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Medio Oriente, Netanyahu e Musk visitano il kibbutz assaltato da Hamas il 7 ottobre

Medio Oriente, Netanyahu e Musk visitano il kibbutz assaltato da Hamas il 7 ottobreRoma, 27 nov. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ricevuto oggi il miliardario americano Elon Musk, con il quale ha visitato il kibbutz israeliano devastato durante l’assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. La viswita a Kfar Aza, riporta la stampa dello Stato ebraico, ha permesso a Musk di prendere visione degli orrori dell’attacco di Hamas, che ha visto i terroristi assaltare la comunità e circa una ventina di altre persone, massacrando e bruciando intere famiglie e rapendo decine di civili.

Musk ha ascoltato i briefing di un leader del Consiglio locale e di un rappresentante dell’Idf sui massacri nel kibbutz ed è stato condotto a casa del capo della Sicurezza della comunità Ofir Libstein, ucciso in uno scontro a fuoco con i terroristi. Musk ha anche ascoltato la storia della bambina israeliano-americana Abigail Idan, 4 anni, che è stata tenuta in ostaggio a Gaza e rilasciata ieri nell’ambito dell’accordo sullo scambio di prigionieri con Israele. Il miliardario americano dovrebbe essere ricevuto in giornata anche dal presidente dello Stato ebraico, Isaac Herzog. 

Il segretario della Nato Stoltenberg chiede una proroga della tregua a Gaza

Il segretario della Nato Stoltenberg chiede una proroga della tregua a GazaRoma, 27 nov. (askanews) – Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha chiesto lunedì il prolungamento della tregua nella Striscia di Gaza tra Hamas e Israele.

“Sono lieto che l’accordo tra Hamas e Israele abbia portato al rilascio degli ostaggi e alla consegna di ulteriori aiuti umanitari. Chiedo un’estensione della pausa, ciò consentirà il tanto necessario soccorso alla popolazione di Gaza e il rilascio di altri ostaggi”, ha detto Stoltenberg ai giornalisti prima di una riunione dei ministri degli Affari esteri della NATO.

M.O., ultimo giorno per scambio prigionieri: negoziati su proroga

M.O., ultimo giorno per scambio prigionieri: negoziati su prorogaRoma, 27 nov. (askanews) – Quarto e ultimo giorno di pausa umanitaria tra Israele e Hamas per lo scambio di ostaggi e detenuti, mediato dal Qatar. Le due parti si sono dette disponibili a un prolungamento dell’intesa e i negoziatori sono al lavoro per l’attuazione di una proroga. Intanto, le autorità israeliane stanno visionando l’ultima lista di 11 ostaggi consegnata dal movimento estremista palestinese, assieme all’elenco dei prigionieri da consegnare sulla base dell’accordo. Israele ha definito la lista “problematica” e attualmente sarebbero in corso intensi negoziati per “modificarla”.

Uno dei punti di controversia tra Israele e Hamas riguarderebbe sei detenute palestinesi, arrestate dalle forze dello Stato ebraico prima del 7 ottobre e rimaste nelle carceri israeliane. Secondo alcune fonti palestinesi, citate da Haaretz, le sei detenute non figuravano nella lista presentata domenica da Israele e non è chiaro se verranno rilasciate oggi. Tra loro ci sarebbe Nafooz Hammad, una sedicenne di Sheikh Jarrah, che due anni fa ha accoltellato una donna israeliana che viveva nelle vicinanze ed è stata condannata per tentato omicidio. La settimana scorsa Hammad è stata condannata a 12 anni di carcere. Secondo le fonti, il suo rilascio era atteso già giovedì scorso insieme ad altri prigionieri veterani. Tuttavia, non è stata rilasciata e nella sua famiglia “non sanno cosa le stia succedendo”. Fino al 7 ottobre c’erano 38 detenute palestinesi nelle carceri israeliane e 32 di loro sono già state liberate. Oltre alle sei prigioniere su cui le parti starebbero discutendo oggi, ci sono dozzine di altre donne palestinesi arrestate, alcune senza processo, dopo gli attacchi di Hamas che hanno determinato l’escalation. Il gruppo palestinese sta esortando Israele ad attuare un “principio di anzianità”, ovvero a rilasciare prima i prigionieri detenuti da più tempo. Da venerdì scorso sono stati rilasciati 39 ostaggi in base all’accordo – più 24 fuori dall’accordo, per lo più tailandesi che lavoravano in Israele – così come 117 detenuti palestinesi, con un rapporto di un ostaggio ogni tre detenuti.

Tuttavia, una disposizione dell’accordo consente il suo rinnovo e il rilascio di una decina di ostaggi al giorno nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione di una trentina di prigionieri palestinesi in Israele. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato ieri al presidente Usa Joe Biden che la possibilità di estendere la tregua con Hamas sarebbe “benvenuta”. “C’è anche uno schema che dice che è possibile rilasciare altri dieci ostaggi al giorno. Questo sarebbe il benvenuto”, ha commentato, confermando poi quanto preannunciato il giorno stesso dell’intesa con Hamas. Quando la pausa umanitaria scadrà, Israele “andrà a realizzare” i suoi obiettivi “con piena forza”: “eliminare Hamas, assicurare che Gaza non torni ad essere ciò che era e – naturalmente – liberare tutti gli ostaggi”. Questa settimana il segretario di Stato Usa Antony Blinken tornerà nella regione e la possibilità di estendere la tregua sarà al centro della nuova missione, la quarta dall’inizio della guerra a Gaza. Hamas, da parte sua, nella notte ha chiarito di essere favorevole a un prolungamento dell’accordo di tregua “da due a quattro giorni” con l’obiettivo di “aumentare il numero di prigionieri rilasciati”. Una fonte vicina ad Hamas ha detto all’Afp che il gruppo ha già “informato i mediatori” delle sue intenzioni. A complicare il progetto, secondo il Qatar – che ha svolto il ruolo principale di negoziatore – ci sarebbe però la necessità del movimento estremista palestinese di rintracciare decine di ostaggi nella Striscia di Gaza. Il primo ministro di Doha, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, ha detto al Financial Times che il movimento estremista palestinese non potrà concordare un’estensione dell’attuale intesa con lo Stato ebraico finché non avrà individuato 40 donne e bambini che sarebbero detenuti da civili, bande e altri gruppi islamici nell’enclave. “Non abbiamo ancora informazioni chiare su quanti possano trovarne perché… uno degli scopi” della pausa umanitaria “è che (Hamas) abbia il tempo di cercare il resto delle persone scomparse”, ha precisato. (di Corrado Accaputo)

Si cerca di prorogare la tregua ma ci sono decine di donne e bambini ostaggi di bande a Gaza (e Hamas deve cercarli)

Si cerca di prorogare la tregua ma ci sono decine di donne e bambini ostaggi di bande a Gaza (e Hamas deve cercarli)Roma, 27 nov. (askanews) – Hamas ha bisogno di rintracciare decine di ostaggi nella Striscia di Gaza prima di poter estendere l’attuale tregua umanitaria con Israele: è quanto ha spiegato il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, al Financial Times, precisando che il movimento estremista palestinese non potrà concordare un’estensione dell’attuale accordo con lo Stato ebraico finché non avrà individuato 40 donne e bambini che sarebbero detenuti da civili, bande e altri gruppi islamici nell’enclave.

“Non abbiamo ancora informazioni chiare su quanti possano trovarne perché… uno degli scopi” della pausa umanitaria “è che (Hamas) abbia il tempo di cercare il resto delle persone scomparse”, ha detto al-Thani. Il premier Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele è disponibile ad estendere l’attuale intesa di un giorno per ogni 10 ostaggi aggiuntivi rilasciati. Anche Hamas, oggi, ha precisato che “sta cercando di estendere la tregua oltre i suoi quattro giorni” con l’obiettivo di “aumentare il numero di prigionieri rilasciati” come previsto dall’accordo. Una fonte vicina al gruppo palestinese ha detto all’Afp che il gruppo ha “informato i mediatori” di essere favorevole ad una proroga “da due a quattro giorni”.

L’accordo, negoziato dal Qatar con il sostegno di Stati Uniti ed Egitto ed entrato in vigore venerdì, prevede quattro giorni di tregua, il passaggio di aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di 50 ostaggi, sugli oltre 200 ancora detenuti a Gaza e la liberazione di 150 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Da venerdì scorso sono stati rilasciati 39 ostaggi in base all’accordo – più 24 fuori dall’accordo, per lo più tailandesi che lavoravano in Israele – così come 117 detenuti palestinesi, con un rapporto di un ostaggio ogni tre detenuti. Tuttavia, una disposizione dell’accordo consente il suo rinnovo e il rilascio di una decina di ostaggi al giorno nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione di una trentina di prigionieri palestinesi in Israele.

Clima, il New York Times: Biden non andrà alla Cop28 di Dubai

Clima, il New York Times: Biden non andrà alla Cop28 di DubaiRoma, 27 nov. (askanews) – Secondo il New York Times, il presidente USA Joe Biden salterà il prossimo vertice sul clima delle Nazioni Unite, previsto da giovedì a Dubai. A rappresentare gli Stati Uniti alla COP28 sarà John Kerry, inviato speciale di Biden per i cambiamenti climatici.

La ragione di tale decisione del presidente degli Stati Uniti risiederebbe nel conflitto in corso tra Israele e Hamas, che recentemente ha sottratto molto tempo a Biden, si legge sul quotidiano, che cita un funzionario dell’amministrazione americana. La Cop28 si svolgerà dal 30 novembre al 12 dicembre a Dubai. Secondo il Nyt, dovrebbero partecipare i leader di circa 200 paesi, oltre a Papa Francesco.

Guerra in Medio Oriente, Netanyahu favorevole alla possibilità di estendere la tregua

Guerra in Medio Oriente, Netanyahu favorevole alla possibilità di estendere la treguaRoma, 27 nov. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica al presidente Usa Joe Biden che la possibilità di estendere la tregua con Hamas sarebbe “benvenuta” in cambio dell’ulteriore rilascio di 10 ostaggi al giorno da Gaza.

“Questa sera abbiamo riportato un altro gruppo di ostaggi – donne e bambini – e siamo commossi dal profondo del nostro cuore, dell’intera nazione, quando vediamo questo ricongiungimento familiare. È una cosa che scuote l’anima”, ha dichiarato Netanyahu in una dichiarazione pubblicata dall’Ufficio del Primo Ministro su X, ex Twitter. “C’è anche uno schema che dice che è possibile rilasciare altri dieci ostaggi al giorno. Questo sarebbe il benvenuto”, ha aggiunto. Netanyahu ha detto a Biden che se e quando la tregua scadrà, Israele “andrà a realizzare i nostri obiettivi con piena forza: Eliminare Hamas, assicurare che Gaza non torni ad essere ciò che era e – naturalmente – liberare tutti i nostri ostaggi”.

Ieri Netanyahu ha visitato le truppe israeliane all’interno della Striscia di Gaza, dove ha giurato: “Continueremo fino alla fine, fino alla vittoria. Niente ci fermerà”. Nella dichiarazione rilasciata più tardi ha detto: “Dopo essere stato oggi a Gaza e aver incontrato i nostri soldati, i nostri eroi, i nostri coraggiosi riservisti e soldati, con il fuoco negli occhi, sono convinto che avremo successo, perché non abbiamo altra scelta”.

L’Idf: Hamas ha violato i termini della tregua, non ha rilasciato anche la madre di una bambina ostaggio

L’Idf: Hamas ha violato i termini della tregua, non ha rilasciato anche la madre di una bambina ostaggioRoma, 27 nov. (askanews) – Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che Hamas ha violato i termini della tregua rilasciando un’adolescente senza la madre. Sabato, Hila Rotem, 13 anni, è stata liberata senza la madre Raaya Rotem, nonostante le richieste degli ufficiali israeliani: “Avrebbero dovuto evitare di dividere le famiglie, ma hanno rilasciato una ragazza adolescente e hanno tenuto prigioniera sua madre, Raaya”, ha dichiarato alla CNN il portavoce dell’IDF, tenente colonnello Jonathan Conricus. Quando l’IDF ha chiesto della madre di Hila, Hamas ha affermato di non sapere dove si trovasse: “La figlia ci ha detto che erano insieme fino a due giorni prima del rilascio”, ha detto Conricus, aggiungendo di ritenere che Hamas abbia tenuto Raaya Rotem per mantenere la leva.

“Vogliono fare leva su ogni singolo israeliano in ostaggio per esercitare pressioni politiche”, ha detto Conricus, spiegando che l’IDF ha indicazioni che Hamas ha spostato gli ostaggi durante il periodo di tregua. “Le nostre agenzie di sicurezza stanno effettuando interrogatori e domande, cercando di apprendere il più possibile da queste donne e bambini”, ha concluso.

Biden: Abigail è libera, speriamo in altri ostaggi liberati

Biden: Abigail è libera, speriamo in altri ostaggi liberatiRoma, 26 nov. (askanews) – “Grazie al cielo è a casa, è libera e si trova in Israele adesso”, ha detto il presidente americano Joe Biden parlando di Abigail Edan, quattro anni, con doppia cittadinanza statunitense e israeliana, che è stata rilasciata da Hamas oggi insieme ad altri 16 ostaggi.

“Ciò che ha dovuto sopportare è impensabile”, ha detto, aggiungendo che si aspetta che Hamas rilasci anche altri americani. “Tutto quello che so è che sta bene, è al sicuro”, ha aggiunto dicendo di essere “ottimista” sulla possibile liberazione di altri ostaggi.

Gli Usa: lavoriamo per prolungare la tregua, ma dipende da Hamas

Gli Usa: lavoriamo per prolungare la tregua, ma dipende da HamasRoma, 26 nov. (askanews) – Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan afferma che gli Stati Uniti stanno lavorando per prolungare la tregua in corso di quattro giorni tra Israele ed Hamas in modo da consentire il rilascio di più di 50 ostaggi, ma la decisione finale sarà presa da Hamas.

“Potrebbe essere che la pausa venga prolungata per un altro giorno, o due giorni, o tre giorni o anche di più”, ha detto Sullivan a “This Week” della ABC. “La palla è nel campo di Hamas su questo, perché ciò che Israele ha detto è che è pronto a sospendere un altro giorno di combattimenti per ogni 10 ostaggi rilasciati da Hamas. Se la pausa si ferma, la responsabilità ricadrà sulle spalle di Hamas, non su quelle di Israele”, ha aggiunto Sullivan,

La Croce Rossa Internazionale: lavoriamo per il rilascio degli ostaggi

La Croce Rossa Internazionale: lavoriamo per il rilascio degli ostaggiRoma, 26 nov. (askanews) – La precedente dichiarazione del funzionario “non era in alcun modo indicativa”. Lo precisa il Comitato Internazionale della Croce Rossa. “Una precedente dichiarazione di un funzionario del CICR non significava in alcun modo che le operazioni di rilascio previste per domenica non avranno luogo”. Tutti i preparativi per la prossima versione continuano ad andare avanti. Le operazioni sono delicate e complicate e non si può mai avere la certezza assoluta che avvengano, vista tutta la complessità.”