armate israeliane.

Inoltre, “un aereo dell’IDF ha colpito veicoli contenenti missili, colpi di mortaio e armi, vanificando un attacco imminente contro i soldati”. “Un ulteriore aereo dell’IDF ha colpito le infrastrutture militari destinate a tendere un’imboscata alle truppe con missili anticarro”, hanno aggiunto le Forze di difesa israeliane.Le truppe dell’IDF hanno poi “diretto un aereo per colpire una cellula di terroristi”. “Successivamente è stato colpito anche un deposito di armi da cui erano usciti i terroristi”, ha precisato l’esercito. Infine, “durante la notte la marina israeliana ha colpito numerosi obiettivi terroristici di Hamas, contribuendo al rinforzo delle truppe di terra”. “Gli obiettivi terroristici di Hamas includevano posti di osservazione appartenenti alle forze navali di Hamas e infrastrutture terroristiche nel porto di Gaza. Le forze hanno anche colpito con munizioni precise i complessi militari di Hamas”, ha concluso l’IDF.

IDF: ucciso comandande Hamas tra responsabili attacco 7 ottobre

IDF: ucciso comandande Hamas tra responsabili attacco 7 ottobreRoma, 4 dic. (askanews) – In un attacco aereo effettuato domenica da un jet da combattimento, Israele ha “eliminato” Haitham Khuwajari, comandante del Battaglione “Shati” di Hamas, ritenuto responsabile delle incursioni in territorio israeliano nell’attacco del 7 ottobre. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Su X l’IDF ha precisato che il blitz è stato “guidato dall’intelligence dello Shin Bet e di Amman”.

“Seguendo l’intelligence dell’IDF e dell’ISA, un jet da combattimento dell’IDF ha colpito e ucciso Haitham Khuwajari, il comandante del battaglione Shati di Hamas. Sotto il suo comando, i terroristi di Hamas hanno effettuato incursioni in territorio israeliano il 7 ottobre durante l’invasione e il massacro nel sud di Israele”, spiegava una dichiarazione congiunta dell’IDF e dell’Agenzia per la Sicurezza di Israele. Il comunicato affermava anche che Khuwajarai “era al comando delle forze di Hamas che combattevano contro i soldati dell’IDF nell’area di Shati”.

L’IDF ha aver preso il controllo del campo profughi di Al-Shati, situato nel nord della Striscia di Gaza, a metà novembre. L’esercito israeliano afferma che “continuerà a perseguire il sito e ad eliminare ciascuno dei comandanti che comandano l’area sotto il loro controllo, come” l’IDF “ha fatto ieri nel battaglione Sajaya”.

Bufera su presidente Cop28: senza combustibili fossili si torna in caverne

Bufera su presidente Cop28: senza combustibili fossili si torna in caverneMilano, 3 dic. (askanews) – E’ polemica sulle parole del presidente della Cop28, il sultano Ahmed al Jaber, ministro dell’Industria degli Emirati arabi uniti e amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, Adnoc. Come rivelano The Guardian e il Center for Climate Reporting, Al Jaber ha affermato che “non esiste alcuna scienza” secondo cui è necessaria l’eliminazione graduale dei combustibili fossili per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Al Jaber ha anche detto che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili non consentirebbe lo sviluppo sostenibile “a meno che non si voglia riportare il mondo nelle caverne”.

Al Jaber ha fatto queste affermazioni rispondendo in modo irascibile alle domande di Mary Robinson, presidente del gruppo Elders ed ex inviato speciale delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico, durante un evento online in diretta il 21 novembre.

Nuovo raid di Israele su Jabalia, è strage

Nuovo raid di Israele su Jabalia, è strageMilano, 3 dic. (askanews) – Decine di persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano nel campo profughi di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce la rete televisiva satellitare con sede in Qatar, Al Jazeera. Le immagini mostrano i residenti che usano le mani nude per salvare i sopravvissuti da sotto le macerie, mentre altri scoprono cadaveri, tra cui un bambino senza vita il cui corpo sembra essere fatto a pezzi, riporta al Jazeera. “Dov’è mio padre?” urla un bambino coperto di polvere mentre il fumo continua a salire. Alcuni feriti gravi vengono portati via su barelle o addirittura su materassi, afferma la rete televisiva satellitare con sede in Qatar. “Possiamo sentire voci dalle macerie”, dice un altro residente nel mezzo di quello che sembra un vicino completamente devastato.

M.O., scontro al confine Israele-Libano dopo minaccia Netanyahu

M.O., scontro al confine Israele-Libano dopo minaccia NetanyahuMilano, 3 dic. (askanews) – L’esercito israeliano afferma che un certo numero dei suoi soldati sono rimasti “leggermente” feriti a seguito di un attacco missilistico anticarro lanciato dal Libano. I media israeliani parlano di quattro feriti. I proiettili anticarro sono caduti in Alta Galilea. I razzi hanno colpito anche una quasi deserta Sderot, dove hanno causato danni ma nessun ferito. I quattro leggeremente feriti erano invece vicino a Beit Hillel, in un’area vicino alla comunità settentrionale.

Dal 7 ottobre gli scontri tra l’esercito israeliano e Hezbollah si sono in gran parte limitati alla zona di confine. Tuttavia, il gruppo sciita ha perso quasi un centinaio di uomini, mentre almeno 15 civili e quattro giornalisti sono stati uccisi dall’inizio della guerra. Finora Hezbollah si è astenuto dall’entrare nel conflitto, optando invece per mantenere un fronte attivo al confine impantanando le truppe israeliane per aiutare il suo alleato Hamas a Gaza.

Ieri il primo ministro israaeliano Benjamin Netanyahu ha ribadisto i numerosi avvertimenti lanciati contro Hezbollah prima del recente cessate il fuoco con Hamas, dicendo alla milizia libanese che il Libano sarà distrutto se inizierà una grande guerra contro Israele. “Agiamo continuamente nel nord contro tutti i tentativi di Hezbollah di agire contro di noi. Stiamo eliminando le cellule terroristiche, allontanandole dal confine, distruggendo le munizioni. Continueremo con una forte deterrenza nel nord e la vittoria totale nel sud”, ha affermato Netanyahu. “Ripristineremo la sicurezza al nord e al sud. Se Hezbollah commette un errore ed entra in una guerra su vasta scala, distruggerà il Libano con le sue stesse mani”, ha avvertito.

Papa Francesco: “Addolora che la tregua a Gaza sia stata rotta”

Papa Francesco: “Addolora che la tregua a Gaza sia stata rotta”Milano, 3 dic. (askanews) – “Addolora che la tregua sia stata rotta”. Lo ha detto monsignor Paolo Braida accanto a Papa Francesco visibilmente provato oggi all’Angelus da Santa Marta. Braida ha letto il testo dell’Angelus. “A Gaza c’è tanta sofferenza. Auspico che tutti coloro che sono coinvolti possano trovare” una nuova intesa “per il cessate il fuoco”. Il Santo Padre ha espresso anche dolore per gli ostaggi ancora nelle mani dei sequestratori.

“In Israele e Palestina la situazione è grave” ha anche detto Braida. “Addolora che la tregua sia stata rotta: ciò significa morte, distruzione, miseria. Molti ostaggi sono stati liberati, ma tanti sono ancora a Gaza. Pensiamo a loro, alle loro famiglie, che avevano visto una luce, una speranza di riabbracciare i loro cari”.