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Il Cremlino: il Kursk verrà liberato il prima possibile

Il Cremlino: il Kursk verrà liberato il prima possibileRoma, 13 mar. (askanews) – Il fatto che il presidente russo Vladimir Putin sia comparso in visita nel Kursk indossando una tuta mimetica è indice della determinazione a completare la liberazione dell’oblast il prima possibile. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmtry Peskov.


Peskov ha concluso sottolineando come l’operazione sia entrata nella sua “fase finale”; le forze ucraine che avevano condotto un’offensiva nel Kursk hanno iniziato nei giorni scorsi la loro ritirata verso il confine.

Il consigliere di Putin Ushakov boccia il cessate il fuoco

Il consigliere di Putin Ushakov boccia il cessate il fuocoRoma, 13 mar. (askanews) – Il consigliere presidenziale russo, Yury Ushakov, ha dichiarato che la proposta di 30 giorni di cessate il fuoco avanzata da Stati Uniti e Ucraina al termine dei colloqui tenuti due giorni fa in Arabia Saudita “non è altro che pausa temporanea per l’esercito ucraino”. In un’intervista rilasciata all’emittente Rossiya-1, all’indomani del colloquio telefonico avuto con il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Mike Waltz, Ushakov ha dichiarato: “Ieri mi ha chiamato, mi ha informato dei principali risultati dei negoziati avuti con la delegazione ucraina a Gedda. Ovviamente ho commentato l’accordo raggiunto su una tregua temporanea. Abbiamo affermato la nostra posizione, ossia che questa non è altro che una pausa temporanea per l’esercito ucraino, niente di più”. Ushakov ha quindi aggiunto che la Russia punta a “una soluzione pacifica a lungo termine in Ucraina, che tenga conto degli interessi e delle preoccupazioni di Mosca”.

Cina: basta con manipolazioni politiche su origine Covid-19

Cina: basta con manipolazioni politiche su origine Covid-19Roma, 13 mar. (askanews) – Pechino si oppone a qualsiasi forma di manipolazione politica riguardante l’origine del virus COVID-19, ha affermato giovedì la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning in una conferenza stampa.


In precedenza, il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, citando una propria fonte, aveva riferito che il Servizio segreto federale tedesco (BND) aveva concluso già nel 2020 che la pandemia globale di coronavirus avrebbe potuto essere causata da una fuga di dati da un laboratorio nella città cinese di Wuhan. “Per quanto riguarda la questione dell’origine del coronavirus, la Cina si oppone fermamente a qualsiasi forma di manipolazione politica”, ha affermato il diplomatico commentando la pubblicazione.


Mao Ning ha sottolineato che il problema dell’origine del coronavirus è una questione scientifica che deve essere affrontata da esperti, i quali devono essere guidati da principi scientifici. Il portavoce ha anche ricordato che un gruppo congiunto di esperti cinesi e dell’OMS, sulla base di visite sul campo ai laboratori competenti di Wuhan, aveva precedentemente concluso che l’ipotesi di una perdita da una di quelle strutture era “estremamente improbabile”.


Secondo la Süddeutsche Zeitung, i servizi segreti tedeschi sono giunti a queste conclusioni non solo basandosi sull’analisi di dati accessibili al pubblico, ma anche su materiali ottenuti durante un’operazione di intelligence denominata Saaremaa. Questi materiali includono dati scientifici provenienti da istituti di ricerca cinesi, in particolare dal Wuhan Institute of Virology. Oltre alle prove di esperimenti rischiosi volti a modificare artificialmente virus naturali, i servizi segreti vennero a conoscenza anche di numerose violazioni delle norme di sicurezza dei laboratori.


In precedenza, i legislatori statunitensi, dopo un’indagine durata due anni, avevano affermato che molto probabilmente il coronavirus aveva avuto origine in un laboratorio e si era diffuso a seguito di una fuga di notizie, secondo un rapporto pubblicato dai legislatori. Nel documento si afferma che “il virus COVID-19 ha avuto origine molto probabilmente in un laboratorio nella città cinese di Wuhan”. Nel marzo 2021, l’OMS ha pubblicato il rapporto completo del gruppo di esperti internazionali dell’organizzazione in visita a Wuhan per determinare l’origine del coronavirus, in cui gli scienziati hanno descritto la sua fuga da un laboratorio come “estremamente improbabile”. Il rapporto afferma inoltre che il nuovo tipo di coronavirus potrebbe essere stato trasmesso all’uomo dai pipistrelli tramite un altro animale. Gli esperti hanno aggiunto un’altra versione sull’origine del coronavirus all’elenco delle ipotesi “da possibili a probabili”: la trasmissione diretta dagli animali all’uomo. La missione dell’OMS ha definito “possibile” anche la possibilità che il virus si sia diffuso attraverso alimenti congelati.

Putin in visita nel Kursk: i soldati ucraini sono terroristi

Putin in visita nel Kursk: i soldati ucraini sono terroristiRoma, 12 mar. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin ha reso visita alle truppe che combattono l’esercito ucraino nella regione russa di Kursk. L’ha annunciato oggi il Cremlino alle agenzie russe. Il leader di Mosca ha rivendicato i successi delle forze russe nella regione, che – a suo dire – sarà presto completamente “liberata”. E’ la prima visita di Putin nella regione da quando le forze ucraine vi hanno lanciato un’offensiva a sorpresa nell’agosto 2024. Lo Stato maggiore russo ha rivendicato oggi la riconquista di ampie parti della regione, affermando che in alcuni punti le forze russe hanno anche superato il confine penetrando nella provincia ucraina di Sumy.


Putin, durante la sua visita, ha suggerito oggi di volere una zona di sicurezza lungo il confine statale della Russia. Lo riferiscono le agenzie russe. “Naturalmente, dovremmo pensare al futuro e alla creazione di una zona di sicurezza lungo il confine statale” ha affermato Putin durante una visita al centro di comando del gruppo di Kursk. Il presidente russo ha aggiunto che l’obiettivo è quello di ottenere una sconfitta totale delle forze ucraine nella regione di Kursk, che è stata oggetto dallo scorso anno di un’offensiva a sorpresa delle truppe di Kiev. Putin ha anche detto che i combattenti russi catturati dovrebbero essere trattati “come terroristi” in base alle leggi russe.

Crosetto: i missili continuano a colpire l’Ucraina, la Russia non si è fermata

Crosetto: i missili continuano a colpire l’Ucraina, la Russia non si è fermataParigi, 12 mar. (askanews) – “Speriamo che la tregua arrivi domani mattina. Intanto migliaia di missili continuano a a colpire l’Ucraina. Questo non è cambiato, questo prosegue. Non si è fermato nulla da parte russa”. Lo ha ribadito il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Parigi al termine del summit dei ministri della Difesa nel formato a 5 (inglese, francese, tedesco, italiano e polacco).


L’Ucraina “deve avere un futuro democratico” e deve avere la possibilità “di difendersi anche in futuro”, ha aggiunto Crosetto.

G7 Canada, Tajani: per pace Ucraina serve unità, ora tocca a Mosca

G7 Canada, Tajani: per pace Ucraina serve unità, ora tocca a MoscaLa Malbaie (Canada), 12 mar. (askanews) – L’obiettivo era e resta uno solo: “una pace giusta e duratura per l’Ucraina”. E la si può “raggiungere” mantenendo il fronte unito, “noi europei, con gli americani”. Alla vigilia della sua partenza per il Canada, dove parteciperà alla ministeriale Esteri del G7, Antonio Tajani ribadisce la posizione che porterà al tavolo dei lavori a La Malbaie, in Quebec: i colloqui di Gedda tra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina sono state “un passo importante” sulla strada di un eventuale accordo di pace che “anche l’Europa vuole contribuire a costruire”. Ne discuterà con gli omologhi del G7 nella regione di Charlevoix, durante questa prima riunione sotto la presidenza di Ottawa e a margine dei colloqui, in una serie di incontri bilaterali con i ministri presenti (venerdì è in programma quello con il segretario di Stato americano Marco Rubio). “Vogliamo che l’aggressione della Russia all’Ucraina cessi il prima possibile” e gli incontri in Canada, da oggi a venerdì, saranno “la migliore occasione per rinforzare la collaborazione”, “perché in questo momento c’è “bisogno di grande coesione per costruire la pace”.


Il cessate il fuoco e la ripresa della protezione militare americana a Kiev saranno dunque “i primi temi” in discussione alla ministeriale. Secondo il programma annunciato dalla padrona di casa Mélanie Joly, durante i lavori ci sarà un confronto di idee anche sulla situazione in Medio Oriente – con il piano americano per Gaza che si scontra con quello arabo, sostenuto anche dall’Italia -, sui modi per rafforzare il G7 a 50 anni dalla sua istituzione, sulla stabilità nella regione dell’indo-pacifico, sulle crisi in corso ad Haiti e in Venezuela, nonché sulle sfide per la pace e la sicurezza in Africa, in particolare in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. La riunione servirà però, soprattutto, per fare un punto con i partner statunitensi delle recenti discussioni avute a Gedda con le autorità ucraine. Fondamentale è per l’Italia, anche in ottica negoziale, preservare l’unità transatlantica anche in seno al G7. E il ministro sottolineerà proprio la necessità di mantenere l’unità transatlantica per arrivare ad una pace giusta e duratura, che garantisca l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina ed al contempo la sicurezza del continente europeo. Tajani porrà attenzione anche al tema della ricostruzione dell’Ucraina, ricordando che a Roma, il prossimo 10 e 11 luglio, è prevista la Ukraine Recovery Conference, un appuntamento fortemente voluto dal governo italiano e dal titolare della Farnesina. D’altra parte, il contributo italiano per l’Ucraina non è e non è mai stato solo per la Difesa di Kiev. Se infatti è allo studio un 11esimo pacchetto di aiuti militari, l’assistenza finanziaria bilaterale ha raggiunto quasi 2,5 miliardi di euro; di questi, circa un miliardo di euro è stato destinato ai rifugiati, 310 milioni di euro sono andati a sostegno del bilancio statale e 93 milioni di euro sono stati forniti per attività umanitarie. Dunque, un impegno a 360 gradi, che prevede di guardare anche al futuro del Paese e alla sua ricostruzione postbellica nonché – ricorderà il ministro ai colleghi del G7 – di mantenere un forte sostegno a Kiev su un piano di riforme ritenuto necessario per agevolare il percorso di integrazione dell’Ucraina all’Unione europea. Grande attesa c’è, naturalmente, per la posizione che Marco Rubio, il segretario di Stato americano, porterà al tavolo della ministeriale, dopo l’accordo con le autorità ucraine di una tregua di 30 giorni, da sottoporre all’attenzione di Mosca. “Buone notizie vengono dal dialogo che c’è stato tra ucraini e americani. Speriamo ora che la Russia risponda in maniera positiva perché tocca a Mosca decidere se vuole la pace oppure no”, ha commentato Tajani prima della partenza. Di certo, durante la riunione in Canada, gli Stati Uniti si opporranno a qualsiasi dichiarazione “antagonistica” nei confronti della Russia e su questo punto, il capo della diplomazia Usa è stato molto chiaro. Washington non può sottoscrivere alcun comunicato che non sia coerente con la sua posizione di portare entrambe le parti al tavolo delle trattative, ha affermato, spiegando che la posizione degli Stati Uniti non mira a “prendere le parti di qualcuno”, ma nasce dalla convinzione che “un linguaggio antagonistico a volte rende più difficile portare le parti al tavolo negoziale”. D’altra parte, il segretario di Stato ha riconosciuto che gli altri Stati membri del G7 hanno una visione differente rispetto a quella degli Stati Uniti, ma ha anche ribadito ciò che tutti gli alleati del Gruppo sanno: Washington è l’unico attore in grado di facilitare i colloqui di pace.


Certo, anche il G7 può dare il suo contributo, a latere di quanto l’amministrazione Trump sta già facendo con il suo dialogo diretto con Russia e Ucraina. Kiev, in particolare, chiede ai suoi principali alleati che siano poste in essere alcune “condizioni preliminari”, come “la pressione politica e finanziaria sulla Russia per aumentare il costo di un eventuale rinnovato conflitto”, il peso delle misure sanzionatorie dell’Europa contro Mosca, “il controllo europeo dei beni russi congelati per consentire un sostegno continuo e maggiore all’Ucraina”. E poi, garanzie di sicurezza “che diano credibilità a un futuro accordo”. Su questo punto, in particolare, bisognerà lavorare per trovare una possibile convergenza, in Canada e nelle riunioni che verranno. Il presupposto è che l’Europa vuole fare la sua parte, ma non possono esserci garanzie per Kiev senza gli Usa. In questo quadro si inserisce anche la discussione sul possibile invio di truppe di peacekeeping in Ucraina a garanzia di un eventuale accordo di pace. La Francia di Macron e il Regno Unito del primo ministro Keir Starmer spingono in questa direzione. Tajani porterà in Canada la posizione italiana. Per garantire la pace serve una presa di posizione nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, dove ci sono anche la Russia e la Cina, ricorderà il ministro, secondo il quale una presenza militare internazionale, con la partecipazione dell’Italia, potrebbe avvenire solo in una zona cuscinetto e sotto il mandato Onu. L’Italia “non è assolutamente favorevole a inviare truppe europee o truppe Nato in Ucraina, perché questo significherebbe dare un segnale negativo alla Russia”, secondo Tajani. Una posizione in un certo qual modo condivisa da Mosca, che rifiuta l’idea di un contingente composto da Paesi Nato mentre accetterebbe una missione sotto egida Onu o composta da truppe di Paesi del cosiddetto “Sud Globale”, che il Cremlino – e non solo – ritiene neutrali.


Di tutto questo, il ministro avrà modo di discutere anche a margine dei lavori, in una serie di incontri bilaterali con l’alto rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, la canadese Mélanie Joly, il britannico David Lammy, il capo della diplomazia giapponese Takeshi Iwaya, e – venerdì – con il segretario di Stato americano, Marco Rubio. Tra i possibili temi in discussione con quest’ultimo, anche i dazi statunitensi sui prodotti europei, che dovrebbero entrare in vigore a inizio aprile. “Notizie preoccupanti arrivano anche sul fronte commerciale, però ci auguriamo che alla fine si possa trovare una soluzione anche per quanto riguarda i dazi”, ha commentato a questo proposito Tajani poco prima della partenza per il Canada. “Il governo è pronto con un suo piano, lavoriamo insieme all’Unione europea, ma noi siamo pronti a tutelare nel modo migliore possibile le nostre imprese”, ha spiegato il ministro, ricordando che il 21 marzo ci sarà “una riunione con le imprese” alle quali saranno illustrate “le idee e le proposte del governo per meglio tutelarle sul palcoscenico internazionale”. (di Corrado Accaputo)

Trump sulla pace in Ucraina: ora tocca alla Russia

Trump sulla pace in Ucraina: ora tocca alla RussiaRoma, 12 mar. (askanews) – Nel corso di un incontro con il primo ministro irlandese Micheal Martin nello Studio Ovale della Casa Bianca, a Donad Trump è stato chiesto della proposta di un cessate il fuoco immediato derivante dalle discussioni con l’Ucraina in Arabia Saudita martedì. “Speriamo di poter ottenere un cessate il fuoco”, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che “ora tocca alla Russia”. “Abbiamo persone che vanno in Russia in questo momento”, ha aggiunto ancora Trump corredando le sue osservazioni con una minaccia, nello specifico sanzioni “finanziarie” potenzialmente “devastanti” contro la Russia, se sceglierà di continuare la guerra. “Potremmo essere vicini a concludere qualcosa”, ha detto Trump, sottolineando che la parte ucraina, un tempo “difficile”, ha cambiato mentalità. “Avevo qualcuno (Volodymyr Zelensky, Ndr.) che sembrava non volere la pace. Ora ha accettato la pace”, ha continuato Trump.

Monopoly compie 90 anni e lancia tre nuove espansioni

Monopoly compie 90 anni e lancia tre nuove espansioniMilano, 12 mar. (askanews) – Dal 19 marzo 1935 a oggi Monopoly ha fatto divertire oltre 1 miliardo di giocatori in 114 Paesi, diventando un’icona pop. E per festeggiare questo 90esimo anniversario si rinnova con tante novità pronte a stupire e coinvolgere i fan di tutte le età.


Dopo 90 anni di partite, il board game più amato al mondo continua a trovare nuovi modi di coinvolgere i fan cementando il proprio status di classico senza tempo destinato a essere amato di generazione in generazione. Con oltre 300 versioni su licenza, moltissime esperienze globali e giochi digitali di grande successo come il popolarissimo Monopoly Go!, questo classico senza tempo continua a conquistare tutti, grandi e piccini. Per festeggiare questo traguardo Hasbro, leader mondiale nel settore dei giochi da tavolo, ha svelato una nuova edizione, accompagnata da tre inedite espansioni. I giocatori di tutto il mondo potranno portare un po’ di novità sui tabelloni grazie a Monopoly In Prigione, Compra tutto e Vinci tutto al parcheggio gratuito, che non solo introducono una modalità di gioco a turni rapidi, ma aggiungono anche elettrizzanti colpi di scena, grazie alla possibilità di vincere soldi, raccogliere nuove carte per farla franca con l’inganno, e comprare ogni spazio sulla plancia, persino la banca stessa! Ma le sorprese non finiscono: il tabellone classico si rifà il look con un design più moderno, una scatola compatta perfetta per ogni occasione e soluzioni innovative per proteggere la banca dai ladri e tenere i pezzi ben ordinati. In più, i giocatori potranno divertirsi con i nuovi design aggiornati di monete e banconote, e fare un tuffo nel passato con le amate carte Probabilità e Imprevisti, insieme a carte Proprietà Immobiliari di altissima qualità che esaltano ulteriormente il gameplay. Con una stupefacente grafica moderna, segnalini, case e alberghi più grandi, Monopoly non è mai stato così bello a vedersi. Inoltre, durante la Toy Fair di New York, è stata svelata una nuova applicazione che rivoluzionerà per sempre il gioco. Con la nuova versione Monopoly App Banking, infatti, contanti e banchiere verranno completamente sostituiti da un’app per smartphone, che – da agosto 2025 – gestirà tutte le transazioni del gioco.


“Monopoly è più di un gioco da tavolo; è un fenomeno culturale che trascende le generazioni e continua ad appassionare giocatori da tutto il mondo” ha detto Brian Baker, Vicepresidente Senior della divisione Board Games Hasbro. “Queste nuovissime espansioni e il design rinnovato del tabellone classico sono il risultato di un’approfondita analisi delle preferenze dei consumatori, e penso che riescano davvero a elevare l’esperienza di gioco. Per esempio, l’espansione Free Parking Jackpot è stata ispirata da decadi di giocatori che negli anni hanno sviluppato le proprie ‘regole della casa’, e volevamo riconoscere ufficialmente il modo in cui le persone finora hanno giocato. Nel nostro novantesimo anno di attività, vogliamo celebrare le caratteristiche che i nostri giocatori hanno amato per quasi un secolo, per mantenere vivo il gameplay anche per le prossime decadi”.

Difesa Ue, al via a Parigi summit ministri: c’è anche Crosetto

Difesa Ue, al via a Parigi summit ministri: c’è anche CrosettoParigi, 12 mar. (askanews) – Al via a Val de Grace a Parigi il summit a cinque per gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma al summit che vede coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.


Al Summit pomeridiano presenti in un clima disteso Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica. I ministri hanno fatto il loro arrivo, tra abbracci e sorrisi, nella sede della Scuola militare francese. Partecipano anche un rappresentante dell’Unione europea e un delegato della Nato.

Usa, inflazione CPI a febbraio +0,2% mensile, rallenta al 2,8% annuale

Usa, inflazione CPI a febbraio +0,2% mensile, rallenta al 2,8% annualeNew York, 12 mar. (askanews) – L’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un incremento più contenuto del previsto a febbraio. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,2% su base mensile, secondo i dati diffusi dal Bureau of Labor Statistics. Su base annua, l’inflazione si è attestata al +2,8%, in rallentamento rispetto al mese precedente.


Gli analisti si aspettavano un rialzo dello 0,3% mensile e un aumento del 2,9% su base annua, previsioni che i dati ufficiali hanno smentito al ribasso. Il dato, depurato delle componenti più volatili come alimentari ed energia, ha segnato un incremento dello 0,2% mensile, mentre le attese erano per un +0,3%. Su base annua, l’inflazione ‘core’ è scesa dal 3,2% al 3,1%, mentre gli economisti si aspettavano una conferma al 3,2%.


I prezzi dell’energia sono saliti dello 0,2% su base mensile, mentre su base annua risultano in calo dello 0,2%. I generi alimentari hanno registrato lo stesso incremento mensile dello 0,2%, ma rispetto a un anno fa sono aumentati del 2,6%.