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Nato, Rutte ringrazia Meloni “convinta sostenitrice” di Kiev

Nato, Rutte ringrazia Meloni “convinta sostenitrice” di KievRoma, 5 nov. (askanews) – Il ringraziamento per “l’impegno costante” e “per essere una così convinta sostenitrice dell’Ucraina”, nonché l’impazienza “di lavorare con l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in qualità di prossimo presidente del Comitato militare della NATO (da gennaio 2025 subentra a un altro ammiraglio, il belga Rob Bauer, ndr), il ruolo militare più alto” dell’Alleanza: il segretario generale della Nato Mark Rutte, nelle dichiarazioni alla stampa a Roma, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e prima di quello con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sottolineato il ruolo geostrategico del nostro Paese. Ed è tornato più volte sull’appoggio Nato a Kiev, nel giorno dell’Election Day americano sul quale sono fortemente puntati i riflettori europei.


Rutte nel suo passato da premier olandese ha spesso usato toni amichevoli nei confronti di Meloni e anche da segretario generale della Nato non ha mancato di sottolineare “l’amicizia personale”: una evidente sicurezza, in un momento di grande incertezza globale. In un passaggio, in particolare, Rutte ben conoscendo l’importanza che per l’Italia ha il fianco Sud, ha auspicato che l’Alleanza sia in grado di affrontare le minacce da tutte le direzioni. “Continueremo – ha affermato – a sostenere l’Ucraina. Perché la lotta dell’Ucraina è la nostra lotta. La Nato ha un concetto di sicurezza a 360 gradi. Dobbiamo continuare a essere in grado di affrontare le minacce da tutte le direzioni. Ecco perché, su iniziativa dell’Italia, e con il loro forte sostegno e la sua leadership personale, Primo Ministro, abbiamo adottato un piano d’azione per un approccio più forte, più strategico e orientato ai risultati nei confronti del nostro vicinato meridionale”. “L’Italia – ha detto Rutte – ospita anche importanti comandi NATO, come il Joint Force Command di Napoli e la NATO Alliance Ground Surveillance Force a Sigonella” ha dichiarato, dopo aver notato che il nostro Paese “guida il nuovo gruppo tattico della NATO in Bulgaria. “Continuate a fornire truppe alle missioni NATO in Ungheria e Lettonia. I vostri jet proteggono lo spazio aereo della NATO e la vostra marina mantiene aperte le principali vie marittime”. E ancora sempre “l’Italia è nuovamente alla guida della nostra missione di mantenimento della pace in Kosovo, KFOR, contribuendo a promuovere la stabilità nei Balcani occidentali”. Il viaggio italiano di Rutte, che avviene all’indomani delle sue dichiarazioni a Berlino sull’importanza dell’industria della Difesa, non poteva ignorare il comparto. “Più tardi oggi, non vedo l’ora di visitare l’industria della difesa italiana, che è vitale per la base industriale transatlantica” ha detto. “La visiterò qui, a Roma, e poi stasera, ospiterò una cena a Bruxelles con l’industria della difesa europea, e anche lì, ovviamente, l’Italia è presente”.


Rutte ha parlato anche di spese per la difesa. “Voglio accogliere con favore il tuo recente annuncio – ha detto a Meloni – che l’Italia investirà 8,2 miliardi di euro in carri armati di nuova generazione e nel rinnovamento delle forze di terra dell’esercito. Tutti gli alleati devono fare di più, per garantire che continuiamo a scoraggiare e difendere. E, naturalmente, che tutti rispettiamo l’impegno di spendere almeno il 2% del PIL per la difesa”.

Elezioni Usa 2024, la notte elettorale askanews-La Voce di New York

Elezioni Usa 2024, la notte elettorale askanews-La Voce di New YorkRoma, 5 nov. (askanews) – Dalle ore 3.00 (UTC+1) di mercoledì 6 novembre, quando chiuderanno i seggi nella città di New York, le redazioni di askanews e La Voce di New York commenteranno i risultati dello spoglio in tempo reale, con un’attenzione particolare alla collettività italiana e alla comunità di origine italiana negli Stati Uniti.


Sarà possibile seguire la notte elettorale askanews – La Voce di New York in diretta streaming sul sito askanews.it e sui canali social dell’agenzia di stampa. In particolare, notizie live dal desk esteri dell’agenzia e dalla redazione de La Voce di New York saranno commentate da Roma da Gianni Todini e Alessandra Quattrocchi, rispettivamente direttore responsabile e capo redattore video di askanews, e da New York, da Giampaolo Pioli (corrispondente Quotidiano Nazionale e direttore responsabile di La Voce di New York) e Anna Guaita (corrispondente Il Messaggero e columnist de La Voce di New York), mentre interverrà in collegamento da Long Island Massimo Jaus, political editor di La Voce di New York. Lo studio live streaming sarà comunque aperto al contributo di altri colleghi askanews e opinionisti.

Rutte: Italia affidabile, non vedo l’ora lavorare con Cavo Dragone

Rutte: Italia affidabile, non vedo l’ora lavorare con Cavo DragoneMilano, 5 nov. (askanews) – “L’Italia è uno dei fondatori della Nato ed è un alleato affidabile”. Lo ha detto il Segretario generale della Nato, Mark Rutte dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Non vedo l’ora di lavorare con l’ammiraglio Cavo Dragone come presidente del Comitao Militare della Nato”, ha aggiunto. “L’Italia è uno dei fondatori, alleato storico e forte, contribuisce fortemente all’alleanza” e “la ringrazio per essere un grande amico dell’Ucraina”.


 

Usa2024, aperti i primi seggi in otto Stati

Usa2024, aperti i primi seggi in otto StatiRoma, 5 nov. (askanews) – Negli Stati Uniti inizia il giorno delle elezioni, con l’apertura dei seggi elettorali alle 6 del mattino, ora orientale (11:00 GMT) di martedì in alcuni stati.


I seggi elettorali sono stati aperti in Connecticut, Indiana, Kentucky, New Hampshire, Maine, New Jersey, New York e Virginia. La vicepresidente in carica, Kamala Harris, democratica, e l’ex presidente Donald Trump, repubblicano, si contendono la carica più importante del paese. Si prevede che la serrata corsa si concentrerà su una manciata di stati in bilico: Pennsylvania, Carolina del Nord, Georgia, Michigan, Arizona, Wisconsin e Nevada.


Si vota anche per rinnovare i 435 seggi della Camera dei rappresentanti e 34 dei 100 seggi del Senato.

Putin: noi siamo pronti a colloqui con Kiev, ne abbiamo già avuti

Putin: noi siamo pronti a colloqui con Kiev, ne abbiamo già avutiRoma, 5 nov. (askanews) – La Russia non solo è pronta per i negoziati con l’Ucraina, ma, all’inizio del conflitto, ha anche condotto colloqui di questo tenere, ha affermato martedì il presidente Vladimir Putin.


“Ho ripetutamente affermato che la Russia non solo è pronta per i negoziati, ma a un certo punto, all’inizio di questo conflitto, ha condotto questi negoziati. Ed è stato persino elaborato un accordo reciprocamente accettabile, siglato dalla parte ucraina. Tuttavia, la parte ucraina, su consiglio esterno, come affermato dai funzionari ucraini, ha respinto questo accordo”, ha affermato Putin durante la cerimonia di presentazione delle credenziali al Cremlino. La Russia apprezza il desiderio dei partner BRICS di contribuire alla risoluzione del conflitto in Ucraina, ha aggiunto Putin.


“Per quanto riguarda l’Ucraina, apprezziamo certamente il sincero desiderio dei partner BRICS di contribuire alla risoluzione pacifica della situazione attuale”, ha affermato Putin. Ogni tentativo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia è illusorio, ha aggiunto il presidente.


“Per quanto riguarda l’Ucraina… Il corso essenzialmente ostile intrapreso da un certo numero di stati occidentali per intensificare e prolungare il conflitto ucraino, ovvero per infliggere una sconfitta strategica al nostro paese, è profondamente errato. Tali calcoli illusori possono essere fatti solo da coloro che non conoscono e non vogliono conoscere la storia della Russia, non tengono conto dell’unità, della forza di spirito e della coesione del popolo russo”, ha affermato Putin. In precedenza, Putin aveva ricevuto le credenziali di 28 ambasciatori di stati stranieri appena arrivati in Russia.

Putin: noi pronti a colloqui con Kiev, ne abbiamo già avuti

Putin: noi pronti a colloqui con Kiev, ne abbiamo già avutiRoma, 5 nov. (askanews) – La Russia non solo è pronta per i negoziati con l’Ucraina, ma, all’inizio del conflitto, ha anche condotto colloqui di questo tenere, ha affermato martedì il presidente Vladimir Putin.


“Ho ripetutamente affermato che la Russia non solo è pronta per i negoziati, ma a un certo punto, all’inizio di questo conflitto, ha condotto questi negoziati. Ed è stato persino elaborato un accordo reciprocamente accettabile, siglato dalla parte ucraina. Tuttavia, la parte ucraina, su consiglio esterno, come affermato dai funzionari ucraini, ha respinto questo accordo”, ha affermato Putin durante la cerimonia di presentazione delle credenziali al Cremlino. La Russia apprezza il desiderio dei partner BRICS di contribuire alla risoluzione del conflitto in Ucraina, ha aggiunto Putin.


“Per quanto riguarda l’Ucraina, apprezziamo certamente il sincero desiderio dei partner BRICS di contribuire alla risoluzione pacifica della situazione attuale”, ha affermato Putin. Ogni tentativo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia è illusorio, ha aggiunto il presidente.


“Per quanto riguarda l’Ucraina… Il corso essenzialmente ostile intrapreso da un certo numero di stati occidentali per intensificare e prolungare il conflitto ucraino, ovvero per infliggere una sconfitta strategica al nostro paese, è profondamente errato. Tali calcoli illusori possono essere fatti solo da coloro che non conoscono e non vogliono conoscere la storia della Russia, non tengono conto dell’unità, della forza di spirito e della coesione del popolo russo”, ha affermato Putin. In precedenza, Putin aveva ricevuto le credenziali di 28 ambasciatori di stati stranieri appena arrivati in Russia.

Usa2024, Harris o Trump, a chi andrà il voto delle minoranze etniche

Usa2024, Harris o Trump, a chi andrà il voto delle minoranze etnicheMilano, 5 nov. (askanews) – Kamala Harris e Donald Trump corteggiano le minoranze etniche negli Usa che potrebbero far cambiare il risultato delle presidenziali Usa 2024 in alcuni Stati. Sebbene queste comunità siano tradizionalmente orientate verso il lato democratico, il loro sostegno va erodendosi a favore di Donald Trump.


Più che mai, ogni voce conta in questi giorni, mentre Kamala Harris e Donald Trump sono testa a testa nei sondaggi. Entrambi i candidati si concentrano nel convincere le minoranze inviando loro messaggi, sia durante gli eventi elettorali che tramite annunci pubblicitari. Afroamericani o ispanici, le comunità possono svolgere un ruolo decisivo il 5 novembre, soprattutto negli stati chiave (swing states), capaci di far oscillare le elezioni.


Gli afroamericani non sono una certezza per Harris, pur essendo uno dei pilastri dell’elettorato democratico. Fra gli afroamericani, che secondo l’US Census Bureau rappresentano il 13,7% della popolazione, oltre il 90% ha votato per Barack Obama, Hillary Clinton e Joe Biden nelle elezioni precedenti. Ma per Kamala Harris questo pool di voti non sembra essere una conclusione scontata. Secondo un sondaggio d’opinione del New York Times/Siena Poll Coverage pubblicato il 12 ottobre, solo il 78% degli afroamericani intende votare per lei. La democratica ha difficoltà soprattutto con gli uomini di questa fascia, dato che secondo lo stesso sondaggio solo il 69% di loro dichiara di voler votare per lei.


Questo divario di genere si osserva in tutta la popolazione, ma è ancora più evidente in un elettorato che solitamente vota in blocco per il campo democratico. Il primo presidente nero americano, Barack Obama, ha avvertito i suoi “fratelli” esitanti che bisogna sostenere Kamala Harris. “Date ogni sorta di ragioni e di scuse. Ciò rappresenta per me un problema: mi fa pensare che non vi piace l’idea di avere una donna come presidente”, ha detto a Pittsburgh il 10 ottobre. Consapevole di queste difficoltà, Kamala Harris, che ha ricevuto il sostegno di molte star come Stevie Wonder, ha sviluppato una serie di proposte che dovrebbero portare benefici diretti agli uomini afroamericani. Questo programma mira ad aiutarli ad avviare la loro piccola impresa o attività commerciale, in particolare grazie a prestiti vantaggiosi, ma contiene anche aiuti alla formazione e all’apprendistato, nonché un sistema di accesso agevolato alle professioni nel campo dell’istruzione.


Il voto degli afroamericani sarà particolarmente cruciale in Georgia, dove rappresentano quasi un terzo della popolazione. Questo stato chiave è stato vinto da Joe Biden nel 2020, con un piccolo vantaggio di 12.000 voti su Donald Trump. Ispanici e latinoamericani sono invece tentati da Donald Trump. Secondo il Census Bureau, la categoria degli “ispanici e latini” costituisce il 19,5% della popolazione degli Stati Uniti e rappresenta il secondo gruppo etnico più numeroso dopo i “bianchi”. Quest’anno, secondo il Pew Research Center, si sono registrati per votare 36 milioni di latinoamericani, 4 milioni in più rispetto al 2020 e più del doppio rispetto al 2000. Anche il tasso di partecipazione delle minoranze tende ad aumentare e nel 2020 ha superato per la prima volta la soglia del 50%. Se il campo democratico è tradizionalmente favorito da questo elettorato, questo sostegno sembra sgretolarsi. Nel 2012 il 71% dei latinoamericani ha votato per Barack Obama, nel 2020 solo il 59% ha votato per Joe Biden, sempre secondo il Pew Research Center. Una curva che per Kamala Harris, a cui all’inizio di settembre veniva attribuito il 57% delle intenzioni di voto nell’elettorato latinoamericano, fatica attualmente a raddrizzarsi. Il mancato miglioramento della situazione economica dei latinoamericani potrebbe spiegare la tentazione di votare per Donald Trump. E sebbene l’immigrazione occupi un posto centrale nella campagna, l’ostilità mostrata da Donald Trump nei confronti dei migranti può paradossalmente attrarre questi elettori. Secondo un sondaggio del New York Times/Siena Poll Coverage realizzato all’inizio di ottobre, la maggior parte dei latinoamericani non si preoccupa quando Donald Trump accusa i migranti di essere criminali e di “avvelenare il sangue” del Paese. Tuttavia, nel finale della campagna, un comico sostenitore di Donald Trump ha fatto commenti razzisti contro il territorio di lingua spagnola di Porto Rico, descritto come “un’isola galleggiante di spazzatura”. Un’affermazione dalla quale Donald Trump si è dissociato, ma che potrebbe avere gravi conseguenze, essendo quasi 4 milioni gli americani di origine portoricana. Anche gli asiatici-americani, un elettorato in crescita e terza minoranza del paese, vedono aumentare il proprio peso demografico e politico. Di origine prevalentemente cinese, filippina o indiana, nel 2023 rappresentavano il 6,4% della popolazione americana, rispetto solo all’1,5% negli anni ’80. Secondo il Pew Research Center, circa 15 milioni di asiatici-americani avranno diritto di voto nel 2024, una cifra in aumento del 15% rispetto alle elezioni del 2020 (+12% per i latinoamericani e +7% per gli afroamericani). A lungo trascurato dai sondaggisti, il comportamento politico degli asiatici americani è meno noto. Nel 2020, la maggioranza di loro (tra il 60 e il 70% secondo diversi exit poll) ha dato il proprio voto a Joe Biden. Figlia di un oncologo e ricercatore indiano, Kamala Harris può sperare di ottenere voti in questa comunità. Secondo recenti indagini, beneficia di dinamiche favorevoli. Le minoranze religiose sono oggetto di particolare attenzione quest’anno negli Stati Uniti d’America, in un contesto di conflitti in Medio Oriente e movimenti di protesta nelle strade e nei campus americani. Classificati come “bianchi” nel censimento federale, gli arabo-americani rappresentano una piccola minoranza di tre milioni di persone. Tuttavia, questo potrebbe fare la differenza nel Michigan. In questo Stato altalenante vinto da Joe Biden nel 2020, Kamala Harris deve affrontare la sfiducia di parte dell’elettorato arabo-musulmano, che critica la sua amministrazione per il suo sostegno armato a Israele . Il movimento filo-palestinese “Uncommitted”, che già durante le primarie democratiche aveva chiesto un voto di protesta contro Joe Biden, si è posizionato contro Donald Trump, senza però sostenere esplicitamente Kamala Harris . Demograficamente più numerosa, la minoranza ebraica – circa 7 milioni di americani – storicamente tende verso il lato democratico. Secondo uno studio del Pew Research Center pubblicato il 9 settembre, il 65% degli ebrei afferma di voler votare per Kamala Harris. Trump irritato è arrivato ad affermare che gli ebrei avrebbero dovuto “farsi visitare” se votassero democratico e “avrebbero molto a che fare con” una possibile sconfitta repubblicana. L’American Jewish Committee ha denunciato la sua retorica “pericolosa” e il Jewish Council for Public Affairs (JCPA) ha criticato il candidato per aver utilizzato “stereotipi antisemiti”. Infine, i 50 milioni di cattolici americani costituiscono la più grande comunità di fede del Paese, pari al 20% della popolazione. Secondo il Pew Research Center, una piccola maggioranza (52%) prevede di votare per Donald Trump, il cui vicepresidente JD Vance è cattolico. Kamala Harris, che si è opposta alla Chiesa cattolica sul tema dell’aborto, sembra avere meno importanza per questo elettorato. A differenza di Donald Trump, non ha partecipato alla cena della Alfred E. Smith Memorial Foundation, un evento di beneficenza cattolico popolare tra i candidati alla Casa Bianca.

Usa2024, intelligence: disinformazione russa in sette Stati chiave

Usa2024, intelligence: disinformazione russa in sette Stati chiaveRoma, 5 nov. (askanews) – La Russia è “attivamente” coinvolta in operazioni di disinformazione in sette Stati americani considerati in bilico e capaci di determinare l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti tra Donald Trump e Kamala Harris. “La Russia è la minaccia più attiva”, hanno affermato l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI), l’Fbi e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency.


“Questi sforzi rischiano di incitare alla violenza, anche contro funzionari elettorali”, hanno aggiunto le autorità americane, notando che si prevede che gli sforzi si intensificheranno durante tutto il giorno delle elezioni e nelle settimane successive. Quello di queste ore è l’ultimo di una serie di avvertimenti dell’ODNI su attori stranieri, in particolare Russia e Iran, che diffonderebbero disinformazione o avrebbero hackerato le campagne durante queste elezioni. Teheran e Mosca hanno entrambe negato tali accuse in passato.

Casa, idealista: affitti in ribasso a ottobre (-1,6%)

Casa, idealista: affitti in ribasso a ottobre (-1,6%)Roma, 5 nov. (askanews) – A ottobre, i canoni di locazione in Italia hanno subito una chiara flessione dell’1,6%, un segnale di battuta d’arresto che porta il costo medio a 14 euro al metro quadro. Tuttavia, nonostante questa contrazione mensile, il report sugli affitti di idealista, rivela un forte incremento del 10,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.


La flessione mensile si inserisce in un contesto contrastante, in cui i principali mercati urbani registrano significativi incrementi dei canoni di affitto. Tra le principali città Napoli guida l’aumento con un 3,3%, seguita da Firenze (3,1%), Bologna (2,9%) e Torino (2,5%). Anche Roma e Milano mostrano segnali positivi, con rialzi rispettivamente dell’1,7% e dello 0,7%. Questi dati, spiega idealista, sottolineano come, nonostante la diminuzione complessiva, la domanda in molti capoluoghi resti sostenuta. Infatti, 48 capoluoghi su 86 monitorati a ottobre presentano canoni in crescita rispetto a settembre. Tra le città con i maggiori aumenti si distinguono Foggia (6,9%), Bolzano (6,8%) e Sassari (6,1%), mentre le contrazioni più marcate si registrano a Trani (-8,9%), Ragusa (-6,9%) e Messina (-6,6%).


In termini di prezzi medi, le prime posizioni della classifica sono occupate dalle città più importanti: Milano (23,2 euro/metro quadro) è la più cara davanti a Firenze (21,8 euro/metro quadro), Venezia (19,9 euro/metro quadro), Bologna (18 euro/metro quadro), Roma (17,2 euro/metro quadro) e Napoli (15,5 euro/metro quadro). Sul fronte opposto, Reggio Calabria resta la città più economica, con una media di 5,6 euro al metro quadro.

Usa 2024, Harris: voltiamo pagina dopo decennio di paura e divisioni

Usa 2024, Harris: voltiamo pagina dopo decennio di paura e divisioniRoma, 4 nov. (askanews) – “In queste elezioni abbiamo l’opportunità di voltare pagina rispetto a un decennio di politica guidata dalla paura e dalla divisione: ne abbiamo abbastanza”. Così la candidata democratica alla Casa Bianca, la vicepresidente Kamala Harris durante il suo comizio a Allentown, in Pennsylvania, lo stato più incerto fra quelli indecisi, e fra i più popolosi, uno stato cruciale per l’elezione, dove nella giornata della vigilia del voto ha in tutto quattro comizi in programma. “L’America è pronta per un nuovo inizio”, ha aggiunto.


Harris ha aperto il suo discorso dicendo: “Abbiamo lo slancio dalla nostra parte. Lo sentite?”. “Sono orgogliosa del mio impegno di lunga data nei confronti di Porto Rico e del suo popolo e sarò un presidente per tutti gli americani”, ha poi ricordato, insistendo di nuovo su Porto Rico, il territorio caraibico degli Stati Uniti definito un’isola di spazzatura galleggiante da un comico durante un grande comizio di Trump a New York una settimana fa. Anche se i residenti di Porto Rico non possono votare perché è un territorio d’oltremare e non uno stato dell’Unione, centinaia di migliaia sono gli elettori di origine portoricana residenti negli Stati Uniti. “In questo momento stiamo combattendo per la nostra democrazia. Amiamo la nostra democrazia e la democrazia può essere un po’ complicata a volte. Ma va bene così”, ha poi detto poco dopo che una donna aveva cercato di interrompere il suo discorso protestando – forse sulla guerra in Medio oriente.